Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 108 del 1° ottobre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 108/XII - Corso di formazione e riqualificazione del personale OTA e ADEST organizzato dall'Assessorato della sanità. (Interpellanza)

Interpellanza

Considerato che l'Assessorato alla Sanità e alle Politiche Sociali aveva incaricato l'IRRSAE di una ricerca per la progettazione delle esigenze di formazione e riqualificazione del personale O.T.A e A.D.E.ST. in considerazione del D.M. che predispone fondi per la riqualificazione del suddetto personale;

Evidenziato che tale progetto di formazione coinvolgendo 800 operatori valdostani vedeva interessate le OO.SS.;

Preso atto che con numerosi incontri negli ultimi mesi l'Assessorato e le OO.SS. avevano raggiunto un'intesa di massima su moduli di formazione che garantivano la qualificazione del personale e le esigenze della Pubblica Amministrazione;

In considerazione del fatto che nelle ultime settimane sembrerebbero mutate le intenzioni dell'Assessorato che per caratterizzare in termini europei tali corsi si orienterebbe in processi di formazione più consistenti sia in termini di ore che in materie trattate;

Evidenziato che tale processo creerebbe gravi disagi al personale, alle amministrazioni locali e soprattutto rischierebbe di vanificare la qualità di tale iniziativa;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessorato competente al fine di conoscere gli intendimenti in materia.

F.to: Lattanzi

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - All'inizio di quest'anno avevamo cominciato un percorso per l'identificazione e la definizione di un processo di formazione per OTA e ADEST nel settore dell'assistenza, una ricerca che poi ha definito i numeri di questa possibile formazione in circa 800 operatori. Erano state coinvolte anche le organizzazioni sindacali, con le quali l'Amministrazione aveva dialogato in maniera proficua, per giungere alla determinazione di un processo di formazione che prevedesse una serie di passaggi e quindi il raggiungimento di questa opportunità formativa. Mi sembra, da notizie pervenute, che sia cambiato qualcosa nella strategia dell'Assessore, ma anche nelle strategie di formazione e che, alla base della modifica di queste strategie di formazione, vi sia di fatto lo sfruttamento di quelle risorse del Fondo sociale europeo, che modificano i criteri di formazione aumentando non solo la quantità delle materie, come l'inglese e i processi informatici, ma anche la quantità di ore da dedicare a questi processi. Questo, come l'Assessore sa, va a modificare i tempi entro i quali questi 800 operatori possono rendersi disponibili, creando dei problemi non solo agli operatori che dovrebbero aspettare degli anni per poter essere formati, ma agli enti che devono utilizzare quegli operatori, che dovrebbero aspettare questa riqualificazione per molto più tempo di quanto inizialmente preventivato. Chiediamo qual è il punto della situazione su questa materia.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Non voglio far polemiche con nessuno, tanto meno con lei, però il problema qui non è posto correttamente, intanto non c'è nessuna differenza fra quello che aveva preventivato il mio predecessore e me…

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

… questo tentativo di mettermi contro il mio predecessore… comunque è un problema complesso, ne do atto, nel senso che non il decreto ministeriale, ma una Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2001 prevede la scomparsa delle due figure OTA e ADEST e la creazione di una nuova figura che si chiama OSS; il tutto è complicato dal fatto che vi sarà anche l'OSS specializzato. Il problema delle molte ore di cui ha parlato il Consigliere parte da questo fatto, per formare questa nuova figura sarà necessario un corso di 1.000 ore, quindi un lungo percorso formativo per poter fare l'OSS, per un impiego sia nel sociale che nell'ospedaliero.

Ci troviamo in una situazione molto complessa, che era stata discussa con i sindacati, ma che non era ancora stata conclusa, nel senso che ci troviamo soprattutto nel sociale più di 670 ADEST, di queste alcune hanno fatto un corso di 60 ore, altre un corso di 500 ore, altre un corso di 700 ore, per cui il problema di riqualificare tutto questo personale, che è una questione urgente, non è semplice, dovendo prevedere percorsi differenziati. Molto meno complessa è la riqualificazione dell'OTA in OSS. Abbiamo lavorato molto su questo con l'IRSEA e non abbiamo ancora definito il risultato; lei sa che c'era anche un gruppo interdivisionale, questo gruppo ha finito il suo lavoro il 25 settembre, abbiamo esaminato tutti questi loro elaborati ed è emerso il desiderio di riqualificare, anche se la riqualificazione non è obbligatoria, nel senso che un'ADEST potrà anche non fare la riqualifica. Saranno corsi comunque che riconosceranno i crediti formativi, cioè se un'ADEST aveva fatto 700 ore di corso, queste 700 ore vengono riconosciute, cioè vi sarà un percorso estremamente differenziato, quasi a cassetti che si integrano l'uno con l'altro. Non solo, verranno riconosciuti dei crediti formativi, per cui chi ha acquistato certe esperienze avrà una valutazione personale di queste esperienze. Partiranno anche i corsi di 1.000 ore l'anno prossimo e questo sarà un problema…

(nuova interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

… è sempre stato di 1.000 ore, la formazione dell'OSS è 1.000 ore con inglese, informatica, eccetera, mentre 1.200 ore per l'OSS specializzato, per cui stiamo mettendo a punto un sistema di riqualificazione a moduli, che tenga ben presente quanto uno aveva acquisito in precedenza. Sarà sicuramente un percorso non semplice, perché di queste 670 ADEST molte sono inserite in case per anziani soprattutto nel sociale. C'è una tendenza in atto, perché questo accordo Stato-Regioni prevede che siano le regioni ad effettuare questa riqualifica; vi sono alcune regioni che hanno perso l'occasione di poter fare formazione, hanno identificato tout court la figura dell'ADEST con la figura dell'OSS, ma questa non è la nostra posizione, nel senso che non vorremmo perdere l'occasione per fare della formazione. Logicamente questa formazione verrà fatta il più possibile accogliendo le esigenze e i problemi di tutti questi operatori, cioè fare sì una formazione, ma farlo in tempi ristretti, una formazione facilmente accessibile, una formazione che non metta in difficoltà tutti gli enti gestori che hanno in servizio questi operatori. Non sarà una cosa semplice, ma il problema non è semplice. Il 15 ottobre vi sarà una riunione di tutti questi gruppi con gli operatori, i sindacati, noi e quanti hanno lavorato su questo; ne uscirà fuori una proposta che porteremo in Giunta e che poi vi presenteremo.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Prendo atto e devo dare atto che è una questione molto complessa, come avevo premesso illustrando l'interpellanza, con tutte quelle che devono essere le consapevolezze che stanno alla base del ragionamento: è complessa per la quantità delle persone, complessa per i diversi processi formativi.

Mi fa piacere, quindi esprimo soddisfazione per alcuni aspetti che vorrei sottolineare, sui quali però chiederemo conto perché quelli che lei ha affermato - e non ho dubbi che lo affermi con assoluta onestà intellettuale - credo siano i punti cardine con i quali si potrebbe risolvere quella che è un'intricata matassa. La prima cosa che voglio sottolineare è che se è vero, come è vero, che il processo è personalizzato, e quindi vengono riconosciuti percorsi formativi personali, qui risolviamo già un grosso problema di tutti quelli che, preoccupati di aver fatto già corsi, pensano di dover iniziare un corso da zero, cosa che così mi dice lei non sarà. Esprimo quindi soddisfazione. Credo che si debba altrettanto esprimere soddisfazione su questa risposta: quando lei dice che, al di là della complessità, l'Amministrazione cercherà di fare questo in tempi ristretti, di dare risposte che mettano in condizione le persone di accedere a questa opportunità, qualificante, non come hanno fatto molte altre regioni - e qui concordo - di "arrangiarsi con le mani", per dire che vi sono delle sigle che cambiano, ma di fatto la sostanza professionale non cambia. Mi fa piacere che vi sia la volontà di qualificare in maniera seria questo concetto e di farlo non creando dei processi troppo lunghi nei tempi, perché questo è un altro passaggio delicato. Sarà interessante capire come avete trovato la soluzione di fare in modo di personalizzare ogni processo e di fare in modo che ad aule di 10-20 persone al massimo 800 persone in un breve tempo… e cosa intende lei per "breve" sarebbe importante saperlo…

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

… ecco, senza questo creare dei problemi agli enti che usufruiscono di quel servizio.

Credo di poter dare un suggerimento: penso che alla base di tutte queste preoccupazioni vi sia una scarsa comunicazione, dovuta probabilmente dal periodo estivo, dal cambio di Assessore, da una serie di problematiche di relazioni, che forse non hanno funzionato come avrebbero dovuto, e mi fa piacere sapere che lei ha già programmato una serie di incontri per informare chi rappresenta queste persone su quali sono i processi, cosa intende fare l'Amministrazione. Se posso dare un suggerimento, credo che la comunicazione possa aiutare moltissimo l'Amministrazione a far sì che questo processo di formazione ottenga gli obiettivi che si prefigge, cioè che le persone comprendano i crediti formativi, che il percorso non è obbligatorio - anche se di fatto lo è, perché chi non lo fa rimane fuori da presupposti di attività professionale futura -, ma che tutto questo viene fatto nel rispetto delle persone, dei tempi, dei modi e delle esigenze degli enti pubblici. Credo che su questo tema l'Assessorato possa fare un grosso salto di qualità, non perché la voglia mettere in competizione o in scontro con il suo predecessore, ma perché la comunicazione non è stato il punto forte di questo Assessorato.