Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2422 del 23 gennaio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2422/XI Approvazione del programma degli interventi da eseguire in economia diretta dai cantieri dipendenti dal Dipartimento risorse naturali, dalla Direzione forestazione, dalla Direzione del Corpo forestale valdostano, dal Servizio gestione risorse naturali e dal Servizio infrastrutture, nel corso dell’anno 2002.

Deliberazione Il Consiglio

Richiamata la legge regionale 27 luglio 1989, n. 44, sulle "Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico e il trattamento economico dei relativi addetti";

Preso atto che, come stabilito dall’articolo 3 della suddetta legge, il Dipartimento Risorse Naturali, in collaborazione con le strutture Direzione Forestazione, Direzione del Corpo Forestale Valdostano, Servizio Gestione Risorse Naturali e Servizio Infrastrutture, ha predisposto gli allegati programmi degli interventi per lavori da eseguirsi in economia diretta per l’anno 2002;

Precisato che i lavori elencati nella proposta di programma comportano l’occupazione complessiva di n. 657 addetti idraulico-forestali con contratto di lavoro sia a tempo determinato che indeterminato e che risultano così suddivisi:

Direzione Forestazione - Servizio Infrastrutture

- addetti agli interventi di forestazione, sentierazione e alte vie n. 277

- addetti agli interventi del verde pubblico n. 45

- addetti agli interventi di manutenzione vivai forestali e alberi monumentali n. 41

- addetti agli interventi Mont Avic, FRIO, FOSPI n. 125

- addetti rilievi piani di assestamento n. 54

- impiegati n. 39

Direzione del Corpo Forestale

- addetti alla gestione fauna selvatica e edilizia forestale n. 24

- addetti agli interventi antincendio boschivo n. 1

- impiegati n. 12

Servizio Gestione Risorse Naturali

- addetti agli interventi di sistemazione ambientale zone umide n. 4

- addetti agli interventi di manutenzione giardini alpini e castelli n. 11

- impiegati n. 3

Dipartimento Risorse Naturali

- impiegati n. 21

Considerato che per l’occupazione degli addetti forestali di cui sopra è stata prevista una spesa ammontante a Euro 10.071.340,00;

Preso atto che la programmazione dei lavori, a causa del loro carattere prevalentemente stagionale e della loro tipologia, è da ritenersi comunque in via previsionale e potrebbe subire nel corso dell’anno delle variazioni;

Visto il regolamento regionale 28 marzo 1994, n. 2, come modificato dal regolamento regionale 5 dicembre 1995, n. 8;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 5186 in data 31 dicembre 2001 concernente l’approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2002/2004, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Coordinatore del Dipartimento Risorse Naturali, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;

Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;

Delibera

1) di approvare i programmi degli interventi per lavori da eseguirsi in economia diretta per l’anno 2002 redatto dal Dipartimento Risorse Naturali in collaborazione con le strutture Direzione Forestazione, Direzione del Corpo Forestale Valdostano, Servizio Gestione Risorse Naturali e Servizio Infrastrutture, come da allegati alla presente deliberazione, dando atto che per il pagamento delle retribuzioni agli addetti forestali si provvederà con successivo provvedimento dirigenziale all’impegno della spesa prevista di Euro 10.071.340,00= (diecimilionisettantunotrecentoquaranta/00) suddivisa nei sottoelencati capitoli di spesa, come specificato nei riepiloghi allegati:

- 38950 "Spese per retribuzioni al personale addetto alla manutenzione dei vivai forestali e alla gestione e valorizzazione delle risorse naturali (Contratti Nazionali Collettivi di Lavoro)";

- 39700 "Spese per retribuzioni al personale addetto alla cura e alla manutenzione straordinaria degli alberi monumentali e dei castagni da frutto, alla realizzazione e manutenzione del verde pubblico, delle aree e dei percorsi attrezzati e alla gestione dei giardini alpini (Contratti Nazionali Collettivi di Lavoro)";

- 38820 "Spese per la prevenzione e la lotta agli incendi dei boschi e per la ricostituzione dei boschi percorsi dal fuoco";

- 50150 "Spese per la costruzione di infrastrutture tecniche per il parco Mont-Avic";

- 64901 "Spese per la realizzazione di opere volte a promuovere lo sviluppo alpinistico ed escursionistico";

- 65920 "Spese per il restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)";

- 39670 "Spese per manutenzione ordinaria del verde pubblico, delle aree e percorsi attrezzati e delle aree naturali";

- 39660 "Spese per interventi di insediamento del verde pubblico, delle aree e dei percorsi attrezzati e per il recupero ambientale di aree degradate";

- 64990 "Spese sui fondi assegnati dallo Stato per lavori sugli immobili che interessano il patrimonio storico e artistico";

- 65905 "Spese sui fondi assegnati dallo Stato per il recupero e la conservazione dei beni culturali, archeologici, storici e artistici";

2) di approvare l’esecuzione dei lavori suddetti in amministrazione diretta, a cura e sotto la direzione del Dipartimento Risorse Naturali, della Direzione Forestazione, della Direzione del Corpo Forestale Valdostano, del Servizio Gestione Risorse Naturali e del Servizio Infrastrutture, con l’impiego di addetti forestali assunti con rapporto di lavoro di natura privatistica regolato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, dal Contratto Integrativo regionale di Lavoro e ai sensi della legge regionale 27 luglio 1989, n. 44;

3) di autorizzare la Giunta regionale ad apportare con proprie deliberazioni eventuali successive parziali variazioni ed ulteriori integrazioni ai programmi degli interventi, in relazione al verificarsi di sopravvenute priorità, nel limite dei fondi stanziati per gli interventi di cui si tratta.

Allegati

(Omissis)

PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.

Perrin (UV)Il piano di intervento annuale viene predisposto dal Dipartimento delle risorse naturali sulla scorta delle indicazioni emergenti dagli studi e ricerche effettuate dal dipartimento stesso, integrate dalle segnalazioni degli enti locali, comuni e comunità montane. In seguito il piano viene portato a conoscenza delle organizzazioni sindacali e con esse valutato sotto il profilo occupazionale e sociale.

Per l’esecuzione degli interventi il dipartimento si avvale di personale operaio, tecnico e amministrativo dipendente dall’Amministrazione regionale e di operai e impiegati forestali con occupazione prevalentemente di tipo stagionale. Gli interventi compresi nel programma dei lavori sono essenzialmente di interesse pubblico, rivolti perciò alle proprietà regionali, comunali e delle consorterie. Vengono inoltre eseguiti i piani economici che interessano annualmente le proprietà boscate dei comuni che hanno il piano in scadenza. Tali piani infatti hanno validità decennale e vanno periodicamente revisionati. Nel 2002 saranno effettuati i rilievi delle proprietà boscate dei Comuni di Champorcher, Pontboset, Hône, Issogne, Villeneuve e Bionaz.

I lavori elencati nella proposta di programma comportano l’occupazione di 528 operai e di 75 impiegati, ossia 603 addetti idraulico-forestali, a cui vanno aggiunti 54 studenti nel periodo estivo per l’esecuzione dei rilievi concernenti i piani economici e una decina di operai con età superiore ai 45 anni disoccupati e iscritti in liste speciali del collocamento come previsto dall’articolo 10 della legge 27 luglio 1989 n. 44.

Gli operai a tempo indeterminato sono 91, quelli a tempo determinato sono 437. Nel 2002 viene pertanto mantenuto lo stesso livello occupazionale dell’anno precedente. L’impiego degli operai a tempo determinato è ordinariamente contenuto nel massimo di 160 giornate lavorative, salvo nel caso di cantieri particolari e per lavori indifferibili.

Lo stato giuridico e il trattamento economico degli operai forestali sono disciplinati dai contratti collettivi nazionali di lavoro ed integrativi regionali. Gli operai sono classificati in operai super specializzati, operai specializzati, operai qualificati, operai comuni, mentre le operazioni di rilevamento dei dati selvicolturali e per la gestione delle risorse forestali vengono affidate generalmente a professionisti esterni all'Amministrazione che si avvalgono per i rilievi di giovani studenti appositamente reclutati dal Dipartimento risorse naturali. Gli operai sono poi suddivisi nei vari servizi del dipartimento.

Il numero totale dei cantieri è di 83. La presenza di 83 cantieri operanti sul territorio regionale richiede, quindi, una presenza, nell’ambito del dipartimento delle singole strutture gestionali, di tecnici di varia estrazione per la gestione amministrativa e contabile degli addetti forestali, per la gestione dei magazzini, officine, laboratori e per la direzione tecnica dei lavori di cantiere. La disponibilità di bilancio per il 2002 ammonta ad euro 10.071.340, valore prossimo a quello dell’anno precedente, ciò che ha permesso di mantenere invariato il volume occupazionale.

Il Dipartimento risorse naturali collabora per alcuni lavori con gli altri assessorati: con l’Assessorato del territorio, ambiente e opere pubbliche per la sentierazione del Mont Avic, con l’Assessorato del turismo, sport commercio e trasporti per la manutenzione delle alte vie, con l’Assessorato dell'istruzione e cultura per la manutenzione delle aree dei castelli. Il Dipartimento delle risorse naturali non ha gestione diretta, provvede tuttavia alla gestione amministrativa e contabile degli addetti forestali e provvede all’attuazione delle procedure di sorveglianza sanitaria di tutti gli addetti alle attività di cantiere. Il dipartimento deve provvedere inoltre alla formazione del personale per cui nel corso dell’anno vengono organizzati vari corsi di formazione e di aggiornamento.

Il Servizio delle gestioni naturali, attraverso l’Ufficio parchi e riserve del servizio, provvede a gestire direttamente i cantieri che operano nelle attività di manutenzione ordinaria e pulizia dei sentieri nelle riserve naturali, nonché di cura e manutenzione del giardino alpino del Castello Savoia di Gressoney e dell’area verde dell’Alpen Fauna Museum dello stesso comune. L’Ufficio parchi e riserve gestisce altresì, congiuntamente con l’Ente Parco nazionale del Gran Paradiso, il giardino botanico alpino Paradisia.

La Direzione forestazione gestisce le strutture fisse, funzionali all’attività dei cantieri, in particolare i magazzini, le officine, i garage, i laboratori, nonché il parco macchine del dipartimento.

Il Servizio interventi selvicolturali gestisce le squadre dei bûcherons, nei mesi invernali ridotte a 36 operai, che operano soprattutto nelle utilizzazioni forestali in zone ancora accessibili, nell’esecuzione di interventi di pulizia di alvei di torrenti e di corpi di frana, nell’abbattimento di alberi pericolanti, nella raccolta dei nidi della processionaria del pino o nella realizzazione di arredi rustici per le aree attrezzate regionali. Negli altri mesi, da aprile a novembre, le 18 squadre di bûcherons, per un totale di 139 operai, vengono impegnate nell'esecuzione di tagli colturali nei boschi di proprietà dei comuni e delle consorterie, nelle cure colturali, nei tagli fitosanitari, nei rimboschimenti, in operazioni di esbosco e accatastamento del legname, taglio della vegetazione per la realizzazione di piste forestali, esbosco con l’uso di teleferiche, abbattimento di alberi pericolosi lungo le strade regionali e comunali, pulizia degli alvei dei torrenti dal materiale legnoso accumulato dagli eventi alluvionali.

Le 18 squadre di bûcherons sono dirette da 4 impiegati laureati in Scienze forestali con funzioni di direttore dei lavori e perciò di estensori del piano delle misure di sicurezza. Nel corso dell’anno è prevista altresì l’esecuzione di interventi di cura e manutenzione degli alberi classificati "monumentali".

L’attività vivaistica viene svolta nel vivaio regionale di Quart, nei vivai di Gignod e di Etroubles da circa 40 operai che nel periodo estivo vengono utilizzati in lavori di ripristino della rete sentieristica regionale.

Il Servizio infrastrutture, oltre alle normali attività di istituto, si occupa della conduzione in economia diretta dei lavori di ripristino della rete dei sentieri di interesse regionale, cioè delle alte vie, in collaborazione con l’Assessorato del turismo, dei settori intervallivi di interesse escursionistico e dei sentieri intercomunali e comunali, nonché della manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi e delle aree attrezzate di interesse regionale.

Le squadre dipendenti del servizio sono 35, per un totale di 275 operai, e vengono impegnate soprattutto in lavori di sistemazione dei sentieri, rifacimento di opere murarie, sistemazione delle zone attigue ai castelli della regione, manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree a verde attigue agli edifici storici, manutenzione delle aree verdi e giardini di proprietà regionale, realizzazione di aree e percorsi attrezzati per la ricezione turistica, manutenzione e potatura delle alberate stradali di competenza regionale, sostegno in occasione di manifestazioni organizzate dalla Regione.

In ultimo la Direzione del Corpo forestale valdostano gestisce alcuni gruppi di operai che provvedono alla manutenzione degli edifici sede delle stazioni forestali e dei bivacchi forestali, un gruppo di meccanici provvede alla manutenzione ordinaria dei mezzi in dotazione del corpo. La direzione gestisce altresì, con l’aiuto di operai forestali, il museo regionale di Gressoney-Saint-Jean dedicato alla collezione dei trofei di caccia dei baroni Beck Peccoz e, in località Villair di Quart, il centro di recupero degli animali feriti.

Si dà atto che, dalle ore 18,30, presiede il Vicepresidente Lattanzi.

PresidenteLa discussione generale è aperta.

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Ogni anno siamo chiamati ad approvare questo piano dei programmi di intervento nei cantieri forestali e ogni anno abbiamo l’impressione di trovarci di fronte a un déjà vu, nel senso che si ripropongono non gli stessi sentieri, o almeno lo spero bene, ma quanto meno le stesse procedure, le stesse tipologie di lavoro, la stessa organizzazione?

(interruzione dell’Assessore Perrin, fuori microfono)

? si ripongono le stesse osservazioni, Assessore, certo che anch'io ripropongo osservazioni già fatte gli anni precedenti. Si ripropone questa organizzazione come se fosse un modello funzionante, un modello funzionale, un modello che va bene ma, come già ricordavo altre volte, non mi risulta che ci sia stata una verifica della funzionalità di questo modello, non c’è stata una verifica del rapporto costi-benefici, una verifica di questa organizzazione. Gli altri anni avevamo chiesto questa verifica, ma nulla ci è stato dato rispetto a questa richiesta. Non solo, ma anche la presentazione del progetto è fatta come se si trattasse ormai di un settore che si sottrae ad ogni valutazione; si dà per scontato che questo settore va bene, che questo progetto va bene e che ha una ragione di essere in se stesso al di là di possibili motivazioni esterne.

Ci si chiede allora a cosa sia funzionale questo progetto; intanto sappiamo che è funzionale all’assunzione di personale con difficoltà, ci è sempre stato detto che ha una funzione sociale, anche se questa funzione diventa sempre meno importante perché c’è una richiesta di specializzazione dei lavori; però anche a questo riguardo sarebbe interessante sapere quante sono ancora le persone che utilizzano questo insieme di attività come uno sbocco lavorativo perché diversamente non avrebbero possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. Se si avesse la certezza di alcuni dati che "illustrano" l'entità di questo fenomeno, si avrebbero degli elementi in più per valutare l’insieme dell'iniziativa. È chiaramente funzionale a dare lavoro a quelle 450-500 persone che ogni anno, per il fatto stesso che sono state assunte una volta, per il fatto di aver svolto nell’anno precedente questo lavoro, automaticamente continuano ad essere assunte, per cui abbiamo centinaia di persone che lavorano senza aver attraversato le normali procedure di assunzione. È come un dato storico: ci sono e a questi si fa ricorso.

Sicuramente questi lavori sono funzionali alla cura dell’ambiente, del territorio, ci mancherebbe altro! Sicuramente queste opere dovrebbero consentire di mantenere sentieri percorribili, di avere aree verdi curate, di avere dei muretti ripristinati, di avere degli alvei ripuliti, di avere cura del bosco quindi, rispetto all’elenco di attività che vengono svolte da queste squadre, credo che non ci sia nulla da dire sul tipo di attività: sono azioni di cura, di tutela dell’ambiente e del territorio. Rimane il problema di capire come avviene la scelta di queste opere. È vero che alcune sono inserite in questi piani di aree boscate, che, come lei accennava, i comuni presentano. Ma chi decide le priorità, chi opera una scelta delle opere prioritarie che vanno attivate? Certo, l’Assessore è responsabile di questo, ma non credo che sia lui che decide la priorità, tant’è vero che le porta in Consiglio ed è il Consiglio che le approva; è il Consiglio chiamato a dare un okay a tutte queste opere senza avere raggiunto elementi. Stante così le cose continuiamo a non capire perché non ci si voglia mettere seriamente nella strada di delegare all’esterno questo insieme di attività.

Ogni volta che propongo questa soluzione trovo da parte dell’Assessore l’affermazione di una volontà generica: "sì, sarebbe interessante, è da studiare, è da valutare" - parlo della possibilità di attribuire a un soggetto esterno la gestione di queste opere - certo che deve rimanere in capo agli organi responsabili la scelta e l’indirizzo della tipologia di opere, ma la gestione diretta di esse potrebbe, a nostro avviso, essere affidata ad agenzie e a soggetti esterni. Qui si ha l’impressione - non parlo dell’Assessore direttamente, ma della Giunta nel suo insieme - che, quando un'attività non interessa, la si delega, quando interessa, invece la si mantiene. Faccio uno degli ultimi esempi sui quali abbiamo attirato l’attenzione di questo Consiglio: riguarda le figure degli educatori per l’assistenza a persone in difficoltà nelle scuole, dove la Regione sta assumendo l'atteggiamento di delegare all’esterno la gestione di questi servizi.

Nel caso oggi in discussione la Regione, invece, continua a voler gestire direttamente questi servizi invece di specializzarsi in quella che è la sua funzione di programmazione e di coordinazione: in questo caso gestisce centinaia e centinaia di persone, non cinque o sei come nel caso degli educatori.

L'Assessore, quando lo scorso anno gli avevamo posto questo problema, aveva affermato che occorreva studiare e, quando lo scorso anno abbiamo presentato in questo senso una mozione in cui chiedevamo all’Assessorato di studiare in tempi brevi - tre, quattro o cinque mesi - una soluzione che andasse nella logica di esternalizzare questi servizi, la mozione non è stata approvata, perché comunque c'era la volontà di studiare la questione. La mozione non è stata approvata, ma nulla è stato fatto in questa direzione. Se non c’è un inizio di studi, un abbozzo di ipotesi, un tentativo di individuare delle soluzioni, non si arriverà mai a raggiungere un obiettivo.

L’Assessore ha detto in commissione che, nell'ipotesi che alcune competenze passino ai comuni, e quindi indirettamente poi alla comunità montana, una delle idee potrebbe essere quella di pensare ad un'agenzia esterna in qualche modo attivata in base a progetti che la Regione e le comunità montane insieme studieranno però, se non si inizia mai ad affrontare la questione, il problema non è risolto. Di fatto questa Giunta concluderà il suo mandato, senza che su questo aspetto si sia fatto nulla perché, se è vero, come è vero, che entro marzo devono essere presentate le proposte dei lavori per l’anno successivo, quindi entro marzo 2002 sono presentate le proposte per l’anno 2003, siamo già sicuri che il prossimo piano sarà pianificato, costruito come questo?

(nuova interruzione dell’Assessore Perrin, fuori microfono)

? va bene? allora? motivo di più: è chiaro che la Regione ha scelto questo come modello gestionale di una serie di problemi senza aver fatto una verifica seria sul rapporto costi-benefici. Lei deve spiegare come funziona questo modello e come un modello, che costa 20 miliardi all’anno e che dà lavoro a 600 persone, riesca a rispondere a una serie di problemi puntiformi, a delle problematiche sul territorio. Mi deve dimostrare che lo stesso tipo di attività non possa essere fatto a costi inferiori attribuendo all’esterno ad agenzie e a soggetti privati che fra l’altro potrebbero anche attivarsi.

Si continua a dire che non c’è imprenditoria in questa Regione, che non si fa nulla per attivarla e poi la Regione continua ad occupare tutti i posti, anche questi. Mi sembra che su questo aspetto ci sia una grave carenza anche di progettazione. Allora finora lei ha solo finto di esprimere una volontà di cambiamento? a cui ho creduto, Assessore, perché, quando mi dice: "noi non votiamo questa mozione perché siamo d’accordo su questa impostazione, la studieremo, è uno degli obiettivi del nostro Assessorato", io le credo; se poi l’anno successivo mi dice che questo è un modello vincente e che va tutto bene, vuol dire o che lei cambia idea da un anno all’altro oppure che lei ha fatto una verifica che ha dato dei risultati che danno ragione a lei, però i dati di questa verifica non sono a noi conosciuti.

Se secondo l’Assessore questo è un modello vincente, allora dia descrizione di questo modello, dei rapporti costi-benefici di questo modello in questa Regione, così come è impostato il piano non possiamo votarlo e non daremo la nostra approvazione a questo piano.

PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.

Frassy (FI)Molto brevemente perché questo è uno dei riti del Consiglio e perciò come a tutti i riti bisogna dedicare un po' delle nostre attenzioni e devo dire che sarebbe sufficiente dare lettura degli interventi precedenti perché questi piani sono una riproposizione, forse aggiornata in alcuni numeri, di quella filosofia che ha già caratterizzato i piani presentati nelle scorse annualità, perciò ci toccherebbe ripetere lunghi ragionamenti che abbiamo già fatto nel passato e che per certi versi riterrei essere a questo punto un inutile esercizio retorico, pertanto mi limiterò in questa discussione generale a precisare quelle che sono le nostre posizioni di voto in considerazione del convincimento che noi abbiamo già espresso su questo tipo di impostazione.

Da una breve disamina dei dati, se raffrontati ai precedenti piani, abbiamo potuto constatare dal punto di vista statistico come le risorse impegnate dal 1999 ad oggi siano rimaste le stesse: 20 miliardi erano impegnati nel 1999, c’è una leggera flessione nel 2000 e nel 2001, attestando intorno ai 18 miliardi gli impegni, per ritornare ai 20 miliardi nella previsione del 2002.

Duecento in meno sono invece i dipendenti, ma non sappiamo se sia un dato assoluto o se sia il frutto di uno di quei miracoli, per cui i duecento negli anni trascorsi dal 1999 ad oggi sono transitati negli organici regionali. Sta di fatto che l’impegno finanziario rimane lo stesso, le persone impiegate - pur rimanendo ancora tante, sono 657 - sono circa duecento in meno rispetto alle persone impegnate nel 1999.

Non possiamo che ribadire le nostre differenti impostazioni sulla gestione dei cantieri forestali in quanto abbiamo sempre sostenuto che questi sono lavori che dovrebbero essere gestiti soprattutto facendo affidamento sull'imprenditoria privata. Constatiamo come l’imprenditoria privata non abbia spazi a seguito dell'invasione di campo dell’amministrazione pubblica.

Rileviamo che in una regione di montagna con ampi territori messi a forestazione solo una decina sono le imprese che risultano iscritte al registro ditte che si occupano di forestazione propriamente detta, di conseguenza rileviamo, e concludiamo noi, che gli spazi del privato sono saturati dalla presenza del pubblico sul mercato.

Evidenziamo poi un altro elemento, che è più di gestione che non di impostazione della cantieristica forestale, ossia come questa tabellazione, pur nel suo dettaglio, pur nei suoi elementi analitici, non ci lasci spazio per fare delle valutazioni non solo sul lungo termine, ma anche e soprattutto sul consuntivo e qui voglio citare l’esempio preso a prestito dall’Assessorato dell'educazione: l’Assessore Pastoret, nel suo piano triennale degli interventi su beni architettonici, ha recepito le indicazioni che a più riprese erano state effettuate in aula e in commissione e ha dato una previsione degli interventi con un consuntivo di quelle che sono state le situazioni rispetto al piano precedente e con una programmazione di tipo triennale; si riesce se non altro in questa visione prospettica a capire dove vanno impegnate le risorse e quali sono i tempi per conseguire dei risultati utili. Qui invece, nel momento in cui leggiamo Valpelline, Etroubles, Pontboset e Brusson, non possiamo far altro che prendere atto che ci sono un tot di operai con un tot di ore con delle ipotesi di intervento, ma non riusciamo a capire se questa impostazione sia frutto di una programmazione. Prendiamo atto che vengono collocate delle unità forze lavoro e che lì vengono spese delle risorse finanziarie.

Voglio solo evidenziare all’Assessore e ricordare ai colleghi come paradossalmente una delle concause degli eventi alluvionali dell’ottobre del 2000 sia derivata anche da una carente gestione non tanto della forestazione, ma della pulizia delle foreste in concomitanza delle aste fluviali; questo è un dato che è emerso in maniera inequivocabile, allora la riflessione non può non essere fatta su come vengano approntati questi cantieri forestali. Non dimentichiamo che una gran parte dei tronchi, che sono andati a creare i problemi che hanno creato sotto i ponti e in altri passaggi critici delle aste fluviali, erano tronchi tagliati nei cantieri forestali, accatastati, probabilmente venduti e non ritirati.

Penso che impegnare 20 miliardi, cifra significativa, sulla forestazione dovrebbe portarci a fare delle scelte e ad individuare delle priorità.

Alla luce di quella tragica esperienza che è stata l’alluvione abbiamo dei dubbi che ci siano delle priorità, abbiamo il convincimento che ci siano una serie di interventi, fatti magari su segnalazione delle APT-AIAT piuttosto che delle comunità montane, piuttosto che dei comuni, piuttosto che su valutazioni varie, ma che manchi una visione di insieme, che manchi l'individuazione di quelle che sono le priorità.

Non so se in questi interventi vengano considerate queste priorità, ma dalla lettura - sintetica perché sintetiche sono le schede - non riusciamo a capire se sono state aumentate o meno le pulizie nell’alveo dei torrenti. Vediamo che ci sono alcune voci, ma sono ancora delle voci abbastanza episodiche rispetto all’insieme delle tante voci che vanno a costituire gli 80-90 cantieri forestali.

Esprimo un giudizio negativo per i motivi che sinteticamente ho cercato di riepilogare, intanto l’impostazione di fondo: non condividiamo che spetti all’ente pubblico occupare quelle che sono quote di mercato, anche perché il cantiere forestale, nato nel 1800, era un cantiere che aveva la funzione dell’ammortizzatore sociale, oggi come oggi quella funzione dovrebbe essere svolta da altri istituti che devono mettere a disposizione l’ammortizzatore sociale nei confronti di tutti e qui apro una parentesi: ci troviamo spesso a vedere come il "diritto" al lavoro diventi in queste situazioni il "privilegio" al lavoro perché non è mai stata fatta chiarezza, nonostante a più riprese sia stato richiesto, su quelli che sono i meccanismi di assunzione, anche se è stato inventato il meccanismo dell’assunzione a tempo indeterminato, che non vuol dire assunzioni senza termine, perché con questo meccanismo del tempo indeterminato si "ingabbiano" per periodi normalmente triennali le maestranze, ma questo noi riteniamo che sia una degenerazione di quella che è l’occupazione dell’economia da parte dell’ente pubblico, ossia si tiene sulla corda di un'aspettativa al lavoro l’operaio forestale che ambisce ad essere riconfermato e a rientrare nel meccanismo dei cantieri annuali e perciò non si dà neppure una risposta certa alla domanda del lavoro.

Perché se è vero che può essere ancora valida - ma in misure diverse, Assessore, non nelle misure che vanno a 7-800 unità lavorative - la funzione dell’ammortizzatore sociale, questa funzione dovrebbe comportare come principio la rotazione, mentre lei stesso ci ha detto che vengono riconfermati gli operai forestali che erano stati coinvolti nel precedente piano annuale.

Questo vuol dire che la funzione di ammortizzatore sociale viene snaturata perché quella funzione per sua natura deve essere una funzione transitoria che consenta poi al lavoratore di riqualificarsi e di trovare effettiva, piena e duratura occupazione nei settori che più gli sono congeniali, perciò anche da questo punto di vista riteniamo che questa impostazione sia criticabile perché da ammortizzatore sociale diventa strumento di privilegio per quei pochi o tanti che rientrano a poter conseguire questa assunzione. Per tutte queste motivazioni ribadiamo anche quest’anno un giudizio negativo a questo tipo di atto amministrativo.

Si dà atto che, dalle ore 19,00, riassume la presidenza il Presidente Louvin.

PrésidentSi personne ne demande la parole, la discussion générale est close.

La parole à l’Assesseur à l’agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.

Perrin (UV)Credo di poter ribadire che questo piano rappresenta comunque un modello che ha funzionato e che funziona, non è un "déjà vu", Consigliera Squarzino, perché qui c’è - anche se il Consigliere Frassy dice che non l’ha percepita - una programmazione in questi interventi. Che questo sia un modello funzionale lo abbiamo verificato proprio nella scorsa campagna, dove gli interventi sono stati effettuati per tutta una serie di incombenze dovute alle conseguenze dell’alluvione; abbiamo quindi dovuto adattare il nostro programma e ciò è stato possibile proprio per l'organizzazione capillare che c’è nella direzione dei nostri cantieri e delle nostre squadre e che quindi ha reso un servizio fondamentale, anche in quella situazione, alla collettività.

Vorrei ancora ribadire l’importanza di questa presenza proprio a presidio e manutenzione del territorio; questa è di un'importanza fondamentale, anche se non può con la forza lavoro di cui è dotata coprire tutte le esigenze esistenti, per cui si devono dare delle priorità: l’anno scorso il problema del disalveo è stata una priorità, quest’anno si continuerà in parte per ovviare a questo problema, in seguito agli eventi alluvionali.

Per quanto riguarda il problema occupazionale, credo che abbia la sua rilevanza questo numero di occupati e chiaramente questi occupati sono assunti in base ad un contratto preciso, non sono assunti così a caso. Questo contratto prevede per esempio la riassunzione di chi ha già lavorato gli anni precedenti e per le nuove assunzioni, si procede con delle chiamate specifiche per delle mansioni specifiche. Il discorso dell’ammortizzatore sociale secondo me oggi è molto relativo: sono dieci gli operai che vengono presi dalle liste speciali e questi rispondono anche ad una ragione di ammortizzatore sociale.

Per il resto, è chiaro che ci sono da parte dei vari addetti delle specializzazioni e delle esigenze diverse; perché chi ha fatto il bûcheron per dieci anni può darsi che ad un certo punto questo lavoro - che è molto impegnativo - non lo possa più fare e quindi andrà a lavorare nelle squadre che si occupano di manutenzione e di sentieristica. In questo senso c’è un'attenzione anche alla capacità lavorativa dei singoli, però non significa che questa persona sia un assistito socialmente, è uno che ha una sua professione ma che non può più fare certi lavori, però è idoneo a fare altri lavori di natura più leggera.

Sulle opere, effettivamente, ci sono delle scelte concordate e verificate puntualmente sul territorio con le comunità locali, quindi con i comuni, le comunità montane e le stazioni forestali. È chiaro che non c’è una programmazione generale precisa su tutto perché molte sono opere che di anno in anno si rendono necessarie. Sappiamo che il territorio richiede una serie di interventi non sempre preventivabili ai quali si deve porre mano per garantire la manutenzione.

Sappiamo come nella manutenzione di uno stabile non tutto è prevedibile, quindi c’è una programmazione per i lavori di più grossa portata, per esempio per le alte vie, per il grosso della sentieristica, per i lavori di coltura del bosco. Ci sono poi dei lavori che annualmente vengono identificati e che possono avere una risposta immediata attraverso l’utilizzo delle squadre.

Quanto all’andamento della manodopera, Consigliere Frassy, questa differenza è data dall’utilizzo degli studenti nella gestione dei piani economici. Quest’anno per esempio ci sono pochi comuni che sono in scadenza per i rilievi dei piani economici, quindi ci sono meno addetti in quel campo, ma quelli sono addetti che lavorano un mese, sono studenti, e la differenza è fatta soprattutto da questo tipo di manodopera. La manodopera che invece è stagionale, impiegate per le famose "160 giornate", è una manodopera abbastanza costante; questo era l'obiettivo, del resto di mantenere la manodopera.

Per quanto concerne le prospettive, Consigliera Squarzino - l’ho detto già in commissione - nel 2001 non abbiamo affrontato questo problema perché siamo stati impegnati in altre questioni. Si è comunque discusso con il CELVA, quando si è affrontato l'argomento decentramento agli enti locali, su quali forme di gestione andremo a dare a questi tipi di lavori e si è concordato su una futura aziendalizzazione. Ma io sono convinto - e oggi già posso dirlo - che il prossimo anno avremo nuovamente un piano come questo perché il decentramento avrà i suoi tempi. Tuttavia l'obiettivo è posto, e verrà senz’altro attuato perché è ormai concordato ?

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

? sarà la prossima Giunta, quindi oggi posso dire con tutta tranquillità che non saremo pronti per il prossimo anno con l’azienda, anche se abbiamo fatto delle indagini per vedere cosa succede dove sono presenti modelli di aziendalizzazione di questo settore; abbiamo raccolto della documentazione che servirà a mettere in atto questa eventuale azienda.

Consigliere Frassy, non credo che sia l’opera delle squadre forestali che abbia creato dei problemi nel momento dell'alluvione, anzi credo sia proprio il contrario. Bisogna ricordare che le aste fluviali sono interessate dalle zone boscate, in parte comunali, in parte in zone impervie e inaccessibili, in parte - e per una grossa parte - di proprietà privata e noi non interveniamo sul privato, ma solo sul pubblico. Sappiamo che più del 50 percento del bosco è di proprietà privata, quindi ci sono anche questi aspetti da sottolineare.

È vero che questo piano non va a creare delle grosse novità nella gestione delle squadre e dei cantieri, però è un piano puntuale, preciso, che fissa degli obiettivi, quali quelli della manutenzione del territorio e dell’utilizzo corretto del bosco e, secondo me, è un piano che ha una sua valenza di natura ambientale, di natura occupazionale e di natura economica.

PrésidentJe soumets au vote l’objet n° 22.2:

Conseillers présents: 32

Votants: 29

Pour: 26

Contre: 3

Abstentions: 3 (Beneforti, Curtaz, Squarzino Secondina)

Le Conseil approuve.