Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 159 del 16 ottobre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 159/XII - Verifica dell'incremento delle indennità spettanti ai consiglieri regionali. (Reiezione di mozione)

Mozione

Constatato che le indennità mensili dei componenti della Camera dei Deputati sono state recentemente oggetto di un considerevole aumento;

Ricordato che la legge regionale prevede un aggancio fisso in percentuale fra l'indennità di carica dei Consiglieri regionali e quelle dei Deputati;

Rilevato che, invece, la diaria dei consiglieri regionali non ha un aggancio fisso con la diaria dei Deputati e che essa può variare dall'1% al 100%;

Evidenziata l'inopportunità di procedere in questo momento a deliberare un aumento degli stipendi dei Consiglieri regionali,

il Consiglio regionale

Invita

l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale a provvedere, contestualmente all'accertamento dell'incremento dell'indennità dei Deputati e relativo incremento dell'indennità di carica dei consiglieri regionali, ad una riduzione della diaria spettante ai Consiglieri regionali, in modo che lo stipendio mensile dei Consiglieri regionali della Valle d'Aosta non registri un incremento.

F.to: Riccarand - Curtaz - Squarzino Secondina

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Circa un mese fa abbiamo presentato una mozione per sollevare la questione dell'incremento dell'indennità dei deputati, che era stato deciso a Roma e che si sarebbe poi ripercosso anche sull'indennità dei consiglieri regionali. In quella mozione chiedevamo che vi fosse un momento di riflessione per valutare l'opportunità di applicare anche nella nostra Regione, alle nostre indennità, quell'incremento. Quella iniziativa venne allora respinta dal Consiglio regionale con essenzialmente tre motivazioni: il Presidente del Consiglio ci disse che non vi era ancora certezza sulla decisione della Camera dei deputati, che fosse effettivamente intervenuto l'incremento; ci venne poi detto che comunque l'Ufficio di Presidenza avrebbe dovuto accertare con un meccanismo automatico questo incremento; nel dibattito consiliare poi ci venne anche sottolineata la necessità di intervenire sulla materia non con un provvedimento dell'Ufficio di Presidenza, ma con un provvedimento legislativo. Dopo quella discussione, di conseguenza, abbiamo presentato, come gruppo "Arcobaleno", una proposta di legge, perché effettivamente riteniamo che la normativa attuale vada modificata. Questa proposta di legge è stata presentata da circa un mese e colgo l'occasione per invitare la Presidenza del Consiglio a sollecitare i pareri, che probabilmente ancora mancano, affinché possa essere assegnata alle commissioni. Con quella proposta di legge quindi si potrà affrontare in modo organico e complessivo la questione.

Abbiamo voluto però tornare sul fatto contingente dell'incremento con un'altra mozione, perché vi è un elemento di chiarezza che va fatto e vi è una scelta molto chiara che va effettuata da questo Consiglio. Considerato il fatto che ormai è stato constatato che l'incremento di indennità alla Camera dei deputati è intervenuto - circa il 5% rispetto all'indennità precedente -, quale comportamento si può avere come Consiglio regionale della Valle d'Aosta? In questa mozione abbiamo indicato una strada che è percorribile: a legislazione vigente, cioè senza andare a modificare la legge attuale, non è detto che un incremento dell'indennità alla Camera dei deputati debba automaticamente tradursi in un aumento dello stipendio dei consiglieri regionali perché, come tutti sappiamo, perché abbiamo la busta paga, il nostro stipendio mensile è composto da 2 voci: una è l'indennità di carica e l'altra è la diaria e, mentre l'indennità di carica è agganciata a quella dei deputati al 70% - è scritto dalla legge e quindi va applicato il 70% -, la diaria non è agganciata perché la diaria può andare dall'1% al 100%. Noi attualmente applichiamo anche per la diaria il 70%, ma si può applicare il 20%, il 100%. Se - è una scelta di opportunità politica che bisogna fare - si ritiene opportuno incrementare lo stipendio dei Consiglieri regionali della Valle d'Aosta, allora si procede all'adeguamento senza intervenire sulla diaria; se si reputa invece, per tutta una serie di motivazioni che adesso non sto qui a riprendere - siamo già a un livello molto elevato per cui, secondo noi, bisognerebbe ridurre gli stipendi dei Consiglieri regionali della Valle d'Aosta -, di non andare ad incrementare ancora questo livello di stipendio - che va, indennità mensile netta, dai 5.800 del Consigliere semplice ai 9.400 euro mensili netti del Presidente della Regione -, quello che bisogna fare è semplicissimo: si adegua l'aumento a quello dei deputati per quanto riguarda l'indennità di carica e si riduce di pari importo la diaria, che invece non ha un aggancio fisso. È una cosa quindi che si può fare benissimo a legislazione vigente, senza andare a modificare la legge. È questa la strada che proponiamo di percorrere, è una strada praticabile, quindi con questa seconda mozione ritorniamo sulla questione chiedendo che il Consiglio si esprima affinché, applicando la normativa attuale e facendo tutti gli adempimenti di legge, il risultato finale non sia un incremento dello stipendio, ma il mantenimento dello "status quo".

Président - Le débat est ouvert.

La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Il tema che è stato proposto con questa mozione "illumina" abbastanza chiaramente anche il testo della proposta di legge, che è stata presentata nelle settimane scorse dallo stesso gruppo "dell'Arcobaleno", cioè che non vi è tanto l'interesse di fare una discussione approfondita sul finanziamento della politica e sul supporto alle attività politiche e partitiche in Valle d'Aosta, quanto quello di fare della polemica sull'indennità dei consiglieri regionali.

Ritengo che i 2 temi, come abbiamo già detto la volta scorsa, per una questione storica di quello che è successo e che sta succedendo in Valle d'Aosta, debbano andare insieme; per questo motivo, giustamente, la maggioranza regionale ritiene opportuno approfondire il tema nella sede appropriata: in commissione, in cui si discuterà di questo provvedimento, e non utilizzare tutte le occasioni per fare discussioni a "pizzichi e mozzichi", che non consentono di avere una visione complessiva del problema, ma solo di mettere in evidenza uno degli aspetti. Il nostro gruppo si asterrà su questa mozione per questo motivo.

Président - M. Riccarand, on a déjà sollicité auprès de l'Assessorat des finances l'avis de compétence, afin de permettre d'envoyer au plus tôt la proposition de loi aux commissions, mais on n'a pas encore reçu d'avis. On ira solliciter davantage pour permettre une rapide discussion de cet argument.

La parole au Conseiller Borre.

Borre (UV) - Quando si affronta il problema della nostra indennità, sembra che si debba parlare di qualcosa di cui ci dobbiamo vergognare, io invece rifiuto questo sistema di affrontare i problemi, perché nella legge non è scritto che non si può rifiutare l'indennità: chi crede di poterne fare a meno può tranquillamente rinunciare alla propria indennità. Io invece lego il concetto al lavoro, alla dignità che deve avere la rappresentazione del consigliere da parte degli eletti, a un certo rispetto da portare, a cui devono anche riferirsi coloro che leggono l'indennità. Non mi vergogno per niente, perché siamo la categoria che 4 o 5 volte per anno siamo sul giornale con i redditi, mentre altre categorie che forse guadagnano quanto noi non hanno alcun obbligo di annunciare il loro reddito. Non mi vergogno per niente, perché il lavoro che presto alla mia carica, quindi a quella che è stata la richiesta dei miei elettori, mi vede presente tutti i giorni a tempo pieno; magari non riesco a dare pieno adempimento ai miei compiti perché non ci riesco, ma la volontà ce la metto tutta. E pensare che da operaio Cogne ho quasi quadruplicato il mio reddito da quando sono qui, eppure non me ne vergogno.

Penso però anche a chi ha delle professioni, con le quali guadagnerebbe altrettanto continuandole, ma dedica il proprio tempo a questa carica rinunciandovi… e poi perdendo dopo 5-10 anni un certo contatto con quella realtà, quindi perdendo anche nel fatto di riprendere la propria attività professionale. Chiederei ai media che facciano sì attenzione alla nostra indennità, ma facciano soprattutto attenzione alle presenze e al lavoro che i consiglieri fanno all'interno di quest'aula. Non me ne vergogno per niente, perché non siamo i primi in Italia, anzi, siamo ben lontani dall'esserlo, come indennità e in Europa siamo anche lì non ai primi livelli senz'altro. La vostra campagna, che portate avanti non da oggi, e posso anche capirla, quindi non è che voglio condannarla… è una campagna elettorale che avete fatto sull'indennità dei consiglieri e che non vi ha tanto premiato, perché la gente capisce che questa è pura demagogia perché, quando va a leggere i redditi e trova qualcuno che supera quasi 400 milioni, è chiaro che questa persona può fare a meno dell'indennità da consigliere. Vogliamo però che a fare politica siano solo i ricchi come era una volta? O vogliamo permettere a tutti quelli che hanno voglia di darsi da fare per l'interesse pubblico di venire qui e non rimetterci nella professione?

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (SA) - Intervengo solo per annunciare ai colleghi "dell'Arcobaleno" che questa volta ci asteniamo sulla loro mozione, più che altro perché riteniamo di dover seguire l'iter istituzionale, visto che mi pare sia stato depositato un disegno di legge in materia, al quale vogliamo contribuire. Penso che se vi sarà un altro disegno di legge, anche noi avremo qualcosa da dire, anch'io sono per modificare qualcosa, in certi passaggi sarei addirittura per diminuire ulteriormente il reddito dei consiglieri, laddove vi è un doppio lavoro. Credo che l'esempio del Comune di Aosta sia condivisibile, cioè chi ha due impegni di lavoro può o rinunciare a uno dei due oppure avere una riduzione della stessa indennità.

L'altra cosa che mi sembra strana è questa: mi pare di ricordare che nella scorsa legislatura si sia comunque elaborato un disegno di legge che è stato condiviso dal gruppo "dell'Arcobaleno"; per cui se non vi è demagogia, come è stato detto da altri colleghi, si può tornare in commissione e discutere di un disegno di legge, al quale porteremo senz'altro il nostro contributo.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Il nostro gruppo non si asterrà su questa mozione in quanto esprime un giudizio negativo al modo in cui viene affrontata la problematica, perciò per chiarezza esprimerà un voto contrario. Un voto contrario perché riteniamo che se questo problema ci possa essere, vada affrontato in una maniera diversa. Non riteniamo che sia coerente presentare delle mozioni avendo partecipato con il proprio voto ad impostare questo meccanismo: la collega Squarzino si ricorderà, quando era nell'Ufficio di Presidenza, di aver partecipato alla discussione e all'impostazione di questo meccanismo e lo stesso meccanismo legislativo che sovrintende a certi automatismi era stato concordato nelle sedi preparatorie al voto consiliare. Evidenziamo semplicemente come fra i tanti scandali della politica questo forse sia lo scandalo minore: gli scandali della politica sono altri, sono il modo in cui viene espletato il mandato politico, è l'impegno che viene investito o non investito in maniera onesta rispetto ai problemi oggettivi e sfuggendo alle pressioni di certe lobbies.

Non riteniamo che vi siano difficoltà, per chi voglia rinunciare all'indennità, a farlo; il Presidente del Consiglio dei ministri, Berlusconi, ha rinunciato alla sua indennità, qualsiasi collega consigliere penso che possa fare altrettanto. La beneficenza, colleghi "dell'Arcobaleno", la facciamo senza metterla sui giornali perché riteniamo che questa non debba essere un motivo di passerella!

Per quanto riguarda il finanziamento dell'attività dei partiti, ma anche del gruppo, noi l'abbiamo sempre sostenuta come voi avete fatto, non abbiamo questo imbarazzo a scindere la posizione del partito piuttosto che del gruppo, nel senso che siamo consapevoli che chi svolge un'attività politica pubblica debba avere la capacità di sostenere la comunicazione.

Non abbiamo di conseguenza alcun imbarazzo nell'esprimere un giudizio negativo a questa iniziativa e soprattutto ai modi in cui questa iniziativa viene portata all'attenzione non dell'aula, ma dell'opinione pubblica; abbiamo il convincimento che quando vi è questo argomento sistematicamente, anziché incidere con un confronto in commissione e poi eventualmente arrivare all'aula, volete fare il clamore di stampa. Non condividiamo questa impostazione ed esprimiamo il nostro parere negativo.

Président - D'autres conseillers? Je ferme la discussion générale.

La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Non riteniamo che vi sia materia di scandalo, né di priorità rispetto ad altri temi, reputiamo però che anche di questo tema si debba correttamente discutere in Consiglio regionale e che dovrebbe essere questo Consiglio regionale, nel momento in cui vi sono dei nodi da sciogliere, a prendere una posizione e decidere.

Non riteniamo che si debbano abolire le indennità dei consiglieri regionali, reputiamo che sia una cosa necessaria e positiva… però sull'entità di questa indennità permettete che vi sia da discutere. Reputiamo che attualmente siano eccessive e siano eccessive anche perché con queste indennità eccessive si va surrettiziamente a finanziare anche l'attività politica. Fatta in questo modo, secondo noi, è una cosa che non va bene né alla chiarezza nel sistema di finanziamento della politica, né a noi consiglieri, perché noi figuriamo come le persone che introitano 5.800-6.000-7.000 al mese, quando poi, chi più e chi meno di noi, versiamo delle quote ai partiti per finanziare l'attività politica. Secondo noi tutto questo meccanismo va chiarito e questo va fatto con un provvedimento di legge, su cui discuteremo a suo tempo. Non è che vogliamo fare della demagogia però: poniamo un problema reale; forse oggi rispetto al passato ci troviamo nelle condizioni di poter legiferare con più tranquillità su tutta una serie di materie, su cui forse in passato le regioni avevano più difficoltà perché vi era più incertezza. Oggi, con la modifica del titolo V della Costituzione, abbiamo più poteri e quindi possiamo affrontare in modo chiaro questo problema del finanziamento della comunicazione politica, cercando di disgiungerlo dal discorso dello stipendio ai consiglieri, ma questo è un capitolo che dovremo aprire con un provvedimento di legge.

Con questa mozione però volevamo che si facesse un po' di chiarezza in Consiglio su una cosa che invece riguarda il contingente. Consigliere Frassy, non è vero che qui si tratta di applicare la legge, perché l'attuale legge si può benissimo applicare senza che questo dia per risultato l'aumento degli stipendi, cioè il fatto di aumentare gli stipendi è una scelta di questo Consiglio, oppure, se vogliamo nasconderci, dire: "non decidiamo noi, decida l'Ufficio di Presidenza", in realtà è una scelta che dobbiamo fare noi come Consiglio, se crediamo alla centralità del Consiglio.

Ora, di fronte al problema che ci arriva, avevamo presentato una mozione - ritorniamo su questo non perché ci faccia piacere rivangare questo tema, ma perché abbiamo presentato una mozione un mese fa - alla quale ci sono state date due risposte precise: la prima, non abbiamo certezza dell'incremento; la seconda, si tratta di un automatismo. Rispetto a queste risposte, diciamo che l'incremento vi è stato e che l'automatismo non è un meccanismo obbligatorio, perché noi possiamo agire su 2 voci: possiamo ottenere il risultato di applicare l'incremento dell'indennità di carica del 70%, senza che questo si traduca in un aumento di stipendio, perché basta diminuire leggermente la diaria. La diaria, del resto, è stata aumentata circa un anno e mezzo fa con un provvedimento da noi già allora ritenuto discutibile; se adesso, dopo che è stata incrementata la diaria, si va ad incrementare l'indennità di carica, continuiamo in un circolo vizioso di aumento, quindi proponiamo una cosa molto semplice.

Ora, le varie forze si possono astenere, eccetera, però il risultato è che se ci si astiene, o non si vota o si vota contro la mozione è perché si vuole un meccanismo che in questo caso va ad incrementare gli stipendi, perché si aumenta l'indennità di carica senza andare a diminuire la diaria, quindi è una scelta chiara che bisogna fare. Noi riteniamo che sia sbagliato perché, quando uscirà fuori che i consiglieri si sono aumentati di nuovo lo stipendio di 4-500 euro mensilmente, ci sarà un'osservazione critica, alla quale si risponderà che era obbligatorio; noi diciamo che non è vero, che potevamo evitarlo andando ad intervenire sulla diaria. Riteniamo che questo incremento non sia opportuno, chiediamo al Consiglio di riflettere su questo tema e di tenere sotto controllo questa situazione, quindi di non andare ad incrementare - non parliamo in questo momento di ridurre -, anche perché tutti siamo d'accordo sul fatto che dovremo aprire una discussione su questo tema a livello legislativo.

Président - Je soumets au vote la motion dont à l'objet 40:

Conseillers présents: 30

Votants: 5

Pour: 3

Contre: 2

Abstentions: 25 (Borre, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Isabellon, Lanièce, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco)

Le Conseil n'approuve pas.