Oggetto del Consiglio n. 682 del 10 giugno 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 682/XII - Comportamento del Presidente del Celva in relazione alle elezioni europee. (Reiezione di risoluzione)
Risoluzione
Considerato che in data 7 giugno è stata recapitata ai Sindaci dei Comuni di Sarre, Morgex, Brusson, Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean, Pré-Saint-Didier, Courmayeur, La Thuile, La Salle, Valtournenche, Antey-Saint-André, Torgnon, Saint-Vincent, Gressan, Cogne una comunicazione del Celva a firma del suo Presidente Diego Empereur;
Evidenziato che tale comunicazione invita i suddetti Sindaci a inviare ai cittadini proprietari di seconda casa ubicate nel territorio del loro Comune e residenti nel collegio elettorale Nord-Ovest per le Europee una lettera a sostegno del candidato della Lista "Federalismo in Europa" Guido Grimod;
Il Consiglio regionale
Depreca
Il comportamento del Presidente Celva, che dimostra di confondere l'interesse pubblico con quello di parte.
Invita
il Presidente della Regione a diffidare il Presidente del Celva dal persistere in tale censurabile comportamento e a diffidare gli amministratori locali dall'impiegare risorse umane e finanziarie pubbliche a sostegno della campagna elettorale di una lista di parte.
A verificare e successivamente adottare e comunicare al Consiglio i provvedimenti applicati a tutela dell'interesse pubblico.
F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Qualcuno forse spera che - vista l'ora - ritiri la risoluzione, ma visto che siamo vicini alle elezioni, purtroppo non lo posso fare, perché dopo, lunedì, sarebbe inutile discutere di questa cosa; o forse no, perché non stiamo parlando solo di un comportamento che riteniamo censurabile data la prossimità con le elezioni, ma perché parliamo di qualcosa di cui il Consiglio regionale dovrebbe interessarsi, a nostro avviso.
Mi riferisco a questa forma deviata dell'utilizzo della rappresentanza pubblica negli enti pubblici. Qualcuno potrà dire - come è già stato detto in corridoio - che è solo una "e-mail"; probabilmente alla persona che fa queste battute sfugge il principio della sacralità delle istituzioni, sfugge l'importanza di riconoscerci in alcuni valori, fra cui non usare, a titolo personale, una funzione di rappresentanza collettiva.
Ci ha amareggiato molto venire a conoscenza di questa "e-mail", non solo perché porterà pochi voti in più, ma perché soprattutto infanga, utilizzando in malo modo le istituzioni, in questo caso il "CELVA", che è l'insieme di tutti gli enti, delle comunità territoriali e i Sindaci, che hanno anche accettato questa iniziativa, visto che mi risulta esserci stato un incontro a margine di una riunione del "CELVA", nella quale questi Sindaci sono stati sollecitati; del resto, nella "e-mail" si parla di "come da accordi presi..." evidentemente da qualche parte.
Chiedere ai Sindaci di schierarsi ufficialmente dalla parte di un candidato, andando fra l'altro ad interessare l'estrapolazione di dati di "privacy", ma ancor peggio scrivendo nella lettera di cui si sollecitata l'invio, di mettere nei puntini il nome e il cognome del Sindaco del Comune, come se il Sindaco del Comune fosse l'amico dell'inquilino che magari vive a Torino piuttosto che a Milano e ha la seconda casa a Sarre, piuttosto che da altre parti, crediamo sia un gesto di una scorrettezza istituzionale molto grave.
Ci siamo permessi di segnalarlo tempestivamente: questa "e-mail" è stata recapitata 3 giorni fa alle 11,12 del mattino, e chiede ai Sindaci dei Comuni di Sarre, Morgex, Brusson, Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean, Pré-Saint-Didier, Courmayeur, La Thuile, La Salle, Valtournenche, Antey-Saint-André, Torgnon, Saint-Vincent, Gressan, Cogne, di sostenere, attraverso una lettera da inviare ai proprietari di seconde case nei loro Comuni, una candidatura di parte. Non vogliamo citarla, perché non è questo il punto, quanto invece l'utilizzo deprecabile delle istituzioni, a sostegno di quella che dovrebbe essere una corretta campagna elettorale, ma, ancora di più, al di là dei voti che andrà a prendere più o in meno per questo deprecabile gesto, il fatto che si inviti poi altri rappresentanti istituzionali che magari aderiscono pure a queste iniziative, ad utilizzare la loro posizione in maniera di parte.
Ho la copia di questi documenti; se i Consiglieri hanno piacere di prenderne visione e se il Presidente mi consente, ne farei distribuire una copia perché in questo caso la forma è sostanza e perché poi nella risoluzione chiediamo che il Consiglio, deprecando il comportamento del Presidente del "CELVA", inviti il Presidente della Regione - anche nella sua veste di tutore delle libertà fondamentali in questa Regione, oltre che di rappresentante dell'istituzione prefettizia, che dovrebbe garantire tutti noi da questi atti - a censurare il comportamento del Presidente del "CELVA", ad intervenire immediatamente per far presente ai Sindaci di non dare il via a questa iniziativa, a non utilizzare i "database" dei Comuni per estrapolare i nomi dei proprietari delle seconde case, perché è una violazione della "privacy", a non utilizzare risorse umane dei Comuni - impiegati e messi comunali - per andare ad etichettare buste, piuttosto che a lavorare in una direzione di questo tipo, né risorse finanziarie pubbliche a sostegno di una campagna elettorale di parte, ma anche a verificare e successivamente adottare e comunicare al Consiglio i provvedimenti applicati a tutela dell'interesse pubblico.
Crediamo che le sedi competenti debbano essere informate di questo gesto, perché è un gesto di una gravità inaudita, non è solo una "e-mail"! Se poi, anche in questo caso, da una parte o da tutta la maggioranza, dopo le vicende che abbiamo vissuto qualche tempo fa, di pubblicità autofinanziata per conto proprio per la campagna elettorale utilizzando danaro pubblico, cosa normalissima... ma cosa vuoi che sia, tanto lo fanno tutti...! Se, anche in questo caso, non ci fosse un atteggiamento positivo, sarebbe il momento di cominciare a chiederci quale funzione questo Consiglio regionale può avere di garanzia del rispetto delle libertà!
Presidente - È aperta la discussione.
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Abbiamo esaminato la risoluzione presentata dal gruppo "La Casa delle Libertà" e questo messaggio di posta elettronica, partito dagli uffici del "CELVA" e diretto a una serie di Sindaci della Valle d'Aosta, con allegata questa bozza di lettera di propaganda elettorale; ci sembra che i rilievi fatti dal gruppo "La Casa delle Libertà" siano più che fondati. Qui c'è un presidente di un ente pubblico, che è il "CELVA" - o, come si chiama adesso, il Comitato degli enti locali -, che usa gli strumenti dell'ente pubblico per invitare dei pubblici ufficiali, come sono i Sindaci, a fare una serie di cose che sono fuori dalle loro competenze, perché qui si tratta di andare a reperire degli indirizzi che non possono essere dati in quanto riservati, quelli sui proprietari di seconde case del Comune, per far arrivare loro una propaganda elettorale, quindi una propaganda di parte.
Ci sembra che ci sia uno stravolgimento completo dei ruoli di un pubblico ufficiale e di organi di enti pubblici. L'episodio è molto preoccupante, è indice di una commistione fra istituzioni e forze politiche che è assolutamente il contrario di una corretta dialettica democratica. Se confondiamo le istituzioni con le sezioni dei partiti, vuol dire che non abbiamo chiaro il senso di una corretta funzione democratica.
La propaganda elettorale è una cosa che va fatta, che fa parte della democrazia, ma è compito dei partiti, delle loro sezioni, dei militanti, e non può essere fatta dalle istituzioni, altrimenti siamo di fronte a un sistema di carattere totalitario: questo si verifica nei sistemi totalitari, in cui c'è l'identificazione fra l'istituzione e il partito. Qui, ci troviamo di fronte a un episodio che non può assolutamente essere passato senza una presa di posizione netta e precisa da parte del Consiglio.
Mi rendo conto che da parte delle forze della maggioranza regionale, che poi sono anche forze che sostengono la coalizione "Federalismo in Europa", la lista che candida Guido Grimod, c'è un imbarazzo nel criticare questo tipo di iniziativa, però qui c'è un problema di carattere istituzionale e anche di ruoli da parte di questo Consiglio regionale.
Riterremmo quindi molto preoccupante se da parte del Consiglio regionale non ci fosse, oggi, una presa di posizione molto ferma rispetto a quello che è successo, in modo che non si verifichi mai più una cosa di questo genere e che si recuperi con delle decisioni significative rispetto a quanto successo, rispetto a un presidente di un organismo pubblico che usa in questo modo della propria funzione pubblica, che non si ripetano più questi episodi. A me sembra difficile che Diego Empereur, che ha fatto queste operazioni, continui a fare il Presidente del "CELVA", a rappresentare tutti i Sindaci della Valle d'Aosta, un organismo che tutti i giorni dialoga con la Regione, che sentiamo ogni 15 giorni in commissione e che dovrebbe essere un esempio di imparzialità, un rappresentante istituzionale al di sopra delle parti... ma quale "al di sopra delle parti", se si abbassa a fare il "galoppino elettorale" di una parte e usa la carica pubblica per fare questo tipo di campagna! Secondo noi qui bisogna assolutamente prendere delle decisioni!
La risoluzione presentata può essere migliorata, corretta o puntualizzata in alcune sue parti, ma, nella sostanza, la condividiamo e crediamo che sia opportuno da parte del Consiglio fare un'azione perché una protesta e un'azione di indagine su quello che è successo, ai fini anche di prendere provvedimenti sanzionatori, venga decisa da parte del Consiglio!
Presidente - Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Perrin.
Perrin (UV) - Nous prenons acte des considérations énoncées dans la résolution et aussi des textes qui ont été distribués; il paraît, de ce que nous avons lu, que le Président du "CELVA" - qui est la Coopérative "enti locali Valle d'Aosta" - par "e-mail" a envoyé une communication à des Syndics de la Vallée d'Aoste, à laquelle suivait une ébauche de lettre: ce sont donc les documents dont nous disposons aujourd'hui. Personnellement je ne dispose pas d'autres documents.
Le Conseil régional est invité à désapprouver le comportement du Président du "CELVA" et, à part la nature de la communication, on peut mettre en discussion l'opportunité de se servir de ces instruments pour ce type de communication, au moins on peut la définir inopportune.
Moi je ne voudrais pas trop entrer dans les considérations générales sur cette campagne électorale en Italie et tous les moyens utilisés, cela ce n'est pas pour défendre des opérations qui n'ont pas été faites de façon correcte, mais en lisant la résolution je continue, étant donné que je suis le destinataire du message portant "Invita il Presidente della Regione a diffidare il Presidente del Celva dal persistere in tale censurabile comportamento e a verificare e successivamente adottare e comunicare al Consiglio i provvedimenti applicati a tutela dell'interesse pubblico", je voudrais faire quelques considérations quant à cette invitation à envoyer une sommation au Président et aux Syndics, car là je serais prudent. Je serais prudent, car j'ai avant tout de forts doutes que le Président ait des fonctions de promouvoir les mesures qui sont envisagées dans la résolution, et je dis cela surtout sans avoir vérifié les faits, je crois en effet qu'il est fondamental d'avoir des documents, parce qu'on ne sait pas si ces lettres ont été envoyées, à la signature de qui elles ont été envoyées, si on a utilisé des instruments de la Commune, on ne le sait pas... moi je n'ai pas ces données, je ne sais pas si vous les avez! Les seuls documents que j'ai, ce sont les messages et l'ébauche de la lettre, donc je dois juger sur la documentation dont je dispose. M. Lattanzi, je ne sais pas si vous avez d'autres documentations à produire...
(interruption du Conseiller Lattanzi, hors micro)
... c'est une ébauche de lettre, je ne sais pas de quelle façon cette lettre a été utilisée... non, on ne se comprend pas! Je ne nie pas qu'on a transmis par "e-mail" le message et l'ébauche de lettre, mais je ne sais pas si cette ébauche de lettre a été utilisée par les Syndics, si elle a été signée par les Syndics ou par qui - et de quelle façon - a été utilisée cette invitation. C'est une invitation que les Syndics auraient pu à leur discrétion utiliser ou non.
Pour revenir aux compétences, je ne peux pas prendre absolument aucune décision sans connaître les faits. Je voudrais rappeler quelles sont les compétences attribuées au Préfet selon l'article 142 du Texte Unique de 2000, rappelé aussi par l'article 70 de la loi régionale n° 54; sont prévues des déterminations qui pourraient porter jusqu'à la destitution de l'administrateur - l'on dit - pour des graves et réitérées violations de la loi, mais à condition qu'on puisse avoir les éléments pour le dire.
Si l'on pense à d'éventuelles violations - comme l'a cité M. Lattanzi - aux règles de la "privacy", là aussi moi je ne connais pas ces données, je ne sais pas si on a utilisé des informations par les Communes; donc, s'il y a d'éventuelles violations de ces règles... entre autres tout le monde peut recourir soit au Tribunal ordinaire soit au garant de la "privacy", les présentateurs de la résolutions eux-mêmes, s'ils ont des éléments, peuvent recourir...
(nouvelle interruption du Conseiller Lattanzi, hors micro)
... d'accord, mais étant donné que le fait a été soulevé... toujours s'il y a eu violation. Je confirme ma disponibilité à approfondir les faits, c'est une procédure qu'on utilise quand on a des signalisations par des citoyens ou d'autres, qui concernent les collectivités locales, c'est-à-dire l'on fait une lettre et l'on demande des renseignements, mais "sic stantibus rebus", avec les connaissances que nous avons, je ne peux absolument pas m'engager à donner exécution à cette invitation, sauf à approfondir, et donc je demande, en ce moment, de retirer la résolution.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Presidente, è paradossale la posizione che si sta creando in aula! Lei riconosce l'importanza di dover attuare delle verifiche; noi abbiamo ribadito, nell'illustrare questo documento, che siamo disposti a fare tutte le modifiche necessarie, affinché però sia ribadito un principio: che questo fatto è stato portato all'attenzione del Consiglio e che lei, signor Presidente, si assume l'onere di verificare quali sono state le vicende che abbiamo illustrato! Possiamo modificare la parte conclusiva, ma deve essere chiaro il principio: che lei, al prossimo Consiglio, riferirà al Consiglio quanto è accaduto, tenendo presente che qui c'è una urgenza: si vota sabato e domenica! Se i Sindaci hanno dato corso - tutti, o qualcuno - all'invito del Presidente del "CELVA" e noi ne siamo comunque venuti a conoscenza, è una ipotesi di reato che assume e fa assumere ad ognuno di noi, per quel ruolo di pubblici ufficiali che rivestiamo nel mandato che qui espletiamo, l'obbligo di fare le segnalazioni alle autorità preposte. Pensavamo che su una questione del genere, lei, prima di tutti, avesse interesse ad evitare che la vicenda prendesse delle pieghe spiacevoli!
Noi siamo disposti, se lo ritenete, a sospendere il Consiglio e a definire un testo diverso che arrivi a una conclusione chiara.
Presidente - Il Consigliere Frassy chiede una sospensione?
Frassy (CdL) - Sì, se c'è l'interesse da parte dell'Esecutivo o della maggioranza, sul presupposto che questa vicenda - lo voglio evidenziare ancora una volta, colleghi - è una di quelle vicende come quella della sicurezza, dove ognuno di noi ha una responsabilità e un gioco attivo, nel senso che non possiamo in questa situazione demandare a quelle che saranno le determinazioni, se ci saranno, della Giunta o del Presidente o di un Assessore, quello che è un compito che grava su di noi nella misura che abbiamo evidenziato in maniera inequivocabile. Presidente, non è una bozza; se quel testo è arrivato nella nostra disponibilità, quel testo è stato spedito, e se voi guardate l'indirizzo "e-mail", capite anche da dove è stato spedito!
Qui ci sono dei profili che vanno da un danno erariale ad un peculato. Ognuno di noi né è responsabile; da qui, fatto di insistere per una risoluzione comune, per evitare che stasera ognuno di noi, per cautelarsi, debba andare a fare degli esposti individuali, perché questa è la verità, Presidente! Se ha degli elementi diversi per smentirmi, lo faccia e lo verifichiamo, ma la responsabilità è individuale di tutti e 35 i Consiglieri che sono presenti in quest'aula!
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand, per mozione d'ordine.
Riccarand (Arc-VA) - La richiesta di sospensione del Consigliere Frassy per concordare eventuali modificazioni alla risoluzione è totalmente condivisibile, perché è vero quello che dice il Presidente della Giunta, che la richiesta contenuta nella mozione rivolta al Presidente della Regione a diffidare il Presidente del "CELVA" può in questo momento, sulla base degli elementi che ha il Presidente, essere prematura, ma sicuramente tutte le altre parti della risoluzione, i due commi della premessa che riferiscono quello che è successo, il primo punto che fa una deprecazione e, l'ultimo, che invita ad una verifica di quanto è successo e poi comunicare al Consiglio, questi mi sembrano dei punti che dovrebbero essere accettati da tutti con tranquillità.
Pensiamo sarebbe opportuno che il Consiglio desse un segnale molto chiaro concordando un testo con i rilievi che sono stati fatti, che sono fondati.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Perrin.
Perrin (UV) - Pour réaffirmer que je suis disponible à approfondir toute la question, mais, face à ces documents, sans une signature, que je connais maintenant, je m'engage à approfondir, parce que je crois que c'est le devoir de la Présidence dans ses fonctions d'approfondir la question; mais, avec la documentation que nous avons en ce moment, je ne crois pas de pouvoir m'engager de façon différente.
Quand j'ai déclaré à cette Assemblée de référer la suite, je l'ai toujours fait et donc face à ces déclarations, je demande qu'avec les documents dont on dispose en ce moment, qu'on puisse approfondir: c'est pour cela que je demande de retirer la résolution, parce qu'on ne peut pas donner suite à une résolution qui est bâtie sur une documentation dont on n'est pas sûrs.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Presidente, le spieghiamo perché purtroppo non possiamo ritirare questo documento, che è un documento agli atti della Presidenza del Consiglio, perché lo abbiamo depositato, un documento in cui forse, anche su suggerimento del Consigliere Riccarand, si potrebbero "cassare" quei poteri che lei ritiene di non avere o comunque su cui ha dei dubbi, per cui la parte di diffidare... ma, a verificare... è esattamente quello che la invita a fare il Consiglio. Il Consiglio, votando la risoluzione, la invita a fare esattamente quello che lei si è impegnato a fare.
Mi pare doveroso, per la delicatezza della situazione, che questo Consiglio si tuteli. Se così non è, proprio per la delicatezza della situazione, chiediamo la votazione per appello nominale. Naturalmente chiedo ai Consiglieri di sostenere questa richiesta di votazione per appello nominale, per raggiungere il numero minimo richiesto dal Regolamento.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Aderiamo alla richiesta di votazione chiesta dal Consigliere Lattanzi.
Volevo del tutto pacatamente fare alcune considerazioni, perché mi sembra che ci sia un po' troppa fretta nel liquidare tale questione con l'esigenza di approfondimento.
Intanto faccio una riflessione, la faccio nell'occasione meno indicata, perché questa cosa è molto rilevante in sé, però sta avvenendo in quest'aula un fenomeno particolare, che vale per tutte le iniziative: mozioni, risoluzioni che siano dell'opposizione, vale a dire qualsiasi cosa - o quasi - si scriva o si proponga, si dice: "noi ci impegniamo a fare qualcosa e voi ritirate"; diversamente, c'è l'astensione e la cosa non passa!
Secondo noi sarebbe più corretto che su una mozione, che è una proposta di voto, si dica: "sono d'accordo", "non sono d'accordo", "mi astengo per questi motivi...", perché questo è il dibattito consiliare; altrimenti ci sono sempre queste richieste di ritiro degli atti dietro impegni che, spesso, vengono mantenuti - e non discuto su questo -, però non è un modo corretto di interagire fra opposizione e maggioranza.
Sulla questione particolare, Presidente, o questa fotocopia è falsa o questa non è una bozza, è invece una lettera "e-mail" firmata, perché così viene spedita la posta "e-mail"; non c'è una firma, la firma è "Diego Empereur" perché l'"e-mail" ha questa caratteristica. Quindi, ripeto, o questa è falsa e andrebbe accertato se è autentica, oppure se la fotocopia è - come tutto lascia ritenere - una fotocopia di un atto autentico, non c'è alcun dubbio che questo sia un atto genuino, un atto che è atto che è stato inviato alle 11,12 di lunedì 7 giugno 2004, e fino lì ci siamo! Poi, tutto il resto si potrà approfondire, è giusto, Presidente, quando dice che lo ha appreso oggi e deve verificare se i Sindaci si sono attivati e hanno dato impulso a questa iniziativa, che è a dir poco scorretta, ma noi, qui, stiamo discutendo: in questo senso mi pare vada la risoluzione dei colleghi, dell'iniziativa in sé! Cosa è successo dopo, potrebbe aggravare questa cosa, ma la cosa in sé è già grave, perché c'è un funzionario pubblico, un pubblico ufficiale che utilizza non i suoi mezzi per fare della propaganda elettorale, cosa che sarebbe assolutamente lecita, ma utilizza mezzi pubblici, che invita qualcun altro a violare le leggi - che siano leggi di carattere civile o di altra natura, sicuramente però invita altri a violare delle leggi! -, e li invita a violarle a scopi di propaganda politica.
È solo una questione di opportunità, come ha detto il Presidente? A me sembra che ci sia qualcos'altro che andrà accertato, però credo sia importante sottolineare che ci troviamo di fronte ad una confusione fra "incarico istituzionale" e "funzione partitica": è questa la questione! Dobbiamo fare una riflessione, non ci può essere questa sovrapposizione in uno stato di diritto! Dobbiamo distinguere, non possiamo sempre dire che è una questione inopportuna in un caso, è una questione inopportuna nell'altro, perché è una cosa diversa: è una violazione delle regole fondamentali della democrazia! E lo dico indipendentemente dalla parte da cui provengo.
Riteniamo quindi che, allo stato, in assenza della volontà di modificare anche in conseguenza delle osservazioni in parte condivisibili del Presidente della Giunta, la risoluzione vada approvata, perché i suoi contenuti sono condivisibili per le ragioni che ho detto. Chiedo poi a tutti di fare una riflessione su questi temi, perché ricordo che in occasione delle elezioni regionali dello scorso anno si sono verificati altri episodi di questo genere, assai gravi. Personalmente mi ero preso la "briga", in occasione del primo Consiglio regionale, di indicare in quale clima erano avvenute le elezioni: ma è una cosa di cui non frega niente a nessuno! Continuiamo, perseveriamo, cioè il grado di moralità e di senso etico rispetto a queste problematiche, e non mi riferisco al caso che poi è venuto fuori, questo non lo conoscevamo neanche, ma personalmente potrei citare decine di casi in cui ci sono stati pubblici funzionari che hanno abusato dei propri poteri per avere indirizzi, mandare lettere, fare tutti i "porci comodi" che hanno voluto, senza che nessuno muovesse un dito, perché il sistema ci chiede questo!
Noi dobbiamo fare una riflessione su questo punto, perché la vita politica si sta imbarbarendo, al punto che, se non c'è un'inversione di tendenza, non se ne esce più! Confermiamo il nostro voto favorevole a questa risoluzione.
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - Non avevo alcuna intenzione di intervenire in questo dibattito che non mi appassiona per nulla, ma guardando questo documento non ho potuto fare a meno di notare questo riquadro scuro che avete qui presente, e dal mio punto di vista, se ricordo bene la prassi dei Comuni, questo potrebbe corrispondere al timbro del protocollo. Pertanto questo è un documento - dal mio punto di vista - che è stato sottratto presso un ufficio pubblico. Visto che siamo nel campo delle ipotesi di reato, vorrei sottolineare anche questo aspetto, perché credo sia facile risalire al Comune, in quanto il riquadro è ben definito... siamo nel campo delle ipotesi di reato, io faccio una ipotesi di reato, se volete sono giunto anche a delle conclusioni, da dove può venire questo documento e in quale Comune è stato sottratto, visto che il campo è limitato. Si tratta di 15 Comuni, quindi credo sia facile risalire, dal posizionamento di questo riquadro, al Comune presso cui è stato sottratto questo documento e risalire alle affinità politiche che ci possono essere fra funzionari - perché non credo che si tratti di Sindaci - di Comuni con la parte politica che ha presentato questo documento.
Qui parliamo di "ipotesi di reato"; mi permetto di sottolineare questo aspetto e di valutarlo, perché qui si configura un'altra ipotesi di reato.
Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz.
Maquignaz (UV) - Volevo intervenire per seguire la linea del Presidente; mi sembra che il Presidente abbia detto che intende approfondire questa vicenda, per cui mi pare abbia dato a tutti ampie garanzie.
Voglio spiegare perché mi asterrò sulla risoluzione, se non la ritirate, e dico la mia opinione personale. Sono state buttate un po' di sentenze, non dico sommarie, ma si è subito accusato qualcuno: il Presidente del "CELVA" e poi dei Sindaci che non sono nemmeno presenti, cioè si è buttato in generale un po' di fango. A questo punto diventa delicato votare una risoluzione di questo tipo, visto che il Presidente ha detto che intende approfondire questo aspetto.
A me, personalmente, basta quello che dice il Presidente, perché ho piena fiducia; inviterei anche voi ad avere un po' più di fiducia nel Presidente della Regione! Concludo così; ho voluto spiegare perché mi asterrò su questa risoluzione personalmente.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Lattanzi e da altri Consiglieri:
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 6
Favorevoli: 6
Astenuti: 23: (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Perrin, Rini, Salzone, Sandri, Vicquéry, Viérin Laurent, Viérin Marco)
Il Consiglio non approva.