Oggetto del Consiglio n. 2873 del 2 dicembre 2002 - Resoconto
OBJET N° 2873/XI Communications du Président de la Région. Assomption "ad interim" des fonctions de l'Assessorat du tourisme, des sports, du commerce et des transports.
Président La parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) Le Gouvernement aussi se joint aux condoléances exprimées pour le décès de M. Albert Chamonin et exprime toute sa peine et toute sa sympathie à sa famille.
Je vais présenter trois communications.
La première: le Substitut du Procureur de la République auprès du Tribunal d'Aoste, M. Longarini, le 29 novembre a informé la Présidence de la Région de la mise à exécution le jour même de l'ordonnance de détention provisoire sous forme d'assignation à résidence à l'égard de l'Assesseur Claudio Lavoyer. Ladite ordonnance a été prise à propos des délits visés aux articles du Code pénal n° 319, n° 319 bis et n° 321, corruption, n° 640 et n° 640 bis, escroquerie, et n° 314, péculat.
Nous ne pouvons cacher notre surprise et notre étonnement pour cette mesure et, tout en confirmant notre solidarité humaine et personnelle à l'égard d'un collègue, ainsi que notre confiance en la Magistrature, nous espérons que l'Assesseur Lavoyer pourra définir sa position, en repoussant ces accusations et que la dite Magistrature éclaircira au plus tôt les aspects de cette affaire, pouvant ainsi préciser le bien-fondé et la portée de toutes les accusations formulées. A ce propos, l'Assesseur Lavoyer, par une lettre qui m'a été adressée - que je viens de recevoir et que je transmettrai donc ensuite à la Présidence du Conseil, qui est compétente en la matière -, tout en déclarant son innocence ainsi que sa volonté de le prouver le plus tôt possible, mais comprenant la situation politique et administrative qui en découle, a volontairement remis son mandat d'Assesseur au tourisme, aux sports et aux transports. Je vous donne à cet effet lecture de la lettre: "Al Signor Presidente della Regione della Valle d'Aosta, io sottoscritto Claudio Lavoyer, pur protestando la mia totale estraneità alle vicende che hanno originato il procedimento penale che mi vede indagato, ritenendo indispensabile svolgere le mie difese senza alcun tipo di condizionamento e senza alcun imbarazzo per il movimento politico al quale mi onoro di appartenere e per la Giunta, di cui sono membro, dichiaro di rassegnare le dimissioni da Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti della Regione autonoma Valle d'Aosta, Aosta 2 dicembre 2002".
Nous savons gré à M. Lavoyer d'avoir bien voulu séparer, démontrant ainsi un respect profond des institutions, sa position personnelle de ses fonctions administratives, afin de permettre à la Magistrature d'éclaircir la position qui le concerne dans les conditions les meilleures. Nous espérons, nous aussi, qu'il pourra à cet effet prouver son innocence. J'ai l'intention d'assurer donc "ad interim" les fonctions d'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports et cela pour la période nécessaire - une courte période je l'espère, une période transitoire allant au moins jusqu'à l'examen et la discussion par cette Assemblée de cette démission - pour permettre aux forces politiques d'analyser la situation, de se confronter et de formuler les propositions qu'elles jugeront utiles et nécessaires quant au remplacement de l'Assesseur Lavoyer.
Deuxième communication. Avec la Commune de Saint-Vincent nous avons procédé aujourd'hui, eu l'étude du notaire Marcoz, à la constitution de la société par actions "Casino de la Vallée", conformément aux décisions prises par cette Assemblée par la loi portant constitution de cette même société. Font partie de cette société pour ce qui est du Conseil d'administration: MM. Arrigoni, Gili, Tuosto, Trentaz et le Prof. Zanetti; pour ce qui est du Conseil des commissaires aux comptes, MM. Vietti, Bonazzi et Conchatre, en tant que membres effectifs, et MM. Franco et Ciocchini en tant que membres remplaçants. Enfin, à compter d'aujourd'hui, le Bureau de presse de la Présidence de la Région a un nouveau responsable: il s'agit de Mme Battistini Varda que vous connaissez certainement: elle a rempli différentes fonctions au sein de cette Administration même en qualité de Responsable du bureau de presse, mais également en tant que responsable de notre bureau de Rome et de notre Direction des rapports avec l'extérieur. A Mme Varda, tout en la remerciant pour la disponibilité qu'elle a démontrée, nous formulons nos v?ux les meilleurs de bon travail.
Président Je rappelle que, par décision de la Conférence des Chefs de groupe, ce débat pourra s'étendre au-delà des termes habituels et donc chaque conseiller pourra intervenir pour la durée de dix minutes.
La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Ovviamente intendo intervenire sulla prima comunicazione del Presidente della Regione in riferimento a questa brutta e delicata vicenda - la "vicenda Lavoyer-Maccari" - che riporta la Valle d'Aosta indietro di un decennio, atteso che, a nostro giudizio, ci sono le avvisaglie per una nuova Tangentopoli locale. Intendo intervenire facendo una distinzione fra quello che è il profilo penale da quello che è il profilo politico, ho già avuto occasione di ribadirla la scorsa seduta, chiarendo che un conto è la vicenda penale, che seguirà il suo corso, un altro è la vicenda politica di cui siamo chiamati a discutere. È stato invocato più volte peraltro - e penso che sarà invocato anche oggi da parte dei consiglieri che vorranno intervenire - un principio costituzionale di non colpevolezza: spesso si dice che la Costituzione prevede un principio di presunzione di innocenza, in realtà la formulazione è diversa, forse la sostanza è la medesima, ma i costituenti erano abbastanza attenti nell'utilizzare le parole.
A questo mio intervento - lo voglio dire proprio perché, con l'Assessore Lavoyer in particolare, ho avuto un rapporto politico sempre piuttosto contrastato e a volte polemico, perché abbiamo da contestargli molte cose in questa legislatura - deve precedere un sentimento di rispetto verso la sofferenza di chi è sottoposto a una misura cautelare. Se dobbiamo distinguere, come è giusto, l'aspetto penale dall'aspetto politico, la presunzione di non colpevolezza non ci deve impedire di ragionare sui fatti che sono oggetto di indagine, perché l'invocazione di questo principio costituzionale non deve essere una sorta di anestetico che rinvia la discussione a sentenze definitive, che sappiamo si avranno forse fra sette o nove anni o, magari, a prescrizioni definitive - ricordo vicende gravissime a livello nazionale, ma anche a livello locale, finite con prescrizioni -, che, dal punto di vista procedurale, significa accertamento della colpevolezza dell'imputato. Quando si dà atto quindi che è intervenuta la prescrizione, non viene riconosciuta l'innocenza dell'imputato, perché se l'imputato è innocente, il giudice assolve. Dico questo in riferimento a passate vicende, che hanno visto coinvolti personaggi di spicco della politica valdostana, che se la sono cavata, come succederà a molti personaggi di spicco della politica nazionale, con le prescrizioni. Dicevo: a questo principio di presunzione di non colpevolezza penale, caro Presidente della Regione, non corrisponde un principio di presunzione di irresponsabilità politica! Questo principio non c'è nel nostro ordinamento! Noi, quindi, esprimiamo, come già facemmo la scorsa volta, una certa delusione, un certo rammarico per come lei ha rappresentato la vicenda o, meglio, per come non l'ha rappresentata, per come ha fatto queste comunicazioni: con spirito notarile, quasi fosse una vicenda che non la riguardasse… e soprattutto perché lo ha fatto eludendo alcuni punti essenziali!
Non è stata detta una parola sul rapporto fiduciario che legava Lei e la Giunta, al Dirigente Maccari e sul rapporto fiduciario di tipo politico che lega lei e la Giunta all'Assessore Lavoyer! Le due comunicazioni che lei ci ha dato, dal punto di vista formale, quindi sono un atto dovuto ma, dal punto di vista sostanziale, per noi, che leggiamo i giornali tutti i giorni, sono due comunicazioni inutili e mi sembra che non sia un buon modo per affrontare con la chiarezza e la trasparenza, che tutti invochiamo, una vicenda tanto delicata! Noi lamentiamo in sostanza che non ci sia, da parte di questa maggioranza e della Giunta, un'assunzione di responsabilità politica di ciò che è avvenuto e di ciò che sta avvenendo. Apprendiamo oggi dalle comunicazioni che l'Assessore Lavoyer si è dimesso. Anche questo è un atto dovuto, che serve a rendere anche più pacato il dibattito odierno. Sarebbe stato assai grave, dal nostro punto di vista, se oggi avessimo affrontato questa discussione e quella sul bilancio con un Assessore oggetto di indagine non dimissionario. Un atto dovuto, quindi, che potrà servire a rendere più sereno il dibattito.
A proposito dell'esigenza che su questa vicenda venga fatta la massima chiarezza e trasparenza, ricordo che, nel corso della scorsa adunanza consiliare, si è molto dibattuto sulla necessità, sull'opportunità di istituire una commissione di indagine - non nei confronti delle persone, perché né l'aula consiliare, né le commissioni di indagine sono luoghi in cui fare i processi -, che serva a far capire agli amministratori perché c'è un sistema di controlli interni che non funziona, perché c'è un sistema di rapporti fiduciari che non funziona. A nostro giudizio, quindi, questa richiesta di istituire una commissione di indagine, che abbia la sua fonte nel Consiglio, in tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che sono rappresentate in questa assise, va rinnovata; il nostro gruppo la rinnoverà attraverso una risoluzione che verrà presentata nei termini stabiliti dal Regolamento. Credo che la maggioranza non ci potrà più rispondere, come è successo l'altra volta, che c'è già una "commissioncina" della Giunta - che deve fare un'indagine conoscitiva con quel tempo ridotto e per alcune "cosette" -, ma che è necessario fare una riflessione più ampia, a cui tutto il Consiglio deve partecipare e in cui il Consiglio è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità in questa vicenda. Torneremo quindi sull'argomento quando la risoluzione verrà posta in discussione e in occasione di un'interrogazione che ha come oggetto proprio la Commissione istituita dalla Giunta.
Président La parole au Conseiller Aloisi.
Aloisi (GM1) Esprimo anch'io un forte disagio e una profonda amarezza per la vicenda che ha colpito l'Assessore Lavoyer, che, in momenti difficili e delicati come questi, ha dimostrato, rassegnando le dimissioni, un'alta sensibilità nei confronti delle istituzioni; sensibilità che nessuno metteva in dubbio: si ha e si continuerà ad avere rispetto per l'atto compiuto! Quando si tratta di vicende di questo tipo, chi mi conosce sa che non esprimo giudizi frettolosi. Ho fatto mia, come d'obbligo, la cautela, non solo in ossequio al principio di non colpevolezza fino a quando non si è in presenza di una sentenza passata in giudicato, ma anche perché ci sono delle indagini in corso e l'operato della Magistratura va rispettato.
Esprimo rispetto per questo operato, ma alla stessa chiedo, con quella determinazione che mi caratterizza, di fare chiarezza in fretta; di fare chiarezza specialmente quando in queste vicende sono coinvolte persone che operano nelle istituzioni; di fare chiarezza proprio per non avvalorare quel clima di sospetto che vicende come queste generano nella comunità e che spesso suonano come una condanna prima che la stessa Magistratura si pronunci; di fare chiarezza in fretta e al più presto possibile anche perché c'è di mezzo la credibilità di tutte le istituzioni, Magistratura compresa. Credo che questo tipo di riflessione sia quello più appropriato in questi momenti: rispettoso dell'operato della Magistratura, ma anche rispettoso dell'operato di chi per anni ha lavorato qui, in mezzo a noi e si trova oggi di fronte alla limitazione della libertà personale.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Auspicavamo che si potesse evitare questa "coda" sulle comunicazioni del Presidente, nel senso che - volendo riprendere le comunicazioni che il Presidente ha fatto nel corso della scorsa adunanza consiliare - avevamo espresso delle perplessità circa la maniera con la quale il Presidente aveva definito "l'affaire Maccari", ritenendo questa definizione semplicistica ed ottimistica. Devo dire che, a distanza di quindici giorni, questa nostra definizione mai come ora risulta essere confermata dai fatti e anche che le comunicazioni del Presidente noi le interpretiamo in una maniera diversa da come in effetti sono svolte o, perlomeno, auspicheremmo che venissero interpretate dal Presidente in maniera diversa.
Presidente, le comunicazioni che lei ci fa ultimamente hanno un po' l'andamento delle letture della domenica che si ascoltano a messa, nel senso che non portano novità, perché chi è attento al rito sa benissimo ogni domenica cosa deve essere letto e, dando per scontato che tutti qui si informino, le sue comunicazioni equivalgono alle letture del mercoledì, del lunedì in questo caso. Noi ci domandiamo se a questa seconda serie di comunicazioni, su quello che penso neppure più il Presidente possa definire "l'affaire Maccari", seguiranno ulteriori comunicazioni oppure se oggi il Consiglio, con uno scatto di orgoglio e raccogliendo le prime dichiarazioni espresse in aula dal collega Aloisi, ma anche espresse nei corridoi da altri colleghi, vorrà effettivamente iniziare a fare chiarezza, anche perché a noi non è sfuggita la differente modalità di approccio con cui lei ha affrontato la questione quindici giorni fa e oggi!
Lei oggi, nel dare notizia di quello che era un fatto notorio, ha espresso "étonnement et surprise pour cette mesure" riferendosi al provvedimento della Magistratura e si è detto fiducioso del fatto che l'Assessore Lavoyer possa quanto prima dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono stati contestati. Noi, Presidente, non abbiamo sentito espressioni simili quindici giorni fa, quando ci ha dato una comunicazione secca e ci ha detto che, nel frattempo, la Giunta aveva provveduto ad istituire una commissione di indagine fiduciaria! Il suo comportamento quindici giorni fa è stato differente da un punto di vista comunicazionale, ma anche emotivo, ma entrambi i rapporti, al di là del fatto che uno sia amministrativo e l'altro politico, sono fiduciari, relativi a persone che lei, nell'ambito della sua libertà politica di azione, ha scelto e deciso di "affiancare" alla sua azione politica ed amministrativa!
Presidente, alla luce di quello che è successo, e non avendo la sfera di cristallo per poterci dare risposte su quello che potrà accadere o non accadere, riteniamo che i provvedimenti assunti quindici giorni fa da lei e dalla sua Giunta siano insufficienti, non solo per il giudizio politico che avevamo già espresso quindici giorni fa, ma "insufficienti" alla luce dei fatti successivi! La commissione fiduciaria, da lei istituita, si limitava a fare il punto della situazione su quanto era accaduto alla Direzione dell'Ufficio stampa della Giunta regionale. Noi riteniamo che oggi non sia più sufficiente limitare la vicenda a quell'ufficio specifico, perché i fatti ci fanno intendere che, probabilmente, la problematica ha dimensioni diverse rispetto a quelle che si prospettavano in un primo tempo. Riteniamo che questo Consiglio debba appropriarsi dei suoi compiti di controllo, debba far fronte ai propri diritti, ma anche ai propri doveri! Reputiamo altresì che il non considerare la gravità di queste vicende dal punto di vista amministrativo sia un'omissione da parte del Consiglio dei propri compiti istituzionali!
Auspichiamo, di conseguenza, che quanto non fu accolto dopo ampio dibattito possa essere rimeditato nel corso dell'adunanza consiliare odierna, anche perché il nostro gruppo, come già anticipato, proporrà una risoluzione per la costituzione di una commissione di inchiesta ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento, che la prevede in casi particolari. Riteniamo di essere in un caso particolare, perché se non lo è questo, colleghi consiglieri, spiegatemi quali sono i casi particolari a cui fa riferimento l'articolo 21! Spetterà sicuramente alla Magistratura, con l'indagine penale, fare chiarezza circa i comportamenti delle persone, ma penso che sia compito di questo Consiglio capire che tipo di procedure sono state attuate, quali meccanismi di controllo non hanno funzionato e se, al di là di quanto oggi è in evidenza, certe procedure - che vogliamo definire in maniera eufemistica "anomale" - sono state seguite solo in questa vicenda o se invece sono seguite abitualmente all'interno di questa Amministrazione.
Paradossalmente, l'Assessore Lavoyer - forse tardivamente, ma saranno le inchieste della Magistratura a dire se tardivamente o meno - ha avuto il buon gusto di togliere questo Consiglio dall'imbarazzo in cui sarebbe rimasto di fronte ad un suo rifiuto di prendere atto della situazione nella quale si trova coinvolto e ha rassegnato le dimissioni. Paradossalmente, l'Assessore Lavoyer ha avuto molto più buon gusto di quanto non ne abbia avuto lei, mi scusi, Presidente, ma anche di voi colleghi nel rifiutare di vedere una realtà! Non volendo partire da conclusioni predeterminate, si voleva solo iniziare ad esaminare quali potessero essere le verità amministrative nell'ambito di questa vicenda! Presidente, voglio solo aggiungere una mia considerazione alle sue, che sono state quanto meno reticenti! Lo sappiamo, non si celebra nessun processo in quest'aula, però sarebbe stato doveroso da parte sua, alla luce degli atti amministrativi che il nostro gruppo ha "posto" in quest'aula, mi riferisco ad interrogazioni presentate la scorsa primavera sulla vicenda delle mostre, quando lei revocò quel tipo di incarico fiduciario al suo addetto stampa, motivandolo in una certa maniera, che non sappiamo se, alla fine, sarà la "maniera" che emergerà dalle inchieste in corso… Poiché ci informiamo, abbiamo letto stralci di intercettazioni, che sono state pubblicate e che sembrano essere il frutto di conversazioni che non sono a lei addebitabili, ma che si riferiscono alla sua persona e, dunque, avremmo gradito che, nel corso delle sue comunicazioni, avesse avuto modo di smentire quelle intercettazioni, in base alle quali si sostiene che lei era stato informato dai suoi collaboratori del comportamento di altri di loro. Ora, lei questa smentita non l'ha fatta, forse per dimenticanza, forse perché non considera importante questo fatto! Noi, invece, Presidente, lo riteniamo politicamente importante, perché ci sono una serie di situazioni amministrative che lei, nell'ambito delle sue potestà amministrative, ha variato nel corso della sua gestione politica.
Forse una precisazione su questo dettaglio - che non è un dettaglio di poco conto in una vicenda così complessa - avrebbe contribuito a fare chiarezza sui rapporti interni all'Amministrazione… non sul presupposto che lei avesse delle certezze, che probabilmente non aveva, ma sul fatto che, a fronte di semplici sospetti, lei avesse ritenuto - e noi avremmo condiviso questa scelta - che, per gestire determinate situazioni, bisogna essere al di sopra di ogni sospetto. È per questo che apprezziamo il gesto dell'Assessore Lavoyer ed esprimiamo dei dubbi sul modo in cui verrà gestita "ad interim" tutta la vicenda inerente lo sport e quant'altro riguardava le deleghe dell'Assessore, perché vorremmo capire se questo "interim" è finalizzato al bilancio e se possiamo definirlo - ci consenta, Presidente un "interim" al di sopra di ogni sospetto.
Président La parole au Conseiller La Torre.
La Torre (SA) Il nostro movimento è rimasto sorpreso degli eventi che vedono il coinvolgimento dell'Assessore Lavoyer nella "questione Maccari". Apprezziamo l'alto senso di responsabilità di Claudio Lavoyer, che, nel dare le dimissioni, ha voluto nettamente divaricare la sua posizione personale da fatti politici e di movimento. Voglio dare lettura - ho avuto il mandato dal mio movimento - del comunicato stampa che è stato deciso nella giornata di sabato dal nostro Coordinamento, esso recita:
"Il Coordinamento regionale del movimento Stella Alpina esprime la propria totale solidarietà all'Assessore Claudio Lavoyer in relazione agli sviluppi delle indagini giudiziarie in corso; ripone fiducia nell'operato della Magistratura, auspicando che la stessa concluda quanto prima le indagini, accertando l'estraneità dell'Assessore ai fatti a lui contestati. In linea con la trasparenza che anima ogni iniziativa della Stella Alpina, dà mandato al proprio gruppo consiliare affinché promuova e sostenga azioni amministrative e politiche utili a far piena luce su tutti i fatti già in oggetto di indagine giudiziaria, che hanno coinvolto l'Amministrazione regionale".
Riteniamo perciò che sia indispensabile un dibattito politico, così come già annunciato nella Conferenza dei Capigruppo, e reputiamo che questo dibattito, affinché abbia il suo massimo approfondimento, tecnicamente debba seguire alla discussione del bilancio. Noi saremo disponibili a questo discorso e andremo fino in fondo!
Président La parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV) Certamente non è facile - e men che meno divertente - prendere la parola in questa occasione, ma non sarebbe stato facile per me neppure se, anziché Capogruppo di una forza di maggioranza, fossi stato Capogruppo o appartenente ad una forza di minoranza. Le sensibilità, evidentemente, non sono uguali e non per questo non vanno rispettate. Non posso però esimermi, anche a livello personale, di esprimere la mia solidarietà al collega Lavoyer. Non sempre le azioni giudiziarie hanno portato a delle condanne, e a risultati che all'inizio sembravano assolutamente scontati! Credo, dunque, che la prima posizione che dobbiamo assumere sia quella di essere perlomeno garantisti. Ribadisco anche oggi, come ho fatto quindici giorni fa, che prudenza vuole che non si emettano dei verdetti e che si abbia la più ampia fiducia nell'operato della Magistratura, augurandosi, così come altri colleghi hanno già detto - e io voglio ripeterlo -, che si metta la parola fine al più presto possibile.
Non chiedo che non si prenda tutto il tempo necessario per approfondire la vicenda, ma che si consideri anche che dall'altra parte c'è la persona del collega Lavoyer, assieme alla sua famiglia, al movimento di appartenenza, a tutti noi, che sicuramente abbiamo anche il dovere di approfondire il tutto ma in tempi brevi. Contrariamente a quanto è stato affermato, nessuno di noi, neanche quindici giorni fa, ha detto in quest'aula di non volere ricercare la verità: per giungerci avevamo semplicemente individuato uno strumento diverso. Avevamo già una commissione di indagine nominata e pensavamo, in tutta onestà, che attraverso la Conferenza dei Capigruppo, si potesse: da un lato per far luce fino in fondo sull'avvenimento e, dall'altro, tenere informati tutti i colleghi consiglieri. Venire oggi ad affermare che si è voluto fare dell'ostracismo per evitare che tutti fossero a conoscenza dei dettagli della questione, è un atteggiamento non solo forzato, ma - lo dico con tutta tranquillità - è uno sviare la realtà che è completamente diversa! Espressa la fiducia nella Magistratura, dico che noi siamo disponibili a valutare tutti quegli strumenti idonei che possono approfondire questa spiacevole vicenda. Nessuno ha la minima intenzione di ostacolare il cammino dell'informazione! Siamo sicuramente d'accordo: di mettere in piedi tutti quegli strumenti atti a perseguire questo intento.
Il nostro dovere ci impone anche la continuazione del nostro dovere, permettetemi perciò di aggiungere un breve commento relativo alla seconda dichiarazione del Presidente. Non posso che esprimere il mio plauso al Governo per aver portato avanti, in condizioni disagevoli, la questione della formazione della società "Casino de la Vallée", perché, anche in momenti difficili, il dovere ci impone di andare avanti.
Cercheremo, nel prosieguo di questa sessione, di dimostrare quanto ci interessa continuare a portare avanti i problemi della Valle d'Aosta, indipendentemente dalle momentanee difficoltà.
Président La parole au Conseiller Fiou.
Fiou (GV-DS-PSE) Riprendo alcune parole che ho letto:
"La Tangentopoli milanese, quella che ha fatto storia, iniziò con una mazzetta di otto milioni di lire, successivamente l'inchiesta si allargò e l'Italia politica fu rivoltata sottosopra e crollò la Prima Repubblica. Quello che sta avvenendo in Valle d'Aosta sembra avere delle analogie, almeno nelle accuse, con la Tangentopoli più famosa d'Italia".
Così inizia l'articolo di fondo di stamani di un quotidiano locale, che rappresenta - secondo me anche in maniera un po' furbesca - il clima che gli avvenimenti delle ultime settimane hanno indotto nella nostra comunità; "stuzzica" però anche aspettative, agguati, strumentalizzazioni, che si sentono serpeggiare anche fra gli addetti ai lavori della politica e dell'Amministrazione. L'immagine della punta dell'iceberg è la più ricorrente e è ben presente l'attesa, anche un po' morbosa o interessata, dell'allargamento a macchia d'olio di coinvolgimenti più o meno eccellenti.
Tutto questo però evidenzia anche l'incompiutezza della definizione dei fatti in questa fase e la "relativa rilevanza" delle accuse, non per la sostanza qualitativa - la corretta amministrazione è un valore che va garantito senza mezze misure -, ma, certamente, per quella quantitativa. Il paragone della mazzetta di otto milioni, rapportata ai miliardi emersi successivamente nella Tangentopoli milanese, è stato utilizzato opportunamente per sottolineare quella che è forse una "minimalità" delle accuse emerse, su cui si sono fondati i procedimenti, anche se sui quotidiani il "rumore" è misurato su ciò che potrebbe esserci e non su quello che c'è.
Una cosa è certa però: una serie di vicende, "l'affaire Maccari", ma non dimentichiamo tutta una serie di questioni nate anche nei comuni - il Comune di Aosta ha almeno tre o quattro vicende di cui si sta interessando la Magistratura -, creano nella nostra comunità disorientamento e disagio, che facilitano l'attecchimento di ipotesi e teorie, anche se queste non sono sempre supportate da fatti.
Il rischio è che le istituzioni perdano in credibilità. La Giunta, la maggioranza vedono sminuito un lavoro importante di una legislatura produttiva. Tutta la classe politica ed amministrativa valdostana vede ridurre ancora di più una credibilità già fortemente in crisi e, per ora, reagisce debolmente relativamente a queste vicende, non sa rispondere in maniera adeguata ai dubbi e al disorientamento esistente nella comunità.
Sono d'accordo sull'opportunità di essere prudenti, considerato che ci sono istituzioni che stanno svolgendo in questo senso un compito importante: bisogna lasciarle lavorare, bisogna avere dei dati su cui fondare qualsiasi passo successivo, ma ritengo che la comunità abbia anche bisogno di garanzie e di certezze - garanzie e certezze che dobbiamo avere la capacità di cominciare ad individuare fin da subito. Intanto, garanzie di trasparenza, affinché i fatti successi vengano resi pubblici fino in fondo, senza nessuna paura, visto che siamo abbastanza tranquilli relativamente a quanto c'è effettivamente dietro ciò che è emerso; la garanzia che vengano assunte le responsabilità dell'accaduto, per porvi rimedio, non per farci su chissà quali fantasie istituzionali e che venga garantita la continuità nella gestione pubblica.
Non ci si deve servire di questi fatti per fare qualche avventurosa invenzione politica, perché la comunità ha bisogno di governabilità, non di avventure! Questi aspetti chiedono passi dolorosi, tutti abbiamo, anche se sollecitato… ma poi abbiamo accolto le dimissioni dell'Assessore con dolore: non è così semplice dover mettere noi in discussione persone con cui abbiamo amicizia e rapporti, dover mettere in discussione un apparato di cui ci siamo fidati! Questi passi però, se sono necessari alla trasparenza e alla correttezza, vanno fatti! Credo che i dubbi, le incertezze della comunità vengano fugati se sappiamo darle elementi di continuità e certezze! È su questi aspetti che ci dobbiamo impegnare!
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Mi unisco anch'io alla distinzione operata dal mio collega Capogruppo, Curtaz, fra il rispetto cui ogni persona ha diritto, specie nel momento in cui si trova in una situazione di difficoltà, qualunque essa sia, e l'operato del politico, la valutazione a cui ogni politico è sottoposto nel gestire l'amministrazione pubblica. Si tratta di due piani diversi ed è sul secondo piano che siamo intenzionati a ragionare. Abbiamo commentato, durante la scorsa adunanza consiliare, l'arresto del Capoufficio stampa ponendo al Presidente della Regione delle domande politiche, in merito alle quali aspettavo una risposta. Pensavo che almeno oggi ci sarebbe stata data questa risposta. C'è da chiarire ad esempio quali sono i rapporti fra il politico e il dirigente, a cui il politico affida un incarico di fiducia; come si esplica la fiducia, su quali elementi di competenza e di richiesta di professionalità si basa. C'è da chiarire come è possibile che, all'interno di attività svolte proprio sulla base della fiducia, il dirigente usi in modo "distorto" il proprio potere e le risorse di cui dispone per fini non rispettosi della legge.
"Perché… " - abbiamo chiesto allora e chiediamo nuovamente adesso - "… ad un settore responsabile dell'informazione sono state affidate decisioni riguardanti attività tipiche di altri assessorati, come le mostre o i ritiri sportivi? Perché, ad un certo punto, le mostre furono di nuovo assegnate ai tecnici dell'Assessorato della cultura? In base a quali progetti politici?" Sono domande che avevamo posto l'altra volta, domande a cui speravamo oggi di avere un minimo di risposta. Ora, c'è un fatto nuovo che emerge all'attenzione della cronaca: è noto come anche in altri settori si trovino comportamenti tali per cui le risorse pubbliche paiono essere utilizzate a fini privatistici, in questo caso la cosa è particolarmente grave perché coinvolge anche un membro della Giunta. Crediamo che, a questo punto, siano più che fondate le nostre richieste di chiarimenti e di informazioni.
Abbiamo chiesto in passato una commissione speciale - richiesta che non abbiamo allora formalizzato perché si era in presenza di una richiesta analoga di "Forza Italia" -, oggi, come ha detto il collega Curtaz, formalizzeremo questa richiesta, presentando nei tempi dovuti una risoluzione. Riteniamo, infatti, che il Consiglio non possa limitarsi ad aspettare che la Magistratura svolga il suo compito, anche perché noi abbiamo delle esigenze di chiarificazione che esulano dall'accertamento di fatti illeciti. Noi dobbiamo chiederci come sia potuto avvenire che, all'interno della legge n. 45, con cui si è delineata la riforma dell'organizzazione regionale, ivi compresa la dirigenza, ci siano dei meccanismi distorti, meccanismi che, seppur pensati per rendere più snella e funzionale l'azione amministrativa, nel momento applicativo, alla luce dell'uso che ne è stato fatto, favoriscono l'insorgere di comportamenti anomali, di decisioni prese in modo non trasparente, non controllabile. Questo è un ambito di indagine che compete al Consiglio, non alla Magistratura, e noi vogliamo che questo compito il Consiglio se lo assuma! Nel corso della passata adunanza consiliare la maggioranza ha detto "no" ad una proposta analoga; speriamo che, di fronte all'acuirsi e all'allargarsi del fenomeno corruttivo - questo sembra apparire -, non si assumano comportamenti dilatori, quasi da "struzzo", altrimenti potremmo ragionevolmente dubitare che la zona di situazioni "grigie", da non far emergere alla luce del sole, sia ampia.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Pur essendo animati da spirito garantisca - mi riferisco ai colleghi di "Forza Italia" innanzitutto, ma anche agli altri colleghi del Consiglio -, non possiamo esimerci dal fare alcune riflessioni sui fatti che sono avvenuti in queste ultime settimane in Valle d'Aosta, e, per fare queste riflessioni, anche noi prendiamo spunto da alcuni articoli di giornale, perché, come ha detto poco fa il collega Frassy, il Presidente della Regione si è limitato a dare delle comunicazioni che sono una sintesi di ciò che già la stampa ha pubblicato. Vorrei prendere ad esempio alcune intercettazioni telefoniche - un metodo abbastanza seguito dalla Magistratura, e non solo, per ascoltare gli affari degli altri: affari politici in alcuni casi, affari sporchi in altri -, intercettazioni telefoniche di cui abbiamo già avuto occasione di leggere determinate trascrizioni nel 1994, quando vennero ascoltati l'allora Onorevole Caveri e l'allora Consigliere Rollandin, i quali, già allora, ci diedero uno spaccato di quella che era la pratica amministrativa e politica diffusa in Valle d'Aosta. Oggi abbiamo una sorta di "riedizione" e anche noi, come molti Valdostani, abbiamo fatto alcune riflessioni. È questo il metodo di gestire la politica in Valle d'Aosta?
Qui i fatti nuovi sono diversi. Il primo è che c'è un coinvolgimento di personaggi più o meno illustri che si sta estendendo. "Nell'affaire Maccari", dalla persona del Capoufficio stampa della Presidenza della Regione sembra che le indagini si stiano allargando ad altri personaggi, questo lo si legge anche dalle trascrizioni delle intercettazioni, fermo restando che la Magistratura debba fare il suo corso. Ripeto: qui siamo tutti garantisti, ma non possiamo nascondere "la testa sotto la sabbia", perché c'è un coinvolgimento di personaggi illustri, di dirigenti di diversi settori; emerge una sorta di arroganza di utilizzo del potere che non possiamo nascondere e, naturalmente, chissà cosa ancora emergerà dai contenuti e dalle letture delle numerose pagine degli atti di indagine, i cui numeri sono scritti sui giornali? Il fatto nuovo è che dal livello burocratico ora si è passati al livello politico e questo è il fatto più grave perché, oltre a dirigenti e funzionari regionali, è rimasto invischiato, per adesso, anche un Assessore regionale. Noi vorremmo che tutti i consiglieri approfondissero le loro riflessioni su questo punto. È proprio facendo degli approfondimenti su questo punto che, giustamente, qualcuno invocava chiarezza immediata: chiarezza immediata la farà la Magistratura per quanto è di sua competenza; chiarezza immediata pretendiamo di farla anche noi con la costituzione di una commissione di inchiesta.
Il gruppo di "Forza Italia" aveva invocato questa commissione nel corso della scorsa seduta consiliare, ma la proposta era stata accolta solo dal gruppo "dell'Ulivo" e respinta, senza spiegazione plausibile, dalla maggioranza. Come consiglieri regionali, essendo anche pubblici ufficiali, abbiamo una doverosa pretesa: vogliamo fare chiarezza, vogliamo conoscere in maniera più approfondita, nei limiti delle nostre competenze e nell'ambito dei nostri ruoli, i meccanismi di gestione delle risorse pubbliche, perché non possiamo limitarci ad apprendere dalle letture di questi articoli con quale disinvoltura, con quale superficialità o, meglio, con quale spregiudicatezza venissero utilizzate le risorse pubbliche, venissero emesse fatture e fatti mandati di pagamento al di fuori dell'ordinaria correttezza e trasparenza della contabilità pubblica, cioè dei soldi di tutti i contribuenti!
Noi, come consiglieri regionali, non possiamo limitarci, in particolare noi dell'opposizione, che abbiamo strumenti più limitati di "penetrazione" nei meccanismi della macchina amministrativa, ad invocare l'articolo 116, cioè la semplice richiesta di documenti, oppure proporre atti ispettivi ad ogni scadenza consiliare attraverso interrogazioni, interpellanze e mozioni. Sono queste le ragioni che ci hanno indotto a proporre quindici giorni fa una commissione di inchiesta e che oggi ci convincono a riproporla, per cercare di ridare - e riprendo un passaggio che ho sentito prima da parte di qualche collega - credibilità alle istituzioni valdostane, credibilità che si sta appannando. Non possiamo permettere che la credibilità delle istituzioni valdostane si appanni, solamente perché si sta appannando la credibilità di qualche persona, che ha ricoperto ruoli importanti nell'ambito delle istituzioni valdostane. La volta scorsa era stato individuato un percorso, su proposta del Capogruppo La Torre, peraltro anche sostenuto dal Presidente del Consiglio Louvin: il percorso era quello di rifiutare la commissione di inchiesta, per mettere in atto una sorta di strumento irrituale, che consisteva nell'informare periodicamente la Conferenza dei Capigruppo su quanto stava avvenendo. Penso che oggi sia il Capogruppo La Torre che il Presidente del Consiglio Louvin siano convinti che la loro proposta non solo è irrituale, ma è assolutamente impraticabile e inadeguata. Oggi abbiamo bisogno di fare chiarezza, proprio per la credibilità di questa istituzione, in maniera approfondita e determinata e, come ha detto qualcuno, in maniera immediata. È per questa ragione che, al termine del dibattito che si sta verificando, chiederemo l'iscrizione di una risoluzione specifica.
Le Conseil régional prend acte de la communication concernant l'assomption de la part du Président de la Région des fonctions intérimaires de l'Assessorat régional du tourisme, des sports, du commerce et des transports.