Oggetto del Consiglio n. 1432 del 12 luglio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1432/XI Assunzione di personale infermieristico proveniente da paesi extracomunitari. (Interrogazione)
Interrogazione Avendo appreso dagli organi di informazione che l’USL è intenzionata ad assumere personale infermieristico proveniente dalla Romania per far fronte alla carenza di infermieri;
Ritenendo che la ricerca di detto personale in un paese straniero, i contatti con le autorità locali, il disbrigo delle necessarie pratiche non rientrino nei primari compiti di un’azienda sanitaria;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore competente per sapere:
1) se corrisponde al vero tale notizia e, in tal caso, quanto personale sarà assunto e con quale tipologia di contratto;
2) quale soggetto, per quanto di sua conoscenza, ha curato, in Italia e in Romania l’intera operazione;
3) se pensa che sia stata data una risposta, e quale, al bisogno di abitazione di questi immigrati.
F.to: Squarzino Secondina - Beneforti
PrésidentLa parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV)Rispondo sinteticamente alle domande che sono state poste.
"Se corrisponde al vero tale notizia, e in tal caso quanto personale sarà assunto e con quale tipologia di contratto": l'USL mi dice che corrisponde al vero la notizia secondo cui l'azienda USL è in attesa di arrivo di infermieri provenienti dalla Romania. Gli infermieri che dovrebbero giungere sono in totale 20 attraverso una società cooperativa.
L'azienda non ha alcun contatto con le autorità locali rumene, in quanto detti infermieri non vengono assunti dall'USL bensì dalla cooperativa Interactive, che già fornisce le prestazioni infermieristiche sia all'area ospedaliera sia all'area territoriale.
Detti infermieri vengono assunti dalla cooperativa ai sensi del testo unico n. 286 del 25 luglio 1998 e successivo regolamento di attuazione n. 394 del 31 agosto 1999, che fra le altre prevedono che contestualmente alla domanda di autorizzazione al lavoro, il datore di lavoro deve esibire idonea documentazione indicante le modalità della sistemazione alloggiativa per il lavoratore straniero, cosa peraltro già definita. Si risponde al punto 3 dell'interrogazione.
Aggiungo per quanto mi riguarda che contatti sono stati tenuti formalmente e informalmente sia dall'Assessorato, sia dalla Presidenza della Giunta con il Ministero dell'interno, relativamente al problema del contingente autorizzabile per la Valle d'Aosta, perché al di là del problema relativo al riconoscimento del titolo professionale che è di competenza del Ministero della sanità e che a tutt'oggi non è risolto, perché non risultano ancora riconosciuti i titoli degli infermieri professionali, possibili destinatari di questa trattativa, c'è il problema della deroga al contingente autorizzabile di infermieri professionali che la Valle d'Aosta può assumere, perché risultano dai dati del Ministero del lavoro solo tre persone autorizzabili, di cui una proveniente dall'Africa e due provenienti da paesi dell'Est. Per questo motivo abbiamo interpellato il Ministero degli interni, perché comunque sia, anche se questi infermieri professionali avessero il riconoscimento del titolo professionale, che dagli atti e dal curriculum risulterebbero avere, non potrebbero comunque essere assunti perché la Questura non autorizzerebbe l'ingresso in Italia, se non interviene la deroga.
La situazione è ancora molto fluida, a dispetto delle notizie di stampa che sono state date con poca cognizione di causa, basandosi troppo sulle informazioni fornite direttamente dalla cooperativa.
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Assessore, prendo atto dell'ultima parte della sua risposta, cioè che siamo in una situazione molto fluida. Le notizie di stampa sono state date dagli stessi organi dell'USL e dai sindacati che hanno avuto l'incontro con questi organismi dell'USL, quindi sono informazioni che sono state fornite all'interno di incontri ufficiali. La stampa non ha fatto altro che riprendere quanto è stato detto in incontri ufficiali. Non c'è stato probabilmente nessun comunicato stampa da parte dell'USL, ma le cose dette ai sindacati sono quelle che poi sui giornali sono apparse.
Sono molto vaghe le risposte che lei ha dato, Assessore; probabilmente l'USL non ne ha date altre, oppure le risposte che avrebbe dovuto darmi forse erano poco chiare, poco sicure, poco opportune, diciamo così!
Lei ha affermato che il problema dell'abitazione è risolto, ma come e in che modo non me lo ha detto; sarebbe interessante sapere in che modo è stato risolto questo problema.
Non si sa nulla rispetto a questa cooperativa, cioè questa è una cooperativa seria, soggetta a controllo, una cooperativa che farà le cose contrattualmente in modo adeguato? Dalla sua risposta non viene alcuna chiarezza circa la tipologia del contratto di lavoro. E' un contratto a tempo determinato? Per quanto tempo? Che rapporto c'è fra questa cooperativa e i dipendenti? Questa cooperativa è seria o non è seria?
Terza questione, che lei non ha affrontato e forse non voleva affrontare - per questo dicevo che è poco opportuno dire chiaramente certe cose - il problema del visto; non vorrei che il tipo di visto che è stato chiesto da questa cooperativa fosse un tipo di visto turistico. Non vorrei che questa cooperativa avesse chiesto l'ingresso in Italia con un visto turistico per del personale, di cui l'Italia ha bisogno, e non secondo le regole previste.
Questo problema pertanto va seguito con molta attenzione, perché non c'è chiarezza sulla tipologia di contratto, non c'è chiarezza su questa cooperativa, non c'è chiarezza sulla tipologia del visto che è stato chiesto per queste persone.
Ultima cosa. Sarebbe interessante capire, ma questo sarà oggetto di altra riflessione consiliare, come si collocano questi infermieri rispetto alla situazione attuale, cioè se questi infermieri riescono effettivamente a rispondere ai bisogni, quindi a far fronte all'emergenza che c'è. Inoltre, se questi infermieri hanno un contratto di un anno o due anni, cioè il tempo necessario perché siano diplomati infermieri in loco, quale sarà poi la loro sorte? Dopo aver svolto il loro lavoro di "tappabuchi" se ne ritorneranno ai paesi d'origine?
Sarebbe interessante capire meglio l'intera questione, Assessore, altrimenti noi, come Regione, ci prestiamo ad iniziative poco chiare proprio nei confronti dei paesi della cui esigenza di essere aiutati nei loro processi culturali, economici e sociali riferiva, prima, Ego Perron.