Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2441 del 6 febbraio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2441/XI Programmi di cooperazione transfrontaliera Interreg III A Italia-Svizzera 2000/2006 e Italia-Francia 2000/2006. (Discussione generale congiunta)

PrésidentJe rappelle que sur cet acte administratif la Ière Commission a exprimé à la majorité son avis favorable.

La parole à l’Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, délégué, Vicquéry.

Vicquéry (UV)Con la comunicazione della Commissione europea del 28 aprile 2000 è stato dato avvio alla terza fase delle iniziative Interreg per il periodo 2000-2006. Due precedenti fasi, rispettivamente per il triennio 1991-1993 e per il periodo 1994-1999, sono state infatti già realizzate dando luogo ad una progressiva intensificazione dei rapporti di cooperazione in molteplici ambiti.

Si tratta - è bene ricordarlo - di uno degli strumenti con cui viene data attuazione alla politica regionale europea che ha per obiettivo il rafforzamento della coesione economica e sociale mediante una riduzione del divario fra i livelli di sviluppo delle regioni d’Europa, più in particolare l’iniziativa Interreg si pone l’obiettivo di evitare che i confini nazionali costituiscano un ostacolo allo sviluppo equilibrato e all'integrazione del territorio europeo.

La nuova iniziativa Interreg III si articola in tre sezioni, o volets, riferiti a distinti ambiti territoriali di cooperazione: il volet A, a cui fanno riferimento i programmi Italia-Svizzera e Italia-Francia, sottoposti oggi all'approvazione del Consiglio regionale, riguardanti la cooperazione transfrontaliera fra regioni di frontiere contigue, comprese quelle delle frontiere esterne all’Unione europea; il volet B, concernente la cooperazione transnazionale, in questo caso la Valle d’Aosta è interessata a dei programmi "Mediterraneo occidentale", "Spazio alpino"; il volet C, riguardante la cooperazione interregionale nell’intero territorio della comunità.

La nuova fase di Interreg è contraddistinta da alcune novità, in particolare viene chiesto che i programmi siano definiti sulla base di un ampio partenariato che coinvolga, oltre ai soggetti istituzionali, anche i rappresentanti delle parti economiche e sociali; che si realizzi un maggior livello di integrazione nella gestione dei programmi, a tal proposito sono previste l'individuazione di un'amministrazione capofila che svolga i compiti di autorità di gestione a pagamento, la selezione congiunta dei progetti, la costituzione di un segretariato tecnico congiunto e quant’altro; che i progetti selezionati presentino una valenza transfrontaliera.

La struttura dei programmi è sostanzialmente analoga: ad una parte iniziale, in cui è sviluppata l’analisi del contesto socio-economico delle aree di riferimento, segue l’esame dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e delle minacce in base al quale sono individuati gli obiettivi che i programmi si propongono di conseguire e le specifiche misure, tipologie di progetti, previste a tal fine, dunque le misure rivestono un'importanza centrale nei programmi, in esse sono indicati obiettivi specifici, tipologie di azioni ammissibili e categorie dei potenziali beneficiari pubblici e privati.

Fatta questa premessa per illustrare le caratteristiche dell'iniziativa Interreg, è possibile entrare nello specifico dei connotati dei due programmi. Il "Programma Italia-Svizzera 2000-2006" comprende oltre alla Valle d’Aosta, le Province di Biella, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Varese, Como, Lecco, Sondrio e Bolzano e i Cantoni del Vallese, Ticino e dei Grigioni.

L’elaborazione della proposta di programma è stata coordinata da un comitato transfrontaliero composto dai rappresentanti delle amministrazioni interessate che ha coinvolto per la definizione dei contenuti le varie istanze di cooperazione già operanti a livello locale e i rappresentanti degli organismi socio-economici. Questo è avvenuto tramite seminari che sono stati all’uopo predisposti.

Nell’ambito del partenariato è stata individuata, quale amministrazione capofila, la Regione Lombardia, tuttavia, per assicurare una gestione congiunta del programma, è stato previsto un apposito organismo collegiale del quale fanno parte tutte le amministrazioni interessate. A seguito della notifica della proposta di programma ai servizi della Commissione europea si è svolta una fase di negoziato che ha portato alla concertazione del testo definitivo del programma stesso per l’insieme della frontiera. Per la sola parte italiana è previsto un investimento complessivo stimato in 74,443 milioni di euro, di cui 25,56 a carico dell'Unione europea, 25,56 delle amministrazioni pubbliche e 23,323 dei beneficiari dei progetti. In Valle d’Aosta l’investimento complessivo stimato ammonta a 6,503 milioni di euro, di cui 2,38 a carico dell’Unione europea, 1,666 dello Stato italiano, 0,714 della Regione e 1,743 dei beneficiari dei progetti. Per assicurare la partecipazione della Valle d’Aosta al programma in argomento, è stata disposta con legge regionale n. 1/2001 e n. 38/2001 l’autorizzazione di spesa di competenza regionale.

Rispetto al programma Italia-Francia, che riguarda il punto successivo, l’area di riferimento comprende, oltre alla Valle d’Aosta, le Province di Torino, Cuneo, Imperia, i Dipartimenti della Haute-Savoie e della Savoie, delle Hautes-Alpes, delle Alpes-de-Haute-Provence e delle Alpes Maritimes.

L’elaborazione della proposta è stata coordinata come per il programma precedente; per quanto riguarda l’insieme del programma, è previsto un investimento complessivo di 157,545 milioni di euro, di cui 63,340 a carico dell’Unione europea, 86,792 delle amministrazioni pubbliche e 7,413 dei beneficiari privati.

In Valle d’Aosta l’investimento complessivo stimato ammonta a 27,655 milioni di euro, di cui 11,119 a carico dell'Unione europea, 10,665 dello Stato italiano, 4,570 della Regione e 1,301 dei beneficiari privati, somme che sono state previste con legge regionale n. 1/2001 e n. 38/2001.

PrésidentPouvons-nous considérer l’illustration étant faite pour les deux objets? S’il n’y a point d’objections nous considérons que la discussion est ouverte sur les deux actes administratifs en question. Y a-t-il quelqu’un qui demande la parole? Au cas contraire la discussion générale est close. Nous procédons par un vote séparé de ces deux actes administratifs.