Oggetto del Consiglio n. 598 del 12 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 598/XII - Motivazioni dell'adesione della Regione al condono fiscale dell'anno 2002. (Interpellanza)
Interpellanza
Considerata la delibera di Giunta n. 865 con la quale la Regione Valle d'Aosta ha aderito al condono tombale relativamente all'IVA dell'anno 2002, così come previsto dall'articolo 2 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 "Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2004)";
Evidenziato che al comma 4 della suddetta deliberazione si sostiene che "l'onere di adesione al "condono tombale" per l'anno 2002 pari a € 5.136,00, sia da considerare decisamente inferiore rispetto agli oneri per le sanzioni che l'Amministrazione finanziaria potrebbe comminare per gli eventuali inadempimenti di diversa natura connessi con le molteplici attività commerciali, rilevanti ai fini IVA, svolte dalla Regione nell'anno considerato, di complessa controllabilità in relazione all'elevato numero di uffici interessati, all'elevata mobilità del personale addetto, agli adempimenti tributari e alla continua evoluzione della materia, peraltro estremamente articolata";
Considerate le posizioni politiche espresse dall'attuale maggioranza che ha sempre condannato il ricorso ai condoni da parte del Governo nazionale definendoli "incentivi all'illegalità";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente al fine di conoscere:
1) le motivazioni tecniche e politiche che stanno alla base di tale provvedimento;
2) le cifre condonate con l'opportunità fiscale e come si sono prodotte tali anomalie nell'ambito della contabilità regionale;
3) gli intendimenti circa una diversa posizione politica verso i condoni fiscali e se ritiene che tale opportunità possa essere interessante anche per l'anno 2003.
F.to: Lattanzi - Frassy - Tibaldi
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - L'Assessore già sorride, lo sorprenderò perché esordirò facendogli delle scuse, in quanto l'oggetto dell'interpellanza si occupa di un argomento curioso, cioè come un'Amministrazione regionale aderisca ad un condono tombale, politicamente condannato, tecnicamente utilizzato. Gli devo delle scuse perché questo provvedimento segue ad un atto primo che la precedente "Giunta Louvin" aveva fatto e che ho visto richiamato nella premessa di questo provvedimento, ma mi era sfuggito, altrimenti avrei "utilizzato" la curiosità per sapere come mai all'epoca la Giunta ritenesse interessante, pur condannando politicamente il condono fiscale del "Governo Berlusconi", fare man bassa di questo provvedimento, per mettersi a posto i conti in casa.
Perché è curioso il provvedimento? Intanto sotto l'aspetto politico, perché questa Giunta di Centro Sinistra ha sempre dichiarato l'illegittimità, perlomeno morale, di un provvedimento di quel tipo; ricordo le esternazioni di questa Giunta che definiva un invito all'illegalità condonare fiscalmente con condoni tombali quelli che noi consideriamo degli errori che possono succedere quando si amministrano delle aziende, magari anche piccole, e magari da persone che, prese dal lavoro di tutti i giorni e da mille provvedimenti di tipo burocratico, possono rendersi conto di aver commesso delle irregolarità nella presentazione della dichiarazione dei redditi o dell'IVA. È curioso però che un'Amministrazione regionale come la nostra, che a maggior ragione più di altre ha i mezzi dirigenziali, impiegatizi, abbiamo una pletora di impiegati unica ed invidiata nel mondo, da chi vuole essere assunto evidentemente... per cui certi provvedimenti, oltre ad essere curiosi sotto l'aspetto politico, preoccupano sotto l'aspetto tecnico, perché ci si chiede, mentre è comprensibile per un piccolo imprenditore e una piccola impresa, come può essere che un'amministrazione o più amministrazioni, perché sappiamo che in Italia altre amministrazioni hanno utilizzato il condono fiscale per mettere a posto i loro rapporti con il fisco centrale... ma come può avvenire che in Valle d'Aosta, dove il ruolo della fiscalità è molto particolare, IVA compresa, dove i 9/10 dell'IVA versata allo Stato rientrano alla Regione, per cui il condonare eventuali versamenti non dovuti, o non effettuati, o fatti in tempi sbagliati, procura un danno a sé stessi. È curioso: se devo all'amministrazione centrale 100 lire e mi accorgo di non averle versate o di aver fatto degli errori, preferisco versarne 5 per condonare, così non verso queste 100 lire e quindi i 9/10 non me li incasso. Interessante, fantastico!
Chiedo di sapere, oltre al primo quesito: "le cifre condonate con l'opportunità fiscale e come si sono prodotte tali anomalie nell'ambito della contabilità regionale" e aggiungo che il primo provvedimento della "Giunta Louvin" condonava il 1998-1999-2000-2001 con una cifra pari a 17.799 euro, perché relazionata agli errori che si sono riconosciuti, mentre per il 2002 la cifra è già di un terzo di quella cifra, che serviva per 4 anni, evidentemente le anomalie sono più grandi.
Domandiamo anche gli intendimenti circa il futuro, cioè se il "Governo Berlusconi" e la sua "immoralità", come la chiama la Sinistra, dovesse allargare il condono anche al 2003, la Regione ritiene interessante coprire eventuali errori.
Vorrei chiudere con la lettura di un paragrafo della premessa della deliberazione, che è curioso:
"Si ritiene da parte delle competenti strutture che l'onere di adesione al condono tombale per il 2002, pari a 5.136 euro, sia da considerare decisamente inferiore rispetto agli oneri per le sanzioni che l'amministrazione finanziaria potrebbe comminare per gli eventuali inadempimenti di diversa natura connessi con le molteplici attività commerciali rilevanti svolte dalla Regione nell'anno considerato di complessa controllabilità, in relazione all'elevato numero di uffici interessati, ad un'elevata mobilità del personale addetto agli adempimenti tributari e alla continua evoluzione della materia, peraltro estremamente articolata".
Qui si confondono due tipi di argomentazioni: il primo, che conferma non solo la legittimità morale, ma anche tecnica di un condono tombale, perché la stessa Amministrazione regionale dice che in materia tributaria gli adempimenti sono troppi e troppo complessi, cara Sinistra della Giunta di Centro Sinistra, e voi lo riconoscete votando questa deliberazione, ma ci preoccupa il fatto che la Regione, con tutta la sua struttura, non sia in grado di controllare le sue molteplici attività commerciali; già non dovrebbe fare attività commerciali, abbiamo appena sentito l'intervento del collega Frassy, che ha rilevato un'anomala posizione della Regione in attività di tipo culturale, sappiamo che le anomalie in ambito commerciale di questa Regione sono ancora più numerose.
Chiediamo quindi all'Assessore di illuminarci, di farci capire le argomentazioni tecniche e politiche che coinvolgono non solo lui come Assessore, ma anche questa Amministrazione di Centro Sinistra.
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Se mi dovessi rifare a Giorgio Gaber - buon'anima -, non so se l'intervento e questa interpellanza è di Sinistra o di Destra, anche perché credo vi sia un po' di confusione. I condoni in sé sicuramente non sono degli strumenti che un'amministrazione corretta deve ricercare ma, per evitare di farvi ricorso, bisogna legiferare correttamente, perché la tensione e lo stress tributario...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
... questo tipo di discorso è difficile da attribuire come paternità alla Destra o alla Sinistra, abbiamo un sistema tributario che è particolarmente contraddittorio e, con tutta la stima che posso avere per le professionalità del Governo di Centro Destra o di Centro Sinistra, il Ministero delle finanze non ha avuto dei cambiamenti così visibili nell'ambito della legislazione tributaria: confusione c'era prima, confusione c'è oggi, tanto che i periodi interessati dal condono riguardano amministrazioni sia di Centro Destra, sia di Centro Sinistra; quindi questo discorso non ci porta da nessuna parte.
Le interpellanze però servono anche a dare un'evidenza all'attività che viene svolta dalla Giunta, non voglio qui dissertare su questioni fiscali, ma ricordo che stiamo parlando di IVA, di imposizione indiretta, che sciaguratamente vede le pubbliche amministrazioni interessate. Dico "sciaguratamente" perché pensare che un ente pubblico, nell'ambito delle sue attività istituzionali, metta in atto delle attività che sono attività di impresa e quindi attività che devono ricadere nell'ambito della contabilità IVA, credo sia inopportuno. Da questo punto di vista, la normativa europea è una normativa che quanto prima dovremo accogliere, cioè ricondurre nell'ambito dell'applicazione dell'IVA solo quelle attività che l'ente pubblico mette in atto in concorrenza con il settore privato. Vi ricordo quali sono nell'ambito delle attività istituzionali quelle che l'Amministrazione regionale mette in campo per l'attività rilevante ai fini IVA: la fotocopiatura, le attività che gestiamo come funivie, visite ai castelli, mostre e musei, la cessione di beni, ovvero manufatti realizzati da persone svantaggiate, cessione di "floppy disk" da parte della Biblioteca regionale, vendita di medaglie commemorative, videocassette presso il Museo archeologico, cioè vendita di beni. Non è un'attività organizzata da un punto di vista commerciale, ma sciaguratamente l'interpretazione non lascia scampo, dobbiamo fare registrazioni ai fini IVA. Corsi di formazione: nell'ambito dell'agricoltura dobbiamo gestire la vendita dei prodotti agricoli nei campi di sperimentazione, abbiamo la "Saison culturelle" con la vendita di biglietti, le manifestazioni sportive per quel che attiene l'attività per i ritiri di calcio... degli affitti di aziende - parlo della Croix Noire e dell'autoparcheggio -, la cessione di energia elettrica e di calore, la cessione della fauna selvatica e anche lì la famosa guerra ai cinghiali provoca la cattura di animali, che poi vengono ceduti a ristoratori e quindi vi è l'emissione di fatture. Capite che questo tipo di impostazione coinvolge almeno 25 persone e un flusso di documentazione tale per cui non vi sono degli errori che sono individuabili, ma vi sono delle attività che possono portare a ritardi e ad omissioni e, purtroppo, il nostro ordinamento sanziona anche tutta una serie di attività che sono di semplice omissione e di ritardo; per cui questo tipo di condono è un condono non già per scelta, ma obbligato dalla schizofrenia della normativa vigente.
Prendo atto del fatto che il Consigliere Lattanzi non ha rilevato la precedente deliberazione, ma da una semplice ricerca troveremo sicuramente che dagli anni '80 in avanti l'Amministrazione regionale come tutte le amministrazioni locali ha aderito ad una serie successiva di condoni. Ricordo che la definizione dell'importo questa volta è rapportata al volume di affari, quindi il fatto di avere importi più o meno elevati non discende dalla gravità degli errori, che sono teorici ed ipotetici, ma dal volume...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
... non è così! Il condono viene determinato dal volume di affari, per cui non è una valutazione dipendente dagli errori. I condoni precedenti, che forse erano più semplici, fissavano dei "forfait" per gli enti pubblici; per cui, a seconda degli scaglioni, si indicava un importo fisso, evitando di andare a fare dei calcoli, ma la filosofia è questa: affrancare le pubbliche amministrazioni da un qualcosa che non gli è proprio.
Ricordo che la contabilità dell'ente pubblico è una contabilità pubblica e quindi autorizzatoria, l'organizzazione contabile di tutta la Regione è rivolta ad un altro obiettivo, non quello di fare delle valutazioni economiche, ma alla verifica della regolarità dei vari passaggi: ecco perché vi sono a volte degli imbarazzi, soprattutto vi è un turnover di persone che si occupano di questo tipo di attività che a volte origina degli errori, quindi è preventivo...
Nell'ambito dell'interpellanza si chiede come si sono prodotte tali anomalie: non sono anomalie identificate, sono anomalie ipotetiche, tanto che anche negli intendimenti se vi sono degli errori che vengono individuati, su questi si avvia una regolarizzazione puntuale, vi sono dei ravvedimenti operosi che permettono di sanare. Dirò di più: nell'ambito della possibilità di sanare il 2003, fermo restando l'attuale normativa, devo dire che personalmente addirittura anche per il 2003 sarebbe il caso di provvedere ad una sanatoria ma, se dovessi fare un'istanza al legislatore nazionale, direi di evitare per gli enti pubblici un così gravoso onere, perché questo tipo di discorso ha dei risvolti molto dubbi e - qui fatemi fare un passaggio da tecnico -, dal punto di vista strettamente di bilancio regionale, la contabilità degli enti pubblici fa diminuire le entrate regionali, perché tutti i comuni che gestiscono una contabilità IVA alla fine hanno un'IVA a credito che va a diminuire le entrate dei 9/10; paradossalmente l'eliminazione di questo farebbe un beneficio alle entrate di compartecipazione dell'Amministrazione regionale.
Dal punto di vista filosofico, questo tipo di impostazione andrebbe rivista; dal punto di vista dell'opportunità, ritengo sia stata una scelta corretta e indotta da una normativa alquanto contraddittoria.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Stavolta l'intervento mi soddisfa in termini di risposta, certamente non posso non rilevare l'incongruità di alcune dichiarazioni, in termini politici perlomeno, perché, mentre sono assolutamente d'accordo con l'Assessore, non perché è commercialista di base e quindi con una forma "mentis" che... vi sono i medici di base, abbiamo il commercialista di base... con una forma "mentis" più adatta a comprendere i meccanismi della complessità della fiscalità in Italia, non posso non essere d'accordo quando dice: "il sistema è particolarmente contraddittorio". Lei ha detto: "lo Stato di Sinistra prima e di Destra adesso... non è che sia cambiato molto", qui mi permetto di contraddirla, perché lo dicono i dati! Vi sono due elementi che lo dicono, mentre prima vivevamo con un sistema che lei ha detto: "obbliga a fare i condoni in quanto è schizofrenico", quindi obbliga a fare i condoni, perché o metti a posto il sistema, o sei costretto, visto che è schizofrenico, a dare ai cittadini la scappatoia, in questo caso anche agli enti pubblici - poi parliamo degli enti pubblici -; quindi il condono è un atto dovuto ai cittadini e agli enti che devono aver che fare con un sistema schizofrenico e noi diciamo condivisibile, guardi talmente "condivisibile" che gli Italiani ci hanno votato per cambiare sistema! Noi, infatti, in questi primi 3 anni abbiamo già prodotto una serie di abbattimenti normativi - lei lo sa come commercialista - che hanno permesso a persone fisiche e a aziende di avere 160 milioni di movimenti tributari in meno solo in questi primi 3 anni; se ne sono accorti solo gli Italiani che votano il Centro Destra, quelli che votano il Centro Sinistra non se ne accorgeranno mai, perché i loro giornali non lo scrivono, ma questo è un altro discorso!
Lei dice bene quando asserisce: "l'ente pubblico che fa impresa dovrebbe essere sollevato da questa situazione dell'IVA", ma mi permetto di contraddirla, nel senso che è l'ente pubblico che dovrebbe sollevarsi da fare impresa, perché, quando lei cita tutte le attività che l'ente pubblico Regione fa, per le quali poi ha degli adempimenti d'IVA concorrenziali con il privato...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... sì, l'acquedotto... ma perché sarebbe così anomalo avere un acquedotto privato? La gestione degli acquedotti non si può fare privata? Guardi che negli Usa la gestione dell'energia è privata e gestiscono con l'energia privata la più grande borsa del mondo, la corrente non manca mai e costa la metà di quanto la fa pagare l'ente pubblico. Questo per dire che, laddove vi è la maggiore attenzione per certi argomenti, non è dovuto il pubblico come ente, ma qui ho "preso" il concetto estremista. Sarebbe interessante quindi che l'ente pubblico non chiedesse di essere esente dall'IVA da tutta una serie di attività commerciali; noi diciamo che dovrebbe essere esente dal fare attività commerciali, elenchiamole: intanto, la gestione delle visite ai castelli perché non può essere fatta da cooperative di servizi esterni? Perché l'Amministrazione regionale deve fare i corsi di formazione, occuparsi della vendita di prodotti agricoli, gestire la "Saison culturelle"? Le manifestazioni sportive perché le deve gestire l'Amministrazione regionale, che, fra l'altro, non mi pare abbia dimostrato tutta quella trasparenza nella gestione dell'IVA... gli affitti delle aziende, la produzione di energia e calore e avanti, lei me ne ha citate diverse, tutte concorrenziali con possibili gestioni private. Prima di chiedere l'esenzione dell'IVA da tutta una serie di attività commerciali quindi chiediamo l'esenzione dalle attività commerciali dell'ente pubblico, che è cosa diversa. Abbiamo avuto il caso della gastronomia citato prima dal collega Frassy, che ha sollevato l'imbarazzo di vedere un'istituzione che va a gestire corsi di formazione universitari di altissimo livello, una cosa che potrebbero fare magari a minori costi e con più redditività gli enti privati. Siamo d'accordo quindi sul fatto che il sistema è schizofrenico e va riformato e, nonostante l'opposizione della Sinistra, lo faremo e lo riformeremo, a partire dalla riforma fiscale che dal 1° gennaio vi sarà del 23%, del 33%, quindi con meno tasse per gli Italiani. Affrancheremo le pubbliche amministrazioni da questi adempimenti normativi? Credo proprio di no, penso che cercheremo di affrancare dalle attività commerciali le pubbliche amministrazioni.
Finisco con il turnover del personale. Esso c'è perché vi fa comodo, non si tratta di un turnover naturale, di gente che lavora una vita in Amministrazione e poi va in pensione: il turnover del personale in questa Regione negli ultimi 10 anni è un turnover funzionale e sistematico alle elezioni regionali, quindi è inutile che ci facciamo la "maschera" del "siccome il turnover del personale nelle attività commerciali è alto, noi abbiamo il problema del controllo della correttezza della contabilità amministrativa", perché questa è "la foglia di fico" che nasconde un'esigenza più importante di tipo elettorale, per le quali voi assumete a tempo determinato e poi riassumete di nuovo a tempo determinato, decidendo nomi, persone, famiglie ed elettori, perché è sistematico e funzionale. Non nascondetevi dietro questo, per dire che poi il condono è necessario: il condono è necessario, perché il sistema è da cambiare. Certo, con il vostro aiuto di cambiamenti se ne faranno pochi, lo faremo lo stesso.