Oggetto del Consiglio n. 1634 del 16 novembre 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1634/XI Attività della Conferenza transfrontaliera "Espace Mont-Blanc". (Interpellanza e interrogazione)
Interpellanza Preso atto di alcuni articoli apparsi sulle pagine dei mezzi d’informazione locali, secondo i quali potrebbe cessare, di qui a poco, l’attività della Conferenza Transfrontaliera Espace Mont-Blanc, nata per la salvaguardia e la valorizzazione dell’area alpina circostante, di intesa con le popolazioni e le comunità locali;
Considerato che tali timori sono stati generati da una missiva inviata dal Vice presidente della Conferenza al Ministero italiano dell’Ambiente, la quale lamenta il pressoché completo disinteresse del Governo italiano nei confronti della Conferenza nonché del progetto riguardante lo Schema di Sviluppo Sostenibile dell’area del massiccio più alto d’Europa da adottare;
Rilevato che ben altra posizione è stata assunta dai governi Francese e Svizzero, i quali sin dal suo esordio hanno avallato le iniziative della Conferenza, delegando i propri rappresentanti in seno alla stessa e partecipando attivamente alle sue riunioni;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali sono i suoi intendimenti in merito alla questione, ovvero se si è già attivata o se ha deciso di farlo nei confronti del Governo Italiano per sollecitarne una presa di posizione chiara e definitiva circa l’importanza del ruolo ricoperto dalla Conferenza e dello Schema di Sviluppo Sostenibile che essa intende realizzare;
2) quali sono invece le iniziative poste in essere dall’Amministrazione regionale relative all’effettiva partecipazione della Valle d’Aosta alla realizzazione degli obiettivi che la Conferenza si prefigge.
F.to: Lanièce - Comé - Marguerettaz - Viérin M. - Collé
Interrogazione Premesso:
- che il rappresentante della Regione nell’Espace Mont-Blanc, nella sua veste di vice-presidente di tale organismo, ha denunciato pubblicamente il disinteresse dell’Amministrazione regionale e dello Stato Italiano in merito al ruolo della Conferenza transfrontaliera;
- che lo statuto e l’atto costitutivo dell’Espace Mont-Blanc, documenti essenziali alla piena operatività della Conferenza, attendono tuttora il parere del Governo Italiano e della Regione Valle d’Aosta, mentre Francia e Svizzera vi hanno già provveduto da oltre un anno;
- che nel bilancio della Regione Valle d’Aosta figurano capitoli di spesa di entità tutt’altro che indifferente per promuovere la partecipazione della Valle d’Aosta in tale organismo;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Giunta regionale per conoscere:
1) a quanto ammontano le risorse sino ad ora impegnate per la partecipazione in seno all’Espace Mont-Blanc e quali risultati concreti sono stati conseguiti;
2) quali sono i motivi del disinteresse denunciato pubblicamente dal Vice presidente della Conferenza.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
PrésidentL'interpellation dont au point n° 43 sera discuté conjointement au point n° 13 à l'ordre du jour.
La parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (Aut)Siamo di fronte ad un evidente problema burocratico visto che l'Espace Mont-Blanc, nonostante i soldi spesi e i paroloni di chi ha voluto organizzare questo ente, nell'ottica della più trasparente collaborazione transfrontaliera, rischia adesso di essere sciolto. Stiamo parlando dell'Espace Mont-Blanc, Conferenza transfrontaliera, che sotto il progetto ancora solo teorico della giusta valorizzazione e tutela della zona del Monte Bianco e del suo circondario, non ha ancora visto approvato il suo statuto di funzionamento e l'importante progetto riguardante lo schema di sviluppo sostenibile da adottare.
Il disinteresse verso questo ente, che ritengo importante, è già stato sottolineato anche dal collega Cerise, che è anche il Vicepresidente della Conferenza, e dal Parlamentare valdostano Caveri.
Purtroppo sembra che in questa sorta di congelamento burocratico sia stata coinvolta anche l'Amministrazione regionale, alla luce anche delle dichiarazioni apparse sui mezzi di informazione, dove si evidenzia che da oltre un anno e mezzo la Conferenza ha elaborato una bozza di statuto per il suo funzionamento sulla quale, contrariamente alla Francia e alla Svizzera, l'Italia e la Valle d'Aosta non hanno ancora espresso alcun parere, con la conseguenza che la proposta è stata congelata.
Inoltre sia Cerise che Caveri hanno più volte evidenziato le diverse assenze del delegato del Ministro dell'ambiente alle riunioni della Conferenza; questo atteggiamento assenteista e di manifestato disinteresse ingenera il sospetto di un'operazione ostruzionistica mirata, da una parte, a dimostrare la vacuità dell'Espace Mont-Blanc, dall'altra a favorire forse la ripresa della proposta di imporre un parco nazionale nella zona del Monte Bianco e tutto ciò a spese del progetto di realizzare un'area protetta transfrontaliera, nata per la salvaguardia e la valorizzazione dell'area alpina circostante, d'intesa con le popolazioni delle comunità locali.
Fatto sta che questa vicenda ci sta mettendo in una situazione di chiaro imbarazzo nei confronti della Svizzera e della Francia che, a differenza di noi, hanno sempre dimostrato di credere a questo progetto partecipando attivamente alle riunioni dell'Espace Mont-Blanc ed esprimendo, sempre a quanto risulta dagli organi di informazione, già un parere sulla bozza dello statuto di funzionamento.
Ma non è tutto: Svizzeri e Francesi non hanno assolutamente intenzione di aspettarci, questo ritardo secondo loro evidenzia un disinteresse che potrebbe portare, come già sottolineato precedentemente, a uno scioglimento futuro dell'Espace vanificando così l'impegno profuso nel creare un ente di valorizzazione e di tutela ambientale della zona del Monte Bianco.
Spero che le risposte che arriveranno dalla Giunta regionale facciano intendere una chiara volontà nel recuperare il tempo e la credibilità persa, probabilmente - se quanto apparso sugli organi di informazione corrisponde al vero - anche a causa del Governo regionale che forse non ha saputo o forse meglio potuto imporsi come interlocutore chiaro e deciso nei confronti dell'Esecutivo nazionale.
PrésidentLa parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV)La Conférence transfrontalière Mont-Blanc a été instituée en 1991 après une phase de discussion sur l'opportunité de protéger le territoire du Mont-Blanc à travers la création d'un Parc international, avancée dès 1986 par les associations de protection de l'environnement et soutenue par certains représentants des Gouvernements italien, suisse et français.
La formule proposée par les collectivités locales intéressées prévoyait la constitution d'un "espace" de coopération: l'Espace Mont-Blanc, fondé sur un concept novateur conjuguant la nécessité de protéger l'exceptionnel patrimoine naturel du Mont-Blanc avec l'exigence de maintenir vivante une montagne habitée et par conséquent d'assurer un certain degré de développement et de valorisation des ressources et du territoire.
Au fils des années, grâce notamment à l'engagement direct et aux ressources humaines et financières mises à disposition par l'Administration régionale de la Vallée d'Aoste, entité qui pilote le projet pour la partie valdôtaine, le rapport d'étroite collaboration avec les partenaires du Canton du Valais et du Syndicat intercommunal Espace Nature Mont-Blanc a été renforcé et pérennisé.
De ce rapport de coopération transfrontalière ont jailli de nombreux projets, des actions concrètes et des initiatives finalisées à sauvegarder et à valoriser le territoire des trois versants du Mont-Blanc.
Si, d'une part, le dynamisme des collectivités régionales et locales, et notamment de la Région autonome Vallée d'Aoste a porté des résultats concrets, de l'autre il faut relever qu'on ne peut dire autant pour les résultats atteints suite à l'action des Ministères et plus particulièrement du Ministère italien, dont l'attitude par rapport à la question du Mont-Blanc s'est balancée entre le pour et le contre.
Le Ministère en effet est passé de l'intention d'instituer un parc national du Mont-Blanc, et ceci figure encore actuellement à l'article 34 de la loi de l'État n° 394/1991 où le Mont-Blanc est mentionné dans les "aree di reperimento" pour la création de parcs nationaux, à l'engagement formel datant 1994, et ensuite jamais rempli, de financer les activités de la Conférence transfrontalière de l'espace Mont-Blanc, aux absences réitérées de ses représentants au sein des séances de la conférence, à la non réponse aux instances finalisées à obtenir l'avis des compétences sur le statut juridique de l'Espace Mont-Blanc.
D'un rôle actif celui du Ministère s'est progressivement réduit à une simple fonction d'observateur où il a brillé pour son absence.
Le manque d'intérêt du Ministère a porté des conséquences négatives pour la Région. En plus des effets d'ordre politique et à la condition de malaise face aux délégations ministérielles française et suisse, les effets de cette absence portent des conséquences aussi sur le plan financier. Alors que le Canton du Valais et le Syndicat intercommunal français ont bénéficié et bénéficient toujours des financements de l'Etat pour la réalisation des initiatives de l'Espace Mont-Blanc, la Région dés le début et jusqu'à aujourd'hui a dû pourvoir avec ses ressources financières à toutes les dépenses concernant les activités et les projets de la conférence sauf les projets ponctuels qui ont obtenu une participation financière de la part de l'Etat dans le cadre des programmes européens.
Avec l'objectif de renforcer la présence et le rôle des Ministères et de reconduire le projet dans un cadre plus ciblé sur les options de protection de l'environnement, la partie française a sollicité en février 1998 une réunion des hauts fonctionnaires des Ministères des trois Pays qui ont décidé d'entente avec la Conférence transfrontalière de mandater l'Espace Mont-Blanc afin de rédiger un schéma de développement durable du Mont-Blanc. Le schéma, qui sera élaboré d'entente avec les trois Pays, constituera un outil commun de programmation et de planification des activités sur le territoire et il devra indiquer les objectifs précis de sauvegarde des milieux sensibles ou menacés.
La conférence transfrontalière a donc institué un comité de pilotage composé de fonctionnaires ministériels et régionaux qui a commencé à travailler afin de définir les contenus et les modalités d'application du schéma, rédigeant le "mandat du comité de pilotage", document-accord qui devrait être soussigné par les trois vice-présidents de la conférence et par les Directeurs généraux des trois Ministères.
Le Ministère italien avec la note de son Directeur général, datée du 19 novembre 1999, avait exprimé son approbation sur le contenu du mandant du Comité de pilotage manifestant aussi sa disponibilité de financer la réalisation du schéma. Ensuite, dès l'année 2000, le Fonctionnaire ministériel nommé au sein du Comité de pilotage a interrompu sa participation aux séances préparatoires suite au manque de décisions des sommets ministériels sur le contenu et sur le financement du schéma.
De plus, le document d'accord triparti, "Mandat de Comité de pilotage", déjà soussigné par les trois Vice-présidents de l'Espace Mont-Blanc et par les Directeurs généraux des Ministères suisse et français, envoyé officiellement le 4 août 2000 au Directeur général du Service italien de la conservation de la nature, n'a pas à ces jours été signé, ni le Ministère a fait part de ses intentions à ce sujet. Depuis d'informations acquises de façon informelle nous avons appris que le dossier "Espace Mont-Blanc" a été transféré à un service du Ministère nouvellement institué, mais ce changement n'a pas été communiqué officiellement ni à la Région ni aux partenaires ministériels suisses et français.
Le silence du Ministère, son absence aux rencontres internationales, le non respect des engagements pris bloquent de fait l'élaboration du schéma du développement durable, rendant vains les travaux réalisés jusqu'à présent et mettant la partie valdôtaine en position de grave difficulté face aux autres délégations de la conférence transfrontalière. La Région, par le biais du vice-président de part valdôtaine, a sollicité maintes fois le Ministère sur ce dossier, au cours de rencontres spécifiques et à travers les nombreuses lettres adressées dès 1998 soit au Directeur général du Service de la conservation de la nature, soit au Ministre, sans obtenir de réponses.
La dernière note envoyée porte la date du 18 septembre 2000, à la vieille d'une séance du Comité de pilotage du schéma du développement durable à laquelle une fois de plus le Ministère n'a pas participé.
Le Député de la Vallée d'Aoste, Caveri, a tout d'abord sollicité une rencontre avec le Ministre (initialement fixée pour le mois de juillet 2000, puis décalée au mois de septembre et après annulée) et ensuite il a présenté une interrogation parlementaire. A l'heure actuelle nous ne disposons pas d'éléments concernant la suite de cette interrogation.
La réalisation du schéma du développement durable de toute façon fera l'objet d'une candidature dans le cadre du Programme "Interreg III franco-italo-suisse", qui bénéficiera du soutien financier pour la partie italienne de la Région Vallée d'Aoste indépendamment de la participation du Ministère de l'environnement italien.
Pour ce qui est du statut juridique, outil finalisé à fonder l'activité de l'Espace Mont-Blanc sur des bases plus solides et reconnues au niveau international et à réglementer le fonctionnement de la conférence transfrontalière, il constitue aussi l'acte définissant la configuration institutionnelle de l'Espace Mont-Blanc. Le projet du texte fondateur, élaboré en 1997, a été envoyé, courant janvier 1998, aux Ministres de l'environnement des trois Pays afin d'acquérir leur avis sur les différentes possibilités envisagées: stipulation d'un accord de dimension régionale avec l'institution d'un organisme de coopération transfrontalière conformément à la Convention de Madrid et de ses protocoles additionnels - ce genre d'accord normalement ne concerne que les institutions régionales et locales, il est toutefois possible d'impliquer le niveau national - ou stipulation d'un accord interétatique avec l'institution d'une commission intergouvernementale.
A l'heure actuelle le Département fédéral des affaires étrangères de la Confédération helvétique et les représentants du Ministère français au sein de la conférence ont fait part de leur avis sur ce dossier relevant néanmoins la nécessité d'ouvrir une consultation interministérielle tripartite à ce propos.
Le Ministère italien, déjà sollicité sur ce dossier, n'a pas encore formulé son avis.
Le vice-président Cerise, qui est le représentant officiel de l'Administration régionale au sein de la Conférence, a exprimé clairement dans une lettre du mois de septembre passé, adressée au Ministère de l'environnement, son désagrément par rapport au manque de réponses de la part dudit Ministère. Je tiens particulièrement à préciser, je le répète, que notre Région est représentée à la conférence par le Conseiller Cerise qui a reçu expressément un mandat de la part du Gouvernement valdôtain donc, pour ce qui concerne la définition de l'ébauche du statut juridique, les déclarations du vice-président au sein de la conférence représentent la position officielle du Gouvernement régional. La situation opérationnelle de la conférence n'est certes pas comprise par le manque d'avis de la part de la Région Vallée d'Aoste.
Pour ce qui concerne les initiatives pour la mise en place des objectifs que la conférence poursuit, c'est la Région qui est le maître d'ouvrage garantissant la participation active, financière et propositionnelle de la partie valdôtaine. Par rapport aux objectifs de programme de la conférence transfrontalière, et donc par rapport aux perspectives futures, c'est toujours la Région qui, compte tenu du manque d'intérêt du Ministère italien et sur la base des engagements avec les autres délégations, définit les contenus qu'elle envisage pour la Conférence Espace Mont-Blanc.
Les initiatives et les programmes mis en place jusqu'à présent peuvent être rapportés à un cadre de coopération transfrontalière dynamique, actif et concret sur les problématiques touchant la gestion du territoire. Pourtant l'adoption du schéma du développement durable du territoire du Mont-Blanc comporte la définition de politique de tutelle, mais aussi l'examen des solutions aptes à garantir une meilleure utilisation du patrimoine environnemental comme dans le cas des vallées Veny et Ferret de Courmayeur.
Par rapport aux ressources financières jusqu'à présent engagées pour la participation à l'Espace Mont-Blanc et aux résultats concrets atteints de 1991 à aujourd'hui, pour projets, travaux et initiatives soutenues par la Région avec ses propres ressources découlant du bilan, une somme globale de 1.466.000.000 de lires a été dépensée.
Les rapports de coopération ont aussi permis de réaliser des projets transfrontaliers avec de financements communautaires par le biais des crédits Interreg. En termes de résultats concrets atteints on peut affirmer que les travaux menés ont permis de tester l'application sur le terrain des politiques communes de gestion du territoire en renforçant la structure de coopération avec les partenaires français et suisse.
Des initiatives concrètes ont été mises en place dans quatre secteurs principaux: la promotion touristique, la mise en valeur de l'agriculture de montagne, l'étude des domaines sensibles, la quête de solutions aux problèmes de transport dans les vallées enclavées tant au niveau local qu'international. L'importance desdites initiatives ressort de leur dimension interrégionale et dans l'échange des expériences partagées à partir de la concession en allant jusqu'à leur évaluation finale.
Parmi les résultats les plus importants il est à noter que pour la protection des milieux sensibles une étude importante a été réalisée concernant et le classement des unités de paysage et l'analyse des facteurs de pression sur l'environnement ainsi que les situations critiques. Une proposition de zonage du territoire du Mont-Blanc a été ainsi élaborée.
Dans le domaine touristique la promotion des randonnées et des itinéraires autour du Mont-Blanc a été privilégiée avec la valorisation de quelques parcours, la mise en place de panneaux avec un même label, l'édition d'une série de brochures et d'un guide des sentiers qui sera publié prochainement. Un système géographique d'informations réunissant en une base de données informatisée les informations territoriales et environnementales de l'Espace Mont-Blanc a été réalisé et constitue actuellement un outil indispensable pour l'analyse des phénomènes et la programmation des interventions.
Avec le réseau de suivi des trois régions, un programme commun de contrôle de la qualité de l'air a été mis en place ayant comme point de départ l'échange d'expériences techniques et scientifiques. Et encore, pour la Vallée d'Aoste c'est l'Espace Mont-Blanc qui se charge de promouvoir à partir de 1997 les initiatives pour la gestion des flux véhiculaires des vallées Veny et Ferret de Courmayeur, par la mise en place de programmes spécifiques conçus en liaison avec l'administration communale et l'Agence de promotion touristique Mont-Blanc.
J'espère d'avoir répondu aux questions et démenti ainsi le manque d'intérêt du Gouvernement valdôtain envers le dossier "Espace Mont-Blanc", car il a toujours été soutenu et continuera à être soutenu par le Gouvernement valdôtain qui considère ce dossier un dossier d'avenir.
Si dà atto che dalle ore 10,59 presiede il Vicepresidente Viérin Marco.
PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI)Siamo insoddisfatti almeno quanto il Vicepresidente Cerise su questa vicenda e lo siamo ancora di più alla luce delle risposte che l'Assessore ci ha fornito perché riteniamo che siano delle risposte incongruenti, ma soprattutto - mi passi il termine, Assessore - inconsistenti rispetto alle domande che abbiamo posto perché se i risultati concreti, per rimanere alla prima domanda che abbiamo posto, sono quelli che l'Assessore ci ha elencato, direi che di concreto questi risultati hanno molto poco, forse due navette nell'alta Valdigne e 1.500 milioni riteniamo comunque che sia una cifra significativa dalla quale si poteva pretendere di più, se questo è l'impegno finanziario dell'Amministrazione regionale. Di conseguenza la riflessione che facciamo sui risultati concreti è che forse l'unica concretezza in questi risultati sta nei tanti studi che probabilmente sono stati commissionati, nei tanti convegni che sono stati realizzati.
Abbiamo letto con attenzione le critiche che il Consigliere Cerise muoveva nella sua veste di Vicepresidente, peraltro sono delle critiche che coincidevano con la nostra sensazione di ciò che accadeva nell'Espace Mont-Blanc. Nel momento in cui sono diventate le critiche di uno dei Vicepresidenti abbiamo ritenuto che fossero maturi i tempi per sollevare il problema in Consiglio regionale.
La critica fatta dal Consigliere Cerise però, se anche in questa occasione gli organi di informazione non hanno travisato il pensiero di chi ha rilasciato quelle dichiarazioni, non mi sembrava unidirezionale nei confronti dello Stato. Il tentativo dell'Assessore Vallet di dire che la Regione è a fianco del Vicepresidente in quanto è stato nominato dall'Amministrazione regionale mi sembra più che altro un tentativo politico più che una realtà allo stato dei fatti.
Dopodiché il disinteresse dello Stato; non possiamo prendere per buono che il disinteresse dello Stato sia un qualcosa di inspiegabile perché mi sembra che i motivi di questo disinteresse non siano emersi, anzi l'Assessore ha fatto quasi intendere che hanno cambiato gli uffici o hanno trasferito a direzioni diverse la competenza su questa vicenda, tardano i pareri, tardano le risorse, lo Stato come sappiamo trascura molte cose, l'Espace Mont-Blanc probabilmente è una cosa di poca importanza per lo Stato italiano.
Noi riteniamo che il concetto invece di cooperazione transfrontaliera e per l'ubicazione geografica della nostra regione e per una considerazione di tipo più politico sul discorso dell'integrazione europea dovrebbe essere un aspetto da considerare con la massima attenzione.
Ci sembra veramente strano che il Governo italiano sia stato così insensibile anche quando questa maggioranza politica, quando il Deputato Caveri, che mi sembra fino a prova contraria si riconduca a questa maggioranza politica, aveva assunto ruoli importanti nel "Governo D'Alema" con un incarico di Sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega specifica agli affari regionali, mi sembra veramente strano, nonostante questo coinvolgimento ai massimi livelli del quadro politico nazionale in termini di potere esecutivo, non abbia portato alcunché di utile alla Valle d'Aosta, in particolar modo al ruolo che la Valle d'Aosta deve svolgere nell'ambito dell'Espace Mont-Blanc.
Perciò rimaniamo fermamente convinti che il Vicepresidente Cerise abbia avuto il merito di denunciare una certa situazione, detto questo riteniamo che non basti perché o questa situazione cambia in qualche senso o nell'organizzazione dell'Espace Mont-Blanc o nel ruolo di pressione che la Regione riesce a svolgere sullo Stato italiano o altrimenti dobbiamo arrivare a delle determinazioni diverse che svincolino completamente la Regione Valle d'Aosta da quello che sta diventando un onere di tipo finanziario perché i risultati in termini concreti, oltre che in termini di immagine, nei confronti dei partner transfrontalieri sono risultati deludenti, per non usare espressioni più pesanti.
PresidenteLa parola al Consigliere Lanièce.
Lanièce (Aut)Vorrei anch'io fare alcune considerazioni in merito alla risposta che ci ha fornito l'Assessore Vallet.
Nella sua risposta l'Assessore ha evidenziato come l'Amministrazione regionale sia molto attenta a questo importante progetto addossando la colpa di tutto quello che sta succedendo al Ministero italiano dell'ambiente.
Prendiamo atto di questa risposta ma, alla luce anche delle dichiarazioni apparse sugli organi di informazione da parte del Vicepresidente Cerise, mi sembra che ci sia un contrasto fra quanto dichiarato dal collega Cerise e quanto affermato dall'Assessore; quindi noi chiediamo di capire meglio la situazione perché un rimpallo di competenze non è la cosa migliore anche dal punto di vista dell'immagine che viene fornita all'esterno.
Sicuramente anche l'importo finora speso di circa 1.400 milioni non è un importo elevato tenuto conto che, come ho potuto appurare presentando in passato alcune interrogazioni scritte sull'Espace Mont-Blanc, in particolare sui sentieri, ci sono state molte critiche nella zona del Mont-Blanc per come sono stati fatti i lavori sui sentieri: quindi c'è il rischio che si siano fatte delle spese, ma non finalizzate nel miglior modo possibile.
Penso che sia opportuno, vista l'importanza che ha l'Espace Mont-Blanc per il Governo regionale, cercare di far partecipare in maniera attiva il nostro Governo all'interno della Conferenza transfrontaliera perché, a fronte della voglia di portare avanti il progetto dello sviluppo sostenibile da parte della Francia e della Svizzera, ci deve essere da parte italiana lo stesso impegno; pertanto se la colpa è solamente, e noi vogliamo credere alle parole dell'Assessore, del Ministero italiano, penso che il Governo regionale abbia il dovere di fare una forte pressione ai massimi livelli politici italiani per far sì che questa Conferenza transfrontaliera possa funzionare nel miglior modo possibile, sperando anche che quanto ha detto l'Assessore Vallet corrisponda al vero, e cioè che lo schema di sviluppo sostenibile possa andare avanti attraverso il Progetto "Interreg III".
Ci auguriamo che ci sia una sinergia politica per far fronte comune, per cercare di portare avanti questa importante Conferenza transfrontaliera, perché c'è il rischio che dietro a questa situazione di impasse burocratico ci sia la volontà del Governo italiano di creare una sorta di parco nazionale intorno alla zona del Monte Bianco, mettendo così da parte il progetto per il quale invece era nato l'Espace Mont-Blanc, progetto che consiste nel creare un'area transfrontaliera tutelata e protetta per la valorizzazione dell'area di intesa con le popolazioni delle comunità locali. Nell'ottica di questo progetto importante occorre agire di conseguenza, pertanto invitiamo il Governo regionale a fare in modo che la Conferenza transfrontaliera possa andare avanti anche con il doveroso apporto del Governo italiano.