Oggetto del Consiglio n. 836 del 6 ottobre 2004 - Verbale
OGGETTO N. 836/XII - COMPORTAMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PERMANENTE DEGLI ENTI LOCALI IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI EUROPEE 2004. (Reiezione di due mozioni)
Il Presidente PERRON dichiara aperta la discussione congiunta sulle mozioni indicate in oggetto, presentate rispettivamente dai Consiglieri RICCARAND, CURTAZ e Secondina SQUARZINO, iscritta al punto 3 dell'ordine del giorno dell'adunanza, e dai Consiglieri FRASSY, TIBALDI e LATTANZI, iscritta al punto 4 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustrano i Consiglieri RICCARAND e FRASSY.
Intervengono il Presidente della Regione PERRIN ed i Consiglieri CURTAZ, BORRE, FRASSY e RICCARAND.
Il Presidente pone in votazione la mozione iscritta al punto 3 dell'ordine del giorno.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: tre e voti contrari: diciotto (presenti: ventinove; votanti: ventuno; astenuti: otto, i Consiglieri COMÉ, FRASSY, LANIÈCE, LATTANZI, LAVOYER, STACCHETTI, TIBALDI e Marco VIÉRIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
ACCERTATO che, lo scorso 7 giugno, il Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Diego Empereur, ha invitato i Sindaci di sedici Comuni valdostani ad inviare, ai proprietari di seconde case presenti in tali Comuni, una lettera di propaganda elettorale a sostegno della lista "Federalismo in Europa";
EVIDENZIATO che tale iniziativa a sostegno di una Lista elettorale è stata assunta utilizzando la sede e le strutture di enti pubblici quali il CPEL ed il BIM;
RILEVATO che l'utilizzazione di attrezzature di enti pubblici per il sostegno ad una Lista elettorale costituisce una grave violazione di legge e dell'obbligo di imparzialità che deve caratterizzare la pubblica amministrazione;
RILEVATO altresì che la richiesta del Presidente del CPEL, rivolta ai sedici Sindaci, costituisce un invito ad utilizzare, a fini di propaganda elettorale, dati personali e sensibili in possesso del Comune, violando le disposizioni del Decreto Legislativo 196/2003, Codice in materia di dati personali;
EVIDENZIATO che il comportamento del Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali ha determinato una turbativa del regolare svolgimento della campagna elettorale per le elezioni europee;
il Consiglio regionale
BIASIMA IL COMPORTAMENTO
dell'attuale Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali;
LO INVITA
a rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali;
IMPEGNA
il Presidente della Regione ad assumere le iniziative opportune nei confronti di chi, utilizzando la propria carica pubblica, ha turbato la campagna elettorale ed ha istigato alla violazione delle norme sulla privacy;
IMPEGNA
il Presidente del Consiglio regionale a trasmettere copia della presente mozione a tutti i sindaci della Valle d'Aosta.
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Il Presidente pone quindi in votazione la mozione iscritta al punto 4 dell'ordine del giorno.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: sei e voti contrari: venti (presenti: trentuno; votanti: ventisei; astenuti: cinque, i Consiglieri COMÉ, LANIÈCE, LAVOYER, STACCHETTI e Marco VIÉRIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
PREMESSO CHE:
Il Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Diego Empereur, abusando del suo ruolo istituzionale ha scritto alla vigilia del voto europeo a diversi Sindaci valdostani invitandoli a spedire lettere ai possessori di seconde case residenti nel collegio elettorale Nord Ovest a sostegno di un candidato da lui indicato.
RITENUTO CHE:
· tale comportamento è particolarmente grave, poiché denota una inopportuna commistione tra ruoli istituzionali ed interessi di parte;
· la missiva del Presidente CPDL rivolgendosi direttamente ad altre figure istituzionali, i Sindaci, invitandoli a tale promozione, prefigura una grave ed evidente violazione di norme di legge.
IL CONSIGLIO REGIONALE
DEPRECA E STIGMATIZZA
Il comportamento tenuto dal Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Diego Empereur;
INVITA
Lo stesso Presidente a svolgere il suo ruolo nell'ambito delle sue funzioni istituzionali e nel rispetto delle norme di legge.
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