Oggetto del Consiglio n. 851 del 6 ottobre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 851/XII - Trasferimento ai comuni delle funzioni amministrative per la concessione dell'assegno post-natale ex legge regionale 44/98. (Interpellanza)
Interpellanza
Tenuto conto che la Giunta regionale, con propria deliberazione adottata nel luglio scorso, ha disposto il trasferimento ai comuni della Valle d'Aosta delle funzioni amministrative riguardanti la concessione dell'assegno post-natale ai sensi dell'apposita e specifica legge regionale n. 44/98;
Preso atto che tale iniziativa rientra sia nell'ambito dell'applicazione specifica del dispositivo di legge, sia nell'ambito delle azioni di decentramento amministrativo promosse a favore dei comuni;
Sottolineato che, tuttavia, è di primaria evidenza il fatto che l'insieme dei trasferimenti di competenze ai comuni comporti l'evidente trasferimento delle risorse economiche necessarie e, inoltre, il reperimento di risorse umane adeguate e preparate allo svolgimento delle nuove funzioni attribuite ai comuni e prima svolte da impiegati e funzionari dell'amministrazione regionale;
Venuti altresì a conoscenza di alcune prime lamentele in merito alle difficoltà e complessità di applicazione dell'indicatore regionale della situazione economica equivalente del nucleo anagrafico quale parametro indispensabile, oltre ovviamente alla residenza, per l'ottenimento del contributo, e al fatto che in alcuni casi alcune famiglie, che negli anni precedenti avevano ottenuto l'erogazione dell'assegno per i propri figli, quest'anno, con l'applicazione del nuovo parametro, si sono viste respinte le domande per l'ottenimento del contributo;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1. se il fatto di far riferimento non più al reddito e al numero dei componenti della famiglia ma all'indicatore regionale della situazione economica equivalente del nucleo anagrafico sta comportando o meno, rispetto al passato, una diminuzione del numero degli assegni post-natali erogati in favore di minori residenti (indicandone, in caso di diminuzione, la percentuale);
2. nel caso in cui si verifichi un'effettiva diminuzione del numero degli assegni erogati, quali sono le iniziative che si intendono intraprendere al fine di garantire, almeno come nel passato, tale importante sostegno familiare;
3. se è stata svolta un'analisi dei carichi di lavori inerenti le nuove funzioni attribuite ai comuni e se, nel caso specifico, questi maggiori oneri possono comportare ritardi nell'espletamento delle domande e quindi nell'erogazione dei contributi.
F.to: Lanièce - Stacchetti - Comé
Presidente - La parola al Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Abbiamo voluto presentare questa iniziativa per avere alcune delucidazioni, visto che ci erano pervenute alcune lamentele in merito al problema dell'assegno post-natale. Come tutti sanno, la legge n. 44/1998 prevede all'articolo 13 l'istituzione di un assegno post-natale a favore di minori residenti da erogare nei primi anni di vita, secondo parametri stabiliti dalla Giunta regionale rapportati al reddito e al numero dei componenti del nucleo familiare, a sostegno delle maggiori spese determinate dalla nascita del figlio. Ultimamente, a seguito dell'introduzione dell'indicatore regionale della situazione economica equivalente, è stato stabilito di sostituire il riferimento al reddito con il riferimento a tale indicatore regionale. La deliberazione di quest'anno prevede, a partire dal 1° agosto 2004, l'applicazione di tale indicatore per addivenire alla determinazione di questo assegno. Ovviamente questo ha comportato due problemi: il primo è dovuto al fatto che si sostituisce un riferimento al reddito, molto più facile da valutare, con un indicatore che al suo interno prevede anche di non far riferimento solo al reddito imponibile, ma anche al patrimonio in base ad una certa percentuale. Il secondo aspetto, riguardante sempre questa questione, è che si è deciso di trasferire tutta la materia concernente l'assegno post-natale, come anche altri contributi, ai comuni; quindi il trasferimento di tutta la modulistica ai funzionari comunali ha comportato in prima battuta un po' di difficoltà nel poter esperire le pratiche, vista la complessità delle stesse e quindi ha creato un po' di lentezza nell'applicazione di tale aiuto.
È vero sono passati pochi mesi..., però, nell'ottica di "meglio prevenire che curare", abbiamo ritenuto opportuno portare subito in aula questo problema, per capire se tali problemi di ordine burocratico sono superati e soprattutto se in effetti è vero che le prime lamentele che sono pervenute - magari sono solo le uniche, l'Assessore nella sua risposta ci fornirà alcuni dati - a seguito dell'introduzione di tale indicatore regionale hanno segnalato una maggiore difficoltà ad ottenere questo assegno post-natale, dovuta al fatto che, calcolando anche il patrimonio, si rischia di superare la soglia, per cui ci sarebbero delle famiglie che negli anni precedenti hanno avuto per alcuni figli l'erogazione di questo assegno post-natale e che invece ora, con l'introduzione del nuovo indicatore, per l'ultimo figlio arrivato, stante la situazione economica invariata, non potranno usufruire di tale assegno. Penso che si debba vedere se questa è un'eccezione, cioè se sono solo 10 casi, ... o se invece già in questi primi 2-3 mesi, dai dati che l'Assessore ci fornirà, si è evidenziato un certo "trend" negativo, rispetto agli anni passati, del numero delle persone che possono usufruire dell'assegno post-natale - che è un piccolo contributo, ma importante per le famiglie -; in quest'ultimo caso sarebbe opportuno valutare - visto anche che l'introduzione di tale indicatore regionale è stata fatta in via sperimentale -, nel corso di questo periodo, ossia dal 1° agosto al 31 luglio 2005, se apportare delle modifiche o studiare qualche altro meccanismo, in modo che alla scadenza di questo anno sperimentale si possano presentare dei criteri, delle modalità di erogazione di tale contributo, che alla fine mantengano la stessa possibilità per le famiglie, che negli anni passati hanno usufruito di questo importante assegno, di ottenerlo ancora, nell'ottica ovviamente di aiutare le famiglie; un obiettivo questo che penso sia condivisibile dalla Giunta e che lo è ovviamente da parte della "Stella Alpina".
Restiamo in attesa di chiarimenti in merito, per capire se si tratta di un numero di lamentele circoscritte, o se questi dati devono indurre l'Assessorato a studiare dei meccanismi di modifica di tale indicatore o di quant'altro per ripristinare il livello precedente di erogazione di questo assegno.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - Delucidazioni ad alcune lamentele... giustamente, già dovevamo rispondere nel precedente Consiglio, poi non è stato possibile per la sua salute - fra parentesi mi dispiace che sul giornale già fossero venuti fuori dei motivi di queste lamentele prima di una risposta, perché questo vuol dire che il Consiglio non serve a nulla -; rispondo volentieri su questo che è un grosso problema, su cui dobbiamo raggiungere un'intesa fra tutti.
Come ha detto giustamente lei, alcune competenze della legge n. 44 sono state trasferite ai comuni, questo per la legge n. 54 che prevedeva una "devolution". Qui devono mettersi d'accordo i comuni, che chiedono più autonomia, quando cominciamo a dargli un po' di autonomia in più, non va bene! Abbiamo trasferito dal 1° agosto ai comuni l'erogazione del contributo per l'assegno post-natale. Come lei sa benissimo, in alcuni comuni nascono pochissimi bambini, quindi si tratta di 4-5 pratiche all'anno che devono fare; pratiche che devono fare dei cittadini residenti lì, che quindi non devono venire ad Aosta, non hanno la scomodità di venire a chiedere informazioni. Fra l'altro, il servizio di anagrafe è un servizio comunale, quindi erogare l'assegno post-natale nella sede del residente mi sembra coerente. Per questo trasferimento c'è stato un lungo confronto con il CELVA, una lunga discussione. I carichi di lavoro come chiede... erano stati studiati soprattutto per il Comune di Aosta e per il Comune di Châtillon. Il Comune di Aosta ha dal 1° gennaio di quest'anno in via sperimentale l'erogazione dei contributi per la legge n. 22, ha già avuto nel finanziamento che gli diamo un incremento di personale addetto anche a questo. Sono stati fatti dei corsi con i comuni, sono stati fatti degli accertamenti; per cui penso che sia sicuramente un vantaggio trasferire ai comuni, nella logica della legge n. 54, l'erogazione di alcune prestazioni come questa dell'assegno post-natale che è un contributo importante.
Secondo discorso: l'introduzione dell'IRSEE. Tale indicatore non vi è solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Mi permetto di dire che non sostituisce il conto del reddito, ma è un indicatore che tiene conto anche del reddito. Perché siamo passati dalla presentazione del solo reddito ad un indicatore molto più complesso che, come lei sa, prevede il reddito e la situazione patrimoniale. Questo è un vantaggio per le grandi famiglie, perché prima che fosse una famiglia di 2, di 3 o di 5, che avesse un disabile o un anziano in casa... non interessava nessuno. Invece adesso con l'indicatore si tiene conto del reddito, della situazione familiare e del patrimonio, anche se in una percentuale del 20%. È forse giusto che abbia un'erogazione di un contributo chi ha un patrimonio, chi possiede mezzo Paese? Qui non si è voluto rendere più complesso il discorso o più difficile, si è voluto renderlo più equo, perché sicuramente è più equo un indicatore che tiene conto non solo del reddito, ma anche della situazione familiare e della situazione patrimoniale; per cui in questa logica è stato introdotto l'IRSEE e dopo un accordo con i sindacati, in via sperimentale, perché il meccanismo è meno semplice di quello che portava il reddito, però, alla luce del fatto che è più equo, si può affrontare uno sforzo di questo tipo e in via provvisoria, nel senso che, se quest'anno verificheremo che vi sono delle anomalie, ritorneremo su tale indicatore, modificandolo. D'altronde nella Commissione povertà la Prof.ssa Saraceno, che è la più grande esperta nazionale su questa materia, ci fa vedere come il dibattito nelle regioni e a livello nazionale sia ancora attivo, però non dobbiamo mettere in dubbio il discorso che l'IRSEE è un indicatore che permette più equità, tant'è vero che, dalle prime rilevazioni dei CAF... alcuni che si sono trovati a dover "portare" questo indicatore, che avevano un certo patrimonio, hanno detto: "non lo "porto", non voglio il contributo", perché nei comuni non risultavano dei patrimoni consistenti. È giusto allora che un anziano lasci tutto il patrimonio al nipote e che la comunità regionale paghi un contributo per lui, che ha un patrimonio enorme da lasciare ai nipoti? Questo mi sembra sicuramente un passo avanti di tutti e in questa logica dobbiamo entrare.
È chiaro che l'assegno post-natale con le anomalie che ci possono essere... alcuni che lo avevano non lo avranno più, ma alcuni che non lo avevano adesso ce lo avranno, perché? Perché si tiene conto di questo nuovo indicatore, che permette un "affronto" al contributo in modo più equo. Volevo terminare come ha detto lei: non possiamo in questo momento dire come è andata, perché è soltanto da 2 mesi che c'è, però alcune sensazioni le abbiamo, perché con gli operatori parliamo. Come le ho detto, diverse persone che chiedevano il contributo e che adesso dovevano presentare l'indicatore non lo presentano più, perché vuol dire che erano in una situazione anomala.
Dal 1° agosto eroghiamo l'assegno post-natale e il contributo per le colonie marine; le famiglie hanno un vantaggio enorme dall'indicazione di questo... se vuole, il problema è della famiglia con un'unica persona e con un unico reddito. Con lo stesso minimo vitale, che è di 353 euro, pensi che una famiglia con 4 componenti dopo l'applicazione dell'IRSEE ha una media di incremento percentuale del 20,67%, cioè costa al bilancio regionale 20,67% in più. Vi era gente che per mandare il bambino in colonia pagava "X" e che quest'anno ha pagato molto meno, così l'assegno post-natale. Le prime verifiche che abbiamo noi sono verifiche estremamente favorevoli per la famiglia, ma d'altronde è logico, perché se prima si teneva conto solo del reddito e adesso vi è una scala di equivalenza per il nucleo familiare, nucleo familiare che prima non veniva contato e che adesso viene contato, la famiglia ha sicuramente un vantaggio.
Penso che questa sia una grossa occasione di rivedere certi contributi, comporterà sicuramente una fatica, i comuni hanno avuto aiuti, spiegazioni e d'altronde lo hanno chiesto da tempo di avere più autonomia, abbiamo la possibilità di verificare le cose, però sicuramente porterà ad una più equa distribuzione dei nostri contributi.
Presidente - La parola al Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta dell'Assessore, dalla quale emerge che queste lamentele sono circoscritte, perché mi sembra che l'Assessore nei primi dati, pur parziali, ha sottolineato il fatto che invece con l'applicazione di tale indicatore ci saranno più persone che potranno usufruire di questo assegno post-natale. Prendiamo atto di questa sua risposta, naturalmente alla fine del prossimo anno potremo valutare se tale scelta ha portato dei miglioramenti per quanto riguarda l'erogazione di questo assegno. Naturalmente il prossimo anno faremo un'interrogazione scritta per avere tali dati, in modo da poterli confrontare con gli anni precedenti e poter verificare se, grazie all'indicatore regionale sulla situazione economica, ci saranno più famiglie che potranno usufruire di questo assegno; un assegno importante, seppure di minima entità, visto che non tutte le famiglie in Valle sono agiate, e quindi hanno bisogno anche di piccoli aiuti per poter andare avanti. Ringraziamo l'Assessore per i dati che ci ha fornito, prenderemo atto il prossimo anno dei dati precisi di questo primo anno di applicazione di tale indicatore, che, ricordo, è stato introdotto in via sperimentale, ed è per questo che abbiamo voluto porre all'attenzione di questo Consiglio se questa applicazione aveva incontrato dei problemi. Per quanto riguarda l'attribuzione ai comuni... probabilmente queste lamentele provengono più dai grossi comuni, dove vi sono più pratiche e dove i funzionari inizialmente si sono trovati un po' in difficoltà, rispetto ai piccoli comuni, dove le pratiche sono minime e le difficoltà sono di meno. Restiamo ovviamente in attesa di poter avere i dati complessivi, in modo da poter valutare se tale indicatore ha permesso a più famiglie di poter usufruire di questo importante contributo.