Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2577 del 17 aprile 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2577/XI Presenza di un ripetitore di grandi dimensioni sul massiccio del Monte Bianco. (Interpellanza)

Interpellanza Saputo che sull'Aiguille de Trélatête", vetta sita nel massiccio del Monte Bianco, a metri 3917 di altitudine, posta sulla sinistra orografica della Val Veny, è posizionato un ripetitore di grandi dimensioni, che appare dismesso (e forse mai utilizzato);

Ritenuto che tale ripetitore, notevolmente impattante, vada rimosso in modo da dare alla montagna il proprio aspetto naturale;

Osservato che la rimozione costituirebbe anche un importante segnale simbolico "nell'anno delle montagne" e risponderebbe alle richieste di molti alpinisti che sollecitano una soluzione al problema;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1) a chi appartiene il ripetitore sito sulla punta dell'"Aiguille de Trélatête", che appare da tempo dismesso;

2) se condivide l'opportunità che tale manufatto venga smontato e tolto;

3) quali iniziative intende eventualmente assumere per ottenere la rimozione del ripetitore e dunque la rimessa in ripristino dello stato naturale della montagna.

F.to: Curtaz

Presidente La parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) L'anno 2002 è "l'Anno delle montagne", "l'Anno delle montagne" significa sensibilizzazione sui problemi della montagna, significa retorica sulla montagna, significa secondo noi anche iniziative a protezione della montagna, anche partendo da gesti simbolici ed è quello che in sostanza proponiamo all'Amministrazione regionale, alla Giunta, una volta appreso e verificato che su una punta del massiccio del Monte Bianco, sull'Aiguille de Trélatête, è posizionato un impattante ripetitore avente un'altezza di circa 8-10 metri, ripetitore che parrebbe inutilizzato da tempo e forse addirittura mai utilizzato, anche se credo che faccia brutta mostra di sé da almeno un paio di decenni e quindi, sensibilizzati anche da alcuni alpinisti di buon livello e di grossa cultura alpinistica, abbiamo presentato questa interpellanza in cui sollecitiamo un interessamento dell'Amministrazione regionale su questo tema per vedere se c'è la volontà e la possibilità di intervenire per rimuovere questo ripetitore impattante.

Presidente La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Vallet.

Vallet (UV) Ringrazio il Consigliere Curtaz per avermi "obbligato" a fare un minimo di ricerca e per riportare alla mia memoria la vicenda, di cui avrei dovuto avere in verità memoria, perché - e dirò dopo - era stata affrontata in Giunta nella legislatura passata. La vicenda ha anche degli aspetti interessanti. Bisogna risalire al 1980 quando l'impianto fu realizzato da una multinazionale, con sede a Friburgo, con capitali svizzeri, francesi e italiani e con forti legami con l'allora Radio Mont-Blanc, che era un'emittente valdostana.

In base alle informazioni, che abbiamo ottenuto dal Comune di Courmayeur, posso dire che l'intervento era stato realizzato dopo l'ottenimento di una concessione edilizia nel giugno del 1980, modificata poi nel 1981. Agli atti del Comune abbiamo anche recuperato un atto con il quale si stabilisce una costituzione di godimento dei terreni necessari per la realizzazione di questi impianti con la Consorteria de l'Allée blanche. Il primo dato curioso è che l'Aiguille de Trélatête è di proprietà di questa Consorteria: sono otto proprietari. I lavori furono ultimati nel 1981.

Ho recuperato anche un'interessante rassegna stampa e un'interrogazione in Consiglio regionale che testimoniano una forte opposizione in particolar modo da parte del CAI e da parte dell'allora gruppo consiliare del Partito comunista. Il progetto ebbe vita breve, funzionò pochissimo: circa un anno. Nel 1994 - ecco perché avrei dovuto avere memoria della questione, invece avevo dimenticato - su richiesta specifica del Rappresentante del Ministero dell'Ambiente in seno alla Conférence transfrontalière de l'Espace Mont-Blanc, Pinelli all'epoca - si fece una prima indagine per capire cosa ne era di quella "bruttura?. Il contratto stipulato dalla Consorteria e registrato nel febbraio 1981 prevedeva una concessione per 19 anni, quindi concessione oggi scaduta; alla scadenza della concessione, in caso di mancato rinnovo della stessa, caso che si è verificato, la proprietà degli accessori tutti, ad esclusione degli impianti radiotelevisivi, sarebbe tornata ai proprietari.

Di fatto, oggi, quella struttura, perlomeno la parte edilizia, è di proprietà della Consorteria de l'Allée blanche. Per quanto riguarda Radio Mont-Blanc, ci è stato confermato che la Società non esiste più, quindi anche gli impianti sono dismessi e abbandonati. Dicevo dell'interessamento del Dr. Pinelli a cui seguì una valutazione e un approfondimento, fatto dal collega Riccarand, che era concluso con una valutazione di costi molto elevati e che ci aveva indotto a lasciar perdere la rimozione della struttura. Abbiamo completato l'indagine con la Comunità montana Valdigne Mont-Blanc in quanto la legge n. 31 prevedeva al 31 dicembre 2001 la scadenza per la presentazione dei piani di rete.

Quindi, abbiamo verificato che la struttura è dismessa e abbandonata anche valutando il fatto che nessuna richiesta è stata presentata alla Comunità montana.

In merito all'opportunità e al fatto che la demolizione di questa struttura rappresenterebbe sicuramente un miglioramento della qualità dell'ambiente in alta quota credo che non ci siano dubbi, restano alcune valutazioni da fare per capire anche come e chi può muoversi per operare. Ho individuato un percorso di questo tipo: nell'immediato un sopralluogo di tecnici e guide alpine per definire meglio il tipo di intervento, la fattibilità e i costi dell'intervento stesso.

Credo che si possa ipotizzare nell'immediato la rimozione perlomeno della "parte antenna" che già costituirebbe un miglioramento considerevole. Per quanto riguarda la struttura edilizia, invece, mi è stato segnalato un interessamento da parte del Soccorso alpino in relazione a questa struttura che potrebbe essere utilizzata come piattaforma per attività di rilevamento o per supporto all'attività del soccorso alpino stesso. Confermo in questa sede l'interesse e l'impegno a verificare approfonditamente la situazione.

Credo che sarebbe qualificante e interessante poter aggiungere alle tante iniziative che abbiamo programmato per celebrare il 2002, "l'Anno internazionale delle montagne", anche questa iniziativa che sarebbe sicuramente significativa e in questo campo voglio ricordare un'iniziativa che abbiamo appena concluso, iniziativa volta al recupero delle cosiddette "brutture? - brutture inutili quando sono inutili - e voglio ricordare l'intervento dell'Amministrazione regionale per la rimozione e demolizione della teleferica del Rifugio Monzino che è stata effettuata dalle Società delle guide di Courmayeur sulla base di un intervento finanziario dell'Amministrazione regionale.

Si dà atto che dalle ore 11,41 riassume la presidenza il Presidente Louvin.

Président La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Sono soddisfatto della risposta ottenuta dall'Assessore che nell'occasione voglio ringraziare. Peraltro voglio ringraziare, anche se la cosa è un po' inusuale, il collega Cuc perché so che ha collaborato con l'Assessore nell'avere i dati e avere un quadro di insieme su una questione che non era affatto semplice dal punto di vista amministrativo e burocratico.

Sono soddisfatto quindi del lavoro istruttorio che è stato svolto e sono soddisfatto dell'impegno che l'Assessore oggi ha preso formalmente.

Se entro la fine dell'anno - ma non ho motivo di dubitare che ciò avvenga - saremo riusciti ad eliminare questa bruttura inutile, come l'Assessore ha definito questa opera e altre che popolano la nostra regione, credo che avremo fatto un buon servizio ai Valdostani, ai turisti e alla montagna e avremo fatto un gesto simbolico di un certo spessore perché prima ho parlato di gesto simbolico, ma non si deve pensare in questo caso che sia poco concreto: è un gesto simbolico "nell'Anno delle montagne", ma significa smobilitare una struttura francamente molto brutta e molto impattante.