Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 285 del 18 dicembre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 285/XII - Riduzione del numero delle presenze di cinghiali nel territorio valdostano. (Interrogazione)

Interrogazione

Tenuto conto del fatto che recentemente in Bassa Valle si è svolta un'assemblea, alla presenza anche dell'Assessore regionale all'agricoltura, in cui cacciatori, agricoltori, amministratori e cittadini hanno ribadito l'urgenza di individuare rimedi concreti agli ingenti danni economici e strutturali causati dalle devastazioni dei cinghiali nelle campagne e nei boschi del territorio regionale;

Sottolineato che di fronte alle molteplici problematiche sollevate in quella sede dai presenti, ovvero i gravi danni recati alle produzioni agricole e ai terreni, l'aumento dei costi per i risarcimenti dei conseguenti danni, il rischio di abbandono dei terreni interessati da parte dei proprietari e i pericoli di aggressione fisica all'uomo da parte degli stessi ungulati, l'Assessore ha chiesto la collaborazione di tutti al fine di ridurre drasticamente la presenza dei cinghiali;

Preso atto del fatto che tra le proposte presentate in quella sede vi è quella riguardante la richiesta di poter cacciare per tutto l'anno il cinghiale nel territorio valdostano;

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per sapere:

1) quali sono le iniziative già intraprese o in procinto di esserlo dirette a ridurre il numero di presenze di cinghiali nel territorio valdostano;

2) se ritiene opportuno adoperarsi al fine di valutare la possibilità di prorogare la caccia al cinghiale in Valle d'Aosta per l'intero arco dell'anno.

F.to: Lanièce - Salzone

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture, aux ressources naturelles et à la protection civile, Vicquéry.

Vicquéry (UV) - Faccio riferimento alle iniziative intraprese, come dice l'interrogazione, successivamente all'assemblea di Pont-Saint-Martin. Innanzitutto abbiamo fatto un incontro tecnico tra tutte le stazioni forestali della bassa Valle, Brusson, Châtillon, Gaby, Pont-Boset, Pont-Saint-Martin e Verrès, dove si è discusso, in termini tecnici, delle operazioni che si devono eseguire e di cui parlerò, anche se il tema non riguarda solo la bassa Valle, ma in generale tutta la Valle e, in modo particolare, alcune zone.

La seconda iniziativa riguarda la modifica della cartografia dei settori per la caccia in battuta al cinghiale, comunicato al Comitato regionale per la gestione venatoria, ai capibattuta delle squadre per la caccia al cinghiale e alle stazioni forestali con lettera del 24 novembre, a firma del sottoscritto, in cui si dice:

"Alla luce della necessità di contenere il più possibile la specie cinghiale sul territorio valdostano, tenuto conto che il controllo della specie cinghiale rappresenta un obiettivo primario della gestione faunistica operata dall'Amministrazione regionale, soprattutto nell'area della bassa Valle, e che a tal fine è indispensabile evitare la creazione di zone di rifugio per le specie in oggetto, con la presente si comunica che per la caccia in battuta alla specie cinghiale per la stagione 2003-2004 sono state apportate alcune modifiche ai settori previsti dall'articolo 7 del vigente calendario venatorio e sono state eliminate queste possibili zone di rifugio, estendendo anche alla zona di Gaby.".

Una terza iniziativa riguarda l'individuazione degli operatori del Corpo forestale Valle d'Aosta per il controllo della fauna selvatica per singola stazione forestale. Non oserei definirli dei "tiratori scelti", ma di fatto lo sono, ne abbiamo individuati 16 su tutto il territorio valdostano e costituiscono la cosiddetta "task force" in caso di chiamata. In data 2 dicembre è stata inoltrata un'ulteriore precisazione ai comandanti delle stazioni forestali a firma del direttore e del coordinatore, che dice testualmente:

"L'impegno profuso dal personale forestale nell'attività di controllo della specie cinghiale nel corso del 2003 è stato sicuramente lodevole ed ha consentito un prelievo di 565 capi; se a questi si aggiungono gli esemplari abbattuti dai cacciatori nel periodo di caccia vagante, 134, i cinghiali prelevati nei primi 10 mesi del 2003 ammontano a 699.".

Nonostante queste ragguardevoli cifre, continuano a pervenire all'Assessorato segnalazioni di danni, nonché proteste e lamentele da parte di cittadini, allevatori e sindaci dei Comuni, soprattutto della bassa Valle, circa la presenza di cinghiali con contestuale richiesta di maggiori e più incisivi interventi. Anche se durante i prossimi mesi del dicembre 2003 e gennaio 2004 saranno i cacciatori i principali operatori, a cui spetterà il compito di cercare di effettuare il maggior numero di prelievi attraverso le battute, ciò non di meno è opportuno che il personale forestale continui a dare corso alle operazioni di controllo, soprattutto a seguito di segnalazioni di danni o della presenza di cinghiali.

Poiché all'attuale dotazione organica i numerosi compiti di istituto possono costituire un limite alla tempestività e all'efficienza degli interventi suddetti, si ribadisce che la deliberazione di Giunta regionale n. 25/2003, concernente l'approvazione del programma di controllo della popolazione del cinghiale presente in Valle d'Aosta per il 2003, prevede la possibilità di avvalersi della collaborazione dei cacciatori anche disgiuntamente dalla presenza contestuale del personale forestale.

Alla luce di quanto sopra, si dispone che gli interventi finalizzati al contenimento della specie cinghiale siano considerati prioritari rispetto a tutta l'altra attività istituzionale che i comandi delle stazioni forestali hanno; che ogni qualvolta sia segnalata la presenza di cinghiali o di danni sul territorio sia promosso o predisposto con tempestività e celerità l'intervento di forestali o di cacciatori; che nell'ottica di attuare un'ottimizzazione e un risparmio delle risorse interne all'Amministrazione regionale, sia privilegiato l'intervento di collaboratori esterni non necessariamente accompagnati dal personale forestale.

Evidenziando che il personale esterno, autorizzato ad agire da solo sul territorio, dovrà comunque essere subordinato al coordinamento e all'eventuale controllo del personale forestale, si rammenta per l'ennesima volta l'opportunità di concordare con i cacciatori, che hanno fornito la loro disponibilità al controllo, modalità di intervento sufficientemente elastiche al fine di un maggior contenimento della specie. Ad esempio, sono da considerarsi autorizzati o autorizzabili a priori gli abbattimenti di cinghiali sorpresi in prossimità di colture, orti o case, effettuati nell'immediatezza del fatto da parte dei cacciatori disponibili alle operazioni di controllo.

Cosa si intende fare per la stagione venatoria che sta per iniziare? Si ritiene di dover modificare parzialmente il programma di controllo della specie cinghiale, per ottimizzare o incrementare l'intervento di cacciatori nell'attività di controllo. Le nuove misure ipotizzate sono le seguenti: ogni qualvolta siano stati segnalati o riscontrati il passaggio, la presenza o l'effettuazione di danni di cinghiale, sono effettuati, anche nelle ore notturne, specifici interventi volti a cattura o all'abbattimento degli animali.

Le catture e gli abbattimenti sono effettuati con le seguenti modalità: catture con trappole autoscattanti, chiusine o gabbie, che dir si voglia. Abbiamo ritirato dalle stazioni forestali quelle già in loro possesso; i nostri uffici le stanno modificando per far sì che la porta di chiusura sia una porta a tagliera, come le gabbie dei topi, rispetto alla porta basculante, e sono state allungate le gabbie perché le dimensioni di alcuni cinghiali facevano sì che la porta si fermasse sulla schiena del cinghiale e non permettesse la cattura. Ne abbiamo pronte due in questo momento; abbiamo intenzione di consegnarne una al Consorzio di miglioramento di Donnas e una ad un consorzio della zona Perloz-Fontainemore, la daremo in dotazione ai presidenti di consorzi di miglioramento fondiario, cioè ai coltivatori, a coloro che noi vogliamo tutelare "in primis", perché la gestione di queste gabbie non è così semplice, sia perché pesano, sia perché bisogna avere particolare tutela nell'inserimento di gabbie nel bosco, anche per evitare problemi di altro tipo, problemi di responsabilità e quant'altro. In dotazione ne abbiamo 15; appena saranno tutte messe a norma, verranno consegnate ai presidenti di consorzi di miglioramento fondiario nelle zone più colpite.

La seconda misura, dicevo, riguarda gli abbattimenti individuali alla cerca o all'aspetto, inoltre l'impiego della tecnica della girata con l'ausilio di cani appositamente addestrati e un numero limitato di operatori. Questo inizierà ai primi di febbraio, al termine del periodo di caccia ai cinghiali, e questi operatori saranno formati da un tecnico faunistico e tali operazioni di girata inizieranno immediatamente, mediante l'utilizzo dei cacciatori formati. La girata rispetto alla battuta permette di operare con un massimo di 8-10 cacciatori e relativi cani, rispetto alle battute che a volte creano disagi anche alla popolazione faunistica non interessata e rischiano di provocare incidenti di varia natura, proprio per il numero dei partecipanti.

Da chi saranno fatti gli abbattimenti? Oltre che dal personale del corpo forestale, anche dalle guardie venatorie volontarie, dai proprietari e dai conduttori dei fondi interessati dai danni, anche facenti parte del consorzio di miglioramento fondiario, nel cui perimetro siano stati riscontrati i danni, purché in possesso del porto d'armi per l'esercizio venatorio, e dai cacciatori esperti qualificati attraverso i corsi di cui parlavo. Si dirà, perché queste sono disposizioni che andremo a regolamentare con deliberazione di Giunta, che le catture e gli abbattimenti sono di norma organizzati dalla stazione forestale con il coordinamento dell'Ufficio fauna selvatica.

Nell'ottica di un'ottimizzazione e di un risparmio delle risorse interne all'Amministrazione regionale, l'intervento dei proprietari e dei conduttori dei fondi, dei cacciatori e delle guardie venatorie volontarie è privilegiato; a tal fine, essi possono operare anche senza la contestuale presenza del personale forestale. Da qui si vorrebbe fare una sorta di contratto fra Amministrazione regionale, forestali e cacciatori. Il contratto, diciamo un accordo fra le parti, consisterebbe nel dire: "io ti do questa possibilità, ma tu devi rispondere quando ti chiamo per le girate o quant'altro". Riteniamo che organizzare una battuta sia complesso per il numero dei partecipanti; organizzare una girata è molto più semplice, in quanto 8-10 cacciatori si trovano più facilmente anche durante le giornate lavorative, mentre l'organizzazione della battuta creava notevoli difficoltà per la disponibilità stessa. Noi diremo quindi: "tu ci dai la disponibilità e noi, in cambio, ti chiediamo di fare questo controllo su tutto il territorio della Valle d'Aosta e su tutto l'anno". Si dirà che le catture e gli abbattimenti devono essere condotti anche all'interno delle oasi di protezione della fauna selvatica, delle aree a caccia specifica e delle riserve naturali, il problema della Val di Rhêmes e di altre, nei periodi tecnicamente più idonei al raggiungimento degli scopi prefissati.

Nel caso di presenza di cinghiali all'interno dei loro fondi, i proprietari e conduttori in possesso del porto d'armi per l'esercizio venatorio possono operare abbattimenti individuali, dandone successiva comunicazione alla stazione forestale competente giurisdizionalmente. Si approfondisce quello che era già citato nella circolare del 2 dicembre, in cui si diceva che sono da considerarsi autorizzati o autorizzabili a priori gli abbattimenti di cinghiali sorpresi in prossimità di colture, orti o case; qui lo si dice ancora più chiaramente. Per cui, alla domanda di fondo, di aprire la caccia tutto l'anno, di fatto già così è, perché la caccia al cinghiale può avvenire durante il periodo venatorio e fuori da periodo venatorio come attività di controllo, secondo queste nuove modalità che ho citato. Speriamo che queste nuove modalità permettano di aumentare il numero degli abbattimenti; si tratta di tentativi difficili e complessi perché i cinghiali sono definiti dai tecnici faunisti "animali intelligenti", si spostano mediamente 30 km ogni nottata e sono difficilissimi da cacciare.

Riteniamo che con la collaborazione di tutti si possa pervenire ad una riduzione delle presenze di questi animali sul territorio valdostano. Ribadisco che la priorità dell'Amministrazione regionale concerne la difesa del territorio e la difesa di coloro che gestiscono il territorio, "in primis" gli agricoltori. Devo dire che dai primi contatti avuti informalmente con il neopresidente del Comitato caccia, siamo sulla stessa linea e il neopresidente ha dato tutta la disponibilità per lavorare assieme.

Président - La parole au Vice-président Lanièce.

Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta dettagliata dell'Assessore, al quale chiedo una copia per esaminarla.

Avevamo presentato questa iniziativa alla luce dell'assemblea svoltasi a Pont-Saint-Martin, alla quale avevano partecipato molti agricoltori, i quali avevano sollevato il problema dei numerosi danni che i cinghiali recano ai territori agricoli coltivati, invitando il Governo a cercare di affrontare di petto quella situazione, ormai annosa. Visto che è una situazione molto complessa da affrontare, non possiamo pensare che oggi si possa risolvere tutto subito, ma occorre porre in essere azioni intelligenti, mirate a cercare di attenuare, il più fortemente possibile, questo problema.

Dalla risposta che ci ha fornito l'Assessore emergono nuove modalità, una nuova volontà da parte dell'Amministrazione di affrontare tale problematica, con un maggior coinvolgimento dei cacciatori, e questa è una cosa interessante rispetto al passato, quando si tendeva a lasciare tutto in mano al Corpo forestale. Il maggior coinvolgimento dei proprietari dei fondi, delle guardie forestali e dei cacciatori esperti nella lotta contro il cinghiale, è un dato importante sul quale basare un tentativo avente come fine quello di ridurre fortemente il problema che riguarda principalmente i terreni agricoli della bassa Valle, ma anche di altre zone.

Ci auguriamo che le volontà presenti in questa circolare divengano al più presto realtà concrete, e quindi vengano subito attuate, proprio per verificare il prossimo anno che cosa queste scelte hanno portato in termini di fatti concreti, cioè in termini di abbattimento di cinghiali e di attenuazione dei danni arrecati da questi animali alle colture degli agricoltori valdostani.

Rimaniamo in attesa di verificare, alla luce di queste scelte, quelle che saranno le conseguenze, per vedere se queste nuove azioni poste in essere dall'Assessorato sono confacenti e le più giuste per poter controllare e soprattutto attenuare fortemente i danni arrecati da tali animali.