Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1625 del 15 novembre 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1625/XI Futura destinazione, a Courmayeur, di immobili già stazioni funiviarie dismesse. (Interpellanza)

Interpellanza Osservato che le opere di cosiddetta razionalizzazione degli impianti di risalita attraverso la costruzione di impianti nuovi per localizzazione e tipologia, spesso nascono dall’esigenza delle società proprietarie di liberare e riutilizzare volumetrie (i manufatti delle stazioni dismesse) in modo da destinarle a speculazioni immobiliari;

Rilevato che il parere positivo della V.I.A. dato dalla Giunta regionale al nuovo impianto Dolonne/Plan Checrouit (a Courmayeur) e la successiva costruzione del nuovo impianto libera dalla propria destinazione la stazione della vecchia ovovia (a Dolonne sud), in ottimo stato di manutenzione, che potrà essere convenientemente utilizzata ad altri fini;

Ritenuto opportuno avere ulteriori informazioni sul fenomeno e sul giudizio che ne dà l’Amministrazione;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore competente per sapere:

1) se, a Courmayeur, vi siano dei precedenti relativamente a stazioni funiviarie trasformate in alberghi o condomini;

2) se è a conoscenza del fatto che la Courmayeur Mont Blanc funivie S.p.A. avrebbe già venduto ad una terza società, che opera nel settore immobiliare e alberghiero, la stazione di partenza, a Dolonne - sud, dell'ovovia chiusa da alcuni anni, e quale è il suo giudizio al riguardo;

3) quale sarebbe l’intendimento, in ogni caso, se scoprisse:

- che comunque tale stazione (dell’ex-ovovia) è stata alienata a fini speculativi;

- che, grazie alla costruzione della nuova funivia, la società proprietaria trasferirà le proprie attività all’interno dei nuovi locali, con l’intento di trasformare la stazione della funivia "Gigante" (quella che parte dal centro di Courmayeur) a fini speculativi, con un’operazione immobiliare dal valore di alcune decine di miliardi.

F.to: Curtaz - Squarzino Secondina

PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Cominciando a trattare l'interpellanza ci tocca fare un salto indietro dal punto di vista cronologico perché dopo aver parlato dell'attualità e dell'alluvione, che è ovviamente l'argomento di maggior rilievo, che ha assorbito l'interesse di tutte le altre questioni che pure l'agenda politica ci riservava, siamo costretti a fare un passo indietro, come dicevo, per affrontare delle questioni rilevanti come questa contenuta nell'interpellanza che ci accingiamo a discutere. Questa interpellanza adombra un sospetto politico, quello che dietro l'interesse al rifacimento di strutture funiviarie in Valle d'Aosta e in maniera specifica a Courmayeur ci siano degli interessi speculativi di tipo immobiliare perché il fare una nuova funivia normalmente libera dei volumi costituiti dalle vecchie stazioni di risalita e di arrivo? e poi questi volumi vengono negli anni utilizzati a scopi speculativi.

Siamo quindi partiti dal caso che è sotto l'attenzione dell'opinione pubblica da alcuni mesi, che è quello dell'impianto Dolonne/Plan Checrouit, per chiedere all'Assessore competente se a Courmayeur ci siano dei precedenti relativamente a stazioni dismesse che siano diventate alberghi o condomini; per chiedere se è a conoscenza del fatto che la Courmayeur/Mont-Blanc avrebbe già venduto a una terza società la stazione di partenza della vecchia ovovia Dolonne/Plan Checrouit, tra l'altro una stazione di partenza in ottimo stato di manutenzione e quindi estremamente appetibile dal punto di vista immobiliare; in terzo luogo, e qui siamo nel campo delle ipotesi, chiediamo all'Assessore una valutazione, che cosa penserebbe, quale sarebbe il suo intendimento se egli scoprisse oltre che alla stazione ex ovovia è stata alienata, che grazie alla costruzione della nuova funivia, quindi della nuova stazione di partenza, la società proprietaria, cioè la Courmayeur/Mont-Blanc, trasferirà tutte le proprie attività all'interno dei nuovi locali con l'intento di trasformare la stazione della funivia Gigante posta al centro di Courmayeur a fini di alienazione immobiliare.

Faccio presente che ad un calcolo sommario delle volumetrie ci troveremmo di fronte a un business che non andrebbe lontano dai 18-20 miliardi, questo per capire qual è la posta in gioco, mentre noi stiamo pensando all'impatto ambientale, alla funzionalità, al trasporto degli utenti, all'ampliamento del domaine skiable, pavento il sospetto politico, ripeto, che dietro questi interessi a costruire delle nuove funivie ci siano anche queste operazioni di carattere immobiliare.

PresidenteLa parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer.

Lavoyer (FA)Cercherò di attenermi ai fatti dei quali sono a conoscenza, diventa difficile rispondere ai sospetti politici, però penso che da molte di queste risposte oggettive molti dei sospetti vengano a cadere.

Al primo quesito rispondo che nei primi anni '80 parte del sedime originariamente destinato ad ospitare alcuni locali di supporto alla telecabina Courmayeur/Plan Checrouit e parte dei volumi della struttura intermedia della stessa telecabina furono utilizzati per la realizzazione di due aziende alberghiere: una con denominazione "Les jumeaux", dotata di caratteristiche di medio-alto livello, l'altra con denominazione "De la télécabine" con caratteristiche qualitative leggermente inferiori, entrambe le operazioni furono autorizzate dalla competente autorità comunale con rilascio di permessi edilizi n. 98 e n. 99 rispettivamente in data 17 e 23 luglio 1981.

Secondo quesito: sì, l'Assessorato è a conoscenza del fatto che la Courmayeur/Mont-Blanc funivie S.p.A. ha venduto lo scorso mese di luglio all'Alta marea, compagnia alberghiera S.r.l. di Roma, l'immobile e l'azienda Hôtel de la télécabine che peraltro la stessa gestisce dal 1996. La vendita comprende anche il vano tecnico originariamente adibito a stazione di partenza della ex funivia di Dolonne.

Si conoscono inoltre gli intendimenti della società Alta marea di Roma, la quale ha formalmente dichiarato di avere l'intenzione di procedere a una riqualificazione dell'albergo attraverso una ristrutturazione che dovrebbe portare a un aumento della capacità ricettiva e degli spazi comuni, al rifacimento degli impianti, all'ampliamento delle sale ristorante e bar, alla sostituzione degli arredi e dei corredi. Tale intendimento non pare pertanto tradursi nell'ipotesi paventata dagli interpellanti in quanto la ristrutturazione dell'azienda alberghiera.

La télécabine garantirebbe il potenziamento e la riqualificazione di una struttura turistico-ricettiva in parziale stato di involuzione. Nel caso specifico allo stato attuale si presenta una situazione non ideale costituita da una commistione fra volumi, parliamo dal punto di vista ricettivo, fra volumi tecnici ormai dismessi e volumi regolarmente utilizzati per l'esercizio dell'attività alberghiera.

E veniamo ai sospetti, terzo punto. Relativamente a questo quesito vogliamo precisare che quanto affermato dagli interpellanti è inesatto in quanto gli uffici della società Funivie Courmayeur/Mont-Blanc non sono ubicati nel volume dell'attuale impianto funiviario Courmayeur/Plan Checrouit, detta Gigante, ma sono dislocati nell'ex stazione di partenza della vecchia telecabina Courmayeur/Plan Checrouit dismessa limitatamente al tratto Courmayeur-Dolonne dal 1978.

Delle eventuali diverse destinazioni di tali beni immobili non siamo a conoscenza e comunque è competenza dell'amministrazione locale, mentre per quanto attiene la Regione non pensiamo che su questo tipo di destinazione abbia autorità per intervenire.

Si informa inoltre che la realizzazione - e qui togliamo l'ulteriore sospetto che è quello grosso perché quando si parla di decine di miliardi qua tutti si spaventano - della nuova telecabina Dolonne/Plan Checrouit non andrà a sostituire la funivia Gigante. Lo smantellamento e la trasformazione d'uso di tale ultimo impianto non sembra tra l'altro rientrare negli obiettivi della società, ma questo può essere labile? ci sono invece dei vincoli?

(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)

? va bene, fra dieci anni probabilmente e allora lasciami finire.

Dicevo, tant'è che la stessa nel corso del 1998 ha effettuato una revisione generale legata al ventesimo anno dell'impianto con un costo di 5 miliardi per i quali ha goduto anche dei benefici della legge regionale n. 8, finanziamento del mutuo del contributo regionale.

Ai sensi di questo beneficio, ai sensi della sopracitata legge, in relazione alla concessione sia del contributo che del mutuo, il soggetto beneficiario è vincolato a non alienare, cedere o distogliere dalla loro destinazione le opere e i beni finanziati per un periodo di dieci anni; è l'articolo 13 della legge.

PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Ringrazio l'Assessore per i dati che mi ha fornito. L'Assessore ha risposto a tre delle mie domande; ha detto di sì a due dei miei tre sospetti e uno mi sembra particolarmente grave. Intanto sappiamo che queste operazioni speculative hanno due precedenti: negli anni '80 sono stati utilizzati degli immobili, delle volumetrie che avevano finalità di "servizio pubblico" per essere destinate ad alberghi e questo è un dato oggettivo?

(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? era un sospetto per me che non lo sapevo.

Vi è un secondo punto su cui vorrei attirare l'attenzione perché mi sembra di particolare gravità e uso questo termine in maniera appropriata; oggi apprendiamo che, mentre il Comitato per la valutazione di impatto ambientale e la Giunta regionale, ragionavano sul nuovo impianto, la Courmayeur/Mont-Blanc cedeva il vecchio impianto.

L'Assessore ci ha detto che nel luglio del 2000, prima della delibera della Giunta, la Courmayeur/Mont-Blanc ha venduto l'impianto "vecchio" - vecchio fra virgolette perché era in ottime condizioni - alla società Alta marea di Roma per ricavarne un albergo, quindi mentre in quest'aula fra le forze politiche, nell'opinione pubblica, sui giornali si discuteva se era meglio la soluzione riadattamento del vecchio impianto oppure impianto nuovo, la società Mont-Blanc cedeva il vecchio impianto. Io rilevo una serie di dati?

(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? ma arrivo alla deduzione che a voi scandalizza, ma a me scandalizza di più. Deduco che quella funivia non poteva che essere, a quel punto, una funivia nuova da fare in un altro luogo, visto che come dite voi da due anni, se non ho capito male, c'era un preliminare in base al quale gli edifici della linea vecchia venivano alienati, significa che c'era da parte della Courmayeur/Mont-Blanc la convinzione che si sarebbe fatto comunque un impianto nuovo. Quindi quello che era un mio dubbio perché non sapevo queste cose, oggi non è più un sospetto, ma una certezza aggravata dal fatto che è una cosa che si sapeva da due anni. Mi sarei aspettato che qualcuno della Giunta, quando il sottoscritto chiedeva dei chiarimenti su queste cose, avesse detto: "Caro Curtaz sei un pirla perché stai parlando di un vecchio impianto, della vecchia stazione che tu vuoi rinnovare, mentre è già venduta da tempo". Perché nessuno me lo ha detto qui dentro? Si sa solo oggi? O non si doveva dire?

Non è la prima volta che affrontiamo questi problemi, noi lo abbiamo detto in tutte le salse che eravamo per il rinnovo del vecchio impianto; oggi si sa che da tempo la Giunta sapeva che era venduto: complimenti!

Terzo punto, quello che rimane un sospetto. L'Assessore Lavoyer mi dà una precisazione, probabilmente corretta che non sposta il problema, dice: "Guarda che gli uffici non sono nella funivia Gigante, ma sono un po' più in là, dove c'era la vecchia funivia che andava a Plan Checrouit".

Sarà così, non discuto, però non sposta di una virgola il problema; il problema è se noi consentiamo, come si rischia di consentire con le larghe maglie di condizioni che voi avete imposto alla società Mont-Blanc per fare la nuova funivia, di trasferire tutti gli uffici, i magazzini e quant'altro nel nuovo impianto di risalita di Dolonne, la società si libera tutti i locali che ha al centro di Courmayeur, che potrà destinare, dopo i cambiamenti di destinazione d'uso, ad attività speculativa. Sarebbe stato giusto che tutti questi argomenti, fossero emersi subito nella discussione generale. Ciò non è avvenuto. Ne prendiamo atto con rammarico.

PresidenteLa parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer per fatto personale.

Lavoyer (FA)Il fatto personale è nella correttezza delle cose che si dicono perché il Consigliere Curtaz non può dire che la Giunta sono due anni che sapeva che questi immobili venivano venduti quando questi immobili sono stati venduti il mese di luglio.

La Giunta ha detto che è da due anni che è stata decisa la nuova allocazione, che è da due anni che si sa che la nuova allocazione è lì e cosa significa il cambio di proprietà della società Mont-Blanc a un'altra società che già gestiva queste strutture? Non significa nulla perché se non veniva venduta all'Alta Marea, le stesse operazioni potevano eventualmente? è solo per dire le cose come stanno, poi Curtaz si può tenere i suoi sospetti, però deve dire le cose come stanno.

(i Consiglieri del gruppo Valle d'Aosta per l'Ulivo contestano il diritto dell'Assessore Lavoyer ad intervenire per fatto personale)

Presidente? No, era fatto personale. Il fatto personale è proprio perché personale è giudicato dalla persona che interviene e si riteneva personalmente interessato. Non è altro.

Per favore, proseguiamo con il Consiglio.