Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 588 del 12 maggio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 588/XII - Situazione degli immobili di proprietà regionale destinati ad attività produttive. (Interpellanza)

Interpellanza

Preso atto che con il disegno di legge n. 21, ora all'attenzione della Commissione consiliare competente, il Governo regionale intenderebbe conferire la proprietà dei propri beni immobili destinati ad attività produttive e la gestione degli stessi ad una società per azioni avente capitale pubblico;

Manifestata fin d'ora ogni più ampia riserva sulla soluzione individuata dalla Giunta;

Osservato che, in attesa dell'approvazione e dell'entrata in vigore della nuova disciplina, molte ditte continuano ad occupare degli immobili "sine titulo";

Considerato che, secondo molti titolari delle aziende che operano in assenza di contratto, vi sarebbero problemi per la sottoscrizione delle locazioni a causa della rigidità del "contratto-tipo" a suo tempo approvato dalla Giunta regionale;

Ritenuto che tale situazione vada comunque sanata prima dell'eventuale entrata in vigore delle nuove disposizioni, per evitare il protrarsi di situazioni di illegalità e disparità di trattamento;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1) quante sono ancora le ditte che occupano immobili di proprietà regionale senza la formalizzazione di un contratto di locazione o di comodato;

2) come si pensa di sanare l'attuale situazione in tempi ragionevoli;

3) se non intenda promuovere una revisione del "contratto-tipo" in modo da consentire una maggiore elasticità nelle trattative e favorire le necessarie regolarizzazioni.

F.to: Curtaz

Presidente - Non c'è richiesta di illustrazione.

La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Credo che effettivamente la domanda all'interpellanza sia molto chiara.

Per quel che attiene la prima questione, la risposta è puntuale ed identifica in 13 soggetti, più un altro soggetto che è la "Cooperativa Saint-Ours", che è in liquidazione e i cui soci non tutti assumono la qualità di impresa industriale o di cooperativa di produzione lavoro; quindi occorre fare una valutazione sulla singola posizione, per poi procedere alla regolarizzazione.

Tutte queste pratiche comunque sono avviate; su di esse abbiamo un contratto già predisposto che dovrà essere o approvato dalla Giunta o sottoscritto dalle parti, perché riguardando queste posizioni dei soggetti che occupano degli immobili senza titolo, le pratiche relative o sono in avanzato corso di definizione, e quindi già assunte con deliberazioni di Giunta, oppure sono in fase istruttoria. Ricordo che queste regolarizzazioni avvengono sulla base di un contratto-tipo, che è stato oggetto di una deliberazione di Giunta il 31 marzo 2003. Su questo contratto-tipo vi era stato un gruppo di lavoro composto dai vari responsabili, sia quelli della Presidenza della Regione, sia quelli dell'Assessorato al bilancio, sia l'Assessorato alle attività produttive.

In risposta al secondo quesito - come vi ho detto -, la Direzione affari legali, preposta a concludere le trattative, ritiene che tutte queste procedure possano essere definite entro il corrente anno, quindi con la vigenza della legge n. 1/1998. Questo potrà avvenire se sulle posizioni non emergerà un contenzioso, ma i contenziosi chiaramente hanno degli esiti incerti, perché vi sono due volontà che non trovano una definizione. Ora, nel momento in cui si ricorre ad un giudizio esterno rispetto all'incontro della volontà delle parti, il risultato sarà un risultato che viene riposto nelle valutazioni del giudice, per cui se il giudice riterrà di definire in via equitativa dei canoni coerenti o meno con la legge n. 1/1998, questo è rimandato all'apprezzabile volontà del giudice. È chiaro che la volontà della Regione è quella di regolarizzare le posizioni in virtù della legge n. 1/1998, che per noi rappresenta un vincolo.

Su alcune questioni credo vi sia una buona disponibilità, quindi nel rispondere alla terza domanda ricordo che, oltre alle strutture dirigenziali, questo contratto-tipo era stato definito con l'intervento e con l'adesione dell'Associazione valdostana industriali, tanto che nel corso delle audizioni della commissione consiliare - conosco, perché mi sono stati dati dei documenti da parte dell'associazione industriali - è venuta conferma di questo.

L'elasticità è un aspetto che gli uffici mettono in atto non tanto sul contratto-tipo, che per sua natura ha una sua rigidità, ma sulle singole contrattazioni; infatti, le osservazioni fatte dai conduttori degli immobili, qualora siano legittimamente accoglibili, sono state tutte inserite nel contratto-tipo. Pertanto il contratto, se è vero che si rifà ad un modello che per definizione è un modello rigido, ha la possibilità di accogliere tutta una serie di osservazioni; quindi oggi non è prevista una modifica del contratto-tipo. D'altra parte, creeremmo anche una disparità di trattamento, in quanto avremmo dei trattamenti per coloro che hanno concluso dei contratti sulla base di uno schema con certe regole e, in coda, cambieremmo le regole del gioco. Diversamente è accogliere nell'ambito della trattativa individuale quelle valutazioni che siano legittimamente accoglibili.

Se possiamo fare un cappello di chiusura all'interpellanza, riteniamo che i tempi che ci separano dalla scadenza della legge n. 1/1998 siano congrui per poter definire le 13 pratiche più quella della cooperativa, che sono in corso; quindi abbiamo tutta una serie di pratiche che sono in avanzata fase ed altre che hanno una discreta istruttoria, per cui riteniamo che se c'è buona volontà tutto questo potrà essere definito entro la scadenza.

Qualora la situazione fosse tale da produrre un contenzioso, questo contenzioso, ripeto, non è governabile unilateralmente, ma sottoponendo la questione ad un giudice; però, l'intenzione dell'Amministrazione - come si ritrova nel programma di maggioranza e negli obiettivi specifici delle strutture dirigenziali della Giunta - è quella di concludere tutto entro il 31 dicembre 2003. Tutto quello che verrà definito entro questa data dall'Amministrazione regionale sarà un'obbligazione nei confronti dell'eventuale soggetto che dovesse avere poi il compito di gestire il patrimonio immobiliare dal 1° gennaio 2005, quindi da questo punto di vista ci sarà un'obbligazione, che abbiamo previsto, una salvaguardia dei diritti acquisiti. Quelli che non sono diritti acquisiti è chiaro che dovranno essere definiti e se non vengono definiti volontariamente dalle parti, ci sarà qualcun altro che li definisce, il cui risultato però è tutto da definire.

Il Consigliere Curtaz ha fatto un minimo di analisi rispetto alle situazioni passate aventi originato contenziosi; avrà potuto vedere che il giudice, in alcune situazioni di contenzioso, ha poi adottato delle soluzioni non sempre coerenti con la legge n. 1/1998.

Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Alcune osservazioni dopo l'intervento dell'Assessore.

Perché abbiamo suggerito l'adozione eventuale di un contratto-tipo più elastico? Per la semplice ragione che le associazioni di categoria, in particolare un comitato di artigiani - se non ricordo male -, indicò come ostacolo, per certi versi insormontabile alla definizione dei contratti, proprio la rigidità del contratto-tipo e di alcune clausole che sarebbero inderogabili e, dal loro punto di vista, particolarmente penalizzanti per i conduttori. L'esempio che veniva fatto con una certa fondatezza, sempre dal loro punto di vista, era quello delle spese straordinarie che normalmente sono a carico del proprietario; nel contratto-tipo, sono a carico del conduttore.

Allora il problema - e da qui probabilmente il consenso dell'Associazione industriali, mentre non mi sembra ci sia stato un analogo consenso all'epoca degli artigiani, ma forse perché non consultati, non lo so perché, non c'ero - è che se ci troviamo di fronte ad un'impresa di certe dimensioni, questa è in grado di far fronte ad eventuali spese straordinarie, che per Codice civile sarebbero a carico del proprietario, per le piccole ditte questo diventa molto più pericoloso, perché l'incidenza di una spesa straordinaria può essere magari coprire il guadagno di un anno. Si capisce bene che questi soggetti oppongano resistenza a che venga sottoscritto un contratto simile. Forse - era un suggerimento - l'adozione di un contratto-tipo un po' più elastico avrebbe consentito di superare queste problematiche.

Tuttavia, devo anche dire che se l'Assessore, dopo aver affidato la problematica alla Direzione affari legali, dopo aver ridotto via via il numero dei casi - perché oggi sono un numero significativo, ma certo non enorme -, ritiene possibile arrivare ad un accordo con il maggior numero di interessati, tanto meglio! Anzi, facciamo gli auguri alla Giunta affinché ciò avvenga e facciamo anche gli auguri in riferimento alla possibilità di evitare dei contenziosi, perché sarebbe paradossale se in alcuni casi, constatando che ci sono delle ditte che aspettano da anni la formalizzazione contrattuale del loro rapporto di occupazione di un immobile, poi si dovesse andare ad un contenzioso, anche perché non si capirebbe neppure perché questo contenzioso avviene alla fine della vigenza di una norma e finora non è successo niente, si è andati avanti "a tarallucci e vino", perché questa è la verità!

Specificato questo singolo punto, poi i mesi prossimi si capirà se il problema verrà risolto, come auspica l'Assessore, senza questi correttivi che proporremmo o meno; poi un discorso andrà fatto - ci riserveremo di farlo - sulla soluzione che viene prevista dalla Giunta nel disegno di legge n. 21, che è quella di affidare la proprietà e la gestione di tutto il pacchetto immobiliare regionale avente destinazione produttiva ad una S.p.a. da costituire o vigente, che farà le veci dell'Amministrazione.

Noi, su questa ipotesi - ma avremo occasione di parlarne più diffusamente, sia in commissione, che in quest'aula - esprimiamo grosse perplessità: intanto, sul merito, ma anche rispetto ad una tematica più generale che il nostro gruppo ha già ripetutamente portato all'attenzione di quest'aula. È un problema di democrazia in questa regione, di possibilità di controllo; ormai c'è questa tendenza che sembra inarrestabile di privatizzare dal punto di vista operativo l'attività della Giunta con il capitale pubblico. Si tratta di una finta privatizzazione e tuttavia non è una gestione pubblica! In realtà è un ibrido che consente all'Amministrazione di avere uno schermo di inaccessibilità rispetto alle istanze dell'opinione pubblica e dei Consiglieri regionali, perché nessuno può mettere il naso in una S.p.a.; nel frattempo, però, consente alla Giunta di gestire come vuole queste cose attraverso la nomina di amministratori fiduciari, in riferimento ai quali si potrebbe aprire tutta una discussione sul carattere elettoralistico, clientelare di queste nomine che negli anni si sono dilatate. Il rischio in questo caso è che si realizzi un ennesimo "carrozzone" gestito da amministratori nominati dalla Giunta, in ordine ai quali nessuno potrà più avere niente da controllare e da osservare! Siamo particolarmente insistenti su questa cosa, perché mi sembra non ci sia sufficiente consapevolezza su quanto questo significhi "spoliazione dei poteri di questo Consiglio" e "spoliazione della politica" attraverso dei meccanismi che sono discutibili.

Visto che questo disegno di legge ha subito - posso immaginare perché - un certo rallentamento nelle ultime settimane, chiedo che ci sia una ulteriore riflessione su questo punto. Chiedo poi anche che ci sia coerenza, apro una parentesi su un tipo di coerenza. Coerenza sarà che, se verrà individuato un "carrozzone", comunque una società con degli amministratori e con dei dipendenti, ci sia nello stesso momento un provvedimento amministrativo in riferimento alla pianta organica della Regione, e mi spiego. Se ci fossero 15-20 persone che si occupano di una cosa oggi svolta dall'Amministrazione regionale - male, come stiamo vedendo! -, coerenza vorrebbe che in pianta organica quei posti non ci fossero più. Nessuno qui vuole licenziare delle persone, ma ci sono degli organici ancora da completare e allora queste persone potranno andare a completare altri organici. Altrimenti andremmo in senso opposto a quanto auspichiamo ogni anno nel momento dell'approvazione del bilancio: denunciamo una "macchina regionale" che continua ad essere elefantiaca, dando sempre meno servizi, con gestioni di beni e di patrimoni di questa Regione che vengono demandati a S.p.a. operanti all'esterno!

Presidente - Sono le ore 12,54; penso che sia ragionevole interrompere qui i nostri lavori, che riprenderanno alle 15,30.

La seduta è tolta.

---

La séance se termine à 12 heures 54.