Oggetto del Consiglio n. 1860 del 21 febbraio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1860/XI Intendimenti per la privatizzazione della Centrale del latte. (Interpellanza)
Interpellanza Considerate le risposte fornite nell’ultima seduta del Consiglio regionale dall’Assessore Perrin ad una nostra precedente interpellanza sul processo di privatizzazione della Centrale del latte regionale;
Evidenziato il perdurare di una critica situazione economica e finanziaria;
Al fine di chiarire il quadro occupazionale dei dipendenti;
Considerata la tempistica di valutazione dei progetti industriali dei possibili partners indicata da Finaosta;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l’Assessore competente al fine di conoscere quali offerte sono giunte al vaglio della Giunta per la possibile privatizzazione e quale offerta si ritiene più idonea per la soluzione del quadro economico-finanziario e occupazionale della Centrale del latte regionale.
F.to: Lattanzi
PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI)Voglio esprimere il mio imbarazzo a dover ripresentare l’argomento, un imbarazzo che è dettato dal fatto che l’Assessore sa che nei confronti suoi per quanto mi riguarda c’è la massima stima su tutto quello che è il suo operato. Certo è che questa è una vicenda che non possiamo per i reciproci ruoli che ci competono non portare in questo Consiglio perché è uno dei temi importanti della politica economica valdostana.
Per introdurre questa interpellanza non sprecherò troppe parole se non per dire che nell’ultimo Consiglio, occupandoci della centrale del latte, avevamo ricevuto dall’Assessore i tempi di una valutazione da parte di Finaosta che scadevano il 19 febbraio e che in quel mese, dal 19 gennaio al 19 febbraio, la Finaosta aveva dato l’indicazione che lì in questo mese si sarebbero trovare le condizioni per il partenariato e la privatizzazione della centrale del latte.
Non introduco altre considerazioni perché attendo dall’Assessore di conoscere qual è la situazione per poi, come ha anticipato il nostro gruppo, procedere in una serie di valutazioni di tipo politico e gestionale.
PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV)Le Conseiller Lattanzi pratiquement propose la même interpellation d’il y a quinze jours. S’il avait la patience d’attendre quelques jours, peut-être j’aurais pu lui donner des réponses un peu plus exhaustives.
Lors de ma réponse j’avais été très clair et j’avais cité justement la date du 19 janvier, dernier délai fixé aux intéressés à présenter des plans industriels à Finaosta.
La semaine suivante nous avons eu une rencontre avec Finaosta; lors de cette rencontre nous avons décidé de demander un approfondissement pour disposer d'ultérieurs éléments d’évaluation soit des plans que de la solidité économique des proposants.
A partir de cette date le délai c’était d’un mois. C’est question de quelques jours, Finaosta ces prochains jours nous soumettra les résultats de l’analyse.
Nous sommes donc à la conclusion de la phase de recherche et d’évaluation technique. Les choix politiques ne pourront qu’être réalisés après la conclusion de cette phase.
Voilà pourquoi aujourd’hui je n’ai pas de conclusions politiques à faire étant donné que je ne connais pas encore les dernières évaluations de Finaosta, mais j’assure le Conseiller Lattanzi que les choix politiques viseront à choisir un partenaire qui puisse garantir une solution définitive ainsi que dans le plus bref délai.
PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI)L’interpellanza presentava due domande, Assessore. Una chiedeva qual era l’offerta che si riteneva più idonea e qui evidentemente c’è una scelta politica che posso anche comprendere ovvero che a distanza di tre giorni dalla conclusione del periodo di presentazione delle proposte possa essere qualcosa di imbarazzante da considerare perché il tempo trascorso è troppo poco e qui accetto il rilievo di eccesso di tempestività per quanto riguarda le risposte.
Per cui, per quanto riguarda la seconda questione dell'interpellanza, posso anche accettare la posizione dell’Assessore che ci chiede di portare un po' di pazienza perché se il sottoscritto avesse aspettato, ma mi auguro il Consiglio tutto, avrebbe potuto conoscere qual è la scelta politica definitiva che l’Assessore ha garantito verrà resa nota nel più breve tempo possibile. Ripeto stima massima e onestà intellettuale riconosciuta.
Però mi perdoni: quali offerte sono giunte a Finaosta in questo periodo, quindi entro il 19, credo che questo sia un dato che questo Consiglio può essere in grado di conoscere oggi, cioè quante offerte: una, tre, venticinque perché la situazione trascinandosi da molti mesi ha creato una serie di condizioni di estrema crisi per quanto riguarda la centrale del latte.
Ricordiamoci che la centrale del latte ci è costata decine di miliardi, ci è costata in questi anni miliardi di ripianamenti di bilancio, il 2000 ha già presentato dei conti in rosso, il 2001 non è iniziato nel migliore dei modi, questa situazione di instabilità sicuramente si ripercuote sia sotto l’aspetto gestionale, di conseguenza finanziario e occupazionale.
Allora io credo che lei oggi alla domanda quali offerte sono giunte al vaglio della Finaosta poteva dare una risposta.
Volevo sollevare una preoccupazione: in questo anno e mezzo, da quando abbiamo cominciato, anche sotto sollecitazione di Forza Italia, a parlare seriamente in questo Consiglio di privatizzare la centrale del latte, abbiamo sentito tutta una serie di interessi di aziende piuttosto che di altre. Io non sono sereno. Le esprimo la nostra preoccupazione come gruppo perché le considerazioni che stanno circolando in questi giorni ci fanno pensare che anche la possibile privatizzazione, che come sistema metodologico e gestionale potrebbe essere quello risolutivo per i problemi economici e finanziari della centrale del latte, se gestita in maniera anomala o difforme potrebbe causare addirittura un danno più grave e più grande di quello che è già una gestione pubblica della centrale del latte. E mi spiego.
Siamo sufficientemente stupiti del fatto che Finaosta non abbia mai comunicato a questo Assessorato, altrimenti lei lo avrebbe detto a questo Consiglio in risposta alle numerose interpellanze, cosa è stato fatto di concreto per far conoscere a tutte le grandi aziende che producono latticini, aziende di fama internazionale, questa iniziativa di privatizzazione. Perché la domanda che ci sorge spontanea è: ma le grandi imprese italiane ed europee sono state informate e coinvolte e interessate e come? È stata fatta proposta che c’è un sito in Valle d’Aosta di altissimo livello industriale avanzato che è a disposizione di chi ha delle capacità e delle iniziative commerciali utili al prodotto valdostano?
Abbiamo la percezione che questa ricerca del partner di livello nazionale e internazionale non sia stata fatta con la volontà di individuare un ampio raggio per andare a cercare il miglior partner che poi la politica possa andare a scegliere. Perché quello di cui si è sentito parlare è di una ricerca che alla fine, lo voglio anticipare, creerà più problemi di quelli che non abbiamo già con la gestione pubblica, una ricerca che potrà avere una forma privatistica, ma non privata, un po' come il collega Tibaldi sosteneva riferendosi alla gestione del Casinò oppure privata sì, ma fatta con il denaro pubblico che è cosa completamente diversa.
Noi solleviamo questa preoccupazione e invitiamo l’Assessore a chiedere conto ai dirigenti di Finaosta, che stanno lavorando per conto di questa amministrazione, di quello che hanno fatto, di chi hanno contattato per dialogare di una possibile privatizzazione della centrale del latte perché se dovessimo scoprire, come immaginiamo si verificherà, che Finaosta si è limitata a uno o due nomi, perché già indirizzata a valutare una proposta piuttosto che altre, noi ricadremmo dalla padella alla brace.
Questa è la prima preoccupazione che le solleviamo. Auspichiamo che la procedura per la ricerca del miglior partner si sia svolta nel più ampio raggio possibile senza andare a creare condizioni di sfavore per la centrale del latte e per il prodotto caseario valdostano. Quando poi conosceremo i nomi dei possibili partner potremo fare una valutazione più precisa in questo senso.
Seconda preoccupazione: i mesi già passati sono tanti, l’Assessore dice che nel più breve tempo possibile arriveremo ad una scelta ottimale per la centrale del latte. Questa cosa ce la siamo detti anche qualche mese fa e qui ormai le condizioni sono così gravi che anche solo qualche mese, uno, due, tre, quattro mesi di attesa di un nuovo partner, di una serie di procedure amministrative che immagino dovranno essere completate, possono mettere in ginocchio definitivamente la centrale del latte se non addirittura mettere in condizione la Regione di dover ripianare buchi dalle voragini profonde.
Lei sa che a questa interpellanza è collegata una mozione che ha un senso molto preciso, mozione che alla luce delle sue risposte presenteremo perché siamo preoccupati e riteniamo che questo Consiglio abbia il dovere di preoccuparsi che nella fase di valutazione delle procedure e dei tempi che si stanno allungando questa centrale possa avere una gestione ottimale della sua attività anche in una fase così transitoria.
Non è possibile lasciare la centrale del latte in una situazione di sbando commerciale e gestionale come è quella che sta vivendo. In più lei sa che ci sono preoccupazioni forti sotto l’aspetto occupazionale, ci sono dei nodi che non si possono sciogliere se non in un ambiente sereno che aspetti serenamente la conclusione della procedura di privatizzazione e di scelta del nuovo partner.
Ribadiamo che alla luce delle sue risposte, ma non perché non ci fidiamo dei tempi brevi, come lei li ha citati, ma perché riteniamo che le procedure per quanto possano essere brevi prenderanno ancora qualche mese, le chiediamo di valutare con estrema attenzione la mozione che andremo a presentare alla fine di questo dibattito per avere qualcuno che si occupi della gestione commerciale di questa impresa.
Le cito un caso soltanto, lei lo potrà verificare personalmente come utente del latte valdostano: provi ad andare nei ristoranti e nei bar di Aosta e di verificare quanti locali valdostani utilizzano il latte valdostano per fornire il servizio agli utenti. Scoprirà con amarezza, come penso avrà già avuto modo di scoprire, che purtroppo il latte valdostano distribuito dalla centrale del latte non raggiunge neanche Piazza Chanoux per non dire il bar di fronte al Palazzo regionale o il bar di fronte alla centrale del latte stessa. Siamo in una situazione di crisi gestionale perché mancano totalmente le scelte strategiche, economiche e commerciali di questa impresa.
Chiediamo un immediato commissariamento della gestione, la messa in opera immediata di un manager che possa per i prossimi mesi dare un minimo di garanzia di gestione di questa impresa che in questo momento è allo sbando. La sollecitiamo a riflettere sulla mozione che presenteremo fra qualche minuto, la ringraziamo per le risposte confidando che la sua fiducia nei brevi tempi sia in sintonia con la nostra, che non abbia tempi diversi da quelli che abbiamo in mente noi.
Si dà atto che, dalle ore 18,04, presiede il Vicepresidente Viérin Marco.