Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 407 del 11 febbraio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 407/XII - Ritiro di mozione: "Predisposizione di un piano incisivo per l'intensificazione dei controlli sui mezzi pesanti transitanti nel Traforo del Monte Bianco".

Mozione

Ricordato che il Consiglio della Valle d'Aosta si è più volte espresso unanimemente per il contenimento del transito dei mezzi pesanti al Tunnel del Monte Bianco ed attraverso l'intera Valle d'Aosta;

Richiamate in particolare la Risoluzione n. 2507/XI del 7 marzo 2002, approvata all'unanimità, con cui è stato ribadita "quale condizione fondamentale per la riapertura del traforo del Monte Bianco al traffico commerciale, una significativa riduzione, almeno il 50%, del numero dei mezzi pesanti rispetto alla situazione antecedente il 24 marzo 1999", e la Risoluzione n. 2982/XI del 22 gennaio 2003, approvata all'unanimità, che riafferma la necessità di adottare "modalità di transito che garantiscano la riduzione del 50% del transito dei mezzi pesanti rispetto al 1998";

Evidenziato che nel 1998, anno precedente alla chiusura del Traforo del Monte Bianco, sono transitati nel TMB 776.604 camion e che pertanto la soglia del 50% da non superare è costituita da un transito di 388.302 camion, pari ad una media giornaliera di 1.060 camion;

Constatato che, in base ai dati ufficiali forniti dal Geie-TMB, nel corso dei primi 22 giorni del mese di dicembre 2003 sono transitati mediamente nel Traforo del Monte Bianco 1025 veicoli pesanti, una media vicinissima al tetto massimo indicato dal Consiglio della Valle;

Evidenziata la necessità di adottare gli opportuni provvedimenti per evitare che nel primo trimestre del 2004 si superi il tetto massimo di transiti pesanti indicato dal Consiglio della Valle con le citate Deliberazioni;

il Consiglio della Valle

Ribadisce

l'impegno e la determinazione affinché il traffico pesante attraverso il Traforo del Monte Bianco e l'intera Valle non superi il tetto massimo indicato dalle Risoluzioni consiliari sopra richiamate;

Chiede

alla Giunta regionale di predisporre un incisivo Piano per l'intensificazione dei controlli sul peso dei camion, sulle emissioni inquinanti, sul rispetto dei limiti di velocità e delle distanze, da rendere operativo fin dall'inizio del prossimo mese di febbraio.

F.to: Riccarand - Squarzino Secondina - Curtaz

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Questa mozione è stata presentata il 31 dicembre 2003, arriva in aula quindi dopo 1 mese e 1/2, però conserva tutta la sua attualità, nel senso che le riflessioni, le preoccupazioni, le proposte ivi contenute rimangono del tutto attuali e quindi meritano un esame e un voto da parte del Consiglio.

Come tutti sappiamo, il Consiglio regionale ha messo dei punti fermi per quanto riguarda la questione dei livelli di traffico pesante che sono accettabili attraverso la Valle d'Aosta. Con diverse risoluzioni approvate all'unanimità dal Consiglio - in particolare, voglio richiamare la risoluzione del 7 marzo 2002 e la risoluzione del 22 gennaio 2003 -, è stato affermato il principio secondo cui non bisogna superare il tetto del 50% del numero di mezzi pesanti che era transitato attraverso il tunnel, di conseguenza attraverso la Valle d'Aosta, nell'anno precedente alla chiusura del Monte Bianco.

Dato nel 1998 sono transitati attraverso il tunnel del Monte Bianco 776.604 camion, il 50% è di 388.302 mezzi pesanti, che significa una media giornaliera di 1.060 camion: questo è il dato che dobbiamo avere ben presente, per capire in che situazione ci troviamo e cosa bisogna fare.

Nel corso del 2003, da una media giornaliera che nei primi mesi dell'anno era di 500 transiti al giorno, siamo arrivati, alla fine dell'anno, in particolare nei mesi di settembre, ottobre, novembre, a superare i 900 transiti di media giornaliera: a dicembre, leggermente meno, perché vi erano le festività natalizie, ma, a gennaio, siamo già di nuovo oltre i 900 e il dato che ognuno di noi può andare a vedere sul sito Internet, il sito con i dati dei passaggi quotidiani, l'ultimo aggiornamento - quello del 10 febbraio - dà una media di 1.043 transiti rapportata agli ultimi 28 giorni. Siamo vicinissimi alla soglia massima che è stata indicata nella risoluzione del Consiglio regionale e siamo davanti ad un "trend" di crescita che è ormai costante ed è molto preoccupante.

Nel frattempo, sulla base dei dati complessivi del 2003, cosa è successo e cosa possiamo constatare? I controlli di Polizia, i controlli in generale effettuati nell'area di regolazione di Quart nel corso del 2003 invece di aumentare sono diminuiti, vale a dire noi avevamo una media di un controllo da parte della Polizia - quindi sul peso e sulla documentazione dei camion - che a febbraio-marzo rappresentava l'8% dei transiti all'area di Quart; alla fine dell'anno, siamo scesi all'1% dei mezzi transitati.

Per quanto riguarda i controlli sulle emissioni inquinanti da parte dell'ARPA, a febbraio ci sono stati 50 controlli, progressivamente diminuiti fino a settembre: sono stati solo 7; poi non c'è stato più alcun controllo sulle emissioni inquinanti, quindi mentre cresceva il traffico, sono diminuiti i controlli che erano stati avviati all'inizio dell'anno nell'area di Quart.

L'insieme dei dati sui livelli di transito, i dati sui controlli, le tendenze che vediamo in atto, le riflessioni che si possono fare, portano ad una constatazione molto evidente. Ci troviamo di fronte ad una tendenza che va al superamento del tetto massimo di transiti stabilito dal Consiglio regionale, una tendenza che si potrà tradurre in uno sfondamento di questo tetto già nel mese di febbraio e, in modo ancora più marcato, nel mese di marzo e poi via via nei mesi seguenti. La conseguenza ulteriore, una volta che sono cresciuti i livelli di transito ed è aumentato il traffico, è che sarà molto difficile ritornare indietro perché si consolidano le abitudini: le ditte prenderanno l'abitudine di seguire certi itinerari, gli autisti preferiranno consolidare certe abitudini, quindi diventerà difficile tornare indietro.

Il problema è di evitare di sfondare il tetto che il Consiglio ha posto con varie deliberazioni e questo si può fare, ovviamente con una decisa azione basata sui controlli. Noi pensiamo che questo sia lo strumento determinante, uno strumento incisivo, che può dare dei risultati; occorre però metterlo in atto perché, salvo un caso particolare - lo scorso mese di ottobre, in cui vi sono stati quasi 1.000 controlli di Polizia, ma è stato l'unico mese -, per il resto ve ne sono stati pochissimi.

Riteniamo che ci debba essere un controllo molto più efficace, almeno il 10% dei camion che transitano all'area di Quart, quindi almeno un migliaio al mese dovrebbero avere il controllo di Polizia e la pesatura, e una percentuale di almeno l'1% dovrebbe essere sottoposto al controllo delle emissioni inquinanti da parte dei tecnici dell'ARPA. Non ci sembra un tipo di controllo che pone problemi organizzativi o gestionali, ci sembra una cosa ampiamente alla portata dell'Amministrazione regionale, ma esige dietro di sé una precisa scelta politica.

Con questa mozione chiediamo che vi sia la scelta di muoversi in questa direzione con tempestività, per evitare di intervenire quando la situazione si è ormai degradata. Credo che dobbiamo tenere ben presente in quale situazione ci troviamo ad operare. La Valle d'Aosta può ottenere in tale campo un risultato di estrema rilevanza; non è facile ottenere dei risultati costanti, solidi, su una questione che dei così grossi interessi in gioco come è il traffico pesante, però vi sono tutte le condizioni, oggi, perché in Valle d'Aosta si ottenga questo risultato.

Se in Valle d'Aosta si ottiene il risultato di impedire un'ulteriore crescita del traffico, di stabilizzarlo ai livelli indicati dalle deliberazioni del Consiglio regionale, otteniamo un risultato importante per la nostra comunità, sicuramente condizioni di vita migliori, condizioni ambientali migliori, meno inquinamento, meno rumore, meno disturbo anche alla nostra attività turistica, migliore qualità della vita per noi e per la nostra comunità. Otteniamo anche un risultato di estrema rilevanza per tutto l'arco alpino, perché la nostra realtà non è isolata e quanto facciamo in Valle d'Aosta può avere delle ricadute importanti su tutto l'arco alpino. Credo sia importante fare attenzione anche a quello che succede intorno a noi, ai segnali che arrivano.

Dobbiamo saper cogliere e valutare un importantissimo fatto, successo domenica scorsa in Svizzera. Domenica scorsa, in Svizzera, c'è stato un referendum sul tema della viabilità, in cui la popolazione svizzera si è espressa con il 63% contro il progetto "Avanti", un progetto di rilancio della politica stradale, con il raddoppio del tunnel del S. Gottardo, ampliamento della rete autostradale, 30 miliardi di franchi svizzeri per il potenziamento delle strade. La popolazione si è espressa contro questo progetto, che pure veniva dalla maggioranza del Parlamento, definendolo "incoerente" rispetto a quello che abbiamo deciso nel 1994 quando abbiamo appoggiato l'iniziativa delle Alpi, cioè la scelta di trasferire il traffico pesante dalla strada alla rotaia, è incoerente con gli investimenti sulle 2 nuove trasversali ferroviarie, è incoerente con la tassa che abbiamo introdotto in Svizzera sul traffico pesante, è incoerente con tutta la politica che da oltre 10 anni stiamo facendo, per avere meno camion in transito attraverso la Svizzera e le Alpi. È incoerente - aggiungo io - rispetto alla "Convenzione delle Alpi", la quale sostiene che occorre diminuire il traffico pesante su strada attraverso tutto l'arco alpino.

La battaglia su cui possiamo dare un contributo molto grosso non è isolata, anzi, è una battaglia che ci ricollega a tutto l'arco alpino e che ha anche vicino ai nostri confini degli importanti alleati. Non dobbiamo perdere questa occasione; a noi sembra che siamo a un momento veramente determinante su tale aspetto: dobbiamo decidere se vogliamo raggiungere questo risultato e se vogliamo mettere in moto tutte le azioni, gli strumenti per raggiungerlo, oppure se ci limitiamo a guardare cosa succede.

La nostra mozione indica una strada, indica delle azioni, indica in un piano di controlli delle dimensioni che ho illustrato prima, fattibilissime, che sicuramente possono produrre un risultato. Ci auguriamo che venga accolta positivamente dal Consiglio regionale, anche come logica conseguenza delle risoluzioni che, in passato, questo Consiglio ha approvato.

Président - La parole au Conseiller Cesal.

Cesal (UV) - Il tema del transito dei mezzi pesanti al tunnel del Monte Bianco è stato ampiamente dibattuto non solo in quest'aula, non solo in alta Valle, ma in tutta la Valle d'Aosta dal 1999 almeno, data della tragedia del tunnel. È un problema, quello dei transiti dei mezzi pesanti, molto delicato e complesso. Dopo la tragedia si sono fronteggiate 2 correnti di pensiero, vorrei dire "diametralmente opposte"; una, quella massimalista, che diceva: "mai più TIR all'interno del Monte Bianco"; l'altra, più ragionata, che propendeva per una riduzione consistente del transito dei TIR.

Con un pizzico di autocompiacimento devo ricordare, in questa sede, la mozione approvata all'unanimità da parte del Consiglio comunale di Morgex, è stato il primo documento ufficiale in cui si è quantificata in misura percentuale la riduzione dei TIR: secondo il Consiglio comunale del mio comune si riteneva appunto equa una riduzione del 50%. Prima si era parlato di "riduzione", ma non si era mai riusciti a quantificare, si viveva in questa sorta di situazione indefinita di "limbo", per cui abbiamo deciso di "tagliare la testa al toro" e abbiamo preso in mano la situazione, indicando questo 50% dopo un lungo dibattito in seno al Consiglio comunale. Volevo sottolineare questo aspetto per ricordare la sensibilità che non solo il sottoscritto, ma anche il movimento a cui appartengo, ha sempre avuto in ordine alla riduzione dei transiti dei mezzi pesanti all'interno del tunnel del Monte Bianco.

È un problema che seguiamo con particolare attenzione; i dati relativi ai transiti del 2003 li ha citati il collega Riccarand, sono dati che combaciano perfettamente con i miei, sono dati numerici, per cui non potrebbe essere altrimenti e non li citerò di nuovo per non annoiarvi. Occorre dire che la situazione dei transiti però, se la media per quanto riguarda il 2003 era di 796 transiti giornalieri dal 9 marzo in avanti, è salita, a fine gennaio, con i dati pubblicati questa mattina sul sito del traforo del Monte Bianco, a 1.043, con una punta al 21 gennaio di 1.668, punta massima raggiunta in questi mesi dopo la riapertura avvenuta lo scorso anno. Questo dimostra che si tratta di un "trend" in aumento e che la situazione attuale è estremamente delicata perché stiamo per raggiungere quel tetto massimo, che tutte le istituzioni: comuni dell'alta Valle, Consiglio regionale, CELVA, l'avevano indicato come massimo, quello del 50% rispetto ai volumi di traffico precedenti.

Occorre dire che la Commissione governativa ha stabilito che i transiti dei mezzi pesanti debbano essere ripartiti nella misura del 35% al Monte Bianco e del 65% al Fréjus; oggi siamo a una media del 22% di traffico pesante al Monte Bianco e del 78% al Fréjus, mentre per quanto riguarda il traffico leggero c'è una preponderanza del traffico che sceglie come via di transito il Monte Bianco (circa il 22%): sono dati che potete trovare sul sito del tunnel del Monte Bianco, a disposizione di tutti.

Devo dire che, a fronte di una situazione negativa, vi sono alcuni riscontri piccoli, ma positivi. Il primo, è che il traffico cumulato Fréjus-Monte Bianco è in diminuzione, una piccola diminuzione (3%), che comunque comporta nel complesso dei transiti una riduzione di circa 150 TIR al giorno. Questo probabilmente perché fa propendere parte degli autotrasportatori all'utilizzo della litoranea (Genova-Ventimiglia), l'autostrada ligure, che nel 2003 ha ottenuto il più alto incremento di transiti rispetto a tutta la rete autostradale italiana. Non so spiegarvi il perché di questo fatto; probabilmente questo è dovuto all'assenza di controlli approfonditi, sappiamo che all'interno del tunnel non possono transitare gli "Euro 0", i mezzi immatricolati prima del 1993, non possono transitare data la limitatezza della sede stradale gli automezzi più larghi di 2,50 metri, vi sono già degli automezzi nuovi larghi 2,60 metri, che sono immatricolati, che possono circolare sulle strade, ma che non possono transitare all'interno del tunnel del Monte Bianco. Non so se questo può significare che il transito cumulato sia in diminuzione, se sta variando l'utilizzo delle grandi direttrici verso l'Europa del nord. È una tendenza positiva, anche se esigua, ma che va seguita e forse assecondata con politiche tariffarie, con l'incremento dei controlli da parte delle Forze dell'ordine e delle istituzioni preposte.

Un altro dato positivo è che diminuiscono sulla percentuale del traffico mensile gli automezzi più inquinanti, gli "Euro 1", su cui non mi soffermo a parlare, ma che sono dopo gli "Euro 0" - che non possono appunto transitare - gli automezzi immatricolati dal 1993 al 1995, quindi molto più inquinanti, gli "Euro 2", dal 1995 al 1998, e gli "Euro 3", quelli che vengono immatricolati attualmente; dal 1° gennaio 2005 circoleranno gli "Euro 4", che sono quelli che dovrebbero inquinare ancora di meno. Dicevo che gli "Euro 1", che a gennaio erano pari al 6,09%, a dicembre sono scesi al 3%; gli "Euro 3" - i meno inquinanti, attualmente in circolazione - erano 26,5% all'inizio dell'anno dei transiti complessivi e sono saliti al 43,24%: è comunque un altro dato positivo, anche se piccolo.

Un altro elemento di positività è dato dal monitoraggio della qualità dell'aria effettuato dall'ARPA a Courmayeur - in cui vi sono 2 centraline: una, di fronte all'Hotel Relais Mont Blanc; l'altra, alla curva di La Palud - che non presenta particolari situazioni di pericolosità. Forse ci sono polveri fini, ma sono limitate a pochissimi giorni all'anno e soprattutto c'è un incremento quando il traffico sale e va dall'Italia verso la Francia e un decremento, invece, quando il traffico proviene dalla Francia, evidentemente per il fatto che si inquina meno quando si scende perché si consuma meno.

Da un punto di vista dell'inquinamento devo dire che l'inquinamento atmosferico è un dato importante, ma non il più importante, perché vi sono tanti altri tipi di inquinamento: ad esempio, c'è un inquinamento da rumore che è sempre ben presente, senza dimenticare che dovremmo porci il problema se il traffico pesante è compatibile con la nostra vocazione turistica della Valle d'Aosta e soprattutto della zona di Courmayeur. Dovremo quindi cercare di mettere in atto delle misure per contenere l'incremento dei transiti, lo ritengo estremamente importante, almeno fino a quando l'autostrada non arriverà fino alla curva di Entrèves, perché sappiamo tutti che oggi la strada statale passa quasi in centro a Courmayeur, con tutti i problemi conseguenti e le ricadute negative che questo fatto può avere su tale comune, una fra le più importanti stazioni turistiche della Valle d'Aosta.

Nel momento in cui toglieremo via il traffico interno del paese di Courmayeur, rimarranno ancora i problemi di Entrèves e La Palud, ma avremmo ridotto di molto l'impatto dell'inquinamento su questa zona molto sensibile. Rimarrà sempre da risolvere l'ultimo tratto, non mi pare vi sia ancora una soluzione definitiva, quella famosa elicoidale o quel progetto che era stato definito, qualche tempo fa, forse un poco enfaticamente "la collina dei ciliegi", e che credo sia tramontato a questo punto, perché crea molti più problemi di quelli che dovrebbe risolvere. Sappiamo tutti che il tunnel è un imbuto e allorquando si creano degli incolonnamenti è impossibile fermare l'utente del tunnel all'interno della galleria, bisogna fermarlo prima, creando delle piazzole di sosta a Courmayeur ed eventualmente ad Aosta, con tutti i problemi conseguenti; anche lì, si tratterà di andare a studiare comunque un altro tipo di soluzione, che limiti l'impatto inquinante sui 2 villaggi di Entrèves e La Palud, ma non è sicuramente una cosa che non si può fare con la realizzazione di una galleria nell'ultimo tratto.

L'autostrada ha risolto molti dei problemi che creava il traffico pesante in alta Valle; io, che vivo a Morgex quotidianamente e che salgo e scendo tutti i giorni, non mi accorgo quasi più del traffico pesante, poiché passa al di fuori dei nostri paesi, non c'è intasamento, non vi sono problemi di traffico, la circolazione è molto fluida, non crea alcun tipo di problema. Una delle situazioni delicate più importanti che adesso rimane in alta Valle è, secondo me, quella di Courmayeur, anche perché va detto, con molta onestà, che in tema di trasporti abbiamo ben pochi strumenti giuridici; la riforma del titolo V della Costituzione, molto recente, ha mantenuto queste competenze in capo allo Stato, mentre la Regione non ha alcun tipo di competenza e credo che chi ha firmato questa mozione sia ben cosciente di tale fatto.

Ricordo, all'epoca in cui il Consigliere Riccarand ricopriva la carica di Assessore all'ambiente, che si era istituita questa famosa legge della tassa sui transiti, legge bocciata dalla Corte costituzionale; non lo dico per polemizzare, ma per una pura constatazione, non per incapacità del proponente o di chi aveva presentato la legge, solamente perché non c'erano i presupposti giuridici per intervenire in un settore non di nostra competenza. Questa è la soluzione, salvo lanciarci in battaglie sulla sicurezza o cose di questo genere, che forse dovrebbero essere demandate ai nostri sindaci - visto che la materia è di loro competenza -, ma che potrebbero poi sortire un effetto contrario a quelle che sono le nostre aspirazioni, perché potrebbero portare alla soluzione per eccellenza: quella del raddoppio del tunnel del Monte Bianco, raddoppio su cui credo che questo Consiglio, prima del mio avvento qui, abbia già espresso la sua contrarietà.

Il raddoppio è un'opera che è ben presente ai vertici del Ministero delle infrastrutture: a fine 2002, ebbi un incontro del tutto casuale con il Ministro Lunardi - e con il Ministro dei trasporti francese di allora -, il quale mi disse che l'ipotesi per il Ministero delle infrastrutture era quella di arrivare al raddoppio del Monte Bianco. Gli espressi le mie perplessità, però oggi credo che la legge obiettivo preveda la realizzazione di altre infrastrutture sul territorio nazionale, ma prima o poi dovremo affrontare questo tipo di problema e assumere le decisioni conseguenti.

Vorrei sottolineare che si tratta di una questione complessa e va affrontata con una certa pragmaticità; credo che la Giunta la segua da vicino, sia ben cosciente dei problemi che essa crea; così stanno facendo le amministrazioni comunali dell'alta Valle e, devo dire, il punto di vista della Regione e delle amministrazioni locali è già stato esplicitato più volte con alcune risoluzioni e altri documenti.

Mi sentirei di chiedere ora ai firmatari della mozione se non è il caso di ritirarla, proprio perché dovremo valutare approfonditamente la problematica, soprattutto a seguito della ricostituzione di questo comitato - mi pare si chiami "Comitato del controllo del traffico" - che dovrebbe svolgere tale lavoro, proporre delle soluzioni adeguate e, eventualmente, chiedere alla Giunta regionale di intervenire presso gli organi di Polizia, presso l'ARPA o tutti gli organismi preposti al controllo e di intensificare i controlli sui mezzi in transito. Questa mozione non dice niente di nuovo rispetto a quanto si è già detto; è vero, siamo in un momento molto delicato perché stiamo raggiungendo il tetto massimo dei transiti, però inviterei a fare un atto di fede non nella "trinità", ma nella Giunta regionale, un atto di fede nella buona volontà delle persone - per me è fede, per altri potrebbe essere fiducia - onde evitare anche degli allarmismi un poco esasperati in questo momento. Ripeto, dal mio punto di vista, con l'apertura dell'autostrada il problema dei TIR, almeno fino a Courmayeur, non si percepisce più e sottolineo che, se l'autostrada era il prezzo che dovevamo pagare per l'eliminazione del transito dei TIR dall'interno dei nostri Paesi, meno male che lo abbiamo pagato perché abbiamo risolto un problema molto importante, senza considerare tutte le altre problematiche relative all'inquinamento.

Chiederei pertanto ai firmatari della mozione di fare uno sforzo, di ritirarla in attesa delle determinazioni da parte della Giunta regionale e di quelle del Comitato del controllo del traffico, che dovrebbe proporre delle soluzioni perseguibili da un punto di vista giuridico e accettabili da parte di tutti.

Président - S'il n'y a pas de conseillers qui souhaitent intervenir, je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - Je crois que le Conseiller Cesal a très bien illustré la situation du tunnel du Mont Blanc; cette motion est partageable dans son contenu, nous l'avons répété maintes fois.

Je ne me veux pas m'arrêter sur les données qui ont été bien exposées, soit par le proposant que par M. Cesal; ce sont des données à contrôler, mais qui pour le moment respectent encore les indications que ce Conseil a données. Je veux poser l'attention sur ce que M. Cesal a bien dit: c'est quand même les limites de nos compétences; il ne faut pas faire un acte de foi vers le Gouvernement, parce qu'il n'est pas tout puissant dans ce secteur.

Je voudrais faire 2 brièves considérations sur les contrôles, qui dépendent surtout du fonctionnement des aires de régulation, et ces aires nous avons réussi à les faire maintenir; les contrôles dépendent de la Police de la route, qui au mois de janvier en a effectué toute une série, tandis que ceux-ci n'ont pas pu être réalisés par ARPA, car ils se réalisent à des températures supérieures à 6-7°; dans la période froide cela est presque impossible, mais là il y a l'engagement du Gouvernement de solliciter ces contrôles d'un côté et de l'autre. Il est important aussi de préciser que la qualité des poids lourds est une qualité différente: sont disparus les "Euro 0" et il y a une évolution vers les "Euro 2" et "Euro 3", donc nous avons des poids lourds qui sont moins polluants.

En prenant l'invitation de M. Cesal, je dis que nous ne devons pas lâcher absolument nos instances, nous l'avons fait lors de la dernière Commission intergouvernementale, nous avons mis en évidence la nécessité de continuer à garantir absolument la sécurité et quand on parle de "sécurité" c'est non seulement la sécurité routière, mais aussi la sécurité environnementale, et aussi des populations qui habitent au Val d'Aoste.

Nous venons de renouveler la Commission régionale de contrôle, la liste des membres de cette commission a été complétée juste hier; je la convoquerai immédiatement et on pourra commencer à analyser conjointement la situation du trafic. Ce sera un autre moyen de contrôle et de proposition pour des solutions valables quant aux contrôles des passages des poids lourds.

Voilà quelques raisons pour assurer l'engagement du Gouvernement pour tout ce qui est de sa compétence; donc, face à ces assurances au proposant, je demanderai de retirer la motion.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Le considerazioni del Consigliere Cesal e del Presidente Perrin in un certo senso ci confortano, perché l'analisi è comune, in quanto ci rendiamo tutti conto del momento delicato, del rischio che c'è di superare il tetto massimo posto come obiettivo insuperabile e dei problemi che abbiamo davanti.

Accogliamo l'invito a ritirare la mozione perché non ci interessa di per sé il voto e perché c'è un impegno ad agire concretamente nelle prossime settimane, affinché il livello di traffico rimanga all'interno dei limiti indicati dalle risoluzioni del Consiglio regionale. Nello stesso tempo in cui dichiariamo la nostra disponibilità a ritirare la mozione, vogliamo comunque evidenziare un grandissimo elemento di preoccupazione che abbiamo: non basta che la Regione affermi nelle sedi opportune i suoi principi, la sua volontà di contenimento, deve agire con gli strumenti concreti che ha.

Noi riteniamo che lo strumento dei controlli sia molto efficace. Ci pare che da parte della Giunta vi sia una sottovalutazione dell'efficacia di questi controlli; è vero che su altri piani di carattere giuridico non abbiamo tutte le competenze, ma vi sono strumenti su cui possiamo essere molto incisivi, questi controlli possono andare dal "livello 0" al "livello 100". Se riusciamo, non dico ad andare a "livello 100" ma a "livello 10", si ottiene un risultato molto importante: questo è nelle nostre competenze! Non escludiamo che vi siano anche altri strumenti, però non sono stati indicati e bisognerebbe farlo.

Noi ritiriamo la nostra mozione, però diciamo molto chiaramente che la maggioranza e la Giunta in particolare, a partire dal suo Presidente, si devono assumere una responsabilità: il tetto indicato dal Consiglio non deve essere superato, perché nel momento in cui ciò si verificasse, la responsabilità ricadrebbe su di loro, soprattutto se non si fossero messe in atto tutta una serie di iniziative che noi, da più mesi, indichiamo e su cui c'è un profilo molto basso. Noi la ritiriamo, ma guardate che stiamo attenti su questo tema, perché è fondamentale per il futuro della Valle d'Aosta. Se perdiamo adesso, non recuperiamo più; se vinciamo adesso, stabilizziamo la situazione.

Président - La motion dont au point 24 est retirée.

Il Consiglio prende atto.