Oggetto del Consiglio n. 2656 del 12 giugno 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2656/XI Futuro dello stabilimento Olivetti I-Jet di Arnad. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso:
- che l'ingresso del gruppo Pirelli all'interno della compagine azionaria dell'Olivetti è il preludio di un riassetto del gruppo secondo il quale le attività non riconducibili alle telecomunicazioni possano essere oggetto di un piano di dismissioni;
- che questo piano di dismissioni rischia di coinvolgere anche lo stabilimento Olivetti I-Jet di Arnad e che, dopo mesi di incertezze, ancora non si conosce quale sarà il destino di questo importante insediamento industriale valdostano;
- che le maestranze sono comprensibilmente preoccupate per il loro futuro lavorativo e per la continuità produttiva dell'azienda;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'assessore delegato per sapere:
1) se, dopo le risposte generiche fornite il 23 gennaio scorso a un'interrogazione del gruppo di Forza Italia, si è preoccupato di avere un incontro con i vertici del gruppo e assumere informazioni certe in merito al futuro dell'unità produttiva;
2) se l'operazione di "management buy out" che si profilava allora è da considerarsi definitivamente tramontata;
3) se risulta fondata la notizia che il nuovo azionista di riferimento del gruppo avrebbe riscontrato degli esuberi occupazionali nell'unità produttiva di Arnad.
F.to: Tibaldi - Lattanzi
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) In merito alle questioni poste vorrei ricordare anzitutto come questa vicenda dell'Olivetti I-Jet sia stata seguita dal Consiglio a più riprese, non ultima nel mese di aprile, e in ogni caso come da parte dell'Assessorato la questione sia stata seguita nel tempo sia con raccolte di informazioni informali, sia con richieste formali di incontro.
Già nel mese di gennaio avevamo chiesto un incontro all'Amministratore delegato Tecnost, nel mese di marzo il Presidente della Regione ha chiesto un incontro con Tronchetti Provera, Vicepresidente e Amministratore delegato di Olivetti, proprio in conseguenza della situazione che si stava creando nello stabilimento successivamente al cambiamento di proprietà del gruppo Olivetti. La risposta non è stata molto sollecita da parte di Olivetti, in ogni caso nel mese di maggio Tronchetti Provera ha risposto al Presidente della Regione in questi termini: "Ho ricevuto la Sua pregiata lettera del 15 marzo, ma ho preferito tardare a risponderLe nell'attesa che si concludessero le valutazioni sui possibili sviluppi strategici del complesso delle attività che fanno capo al gruppo Olivetti Tecnost. Ora il gruppo sta ridefinendo le proprie nuove linee guida per rifocalizzare le attività industriali e commerciali, con l'obiettivo di invertire il negativo andamento della redditività registratosi nell'ultimo periodo. In questo quadro attività tecnologicamente avanzate, come quelle presenti nella fabbrica di Arnad, costituiscono un patrimonio di risorse umane e tecniche che a mio giudizio possono contribuire significativamente ad un miglior posizionamento dell'azienda. Ho incaricato il management di Olivetti Tecnost di mantenere e sviluppare i già proficui rapporti esistenti con l'amministrazione che lei presiede al fine di assicurare una tempestiva informazione sulle iniziative che potranno interessare la fabbrica di Arnad".
Lo scorso lunedì c'è stato un incontro fra la Giunta regionale e il Presidente della società Tecnost, l'Amministratore delegato dell'Olivetti I-Jet e il Capo del personale Tecnost.
Nell'incontro l'Olivetti ha ribadito il proprio impegno industriale dicendo che il piano che hanno presentato in questi giorni è un piano industriale all'interno del quale è stata riconsiderata l'ipotesi di dismissione del gruppo Tecnost - e qui comincio a rispondere alle domande poste dall'interrogazione -, quindi l'orientamento che è prevalso nel piano illustrato da Olivetti è quello di mantenere nel gruppo Olivetti Telecom la Tecnost, di conseguenza le ipotesi che erano circolate di "management buy out", o comunque di cessione di questo business, sono tramontate.
Il Presidente della Tecnost ha presentato un piano in cui ha sottolineato la volontà di puntare ad un rilancio dal punto di vista industriale del piano. Quali sono le linee che sono state illustrate? Innanzitutto l'attuale Olivetti Tecnost verrà suddivisa per aree di business, ci sarà il cosiddetto "business verticale", che rappresenta il 30 percento del fatturato, che riguarda prodotti per il settore bancario, quello che loro chiamano il "gaming", cioè le produzioni per i giochi, quindi macchine per il gioco del lotto ed altro, e produzioni per la "shop automation".
C'è poi la parte direttamente collegata ad Olivetti I-Jet, che è quella del business office, dove ci sono prodotti per automazione ufficio, accessori e ricambi. In questo contesto Olivetti I-Jet costituirà un'unità di business specifica in cui ci sono delle criticità: la criticità fondamentale è quella legata al fatto che la capacità installata, relativa alle produzioni di testine, è superiore a quelle che sono le attuali richieste di mercato, soprattutto nel settore dei fax. Infatti, lo stabilimento I-Jet di Arnad, che ha una capacità produttiva di 7 milioni di testine annue, nel 2001 ha prodotto circa 5 milioni di testine e quest'anno si attesterà su una produzione di circa 3 milioni.
Il piano prevede un riposizionamento su posizioni di nicchia, con una produzione annua di circa 3,5 milioni. Si tenga conto che questo è un settore in cui i competitori diretti Hewlett Packard ed altri hanno produzioni annuali che vanno da 100 a 250 milioni di testine, per cui l'azienda ritiene che le produzioni di Arnad debbano situarsi in produzioni di nicchia. Insieme a questo la società ha detto che intende operare la centralizzazione delle tecnologie I-Jet ad Arnad e cioè ha previsto la chiusura delle attività di Scarmagno collegate alle testine, all'inchiostrazione e ai collaudi e il loro spostamento ad Arnad, quindi le testine verranno prodotte esclusivamente nello stabilimento di Arnad.
Per quanto riguarda gli sviluppi produttivi dell'azienda, l'Olivetti ha detto che è propria intenzione puntare a nuove applicazioni ad alto contenuto tecnologico, valorizzando il know how che c'è nello stabilimento sia in termini tecnologici che a livello di ricerca, di conseguenza le ipotesi che stanno implementando riguardano la valorizzazione delle competenze di sviluppo delle tecnologie di lavorazione del silicio per applicazioni diverse da quella di I-Jet e quindi applicazione del silicio per sensori di pressione, sensori di umidità, micro pompa medicale; collaborazione con attività di ricerca e sviluppo nei laboratori di ricerca Pirelli e Telecom; evoluzione delle attuali testine con applicazioni speciali, quindi applicazioni per fotografia, applicazioni per etichettatura; ampliamento degli ambiti di utilizzo della tecnologia I-Jet con lo sviluppo di nuovi prodotti in partnership con specialisti di settori diversi, quindi si pensa a stampanti per cellulari, stampanti per il settore alimentare, nuovi tipi di etichettatura, eccetera.
Queste sono alcune delle cose che sono state indicate con una sottolineatura, che è stata fatta a più riprese, relativa alla valorizzazione delle risorse tecnologiche presenti ad Arnad e della volontà di utilizzare ciò in sinergia con altre risorse presenti nel gruppo. La società ha voluto sottolineare come il gruppo Pirelli Telecom investa nella ricerca circa il 3 percento del proprio fatturato rispetto a una media del Paese Italia di circa lo 0,9 percento.
Per quanto riguarda l'occupazione, l'azienda ha detto che utilizzerà la cassa integrazione straordinaria per 24 mesi, su questa è aperta una trattativa con il sindacato, questa cassa integrazione consentirà di organizzare lo stabilimento con l'accentramento delle produzioni e consentirà anche di avviare dei processi di riqualificazione del personale. Per quanto riguarda gli esuberi del gruppo, l'azienda ha indicato che questi dovrebbero essere circa 300 su 2.000 addetti, con la possibilità di utilizzare la mobilità volta al pensionamento per circa 200 addetti.
Dalle cose che ho detto mi pare che siamo in una fase iniziale del confronto, nel senso che questa è una fase preliminare in cui dovranno essere approfondite le questioni che sono state poste dall'azienda e noi seguiamo con particolare attenzione la trattativa che si è aperta con il sindacato ad Ivrea e che avrà degli sviluppi nei prossimi giorni. Come Regione noi riteniamo di avere tutte le carte in regola, per il tipo di collaborazione che c'è stata negli anni con il gruppo Olivetti, di chiedere al gruppo stesso che ci vengano fornite risposte concrete e chiare su quelli che saranno gli sviluppi dello stabilimento sia sul piano industriale, sia sul piano del rilancio e risanamento dello stabilimento, sia sul piano degli sviluppi occupazionali e questo è quanto intendiamo fare in questo periodo.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) La risposta dell'Assessore è sintetizzabile in un'affermazione: il domani è tutto da costruire in questo stabilimento, anche perché, nelle risposte che l'Assessore ci ha fornito a suo tempo, sempre ad interrogazioni proposte dal gruppo di Forza Italia, c'era un altro tono, c'erano altre sicurezze che oggi paiono essere notevolmente affievolite.
Le considerazioni che facciamo sono le seguenti. L'Assessore parla di centralizzazione della I-Jet ad Arnad; sappiamo che l'Olivetti Tecnost sta ridimensionando con una gradualità accelerata il settore I-Jet e il fatto che lo concentri ad Arnad significa che in questa sede, sì, verrà concentrato, ma conseguentemente si sgonfierà perché l'Olivetti Tecnost è consapevole che il suo prodotto non è assolutamente concorrenziale nei confronti di prodotti omologhi tipo quelli di Canon o di Xerox, tant'è che riduce la sua produzione di testine da 12 a 3 milioni, cioè del 75 percento.
Oggi viene tutto ridimensionato nonostante i colossali investimenti che sono stati fatti in quel di Arnad, in particolare tecnologie, know how, professionalità o professionalizzazione dei dipendenti per arrivare a produrre testine particolari. Ricordo che si faceva cenno alle testine a colori, al supercolore con 1.200 ugelli, alle radiografie a colori; oggi tutto questo viene accantonato o meglio si gradualizza l'accantonamento e si riducono drasticamente i volumi produttivi e questo avviene perché Tecnost è consapevole del fatto che I-Jet è fuori mercato. Questo contraddice anche quanto ci diceva, non più tardi di un paio di mesi fa, lo stesso Assessore, il quale, rispondendo ad una nostra interrogazione, ribadiva che l'Olivetti Tecnost ritiene che le competenze tecnologiche di Olivetti I-Jet rappresentino un patrimonio inalienabile per la società.
Ebbene non ci sembra che sia così, Assessore, il tutto è stato superato o meglio cancellato da questa nuova politica di business che vede il privato concentrare giustamente le proprie attività nella direzione che è più remunerativa e più competitiva, però il futuro di Arnad non sembra così roseo come qualcuno vuole dipingerlo e gli stessi sindacati, come lei saprà, sono piuttosto preoccupati.
La valorizzazione del know how - ed è il secondo punto al quale lei faceva riferimento - che si orienterebbe sul silicio è ancora tutta da scoprire; il "Progetto silicio", che mi pare di capire vede un'analoga produzione in quel di Châtillon con la Tecdis, vedrebbe paradossalmente due aziende valdostane in concorrenza fra di loro.
Non so se l'Assessore ha approfondito questo aspetto: quale senso abbia implementare una produzione di questo tipo in Arnad quando già in Châtillon l'azienda Tecdis ha problematiche analoghe di collocazione e di resistenza sul mercato globale che è sempre più aggressivo verso i concorrenti più deboli.
Con la terza risposta non è stato fatto alcun riferimento all'unità produttiva di Arnad; lei ha riferito di un piano industriale e di un certo numero di esuberi, sui giornali si parla di 650, ma non si è fatto riferimento alcuno ad Arnad. Da informazioni assunte ieri si parla di livelli occupazionali a regime di 300-320 unità; se questi dati sono confermabili, si scenderebbe dalle 510 unità a cui lei ha fatto riferimento il 23 gennaio scorso alle 320 unità. Allora gli esuberi ci sono o non ci sono ad Arnad? Sulla base della differenza di questi calcoli sembrerebbe di sì, anche se lei oggi non ne ha fatto cenno.
Il ragionamento finale che si vuole fare è il seguente: la bassa Valle industriale sta soffrendo di una crisi che non può essere trascurata - questa è un'interrogazione che fa riferimento all'unità produttiva di Arnad, ma c'è un'interpellanza che riguarda la Verrès di cui discuteremo dopo -, allora come si prepara l'Assessorato ad affrontare questa crisi tenendo presente che si vuole avviare un'area a vocazione industriale in quel di Aosta, che si chiama "Espace Aosta", quando in bassa Valle abbiamo realtà che stanno entrando in stati di profonda crisi? Non so se la Giunta l'Assessorato hanno approfondito la loro riflessione su questo tema, ma penso che le preoccupazioni non consentano ulteriori dilazioni.