Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2533 del 20 marzo 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2533/XI Invito ai Parlamentari della Valle d’Aosta a votare gli emendamenti predisposti a sostegno della "Campagna in difesa della legge statale 185/90". (Approvazione di mozione)

Mozione Preso atto che il Parlamento italiano sta discutendo il disegno di legge d’iniziativa governativa n. 1927 per la ratifica ed esecuzione dell’accordo quadro relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività per la difesa europea, ratificato dall’Italia;

Visto che tale disegno di legge modifica in modo peggiorativo la legge n. 185/90 sulla trasparenza e il controllo del commercio di armi, legge che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza;

Preso atto che da parte di molte associazioni, tra le quali Amnesty International, Emergency, Medici senza frontiere, Acli, Pax Christi, è stata avviata una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari perché siano preparati e votati emendamenti che consentano:

- di modificare la legge 185/90 solo per le parti strettamente necessarie al rispetto dell’accordo ratificato dall’Italia;

- di mantenere i meccanismi di trasparenza introdotti dalla legge 185/90, che permettono di ricostruire la catena dei commerci, dalle industrie ai paesi destinatari, passando per gli istituti di credito;

- di mantenere le norme che impediscono di vendere armi a nazioni che violano i diritti umani e che sono coinvolte in conflitti armati.

Ritenuto opportuno appoggiare tali richieste.

il Consiglio regionale

Impegna

i Parlamentari valdostani a sostenere e a votare gli emendamenti predisposti dalle associazioni che sostengono la "Campagna in difesa della legge 185/90".

F.to: Squarzino Secondina - Beneforti - Curtaz

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Nella seduta scorsa abbiamo accettato l’invito a ritirare questa mozione in quanto sembrava che fosse utile avere da parte dei colleghi del Consiglio ulteriori informazioni. In questi quindici giorni la questione che abbiamo posto non è stata risolta, anzi si sono al limite moltiplicati gli appelli per rivedere la proposta di legge governativa così come è stata presentata.

Ricordo l’ultimo appello recente dello stesso Cardinal Ruini che nella relazione introduttiva al Consiglio permanente della CEI dell’11 marzo scorso dice testualmente: "È importante fare attenzione a che la ratifica da parte del Parlamento italiano dell’accordo quadro per la ristrutturazione dell'industria europea di difesa non comporti l’attenuarsi dei controlli sul commercio delle armi". Già la volta scorsa avevo ricordato come esista ormai un accordo a cui l’Italia ha aderito con Francia, Germania, Regno Unito per istituire un'organizzazione a livello europeo che ha l’obiettivo di pervenire ad una comune politica in tema di approvvigionamenti degli armamenti. È una organizzazione che ha un chiaro motivo economico.

Ora l’Italia è chiamata a ratificare questa convenzione, ma quello che si chiede è che, nel momento in cui l’Italia firma questa convenzione, chieda anche che vengano mantenute le caratteristiche positive della legge n. 185/1990 che attualmente permette un controllo efficace del Parlamento sul commercio delle armi, permette il divieto di commerciare con i paesi in guerra che non rispettano i diritti umani e che non offrono sufficienti garanzie sulla capacità di prevenire le triangolazioni.

Quello che viene chiesto è di non peggiorare la situazione della nostra legge italiana, ma piuttosto di chiedere agli altri Stati europei di adottare criteri rigorosi nello scambio e nel controllo degli armamenti nell'ottica di una stabilità internazionale del rispetto dei diritti umani. Questo tipo di meccanismo è già avvenuto quando è stato ratificato il Trattato di Ottawa sul bando delle mine antiuomo, trattato che è stato recepito in base alla legge italiana molto più restrittiva di quanto non fosse previsto nel primitivo trattato. Si chiede pertanto che sia mantenuto il controllo parlamentare e il controllo della società civile e che il Governo renda conto delle autorizzazioni all’export di armi che concede. Questi principi li abbiamo riassunti nella nostra mozione e crediamo che abbia senso rivolgersi ai Parlamentari valdostani affinché sostengano gli emendamenti che verranno proposti in Senato al fine di recepire le indicazioni della "Campagna in difesa della legge n. 185/1990".

In questi quindici giorni le forze politiche hanno preso contatto con i rispettivi parlamentari e, accogliendo l’invito del collega Cottino, la sottoscritta ha presentato, insieme al collega Cottino, un emendamento che modifica la parte impegnativa della mozione che diventa non più un impegno, ma un invito ai Parlamentari valdostani a sostenere tutte quelle proposte che via via saranno fatte e che cercheranno di recepire i principi e le richieste che la "Campagna in difesa della legge n. 185/1990" porta avanti.

PrésidentLa discussion est ouverte. Y a-t-il quelqu’un qui demande la parole? A défaut, je soumets au vote la motion dans le texte qui découle de l’amendement déposé à la signature de la Conseillère Secondina Squarzino et du Conseiller Cottino qui est ainsi formulé:

Emendamento La parte conclusiva è così sostituita:

Il Consiglio regionale

Invita

i Parlamentari valdostani a sostenere gli emendamenti che verranno predisposti al fine di recepire le indicazioni della "Campagna in difesa della legge 185/90".

Mozione Preso atto che il Parlamento italiano sta discutendo il disegno di legge d’iniziativa governativa n. 1927 per la ratifica ed esecuzione dell’accordo quadro relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività per la difesa europea, ratificato dall’Italia;

Visto che tale disegno di legge modifica in modo peggiorativo la legge n. 185/90 sulla trasparenza e il controllo del commercio di armi, legge che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza;

Preso atto che da parte di molte associazioni, tra le quali Amnesty International, Emergency, Medici senza frontiere, Acli, Pax Christi, è stata avviata una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari perché siano preparati e votati emendamenti che consentano:

- di modificare la legge 185/90 solo per le parti strettamente necessarie al rispetto dell’accordo ratificato dall’Italia;

- di mantenere i meccanismi di trasparenza introdotti dalla legge 185/90, che permettono di ricostruire la catena dei commerci, dalle industrie ai paesi destinatari, passando per gli istituti di credito;

- di mantenere le norme che impediscono di vendere armi a nazioni che violano i diritti umani e che sono coinvolte in conflitti armati.

Ritenuto opportuno appoggiare tali richieste;

il Consiglio regionale

Invita

i Parlamentari valdostani a sostenere gli emendamenti che verranno predisposti al fine di recepire le indicazioni della "Campagna in difesa della legge 185/90".

Conseillers présents et votants: 23

Pour: 23

Le Conseil approuve à l’unanimité.