Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 183 del 5 novembre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 183/XII - Iniziative a tutela dei lavoratori esposti al rischio amianto. (Interpellanza)

Interpellanza

Tenuto conto che nell'ultima seduta del Consiglio regionale è stata approvata una risoluzione, avente per oggetto il problema dell'amianto, con la quale si invitava i Parlamentari valdostani affinché continuino nella loro azione perché venga stralciato l'articolo 47 del decreto collegato con la finanziaria che introduce norme previdenziali più restrittive per i lavoratori a rischio amianto e che, se applicato, rischierebbe di creare un vero e proprio dramma sociale per i lavoratori esposti all'amianto;

Sottolineato la presa di posizione assunta dall'ARIL (Associazione regionale invalidi del lavoro) che, pur esprimendo soddisfazione per la risoluzione approvata in Consiglio regionale, ribadisce la sua contrarietà in merito all'operato dell'INAIL e quindi respinge le conclusioni a cui l'Istituto è pervenuto in merito all'esposizione al rischio da amianto nel settore siderurgico valdostano, chiedendo, a tal proposito, a difesa dei lavoratori interessati, l'apertura di un "tavolo tecnico" per definire le linee di indirizzo in sede di Ministero del Lavoro;

Richiamata la mozione, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 16 aprile, che "nell'auspicare… l'apertura di un tavolo tecnico per definire le linee di indirizzo in sede di Ministero del Lavoro, come già avvenuto nel passato per situazioni analoghe" dava mandato al Presidente della Regione e invitava i Parlamentari valdostani "a porre in atto tutte le iniziative che si rendano necessarie per ottenere la piena applicazione delle norme di legge vigenti in materia di rischio da amianto e la completa tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti";

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1. se condivide il "parere definitivo sull'esposizione all'amianto nell'azienda Cogne" presentato alle organizzazioni sindacali e ai patronati dalla Direzione INAIL di Aosta nell'incontro avvenuto fra le parti il 13 giugno scorso;

2. quali sono gli intendimenti in merito al rispetto del contenuto, qui sopra richiamato, della mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale;

3. se si ritiene opportuno agire, nel rispetto degli interessi dei lavoratori valdostani, al fine di chiedere l'apertura di un tavolo tecnico presso il Ministero del Lavoro, indicando in caso di risposta negativa le motivazioni che giustificherebbero tale diniego.

F.to: Lanièce - Comé - Salzone

Président - La parole au Vice-président Lanièce.

Lanièce (SA) - Con questa iniziativa riportiamo in aula un problema tutt'oggi attuale, quello riguardante l'amianto e i lavoratori esposti all'amianto.

Nell'ultimo Consiglio è stata approvata una risoluzione che dava indicazioni ai Parlamentari affinché continuino la loro azione perché sia stralciato l'articolo 47, ma questa interpellanza fa un passo indietro: ritorna alla mozione presentata dai Consiglieri Beneforti, Squarzino e dal sottoscritto, approvata il 16 aprile 2003 da questo Consiglio, all'unanimità, in cui si era evidenziato che si doveva agire a tutela dei lavoratori e si auspicava che i diritti maturati dai lavoratori fossero adeguatamente salvaguardati attraverso la riconsiderazione delle domande presentate, anche sulla base dell'acquisizione di ulteriore documentazione. Infatti, c'era il problema che una buona parte delle circa 800 domande presentate, erano state stoppate proprio per la mancanza di documentazione. Si era inoltre chiesto l'apertura di un tavolo tecnico per definire linee di indirizzo in sede di Ministero del lavoro, come era avvenuto in passato per situazioni analoghe, e come era avvenuto anche in altre regioni.

Con queste premesse si dava mandato al Presidente della Regione e si invitavano i Parlamentari a porre in atto tutte le iniziative che si rendevano necessarie, per ottenere la piena applicazione delle norme di legge vigenti in materia di rischio da amianto e la completa tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti.

A seguito di questa mozione è stata presentata, nella prima quindicina di giugno, la conclusione da parte dell'INAIL dell'indagine sull'amianto, la quale aveva evidenziato che, delle 800 domande pervenute, circa 500 non erano state accettate, tenendo conto che oltre ai lavoratori "Cogne" nulla era stato detto dei lavoratori dell'ex "Ilssa Viola", additando come scusa il fatto che l'azienda era stata chiusa e non si disponeva della documentazione per poter valutare il rischio dei lavoratori esposti ad amianto.

A seguito di quella indagine dell'INAIL non era apparsa alcuna dichiarazione ufficiale da parte del Governo regionale, se non da parte di alcuni sindacati, in modo particolare dell'ARIL - l'Associazione regionale invalidi del lavoro - che non riteneva positive le risultanze a cui era pervenuta l'INAIL e, anzi, ribadiva la necessità di riprendere in esame la questione, alla luce del fatto che su 800 domande solo 300 erano state accettate, chiedendo l'apertura del tavolo tecnico presso il Ministero.

Non sapendo cosa voglia fare oggi il Governo regionale, abbiamo ripresentato tale iniziativa: per sapere, alla luce di quanto succede a livello nazionale, se a livello regionale si vuole venire incontro a queste persone che, purtroppo, rischiano grossi problemi di salute. Secondo me, è da evidenziare il fatto che non si può pensare che il "rischio amianto" sia collegato solo alla manipolazione di questo materiale, anche la respirazione di queste fibre può essere pericolosa per la salute. Occorre rivedere il tutto e, proprio per questo, forse l'unica possibilità per riprendere in mano la situazione è quella di far affidamento a questo tavolo tecnico che, fra l'altro, è stato approvato all'unanimità in sede di discussione di quella mozione, il 16 aprile scorso.

Con l'interpellanza chiediamo all'Assessore se condivide il parere definitivo sull'esposizione all'amianto nell'azienda "Cogne" presentato dall'INAIL; quali sono gli intendimenti in merito al rispetto del contenuto della mozione, in modo particolare alla possibilità di riaprire la questione facendo riferimento alla costituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero del lavoro, che potrebbe dirimere le questioni e venire incontro alle giuste attese di centinaia di lavoratori valdostani.

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) - In merito alla prima domanda - quindi il parere rispetto ai risultati dell'indagine INAIL -, il ruolo che abbiamo svolto è stato quello di fare in modo che vi fosse un dialogo fra le parti, quindi fra gli enti preposti, le organizzazioni sindacali e i patronati, con un obiettivo, quello di far sì che vi fosse un rispetto delle norme e la loro piena applicazione.

Questo metodo di lavoro ha messo attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati, ha coinvolto anche la "Fintecna" - perché uno dei problemi più grossi della "vicenda amianto" era anche quello del reperimento dei dati, per permettere all'INAIL di fare le proprie valutazioni - ha consentito di passare da 22 domande accolte nel maggio 2002 dall'INAIL a 283 domande al 9 ottobre 2003. Dicendo "accolte", intendo dire che queste sono pensioni, cioè sono domande che consentono al lavoratore di anticipare l'andata in pensione perché, se guardiamo i numeri complessivi, oggi, invece, l'INAIL ha fornito 433 certificazioni positive e ha ancora in sospeso circa 210 curricula.

È stato fatto questo, con un orientamento nei confronti dell'INAIL di non considerare conclusivi gli atti a cui era giunto tale istituto, ma di acquisire dallo stesso - ed è stato fatto - la disponibilità a modificare i giudizi espressi, non appena venissero evidenziati ulteriori elementi istruttori. Infatti, le posizioni INAIL che, nel tempo, erano per un assenso alla presenza di amianto solo in una parte ristretta di impianti della "Cogne", hanno poi visto un allargamento, sia di figure professionali, sia di impianti coinvolti.

Per quanto riguarda la seconda questione, il 16 aprile il Consiglio regionale aveva, già allora, approvato una propria mozione; il 7 maggio l'allora Presidente della Regione aveva inviato una lettera al Ministero del lavoro in cui si ribadiva con forza la necessità di rivedere la situazione delle istanze non accolte, richiedendo l'applicazione delle norme vigenti, e veniva richiesto non solo un incontro con il ministro, ma anche l'istituzione di un tavolo tecnico per definire linee di indirizzo per i lavoratori coinvolti nella "vicenda amianto" a livello regionale, come già avvenuto in altre realtà nazionali. Devo dire che a tale richiesta di incontro non abbiamo avuto riscontro, quindi siamo ancora in attesa adesso della risposta. Per quanto ci compete, abbiamo cercato di fare in modo che questo incontro si svolga, per favorire anche sul piano locale una continua interlocuzione fra i diversi soggetti.

Credo però che oggi, e vengo alla terza domanda sul "tavolo tecnico", pur riconfermando la nostra disponibilità, c'è un elemento nuovo. Infatti, nell'ultimo allegato alla finanziaria, nel decreto legislativo che accompagna la legge finanziaria, l'articolo 47 modifica ampiamente le norme relative alla possibilità di acquisire dei benefici per chi è stato esposto all'amianto.

Il Consiglio regionale, nella riunione del 16 di questo mese, si è ulteriormente pronunciato sulla materia, dando un giudizio negativo rispetto a quanto contenuto nell'articolo 47 del decreto legislativo. Al Senato della Repubblica, il Senatore della Valle d'Aosta ha votato contro, ispirandosi anche all'indicazione fornita dal Consiglio regionale, anche perché oggi, se questa norma diventerà legge, cambia profondamente lo scenario, in quanto vengono modificati i parametri di calcolo. È altrettanto vero che pure con questa modifica l'aumento dell'anzianità previdenziale non è più utile per l'anticipazione dell'andata in pensione, quindi si vanifica uno dei punti fondamentali della legge n. 297/92 e, se diventerà legge anche la riforma delle pensioni, vi sarà un'ulteriore vanificazione.

Direi allora che, sotto questo punto di vista, c'è piena disponibilità; se c'è poi un orientamento anche delle forze politiche di sostenere tale posizione con un'ulteriore risoluzione nel corso di questo Consiglio da parte nostra vi è la massima disponibilità. Tenevo solo a dire che il tavolo tecnico, se non si modifica l'articolo 47, rischia di affrontare una questione che, di fatto, è stata superata da modifiche legislative negative - come avevamo detto nella passata risoluzione - nei confronti delle aspettative provenienti dai lavoratori coinvolti nei cicli produttivi con presenza di amianto.

Président - La parole au Vice-président Lanièce.

Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta. Ovviamente, rispetto all'ultima affermazione dell'Assessore, siamo d'accordo che quanto è stato previsto a livello nazionale può portare a seri problemi per quanto riguarda la questione di cui si parla.

Se è vero - come è vero - che il 7 maggio è stata presentata una richiesta di incontro e di istituzione di questo "tavolo tecnico" dall'allora Presidente della Regione al ministero, di cui anche l'Assessore condivide la necessità, il fatto stesso che non vi sia stata per ora risposta non può essere presa come scusante. Occorreva invece insistere perché dal 7 maggio all'altro giorno, data in cui è stato discusso il decreto collegato con la finanziaria, ne è passato di tempo! Qui, secondo me, c'è una sorta di inerzia, dovuta forse anche al passaggio di legislatura, però se si ha a cuore un problema, anche se la controparte non vuole rispondere, si insiste, anche perché non stiamo parlando di contributi su libri: parliamo di salute, di persone che possono avere seri problemi di salute, proprio per aver lavorato ed essere stati esposti al "rischio amianto".

Oggi, alla luce dei nuovi fatti, questo "tavolo tecnico" può essere superato dagli eventi. Visto che nell'ultimo Consiglio, con l'approvazione della risoluzione, tutte le forze politiche hanno sottolineato l'importanza e la delicatezza di tale aspetto, penso si possa continuare ad insistere con l'appoggio dei Parlamentari valdostani, per rivedere certe scelte fatte dall'INAIL, in quanto ritengo opportuno dare una risposta ai lavoratori. Penso al caso della "Ilssa Viola": il fatto che questa azienda sia chiusa da tanti anni non può essere presa a scusante per dire che non si può approfondire la situazione, perché oggi esiste l'autocertificazione. Penso si possa verificare l'autocertificazione di lavoratori che hanno lavorato in luoghi in cui vi era l'amianto, e adesso sappiamo, anche dal punto di vista scientifico, che l'amianto è una sostanza cancerogena e quindi può portare all'insorgere di malattie mortali.

L'invito che rivolgo all'Assessore è di insistere, visto che anche su questa problematica tutte le forze politiche hanno dimostrato di essere sensibili, perché "il rischio di amianto" riguarda centinaia di lavoratori valdostani.

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Solo per aggiungere, al di là delle considerazioni fatte dal collega Lanièce, che i dati forniti dall'Assessore - le 283 domande che già godono di pensione - sono positivi. Rimangono però ancora sospese 210 domande, e qui, secondo me, potrebbe insorgere un grosso problema, perché con il nuovo testo dell'articolo 47, è vero che si garantisce tale diritto alle persone che hanno presentato la domanda di pensione INPS prima del 2 ottobre, ma non si capisce bene se, tutte le domande presentate all'INAIL prima del 2 ottobre - ma non ancora riconosciute - godranno dello stesso diritto.

Potrebbe insorgere un grosso conflitto fra le persone che hanno presentato la domanda prima del 2 ottobre; pertanto bisognerà operare in sintonia, affinché la circolare applicativa dia soddisfazione a questi lavoratori.

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (SA) - Solo per chiudere questa argomentazione, prendendo atto che da parte della maggioranza vi è la volontà di predisporre una risoluzione, di cui ho avuto bozza solo in questo momento, e nella quale si riconosce la problematica e si invitano i Parlamentari valdostani a proseguire nell'azione di difesa dei lavoratori esposti all'amianto.

Prendiamo atto di questo; probabilmente troveremo una soluzione comune per dare mandato ai Parlamentari di risolvere il problema.