Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2364 del 19 dicembre 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2364/XI Convenzione fra U.S.L. e IN.VA. S.p.A. per la gestione del servizio informatico dell’U.S.L. (Interpellanza)

Interpellanza In considerazione della deliberazione della Direzione Generale dell’U.S.L. n. 29 dell’8 gennaio 2001 con oggetto: "Rinnovo della convenzione tra U.S.L. e IN.VA. S.p.A.";

Ai sensi della legge regionale 12 luglio 1996 n. 16 che prevedeva l’utilizzo della IN.VA. S.p.A. per la gestione del sistema informatico U.S.L.;

Considerate le risposte date dall’Assessore in una recente interpellanza circa l’utilizzo di personale IN.VA. anche per funzioni segretariali;

Evidenziate le molteplici aree di servizi offerti da IN.VA. all’U.S.L. e previste nella convenzione quadro;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l’Assessore alla Sanità al fine di conoscere:

1) quale ruolo strategico si intende dare a tale collaborazione e quali nuove aree di servizio si intendono affidare all’IN.VA. S.p.A. oltre alle determinazioni già adottate;

2) quali sono stati gli importi di spesa definiti dall’U.S.L. per utilizzo di tale convenzione negli anni 1998, 1999, 2000, 2001 (assestato);

3) quali le correlate spese risparmiate dall’U.S.L. per l’esternalizzazione di tali servizi.

F.to: Lattanzi

Président La parole au Vice-président Lattanzi.

Lattanzi (FI) Riporto in quest’aula un'interpellanza che si occupa ancora di INVA, ce ne siamo occupati nel Consiglio regionale del 28 novembre scorso, in occasione dell’apprendimento di un progetto sperimentale per il reparto di Radiologia e di Analisi del nostro Ospedale, tramite il quale per un anno INVA veniva utilizzata non più solo per quelli che erano stati i suoi iniziali rapporti con l’Azienda sanitaria locale, cioè quelli di gestione di processi informatici, di call center, di manutenzione hardware apparecchiature, di manutenzione ordinaria di applicativi in esercizio. In quell'occasione avevamo discusso del più o meno corretto ampliamento dell’utilizzo di INVA anche per attività segretariali, perché si andava di fatto ad utilizzare personale INVA esterno all'ASL per attività segretariali, appunto, che erano state svolte da impiegati dell’Ospedale e che venivano così esautorati dai loro incarichi, almeno per quanto riguarda Radiologia e Analisi.

Oggi abbiamo voluto riportare questa problematica dell’utilizzo di INVA da parte dell’USL sempre in base a questa convenzione, firmata l’8 gennaio di quest’anno, che rinnovava i rapporti fra la Direzione sanitaria e questa società esterna, perché dalle risposte puntuali che l’Assessore ci aveva dato sulla problematica del reparto di Radiologia si era appreso che l’utilizzazione non solo in via sperimentale per quanto riguarda Radiologia, ma l’utilizzazione di INVA poteva anche venire contemplata per altri servizi di tipo segretariale, amministrativi, eccetera.

Voglio ricordare che avevamo sollevato una serie di questioni tecniche, legate anche all'interpretazione delle leggi, che danno sì la possibilità all’ASL di utilizzare personale esterno a sostituzione di personale interno dell’USL, ma ritenevamo che in base all'interpretazione delle leggi questo potesse avvenire solo in momenti in cui ci fossero state delle necessità che il personale interno non poteva espletare, per cui il ricorso al personale esterno potesse essere compreso esclusivamente per brevi periodi e per eccezionali condizioni.

Il lancio di questo progetto sperimentale di un anno, invece, ci informava che così non veniva interpretata, che si dava alla legge un'interpretazione diversa, quindi l’utilizzo di INVA andava in una direzione diversa da quella iniziale.

Oggi vogliamo conoscere più a fondo la verità sulle intenzioni politiche di questo Assessorato e di questa Direzione generale dell’USL, perché abbiamo la sensazione sgradevole di trovarci di fronte a chi, un passettino alla volta, voglia procedere in una direzione che, condivisa o meno, sarebbe auspicabile che fosse almeno dibattuta.

Non ci rallegra il venire a sapere che per INVA si preveda un ruolo più importante in termini prospettici rispetto a molti altri servizi di call center, di gestione di rapporti con l’utenza, da piani operativi che girano nei reparti, che sinceramente ci stupiscono. Infatti, si tende a sminuire una relazione con INVA, che viene presentata come legata ai processi informatici, dicendo che per questo progetto sperimentale in Radiologia e Analisi viene utilizzata in termini temporanei, anche se non - come la legge prevede - di 60 giorni, ma di un anno, ma che tutto finisce lì, per cui non c’è da preoccuparsi. Abbiamo invece il sospetto, che è quasi una certezza, che INVA stia per diventare il vero ufficio di collocamento dell’amministrazione sanitaria, un ufficio di collocamento che ha una caratteristica molto anomala rispetto al collocamento normale del personale sanitario, mentre tutti quelli che vogliono lavorare in Ospedale devono fare un normale concorso, superare gli esami di francese, che quasi mai vengono superati, creando anche difficoltà a chi deve reperire risorse umane per far fronte ai servizi, questa società non ha nessun obbligo di fornire personale che abbia superato gli esami di francese, personale che abbia una qualifica di tipo sanitario anche nei processi amministrativi, dove bisogna comunque conoscere le terminologie.

Abbiamo quindi individuato tutta una serie di fastidiose interpretazioni che questa Amministrazione e questo assessorato dà all’utilizzo di questa società. Abbiamo posto tre domande molto semplici: "quale ruolo strategico si intende dare a tale collaborazione e quali nuove aree di servizio si intendono affidare all’INVA S.p.A. oltre alle determinazioni già adottate" in base a quel progetto sperimentale; "quali sono stati gli importi di spesa definiti dall’USL per l’utilizzo di INVA negli anni 1998, 1999, 2000, 2001 (assestato)"; "quali le correlate spese risparmiate dall’USL per l’esternalizzazione di tali servizi". Ricordiamo che all’utilizzo di personale esterno devono corrispondere quelle due situazioni: una, di non reperimento della risorsa umana interna all’Ospedale; l’altra, della straordinarietà e la temporaneità di questo utilizzo, perché se questo non avviene, significa creare dei duplicati di personale, che potrebbero essere portati anche all’attenzione della Corte dei Conti.

Chiedo all’Assessore se ci può illuminare sull’utilizzo strategico che questo Assessorato intende dare ai rapporti con INVA.

Président La parole à l’Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Probabilmente il Vicepresidente Lattanzi mi dirà che non è soddisfatto, perché non sono in grado di illuminarlo. Ho alcune informazioni, ma obiettivamente non so quali siano i programmi futuri dell’ASL, ma su questo tornerò.

Rispetto alla prima domanda, "quale ruolo strategico si intende dare a tale collaborazione", la collaborazione fra USL e INVA è disciplinata a livello di definizione dei ruoli strategici, nell’ambito delle norme fissate con legge regionale n. 81/87 e con legge regionale n. 16/96, combinato disposto articoli 1-4.

Tale articolato individua in INVA lo strumento per la realizzazione e la gestione del sistema informativo dell’azienda USL Valle d’Aosta in ambito di piani programmatici, inteso allo sviluppo, alla modernizzazione e alla diffusione delle tecnologie telematiche e dei servizi informativi. Sulla base di tale presupposto, la collaborazione fra USL e INVA si è concretizzata nei seguenti servizi: gestione e supporto all'organizzazione del sistema delle comunicazioni e del sistema di emergenza sanitaria, esteso anche al Pronto soccorso, e comprende l’hardware, il software, la telecomunicazione, i centralini, i registratori, le comunicazioni via cavo, i ponti radio, il supporto tecnico, operativo, organizzativo, commerciale finalizzato all’assistenza al sistema informatico e di telecomunicazione dell’emergenza; gli screening, la gestione e il supporto completo del progetto Pap-test e mammografia; l’Help desk, l’assistenza manutenzione del parco apparecchiature informatiche dell’USL Valle d’Aosta; il data entry, servizi finalizzati al supporto dell’attività di data entry specifico, di data entry specializzato al popolamento e finalizzato a creazione di data base dedicati ad analisi statistiche, nonché servizi finalizzati al front desk di sportello informatizzato; management leasing esteso alla fornitura e posa in opera di attrezzature informatiche e di telecomunicazioni; infine, di consulenza, pianificazione, progettazione e direzione lavori riferiti alle tecnologie informatiche ed alle telecomunicazioni.

Per il futuro immediato, in considerazione del rilevante aumento delle dotazioni informatiche dell’azienda USL, si renderà opportuna un'azione di razionalizzazione dei contratti esistenti adeguandoli alle nuove necessità.

Tale opera di razionalizzazione dovrà anche riguardare il servizio di data entry, facendolo sempre più rientrare in un ambito di sportello informatizzato, in quanto le procedure di rilevante interesse per i clienti esterni ed interni sono sempre più gestite a mezzo di tecnologie informatiche: è il caso specifico della Radiologia.

In particolare, la logica della gestione di sportello informatizzato sarà applicabile ai servizi di diagnostica, interessati da profonde innovazioni tecnologiche, che necessitano l’attribuzione di contratto di servizi con garanzie di risultato in termini di soddisfazione operativa, che si ripercuota positivamente nei confronti dell'utenza servita, che si determina annualmente in numeri molto rilevanti.

Un ruolo, quindi, di fornitore di tecnologia telematica, di strumenti organizzativi e di procedure specifiche in grado di massimizzare l’utilizzo delle potenzialità inserite nella tecnologia, assumendosi profili di responsabilità contrattuale sui risultati ed il correlato rischio imprenditoriale.

Rispondendo alla seconda parte della prima domanda, quali aree si intendono affidare, io non ne sono a conoscenza in termini diretti. L’unico momento in cui l’azienda presenta le proposte operative per l’anno futuro è il momento della predisposizione del piano attuativo locale (PAL), che è conseguente alle direttive che la Regione impartisce ogni anno all’Azienda USL; in quella sede si entra più nel merito della questione.

Ritengo comunque, come ho già avuto modo di dire, che si debba andare anche in queste nuove aree, fermo restando quanto è stato detto, con molta cautela, perché se è vero, come è vero, che ci sono necessità di specializzazioni ulteriori rispetto a quelle molte volte presenti in ambito di pianta organica, è altrettanto vero che questi processi devono essere gestiti con gradualità soprattutto per far crescere il personale interno, e non dare loro l’impressione di essere messi a parte, perché essere considerati tali è un rischio reale.

L’invito che ho fatto e che continuerò a fare all’USL va in questa direzione. Posso dire con certezza che la sperimentazione che era prevista per il Laboratorio di analisi non si farà in quanto, a seguito dell’incontro fatto tra la Direzione generale dell’azienda e il personale appartenente al Laboratorio di analisi, e a seguito di certe garanzie di operatività che sono state date, l’operazione di esternalizzazione è stata - in questo caso il termine è corretto - congelata, nel senso che si vuole verificare il sistema nel suo complesso.

Rispetto alla seconda domanda, nel 1998 l’importo di spesa è stato di lire 1.373.536.827, nel 1999 di lire 2.996.335.740, nel 2000 di lire 3.979.259.410, nel 2001 all’11 dicembre liquidate lire 3.759.617.314. In relazione al punto 3, la fornitura di servizi per il tramite dell’INVA viene valutata dal punto di vista della congruità dei prezzi rispetto ai prezzi correnti di mercato, pertanto non è appropriato in questo caso parlare di spese risparmiate per l'esternalizzazione.

Gli eventuali risparmi infatti non potranno derivare da costi unitari al di sotto delle medie di mercato, bensì dalla possibilità di creazione di economie di scala e di ottimizzazione organizzativa in relazione a determinati settori. Il beneficio legato alla partecipazione a INVA: come si sa, l’USL partecipa con una quota del 5 percento ad INVA, potrà essere solo quello di partecipare ad eventuali utili di bilancio, che dovranno trasformarsi per gli associati in risparmio e contenimento delle tariffe, nei limiti delle percentuali di riconoscimento spettanti.

Ma quando parliamo di risparmi, fondamentalmente la motivazione alla base di questa scelta, al di là di quelle che ho riferito, cioè l’alta tecnologia del sistema operativo della radiodiagnostica, sistema che è stato totalmente rifatto e che necessita di una professionalità di un certo livello, riguarda anche la possibilità da parte dell’Azienda USL di avere garantiti i sostituti in casi di assenze improvvise, anche in tempo reale, anche la mattina alle 7,30 quando inizia il servizio, sostituzione automatica che INVA deve garantire al prezzo iniziale. Pertanto in questo senso c’è sicuramente un risparmio, ma non è tanto il risparmio in termini reali che conta, quanto l’efficienza del servizio che è dedicato all'utenza. Rifacendomi alla convenzione quadro fra USL e INVA, che è stata deliberata dall’USL con delibera n. 29/2001, se guardiamo gli articoli 2 e 3 della convenzione, l’articolo 2, avente per oggetto le aree operative di riferimento, le suddivide in due aree: l’area dello sviluppo e l’area delle prestazioni professionali.

Lo sviluppo è conosciuto e si sa a cosa fa riferimento: progettazione, realizzazione di sistemi informativi, applicativi, tecnologici. L’area delle prestazioni professionali consiste nella fornitura di definite competenze professionali a supporto sia dello svolgimento di specifici progetti o iniziative, sia a supporto delle tipiche attività direzionali di coordinamento, pianificazione, monitoraggio e adeguamento dei piani di specifico settore.

In queste aree ricadono le prestazioni di servizio, il cui oggetto, condizioni e livelli verranno, di volta in volta, concordati. La caratteristica fondamentale di tali servizi consisterà nell'oggettiva possibilità di misurazione dei livelli di servizi contrattualmente definiti. "A titolo esemplificativo e non esaustivo", dice la convenzione, "potranno ricadere nell’area il call center, l’Help desk, l’outsourcing, il noleggio di apparecchiature, Internet, supporto realizzazione siti Web, supporto comunicazioni e quant’altro".

L’articolo 3 parla di "personale messo a disposizione" e dice che "INVA metterà prevalentemente a disposizione proprio personale dipendente per la realizzazione di quanto derivante dalla presente convenzione; qualora l’INVA non disponesse in numero sufficiente di proprio personale essa potrà avvalersi di altro personale o di società specializzate con essa convenzionate, a condizione che questo personale sia accettato dal committente". Questa è la convenzione quadro, che ricalca altre convenzioni quadro fornite con altri enti. Per concludere, il Consigliere mi chiede quali sono le intenzioni politiche dell’Assessorato. Ripeto, non entriamo nel merito come Assessorato di questa attività; di certo, forte dell'iniziativa svolta in quest’aula dal Vicepresidente Lattanzi, mi farò carico di verificare con più attenzione il momento della predisposizione del piano attuativo locale, perché in quella sede vengono definite le intenzioni dell’azienda per l’anno in corso.

Concludo dicendo: non citiamo il francese in questo caso, perché parliamo di personale amministrativo, che utilizza, come ben si sa, ormai da due anni il concetto della spendibilità, cioè chi si è diplomato in Valle d’Aosta non sostiene più nessun esame di francese, per cui il problema non sussiste.

Président La parole au Vice-président Lattanzi.

Lattanzi (FI) Intanto sgombriamo il campo dagli equivoci. Il partito che rappresento, Forza Italia, su questa interpellanza è a favore della razionalizzazione dei costi, del miglioramento del servizio all'utenza, quindi non si scandalizza se un'azienda sanitaria, come fanno molte altre regioni, utilizza società private esterne per migliorare la qualità del servizio agli utenti e abbassare i costi. Ricordiamoci che i Valdostani sono quelli che in tutta Italia pagano un pro capite più alto di chiunque altro per la sanità.

A maggior ragione, quindi, riteniamo che in questa regione si debba lavorare per ridurre i costi e migliorare la qualità del servizio, che è ancora lungi dall’essere ottimale. Detto questo, mi ha fatto piacere che l’Assessore sulle nostre proposizioni vada a verificare meglio quella che lui ritiene "una sua ingerenza", in quelle che dovrebbero essere pratiche gestionali tutte delegate alla gestione. Io dico che lo deve fare e spiego il perché. Perché "o ci fa o ci è" e io sono convinto che "lei ci è" e in questo caso vuol dire che si presenta onesto intellettualmente, quindi non essendosene occupato, può darsi che i suoi dirigenti abbiano imboccato una strada che a noi non piace e qual è?

Non è quella, ripeto, dell'esternalizzazione dei servizi con economie di scala; qui, fra l’altro, prendo atto che lei quando dice che il risparmio non si può quantificare sul costo unitario, ma bisogna vederlo su un'economia di scala, vediamo anche dai bilanci rispetto all’utilizzazione di INVA che siamo passati da 1,3 miliardi del 1998 ai 4 miliardi che chiuderanno il 2001, quindi lei dice che è difficile calcolare le economie di scala sul singolo costo unitario della prestazione, vanno viste in un processo di evoluzione tecnologica che deve essere affrontato.

Quello che mi fa piacere sentire, ma che vorrei si traducesse in azione politica - altrimenti se non si fanno seguire alle parole delle azioni conseguenti, rimangono solo parole che restano fra noi e non vanno ai cittadini - è che lei deve andare a verificare, in questo processo di evoluzione tecnologico, quale ruolo vogliono dare i suoi dirigenti sanitari all’utilizzo di quell'azienda esterna e le spiego perché: perché in termini assoluti il processo di informatizzazione dei servizi potrebbe presupporre che, nell’arco dei prossimi cinque anni, l’intero palazzo della sanità e l’intero Ospedale sia sostituito dagli amministrativi oggi, dagli infermieri domani e dai medici e primari dopodomani, che sempre più dovranno utilizzare tecnologia non con personale assunto dall’USL, ma con personale assunto dall’esterno.

Lei ha citato l’articolo 3 di quella convenzione; quell’articolo, oggi, va forse rivisto o perlomeno gestito, perché dice che INVA metterà a disposizione, per la realizzazione di quanto derivante dalla convenzione quadro, prevalentemente proprio personale dipendente ma, qualora INVA non disponesse in numero sufficiente di proprio personale dipendente e/o di specifiche competenze tecniche, essa potrà avvalersi, per lo svolgimento delle attività previste, di altro personale o di società specializzate con essa convenzionate e comunque in possesso dei necessari requisiti.

Assessore, io e lei lo sappiamo - ma lo sappiamo tutti - che nei prossimi dieci anni un primario che vorrà operare dovrà essere comunque un esperto nell’utilizzo di software. Un infermiere che dovrà fare dell’assistenza ospedaliera, dovrà essere un conoscitore di strumenti tecnologici avanzati, quindi di software. Un semplice amministrativo dell’Azienda USL, lo abbiamo scoperto con la Radiologia adesso e con l’Analisi fra qualche giorno, ma lo scopriremo meglio nei prossimi mesi in tutti i reparti, dovrà avere a che fare con le apparecchiature tecnologiche.

Allora, se questo è il principio: che allo sviluppo tecnologico contestualmente si sviluppa il rapporto con INVA, dico che a questo punto l’INVA non può diventare il collocamento impazzito per conto proprio di personale nell’ente ospedaliero.

Se così deve essere, deve essere dichiarato, deve essere un obiettivo preciso, deve essere quantificata la percentuale di servizi che si può esternalizzare, devono essere quantificate le economie di scala, perché sono d’accordo quando dice: "io ho detto di congelare le situazioni e di andare con molta prudenza sulla sostituzione di personale amministrativo oggi in essere con personale esterno", ma attenzione, Assessore! Attenzione perché lei lo dice, ma il giorno dopo che lei lo ha detto qui, il 28 novembre, il 29 il personale amministrativo di Radiologia è stato cacciato dalle proprie scrivanie, in quanto il giorno dopo c’era un software la cui password di accesso era in possesso solo del personale INVA. Quindi o lei parla, ma i suoi dirigenti non la ascoltano e vanno avanti per conto loro, o lei parla, ma non è in condizioni di controllare quello che dice!

Perché lei il 28 novembre ha concordato con la preoccupazione espressa da Forza Italia, dicendo che questi sono processi complessi che si devono sviluppare, abbiamo iniziato con Radiologia, ma adesso dirò e farò in modo che?; invece, il giorno dopo, i segretari amministrativi di Radiologia non avevano più le password per entrare nel computer e sono stati collocati in un corridoio.

Condivido allora la razionalizzazione, le economie di scala, l'esternalizzazione dei servizi, ma se queste diventano efficienza e minor costi per gli utenti! Se tutto questo, invece, fa sì che il personale interno venga abbandonato nel processo di sviluppo della propria formazione e competenza, e che a questo si assommino i costi di un personale esterno, noi non ci stiamo e su questo faremo una battaglia durissima!

L’esternalizzazione non deve diventare un doppione dei servizi, ma deve essere un effettivo miglioramento ed efficienza, e anche un effettivo ritorno economico.