Oggetto del Consiglio n. 2540 del 3 aprile 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2540/XI Rispetto dell'autonomia della scuola e dei suoi organi collegiali. (Interrogazione)
Interrogazione Vista la circolare della Sovraintendenza agli Studi, datata 13 marzo 2002, con cui si chiede ai dirigenti delle istituzioni scolastiche ed educative della Regione di inviare "l'ordine del giorno dei collegi docenti nel periodo compreso fra la fine di febbraio e i primi di marzo?, al fine di poter rispondere all'interpellanza consiliare n. 38/02;
Ritenuto che i collegi docenti sono autonomi nel definire gli argomenti su cui dibattere, specie se si tratta di temi che concernano la scuola;
Ravvisando in tale circolare un segnale preoccupante di non rispetto dell'autonomia della scuola e dei suoi organi collegiali;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) come valuta tale iniziativa e come la coniuga con l'indiscutibile autonomia dei collegi docenti;
2) se, a suo avviso, il tema della riforma della scuola rientra nella rosa dei problemi oggetto di esame, approfondimento e valutazione da parte dei collegi docenti.
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Je regrette que le collègue Frassy ne soit pas là parce que cette question le concerne en quelque sorte. Je dis cela parce qu'il y a peu de temps, nel marzo scorso, veniva proposta, proprio da parte del Consigliere Frassy, l'interpellanza n. 30/02, concernente l'iniziativa delle organizzazioni sindacali nei confronti di numerosi collegi dei docenti delle scuole, in merito alla proposta del Governo di riforma della scuola, interpellanza che non è stata discussa nello scorso Consiglio e che sarà discussa più tardi. Con tale iniziativa il Consigliere Frassy chiedeva all'Assessore se fosse a conoscenza che: "in occasione della convocazione di numerosi collegi docenti delle scuole della nostra Regione, riuniti fra fine febbraio e i primi di marzo, è stata sistematicamente svolta attività politico-sindacale attraverso la richiesta agli insegnanti da parte dei sindacati di esprimere il proprio assenso ad una lettera petizione contro la proposta di riforma della scuola del Ministro Moratti".
Chiedeva poi l'interpellante se l'Assessore fosse a conoscenza dei fatti esposti in premessa. Poiché non possiedo arti divinatorie, il solo mezzo che avevo per acquisire elementi utili per fornire risposte pertinenti alle richieste del Consigliere interpellante era quello di richiedere agli uffici scolastici dell'Assessorato di fornire debito riscontro alle richieste e alle affermazioni dell'interpellanza.
Il Sovrintendente agli studi, in qualità di Responsabile degli uffici scolastici, con propria nota del 13 marzo 2002, ha quindi richiesto la collaborazione alle istituzioni scolastiche al fine di acquisire elementi utili per fornire adeguate risposte all'interpellanza in questione, così come svariate altre volte ed in diverse occasioni si richiedono analoghe informazioni per dare risposte, ad esempio, a richieste della collega Squarzino. L'iniziativa della Sovrintendente era quindi necessaria per consentire, come ho detto prima, di fornire risposte che altrimenti non sarebbe stato possibile avere e senza le quali si sarebbe negata la potestà ispettiva di un membro del Consiglio regionale non fornendo gli elementi di chiarimento richiesti.
Questi e solo questi sono i fatti. Inutile dire che né pressioni, né indicazioni, né suggerimenti sono stati avanzati da chicchessia in tutta questa vicenda, certo, se si esclude quanto afferma la collega Squarzino nella sua interrogazione laddove dice che: "i collegi docenti sono autonomi nel definire gli argomenti su cui dibattere, specie se si tratta di temi che concernano la scuola". In questo caso la collega ci esprime in modo chiaro il suo parere sulla legittimità di argomenti che però così legittimi non sembrano essere per il suo collega Frassy.
Si capisce bene che si tratta di opinioni divergenti e che io non ho certo la presunzione di ricomporre tenuto conto delle due filosofie di partenza da parte dei colleghi. Probabilmente ho fatto male nel non richiedere al Presidente dell'Assemblea di discutere in forma congiunta le due iniziative forse in questo modo i due colleghi avrebbero potuto chiarirci reciprocamente i loro punti di vista. Posso solo dire, per quanto riguarda la Consigliera Squarzino, che quando essa afferma di ravvisare - cito - che "in tale circolare vi è un segnale preoccupante di non rispetto dell'autonomia della scuola e dei suoi organi collegiali", ella fa affermazioni gratuite e gravi sulla base di argomentazioni che non posso che definire pretestuose ed infondate proprio alla luce di quanto ho esposto in precedenza.
D'altronde i fatti parlano in modo assai più chiaro e circostanziato delle supposizioni: a tutt'oggi tengo a sottolineare che mai in questa legislatura si è verificata una qualche ingerenza dell'Amministrazione negli organi collegiali della scuola e nella fattispecie dei collegi dei docenti.
Quanto alla seconda domanda di questa interrogazione ove mi si chiede se il tema della riforma della scuola rientri nella rosa dei problemi oggetto di esame, approfondimento e valutazione da parte del collegio dei docenti, mi pare essere questo il classico caso in cui sì, veramente, rispondendo si lederebbe quella autonomia che a parole invece si vorrebbe salvaguardare.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Forse sarebbe stato davvero utile dibattere insieme le due iniziative, questo era un suggerimento che mi dispiace l'Assessore abbia soltanto esposto adesso e non praticato. Ho ascoltato le osservazioni dell'Assessore, però le confesso, Assessore, che la circolare che è stata inviata alle scuole appare perlomeno strana, nel senso che si chiede l'elenco degli ordini del giorno discussi nei collegi docenti. Ribadisco allora quanto ho affermato nelle premesse dell'interrogazione, cioè ribadisco l'autonomia del collegio docenti nel definire gli argomenti su cui riflettere.
Credo che vada riconosciuta a tutti gli effetti l'autonomia del collegio dei docenti nello scegliere le materie da esaminare e mi sembra che parlare di riforma della scuola non possa che rientrare negli oggetti di cui dovrebbero interessarsi i docenti.
C'è una riforma in fieri, ci sono delle proposte da parte del Governo e della Ministra della pubblica istruzione: sono indicati cambiamenti consistenti nei confronti dell'attuale normativa: la scelta precoce fra due filiere scolastiche, il liceo e il professionale, l'anticipo della scolarità.
Su questo si pronunciano dappertutto comitati, sindacati, genitori, alunni e i docenti della scuola non devono pronunciarsi, non possono anche loro pronunciarsi?
Si sono pronunciati sulla quarta prova di esame, si sono pronunciati sul dimensionamento, forse che non possono farlo anche sulle proposte di riforma dell'intero sistema scolastico? Credo che sia compito degli organi di controllo della Sovrintendenza tutelare, garantire, rispettare e far rispettare l'autonomia dei collegi docenti. Un collegio docente è un organismo istituzionale e non un'assemblea qualunque di persone che si ritrovano a discutere le cose, è un organismo che ha un suo status giuridico ben preciso, è responsabile dell'elaborazione e approvazione di progetti formativi, della Carta degli studenti, è responsabile e specializzato per tutto quello che riguarda il campo educativo e didattico, è un organo sovrano nel suo campo e la sua autonomia va difesa.
Io credo allora che, di fronte alle richieste come quelle che hanno fatto i colleghi di Forza Italia, di fronte a chi implicitamente vuole intentare un processo ai collegi docenti che discutono della riforma della scuola e che intendono far giungere la propria voce alla stessa Ministra, ci si aspettasse da parte dell'Assessore e della Sovrintendenza una difesa dell'autonomia dei collegi e non la richiesta degli argomenti da dibattere. Per questo siamo preoccupati e abbiamo espresso la nostra preoccupazione perché questo tipo di circolare, di intervento può apparire anche - ed è stata vissuta in alcuni casi dai dirigenti con cui ho parlato - quasi come un'azione intimidatoria: "State attenti a quello che dite perché ve ne chiederò conto!".
Credo che il compito dell'Assessore debba essere diverso, quello cioè di difendere l'autonomia e di affermare che i collegi docenti sono autonomi e autorizzati a parlare di riforma della scuola.