Oggetto del Consiglio n. 663 del 9 giugno 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 663/XII - Regolamentazione dell'acquisto e della distribuzione di pubblicazioni. (Interrogazione e interpellanza)
Interrogazione
Richiamate le proprie precedenti iniziative circa l'acquisto e la distribuzione di libri da parte dell'Amministrazione regionale;
Osservato che, sempre in assenza della più volte annunciata regolamentazione, vi sono significative disparità di trattamento circa il numero delle copie che viene acquistato dalla Giunta (si va dalle poche decine alle diverse centinaia di copie);
Ritenuto opportuno conoscere in base a quali criteri viene scelto il numero di copie da acquistare;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale per sapere:
1) perché e in base a quali criteri generali viene acquistato un diverso numero di copie di libri da parte dell'Amministrazione;
2) se abbiano una qualche rilevanza, nella scelta del numero di volumi da acquistare, le caratteristiche e le idee personali dell'Autore o dell'Editore;
3) cosa si aspetta a regolamentare la materia dell'acquisto e della distribuzione dei libri.
F.to: Curtaz
Interpellanza
Premesso che
Con deliberazione di Giunta 1382 del 7 maggio scorso l'Assessore all'Educazione e Cultura ha proposto l'acquisto di 100 copie del libro "René, Nino et les autres", precisando di aver ricevuto una proposta di acquisto da una tipografia e argomentando circa la popolarità dell'autore, Parfait Jans, che ha ambientato la storia in Valle d'Aosta.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione e l'Assessore all'Educazione e Cultura per conoscere:
1) quali sono le motivazioni che hanno indotto l'Assessore a proporre l'acquisto del libro innanzi indicato;
2) qual è il contenuto del libro citato;
3) quali sono i criteri che determinano per ogni acquisto il numero di copie;
4) se non ritiene auspicabile modificare le attuali procedure discrezionali di acquisto con criteri maggiormente oggettivi, finalizzati - sulla base di parametri predefiniti - a concedere un contributo a sostegno degli autori valdostani per le loro pubblicazioni.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Nell'illustrare questa iniziativa vorrei ripartire dalla conclusione della replica, che il 5 novembre 2003 chiudeva le riflessioni a margine di una risposta data dal Presidente Perrin sui criteri e i principi, dicevamo: "Presidente, prendiamo atto degli intenti e dei principi da lei dichiarati, ma vorremmo augurarci che in futuro siano anche seguiti nella sostanza e non solo enunciati nella forma, poiché ci pare di capire che gli acquisti seguano poi altre logiche. Ritorneremo sull'argomento e sulle logiche". Devo dire che, mantenendo fede all'impegno preso il 5 novembre, ci troviamo a discutere delle logiche che sovrintendono all'acquisto di libri. Siamo rimasti incuriositi da una delle tante deliberazioni, che vanno ad acquistare libri sui vari oggetti, e richiamando il contenuto della risposta data allora dal Presidente e anche la deliberazione di Giunta dell'8 gennaio 2001, dove vengono individuati i criteri che dovrebbero sovrintendere, ossia il piano di distribuzione, la valutazione dell'interesse per i vari organismi e comunità locali, vorremmo capire quali sono i principi che sfuggono nella deliberazione n. 1382 adottata nella seduta di Giunta del 7 maggio. Vorrei leggerla, perché la motivazione è veramente curiosa, la deliberazione esordisce dicendo che: "L'Assesseur à l'éducation et à la culture Madame Teresa Charles informe d'avoir reçu une proposition..." - e fin qui siamo nella norma, perchè abbiamo visto che vengono fatte delle proposte, vengono vagliate dalle strutture e poi spesso si arriva a delle conclusioni positive - " ... il précise, comme le souligne le bureau compétent, que la popularité de M. Parfait Jans, ancien Maire de Levallois-Perret et Député auprès de l'Assemblée nationale française pendant 4 législatures, est due surtout à une longue série de publications, parmi lesquelles on rappelle le roman historique..." - segue l'elenco di questi romanzi storici, punto - "... il propose donc d'acheter...", segue l'impegno sui 100 esemplari.
Mi sembra veramente paradossale che la motivazione portante di questo acquisto sia dovuta al "corsus honoris causa" dell'autore, in quanto pensavamo anche in applicazione di quei principi che il Presidente aveva palesato in aula, che la valutazione fosse, più che sull'autore, sul contenuto dell'opera e infatti nella seconda domanda chiediamo quale sia il contenuto del libro, perché un bel romanzo non necessariamente rientra fra le questioni che devono interessare un'amministrazione pubblica. Da quel poco che si deduce dalle originali e tipiche motivazioni, sembrerebbe dedursi che questo testo è un romanzo scritto da un personaggio famoso per quello che ha scritto e fatto e che sulla base di questa considerazione si decide di comprare i 100 esemplari; anche qui il problema non è quello dell'impegno finale, è sempre quello dell'equità e vorrei riallacciarmi a quanto dicevo ad illustrazione dell'interpellanza precedente sulla vicenda della "Librairie Valdôtaine" e della "Librairie Voyelles", tanto che noi domandiamo nel punto n. 4 se non sarebbe più dignitoso per gli autori e per gli editori istituire un meccanismo che consenta la concessione di un contributo a sostegno di quegli autori ed editori che diano alle stampe prodotti inerenti la Valle d'Aosta. Saremmo a quel punto tutti pienamente consapevoli che nel difficile settore dell'editoria la Regione interviene per sostenere l'editoria in quanto tale, nel senso che vi è un'editoria che potrà avere un mercato nel campo scientifico, in quello naturalistico, in quello della politica con apprezzamenti a Sinistra, piuttosto che a Destra o al Centro, ma andremmo a sganciarci da quello che definisco un abbassamento culturale, a quella che è un'elemosina di tipo clientelare. Istituiamo un meccanismo di sponsorizzazione dignitoso e usciamo da questa costruzione, che ha dei principi che ci sembra di poter dire che non trovano concreta rispondenza sui singoli atti.
Anche su questo ultimo punto, che è quello più importante della nostra interpellanza, perciò vorremmo capire se è una strada percorribile e, se non lo fosse, quali sono i motivi che impediscono di percorrere questa strada, che sarebbe innovativa, perché inserirebbe dei criteri oggettivi.
Président - La parole au Président de la Région, Perrin.
Perrin (UV) - Je répondrai avant tout aux deux premières questions posées par l'interpellation et ensuite aux autres questions, de portée plus générale.
Pour ce qui concerne l'Assessorat de l'éducation et de la culture, l'achat de livres, de différentes publications et de matériel audiovisuel à caractère culturel, historique, scientifique, didactique et ethnographique est prévu par la loi régionale n° 89/1993 dans le cadre des initiatives finalisées à encourager l'essor culturel de la population valdôtaine. Je crois que c'est bien de citer quelles sont les motivations qui portent aussi au choix des ouvrages. C'est dans ce contexte que l'Assesseur à l'éducation et à la culture a présenté la délibération en question, concernant l'achat de 100 copies du dernier travail de M. Parfait Jans "René, Nino et les autres", qui est un récit situé en Vallée d'Aoste. Puis nous pouvons dire - je pense que c'est assez normal de le dire - que M. Jans est un personnage ressortissant de l'émigration valdôtaine, ancien Maire de Levallois-Perret, ancien Député à l'Assemblée nationale, donc je crois que ce sont des titres qui qualifient le personnage, qu'il soit de Gauche, de Droite ou n'importe où, il est un personnage valdôtain, qui a aussi donné de l'éclat à l'émigration valdôtaine, et il est auteur de nombreux romans et récits normalement situés dans notre région.
Je veux rappeler qu'un des objectifs des bibliothèques publiques d'une région - mais c'est une règle applicable dans tous les contextes communaux et régionaux - est celui de garantir la disponibilité de textes qui ont trait au pays où la bibliothèque est présente. C'est une des règles de la biblio-économie qui est courante et appliquée dans toutes les bibliothèques du monde. C'est un devoir de garantir une documentation, qui est importante même si n'est pas l'excellence d'un point de vue culturel, mais c'est quelque chose qui est documenté et qui doit resté documenté en tant que bibliothèque; dans le cas en examen je crois que ce livre a ces caractéristiques. Ce sont donc 100 copies, nous avons plus de 60 bibliothèques distribuées sur tout le territoire, or il y a la distribution d'au moins une copie pour chaque bibliothèque, je crois que la distribution est presque faite.
Pour ce qui est des autres questions, étant donné qu'elles ont été régulièrement soumises à l'attention de cette Assemblée, il me paraît opportun de rappeler certains passages. Dans sa délibération n° 6/2001 le Gouvernement avait approuvé un texte qui réglementait la distribution des publications et des livres achetés ou édités par les soins de l'Administration régionale et plus particulièrement celle des exemplaires qui restent à la Région une fois que tous les livres figurant dans le plan de distribution ont été distribués. Cette délibération a eu lieu aussi suite à un débat qui a été fait dans cette Assemblée sur proposition de M. Curtaz et d'autres conseillers, qui ont souvent soulevé ce juste problème. Il suffit de voir dans les procès-verbaux des réunions du Conseil de l'époque pour constater que le Gouvernement régional a effectivement réglementé la distribution des livres et qu'il a bien fait suivre cette réglementation de mesures appropriées.
Par contre jamais l'Exécutif n'a adopté de réglementation quant à l'achat des livres et ce pour les raisons que je tâcherai d'illustrer et qui ont déjà été expliquées à cette Assemblée par le passé. En effet, les publications, livres ou autres, sont habituellement proposées à l'Administration par les auteurs eux-mêmes ou par les éditeurs. Ces propositions sont examinées par les services régionaux compétents en ce qui concerne le thème des ouvrages. Ce sont les services qui évaluent la qualité et le contenu des publications, mais également une autre évaluation qui est faite est celle du prix et du rabais éventuel dans l'offre et du rabais qu'on peut obtenir en fonction du nombre d'exemplaires qu'on va acheter. L'achat, décidé par le Gouvernement, se base sur ces évaluations et sur le plan de distribution élaboré par les structures régionales pour chaque type de livre, parce que le nombre d'exemplaires achetés peut varier selon le genre de publication, le prix d'achat et la diffusion que peut avoir ladite publication. J'ai fait l'exemple de la publication de "René, Nino et les autres", ce ne sont que 100 copies, parce que nous l'avons retenu un texte qui est situé dans notre Vallée d'Aoste, c'est une documentation qu'il faut maintenir, on n'en a pas acheté 500 copies, parce qu'on n'aurait pas pu donner suite à une distribution équitable de ce texte; d'autres textes auront une valeur culturelle qui mérite une distribution différente, aussi selon les sujets qu'ils traitent. Il y a des textes donc dont la distribution est limitée aux bibliothèques, tandis que d'autres sont distribuées aussi aux écoles, ou bien aux collectivités locales et à d'autres sujets - comités ou organismes - susceptibles d'être intéressés par une publication précise. D'autre part, pour définir le nombre d'exemplaires à acquérir en ce qui concerne les livres les plus importants - du fait de leur qualité ou en raison du sujet dont ils traitent -, il est tenu compte également de la possibilité, pour les Assesseurs ou pour la Présidence, d'utiliser l'ouvrage à des fins de représentation, par exemple dans le cas de manifestations ou de remise de prix.
Pour ce qui est des critères qui justifient les différences dans le nombre d'exemplaires achetés par la Région, les caractéristiques et les idées personnelles de l'auteur et de l'éditeur, de toute évidence (je crois que celle-ci c'est une provocation) permettez-moi qu'on ne les prend pas en considération.
Quant à l'achat des publications, étant établi que la distribution est déjà réglementée, il convient de rappeler que les achats sont faits dans le respect des lois en vigueur et des objectifs du budget prévisionnel de la Région. Il y a donc une délibération qui réglemente l'achat et la distribution et il y a des contraintes du budget: là on fait une prévision chaque année limitant les livres et les publications qu'on peut acheter. Les dispositions législatives relatives aux procédures d'achat, les objectifs de gestion, en relation avec les sommes affectées au budget prévisionnel, et les plans de distribution semblent donc constituer, avec l'évaluation effectuée par les structures administratives, un cadre réglementaire et normatif qui peut à notre avis satisfaire toutes les exigences en la matière. Enfin il faut rappeler que l'Administration régionale en achetant un certain nombre d'exemplaires des publications que lui sont proposées donne un soutient aux auteurs, mais il s'agit justement que d'un soutien proportionné aux contenus et à la diffusion des ouvrages, vu que l'Administration n'achète jamais la totalité des éditions, étant donné que les publications qui nous sont proposées doivent évidemment être destinées à la vente par les habituels circuits de distribution.
En conclusion, si on a été absolument d'accord, et je crois que la chose a été faite de la façon qu'on avait souhaitée dans cette Assemblée, de donner des règles de distribution, face aux différentes façons d'évaluer l'opportunité ou moins selon le coût ou ce qui est le contenu des textes proposés à la Région, c'est difficile d'aller identifier des critères qui puissent servir pour toutes les occasions. Il me semble que tous ces passages donnent déjà une certaine garantie de transparence et de choix cohérent et correct pour ce qui est de l'achat des livres.
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Ho ascoltato attentamente la risposta del Presidente della Regione, non sono d'accordo con le sue argomentazioni e cercherò di spiegare il perché; ho anche la speranza di convincerlo, magari non a breve, ma ritengo di poter argomentare adeguatamente in ordine al problema da lui evidenziato. È vero, lo conosciamo, vi è un regolamento di distribuzione, che è stato un primo passo rispetto all'anarchia regnante in precedenza, e questo va bene. Questa questione della distribuzione dei libri però è ovviamente correlata al problema dell'acquisto, perché si acquista in quanto si distribuisce alle scuole, o alle biblioteche, o in sede di rappresentanza, perché non ha senso acquistare se non si utilizza. Ha poco significato limitarsi a un regolamento di distribuzione se poi non si regolamenta anche l'acquisto dei libri; per questo motivo sono tornato personalmente su tutti e due gli aspetti, perché sono correlati e non mi convince l'argomentazione del Presidente, il quale dice: "ma ci sono già delle normative, le adottiamo con buon senso e quindi cerchiamo di prendere il numero di libri che di volta in volta può essere utile a seconda delle esigenze, qualità, prezzo", eccetera. Non sono d'accordo, perché credo che si potrebbe fare un regolamento relativamente semplice e mi permetto di dare dei suggerimenti. Se si intende acquistare un libro per i suoi aspetti culturali, quindi un libro che non può essere di rappresentanza, forse è il caso di quelli che abbiamo citato come di altri libri... abbiamo un numero fisso di libri di acquistare, perché sono quelli che vanno alle biblioteche e alle scuole, saranno 50 o 100 o 200, ma si tratta di un numero fisso. Noi continuiamo a vedere acquisti di questo tipo di libri con dei numeri diversi, a volte sono decine, a volte sono centinaia ed è facile avere il sospetto che vi sia un aspetto di carattere clientelare, che vi siano delle pressioni, delle insistenze o non so che. Potrei citare delle deliberazioni anche vicine le une alle altre in cui vi sono delle disparità di trattamento abbastanza evidenti. Ripeto: se i libri non servono per rappresentanza, dovremmo averne un numero fisso, addirittura potrà essere definito all'unità: saranno 78, 83, non uno in più perché le biblioteche e le scuole non si moltiplicano; a mio giudizio la prima regolamentazione è stabilire se un libro serve o meno per rappresentanza.
Se si tratta invece di rappresentanza, occorre una certa discrezionalità, perché un libro particolarmente prestigioso, un libro con delle foto molto importanti può avere un utilizzo più frequente rispetto a un libro più modesto, ma anche in questo caso possiamo quanto meno fissare dei criteri che vadano da un minimo a un massimo: si potrà dire che, relativamente ai libri di rappresentanza, la Giunta è autorizzata ad acquistarne da un minimo di 200 ad un massimo di 700, in modo che vi sia un qualche criterio. Questo perché si può e si deve fare? Perché metterebbe fine a questo modo assolutamente discrezionale di acquisto e, fino all'altro ieri, di distribuzione dei libri. Lo dico, Presidente, dando atto che in questa materia, rispetto a qualche anno fa, si è fatto qualche passo in avanti, perché oggi noto un maggiore buon senso e sobrietà anche nell'acquisto di libri; però è opportuno che si faccia una regolamentazione semplice e chiara in modo che ciascuno possa verificare se la Giunta ha scelto un determinato autore e un determinato libro in base alle sue caratteristiche o se sono altre le ragioni che inducono il Governo regionale ad acquistare il libro in questione.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Non so se il collega Curtaz sia riuscito nell'intendimento dichiarato di convincere il Presidente, però ha creato i presupposti per una regolamentazione che può essere condivisa dalla nostra forza politica sulla base dei principi che ha enunciato e sulla base di altri principi che vorrei enunciare a completamento di questa ipotesi che non definirei neppure suggestiva, quanto piuttosto di corretta amministrazione.
Lei, Presidente, rispetto a tutto quanto era stato detto nelle precedenti occasioni, nella sua risposta alle nostre iniziative ha fatto un passaggio importantissimo ed è l'evidenza di come su questa materia pesi una certa discrezionalità politica. Noi sappiamo bene, essendo tutti "attori politici", che molte volte i contesti della politica portano ad adottare su spese cosiddette "frivole" degli atteggiamenti di benevolenza diversificata a seconda dei momenti e dei soggetti. Lei ha detto: "è innegabile", riconoscendo che vi è un sostegno finanziario che è operato con l'acquisto da parte dell'Amministrazione regionale e ha aggiunto: "proporzionato alla diffusione", ma prima di "diffusione" ha parlato di "contenuto"; questo è il problema di fondo: il contenuto! Il contenuto infatti può prestarsi a valutazioni tecniche, ma può prestarsi anche a valutazioni politiche, in alcuni casi abbiamo delle evidenze di valutazioni politiche non nel senso della censura, cioè un testo non viene acquistato perché ha delle distanze ideologiche rispetto all'Assessore di turno, ma per l'esatto opposto, cioè un testo viene acquistato per la vicinanza politica dell'autore o dell'editore all'Assessore di turno. Questo è un meccanismo insito nella debolezza umana e sappiamo che in periodi elettorali ha avuto delle punte, che hanno messo in imbarazzo chi si è trovato a dover gestire quel diluvio di copie stivate nei locali dal suo predecessore, tanto che con deliberazione di Giunta vi siete ridistribuiti quei libri.
Se vi è la volontà di trovare una regolamentazione che individui dei principi, perciò penso che vada a discapito di nessuno, ma a vantaggio di tutti: degli autori, degli editori e degli amministratori che escono da questa discrezionalità, che il più delle volte diventa fonte di imbarazzi, quando non sconfina in altre situazioni peggiori. La discrezionalità entro certi parametri può sicuramente rimanere sui libri di rappresentanza, come diceva il Consigliere Curtaz, ma i libri - che voglio individuare con una definizione diversa - di testimonianza, cioè tutti quei libri che hanno a riferimento la Valle d'Aosta, la sua storia, il suo ambiente... sono libri che possono essere di rappresentanza o di testimonianza. Sui libri di testimonianza, se vi è la volontà politica - e io condivido - di far sì che resti traccia di approfondimenti culturali, dibattiti politici nelle istituzioni preposte alla crescita culturale di questa Regione, biblioteche, scuole, associazioni, andiamo ad individuare questi criteri e cerchiamo di dimostrare che questa Amministrazione ha interesse a coltivare la memoria della storia, perché la contemporaneità porta a scrivere la storia, uscendo da quello che spesso è un po' quel mercato clientelare che spesso elemosina una sponsorizzazione indiretta, ma che lei, Presidente, onestamente ha riconosciuto. Penso che un regolamento di Consiglio potrebbe trovare un sufficiente e ampio spazio per condividere dei meccanismi, che escano da queste logiche, che ci portano spesso a perder tempo su vicende che tutto sommato potrebbero essere gestite in maniera più elegante, perché non sono queste le vicende che determinano le sorti di una maggioranza, piuttosto che di un esecutivo. Si tratta di una questione di stile ed io inviterei l'Assessore Charles e il Presidente Perrin a dare un segnale di trasparenza in questa direzione, è una codifica di criteri che va a beneficio della cultura della Valle d'Aosta.