Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1859 del 21 febbraio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1859/XI Risultati operativi delle iniziative per lo sviluppo promosse dalla gestione straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che il Casinò di Venezia, dopo aver conquistato la leadership nel mercato italiano del gioco d’azzardo, con un distacco di quasi 60 miliardi di incassi e 300 mila giocatori rispetto a Saint-Vincent, sta attuando un programma d’espansione che prevede la prossima apertura di una filiale a Malta e probabilmente anche una in Costa Azzurra;

- che, nel breve periodo, apriranno nuovi casinò nella vicina Svizzera;

- che è altresì probabile la futura apertura di nuove case da gioco sul territorio nazionale;

- che il Casinò di Saint-Vincent, nelle more di una Gestione Straordinaria che non è in grado di avviare concrete politiche di sviluppo, evidenzia un continuo calo di competitività e di redditività;

- che non si conoscono i risultati degli interventi promozionali effettuati dalla GSR, in particolare dei volumi generati dall’attività dei porteurs e dell’iniziativa – in sinergia con Air Vallée – per acquisire clientela dal Sud Italia;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere:

1) quanti sono attualmente i porteurs che stanno lavorando per la Casa da gioco di Saint-Vincent, se hanno con essa un rapporto di esclusiva e quali sono i dati relativi ai volumi d’affari realizzati a vantaggio del casinò valdostano nonché alle spese complessive riconosciute dalla GSR per il servizio da loro prestato;

2) quali sono i costi e i risultati relativi all’iniziativa promossa insieme ad Air Vallée per acquisire clientela dal Sud Italia;

3) se, sulla base di questi dati, ritiene che le azioni promozionali sopra descritte abbiano permesso di conseguire "ritorni" significativi;

4) si ritiene che l’ipotesi di realizzare un secondo casinò in quel di Saint-Vincent sia tuttora idonea e praticabile, mentre i concorrenti stanno attuando politiche di espansione "oltre frontiera".

F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy

PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI)L’interpellanza è sul Casinò di Saint-Vincent e per parlare del Casinò di Saint-Vincent prendiamo spunto dal Casinò di Venezia perché ci guardiamo intorno.

Prendiamo spunto dal Casinò di Venezia non tanto come modello gestionale quanto come capacità innovativa e di sviluppo.

Presumo che anche il Presidente abbia letto la rassegna stampa di questo ultimo mese, dove il Casinò di Venezia si è distinto non solo per essere primo per incassi a livello nazionale, ma si è distinto per una politica di espansione che sta attuando che è degna di interesse.

Sappiamo che il Casinò di Venezia ha avuto un guizzo innovativo qualche tempo fa allestendo un capannone alla periferia della città, rivestendolo di moquette, dandogli una parvenza di casa da gioco per un investimento complessivo di 15 miliardi allora, 40 miliardi il primo anno di incassi ripagandosi quindi ampiamente questo investimento iniziale, ma ora il "management" di Venezia guarda oltre frontiera tant’è che abbiamo appreso leggendo che Venezia si prepara a sbarcare a Malta come imprenditore nel settore del gioco di azzardo.

Nell’operazione ha investito poco più di 7 miliardi, 3 per costituire una società, altri 4 per allestimenti e struttura. Il Governo maltese restaurerà - leggo da un articolo de "Il Sole 24Ore" - a tempo di record spendendo circa 10 miliardi il palazzo seicentesco dato in concessione per 99 anni alla casa da gioco e ad agosto di quest’anno cominceranno a funzionare 24 tavoli per giochi tradizionali e 240 slots machines. A Malta è prevista l’assunzione di 140 croupiers.

Analoga operazione stanno pensando di effettuarla in Costa Azzurra gettando le basi per un'ulteriore apertura non si sa ancora se a Mentone o a Cannes.

Abbiamo preso spunto da questi due articoli pubblicati su quotidiani economici italiani per fare alcune riflessioni anche sul nostro Casinò.

Sappiamo che nel breve periodo apriranno altre case da gioco anche nella vicina Svizzera, mi sembra che anche l’autorevole organo politico dell’Union Valdôtaine ne abbia parlato in uno dei suoi ultimi numeri. Nel prossimo mese di maggio si dovrebbe tenere una prima selezione delle numerose domande che sono state presentate da privati, almeno questo è stato affermato in un servizio della televisione svizzera ed entro fine anno è prevista l’assegnazione delle prime concessioni.

Non è superfluo ricordare che anche in Italia quanto prima ci saranno nuove case da gioco, di conseguenza il mercato si liberalizza o meglio il gioco di azzardo avrà più concorrenti, in particolare il gioco di azzardo che viene effettuato nelle case da gioco.

Questo è un piccolo scenario per capire ciò che ci aspetta domani o meglio ciò che già si sta verificando oggi. Ecco perché con questa nostra interpellanza vogliamo conoscere quali sono le iniziative che sta intraprendendo o che ha già intrapreso il Casinò di Saint-Vincent, un Casinò che fino a dieci anni fa era il primo d’Europa come citava uno slogan che ricordo benissimo e che oggi si è fatto scippare la leadership da Venezia ed è relegato al secondo posto. Per carità un posto di tutto rispetto però da primo in Europa a secondo in Italia il "gap" è quanto mai evidente e tangibile.

Avevamo un vantaggio di tutto rispetto, lo abbiamo progressivamente perduto, la nostra fascia di mercato, torniamo a parlare di fascia di mercato ma è necessario, si è sensibilmente ridotta in questi ultimi anni e non vorremmo che l’apertura di altre case da gioco rischi letteralmente di prosciugarla.

In particolare vorrei leggere due dati che sono dati peraltro ricavati dal bilancio 1999, cioè dalla relazione che ha fornito la gestione straordinaria a tutti i consiglieri e sono dati che sono relativi e alle presenze e agli introiti.

Nel 1994 la gestione privata Sitav segnava una quota di mercato del 46 percento, nel 2000 la gestione pubblica GSR registra una quota del 31,6 percento, meno 15 percento in sei anni. Lo stesso ragionamento, anche se il valore percentuale è meno evidente, vale per gli introiti: nel 1994 gestione privata Sitav 38,89 percento, nel 2000 gestione pubblica GSR 29,11 percento, meno 9,5 percento anche qui in sei anni.

Cosa si evince dalla lettura di questi dati che sono dati ricavati dalle rendicontazioni che annualmente fanno al Casinò? Che il "management" della gestione straordinaria pare avere vissuto un po' sugli allori in questi anni, forse ancora reduce dei fasti della Sitav privata del 1994. Le scelte politiche manageriali non ci sembra di averle colte, anzi ci sembra che non abbiano prodotto risultati particolarmente significativi.

Sappiamo che il Casinò è stato ed è ancora nelle more di una gestione straordinaria che è stata costretta ad esserci per un contenzioso giudiziario che è terminato qualche settimana fa, sappiamo che, secondo quanto ha affermato il Presidente della Giunta, questa gestione straordinaria dovrebbe quanto prima concludersi, sappiamo però che il vertice di questa gestione straordinaria è impossibilitato ad operare concrete politiche di sviluppo perché naturalmente le politiche di sviluppo, come più volte è stato ribadito dal Presidente in quest’aula, devono avere l’assenso e il placet della componente politica.

Sta di fatto però che in questi anni il Casinò ha perso in competitività e la stessa Regione ha perso, per quanto concerne le proprie casse, in redditività. Qui anche potremmo leggere dei dati?, lo so che adesso il Presidente mi farà tutto il ragionamento dell’articolo 13 che più volte ha riportato?

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

? i numeri, sì certamente. Abbiamo perso in redditività già solo da un anno e mezzo a questa parte perché sono state ritoccate le aliquote, di conseguenza sappiamo che il ritocco delle aliquote è stato necessario per evitare di ripianare i continui bilanci in rosso. Sappiamo che già solo nel 1999 i contributi in conto esercizio che sono andati a bilancio sono stati di 38 miliardi. La nuova ripartizione dei proventi, Presidente, non può dirci che è stata più proficua per la Regione?

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

? Va bene, questi dati li verificheremo per carità. Non abbiamo ancora forse il piacere di avere i dati definitivi che lei possiede o dei dati provvisori relativi al 2000; la ripartizione dei proventi: è vero che gli introiti sono stati di 270 miliardi circa, ma a seguito della nuova ripartizione la Regione avrebbe incassato 149 miliardi rispetto ai 151 dello scorso anno.

Mi fermo lì, poi il Presidente confuterà questi dati, li verificheremo in sede di esame del rendiconto 2000 che presenterà la gestione straordinaria.

Fatte queste premesse, ci sono state alcune iniziative promozionali in particolare che il Casinò ha effettuato in questi anni. Ci sono i porteurs che hanno un ruolo preciso o meglio dovrebbero averlo, ma non si è mai capito bene il confine della loro attività e il contributo della loro attività e d’altra parte sono stati organizzati dei voli dal sud Italia in sinergia con l’Air Vallée.

Queste due iniziative sono state specificatamente citate nell'interpellanza e su queste due iniziative, oltre che sugli altri ragionamenti fatti in precedenza, si vuole conoscere ancora di più.

Quarta domanda: "se ritiene, alla luce di questi ragionamenti effettuati e di ciò che ci dirà lui, che la realizzazione di un secondo casinò in Saint-Vincent sia tuttora idonea e praticabile, mentre i concorrenti stanno attuando politiche che guardano "oltre frontiera"".

PrésidentLa parole au Président de la Région, Viérin Dino.

Viérin D. (UV)Avant de répondre aux questions qui ont été posées, permettez-moi tout d’abord d’apporter quelques précisions. En effet il est inexact de parler de réalisation d’un deuxième casino à Saint-Vincent vu que toutes les hypothèses en cours d’évaluation portent sur la réalisation d’une nouvelle maison de jeu et considèrent donc l’existence d’une seule structure, d’un seul casino.

Par ailleurs, chacun sait que la Gestion Extraordinaire agit dans le cadre de la loi n° 88/1993 et que sa mission est la gestion du casino.

Mais pour aborder le thème d’actualité, selon ce que M. Tibaldi vient de dire et donc le modèle de Venise, nous avons pris bonne note des suggestions de politique extérieure quant au développement de la maison de jeu. Je pense que c’est une réflexion que nous devons faire, mais d’abord nous avons des priorités chez nous.

Et ce sans oublier ni ce qui se passe à Malte, ou en Côte d’Azur, ni l’ouverture d’autres casinos notamment en Suisse?. Il est important de tenir compte de ces changements vu notamment que nous disposons d’un savoir-faire qui pourrait être utile et qui pourrait donc être un élément important de collaboration et même d’expansion.

Mais si l’on parle de modèles, je me dois d’observer, tout en disant moi aussi "Vive Venise", que ce n’est qu’au terme de la période de gestion par un commissaire que les projets d’expansion du casino de Venise ont pris forme lorsqu’une société par actions publique a pris les rênes de la maison de jeu. M. Corradini est là pour?

(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)

? dans votre prémisse vous avez accepté seulement la moitié du modèle. Maintenant, au-delà de ces considérations, je crois qu’il est important que nous réfléchissions tous sur ces changements, sur l’évolution et sur le modèle.

Quant à la rentabilité du casino, l’affirmation des interpellants est pour le moins erronée, mais nous y reviendrons. En l’an 2000 le casino a en effet dégagé des bénéfices comme le démontrera son bilan. Mais là je partage ce que M. Tibaldi a dit, à savoir que lors de l’examen du bilan de la Gestion Extraordinaire, nous reviendrons sur ces éléments et en disposant des données à l’appui, et que nous serons donc à même d’avoir tous les deux les mêmes éléments.

Un des thèmes sur lequel nous devrons réfléchir est quel type de développement et d’essor pour la maison de jeu vu que Saint-Vincent a toujours privilégié les jeux élaborés plutôt que les jeux électroniques et automatiques auxquels Venise doit l’augmentation de son chiffre d’affaires et de sa fréquentation.

La part des machines à sous y avoisine 54 pour cent à Venise, alors qu’elle n’est que de 37 pour cent à Saint-Vincent. Il suffit que l’on change de politique et les résultats seraient sans doute meilleurs, mais un autre problème s’ouvrirait alors concernant les emplois, la nature de la clientèle, le montant des rémunérations, nous estimons donc qu’il faut examiner l’ensemble de ces différents problèmes. Saint-Vincent comme les autres casinos utilise les porteurs; je crois qu’il est important d’affirmer qu’il s’agit d’une activité spécifique de la gestion et qu’il est également important de définir quelles sont les activités du ressort du comité de gestion dérivant de son autonomie et quelles sont par contre les fonctions de cette assemblée, fonctions d’orientation générales propres d’un organe qui doit fixer les objectifs. Ces objectifs doivent être atteints et nous devons porter un jugement positif ou négatif sur les résultats obtenus.

Quant aux porteurs ils sont liés à la maison de jeu par un contrat d’exclusivité. En 2000 ils ont amené à cette dernière - comme dans les autres maisons de jeu pour leurs porteurs mais en tout cas, pour ce qui est de Saint-Vincent -, un nombre significatif de clients et nous pouvons estimer cette présence importante aussi pour ce qui est du chiffre d’affaires. Nous pouvons estimer à quelque 100 milliards de lires le chiffre d’affaires qui est la conséquence de cette activité.

C’est en tout cas à ces clients que l’on doit le succès du secteur des jeux traditionnels, le chemin de fer notamment, mais aussi la roulette, le trente et quarante et l’ensemble des jeux traditionnels.

D’autre part je crois qu’il faut souligner que les porteurs sont eux-mêmes des passionnés du jeu et les estimations confirment qu’ils remettent en circulation une bonne partie de leur rémunération, laquelle d’ailleurs est inscrite au budget au titre de coûts de production.

Mais Gestion Extraordinaire souligne que depuis plusieurs années, et c’est seulement Saint-Vincent qui a agi dans cette direction, elle a:

- ouvert un bureau clients et mis en place un système informatisé en vue de l’évaluation et de la classification des clients signalés par les porteurs;

- qu’elle ne verse aucun type de rémunération dans des situations simulées ou limitées;

- que pour améliorer ces contrôles, des fiches spéciales, qui pourront être utilisées pour jouer, mais ne pourront pas être changées aux caisses de la salle de jeu, seront remises aux clients des porteurs.

Ceux-ci auront ainsi la possibilité de bénéficier de tous les avantages: accueil, transports, y compris par avion, prévus par les promotions en cours, mais avec un instrument supplémentaire pour contrôler les résultats de l’activité des porteurs.

Quant à l’initiative organisée en collaboration avec Air Vallée, le montant total des frais des transports aériens, que ce soit des vols réguliers ou des charters empruntés par toutes sortes de clients, les clients les plus importants, groupes ou entreprises, s’élèvent pour l’année 2000 à environ 1.500 millions de lires, soit près de 2.400 voyageurs, ce qui représente en moyenne 66.000 lires par personne et par voyage. Cela nous semble un coût raisonnable et avantageux pour ce qui est de cette activité de promotion, surtout si l’on compare ce coût, aux initiatives semblables organisées auparavant à Saint-Vincent ou prévues par les autres maisons de jeu.

En conclusion nous pouvons exprimer un jugement positif quant aux résultats de toutes ces actions promotionnelles.

Nous pouvons confirmer notre engagement quant au développement et à l’essor de la maison de jeu de Saint-Vincent mais, et je reviens à la priorité à laquelle j’avais fait référence, aujourd’hui nous avons, indépendamment de la politique d’expansion à l’extérieur de la Vallée d’Aoste, une priorité qui est représentée par la définition d’une modalité de gestion qui puisse mettre fin à la Gestion Extraordinaire et donc assurer une gestion définitive, ordinaire de la maison de jeu.

Ensuite nous sommes engagés sur la réalisation de cette nouvelle maison de jeu qui devrait nous permettre de tenir compte des changements de la clientèle et donc de rentabiliser davantage les activités de jeu à Saint-Vincent.

PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI)Per una replica. Andando per punti, sull’attività svolta dai porteurs, il Presidente ci dice che hanno portato un numero significativo di clienti a Saint-Vincent, in particolare clientela che si rivolge ai giochi tradizionali, se ho capito bene, e quindi una clientela che dovrebbe corrispondere a quel target di utenza che viene definito prioritario.

Questa affermazione mi permetto di dire che stride un po' con quelle che sono le percezioni, non dico con la realtà perché non sono in grado di sostenere che ciò che dico è la realtà, però con delle percezioni che sono tangibili a livello di cittadina termale di Saint-Vincent e mi spiego.

La clientela del Casinò, a detta degli operatori del luogo, turistici e commerciali, si è notevolmente abbassata in questi anni perché le slots machines, è vero che generano volumi di incasso come ha detto il Presidente, però è altrettanto vero che sono un momento di attrazione per un target di utenza medio-basso, di conseguenza il Paese si affolla, specie durante il fine settimana, di clientela che non corrisponderebbe a quel numero significativo di clienti che sono portati dai porteurs a Saint-Vincent per giocare ai giochi tradizionali però, ripeto, sono percezioni non solo del sottoscritto, ma condivise da chi Saint-Vincent la vive in maniera più presente e del sottoscritto e dello stesso Presidente.

Al di là dei rapporti di esclusiva non si è capito bene quali sono le spese complessive riconosciute dalla GSR per il servizio prestato, probabilmente sono cifre che sono inglobate in dati di bilancio sui quali ci soffermeremo quando la gestione straordinaria ci porterà il rendiconto del 2000.

Quanto all'operazione Air Vallée prendiamo atto di quella che è un'iniziativa promozionale che sarebbe costata solo un miliardo e che avrebbe portato in Valle 2.400 viaggiatori, turisti e quindi clienti della casa da gioco.

Cosa possiamo dire? Possiamo dire che i dati di presenze non si conciliano certamente con quella che è l’attività dichiarata oggi da parte dei porteurs, mi sembra che ci sia una contraddizione e gli stessi dati di gennaio segnano presenze in meno per 19.000 unità e introiti in meno per 2,5 miliardi.

Anche questi sono dati sui quali bisognerà riflettere in virtù di quelle scelte che la parte politica dovrà compiere nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, non lo so, perché qui si sente dire che il termine della gestione straordinaria è scaduto e che quindi si dovrà convertire in gestione ordinaria, però ci auguriamo che quanto prima queste parole si trasformino in fatti. Certo aspetteremo anche i documenti giudiziali del Consiglio di Stato per esaminarli attentamente, però ci auguriamo che questa fase passi velocemente anche per cercare di emulare quello che ha fatto Venezia.

Il Presidente si è soffermato ironicamente su un modello gestionale, sì, Venezia è una società per azioni pubblica che la gestisce.

Anche Saint-Vincent ha una sorta di S.p.A. pubblica che la sta gestendo perché è un commissariamento sui "generis"; in questi anni più volte ci siamo confrontati e abbiamo visto che non c’era una coincidenza di pensiero e di opinioni su questo modello gestionale anomalo ancorché transitorio.

Noi suggeriamo una gestione privata perché se una S.p.A. pubblica ha fatto queste cose, il Corradini, come lei citava, è riuscito a fare queste cose, immaginiamoci cosa può fare una S.p.A. privata con un indirizzo preciso fornito dall’ente concedente, cioè la Regione.

Sta di fatto che qualcosa per Saint-Vincent bisogna fare perché il tempo ci sta passando troppo velocemente innanzi e il tempo sta segnalando e registrando dei risultati degni di menzione e di interesse da parte di altre case da gioco.

Quindi penso che l’invito a riflettere che il Presidente ha ribaltato su di noi?, noi lo raccogliamo e ci riflettiamo, però noi già diamo un suggerimento: una società che ordinariamente dovrà gestire la casa da gioco non dovrà avere semplicemente una connotazione privatistica perché nella connotazione privatistica rientra anche la S.p.A. pubblica o mista, noi diciamo che l’indirizzo debba essere più marcatamente privato, manageriale perché purtroppo l’esempio della gestione pubblica o un modello di gestione pubblica lo abbiamo avuto per otto anni e non ci sembra, visti i risultati, che in questi otto anni? e qui concordo con lei, Presidente, che i risultati non devono essere in termini meramente numerici perché c’è anche una funzione sociale che è stata impressa alla Casa da gioco valdostana e questa funzione sociale ritengo che possa essere mantenuta senza essere allargata o enfatizzata ai massimi livelli, tuttavia penso che il tempo della riflessione debba terminare quanto prima e si debba passare quanto prima al tempo delle scelte.