Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1851 del 21 febbraio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1851/XI Contenuti della proposta formulata dalla società "Quadrio Curzio S.p.A." per la valorizzazione delle terme di Pré-Saint-Didier. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso:

- che la legge regionale n. 38/98 prevede interventi a favore del settore termale;

- che le terme di Pré-Saint-Didier rientrano tra i siti termali da riqualificare;

Appreso che la Giunta ha individuato nella società "Quadrio Curzio S.p.A." il soggetto promotore per la valorizzazione delle risorse termali del Comune di Pré-Saint-Didier;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l’Assessore al Turismo per conoscere:

1) i contenuti della proposta formulata dalla società aggiudicataria di tale prima fase;

2) i tempi e i percorsi tecnico-amministrativi necessari a rendere effettivo il rilancio termale di Pré-Saint-Didier;

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA)Sul primo punto dell'interrogazione possiamo illustrare il progetto di ripristino delle terme che prevede la creazione di un unico edificio destinato alla funzione ricettivo-alberghiera sul luogo dove attualmente si trova un albergo dimesso.

Per quanto riguarda la funzione più prettamente termale, è previsto l’utilizzo dell’antico edificio delle terme così come la creazione di spazi accessori, interrati e seminterrati. In questo modo l’impatto ambientale sull'intera area è ridotto ai minimi termini.

Uno degli elementi caratterizzanti il progetto è la piscina termale all’aperto immersa nel verde dei prati antistanti l’edificio al quale è direttamente collegata e la stessa piscina viene valorizzata dalla presenza di due piccole vasche circolari raggiungibili attraverso dei camminamenti esterni riscaldati.

La piscina all’aperto assolve così alla doppia funzione di elemento termale e di elemento catalizzatore fra ambiente costruito e ambiente esterno ponendosi nel contempo come attrazione principale dell’intero complesso.

Permette infatti la stessa di godere di quella suggestiva sensazione di caldo nel freddo che si ha durante la stagione invernale immergendosi nelle acque tiepide termali, mentre si è circondati dalle distese di neve; nelle altre stagioni invece si può godere dei benefici dell’acqua termale immersi nella natura circondati da prati e zone boschive con di fronte la maestosità del Monte Bianco.

L’idea di progetto e la valorizzazione delle risorse termali del Comune di Pré-Saint-Didier, con la realizzazione di una struttura termale attraverso il recupero di edifici esistenti e la creazione di nuove strutture collegate tra loro, il recupero dello stabilimento termale esistente, stabilimento del 1830, si pone come stimolo dal punto di vista architettonico.

Esso infatti è dotato di grande valore storico-ambientale, soprattutto per la memoria collettiva, dove è direttamente riconducibile alla funzione termale che per anni ha assolto.

Sta di fatto però che attualmente i requisiti di base della domanda termale richiedono tutta una serie di spazi che risulta impossibile recuperare unicamente all’interno di tale edificio.

Il progetto prevede quindi il ripristino dell’edificio termale esistente, dell’ex casinò adiacente, entrambi attualmente in stato di disuso, mentre si prevede l’abbattimento dell’edificio alberghiero che verrà sostituito da un nuovo corpo collegato alle terme adibito ad uso ricettivo.

Più nel dettaglio i punti salienti del progetto riguardano "in primis" la struttura termale.

Il progetto prevede nella struttura dell’edificio esistente l’utilizzo del piano terra come area di accoglienza sia per le terme che per l’albergo, inoltre sono presenti un ristorante nella veranda, un bar ubicato sopra l’attuale vano tecnico con affaccio sulla piscina e al parco termale; al primo piano sono previsti spazi amministrativi ed aree comuni destinate agli ospiti dell’albergo.

Data la pendenza del terreno retrostante l’edificio è possibile ricavare un piano seminterrato con affaccio verso il parco termale, quest’area si estende sotto il piano della strada di accesso alle terme svolgendo funzioni di servizio, deposito cucina e quelle che non richiedono aerazione diretta, tipo spogliatoi, servizi igienici, grotta sudatoria. In questo modo si ha un collegamento diretto di tutte le funzioni termali senza la creazione di volumi fuori terra ad alto impatto ambientale.

La distribuzione delle terme su di un unico piano permette inoltre di creare i necessari percorsi asciutto e bagnato che partendo dagli spogliatoi conducono alle diverse vasche e ai vari servizi termali per poi ricondurre all’uscita con una capacità di circa 240 utenti contemporaneamente.

Il percorso all’interno dell’area termale offre diverse possibilità di abbinamento fra i servizi offerti: vasche con cascate, vasca di acqua salata, sauna ad 80°, sauna a 55°, idromassaggio, grotta sudatoria con "frigidarium" e "calidarium", sale relax, sale massaggi, cromoterapia, musicoterapia, aromaterapia, piscina termale all’aperto.

Si tratta di una serie di servizi rivolti ad un termalismo di benessere, svago e relax come richiesto dalla tendenza attuale del turismo termale.

Per quanto riguarda le attività di carattere più terapeutico: cromoterapia, musicoterapia, aromaterapia, riabilitazione in acqua termale, così come per i massaggi e l’estetica, sono stati destinati spazi al piano interrato del nuovo corpo previsto sul luogo dove sorge attualmente l’albergo dimesso.

È inoltre possibile accedere al bar posto al piano terra direttamente dalle terme attraverso i collegamenti verticali nell’atrio grotta piscina.

Per quanto riguarda invece la struttura ricettivo-alberghiera, la concezione su cui si fonda il progetto è quella di un termalismo di svago e di relax che si pone come completamento e complemento di una vacanza finalizzata allo sport invernale o al contatto con la natura nei periodi estivi ed intermedi, cioè durante tutto l’anno. È quindi fondamentale sottolineare che la ricerca del benessere fisico attuale non prevede lunghi soggiorni in località termali che un tempo avevano come unico scopo lo svolgimento di cicli terapeutici: quelli convenzionati con il sistema sanitario nazionale. Su questi presupposti è prevista quindi la costruzione di un edificio destinato ad uso albergo.

Inoltre, visto il valore architettonico dell’edificio dell’ex casinò, è previsto l’utilizzo di tale struttura come dependance dell’albergo con delle camere tipo suite. Ciò può consentire di aumentare in un secondo momento in base alla richiesta alberghiera il numero dei posti letto per un totale di 80.

Le aree comuni necessarie per l’albergo sono ricavate all’interno dell’edificio termale esistente: réception al piano terra, sale comuni al primo piano, ingresso alle terme al piano interrato.

L’accesso alle terme per gli ospiti dell’albergo avviene direttamente dalle camere attraverso il collegamento verticale che porta al piano interrato comunicando con l’edificio termale. In questo modo si crea un accesso indipendente per gli ospiti dell’hôtel.

È comunque previsto per l’ingresso della zona bagnata, così come per la piscina, il passaggio obbligato da una vasca lavapiedi con disinfettante.

Vi è poi l’ultimo aspetto caratterizzante del progetto che è quello relativo al parco termale e alla piscina all’aperto. Come è già stato sottolineato, il valore naturale dell’area di progetto è uno stimolo per la creazione di ciò che è stato definito parco termale. Con questo si intende la creazione di un’area verde dotata di sentieri e passeggiate a completamento del complesso ricettivo termale nella quale si inserisce la piscina calda all’aperto raggiungibile direttamente dall’interno dell’edificio.

Questo come elemento di passaggio fra ambiente costruito e ambiente naturale. Sono previste all’interno della piscina diverse attrattive: idromassaggio a piastra, percorso circolatorio, cascate, spruzzi che permettono di godere degli effetti delle acque termali. Dalla piscina all’aperto si diramano due pozze d’acqua calda dotate di cascata collegate da camminamenti esterni riscaldati. Questo per quanto attiene i contenuti della proposta progettuale.

Invece per quanto riguarda il secondo quesito, relativo ai tempi, l’iter da seguire all'individuazione del soggetto promotore si può così sintetizzare.

Innanzitutto è necessaria una modifica parziale del progetto presentato dal soggetto promotore secondo quelle che sono le indicazioni dell’Amministrazione. A tale scopo è stata convocata una riunione interna all’Amministrazione stessa con tutte le strutture interessate per competenza: Opere pubbliche, Sovrintendenza ai beni culturali, architettonici, archeologici e tutela del paesaggio, Sanità e Turismo.

Questa riunione è necessaria per programmare la successiva fattibilità ferma restando la possibilità di ricorrere ad eventuali consulenze esterne tipo Finaosta o esperti del settore termale che possano fungere da supporto alla determinazione della progettazione conclusiva. Il tempo previsto per la presentazione del progetto appaltabile è di circa 3 mesi.

Successivamente ci sarà l’avvio alle procedure per le modifiche da portare agli strumenti urbanistici; è infatti necessaria una variante al vigente piano particolareggiato secondo le indicazioni previste per le procedure di iniziativa pubblica di cui all’articolo 50 della legge n. 11/1998. Il tempo previsto di questa procedura è sei mesi.

Parallelamente avvio della procedura relativa alla sistemazione dell’opera di captazione delle acque termali e delle relative tubazioni per l’alimentazione dell’edificio oggetto dell’intervento. Tale attività spetta all’Amministrazione regionale con inserimento dell’intervento nel proprio piano lavori fra le opere realizzate direttamente dalla Regione sulla base di un progetto necessariamente compatibile con quello proposto dal soggetto promotore per la sistemazione del complesso. Il tempo previsto per l’avvio e la realizzazione di questi lavori è di dodici mesi.

La progettazione del complesso termale, sempre a livello preliminare e modificata come previsto dalla lettera a), va posta in osservazione per trenta giorni e su di essa chiunque può presentare le proprie considerazioni. Scaduto tale termine vengono eventualmente apportate le conseguenti eventuali modifiche.

La proposta così elaborata viene accolta e conseguentemente il progetto viene approvato. Viene quindi indetta la gara a licitazione privata a procedura ristretta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento definitivo della concessione a cui partecipa anche il soggetto promotore.

I partecipanti alla gara saranno chiamati a sviluppare il progetto definitivo che costituirà riferimento per la stipulazione della convenzione con concessione. L’iter di aggiudicazione definitiva della concessione per i lavori e gestione è quantificabile in circa dieci mesi.

Il concessionario dovrà a questo punto procedere con la redazione della progettazione esecutiva che verrà approvata con deliberazione di Giunta regionale. Contestualmente a tale approvazione sarà necessario verificare la possibilità di concessione del mutuo previsto dalla legge regionale n. 38, tempo previsto circa quattro mesi.

Ad approvazione avvenuta il concessionario individuato deve realizzare l’opera, tempo previsto circa quindici mesi, e provvedere alla successiva gestione per un periodo previsto pari a trenta anni di durata della concessione.

Per riassumere, individuato il progetto definitivo, viene appaltato a licitazione privata con le modalità dell'offerta migliore. L’unico vantaggio che ha il soggetto promotore è quello di avere, eventualmente a parità di condizioni, la prelazione sulla realizzazione e quindi l’ottenimento della concessione.

Per concludere i tempi riportati nelle singole fasi non sono da considerarsi tutti successivi e cumulabili in quanto diverse attività evidenziate possono sovrapporsi. È verosimilmente possibile sostenere che l’inizio dei lavori dovrebbe avvenire entro l’autunno del 2002 per cui la struttura potrebbe essere funzionante a partire dall’estate 2004.

PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI)Per un momento, chiudendo gli occhi, avevamo già questo complesso in mente, l’Assessore è stato molto puntuale, ci vedevamo già immersi in queste acque termali.

Poi nel rispondere alla seconda parte della nostra domanda ci ha fatto capire che non è proprio così imminente perché si parla di un tempo un po' più lungo.

La risposta è stata molto esaustiva, si è addentrata anche nei particolari e forse esageratamente in quelli che sono di natura tecnico-progettuale.

Noi avevamo domandato i contenuti della proposta e volevamo intendere anche i contenuti, che immaginiamo ci siano nella proposta, non solo di tipo tecnico-progettuale, ma anche di valutazioni di tipo turistico, su valutazioni di tipo finanziario, su valutazioni di tipo commerciale.

L’Assessore forse, anche per deformazione professionale, ha dato un quadro molto preciso della proposta tecnica progettuale dimenticando solo i colori dei vari ambienti, se mi perdona la battuta.

È evidente che il percorso è un percorso complesso. Auspichiamo che su questo percorso complesso ci sia un coinvolgimento del Consiglio attraverso la forma abituale con cui lavora il Consiglio, cioè attraverso la forma delle commissioni perché se è pur vero che tutte queste attività in gran parte sono attività che possono essere svolte a livello di Giunta, è altrettanto vero che l’impatto che avrà questa struttura per la Valdigne, ma direi più in generale per la Valle d’Aosta, ci porta a chiedere all’Assessore di voler coinvolgere quanto meno nelle fasi più significative le commissioni per poter contribuire con ulteriori ed eventuali proposte alla definizione di un rilancio che è da decenni che auspichiamo senza essere mai riusciti a concretizzare. È con questo auspicio che ringrazio l’Assessore per la risposta.