Oggetto del Consiglio n. 2449 del 6 febbraio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2449/XI Provvedimenti regionali in materia di onerosità delle concessioni edilizie ai sensi del Capo III della legge regionale 6 aprile 1998, n. 11. Oneri di urbanizzazione e costo di costruzione. (Discussione generale congiunta)
PresidenteLa parola all’Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Vallet.
Vallet (UV)Con l’approvazione di questi due provvedimenti da parte del Consiglio regionale si completerà la redazione dei provvedimenti attuativi della legge n. 11/98. A dire la verità per quanto riguarda questi due provvedimenti non si tratta di provvedimenti ex novo, ma di aggiornare e meglio definire due provvedimenti che già esistono per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione e costi di costruzione fin dal 1977.
Si tratta però di aggiornarli tenendo conto di una serie di nuove definizioni previste dalla legge urbanistica del 1998. Si tratta di argomenti molto, molto tecnici, anche di non facile approccio, che hanno impegnato la III Commissione nel corso di due lunghe sedute e io voglio ringraziare l’apporto costruttivo che i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza hanno voluto dare nella definizione di questi provvedimenti. I provvedimenti sono accompagnati ognuno da una relazione ampia e abbastanza esaustiva, mi limiterò ad evidenziare per ognuno dei due quelli che sono, a mio modo di vedere, i punti salienti. Per quanto riguarda il provvedimento concernente gli oneri di urbanizzazione, con questo atto sostituiamo cinque provvedimenti che sono tuttora vigenti; l’atto va a definire i criteri per la costruzione delle tabelle parametriche, i criteri che erano alla base della costruzione dei provvedimenti precedenti sono confermati.
Per la classificazione dell’effetto dei comuni in base all’effetto urbano abbiamo voluto utilizzare gli stessi misuratori, ma li abbiamo evidentemente aggiornati sulla base degli ultimi dati disponibili. Per quanto riguarda l’aggiornamento del costo standard medio delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, abbiamo operato rispetto al costo iniziale, fissato nel 1977, un adeguamento corrispondente all'attualizzazione in relazione alla variazione dei costi in base all’indice ISTAT e il nuovo costo standard medio viene fissato a 87 euro, pari a 168.455 lire, ancora: le tabelle contenute in questo atto sono state aggiornate tenendo conto delle nuove definizioni delle nuove categorie di destinazione d’uso previste dall’articolo 73 della legge n. 11/98.
Il provvedimento prevede, come peraltro indicato dall’articolo 65, comma 2 della legge, che, per quanto riguarda gli interventi di recupero dell’esistente, gli oneri siano ridotti. Altra questione di rilievo: viene previsto che a far data dal gennaio del 2003 i costi vengano annualmente adeguati sempre in base alle variazioni dei costi ISTAT.
Il provvedimento relativo al costo di costruzione ha un'innovazione sostanziale rispetto a quello precedente in quanto il costo di costruzione viene determinato in misura pari ai costi massimi ammissibili per l’edilizia agevolata: questo, a differenza di come era prima, sia per i nuovi edifici che per gli edifici esistenti.
Una questione che voglio sottolineare è che abbiamo voluto mantenere inalterata l’attuale incidenza della quota di contributo afferente al costo di costruzione; anche in questo caso la classificazione dei comuni, per quanto riguarda l’effetto turistico, è stata fatta sulla base degli ultimi dati disponibili. Anche per questo provvedimento abbiamo previsto l’adeguamento annuale in base alle variazioni ISTAT dei costi e anche questo provvedimento, come quello riguardante gli oneri di urbanizzazione, abroga e sostituisce tutti i provvedimenti attualmente in vigore.
Prima, ho accennato all’apporto costruttivo dei Consiglieri in III Commissione in relazione agli approfondimenti che sono stati fatti: proprio sulla base di un'osservazione, che era stata fatta in commissione dalla Consigliera Squarzino, presento due emendamenti al provvedimento relativi al fatto che con delibera di Giunta del 31 dicembre 2001 il Comune di Pont-Saint-Martin è diventato sede di AIAT, conseguentemente i provvedimenti - che erano stati definiti nel mese di novembre - non avevano potuto tener conto di questa situazione, sulla base di questo il Comune di Pont-Saint-Martin cambia di classifica per quanto concerne l’effetto turistico passando da "effetto turistico irrilevante" a "effetto turistico basso". Presento, quindi, questi due emendamenti: uno per sostituire la tabella dove il Comune di Pont-Saint-Martin cambia di collocazione e l’altro per sostituire l’allegato.
PresidenteÈ aperto il dibattito generale.
La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI)Cercherò di rimanere su una sintesi che vada al di fuori delle considerazioni troppo tecniche nelle quali rischieremmo di perderci se dovessimo replicare agli approfondimenti che sono stati fatti in commissione.
È però evidente che alcune di quelle questioni è forse il caso di evidenziarle perché questo è un provvedimento che nella sua tecnicità è importante per quanto riguarda il governo e la gestione del territorio e allora diciamo che forse si poteva pretendere qualcosa di più in virtù essenzialmente di quelle competenze primarie che ci sono riconosciute nella materia.
L’Assessore ha esordito dicendo che con questo provvedimento si portano, a complemento, le varie norme che danno attuazione alla legge regionale n. 11/98 e ha ricordato anche come sostanzialmente questi parametri, che definiscono gli oneri di costruzione e di urbanizzazione, risalgano alla legge dello Stato, la cosiddetta "legge Bucalossi", che aveva individuato sostanzialmente tutta una serie di criteri molto complessi che noi, nonostante il tempo passato e nonostante la competenza primaria acquisita in materia, abbiamo conservato e mantenuto.
Sarebbe stato opportuno un po' più di coraggio, Assessore, prendersi magari qualche mese in più ed ipotizzare delle parametrazioni diverse e addirittura ipotizzare un'unica voce che fosse la sommatoria degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione in modo tale da poter semplificare anche quelli che sono i procedimenti tecnico-amministrativi che competono ai comuni ogni qualvolta devono effettuare il conteggio delle concessioni edilizie ai fini degli oneri che devono essere versati dai privati.
Riteniamo anche in questo caso che le osservazioni fatte dal CELVA, ossia dall'Associazione che raggruppa i sindaci dei comuni valdostani, non siano osservazioni peregrine da liquidare con degli "esamineremo?", "faremo?", "vedremo?" perché, quando il CELVA esprime un parere in maniera argomentata, - forse qualcuno dirà: "al di fuori di quella che è la richiesta di parere favorevole o negativo" -, dice, e noi condividiamo, che l’effetto turistico, che è la sommatoria dei parametri utili per l'individuazione del costo di costruzione, non rispecchia la realtà dei nostri comuni e delle nostre località, perché - e noi, ribadisco, condividiamo - in questa tabella ereditata dal passare del tempo si fa riferimento a dati di tipo geografico, alta, media montagna, a dei dati inerenti alla dimensione demografica, si fa riferimento alle stanze occupate e ai posti letto e questi due ultimi parametri sono quelli che nei fatti danno l'indicazione della ricettività turistica delle nostre località e dei nostri comuni.
Probabilmente considerare altri aspetti che fanno la differenza in termini turistici, altri parametri sulle infrastrutture, che possono essere le dimensioni delle stazioni sciistiche, la portata oraria degli impianti, la capacità di quei comprensori, la quantità di altre strutture museali piuttosto che di svago che ci sono nelle varie località, avrebbe contribuito a dare una fotografia più aderente alla realtà di quello che è l’effetto turistico dei vari comuni, questo non è accaduto e ce ne rammarichiamo per certi versi perché sappiamo che, avendo messo mano a questo complesso meccanismo, sarà difficile nel medio, breve periodo rimetterci mano per cambiarne l’impostazione ed è per questo che diciamo che tutto sommato è un po' un'occasione persa.
Entrando invece nel dettaglio di questa classificazione, che emerge dall’insieme dei tanti tabulati che accompagnano questi due atti amministrativi, non possiamo non evidenziare alcune curiosità, se vogliamo definirle in maniera eufemistica, le curiosità sono che le tabelle, ad esempio del costo di costruzione, creano delle forti disparità fra quelle che sono realtà contigue e finitime, un esempio per tutti potrebbe essere quello di Saint-Vincent, definito "a forte effetto turistico", rispetto alla realtà di Châtillon definita "ad effetto turistico irrilevante".
Questo cosa vuol dire? Che, al di là del turismo irrilevante o del forte turismo che ci può essere in queste due cittadine, queste definizioni vanno alla fine ad incidere sugli oneri che i cittadini residenti in quel di Saint-Vincent piuttosto che in quel di Châtillon devono sostenere per costruirsi la loro prima casa e qui il peso dell’effetto turistico lo riteniamo eccessivo perché, nell'ipotesi media dei 450 metri quadri di superficie complessiva sino a tre piani fuori terra, che è poi la tipologia tipica dei nostri comuni, vediamo che l’effetto irrilevante comporta oneri per 30.000 lire/metri quadri rispetto alle 58.000 lire dell’effetto forte e riteniamo che siano difficilmente sostenibili per quei cittadini che magari, aprendo le rispettive finestre, si vanno a trovare sul confine dello stesso comune, nell’esempio Châtillon e Saint-Vincent e questo è il primo elemento che evidenziamo dicendo poi anche che non è corretta l’affermazione dell’Assessore che è stato cambiato soltanto il costo di costruzione, ma che nella sostanza le parametrazioni non cambiano i valori perché delle tre tipologie previste - ossia gli interventi sugli edifici esistenti, gli interventi sui nuovi edifici con non più di tre piani e gli interventi sui nuovi edifici oltre i tre piani - tutta la prima fascia degli interventi sugli edifici esistenti, in considerazione di una filosofia di recupero e anche di un progressivo esaurimento delle aree di nuova costruzione, ha un incremento seppur minimo costante su tutte e quattro le categorie: irrilevante, bassa, media, forte dell’effetto turistico e anche nella seconda fascia, quella degli edifici con non più di tre piani, notiamo che c’è un aumento nelle categorie medio e forte che sono poi da un punto di vista numerico oltre il 50 percento dei comuni valdostani, perciò non è corretto, Assessore, quando esordisce dicendo che non aumentiamo l’onere del costo di costruzione ai fini delle imposizioni comunali.
L’altra cosa che invece va detta è che le osservazioni che il CELVA ha fatto sono rimaste lettera morta per la totalità dei comuni, tranne uno, nel senso che dei consiglieri qui presenti uno in particolare ha avuto l’abilità e la capacità, in virtù di quello che è stato il suo passato di Sindaco di Gressan, di far sospendere i lavori della commissione e di andare a ridisegnare su dei parametri più confacenti a quei suoi concittadini amministrati, e probabilmente oggi ancora suoi sostenitori ed elettori, delle tariffe più vantaggiose, perché questa è la conclusione di ciò che è accaduto per Gressan.
Altri sindaci o ex sindaci presenti in questo Consiglio regionale non hanno avuto la stessa scaltrezza o lo stesso peso politico a vantaggio di quei comuni che hanno nel tempo amministrato. Cosa è successo a Gressan? È successo che Gressan da sempre è diviso in fasce, ha una fascia a "forte effetto turistico", la fascia della conca di Pila che ha dei parametri particolari, e ha un’altra fascia, che è invece classificata con un "effetto turistico minore".
La differenza di queste due fasce passa attraverso una quota ideale tirata sulla collina di Gressan e questa quota, prima della modifica, Consigliere Cottino, per intenderci, passava ad 800 metri sul livello del mare, per cui chi stava sopra agli 800 metri del livello del mare aveva degli oneri maggiori di costruzione in considerazione di questo maggiore effetto turistico; siamo arrivati a sospendere i lavori per abbassare di 400 metri questa quota, allora il problema non è di aver abbassato la quota di 400 metri a Gressan, il problema è un altro ed è che a Gressan abbiamo estrapolato dal territorio comunale urbanizzato, ovvero quel territorio comunale dove ci sono gli insediamenti non turistici, "quell’effetto vuoto per pieno" che creano le tante stanze, i residence e gli alberghi che si trovano nella zona turistica.
Una medesima operazione, sosteniamo noi, avrebbe potuto essere effettuata per altre realtà simili e ritorno all’esempio precedente: la realtà di Saint-Vincent; sappiamo cosa incide in questo meccanismo di parametrazione l’intero complesso del Billia, sostenevamo in commissione, e lo ribadiamo in aula, che si poteva adottare la stessa filosofia di estrapolare dal contesto urbano residenziale di Saint-Vincent l’area del Billia e andare a creare una doppia parametrazione anche su quel territorio comunale; evidentemente questo argomento non ha avuto gli sponsor che ha avuto la proposta di Gressan.
A proposito della proposta di Gressan vorrei evidenziare l’iniquità nel momento in cui va ad interessare un territorio che è stato per la maggior parte ormai urbanizzato, dove i cittadini che hanno costruito hanno sostenuto oneri di urbanizzazione maggiori, mentre i pochi - perché li contiamo sulle dita di una mano, collega Cottino - avranno il beneficio di avere le opere di urbanizzazione costruite con i soldi sborsati da coloro che hanno precedentemente costruito.
Riteniamo che questo modo di procedere, Assessore, sia un altro di quegli elementi di valutazione non propriamente positiva che si possono fare a questo atto. Perché se la filosofia, Consigliere Cottino, è una filosofia che potremmo anche condividere, dovrebbe essere una filosofia politica e non una filosofia ad uso di quello che può essere il proprio recinto elettorale, per dirla in termini chiari.
Questa filosofia, collega Cottino, eravamo disposti a sostenerla in commissione purché avesse applicazione sull’intero territorio regionale e ci dispiace che questa proposta, che era una proposta politica seria, sia stata lasciata cadere perché il primo che non credeva in questa proposta era il collega Cottino.
Penso che non ci sia da dire molto altro sull'impostazione di questo duplice atto amministrativo perché l’insieme di questa mancanza di coraggio di fare una scelta radicale di semplificazione, che facilitasse anche quelli che sono i compiti onerosi dei comuni nel computare i costi di urbanizzazione e di costruzione, e l’assenza di un criterio di equità trasversale da applicare su tutto il territorio regionale ci porta a dire che questo è un atto che sicuramente non va a risolvere le tante questioni che erano aperte e che continueranno a rimanere aperte sul territorio dell'urbanistica e dei costi ad essa inerenti.
PresidenteNon ho altri iscritti a parlare. Dichiaro chiuso il dibattito generale.
La parola al Consigliere Cottino per dichiarazione di voto.
Cottino (UV)Non avevo nessuna intenzione di intervenire perché credevo che la cosa fosse stata talmente chiarita in commissione da non meritare un ulteriore approfondimento, purtroppo il collega Frassy, dicendo fra l’altro delle cose inesatte, ha voluto tirare in ballo il sottoscritto facendo intendere una cosa che invece non è. Non sempre mi fa piacere quando leggo che sono "isolato", ma non necessariamente deve farmi piacere l’opposto, nel senso che non ho la pretesa di avere tutto quel peso politico che mi ha attributo il collega Frassy.
Credo di essere molto più semplicemente uno dei 17 componenti del gruppo dell'Union Valdôtaine e di essere né più né meno come tutti gli altri. Ho soltanto sollevato un problema che conoscevo molto bene e non ho chiesto modifiche particolari; ho solo fatto presente la situazione del Comune di Gressan, una situazione analoga a quella che c’è per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione al Comune di Aosta, solo che qui riguarda i costi di costruzione ed è una situazione che risale alla prima applicazione di questa legge.
Ho chiesto agli uffici una verifica e questa ha confermato la mia sensazione. Tra l’altro, collega Frassy, la linea di demarcazione delle due zone non si è abbassata di 400 metri, ma si è alzata di 400 metri, il che cambia parecchio nella filosofia.
Per essere più chiaro, voglio precisare che non ho mai sostenuto si potesse considerare l’alta collina e Pila con parametri bassi per quanto riguarda l'aspetto turistico. Il discorso è invece completamente diverso per quanto riguarda la parte bassa ed è solo sotto questo aspetto che si è fatta la modifica. Voglio anche ricordare, forse il collega Frassy era talmente impegnato a trovare motivazioni per votare contro e gli è sfuggito che anche un’altra proposta, quella della collega Squarzino, nel frattempo è stata accolta.
La nuova sede dell'AIAT di Pont-Saint-Martin, come è emerso dalla verifica degli uffici, ha comportato una velocizzazione ai parametri. Pertanto Gressan non è stato l'unico comune interessato da emendamenti. Quanto all’altra affermazione, assurda, per cui coloro che hanno costruito prima avrebbero pagato per quelli che costruiranno dopo, non sta né in cielo né in terra. Evidentemente il Consigliere Frassy sta facendo confusione.
La realtà è che chi ha costruito prima ha pagato sulla base di parametri e livelli esistenti prima, mentre quelli che costruiranno dopo pagheranno sulla base di nuovi parametri e linee. Per quanto riguarda in particolare gli oneri di urbanizzazione, questi sono di gran lunga aumentati rispetto ai costi di costruzione per cui la sua è un'affermazione che come già detto non sta né in cielo né in terra.Ritengo che gli uffici abbiano fatto un buon lavoro; l’Assessore si è poi reso disponibile a verificare quanto è stato sollevato in commissione. Evidentemente qualcun altro non aveva argomenti validi e precisi da indurre la commissione e gli uffici a far fare ulteriori controlli, pertanto pregherei il collega Frassy di tenere per sé certi giudizi che non corrispondono alla realtà.
PresidenteConsigliere, ci è sfuggita la dichiarazione di voto.
Cottino (UV)Visto che ho detto che il provvedimento andava bene, davo per scontato il voto favorevole. Se comunque si vuole la precisazione dichiaro di votare a favore.
PresidenteLa parola all’Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Vallet.
Vallet (UV)Avrei magari dovuto replicare prima, ma il Consigliere Cottino mi ha battuto sul tempo. Colgo l’occasione di questa dichiarazione di voto evidentemente favorevole sui due provvedimenti per fare una brevissima puntualizzazione su due questioni che ha evidenziato il collega Frassy.
La prima questione eminentemente politica: il Consigliere Frassy dice che avremmo dovuto avere il coraggio di incidere maggiormente nella definizione di questi provvedimenti approfittando della competenza primaria che in questa materia ha la Regione, magari andando a strutturare gli oneri in un'unica voce.
Devo dire che non è questo il momento per definire in modo diverso la questione perché la questione è stata puntualmente definita con l’approvazione della legge n. 11, quello avrebbe potuto essere il momento per porsi il problema se in Valle d’Aosta utilizzare l’impostazione della "legge Bucalossi" oppure darsene un’altra, ma quella è stata la scelta operata con la legge n. 11/98 e oggi ci troviamo a dare puntuale applicazione.
Per quanto riguarda la questione sollevata dalle osservazioni del CELVA, abbiamo già replicato anche a questo organismo evidenziando che sono stati scelti quei misuratori per definire l’effetto turistico che sono stati ritenuti maggiormente idonei ad evidenziare i territori comunali considerabili omogenei sotto il profilo dei valori immobiliari. Sono stati presi in considerazione gli indicatori che misurano la quantità di popolazione turistica insediabile, rapportabile quindi alla popolazione residente e quindi il numero di stanze non occupate e i posti letto in alberghi, pensioni e locande.
Abbiamo ritenuto invece di dover escludere le varie attrezzature o infrastrutture, vedi impianti sportivi, ristoranti, musei o castelli che, pur avendo rilevanza ai fini turistici, hanno un effetto modesto nell’incidere sui valori immobiliari, pertanto nell’incidere sulla classificazione dei comuni ad effetto turistico tenuto conto della finalità della classificazione medesima.
Una battuta rapidissima per quanto riguarda la "questione Gressan": mi limito a dire che, sulla base dell'osservazione che il collega Cottino aveva fatto in commissione, abbiamo solo fotografato la realtà e di conseguenza modificato il provvedimento.