Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2653 del 12 giugno 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2653/XI Commercializzazione di acqua minerale con il marchio "Terme di Courmayeur S.p.A. - Morgex". (Interrogazione)

Interrogazione Appreso che viene commercializzata un'acqua frizzante denominata "Don Carlo";

Appreso altresì che sull'etichetta di tale acqua appare la dicitura "Terme di Courmayeur S.p.A. - Morgex (Ao)", che si aggiunge a quella di "Contursi terme" e "Sorgenti d'Italia-Cristalià", stabilimenti che operano in provincia di Salerno;

Osservato che, viste le caratteristiche dell'acqua, assai mineralizzata e "salata", la medesima non sembra provenire dalla nostra regione;

Ritenuto necessario avere chiarimenti su tale prodotto che viene equivocamente commercializzato facendo riferimento alle Terme di Courmayeur e allo stabilimento di Morgex;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) se l'acqua contenuta nelle confezioni di "Don Carlo" proviene dalle sorgenti di Courmayeur o da quelle di Contursi Terme, in provincia di Salerno;

2) per quale ragione sull'etichetta di tale acqua compare la scritta "Terme di Courmayeur S.p.A. - Morgex (Ao)";

3) se non crede che i riferimenti contenuti sull'etichetta siano tali da ingenerare confusione nei consumatori e danneggiare l'immagine della Valle d'Aosta.

F.to: Curtaz

Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) In merito alle questioni poste dall'interrogazione vorrei cogliere l'occasione per fornire alcuni dati sulla situazione delle Sorgenti Monte Bianco. Innanzitutto il tipo di produzione che è oggetto dell'interrogazione è relativo all'imbottigliamento di acqua di sorgente, questa è un'acqua che viene venduta al cosiddetto "primo prezzo", quindi sono le acque che hanno un valore commerciale più basso e la cui tipologia di distribuzione è tale per cui oltre i 400 chilometri di trasporto dal luogo di produzione non sono più convenienti.

Questo è un tipo di acqua che è previsto da norme comunitarie e da un decreto legislativo nazionale, il n. 339/1999, che le distingue dalle acque minerali in quanto vengono definite come acqua di sorgente le acque che sono destinate al consumo umano allo stato naturale, imbottigliate alla sorgente, che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una sorgente con una o più emergenze naturali o perforate e questo a differenza invece delle acque minerali, che, oltre a queste caratteristiche, devono anche avere caratteristiche igieniche particolari ed eventualmente proprietà favorevoli alla salute.

L'acqua di sorgente non deve avere queste due caratteristiche specifiche, soprattutto quella di proprietà particolari favorevoli alla salute. Detto questo, il prodotto in oggetto è un prodotto di larga diffusione sia a livello nazionale che a livello europeo; la società Castel, che controlla le Sorgenti Monte Bianco, diffonde in Francia circa 2 miliardi e mezzo di bottiglie all'anno di questo tipo di prodotto e lo fa con stabilimenti che sono distribuiti sul territorio nazionale, proprio per quei problemi di distribuzione che dicevo prima.

Per quanto riguarda le questioni poste dall'interrogazione, va detto che il decreto legislativo n. 339/1999 prevede anche delle precise disposizioni per quanto riguarda l'etichetta e in questo decreto si dice che la designazione commerciale, in questo caso Cristalià Sorgenti d'Italia, può essere diversa dal nome della sorgente, quindi "Don Carlo" e "Fonte Rey", la prima è la sorgente di Contursi in Provincia di Salerno, Fonte Rey quella che si trova in Valle d'Aosta, a condizione che il nome della sorgente sia riportato con carattere di altezza e larghezza almeno pari ad una volta e mezzo il carattere più grande indicato per l'indicazione della designazione commerciale. In questo caso l'indicazione "Don Carlo" e "Fonte Rey" risponde a questi requisiti. Sempre nel decreto si dice che, se detta designazione commerciale è diversa dalla denominazione del luogo di utilizzazione dell'acqua di sorgente, anche il nome di tale luogo sia riportato con carattere di altezza e larghezza almeno pari una volta e mezza il carattere più grande utilizzato per l'indicazione della designazione commerciale, in questo caso "Contursi Terme" e ancora che la designazione commerciale non contenga nomi di località diverse da quelle dove l'acqua di sorgente viene utilizzata e che comunque inducano in errore circa il luogo di utilizzazione, in tal senso la denominazione commerciale "Sorgenti d'Italia-Cristalià" appare corretta.

Rispetto alle questioni che vengono poste, in particolare la prima domanda, è evidente che l'acqua proviene dalle sorgenti di Contursi Terme.

In risposta alla seconda domanda, il motivo è molto semplice: sempre il decreto legislativo n. 339/1999, all'articolo 8, comma 1, prevede che venga indicato nell'etichetta il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio dell'acqua. In questo caso, essendo la società Terme di Courmayeur - Morgex proprietaria degli stabilimenti di Morgex, ma anche proprietaria degli stabilimenti di Contursi Terme, questa dicitura deve comparire sull'etichetta stessa.

Credo che da questo punto di vista non si ingeneri confusione nel consumatore in quanto le indicazioni mi sembrano rispettose delle indicazioni di legge e viene indicato in modo molto chiaro laddove queste vengono prodotte, tant'è che anche nelle acque prodotte a Contursi Terme si riporta nell'etichetta la dicitura: "Sorgenti Terme di Courmayeur - Morgex, stabilimento di Contursi Terme", per cui chi avesse la voglia di leggere attentamente l'etichetta vedrebbe la provenienza sia indicata nella dicitura della società, sia indicata nella dicitura relativa alla fonte.

Il presupposto, dicevo prima, era che questa acqua venga distribuita a 400 chilometri al massimo dal luogo di produzione, quindi è un fatto anomalo che si trovi l'acqua di fonte "Don Carlo" in Valle d'Aosta. Questo è successo in occasione di una promozione in cui venivano vendute sei bottiglie al prezzo di mezzo euro visto che questa tipologia di produzione, ovvero le Sorgenti Monte Bianco, ha la caratteristica di distribuire su tutto il territorio nazionale questa acqua. Ci sono alcune acque di primo prezzo, come dicevo prima, che hanno solo una distribuzione regionale; la volontà del gruppo Castel è quella di diventare un fornitore della grande distribuzione su tutto il territorio nazionale per cui ci siamo trovati in via eccezionale al fatto che anche in Valle d'Aosta si siano trovate delle bottiglie di acqua provenienti da Contursi.

Quest'acqua comunque risponde alle caratteristiche previste dalla legge per quanto riguarda la composizione e i controlli che devono essere effettuati ed è un'acqua che ha avuto un buon successo sul mercato, tant'è che oggi a Morgex si producono 4 milioni di bottiglie della Cristalià "Fonte Rey", 3 milioni e mezzo della "Courmayeur", che è l'acqua che ha caratteristiche terapeutiche specifiche e che quindi viene venduta ad un prezzo maggiore. La "Courmayeur" però, come dicevo in altre occasioni, non ha avuto un grande successo sul mercato nazionale, ma ha avuto uno sbocco importante sul mercato francese. A Contursi Terme invece c'è una produzione di 5 milioni di bottiglie di acqua Cristalià Fonte "Don Carlo" e gli addetti dei due stabilimenti sono 27 a Morgex e 21 a Contursi Terme, sapendo che la società ha sede in Valle d'Aosta e la produzione principale viene svolta in questa regione.

Président La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Volevo solo un chiarimento informale: se non ho capito male, quest'acqua viene imbottigliata a Salerno…

(interruzione dell'Assessore Ferraris, fuori microfono)

… sì, sì. Ho ascoltato le ragioni giuridiche che l'Assessore mi ha esposto per rassicurarmi della regolarità di questo prodotto e di questa etichetta e non ho ragioni di dubitare che in riferimento agli aspetti giuridici le sue informazioni siano corrette, voglio però fare una valutazione politica di questa piccola vicenda perché mi sembra che si ripeta il cliché che già si è verificato per la Centrale laitière e il latte dell'Abit: abbiamo un latte che viene messo in commercio con l'etichetta "Centrale laitière d'Aoste" e sono confezioni in cui non c'è neanche una goccia di latte valdostano.

Qui abbiamo un'etichetta che effettivamente mette in risalto maggiormente le sorgenti di Salerno, ma che contiene una dicitura che può sviare una parte di consumatori, soprattutto quelli più attenti, perché nell'etichetta si fa riferimento alle Terme di Courmayeur S.p.A., eccetera. Sarebbe stato più corretto che questa etichetta facesse riferimento alla proprietà, cioè chiarisse in maniera precisa che si tratta di acqua di sorgente salernitana e imbottigliata a Salerno, ma questi passaggi di chiarezza nei confronti del consumatore non ci sono perché l'etichetta contiene una serie di dati senza specificare a cosa questi dati si riferiscono perché, ripeto, il riferimento alle Terme di Courmayeur e allo stabilimento di Morgex non è riferito alla proprietà, ma è una notizia che viene indicata sull'etichetta che può indurre in errore il consumatore. È vero che in questo caso - ne posso dare atto - la cosa è più nascosta rispetto a quella del latte e dell'Abit, in cui è proprio il marchio "Centrale laitière d'Aoste" quello che induce il consumatore all'acquisto, però è altrettanto vero che i consumatori più attenti leggono l'etichetta e in questa è contenuto un dato equivoco.

Al di là dell'episodio che può pure essere di secondaria importanza, io credo che questo fatto, così come quello più grave del latte, deve metterci all'erta su un rischio che corre questa Regione. Il rischio è quello che la propria immagine venga utilizzata a scopi commerciali, sviando quella che è una corretta informazione commerciale, inducendo i consumatori ad acquistare un prodotto perché sull'etichetta di quel prodotto c'è il riferimento alla Valle d'Aosta, riferimento alla Valle d'Aosta che riguardo a certi prodotti, come può essere il latte o l'acqua di montagna - e speriamo che non succeda anche per il vino - ha un certo appeal a livello commerciale.

Secondo me bisogna stare attenti a che questo andazzo non si diffonda perché metteremmo a disposizione la nostra immagine per la vendita di prodotti, fra l'altro in questo caso assai discutibili e di pessima qualità. Questo sarà pure un prodotto regolare, ma è un prodotto di pessima qualità per due ragioni: innanzitutto perché un prodotto che viene venduto sei bottiglioni a mezzo euro, ciò che dà l'idea di quale acqua ci sia dentro; sarà pure una promozione, ma sei bottiglioni mezzo euro mi sembra una cosa inaudita, in più se leggiamo, pur senza essere dei chimici, le caratteristiche di questa acqua, vediamo che è un'acqua ricca di sali minerali, un'acqua che se non fa male, sicuramente non fa bene.