Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2328 del 28 novembre 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2328/XI Impegno della Giunta regionale alla revisione delle modalità previste per le prove di accertamento della lingua francese all’esame di Stato. (Reiezione di mozione)

Mozione Preso atto del decreto emanato dall’Assessore alla Pubblica Istruzione con cui viene modificata la tipologia delle prove di francese all’esame di Stato;

Constatato che vengono introdotte alcune novità, relative alla riduzione della tipologia di prove, all’adozione di una prova uguale per tutti gli istituti superiori e differenziata solo per gli argomenti trattati, e all’aumento della lunghezza del testo che deve essere prodotto;

Verificato che tale decisione non è stata concordata o preventivamente esaminata né con i docenti di lingua francese né con i rappresentanti degli insegnanti e degli studenti;

Atteso che la tipologia di nuove prove comporta un adeguamento didattico-metodologico da parte dei docenti e degli studenti, specie per quanto riguarda gli studenti delle scuole ad indirizzo tecnico e professionale, che non può limitarsi ad alcune rettifiche in corso d’anno;

Considerato che non è volontà dell’organo politico creare difficoltà per quanto riguarda la quarta prova di francese all’esame di Stato;

Viste le richieste degli insegnanti e degli studenti;

Impegna

La Giunta regionale

ad operare perché:

1) per quest’anno le nuove prove per l’accertamento della conoscenza della lingua francese all’esame di stato, indicate dal decreto assessorile, non sostituiscano, ma si aggiungano a quelle esistenti;

2) si rinvii di un anno la sostituzione delle vecchie prove con le nuove, per dare ai docenti e agli studenti il tempo necessario per preparare le competenze linguistiche-espressive richieste dalle nuove prove.

F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Beneforti

Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Con l’introduzione della quarta prova scritta all’esame di Stato, l’Assessorato ha opportunamente istituito una commissione di studio, che ha fatto delle proposte relative alle tipologie di prove da proporre all’esame di Stato degli alunni che frequentano le scuole in Valle d’Aosta.

La commissione ha concluso i suoi lavori e li ha presentati nel luglio 1998, in modo che per l’esame del 1999 ci fossero queste tipologie chiare. Si trattava di una "dissertation", di una "question-discussion", e poi era prevista una terza tipologia di prove specifiche per ciascuna scuola. Penso alle scuole di direzione classica, per le quali era prevista una prova specifica che ne rispettava l’indirizzo artistico-letterario, mentre per gli istituti tecnici per ragionieri era prevista una prova specifica di un testo economico commerciale finanziario. Al mese di agosto di quest’anno l’Assessore emana un arrêté con il quale stabilisce le diverse tipologie di prove di verifica della conoscenza della lingua francese, da sottoporre agli studenti nel corso dell’esame di Stato. Dopo una decina di giorni la Sovrintendente comunica alle scuole queste nuove disposizioni, commentandole e mettendo in luce che esistono delle novità in queste disposizioni: intanto la tipologia delle prove, c’è una nuova prova, cioè l'analyse-production, e poi il numero delle proposizioni di rédaction; infine, vengono tolte le prove specifiche ai vari indirizzi.

Come già in precedenza, quando sono intervenuta su questo aspetto in Consiglio, anche oggi non mi pronuncio in merito alla bontà o meno della scelta delle nuove tipologie di prove, non ho le competenze per farlo. Voglio invece sottolineare come tre anni fa la competenza a pronunciarsi sulle tipologie di prove era stata riconosciuta proprio dall’Assessore ad un gruppo di insegnanti che appartenevano a tutte le scuole: direzione classica, tecnica, professionale, artistica, a cui era stato chiesto di studiare le prove più adatte da sottoporre agli alunni durante gli esami di Stato. Non ho capito perché tale percorso non è stato seguito anche in questa occasione.

Ho infatti scritto nella mozione: "Verificato che tale decisione?", quella cioè di cambiare la tipologia di prove, "non è stata concordata con gli insegnanti di lingua francese", e non è stata neanche esaminata da quel gruppo di esperti che vi aveva già lavorato, e il cui prodotto finale era stato assunto dalla Regione direttamente. Sarebbe interessante capire come mai l'Assessore ha agito in questo modo, senza tener conto delle competenze tecniche del gruppo incaricato a suo tempo di far delle proposte sulle prove di francese, e senza interpellare precedentemente i docenti di lingua francese. Questo è il primo problema.

Secondo problema. Questo tipo di prove - che non stravolgono l’impianto complessivo, ne do atto - portano comunque delle novità che richiedono agli insegnanti di rivedere la propria programmazione didattico-metodologica, e questo soprattutto per gli studenti delle scuole ad indirizzo tecnico-professionale.

Ora, la preparazione all’esame di Stato non avviene solo nell’ultimo anno, ma avviene nel corso degli anni. Pertanto introdurre nell’ultimo anno degli elementi innovativi rispetto ai programmi precedenti, crea disagio negli studenti e difficoltà per i docenti di lingua francese, i quali vedono che il loro programma di lavoro è deciso, a questo punto, dall’Assessore e dal Sovrintendente. Sono infatti questi che, senza interpellare e senza preoccuparsi di quello che sta avvenendo nella scuola, decidono come deve concludersi il programma di lavoro che gli insegnanti portano avanti! Sono sicura che l’organo politico non vuole creare difficoltà nelle scuole. Capisco anche che l’Assessore se voleva in qualche modo portare una novità, è dovuto intervenire entro il 31 agosto; probabilmente ha pensato un po' tardi a questo problema, e quella era la data ultima entro cui decidere.

Ma allora, se effettivamente è così, se non c’è la volontà dell’organo politico di creare difficoltà, e se non ci sono altre esigenze che noi non conosciamo e che obbligano l’organo politico a prendere fin da quest’anno questo provvedimento, chiediamo all’Assessore, se non è il caso, di accogliere le proposte che i sindacati e gli insegnanti indirettamente hanno fatto: c’è una lettera che è stata inviata, ho visto le dichiarazioni su "La Stampa".

Cosa si chiede? Primo, non si chiede che le nuove prove per l’accertamento della conoscenza della lingua francese che sono state emanate, vengano soppresse: si chiede che si aggiungano a quelle precedenti: ad esempio, per le scuole a carattere professionale di indirizzo specifico - penso ai ragionieri, o anche ai licei classici perché non mantenere la prova specifica insieme alla nuova tipologia di prove introdotte? In questo caso si tratterebbe di dire che a quelle che già c’erano si aggiungono le nuove.

Oppure si può trovare un’altra soluzione, ad esempio, la seconda che abbiamo indicato nella mozione. Una volta che l’Assessorato ha scelto la tipologia di prove, che devono sostituire le vecchie, potrebbe dire: "bene, noi abbiamo indicato fin da quest’anno questa tipologia di prove perché gli insegnanti di francese possano incominciare a modificare il programma e a preparare gli alunni a sostenere la nuova tipologia di prove all’esame di francese dal prossimo anno scolastico".

Questo è il senso della nostra mozione: chiediamo di intervenire per togliere quelle incomprensioni che magari ci sono state e che sono state all’origine di discussioni: insofferenze, incomprensioni e non accettazione di questa decisione dell’Assessorato!

Presidente Dichiaro aperto il dibattito. Se nessuno chiede la parola, chiudo la discussione generale.

La parola all’Assessore all’istruzione e cultura, Pastoret.

Pastoret (UV) Aux termes de l’article 3 de la loi régionale n° 52/1998, portant "Réglementation du déroulement de l’épreuve de français, quatrième épreuve écrite de l’examen d’Etat en Vallée d’Aoste", l’épreuve écrite de français consiste dans la rédaction d’un texte au choix du candidat, suivant les cas proposés et définis par un arrêté de l’Assesseur compétent, pris au plus tard au mois d’août de chaque année, compte tenu des différentes filières. Pour les examens d’Etat de l’année scolaire 2001-2002, l’arrêté de l’Assesseur du 31 août 2001, établi les types d’épreuves suivant: deux épreuves de rédaction-dissertation concernant, au choix, des sujets d’actualité et des problèmes culturels contemporains, des sujets de littérature et d’histoire de la dernière année de cours, ou quatre analyses-production, chacune au choix, concernant le domaine artistique-littéraire, économique-social, politique-historique, technique-scientifique.

Cela conformément à l’épreuve d’italien. Cet acte a le mérite de permettre: le choix parmi six options communes à toutes les institutions scolaires; une plus grande liberté dans les développements du sujet en fonction de ce que l’élève a l’habitude de faire au cours de sa formation scolaire, notamment au cours des trois dernières années, ce qui répond mieux à la sensibilité et aux compétences linguistiques et expressives des apprenants. L’arrêté applique donc ce qui établit l’article 3 de la loi n° 52/98, comme ce qui a été établi au cours des années précédentes par les autres arrêtés.

En ce qui concerne la proposition que Mme Squarzino vient d’illustrer, il faut rappeler que chaque arrêté définit le type d’épreuve et décide de manière unique et exclusive pour l’année de référence et non pas pour l’année suivante, comme on le préconise dans la motion, en disant déjà pour l’année suivante ce qu'on fera. De plus, même s’il était possible d’accueillir favorablement la proposition de faire coexister les épreuves des années précédentes et celles de l’année en cours, il ne faut pas oublier que cela demanderait aux candidats de choisir parmi neuf-douze épreuves, un choix qui me paraît sincèrement bien trop étendu.

La modification partielle de la typologie - partielle, car la typologie de l’épreuve n’a pas été modifiée tout entièrement - se propose de simplifier et non pas de compliquer l’examen, comme le serait en acceptant la proposition de la motion. Le choix des six options proposées nous semble mieux adapté, suffisamment vaste et sans dispersions, c’est pourquoi je considère que la requête d’ajouter les anciennes épreuves aux nouvelles, ne peut pas être accueillie favorablement.

Mais la raison plus forte qui demande de ne pas accueillir la motion, relève du respect des interlocuteurs scolaires, les enseignants et les élèves, car une modification, à l’état actuel, à la fin du mois de novembre, porterait à rendre vain le travail déjà entamé et programmé pour le futur par les différentes écoles, en leur demandant d’élargir leur type de préparation et de définition des épreuves.

Je rappelle que ces activités se font en cours d’année, sur la base d’une programmation précise, et dans ce sens le courrier de la Surintendance aux études, que vous venez de citer, fixe des échéances régulières pour l’envoi des textes des devoirs des classes de cinquième, pour permettre aux bureaux du Service d’Inspection technique de vérifier le parcours entamé par les différentes écoles, afin de représenter ainsi un point de repère important pour l’organisation de la quatrième épreuve.

Nous avons toujours dit que la quatrième épreuve aurait été organisée sur la base du parcours réellement effectué en cours d’année par les élèves et nous sommes déjà prêts à examiner les premiers devoirs qui arriveront de la part des écoles, pour commencer à évaluer le degré de complexité des épreuves qui doivent être prévues pour le bac.

Accepter cette motion signifierait donc annuler une partie de ce travail, créer de la confusion dans les acteurs concernés et, enfin, ne pas procéder à une simplification de la quatrième épreuve, comme j’ai dit tout à l’heure.

Rajouter des nouvelles épreuves aux précédentes, cela ne ferait qu’augmenter la confusion dans les écoles, sans par contre introduire ce qui est et reste notre objectif: celui de simplifier les épreuves ainsi en ce qui concerne la présentation d’une typologie simple et claire, qui n’engendre pas de problèmes et de complications ultérieures.

Si on veut respecter la nécessité de "monitorer" les épreuves en cours d’année, cela doit être bien clair et, pour le faire encore mieux de ce qu’on a fait dans les années passées, il est évident que les éléments de référence doivent être attentivement examinés. Ces soins seraient annulés par une ultérieure introduction d’autres épreuves.

Enfin, modifier la typologie cette année, comme on le propose, préconiserait pour l’année prochaine une ultérieure modification que nous, par contre, nous voulons éviter. C’est pour ces raisons que nous nous abstiendrons sur cette motion.

Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Assessore, nel mio intervento non ho fatto nessun riferimento all’articolo 3 della legge n. 52, nel senso che chiaramente la legge prevede che la tipologia delle prove sia decisa dall’Assessore, quindi l’Assessore ha esercitato un diritto che la legge gli riconosce.

La legge però non proibisce di contattare le persone interessate. È grave che l’Assessore abbia deciso di cambiare le prove all’esame di Stato, senza aver sentito cosa ne pensano i soggetti interessati! Non parlo solo degli studenti, parlo in particolare dei docenti. L’Assessore non è esperto in didattica?

(proteste vivaci in assemblea)

? attenzione, parliamo della scuola superiore, esame di Stato, quindi sono cose totalmente diverse! L’Assessore non è professore di francese, l’Assessore non padroneggia i programmi di francese, l’Assessore sarà bravissimo come insegnante di scuola elementare, ma non è abilitato, non ha potuto dimostrare né a se stesso, né agli altri, di essere un bravo professore di francese! Questo è molto grave: che un organo politico, anche tecnico, pretenda di essere un organo anche didattico, e non interpelli la commissione didattica!

Può darsi che le proposte che la nostra mozione fa non siano le migliori, che non siano accoglibili. Assessore, lei può anche non accogliere la nostra mozione e le soluzioni indicate, ma lei sta facendo un danno grave alla scuola; lei deve rispondere dei disagi che ci sono nella scuola.

Ma da parte sua non c’è attenzione sulla realtà della scuola. Porto due esempi. Lei dice: "noi stiamo facendo una verifica puntuale perché così saremo in grado di tarare le prove d'esame ai programmi effettuati".

Ma questo può essere fatto, e deve essere fatto, qualunque sia la tipologia di prove previste. La verifica non è legata a queste nuove tipologie, non è correlata al cambiamento. C’è un motivo che lei, Assessore, qui, ha ribadito. Lei dice: "il nostro obiettivo è quello di rendere queste prove le più omogenee possibile". Ma lei dimentica che la prova di francese è il momento finale di un curriculum. Ora, lei sa - forse non lo sa perché non l’hanno informata - che i programmi di lingua francese nei diversi istituti superiori non sono gli stessi, non hanno lo stesso orario di insegnamento; come può pensare di valutare con la stessa tipologia di prove alunni che fanno due-tre ore di francese la settimana per cinque anni, e alunni che ne fanno cinque o sei? Non sono comparabili, è questo che voglio dire!

La decisione presa dall’Assessore rispetto al cambiamento della tipologia di prova all’esame di Stato è, certo, ineccepibile dal punto di vista formale, ma è sbagliata dal punto di vista sostanziale perché non ha recepito le istanze della scuola.

L’Assessore neanche si è preoccupato di ascoltare le esigenze e i problemi degli insegnanti di lingua francese dei diversi ordini di scuola e ha introdotto in modo artificioso un obbligo di uniformità, quando le scuole non sono in grado di svolgere lo stesso programma perché hanno curricula totalmente diversi! Quello che vogliamo sottolineare con questa mozione è il fatto che il suo intervento, se è stato formalmente corretto, è sostanzialmente sbagliato e non rispettoso della scuola!

Presidente Pongo in votazione la mozione:

Consiglieri presenti: 27

Votanti e favorevoli: 2

Astenuti: 25 (Agnesod, Bionaz, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Louvin, Marguerettaz, Martin, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)

Il Consiglio non approva.

Con questa votazione si conclude la sessione odierna del Consiglio regionale.

La seduta è tolta.