Oggetto del Consiglio n. 432 del 25 febbraio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 432/XII - Controllo degli atti amministrativi della Regione da parte della Corte dei Conti. (Interpellanza)
Interpellanza
Preso atto che il Procuratore regionale della Corte dei Conti, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario, ha espresso pesanti giudizi sullo stato dei controlli amministrativi nella nostra Regione;
Osservato che tali giudizi sono sostanzialmente condivisibili ed evidenziano un malessere profondo della nostra Amministrazione, peraltro recentemente interessata da reiterati scandali che hanno allarmato l'opinione pubblica;
Ricordato che il problema della totale assenza di controlli fu messo in evidenza dalla Commissione consiliare d'inchiesta sulla cosiddetta vicenda "Maccari";
Ricordato altresì che il tema venne indicato, all'inizio di legislatura, nel programma di governo dell'attuale maggioranza e che è stato più volte affrontato dal Gruppo Arcobaleno, che ha sollecitato adeguate soluzioni;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione per sapere:
1) se condivide il contenuto della relazione del Procuratore della Corte dei Conti in tema di controlli amministrativi;
2) cosa pensa della proposta di istituzione di una sezione regionale di controllo della Corte dei Conti in Valle d'Aosta e quali iniziative intende eventualmente assumere al proposito;
3) a che punto sono i lavori della Commissione interna incaricata di studiare il problema e di formulare proposte sul problema dei controlli amministrativi in generale.
F.to: Curtaz - Riccarand
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Intervengo per una breve illustrazione dell'interpellanza.
Come altri anni, ho letto la relazione della Corte dei conti, che è un atto sempre interessante da leggere. Quest'anno la relazione mi è parsa particolarmente interessante per tutta una serie di considerazioni che il Procuratore regionale presso tale Corte ha svolto all'inizio dell'anno giudiziario; direi "interessante", perché il Procuratore, al di là delle formalità, dei convenevoli, che sempre aprono queste relazioni, è andato subito su alcuni punti critici dell'Amministrazione, dando non solo bacchettate, come è un poco la prassi di queste relazioni, ma anche proponendo alcune soluzioni. In particolare, il Procuratore della Corte dei Conti - e lo ha fatto direi in termini rimproverativi, ma anche propositivi - ha sottolineato il problema dei controlli amministrativi. Si tratta di un problema non nuovo che abbiamo affrontato già ripetutamente. Ricordo che, a seguito di varie riforme che si sono succedute, ormai gli atti amministrativi regionali non sono più soggetti ad alcun controllo, questa è la realtà: né a controlli esterni, né a controlli interni. L'unico controllo possibile è quello, remoto, del ricorso al TAR che un qualche cittadino volesse fare, in riferimento a qualche argomento in ordine al quale abbia un qualche interesse legittimo, altrimenti tutti gli atti amministrativi - aggiungo: i comportamenti amministrativi - sono ormai privi di controllo.
Questo problema è tanto importante che è stato più volte affrontato non solo da noi con le solite iniziative ispettive, ma è stato individuato come un tema fondamentale in almeno due occasioni: l'una, riferita alla scorsa legislatura, quando la commissione che si occupò del "caso Maccari" affrontò in maniera piuttosto dettagliata, e, a mio giudizio, ben fatta - condivisi pienamente quella impostazione -, questo problema; l'altra, quando, nel momento in cui il Presidente Perrin illustrò il suo programma a quest'aula, la questione dei controlli amministrativi venne posta come uno dei punti importanti di tale programma. Il richiamo del Procuratore della Corte dei conti, quindi, non è una sorpresa, non è una valutazione che viene fatta sulla scia di emotività o di giudizi personali, ma viene supportata con argomenti di carattere politico, inteso in senso generale, piuttosto pregnanti. A seguito di nostre iniziative, peraltro, il Presidente ha accolto anche un sollecito, che poi è stato condiviso dall'intero Consiglio, perché, in quel caso, se non ricordo male, abbiamo votato una mozione in cui si impegnava la Giunta, di approfondire il problema e di relazionare a questo Consiglio entro quattro mesi; i quatto mesi non sono assolutamente scaduti, quindi non chiediamo al Presidente i risultati di questo studio, ma nell'interpellanza gli chiediamo di dirci a che stadio sono i lavori di questo gruppo interno di lavoro.
L'interpellanza, quindi, mira intanto a sapere a che punto sono i lavori della commissione interna incaricata, ma soprattutto a conoscere l'orientamento dell'Amministrazione regionale, della Giunta in particolare, sul contenuto della relazione della Corte dei Conti e sulla proposta specifica dell'istituzione anche in Valle d'Aosta di una sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. La Corte dei Conti svolge diverse competenze, fra queste vi è anche questa forma di controllo preventivo che, visti i problemi che abbiamo, potrebbe essere un'idea per prospettare una soluzione quanto meno parziale alle carenze che tutti lamentiamo.
Su questo punto vorrei capire dal Governo regionale se la proposta fatta al Procuratore è accoglibile, se vi sono delle riserve di tipo ideologico o tecnico e, se vi sono queste riserve, quali sono però le alternative a cui si vuole arrivare, perché penso che possiamo essere tutti d'accordo che una situazione del genere non può durare a lungo, anche perché abbiamo visto che, in assenza di controlli, poi si creano delle degenerazioni, che hanno comportato il succedersi di brutti episodi all'interno dell'Amministrazione, di funzionari infedeli e quant'altro. Mi riservo di fare ulteriori osservazioni all'esito della risposta che il Presidente mi vorrà cortesemente dare.
Président - La parole au Président de la Région, Perrin.
Perrin (UV) - Je peux en grandes lignes partager l'analyse qui a été faite par l'interpellant. Je tâcherai de donner quelques réponses et aussi quelques suggestions à ce sujet.
En ce qui concerne les sections régionales de la Cour des Comptes responsables des contrôles de gestion, je tiens à rappeler qu'elles n'ont pas été instituées par la loi n° 20 de 1994 sur les dispositions en matière de juridiction et de contrôle de la Cour des Comptes, qui n'en prévoyait pas l'existence, donc ce n'est pas question de mauvaise volonté. Elles sont nées, dans les Régions à statut spécial, d'une modification des dispositions d'application instaurant les sections décentralisées de la Cour des Comptes chargées du contrôle de la légalité des actes: aux sections juridictionnelles ont été associées des sections régionales de contrôle. Ces mesures ne concernaient en rien la Vallée d'Aoste du fait de notre ordre juridique et parce que, avant la réforme du titre V de la Constitution, le contrôle de la légalité des actes était chez nous l'apanage de la Commission de Coordination, qui a ensuite terminé sa fonction.
Cela dit, nous avons étudié avec la plus grande attention la relation du Procureur de la Cour des Comptes, même si nous n'avons pas partagé parfois les tons, mais dans les contenus c'est juste d'avoir une attention particulière à ce qui est dit et surtout nous partageons pleinement ses observations quant aux contrôles que toute administration se doit d'effectuer aux fins du respect des règles et de la légalité de son action. Ces considérations nous les avons faites lors de la présentation de notre programme et ces observations ont été retenues lors de la présentation de la motion et partagées aussi par ce Conseil. L'Exécutif a d'ores et déjà pris des dispositions afin de se doter des outils grâce auxquels améliorer l'efficacité des contrôles de l'action de l'administration.
A la lumière de la réforme du titre V de la Constitution et de la nouvelle législation sur le rôle et les fonctions des sections régionales de contrôle - introduite par la loi italienne n° 131 du 5 juin 2003, que l'on appelle communément la "loi La Loggia" -, la question de l'institution d'une section régionale de contrôle des actes administratifs - ou en tout état de cause de nouvelles formes de contrôle - est redevenue un sujet d'actualité. Or, l'institution d'une section de contrôle pourrait être l'objet d'un débat soumis à l'attention de la Commission paritaire, c'est une des formules possibles. La discussion technique qui s'annonce dans ce contexte ne saurait être dissociée d'un examen politique attentif, vraiment fondé sur l'organisation juridique de notre Région, je l'ai même dit dans une interview, à condition qu'on respecte les compétences de notre Région. Selon l'article 7 de la loi n° 131/2003, les Régions à statut spécial ont d'ailleurs, dans l'exercice de leurs compétences, la possibilité de se doter d'une réglementation spécifique, dans le respect des objectifs desdits systèmes de contrôle. Il me semble qu'une proposition de cette nature avait déjà été élaborée et aussi discutée lors de la proposition du "Statut Nicco", appelons-le ainsi. Il est bien évident que notre Assemblée devra être au c?ur du débat en question, puisque les contrôles sur la gestion s'inscrivant de par leur nature dans le cadre de la collaboration, ces sections de la Cour des Comptes ont pour interlocuteur exclusif les Conseils des administrations contrôlées, donc c'est un thème à débattre dans ce Conseil, ce n'est pas le Gouvernement le titré, mais c'est surtout le Conseil. Ce n'est pas pour une décharge de responsabilités, nous sommes entre autres tous des conseillers.
En ce qui concerne la troisième question qui m'a été posée, vous savez que la motion approuvée par ce Conseil engage le Gouvernement à présenter ici même un rapport sur l'avancement de son action, au terme d'un délai de 4 mois. Je peux vous assurer qu'on est en train de travailler à ce sujet et les structures de l'Administration sont en train de s'interroger et de travailler, afin d'envisager des solutions possibles au moins pour garantir ce contrôle interne qui a été souhaité par la motion et pour éviter ces actions de contrôle, d'enquête, pour connaître tout ce qui a été fait dans cette période, afin de garantir qu'il y ait une tranquillité sur le respect des processus et des procédures, parce que je crois que c'est là surtout le manque en ce moment dans l'Administration. Comme j'aurai des nouvelles, et donc des solutions à proposer, je viendrai référer à ce Conseil.
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Prendo atto della risposta del Presidente, non sono molto soddisfatto e le spiego il perché. Vedo che in questa materia vi è una difficoltà di elaborazione e di proposta, una difficoltà direi anche di percepire l'importanza del problema, non a livello di dichiarazioni di principio perché, ogni volta che ne parliamo anche con il Presidente della Regione, conveniamo che questi temi sono da affrontare, però vedo una certa ritrosia e timidezza nell'affrontare il problema. Siamo qui da anni a dire che il Consiglio deve utilizzare le proprie competenze, quindi deve assumersi le responsabilità di analizzare i temi, ma anche di legiferare su tutte le materie e non sono pentito di manifestare in continuazione le nostre preoccupazioni in materia. Quando con la nostra interpellanza le si chiedeva di capire l'orientamento, quindi, non era certo per chiedere alla Giunta un potere sostitutivo rispetto al Consiglio; era per capire se vi è un orientamento, perché non ci possiamo negare che l'orientamento della Giunta e dell'Esecutivo è rilevante rispetto a una materia del genere, perché l'Esecutivo è il primo responsabile, ma anche il primo ad essere additato come responsabile in caso di mancanza di controlli, quindi è interesse prioritario dell'Esecutivo che questi problemi vengano affrontati.
La risposta che il Presidente mi ha dato, corretta, cortese e anche di apertura in un certo senso, la ritengo insufficiente a capire gli orientamenti che avevamo chiesto. Direi poco male, nel senso che avremo ancora occasione di parlare di queste cose, soprattutto quando questa commissione finirà questi lavori e avremo ulteriori argomenti. Credo però sia necessario - ma questa non è tanto una richiesta che faccio al Presidente o alla Giunta, ma a tutte le forze politiche e a noi stessi - approfondire il problema. Credo vi sia l'esigenza - almeno da parte mia esiste, ma credo vi sia anche da parte di qualche altro collega - di capirne di più, di avere maggiori strumenti, di avere la possibilità di confrontare altre realtà; per esempio, mi interessa molto capire di più sulle sezioni di controllo preventivo della Corte dei Conti, su come funzionano nelle altre regioni, se hanno un ruolo invadente o di collaborazione.
Ora, io alle questioni più ideologiche sono poco interessato, posso capire che noi in Valle d'Aosta, viste le nostre condizioni politiche, considerato il nostro passato storico, siamo più interessati a che al controllo dei nostri atti sia affidato ad un organismo interno e non un organismo proveniente dall'esterno, questo lo posso anche capire; bisogna farlo però, non solo parlarne e dire che saremmo più d'accordo su un'ipotesi, piuttosto che su un'altra. Bisogna fare progredire questo approfondimento, perché mi sembra che finora non sia progredita se non un minimo, grazie a nostri continui solleciti e siamo ormai ad oltre un anno dai lavori della commissione che aveva analizzato queste tematiche, proponendo anche delle soluzioni, dicendo che comunque giustamente tutto il dibattito avrebbe dovuto essere svolto anche in Consiglio su questi temi. Quella commissione, giustamente, non si era limitata a sottolineare il male che c'era stato, ma aveva anche sottolineato il bene che si potrebbe ottenere, se venissero adottate certe riforme. Una volta sottolineati i problemi, si era cercato di dare delle linee per capire cosa non andava nell'amministrazione e cosa avremmo dovuto fare; è passato un anno e abbiamo fatto pochissimo, sotto il profilo concreto poco e niente. Ripeto: vi sono state dichiarazioni di principio condivisibili, nostre iniziative continue, ma siamo ancora a questa commissione interna che sta studiando il problema.
Questa esigenza di approfondimento è tanto vera che ho già fatto, all'interno della mia commissione, al Presidente Cesal, nell'ultima seduta, la richiesta di approfondire. Una volta esauriti altri temi sul tavolo della commissione - e che devo riconoscere il Presidente Cesal sta portando avanti con coerenza e con attitudine al dialogo, che io apprezzo -, bisognerà cercare di capire di più di questi temi per essere in grado di fare tutti delle proposte sensate e condivise, perché questo è un tema sul quale tutti possiamo essere d'accordo, perché nessuno di noi può pensare che un'amministrazione di queste dimensioni possa svolgere la propria attività senza controlli interni e senza controlli adeguati.
Prendo atto di questo intervento ancora interlocutorio e credo che questo tema vada approfondito affinché venga risolto nel miglior modo possibile.