Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 374 del 29 gennaio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 374/XII - Relazione della II Commissione consiliare permanente sull'indagine conoscitiva finalizzata ad approfondire le presunte violazioni della legge 28/2000 in relazione alla comunicazione su organi di informazione sull'attività svolta dall'Assessorato del turismo.

Il Consiglio

Premesso che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, nella riunione del 6 ottobre 2003, ha autorizzato, a seguito delle risultanze ed al dibattito svoltosi nell'adunanza consiliare in data 1° ottobre 2003 e ai sensi di quanto previsto dall'articolo 24 del Regolamento interno del Consiglio, la II Commissione consiliare ad effettuare un'indagine conoscitiva finalizzata ad approfondire le presunte violazioni della legge 28/2000 (Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie per la comunicazione politica), in relazione alla comunicazione su organi di informazione dell'attività svolta dall'Assessorato del Turismo, Sport, Commercio e Trasporti nel periodo elettorale ed ai rapporti intercorrenti tra tale Assessorato e l'Agenzia Sanguinetti Comunicazioni s.r.l. nel corso dell'undicesima legislatura;

Rilevato che la II Commissione consiliare ha completato l'indagine conoscitiva licenziando la relazione conclusiva in data 16 gennaio 2004;

Visto che il Presidente della Commissione, con nota del 16 gennaio 2004, ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio la relazione in questione con la richiesta di iscrizione all'ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio regionale;

prende atto

dell'allegata relazione della II Commissione consiliare permanente.

Allegato

(Omissis)

Président - Je rappelle que nous sommes toujours en discussion générale concernant l'objet n° 29 à l'ordre du jour.

La parole au Conseiller Praduroux.

Praduroux (UV) - Volevo solo precisare, come componente della II Commissione, che la commissione, incaricata parecchi mesi fa di fare un'indagine in relazione a quanto era emerso in questo Consiglio, ha lavorato in modo determinato per ben 3 mesi. Sono state audite tutte le persone che i commissari hanno ritenuto opportuno audire - sia domandate dalla minoranza, sia domandate dalla maggioranza -, si sono avuti tutta una serie di documenti - che sono stati richiesti, in modo il più ampio possibile, sempre dai commissari -; è stato richiesto, con l'accordo di tutti i commissari, un parere legale e oggi all'ordine del giorno vi è questa relazione della II Commissione. Mi pare che oggi in questo dibattito sia sorta, non dico una serie di elementi, ma una discussione diversa da quella portata avanti in tutti questi mesi in commissione.

Non sono d'accordo pertanto di accettare tutti questi nuovi documenti che sono sorti dopo, questi nuovi dubbi, questo nuovo modo di fare politica che non mi pare sia così corretto, perché in commissione i commissari hanno votato tutti quella che era non una risoluzione, ma l'accettazione della relazione e in questa relazione non era stato iscritto alcun problema concernente la trasparenza di quella che era stata l'attività dell'Assessore Cerise. Vorrei pertanto ribadire - come Commissario, Vicepresidente della II Commissione - che in commissione non sono sorti elementi che sono stati portati oggi da vari colleghi, pertanto mi dissocio da questo metodo di fare politica.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Solo per l'ordine dei lavori, noi chiederemmo al Presidente del Consiglio di non chiudere la discussione generale, stiamo tutti aspettando che vi sia l'intervento dell'Assessore per quegli elementi che tutti stanno aspettando; dopodiché domandiamo che vi sia la possibilità di intervenire ancora in discussione generale.

Presidente - Non posso obbligare l'Assessore ad intervenire, normalmente la prassi è che, dopo la chiusura della discussione generale, vi sia l'intervento dell'Assessore o del Presidente della Regione, dopodiché i proponenti - in questo caso tutti i sottoscrittori della relazione, cioè tutti i componenti della II Commissione - hanno facoltà di replica però, se non vi sono altri interventi, chiudo la discussione generale.

La parola il Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Presidente e colleghi, sulla questione procedurale per quanto riguarda il prosieguo di questo dibattito, è evidente che qui ci troviamo di fronte ad una relazione che ha una sua straordinarietà rispetto all'ordinarietà dei lavori del Consiglio.

Questa mattina all'una meno venti abbiamo chiesto una sospensione di 15 minuti come forze della minoranza e dai banchi della Giunta è venuto il suggerimento di dire: anziché fare una sospensione di 15 minuti per tornare in aula all'una meno cinque, sospendiamo i lavori del Consiglio e li riprendiamo nel pomeriggio alle 15,30. I lavori sono invece iniziati alle 16,10 perché la maggioranza era in riunione; penso che questo, anche se è un fatto non comunicato, è un fatto noto, legittimo e politicamente lecito.

Questa discussione stamani ha messo in evidenza, come lo stesso collega Praduroux ha riconosciuto, degli elementi che non erano emersi nel corso dell'indagine conoscitiva. Al di là della conclusione un poco paradossale - è la filosofia dello struzzo di ignorare i problemi e di mettere la testa sotto la sabbia, collega Praduroux, ma questa è una sua legittima scelta -, è evidente che la maggioranza avrà avuto modo di chiarirsi al suo interno, è evidente che l'Assessore Cerise avrà argomentato in maggioranza sulle problematiche emerse nel dibattito di questa mattina. Presidente, allora io invocherei ancora una volta la centralità del Consiglio; su questo argomento, Assessore Cerise, le risposte le deve dare in aula; saremmo i primi a ricrederci a fronte delle risposte che lei vorrà fornire in aula sulle considerazioni che abbiamo fatto questa mattina, ma le risposte lei le deve fornire! Colleghi, è inaudito che un dibattito su una problematica come quella di questa mattina, che ha impegnato non il Consiglio, ma una commissione per settimane e settimane, si chiuda nel silenzio generale. Mi appello al Presidente Perron, alla centralità del Consiglio, anche al Presidente Perrin; se su questo argomento la Giunta non ha nulla da dire e non ha nulla da eccepire, prendiamo atto che quanto stamani è stato dichiarato era fondato. Chiudo questo mio intervento di mozione d'ordine, per evidenziare, Presidente, che è inaudito che si chiuda la discussione generale in un contesto del genere!

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Sempre sulle questioni procedurali, mi consenta di sollevare un piccolo problema. Non so se l'Assessore Cerise desidera intervenire o meno nel dibattito, è suo diritto farlo o non farlo, però sappia che, se si chiude la discussione generale, l'Assessore Cerise non interviene più, perché rispetto a questa vicenda non vi è assessore "competente". Qual è l'assessore competente? Se si chiude la discussione generale, quindi non parlano più molti consiglieri, ma neanche può parlare l'Assessore Cerise; dopodiché può essere un atteggiamento legittimo, purché si sappia che non è irrilevante chiudere o meno in questo momento la discussione generale. Faccio solo questa osservazione di carattere regolamentare...

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (SA) - Brevissimamente per ribadire il senso del mio intervento di questa mattina. Ritengo indispensabile, sulla base delle diverse cose venute fuori nel dibattito, che vi sia la replica dell'Assessore in fase di discussione generale. Qui non dobbiamo votare nulla; il comportamento della "Stella Alpina" sarà condizionato dal fatto che si possa ascoltare l'Assessore Cerise, questo per noi è pregiudiziale!

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Il Consigliere Curtaz si è sentito risentito quando qualcuno gli ha detto che vi era la tendenza a voler trasformare l'aula del Consiglio in un tribunale ma, ogni volta che ci si rapporta con voi, finisce così! Avevo detto che non avrei voluto intervenire in questa seduta, proprio per non trovarmi a difendermi non in una logica politica, non secondo un dibattito politico, ma appunto in una logica di tribunale.

Darei per acquisito tutto quello che è stato detto e che è contenuto all'interno della relazione, che, in qualche modo, mi pare già una sorta di tavolo di concertazione, un luogo dove le cose, che dovevano essere esaminate per mandato di questo Consiglio, a seguito di quelle mozioni consiliari, erano ampiamente sviluppate e le risultanze molto ovvie. Rimaneva un capitolo, peraltro a margine, conseguente forse, ma a margine, sul quale sono state costruite delle ipotesi di collusioni fra il sottoscritto e la ditta "Sanguinetti", ipotesi di cattiva conduzione dei procedimenti per i quali veniva affidata a questa ditta la redazione di un video, di un DVD e di alcuni opuscoli, in quanto si sarebbe potuti arrivare allo stesso risultato forse spendendo meno con altri percorsi più corretti e via discorrendo. Su questo, al di là di valutazioni anche pesanti, sgradevoli fatte da qualcuno, la cosa fino a lì era rimasta nell'ambito di un tono accettabile, sebbene di un linguaggio piuttosto modesto, un modo di guardare le cose piuttosto di "bassa statura"; qui la cosa invece è diventata sgradevole e mi impone non solo di intervenire, ma di fare chiarezza, perché è chiaro che sono dichiarazioni che si riferiscono ad aspetti che potrebbero essere giudicati, e le une e gli altri, in altra sede. Andiamo allora a vedere un attimo la vicenda di queste videocassette e di questo DVD, che mi pare stia a cuore a qualcuno.

Dalla documentazione che tutti possono rivedere - peraltro l'impianto di quanto io andrò a dire era stato a suo tempo ben illustrato dall'Assessore Caveri a seguito di una vostra precisa interpellanza, ma forse non è stata colta in tutte le sue puntualizzazioni -, cosa succede? Verso la fine del 2002 gli uffici dell'Assessorato del turismo lamentano la mancanza di materiale pubblicitario, in particolare nel settore delle alte vie. Si rileva che questo opuscolo "Alte vie", sul quale mi "corre" di fare una precisazione, è di proprietà dell'Amministrazione regionale, cioè sono di proprietà dell'Amministrazione regionale l'ideazione, i diritti di autore e quant'altro, c'è scritto anche bene dietro. Quando ci si trova di fronte all'esaurimento di opuscoli come questo e se ne vuole riacquisire delle copie per dare in sede di manifestazioni, di mostre, o come veicolo pubblicitario nei vari mercati del turismo, normalmente si fa ricorso ad un appalto per la stampa, viene appaltata solo e semplicemente la stampa. È quello che succede a seguito di una deliberazione adottata dal Presidente della Regione, "ad interim" in quel momento, e che dispone in economia di 8.000 copie di questo opuscoletto, attraverso la procedura dell'acquisizione di un preventivo e via dicendo. La ditta "Musumeci" nell'offerta dice: "per 8.000 il prezzo è X…" - non ricordo - "… per le ulteriori copie il prezzo è molto meno, decisamente molto meno". La domanda che ha fatto qualcuno è: "ma perché non ne ha comprate 30.000, 40.000, 50.000?" Il motivo è banale: perché il regolamento in economia, al quale si è ricorsi per fare questo acquisto, non consentiva di spendere più di quello, tutto lì. Posso capire che da questo momento sia non più credibile, però devo dire le cose esattamente come stanno, se poi non siete d'accordo…

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

… c'è un altro motivo per il quale non è più opportuno reiterare eventualmente un acquisto di questo opuscoletto, quindi quell'acquisto è stato un acquisto di tipo estemporaneo, per far fronte a una necessità del tutto contingente. Nel frattempo, questo è l'ulteriore motivo per cui non si sono dopo acquistate ulteriori copie, era intenzione dell'Assessorato iniziare uno studio per fare un nuovo dépliant, che tenesse conto di quello che era successo nell'anno 2000 e che qui non compariva, cioè la questione dell'alluvione, che aveva determinato la variazione di alcuni percorsi; aveva determinato alcune situazioni diverse per quanto riguardava gli accessi e via dicendo.

Cosa succede nel frattempo? Nel frattempo presso l'Assessorato, in data 8 agosto 2002, era stata avanzata dalla "Sanguinetti Comunicazioni" una copia di preventivi, uno dei quali dal titolo: "Nuovo opuscolo - Alte vie della Valle d'Aosta. Emozioni tra terra e cielo" e l'altro era: "Nuova edizione del video durata 30' - Alte vie della Valle d'Aosta. Emozioni tra terra e cielo". Prevedeva 500 videocassette, 500 DVD, per 20.000 euro, mentre l'opuscolo prevedeva 50.000 copie a 0,33 euro più IVA, oppure 0,625 euro o 0,521 euro più IVA, 10.424 euro totalmente più IVA. A questo punto questa offerta è stata posta all'attenzione dei dirigenti, visto che permaneva il sollecito di disporre di materiale che non si limitasse solo a questi 8.000 che si "bruciavano" sì e no in una fiera; che cosa viene fatto in seno all'Assessorato?

Viene fatta una riunione alla quale sono invitati tutti i consorzi degli operatori turistici e a questi viene chiesto se il prodotto, questo prodotto, vale a dire la videocassetta, il DVD più gli opuscoli che vi sono dentro, è di loro interesse, se le quantità offerte sono ritenute congrue per rispondere alle loro esigenze, se poi i contenuti dei prodotti sono quelli da loro attesi per suscitare interesse nella clientela sia nell'ambito dell'offerta turistica, sia nel rappresentare la Valle d'Aosta. A questa riunione credo partecipasse anche la ditta "Sanguinetti", può darsi.

A seguito di questo incontro, la ditta "Sanguinetti" formula una seconda offerta, prima provvede a riordinare l'impianto di questi due prodotti come da richiesta dei consorzi, peraltro vengono implementati con una nuova lingua, la lingua tedesca, vengono prodotte anche quattro unità in lingua giapponese, tenuto conto che in quel momento si apriva uno scambio con il Giappone, e vengono aumentate le quantità sulla base di quelle che erano le richieste, così come proposte dai Consorzi degli operatori turistici. Questa operazione portava ad avere un preventivo che ipotizzava 1.104 cassette VHS, 500 DVD, ma implementati con una lingua in più rispetto a quella iniziale, per un costo unitario di 19,95 euro rispetto ai 24 euro dell'offerta iniziale, agosto 2002, e 20.000 opuscoli, naturalmente con le quattro lingue e le caratteristiche che erano state richieste, per 16.080 euro. A questo punto il costo unitario è 19,95 euro per le VHS e i DVD e per gli opuscoli è di 0,804 euro. Presa visione di questo preventivo, sempre gli uffici rilevano che l'offerta è ancora alta, allora cosa succede? Viene concordata una terza offerta o ricontrattata quella di prima, per cui allo stesso prezzo di prima, cioè per 32.000 euro, le videocassette passano da 1.104 a 1.254, restano i 5.000 DVD e, sempre per lo stesso prezzo, cioè 16.080 euro, quindi al costo cadauno di 0,536 euro, gli opuscoli passano da 20.000 a 30.000.

Questa è la storia ed è - io credo - una storia che, se ce n'è bisogno, dimostra che c'è stata diligenza, attenzione, economia, economicità, contrattazione e un ottimo lavoro per arrivare a concludere un'offerta come poche volte a me succede nell'ambito dell'Amministrazione regionale; non ho altre conclusioni da fare per quanto riguarda questo tipo di questione.

Sulla questione relativa alla terza tranche dell'appalto per la campagna pubblicitaria, la campagna di promozione della Valle d'Aosta, voglio ricordarvi come prima di deliberare in questo senso, questa deliberazione andò in Giunta almeno 3, se non 4 volte, e ogni volta era oggetto di un'analisi molto attenta e alla fine, acquisiti tutti i pareri, fatte tutte le valutazioni, la Giunta decise di adottarla. Richiamo qui brevemente quanto scriveva l'Avv. Garancini in merito:

"Come si ricorderà, a fronte dell'esame dei criteri applicabili ai vari casi di risarcimento del danno, reintegrazioni in forma specifica e per equivalenti, sia in termini generali, sia ovviamente tenuto conto del caso concreto, si è ribadito che potrebbe sortire maggiori e sicuramente più gravi effetti penalizzanti per l'Amministrazione regionale procedere alla forma di restituzione in forma specifica, revocando cioè l'appalto in caso all'attuale esecutrice per affidarlo alla società "Baretti e Associati", alla quale peraltro resterebbe l'onere di dimostrare anche attraverso nuovo ed autonomo giudizio di avere conseguito un danno dalla procedura conclusasi dall'Amministrazione regionale, di quantificarlo debitamente, piuttosto che proseguire nel rapporto contrattuale con essa".

Voglio ricordare come su questa deliberazione fu aperto da parte della Corte dei Conti un procedimento e che dopo esami la Corte dei Conti l'ha archiviato.

Président - La parole au Conseiller Riccarand, pour motion d'ordre.

Riccarand (Arc-VA) - Chiedo una sospensione per una riunione dei gruppi di minoranza, prima di proseguire i lavori.

Président - Une suspension du Conseil pour 15 minutes.

Si dà atto che il Consiglio è sospeso dalle ore 16,35 alle ore 17,19.

Président - La parole au Conseiller Frassy, pour deuxième intervention.

Frassy (CdL) - Penso che il mio intervento sarà molto più breve di quanto non lo sia stato quello di questa mattina, non solo per una questione regolamentare dei tempi, ma anche perché dobbiamo constatare che non sono emerse delle novità significative rispetto all'insieme delle valutazioni e delle argomentazioni espresse questa mattina dai banchi dei gruppi di opposizione. L'ho detto quando poco fa invitavo l'Assessore Cerise a replicare e sinceramente gli ho detto che eravamo in attesa di sentire quali erano le argomentazioni che potessero confutare e superare i problemi che avevamo posto questa mattina.

Al di là di certi interventi forse d'ufficio, preparati prima del dibattito, poi recitati dai banchi di maggioranza, con la spiacevole sensazione per chi li stava leggendo di leggere un qualcosa che era superato dai fatti e dagli eventi su cui si era discusso, devo dire che abbiamo constatato come su questa vicenda una delle forze politiche di maggioranza - i DS - abbia omesso di intervenire. Qualcuno riterrà che sia un silenzio "ad adiuvandum", qualche altro probabilmente avrà una valutazione differente. Su un argomento di questo genere, invece, pensavamo che fosse importante confrontarci, non perché l'aula di questo Consiglio debba sostituirsi all'aula del tribunale, ma perché riteniamo che certe questioni - colleghi, ne siamo consapevoli che hanno poco di politico - pur avendo poco di politico, sono essenziali alla politica, sono le regole della politica. Sul terreno politico lo scontro, la differenziazione è doverosa e legittima: è la regola della democrazia fra chi rappresenta una visione e chi si contrappone a quella visione con un'altra prospettiva, ma sul terreno delle regole non vi deve essere il gioco di maggioranza ed opposizione, sul terreno delle regole non esistono differenziazioni.

Mi dispiace di dover smentire qualche collega che dai banchi "dell'Union Valdôtaine" ha detto: "ma voi cercate di dividere fra i buoni e i cattivi". Noi abbiamo semplicemente evidenziato come, nell'ambito anche di questa Giunta, vi siano delle diverse sensibilità e dei diversi comportamenti, su quelle che non sono questioni politiche, ma questioni di stile, di metodo, di opportunità e di rispetto delle regole. Ci sembra che questo comporti un giudizio di tutta evidenza per chi si avvicina all'esame degli atti che determinano le scelte politiche.

Avremmo gradito che qualcuno, l'Assessore Cerise o il Presidente Perrin, che comunque era membro della Giunta precedente, o gli altri Assessori facenti parte di detta Giunta, ci spiegasse come mai nel 2003 il cliente Regione si è materializzato nella persona dell'Assessore stesso; questo non era accaduto nei periodi antecedenti con i predecessori dell'Assessore Cerise e si è invece verificato all'antivigilia della campagna elettorale per le regionali del giugno scorso. Avremmo auspicato che qualcuno ci spiegasse come mai sono state variate a seconda dei momenti le verità su come si è concretizzata questa sequenza, che ha portato a reiterare uno, due, tre, quattro e forse cinque uscite dei cosiddetti "pubbliredazionali" a pagamento. Nessuno si è sentito in dovere di spiegare al Consiglio i rapporti intercorsi.

Assessore, mi dispiace ribadire in questo intervento di replica che l'approccio che lei ha con le carte dell'amministrazione, con l'interpretazione dei regolamenti è un approccio - per usare un eufemismo - di tipo personalistico. Poc'anzi non ho interrotto brevemente la sua esposizione per una provocazione, ma l'ho interrotta perché le confesso di non aver assolutamente capito quale fosse l'argomentazione centrale che lei ha portato alla necessità di dover operare con l'affido diretto l'esecuzione dei noti 30.000 opuscoli. Se non ho capito male, ma mi sono confrontato con i colleghi in questa breve pausa, mi sembra che lei abbia affermato che non poteva procedere diversamente perché il regolamento - immagino che sia il regolamento n. 2/94, quello dell'esecuzione dei lavori in economia - non consentiva procedure diverse. Non so se ho capito correttamente quella che è stata la sua argomentazione, il riferimento è al regolamento n. 2/94? Se il riferimento è quello - anche perché penso che non vi siano altre procedure che regolamentino la materia -, quello che ha detto non corrisponde assolutamente a verità. Penso ed invito i colleghi ad approfondire anche questo aspetto perché qui, purtroppo, ci facciamo le domande e poi ci dobbiamo dare le risposte perché, quando poniamo delle domande precise, le risposte spaziano sino sul Giappone, ma poi non arrivano mai a dare delle conclusioni concrete.

Il regolamento per l'esecuzione dei lavori in economia è lo stesso regolamento che decide che tipo di procedura utilizzare nella trattativa privata, ma anche che tipo di procedura o, meglio, che limiti utilizzare nell'affido diretto. I limiti economici, di conseguenza, sono i medesimi, Assessore; anzi, a maggior ragione, se vi sono dei limiti - e dei limiti esistono, perché i limiti sono di 70.000 ECU per le provviste e i servizi e di 200.000 ECU, perché il regolamento è datato 1994, come dicevo, per gli altri lavori - questi limiti valgono per tutti i provvedimenti che vengono adottati nel rispetto di questo regolamento. Questo regolamento considera come eccezione il ricorso diretto a una determinata persona o impresa, un'eccezione rispetto alla regola dei tre preventivi. La sua risposta, Assessore, perciò non solo non è convincente, ma non è veritiera rispetto alla norma del regolamento da lei citato.

Colleghi, capite che, a fronte di una situazione che non ha fatto chiarezza, ma che ha ribadito un certo modo di intendere e di gestire la cosa pubblica, non cambia la nostra conclusione espressa preliminarmente al dibattito di questa mattina e ribadita nel corso di tale dibattito. Questa mattina, per esigenze di sintesi, abbiamo omesso di carrellare su una serie di altre deliberazioni "sfortunate", "incidenti di percorso" del suo mandato in Assessorato del turismo. Vorrei ora ricordare anche quella deliberazione sorprendente, oggetto di una nostra interpellanza, adottata dalla Giunta uscente della scorsa legislatura all'indomani del voto delle elezioni regionali; il 9 giugno veniva conferito un incarico a un certo soggetto, che abbiamo poi appurato non aver mai lavorato prima con l'Amministrazione regionale; ma abbiamo riscontrato che in Amministrazione regionale a maggio, dunque prima che questo soggetto avesse formalizzato il rapporto con l'Amministrazione regionale - e mi riferisco alla "Cave Consulting" di un certo Sig. Soresi -, erano già depositate una serie di minute di quel lavoro che, peraltro, non si è mai completato nei 30 giorni che lei assegnava nel capitolato e ciononostante non sono mai state applicate le sanzioni previste dal capitolato, tant'è che quell'incarico è ancora aperto.

La conclusione che il nostro gruppo trae da questa vicenda, Presidente Perrin, è che su certi principi non ci si può confrontare, ma bisogna prendere le decisioni che spettano a chi comunque ha la responsabilità della squadra e, in un organo collegiale come quello della Giunta, il Presidente della Regione sicuramente ha una responsabilità maggiore. Questa responsabilità è maggiore soprattutto quando certi fatti sono messi in evidenza, quando certi fatti sono messi in luce non solo da sensazioni o valutazioni, ma da documenti.

Ho detto in una breve mozione d'ordine effettuata ad inizio del pomeriggio che è sorprendente il ragionamento - e mi auguro che non faccia parte delle sue considerazioni in questo momento - del collega Praduroux che, nel momento in cui si esamina una certa vicenda e si scoprono delle questioni che vanno al di là di quello che si prevedeva di trovare sulla strada, dice: "è fuori tema, non possiamo esaminare queste questioni, perché noi dovevamo esaminare altre questioni". È sorprendente, collega Praduroux, che si possa utilizzare questo metro di ragionamento quando si parla delle regole; penso che, quando si parla delle regole, ci si debba attenere e che, quando si verifica che qualcosa va al di fuori delle regole, in qualche maniera il tutto debba essere valutato per quello che merita di essere valutato.

Chiudiamo di conseguenza questo approfondimento sulla relazione della commissione di indagine con un invito e con una comunicazione. L'invito, Presidente Perrin, è quello che abbiamo fatto nei giorni scorsi: riteniamo che l'Assessore Cerise, avendo a più riprese mentito in Consiglio, abbia infranto la regola prima della politica, ossia la trasparenza e la correttezza, e che, di conseguenza, sia auspicabile che, a fronte di questa situazione, lei prenda il provvedimento conseguente di revocargli le deleghe perché, anche considerando quelle che possono essere definite le considerazioni più buoniste di uno sfortunato "pacioccamento" delle procedure amministrative, penso che, nell'ambito delle opere pubbliche, sia pericoloso "inciampare" nelle procedure! È opportuno che la Giunta "in primis", la maggioranza subito dopo, ma anche il Consiglio possano concentrarsi e confrontarsi sui temi politici, sulle attività concrete, senza andare a domandarsi se a monte di quelle conclusioni politiche vi sia il rispetto o meno delle procedure! Questo non è un elemento di poco conto!

La comunicazione invece che il nostro gruppo fa - anticipando quella che verrà ribadita dagli altri gruppi consiliari - è che nella sospensione appena effettuata le forze dell'opposizione hanno concordato un documento, sottoscritto unanimemente dai rappresentanti delle tre forze politiche di opposizione, che verrà depositato oggi per poter essere discusso nel prossimo Consiglio. Questo anche affinché su certi elementi, sui quali il Consigliere Praduroux non ha potuto prepararsi, in quanto ha detto che non conosceva certe evidenze, o su certi elementi che il collega Borre ha detto che comunque - se non erro, forse il collega Rini - non erano attinenti al percorso dell'indagine conoscitiva, questi colleghi Consiglieri possano, nei 15 giorni che ci separano dal prossimo Consiglio, arrivare ad un dibattito con una maggiore cognizione delle situazioni che abbiamo cercato oggi di sunteggiare. Ci rendiamo conto che forse il tempo non è stato sufficiente per poter esporre in maniera chiara e puntuale certe problematiche. Confidiamo che il tempo sia galantuomo, di conseguenza siamo convinti che il prossimo Consiglio ci darà tutto il tempo necessario per poter riprendere questo argomento con una serie di ulteriori evidenze, di ulteriori analisi, con una serie di maggiori approfondimenti, che non mancheranno di coinvolgere anche in maniera più completa consiglieri attenti come il Presidente della IV Commissione, Praduroux.

Président - La parole au Conseiller Riccarand, pour deuxième intervention.

Riccarand (Arc-VA) - Alcuni mesi fa è stato posto all'attenzione del Consiglio regionale un problema rilevante, una questione riguardante il rispetto delle regole sulla cui base si gestiscono e si realizzano le campagne elettorali, quindi un problema fondamentale di regole democratiche e, su questa base, c'è stata la necessità di un approfondimento, di una verifica, di un esame di quello che è successo.

Al termine dei lavori della II Commissione e del dibattito in quest'aula noi ribadiamo una serie di elementi che, a nostro avviso, sono molto evidenti. Abbiamo evidenziato che c'è stato un comportamento che ha rappresentato una violazione della normativa statale sul divieto di comunicazione istituzionale nel periodo pre-elettorale; c'è stata una violazione della normativa regionale sui limiti di spesa dei singoli candidati; c'è stato un comportamento che contrasta con gli obblighi di imparzialità, di correttezza, di trasparenza, che deve caratterizzare un pubblico amministratore e infine c'è stato un atteggiamento da parte dell'Assessore non corretto nei confronti del Consiglio, con continue menzogne rispetto alle motivazioni e al perché di certi comportamenti. Ora, su tutti questi elementi, nel corso del dibattito di oggi, delle repliche di Consiglieri della maggioranza e dell'Assessore, non sono venute risposte puntuali e convincenti né sulle questioni di carattere più generale, né sulle questioni di carattere particolare.

L'Assessore è intervenuto su un punto, su uno dei punti su cui noi abbiamo evidenziato le nostre critiche e le nostre censure, su tutti gli altri punti non ha detto niente; ma anche sul punto su cui è intervenuto, cioè sulla vicenda della pubblicazione dell'opuscolo delle Alte Vie, non vi è stata alcuna risposta convincente, anzi esattamente il contrario! Non si capisce neppure dopo l'intervento dell'Assessore per quale motivo si sia deciso da parte dell'Assessorato, presieduto dall'Assessore Cerise, di acquistare 30.000 copie di un opuscolo di bassa qualità ed inutile sulle Alte Vie, quando c'erano già a disposizione 8.000 opuscoli di un testo di maggiore qualità appena ristampati e messi a disposizione dell'Assessorato. Le giustificazioni che sono state portate non sono valide né sul piano tecnico (quantitativi di spesa possibile, eccetera) né laddove diceva: "non abbiamo deciso di ristampare quello lì, perché è un vecchio testo che andava rifatto". Certo che è un vecchio testo che andava rifatto, ma allora come mai la Giunta un mese prima aveva deciso di ristamparne 8.000 copie? L'alluvione è avvenuta nell'ottobre 2000, non nel gennaio 2003, ben prima che la Giunta regionale nel dicembre 2002 decidesse di ristampare quell'opuscolo; quindi le argomentazioni che lei, Assessore, ha tirato in ballo sono di per sé inconsistenti. Non si è capito, noi continuiamo a non capire perché queste 30.000 copie aggiuntive di un testo che era già previsto sono state pagate più del dovuto per la stampa, permettendo quindi all'agenzia pubblicitaria di realizzare un doppio guadagno; guarda caso, proprio quell'agenzia pubblicitaria che stava programmando la campagna pubblicitaria per l'Assessore. Questo è il contesto su cui ci siamo mossi e su cui ci troviamo e che, secondo noi, è estremamente preoccupante.

Riteniamo quindi che il comportamento tenuto dall'Assessore al turismo nella primavera del 2003 sia totalmente incompatibile con le funzioni e il ruolo di un pubblico amministratore e anche noi chiediamo che egli dia le dimissioni dalla Giunta regionale. Non ci sembra che sia compatibile la presenza in Giunta di una persona che abusa del proprio ruolo, che finalizza il proprio interesse particolare… una realtà di carattere pubblico… che sistematicamente mentisce al Consiglio e non permette di comprendere le cose. Con quale affidabilità si può gestire in questo modo una presenza in Giunta regionale? Chiediamo quindi che vi siano queste dimissioni, domandiamo anche alla maggioranza e alla Giunta di riflettere e di esaminare a fondo questa vicenda. Ci rendiamo anche conto che magari non tutti hanno una sufficiente conoscenza di tutti gli elementi, chiaramente chi non ha approfondito più di tanto si starà chiedendo come mai qui e là… e vorrà vedere, esaminare la documentazione, certo bisogna farla questa "cosa", in modo che tutti siano convinti. Per questo motivo abbiamo deciso, come forze di minoranza, di non formalizzare oggi un voto in Consiglio che sarebbe prematuro. Vogliamo che, con tutto il tempo necessario, acquisiate tutti gli elementi che ritenete opportuno, facciate tutte le verifiche da voi reputate opportune, però è chiaro che esiste un problema di credibilità di un Assessore regionale e noi chiediamo che questo Assessore venga sostituito. Questa è la nostra posizione e, chiaramente, ci auguriamo che vi siano delle risposte chiare in tempi brevi rispetto a questa situazione; fin dal prossimo Consiglio formalizzeremo con gli altri gruppi consiliari delle iniziative in modo da arrivare ad un chiarimento definitivo rispetto a questa incresciosa vicenda.

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (SA) - Sarò anch'io brevissimo perché, come dicevo già stamani, questo non è un dibattito che mi appassiona particolarmente.

Mi premeva però dire all'Assessore, o alla Giunta, o al Presidente della Regione che abbiamo cercato di portare il dibattito sul terreno della politica; questo ci interessava! Avevamo anche detto che saremmo stati molto attenti alla replica dell'Assessore, in quanto nel dibattito di stamani sono emerse delle "cose" che anche per me erano delle novità, delle "cose" anche piuttosto pesanti. Assessore - glielo dico con il sorriso, anche se il clima non è dei migliori -, lei ha risposto a tutto meno che sul piano politico, quindi non può trovarci soddisfatti, perché ci aspettavamo qualcosa in più.

È ovvio che noi nella nostra posizione, che ci vede critici anche all'opposizione, abbiamo avuto la possibilità di discutere all'interno dei gruppi di minoranza, dove peraltro manteniamo posizioni diverse, ma sicuramente siamo uniti nel cercare di vedere le cose limpide il più possibile fino in fondo, come credo sia nell'interesse comune. Quello che mi ha poco soddisfatto è che non ho sentito nessun intervento particolare che sia entrato nel merito della questione delle novità emerse stamani; sia il Consigliere Praduroux che i Consiglieri Rini o Borre non hanno avuto modo di replicare alle cose puntuali che sono state chieste. Riteniamo che vi sia spazio ancora per approfondire questo dibattito; perlomeno per quello che mi riguarda, ho l'assoluta esigenza, come peraltro tutti i miei colleghi, di arrivare in fondo alla questione nell'assoluta trasparenza. Fino a prova contraria, non ho nessun dubbio che non vi sia malafede da parte dell'Assessore; certo ho l'impressione - lo dico da semplice cittadino - che la "cosa" sia stata gestita veramente male, poi magari saranno stati gli uffici o un insieme di cose… ma questo va chiarito, questo è il luogo dove queste cose devono uscire con l'assoluta trasparenza! Non si può dare un segnale di quasi omertà all'esterno su una vicenda di questo tipo! Sinceramente sono sorpreso. Mi appello a questo punto al Presidente della Regione, del quale ho una stima e una fiducia infinita e al quale chiederemo con una delle prossime iniziative, magari anche nelle sedi opportune, tipo la commissione competente, di venire a chiarire quegli aspetti ancora non chiari.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres conseillers qui souhaitent intervenir? S'il n'y a pas d'autres collègues, je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - Je voudrais, avant d'entrer dans le vif du sujet, exprimer mes remerciements au Président et aux membres de la IIe Commission pour le travail qu'ils ont effectué, un travail que j'estime intéressant et important et dont le débat doit tenir compte.

Je voudrais aussi m'arrêter un instant sur ce qui était le but de la constitution de la commission. Je me permets de relire - car il faut discuter sur les faits qui intéressent aujourd'hui le débat de ce Conseil -: l'Ufficio di Presidenza del Consiglio ha incaricato la II Commissione consiliare a "effettuare un'indagine conoscitiva, finalizzata ad approfondire le presunte violazioni della legge n. 28/2000: "Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie per la comunicazione politica", in relazione alla comunicazione su organi di informazione dell'attività svolta dall'Assessorato del turismo, sport, commercio e trasporti nel periodo elettorale e ai rapporti intercorrenti fra tale Assessorato e l'Agenzia "Sanguinetti Comunicazioni" nel corso della XI legislatura". C'est donc un mandat assez précis, qui a la signification de fournir des éléments d'évaluation et je réaffirme mes remerciements à la commission, parce que je crois que le travail qui a été fait est un travail absolument clair et définitif.

L'enquête, pour revenir à la motivation de ce travail, avait pour objet d'établir si dans l'exercice de ses fonctions d'Assesseur, Albert Cerise avait ou non enfreint la loi n° 28/2000 sur le droit d'accès aux médias pendant la campagne électorale, relativement aux informations publicitaires diffusées par certains journaux. Pour ce faire, la commission a correctement étudié les dispositions qui règlent les communications politiques et institutionnelles en période électorale, de même que les rapports entre l'Assessorat du tourisme en sa qualité de client et l'agence qui s'était adjugé le marché de la campagne publicitaire, qui visait à soutenir l'offre touristique de la Vallée d'Aoste sur le marché italien. Il me semble pouvoir dire que, à l'issue des différentes auditions auxquelles la commission a procédé et en vue de l'avis rendu par un expert en droit, ainsi que des documents annexés au rapport, la commission a établi les faits suivants: d'une part, la disposition de l'article 9 de la loi n° 28 n'a pas été violée, aux fins de cette interdiction l'arrêté portant: "Convocation des électeurs" prend effet le jour de sa publication au Bulletin officiel de la Région - je l'avais déjà soutenu lors d'une précédente intervention, soit le 19 avril 2003; c'est ce qu'ont confirmé à la fois le Directeur des affaires législatives de la Présidence du Conseil et le Président du CORECOM, de même que l'expert en droit qui a été consulté -; d'autre part - et c'est un peu la deuxième question -, il me semble pouvoir lire dans les documents que les textes en question n'ont pas été commandités par l'Assesseur Cerise et n'ont aucunement grevé le budget régional.

Je crois que l'on peut discuter de la manière dont ont été gérés les rapports entre l'Assessorat et l'agence de publicité, mais nous savons que cette dernière avait remporté l'appel d'offres déjà pour les campagnes précédentes, donc c'était une continuation des collaborations et pas une nouvelle collaboration cherchée par l'Assesseur Cerise. Pour sa part, le responsable de ladite agence a confirmé que les publications en question ont été commanditées, rédigées et payées par l'agence elle-même: ce sont les déclarations qui ont été faites, donc au dehors du cadre des contrats en vigueur entre l'Administration régionale et ladite agence. Je crois que ces faits ont été confirmés lors des différentes auditions, c'est ce qui résulte dans les différents actes.

Je crois donc qu'aujourd'hui l'analyse des faits ne peut être faite que sur la base des documents recueillis par la Commission: celle-ci n'a pas tiré de conclusions. Chacun dans le débat d'aujourd'hui a cherché de tirer des conclusions de nature personnelle. Il faut toutefois avoir des données précises pour ce faire et les données dont nous disposons ne nous apportent qu'à tirer les conclusions que je viens d'illustrer. Soit M. Rini dans sa relation que dans sa réplique, soit l'intervention de M. Borre ont confirmé cette ligne, qui fait référence à des donnes et à des documents.

Quelqu'un s'est étonné qu'on ait parlé de tribunal, je n'aime pas utiliser ce mot, même si bien souvent même dans cette salle il y a l'air et le climat de l'inquisition et, permettez-moi de le dire, aujourd'hui cet air nous l'avons respiré. Je crois qu'on pouvait dire les mêmes choses en utilisant un langage plus correct. On ne peut pas bâtir des accusations sur des hypothèses ou des fantaisies qui découlent de suppositions, qui amènent en ce cas à des conclusions qui ne sont pas correctes, qui sont sans certitude.

Quant à la deuxième partie de la question, qui a été la plus débattue, soit l'Assesseur Caveri déjà dans son intervention, lors de l'interpellation à cet égard, avait illustré pertinemment toute la question et je peux affirmer aussi que l'Assesseur Cerise dans son intervention a donné les motivations de certains choix. Les fameuses 8.000 copies du petit dépliant répondaient à une nécessité contingente: il n'y avait plus de matériel, la trattativa privata était motivée selon l'acte. La deuxième partie répondait à un projet renouvelé, qui dépendait des événements de l'inondation, qui avait modifié toute une série de parcours et de tracés; mais dépendait aussi d'un nouveau projet pour fournir des éléments différents et pour l'utilisation correcte de "Alte vie". Je peux affirmer que les conseillers ont tous les instruments pour connaître dans les détails les actes administratifs, étant donné qu'ils sont des actes publics. Je crois pouvoir réaffirmer la régularité de ces actes, parce qu'on ne peut pas trancher des appréciations, comme vous l'avez fait, sur des éléments qui ne sont pas certains. Je crois que c'est surtout dans ce sens que le débat d'aujourd'hui n'a pas été serein.

Aussi c'est un théorème que la compensation pour d'éventuelles faveurs en période électorale à l'Assesseur Cerise ait été faite par cette acquisition. On ne peut pas tirer simplement des conclusions: "come volevasi dimostrare", ce n'est pas cela, on n'a pas absolument d'éléments pour faire des déclarations de cette nature; je me permets donc de dire que c'est un faux théorème.

Mes déclarations veulent respecter les faits. Je suis toujours très modéré et contrôlé dans mes mots et donc je veux l'être aussi dans ce moment très délicat; le Gouvernement est toujours disponible à approfondir, s'il y a la nécessité, certains thèmes, nous n'avons absolument rien à cacher.

C'est vrai que de cette situation nous devons tirer quelques leçons et je crois que le mot d'ordre pourrait être celui de l'opportunité, le Conseiller Borre l'avait utilisé ce matin, mais c'est autre chose l'opportunité de l'illégalité. Je peux même convenir sur l'opportunité de certaines initiatives dans des moments particulièrement sensibles, mais l'Assesseur Cerise dans cette période a pris ses distances, il a compris que ce n'était pas opportun, qu'on pourrait avoir une lecture de ces faits qui n'était pas une lecture correcte, même si les documents que nous avons disent que la loi a été respectée et donc la communication au mouvement et au Président de la Région allait dans ce sens. Puis permettez-moi ,dans des périodes normales et tant qu'on n'était pas dans les délais de temps de la propagande électorale, je ne trouve pas un délit que la photo d'un administrateur accompagne des éditoriales, il arrive normalement…

(commenti dai banchi dell'opposizione)

… c'est vrai, mais un Assesseur compétent représente aussi l'image parfois de son Assessorat, c'est un élément de promotion, pourquoi pas? Mais je ne voudrais pas que l'on aille lire ces apparitions comme un délit!

En conclusion, je suis d'accord sur la question de l'opportunité, qu'on doive être tranquilles sur le respect des règles et, pour ce que j'ai sous la main, nous n'avons pas dans ce moment des éléments pour dire que les règles n'ont pas été respectées. Étant donné que le rapport nous indique clairement qu'il n'y a pas de violation ni des lois ni des procédures et face aussi aux requêtes qui ont été faites de façon formelle, moi je ne peux que renouveler ma confiance, celle du Gouvernement et celle de la majorité à l'Assesseur; un Assesseur qui est en train de démontrer ses compétences et ses capacités avec son travail.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi en tant que membre de la IIe Commission.

Lattanzi (CdL) - In un certo senso ce lo potevamo anche aspettare perché, per il gioco delle parti e della politica, è evidente che un Presidente di Giunta debba difendere i propri componenti in certe situazioni di difficoltà, perché è compito istituzionale difendere la squadra. Vede, Presidente, se l'intervento che ha fatto lei, lo avesse fatto l'Assessore Cerise sarebbe stato comprensibile, perché nell'autodifesa si può accettare di tutto, anche l'interpretazione di parte, così di parte da essere giustificata come un'autodifesa; nella difesa tutto è ammesso. Quando però la difesa è personale e quando è il Presidente della Regione a farlo, è giusto che lo si commenti e, in qualità di Commissario della II Commissione, la ringrazio per i ringraziamenti, la ringrazio per averci riletto l'oggetto della commissione, però mi consenta di dirle che ha voluto - forse ha dovuto - dare un'interpretazione a questi documenti, che lei ha letto in maniera talmente partigiana da non sembrare neanche credibile! Questo, Presidente, è preoccupante perché non stiamo parlando solo di una crisi politica su degli argomenti di programma, ma stiamo parlando di correttezza politica, istituzionale ed amministrativa!

Lei non può leggere quello che è stato scritto in questa relazione, che noi abbiamo firmato, negando anche le evidenze che oggi sono emerse dal dibattito. Si può poi aggiungere che dal dibattito possono esserci state delle forzature e delle diverse interpretazioni, ma dire che questa relazione alla fine, sui due temi di cui era investita per l'approfondimento, cioè: se l'Assessore Alberto Cerise aveva violato la legge elettorale… dire che questa commissione ha sancito che non è così… mi permetto di contraddirla con i documenti perché gli esperti, che hanno portato a noi la lettura dell'interpretazione delle leggi che regolamentano questa materia, hanno usato il condizionale e non, come ha fatto lei, la perentoria liberazione dei problemi, non è stato questo il clima! Anche nell'ultimo documento che abbiamo chiesto al Dott. Gallenca, si usava un condizionale che era d'obbligo in una materia che, usando la prassi, identificava nel 20 aprile presumibilmente la data entro la quale tutto doveva concludersi.

Secondo aspetto: secondo lei questa indagine avrebbe accertato che l'Assessore aveva detto la verità, cioè lui non aveva ordinato le inserzioni pubblicitarie a pagamento e non le aveva fatte pagare all'Amministrazione… lo ha detto lei, testuale, me lo sono scritto e poi le porto i verbali… Presidente, è vero che non li ha ordinati e che non li ha pagati, ma si è "tappato le orecchie" tutta la giornata? Perché è evidente che un ordine non c'era e che non c'è stata una fattura di pagamento dell'Amministrazione, ma non significa che questo non metta in crisi l'operato del suo Assessore, perché l'operato del suo Assessore è stato messo in crisi dalle bugie che ha comunicato in questa sede e dalle relazioni perlomeno ambigue - e qui mi fermo perché lei ha ragione, questa non deve essere un'aula di tribunale - per tempistiche, e qui vorrei aggiungere un elemento perché forse in Giunta vi è qualcuno che non ha capito, i 30.000 dépliants non sono altra cosa dai 2.000… dagli 8.000 sì, ma dai 2.000 preventivamente ordinati e pagati annessi ai DVD non sono altra cosa. È chiaro questo passaggio? In questa ignoranza però, purtroppo, si arroccano le posizioni, perché è evidente che non vi sono ancora chiari tutti gli elementi di questa situazione, lo diciamo noi della commissione, ed è per quello che abbiamo voluto una relazione asettica di elementi tangibili, documentati che potessero dare a tutti voi almeno la traccia di cosa era successo, visto che avevamo chiesto di conoscere cosa era successo.

Lei però non può venire qui a dire che, siccome il 19 aprile l'Assessore si è ravveduto - il 20 aprile guarda caso iniziava la campagna elettorale, quella che si presume sia la data in cui si entrava nel "territorio" della non comunicazione se non regolamentata -, allora è tutto in buona fede perché, se lei ragiona così, Presidente, è lei che ci preoccupa! Se questo è il suo modo di approcciarsi alle documentazioni di evidenti errori - chiamiamoli così - nel gestire l'amministrazione, allora le dico subito che lei non avrà vita facile in questa legislatura, ma non so neanche se la finisce! Se questo è l'approccio, lei sta lasciando campo libero a chi del potere e con il potere può fare quello che desidera ad uso personale, perché almeno l'imbarazzo politico dovrebbe averla colpita! Mi auguro che l'abbia colpita, che le permetta di avere più attenzione alle deliberazioni che le porta l'Assessore Cerise in Giunta, più di quella che sta già dando a tutte le deliberazioni. Lei non può ragionare con questo approccio: se è una difesa politica, la farà il Capogruppo "dell'Union Valdôtaine" o il commissario della commissione, che ha la possibilità di alzarsi come ho fatto io e dire la sua interpretazione ma, se lo fa il Presidente della Regione, la difesa politica è accettabile, ma l'accondiscendenza su questo comportamento non è accettabile! Lei non finisce la legislatura con questi metodi!

Lei non ha citato un fatto importante che riguardava noi tutti, lei compreso: il Consiglio aveva chiesto all'Assessore con domande precise se era al corrente e l'Assessore aveva negato. Perché non ha citato questo passaggio? Perché non ha citato che l'Assessore in aula, davanti a lei, aveva negato di essere a conoscenza che lui avesse rilasciato interviste, non era a conoscenza di chi le avesse formulate. Ricordo perfettamente di aver persino interloquito dicendo: "ma il virgolettato se lo sono inventato in agenzia o lo ha rilasciato lei?". Presidente, perché non dice una parola su questo? Su un suo Assessore che viene a mentire in aula? Se lei lascia andare queste cose, siamo costretti a pensare che lei sia un complice, che lei conoscesse la situazione e l'ha coperta, ma non credo che sia così, ritengo che sia una difesa di carattere politico-istituzionale, però voi dovete aprire la verifica su questo!

Presidente, lei deve approfondire questo comportamento, ecco perché le forze di minoranza presenteranno un documento nel quale le lasceranno la possibilità di confrontarsi con la sua Giunta, con la sua maggioranza su questo comportamento, perché non è un comportamento lecito né da Consigliere regionale, né tanto meno da Assessore venire a mentire in quest'aula, sapendo di mentire, perché uno può anche sbagliare, ma mentire sapendo di mentire non è accettabile, perché allora le regole del gioco cambiano, perché allora non vi sono più le trasparenze, non vi sono più gli atti concreti!

Qui vi sono dei comportamenti amministrativi come minimo di gravissima responsabilità, almeno politica! Si assuma questa responsabilità, Presidente, di fare l'approfondimento e di ricercare la verità, che probabilmente lei conosce meglio di me, ma che oggi non ha potuto, non ha voluto o forse non ha saputo esprimere. Se lei non ha saputo e lei non sa, allora è giusto che lei si informi, perché i 30.000 dépliants non sono cosa diversa dai 2.000 dépliants e quella operazione non è giustificata. Non so poi se vi siano connivenze, non mi interessa, ma sicuramente vi è stata una violazione della legge sulla regolamentazione degli appalti, questo come minimo; lei deve approfondire questo. Ribadisco: lei deve approfondire il perché questo Assessore è venuto in aula a dire che lui non ne sapeva nulla, quando aveva rilasciato le interviste consapevolmente, e qui vi sono i documenti che lo dicono!

Noi ribadiamo la necessità dell'approfondimento, lei dice che questa cosa alla fine si deve chiudere, certo la chiuderemo quando sarà tutto chiaro, Presidente, perché alla sua volontà di chiudere oggi noi non ci stiamo, se è quello che lei propone! Noi chiuderemo quando la questione sarà chiusa e sarà chiusa quando i consiglieri avranno compreso.

Président - Je n'ai pas d'autres collègues qui s'inscrivent à parler.

Le Conseil prend acte.