Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1417 del 22 giugno 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1417/XI Discussione congiunta del rendiconto 1999 e dell'assestamento di bilancio 2000.

Président Nous procédons, si personne ne s'y oppose, à l'examen conjoint des points 30 et 31 à l'ordre du jour.

Avant de donner la parole au rapporter, Conseiller Rini, je rappelle que la IIème Commission a exprimé à la majorité son avis favorable et que le rapport des réviseurs aux comptes est en cours de distribution en ce moment.

La parole au rapporteur, Conseiller Rini.

Rini (UV)L'esercizio finanziario 1999 chiude con un disavanzo di amministrazione di lire 44.984.235.267 che con l'aggiunta di lire 16.213.655.000 assegnati dallo Stato e non impegnati entro il termine dell'esercizio 1999 ammonta a complessive lire 61.197.890.267.

Per quanto concerne l'ammontare delle entrate di competenza accertate nell'anno 1999 si rileva in particolare che per quelle derivanti da tributi propri si raggiunge ben il 95,64 percento delle previsioni definitive ed una migliore riscossione rispetto all'anno precedente, mentre per le entrate derivanti da contributi ed assegnazioni dello Stato registriamo un ulteriore peggioramento rispetto al 1998 per quanto riguarda la riscossione dovuta ai meccanismi di trasferimento.

Per quanto concerne le spese di competenza dell'esercizio 1999 si evidenzia che la percentuale delle somme impegnate rispetto alle previsioni finali è aumentata rispetto al 1998, a conferma di una migliore organizzazione della macchina regionale, mentre è diminuita la percentuale relativa ai pagamenti rispetto agli impegni a causa del protrarsi di alcune importanti opere pubbliche.

I residui attivi in carico al 1° gennaio 1999 ammontavano a circa 1.290 miliardi, al 31 dicembre 1999 eliminati gli importi inesigibili rimane da riscuotere lire 612.472.477.339, in gran parte costituiti da quote di riparto fiscale e da contributi e finanziamenti statali e comunitari non ancora pervenuti alle casse della Regione.

Circa il 45 percento dei residui passivi che al 1° gennaio 1999 ammontavano a lire 1.132 miliardi sono stati pagati al 31 dicembre 1999 registrando rispetto al 1998 un miglioramento nella capacità di smaltimento.

Alcuni fattori tra i quali la complessità delle procedure di spesa condizionata da adempimenti non di competenza regionale hanno fatto sì che il volume dei residui passivi sia aumentato.

Nell'analisi della spesa si evidenzia che 1.400 miliardi di lire, pari al 67 percento, sono per spese correnti, mentre lire 686 miliardi, pari al 33 percento, sono state destinate alla copertura di spese di investimento.

La situazione patrimoniale alla chiusura dell'esercizio è valutata in Lire 1.015 miliardi essendo le attività di oltre lire 2.625 miliardi e le passività di oltre lire 1.610 miliardi, risultato che evidenzia un peggioramento rispetto al 1998 di oltre 288 miliardi.

Con il disegno di legge n. 81 si aggiorna l'ammontare dei residui attivi e passivi, iscritti in via presuntiva nel bilancio dell'esercizio 2000 e si ripiana il disavanzo di amministrazione 1999.

Alla copertura del disavanzo si provvede contraendo un mutuo di lire 61.186.132.000 e prelevando dal capitolo 69480 "Spese casuali" la differenza.

PrésidentLa parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.

Agnesod (UV)Solo per aggiungere qualche nota informativa rispetto al documento che stiamo per esaminare.

Innanzitutto ringrazio il relatore, la II Commissione, i consiglieri revisori che hanno analizzato questo documento. Si tratta di un documento contabile che quest'anno arriva in modo diverso, perché separato dalla variazione di bilancio che gli anni scorsi faceva parte di un complesso di oggetti che venivano discussi insieme, in quanto l'avanzo di amministrazione veniva ripartito attraverso la variazione e quindi veniva inserito nei capitoli di spesa. Trattandosi di disavanzo, ovviamente non c'è questo discorso.

Abbiamo un disavanzo di 44,800 miliardi, a cui vanno aggiunti 16 miliardi che derivano da fondi statali che non sono stati impegnati nel 1999 e che, se messi in disavanzo, possono essere utilizzati in competenza per l'anno 2000. Nell'ipotesi che invece fossero stati impegnati, ma le opere non ancora pagate, sarebbero rimasti nei residui passivi e in pratica l'ammontare sarebbe comunque rimasto questo; però sono 44,800 miliardi le risorse effettivamente riscontrate come disavanzo per quanto riguarda l'esercizio di competenza del 1999.

Questo disavanzo è attribuibile a delle minori entrate riguardanti le tasse su cui la Regione ha i 9/10 di compartecipazione, più precisamente l'IRPEG, l'IVA, l'IRPEF.

Lo scorso anno, al mese di maggio, avevamo già avuto delle indicazioni da parte di una commissione che era stata costituita dalla Giunta, formata dai dirigenti degli assessorati economici, che avevano analizzato quali potevano essere indicativamente le conseguenze della chiusura del tunnel, commissione coordinata dal Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta, che era arrivata alla conclusione che indicativamente per quanto riguarda il 1999 i danni al bilancio regionale potevano essere classificati intorno ai 55-60 miliardi.

In effetti, la situazione è andata proprio in questa direzione, cioè i dati che erano emersi da questo gruppo di lavoro sono stati confermati poi dal rendiconto che oggi stiamo esaminando: 7 miliardi di minori entrate attribuibili all'IRPEG in seguito alla chiusura del tunnel, 17 per quanto riguarda l'IVA e 33 per l'IRPEF, che fanno 57 miliardi. Il disavanzo è 44,8 miliardi, come dicevo prima, ovviamente perché nell'operatività del bilancio ci sono state minori spese e quindi senza la chiusura del tunnel questo bilancio sarebbe stato un bilancio in leggero avanzo di amministrazione, non in grosso avanzo di amministrazione, ma non sarebbe andato in disavanzo. Questo è l'aspetto significativo più importante che si può leggere da questo documento.

Ci sono poi alcune altre osservazioni che fanno parte di una serie di considerazioni, su cui non starò più di tanto a soffermarmi. Ad esempio, i residui passivi e le spese correnti sono argomentazioni importanti, che hanno una loro giustificazione rispetto a degli impegni assunti, e io credo che coloro che hanno voluto leggere il bilancio hanno potuto verificare che ci sono state delle iniziative che hanno qualificato l'attività dell'Amministrazione regionale, ma che hanno avuto come conseguenza quella di fare aumentare le spese correnti, o i residui passivi.

C'è una migliore capacità di spesa della Regione, questo va sottolineato ed è un altro aspetto positivo. È migliorata l'attività delle strutture rispetto all'anno precedente di un punto e mezzo; siamo al 91,5 percento di capacità di spesa. Questo significa che si riesce a mandare avanti più cose. Evidentemente in questo grosso volume è anche naturale che ci siano poi delle maggiori probabilità di andare incontro a delle situazioni di incaglio, tipo appalti che non proseguono come ci si aspettava, dei contenziosi che si aprono nel corso dei lavori o anche soltanto dei problemi amministrativi che possono insorgere. Quindi più il volume di iniziative che si mandano avanti è alto, più ci sono possibilità che si formino dei residui, queste cose succedano nell'amministrazione pubblica come nel privato evidentemente.

Questo è l'aspetto che volevo rilevare. Non aggiungo altro, se non per precisare che la variazione di bilancio è in corso, la prima variazione di bilancio è stata adottata dalla Giunta regionale nella seduta di lunedì scorso, arriverà insieme alla finanziaria bis presumibilmente entro il secondo Consiglio di luglio.

PrésidentLa discussion générale est ouverte.

La parole au Conseiller Piccolo.

Piccolo (FA)Non entrerò ovviamente nel merito della relazione sottoscritta dai tre revisori dei conti, perché è stata sottoscritta unanimemente dai tre componenti i revisori dei conti, pertanto mi limiterò a fare altre considerazioni in merito al conto stesso.

Il conto consuntivo è un documento non di facile lettura almeno per i profani, ma essendo uno dei revisori dei conti ho potuto approfondirlo più da vicino con gli uffici dell'Assessorato, quindi permettetemi di fare alcune considerazioni sul documento stesso.

È un conto consuntivo che fotografa e sintetizza il lavoro svolto dalla Giunta e ovviamente dalla maggioranza regionale, per verificare se sono state rispettate le previsioni del programma, e in questo senso credo che la Giunta abbia cercato di fare al meglio, nonostante le difficoltà riscontrate; Tunnel del Monte Bianco docet.

Vorrei quindi in modo sintetico, senza avere la presunzione di voler dare lezioni a nessuno, chiarire ai colleghi cosa contengono e indicano le voci più importanti del conto, e nello stesso tempo cercare di portare il mio modesto contributo al dibattito che andremo a fare, anche dopo la relazione dell'Assessore competente e del collega relatore, e senza avere la presunzione di fare una controrelazione e cercando, al tempo stesso, di evitare di ripetere alcune delle loro considerazioni.

A proposito delle voci, delle cifre e delle percentuali che andrò a leggere, frutto dell'impegno dei funzionari preposti, intendo con l'occasione ringraziare a titolo personale alcuni di loro per la disponibilità e la pazienza che mi hanno riservato in questi ultimi giorni, pur essendo oberati di lavoro.

Fatte queste doverose premesse, cercherò di entrare più nel merito del conto consuntivo.

Gestione della competenza, le entrate: per quanto attiene le entrate, rispetto alle previsioni definitive, previsioni iniziali più le variazioni in corso di esercizio, sono state accertate con l'esclusione della contabilità speciale circa l'88 percento delle entrate spettante alla Regione, e di queste ne sono state riscosse circa l'80 percento.

Le percentuali registrano una lieve flessione degli accertamenti rispetto all'anno precedente, 92 percento, dovuta da minori rendite derivanti dal patrimonio regionale, ma un aumento notevole, più 19 percento, delle capacità di riscossione dovuto al nuovo meccanismo di versamento delle imposte e del relativo riparto del gettito.

La capacità di riscossione sarebbe maggiore, se non vi fosse una flessione delle entrate derivante dai contributi assegnati dallo Stato, dovuta a meccanismi di trasferimento dalle amministrazioni dello Stato di risorse assegnate per finalità specifiche.

Per quanto concerne le spese rispetto alle previsioni definitive, queste sono state impegnate con esclusione della contabilità speciale per circa il 92 percento, di cui ne risultano pagate alla chiusura circa il 66 percento.

Tali percentuali sottolineano la buona capacità della Regione ad adottare atti di impegno, che rappresentano la sua capacità di agire attraverso l'emanazione di atti amministrativi che la obbligano verso l'esterno.

Vi è per contro una leggera difficoltà nei pagamenti, dovuta essenzialmente alla complessità delle procedure in materia di appalti, che allungano i tempi fra l'impegno e il pagamento.

Gestione dei residui, distinti in attivi e passivi: residui attivi. I residui attivi rappresentano i crediti derivanti dall'esercizio 1998 e precedenti, che la Regione deve ancora riscuotere.

Dalla lettura del conto consuntivo si rileva che al 31 dicembre 1999 rimane da riscuotere circa il 47 percento dei residui in carico al 1° gennaio del medesimo anno e di questi ultimi la Regione ne ha riscossi circa il 42 percento.

Il volume dei residui attivi è aumentato notevolmente, passando da 499 miliardi dalla chiusura 1998 ai 612 attuali, essendo la causa sempre da attribuire alla difficoltà di acquisizione delle somme spettanti alla Regione quali quote di partecipazione al gettito fiscale.

Residui passivi. I residui passivi rappresentano i debiti che la Regione ha contratto nell'esercizio 1998 e in quelli precedenti e che deve ancora pagare.

Dalla lettura dei dati si rileva che al 31 dicembre 1999 sono rimasti da pagare circa il 41 percento dei debiti a carico al 1° gennaio 1999 e di questi ultimi la Regione ne ha pagati circa il 45 percento.

Pur registrando un miglioramento della capacità della gestione dei residui passivi, si evidenzia un aumento del volume degli stessi dovuto agli stessi fattori che condizionano negativamente il procedimento della spesa in competenza.

Il conto chiude con un disavanzo di circa 45 miliardi elevato a 61 miliardi per effetto dei trasferimenti statali e comunitari per lire 16 miliardi non impegnati nell'esercizio 1999, da iscrivere nuovamente nell'esercizio 2000, e vengono così determinati: lire 1.204 miliardi residui attivi rappresentati in maggior parte da compartecipazioni della Regione a tributi erariali, dal fondo cassa al 31 dicembre 1999 di lire 52 miliardi, da cui devono dedursi i residui passivi per circa 1.301 miliardi, nella considerazione che se fosse stato contratto un mutuo previsto di lire 120 miliardi a copertura delle spese di investimento, avremmo avuto un saldo finanziario positivo di circa 59 miliardi, e senza voler inoltre aggiungere i minori gettiti IVA e IRAP per effetto della riduzione dei redditi imponibili, conseguenti come tutti sanno alla chiusura del Traforo del Monte Bianco.

Pertanto, nel concludere, non posso che esprimere anche a nome del mio gruppo un giudizio di larga massimo positivo sul conto consuntivo 1999, pur con le evidenziazioni appena fatte nel mio intervento e con l'auspicio che in futuro si possa avere un documento contabile di più facile lettura, soprattutto per i non addetti ai lavori.

PrésidentLa parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.

Agnesod (UV)Per annunciare la presentazione di un emendamento all'articolo 11; è un emendamento prettamente tecnico sulle contabilità speciali e partite di giro, che riguarda la partita di giro concernente la gestione del fondo di trattamento previdenziale integrativo al personale direttivo e docente delle scuole materne ed elementari.

Nella chiusura delle partite di giro ci si è accorti che in entrata c'erano degli accertamenti superiori allo stanziamento, quindi si impegna la relativa spesa perché la partita di giro deve quadrare ovviamente.

PrésidentLa discussion est ouverte.

La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU)Il mio è un giudizio politico sul bilancio consuntivo 1999 nonché sulla legge che segue quella del bilancio consuntivo, per coprire il disavanzo che c'è stato alla fine dell'anno.

Quello che dovevo dire sul piano contabile l'ho sottoscritto insieme agli altri consiglieri; non abbiamo trovato irregolarità nella contabilità, quindi lo abbiamo sottoscritto, e il mio giudizio, come dicevo, adesso è politico.

Nei confronti del disavanzo del 1999, che di fatto è di 61 miliardi e che nel 2000 è già previsto intorno ai 310 miliardi, se da ora a fine anno la situazione non si aggrava, ma io penso che possa anche aggravarsi, l'Assessore è andato ripetendo in più occasioni che è vero che c'è il mutuo, ma non è detto che se ne debba usufruire del tutto, se ne potrà fare anche a meno, e quelli dell'opposizione che dicono che si pareggia con il mutuo, fanno il loro gioco!

Ma quale gioco facevamo, Assessore? La realtà è che avevamo visto giusto, quando sostenevamo che era giunto il momento di cambiare modo di governare, onde evitare la contrazione di ulteriori mutui, come sta accadendo, per portare a pareggio il bilancio!

Ma che cambiare? Chi lo dice? E poi con un candore da far spavento, si presenta un disegno di legge di richiesta di un nuovo mutuo, ma lo si fa senza scomporsi!

Ho visto anche in commissione, dove si è esaminato il problema, non ci si è scomposti, tutto tranquillo, come se fosse una cosa naturale!

Ho capito che i debiti non preoccupano questa maggioranza, anche se ce ne sono tanti; del resto basta guardarsi intorno: il Casinò, la sanità, la Centrale del latte, i comuni, gli enti locali. È impensabile, e mi auguro che il Presidente dica qualcosa su questo bilancio, che non si faccia neanche un cenno di autocritica. Non si è avuto neanche il coraggio e l'impegno di fare per il futuro scelte di campo diverse nell'impostazione del bilancio per quanto riguarda la spesa, e magari anche l'entrata.

Non si può continuare a fare dell'ordinaria amministrazione e distribuire a destra e a manca contributi a fondo perduto!

Non è pensabile, come ho già detto in altre occasioni, che in Valle d'Aosta la gente pensi che non si muove foglia se la Regione non vuole e non paga, perché tutti si muovono facendo riferimento alla Regione. Non si gioca a scacchi se la Regione non paga, non si fanno le feste da ballo se la Regione non paga!

È vero che anche per l'anno in corso non avete, né per il 2000 è previsto, aggravato il fisco e avete mantenuto a favore delle autonomie locali le risorse previste, come sono state mantenute in altri settori importanti. Ma è stato dimostrato che questo non è sufficiente, perché nonostante le minori entrate, avete mantenuto in atto tutte le uscite, anche quelle che erano evitabili e non di grande importanza!

La realtà è che non avete voluto scontentare nessuno, ma i risultati negativi oggi si hanno di fronte e sono di fronte a tutti, i debiti per mutui aumentano.

Io dico che occorre contenere certe spese prima che sia troppo tardi, e questo si può realizzare senza grandi inconvenienti, basta volerlo.

Ho letto le dichiarazioni che l'Assessore ha rilasciato agli organi di informazione - penso a nome della Giunta - per quanto riguarda la situazione finanziaria della Regione. Devo dire proprio che non le condivido, perché non è solo la tragedia del Monte Bianco la causa della nostra situazione; lo possiamo far credere agli altri, ma non qui dentro!

Vogliamo trovare delle giustificazioni? Troviamole! Ma siamo leali e sinceri perlomeno in questa sede!

La realtà è che si riscontra la mancanza di una volontà politica oggi necessaria per il cambiamento che ci deve essere nel modo di governare.

Se vengono fatte scelte di campo che toccano problemi come il lavoro, l'assistenza sanitaria, l'assistenza sociale, i servizi per i cittadini, la comunità valdostana può accettare il ritocco fiscale se riusciamo a spiegare gli obiettivi che si intende raggiungere a loro favore!

C'è da comprendere, almeno a nostro avviso, che così com'è impostato il bilancio, non è più attuale, per cui un giorno sarete ugualmente costretti a spiegare alla gente la situazione debitoria della Regione, del perché siamo a questo punto. Ma negli incontri che avete fatto con la popolazione, come ho letto nei manifesti, avete spiegato qual è la reale situazione? Che il 2000 si prevede di chiudere con 300 miliardi di mutuo passivo? La gente non ve le ha domandate queste cose? Nel futuro sarete costretti a spiegarle queste cose, come sarete costretti a spiegare che per sostenere e per realizzare il vostro programma di legislatura, che ci ricordate sempre e che sostenete con tanta enfasi, occorrono maggiori entrate. Perché è vero che volete realizzare il vostro programma di legislatura, ma per farlo occorrono delle entrate!

Credo che prima di pensare ai campi di golf, ad ospitare le grandi squadre di calcio, come è avvenuto, ai saggi ginnici e musicali, al folclore, anche se sono manifestazioni utili, si debba innanzitutto guardare, quando c'è bisogno, a quei problemi a cui c'è da dare una risposta e a cui far fronte senza dover aprire ulteriori mutui.

Fino a ieri eravamo considerati una regione fra le migliori sul piano economico e finanziario, oggi siamo fra le regioni più indebitate, e come dicevo, basta guardarsi intorno per accorgercene! L'immagine che stiamo dando della Valle d'Aosta non è quella che tutti vogliamo oggi, non è quella reale, non è quella di una regione capace di difendere e di dimostrare le capacità della propria autonomia. Vogliamo difendere così l'autonomia valdostana? Vogliamo dimostrare che è questo il valore dell'autonomia valdostana? Io credo di no!

E io credo che la spesa vada indirizzata a sostegno di quei settori più importanti che sono il fulcro della nostra economia, che creano ricchezza e occupazione, in quei settori che sono determinanti per il nostro sviluppo, perché anche il "Patto per lo sviluppo" sottoscritto il 27 maggio, a parte le contestazioni seguenti che sono avvenute, rischia di rimanere sulla carta se non sussistono le risorse per sostenerlo.

Ho visto la delibera di Giunta n. 1716 del 27 maggio, con cui vengono stabilite le nuove rette per l'assistenza agli anziani, per quanto riguarda le microcomunità, l'assistenza domiciliare, i pasti caldi, eccetera. È giusto far pagare chi può, ma attenti però a non commettere ingiustizie, a non creare disparità di trattamento e a mantenere certi privilegi per recuperare il disavanzo sulle persone meno abbienti.

Io ritengo che ci siano altre nicchie su cui incidere per diminuire le spese, prima di colpire gli anziani e gli ammalati; il sociale come la sanità è un settore su cui non si può troppo risparmiare, anzi bisogna investire se vogliamo difendere la vecchiaia e la salute dei nostri Valdostani.

Non mi dilungo oltre, credo di aver espresso il giudizio politico del gruppo dell'Ulivo che siede in questo Consiglio. Siamo aperti al confronto e ve lo abbiamo sempre dimostrato, però qua bisogna fare un cambiamento di come viene governata questa Regione.

Non si può continuare a governare una regione in questa maniera, i tempi delle "vacche grasse" sono finiti, siamo in tempi di "vacche magre" e pertanto bisogna prendere i dovuti provvedimenti. E se non prendiamo i dovuti provvedimenti, ha voglia a venire l'accordo con l'ENEL, è inutile crearsi false illusioni fra di noi e nella gente; oggi bisogna fare i conti con la realtà che abbiamo e con le entrate che abbiamo e in base alle entrate cercare di spendere in quei settori che sono necessari alla collettività e alla comunità valdostana.

Questa è la strada che dobbiamo seguire, se vogliamo uscire dai disavanzi e soprattutto dai mutui.

Vi devo dire, in conclusione, che sono tanti anni che sono in questo Consiglio regionale, ma se non ricordo male, è la prima volta che si chiude un bilancio in disavanzo?

(interruzione dell'Assessore Agnesod, fuori microfono)

? nel 1994; io non c'ero nel 1994, però voglio dire questo: sono poche le volte in cui questa Amministrazione ha chiuso i bilanci in disavanzo. Ho detto che non ricordavo bene, però non mi sembrava, da quando ero seduto io in queste sedie, di aver dovuto discutere un bilancio che era in disavanzo. Eppure sono stati aperti dei mutui, però non siamo mai arrivati ad avere un disavanzo di 61 miliardi quest'anno e di 300 miliardi salvo complicazioni per l'anno prossimo.

PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (FI)A differenza della discussione sul preventivo triennale per il 2000, dove vi fu un lungo dibattito sulle cifre, mi limiterò, visto che è un consuntivo, a una visione politica di questo dato. E vorrei farlo, conoscendo l'onestà intellettuale dell'Assessore, a partire da un punto comune, cioè quello di un consuntivo fortemente condizionato dagli eventi economici, disastrosi purtroppo per noi, che hanno condizionato la vita valdostana, perché senza questa valutazione la lettura sarebbe del tutto falsata, si farebbe della strumentalizzazione e della demagogia, ma non si potrebbe entrare in una valutazione politica seria.

Partendo dalle parole dell'Assessore, che condivido, nel senso che se il tunnel fosse stato aperto, quindi se non ci fossero state delle incidenze economiche così impattanti sul nostro consuntivo, avremmo avuto un bilancio 1999 consuntivo di poco in avanzo addirittura, non in disavanzo.

Mi sono limitato ad utilizzare le cifre che si sono intraviste dalle relazioni dell'Assessorato alle finanze, potendo calcolare nei mancati introiti rispetto al tunnel di un 50-60 miliardi, se vogliamo esagerare anche di una settantina di miliardi.

Questa è stata l'impressione in tutta l'economia valdostana; ancora ieri abbiamo sentito nell'ultima riunione degli industriali come in realtà l'economia valdostana abbia sofferto economicamente da una certa parte, ma che si prevedeva economicamente più drammatica l'incidenza di questa disgrazia.

Se partiamo da questa considerazione per cercare di fare un ragionamento il più onesto possibile sotto l'aspetto economico, anche perché qui parliamo delle risorse dei Valdostani che tutti abbiamo la presunzione di rappresentare, credo che non si possa valutare questo consuntivo se non in una visione più ampia dell'andamento economico e finanziario della nostra Regione. E allora inevitabilmente non si può che partire da questa valutazione della pagina 26 della relazione allegata alla delibera, dove parlando del risultato della gestione di competenza si fa un accenno che la gestione di competenza del 1999 si chiude con un disavanzo di 60 miliardi e si fa riferimento alle gestioni precedenti: competenza 1998, chiusa con un disavanzo di 196 miliardi, al quale era stato applicato l'avanzo di amministrazione dell'esercizio 1997 pari a 262 miliardi con una conseguente chiusura in avanzo di 66 miliardi.

Poi continuando a leggere, rispetto al 1997 si evince che è forma normale economica e finanziaria avere dei disavanzi dell'anno precedente per andare a pareggiare o a creare degli avanzi sull'anno successivo, perché poi nel 1997 la gestione si era chiusa con un disavanzo di 39 miliardi, sicuramente inferiore a quello del 1998, al quale era stato applicato l'avanzo di amministrazione dell'esercizio 1996 di 198 miliardi, e qui vediamo che gli avanzi dell'anno precedente sono sostanzialmente delle stesse quantità, con una conseguente chiusura in avanzo di 158 miliardi.

Quindi riassumendo, nel 1997 avanzavamo 158 miliardi, nel 1998 questo avanzo con più o meno la stessa incidenza di trasferimento nell'anno precedente scendeva a meno della metà, 66, nel 1999 se vogliamo escludere per onestà intellettuale l'impatto del tunnel sui 50-60 miliardi, possiamo dire che sarebbe stato con un avanzo dell'anno precedente di 198 miliardi, quindi un avanzo cospicuo, sarebbe stato quasi a zero, zero più 10 miliardi o qualcosa del genere.

Il "trend" allora è sufficientemente chiaro; escludendo, ripeto, l'impatto economico del tunnel, ci troveremmo oggi di fronte a un triennio che si chiudeva con un più 158, che è diventato un più 66 e che diventava quest'anno un più 10 o zero.

Allora i ragionamenti sul tunnel possiamo per il momento sospenderli e fare un primo giudizio politico. Questa è una macchina economico-finanziaria che è in netto rallentamento per quanto riguarda perlomeno la gestione finanziaria della nostra Regione. Anche se questi dati non si possono leggere fini a sé stessi ma vanno visti in un contesto più ampio, sono in controtendenza rispetto invece ad un aumento del volume finanziario della nostra Regione, e quindi a maggior ragione accelerati.

Questa si chiama la "forbice", per cui se il fatturato aumenta, i volumi aumentano, e c'è un "trend" in questi tre anni in cui si passa da 160 miliardi di avanzo a meno 60, o zero, o 10 di disavanzo, evidentemente c'è un "trend" finanziario che ha una sua lettura.

Se a questo si aggiunge che il bilancio è passato in questo triennio da un 63-64 percento di spese correnti a un 67 percento di spese correnti con un aumento di circa 4 punti in 3 anni, sempre in presenza di un aumento dei volumi finanziari in gestione, si può ben comprendere come sia notevolmente aumentata la spesa fissa, le spese correnti, a tutti i livelli, perché qui non è un problema solo dell'Amministrazione regionale, perché sappiamo bene che la gran parte di queste risorse vengono distribuite nel sistema delle autonomie locali.

Allora la visione politica di questa chiusura di consuntivo non può essere che, forse fatta un po' a "macchia di leopardo", ma oggi forse più completa nella sua visione, ma che questa Amministrazione pur in presenza in questo ultimo triennio di aumento dei volumi, è in presenza costante di una diminuzione delle risorse e nel contempo di un aumento delle spese correnti.

Questo è il quadro di un'amministrazione che guardi non solo al consuntivo 1999 che ha una serie di implicite situazioni economiche come quella del tunnel, ma ad un contesto più ampio.

Come volete che Forza Italia commenti questo consuntivo, se non dicendo le stesse cose che stiamo dicendo da quando seduti in questi banchi? Cose che in qualche maniera con molta enfasi anche il Consigliere Beneforti ha detto?

Continuiamo a dirvi che il vostro sistema di amministrare la Regione è sbagliato, è prigioniero di sé stesso, prigioniero di una presenza dell'Amministrazione regionale e locale troppo soffocante, perché quando andiamo a guardare a quali fattori è dovuto l'ampliamento delle risorse finanziarie di questi volumi regionali, ci accorgiamo che siamo in presenza di incrementi di PIL valdostano irrisori. Aumentiamo le entrate solo in presenza di trasferimenti statali o di nuove tasse regionali che si sommano alle tasse statali, quindi, parlo del triennio, a situazioni di aggravamento dei carichi fiscali sui cittadini per mantenere una spesa che continua a crescere del 3-4 percento a bimestre, in presenza di riduzioni di risorse a favore degli investimenti.

Quest'anno, il 2000, siamo ormai già a metà dell'anno, si prospetterà un profondo devastante, più di 300 miliardi, e per la prima volta gli avanzi del 1999 non ci saranno, per compensare questa voragine finanziaria. E allora, come è stato anticipato, si ricorrerà a 300 miliardi, magari non tutti, forse 250 miliardi, di finanziamenti e di indebitamenti. E quindi andremo a caricare i successivi bilanci di ulteriori rate da restituire, che si uniscono - qui era il mio ragionamento che facevo ieri - agli 800 miliardi che nei prossimi 10 anni dovremo andare a restituire, perché anche se qualcuno si dice che l'operazione si paga da sé, noi riteniamo che le operazioni si pagano da sé quando sono in mani private, mentre quando sono in mano al pubblico non si pagano mai da sé, le pagano sempre i cittadini, perché così è la logica della economia statalista, in questo caso regionalista. Quindi noi ci siamo infilati, come diciamo da ormai due anni, in un modello gestionale che è peggiore di quello che noi Valdostani abbiamo da sempre criticato a livello nazionale.

Siamo in presenza di una macchina politica, di una maggioranza politica che ha necessità per sopravvivere di continuare ad alimentare le aspettative degli enti locali, dell'apparato enorme burocratico che in Regione si è creato; non devo ricordare che abbiamo uno dei rapporti più alti fra dipendenti dell'amministrazione pubblica e cittadini, in cambio poi di chissà quali grandi servizi rispetto agli altri perché i certificati si ottengono negli stessi tempi che si ottengono negli altri comuni d'Italia, a parte quelli più disagiati del nord perlomeno, e noi come realtà dovremmo essere del nord, anche se economicamente non sembrerebbe!

Quindi noi, come Forza Italia, non possiamo che ribadire il nostro dissenso politico forte e preoccupato, perché come giustamente diceva ieri il Presidente, anche se lui ieri lo strumentalizzava dicendo che loro rappresentano tutti i Valdostani e non solo una parte, abbiamo anche noi la presunzione di rappresentare il benessere di tutti i Valdostani nel portare avanti le nostre idee, perché riteniamo con le nostre idee, con il nostro modello di gestire la cosa pubblica di creare un benessere per tutti i Valdostani.

Se questi bilanci non ridurranno le spese correnti invece di aumentarle di 3-4 punti a bimestre, non le ridurranno percentualmente su un aumento di volumi che non può che passare attraverso un aumento sano, vero, del prodotto interno valdostano, cioè dell'economia che sappiamo perfettamente si poggia su due o tre pilastri, e non ne abbiamo tanti di più: uno è il turismo, ed è sicuramente il principale che dobbiamo promuovere, l'altro è la piccola e media industria e il terzo è l'agricoltura, come volano fondamentale, e quindi se non cambia il modello di gestione della nostra economia, voi ci porterete al disastro finanziario, esattamente come ci hanno portato i governi nazionali che vi hanno preceduti, che vi hanno addirittura accompagnati e che state ancora sostenendo nel vostro modello gestionale!

Altro da dire sotto l'aspetto politico non c'è, perché quello che ci divide è una visione della gestione dell'amministrazione pubblica filosoficamente e culturalmente diversa. Dobbiamo cominciare a dire ai Valdostani che non abbiamo più le risorse per intervenire dappertutto, e non basta dirlo in maniera informale agli industriali dicendo: "fino a ieri avete avuto bisogno e noi ci siamo stati, adesso avete anche il coraggio di lamentarvi"; non basta fare questo!

E non basta neanche fare i "patti per lo sviluppo", perché quando si fanno i patti per lo sviluppo vuol dire che l'amministrazione politica di questa Regione è completamente allo sbando, vuol dire che la "leadership" politica di programmazione economica è alla frutta e che si chiede alla famiglia di riunirsi perché siamo di fronte al disastro finanziario, quindi coinvolgiamo tutti così tutti saranno colpevoli, per trovare insieme delle soluzioni perché non si ha la capacità politica e la "leadership" politico-economica per impostare politiche di sviluppo economico e risolvere ai cittadini il problema.

Si chiamano tutti, dicevo, come fa una famiglia quando deve annunciare una brutta notizia, si chiamano tutti attorno ad una tavola e si annuncia: "signori, la festa è finita, adesso però dobbiamo insieme risolvere i problemi".

Peccato che insieme non li abbiamo gestiti prima, perché qualcuno solo ha gestito, qualcuno se n'è avvantaggiato, solo una parte della realtà valdostana, una buona parte devo dire per onestà intellettuale, ne ha goduto, ma ci sono state intere fette della nostra regione completamente escluse da questa distribuzione così ricca.

Però nei momenti di difficoltà in previsione di disastri finanziari si fanno i "patti per lo sviluppo"; allora si mette tutta la famiglia attorno ad un tavolo e si dice: "la responsabilità politico-amministrativa che abbiamo noi, la allarghiamo anche ad altri, così nella storia rimarrà che quando saremo andati a fondo c'eravamo tutti sulla barca!".

Questa secondo noi è la più evidente dimostrazione della perduta, perché dobbiamo dire c'è, ma perduta, oggi, "leadership" politica, finanziaria, economica della nostra regione.

A noi della minoranza non ci resta purtroppo, dico "purtroppo" perché non abbiamo nessun'altra arma per condizionarvi, non ci resta che assistere impotenti al disastro che state creando; l'unica consolazione che ci rimane, ed è veramente molto poco, è quella di potervi dire fra qualche anno: "Ve lo avevamo detto!".

Vi state illudendo di poter compensare l'aumento dei costi fissi, delle spese, di un bilancio che cresce e dei debiti che aumentano, pensate l'assurdità della cosa: un'azienda che aumenta di volumi, ma aumenta di debiti, perché la spesa corre più veloce delle entrate, e quando vai ad analizzare le entrate, non sono entrate da prodotto interno lordo, cioè da economia reale, ma sono entrate di trasferimenti che hanno lì l'aleatorietà della provvisorietà. Parliamo dei 500 miliardi dei trasferimenti IVA che adesso pensate di sostituire con i futuri incassi, 130-150 miliardi, dell'energia, tutto per continuare a mantenervi in piedi e in mano un potere finanziario che diventa anche poi di conseguenza potere politico.

La festa per i Valdostani è finita, la consolazione è che è finita anche per voi, a noi non resta che aspettare e cercare di dare il nostro contributo più onesto possibile, che è quello di dirvi: "state sbagliando, l'economia ha bisogno di investimenti, non di condizionamenti; ha bisogno di incentivazioni, non di assistenzialismo"; ha bisogno di una capacità politica che è quella di intravedere i fattori strategici di sviluppo della nostra economia e non di appropriazione indebita, secondo noi, dell'economia valdostana, perché l'economia valdostana in mano a voi è totalmente al disastro!

PrésidentLa parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (Aut)Anch'io, come il collega Lattanzi, devo dire che non possiamo contestare una parte della relazione dell'Assessore, cioè che il problema del tunnel ha creato certamente dei riflessi negativi sul bilancio 1999. E onestamente sul bilancio 1999 non si poteva intervenire, perché purtroppo questa disgrazia è avvenuta a seguito dell'impostazione del bilancio di quell'anno. Mentre per il 2000 qualcosa si è previsto, e quindi su questo fatto non possiamo che condividere l'analisi fatta, poi che siano 50 miliardi, 57 o 60, non è questo il dato che modifica il principio.

Toccando l'aspetto meno gestionale del bilancio, cioè le cose che ci hanno da sempre preoccupato, le spese correnti, abbiamo di nuovo un aumento costante delle spese correnti a consuntivo, mentre in fase di approvazione di bilancio ci viene sempre detto che a consuntivo si sarebbe riscontrato un miglioramento, invece le spese correnti per l'ennesima volta sono in aumento, anche perché ricordo che nel 1996 erano il 58 percento, nel 1997 il 63 percento, nel 1998 il 63,40 percento, nel 1999 il 67 percento. Quindi questo è un "trend" pericolosissimo perché quando un'amministrazione ha spese correnti per il 67 percento, è chiaro che qualcosa bisognerebbe fare.

Non voglio dilungarmi come già fatto in passato sulle motivazioni perché sono sempre le stesse, sono i dati che sono inconfutabili, dati che ci avete fornito voi direttamente.

L'altro discorso meramente tecnico che possiamo verificare dai dati che ci sono stati forniti è il discorso degli impegni presi dall'Amministrazione con il confronto dei pagamenti effettuati.

A pagina 9 del disegno di legge n. 79 abbiamo una tabella, dove abbiamo il settore uno, assetto del territorio, dove si è fatto fronte agli impegni con pagamenti del 41 percento, il settore due, sviluppo economico, con il 58 percento, la promozione sociale, con il 46 percento, e la formazione professionale, materia più volte discussa in quest'aula, solo al 36 percento. Penso che questi dati debbano far riflettere tanto quanto quelli delle spese correnti, soprattutto quello sulla formazione professionale.

Ritornando invece su un discorso più generale, partendo dal disavanzo dei 45 miliardi, è chiaro che se non avessimo avuto il problema del traforo, valutato in 57 miliardi da parte della Giunta, avremmo avuto un avanzo di amministrazione di 12. Però è altrettanto vero che se noi analizziamo in maniera precisa il risultato della gestione di competenza, che possiamo ritrovare a pagina 2 sempre della premessa allo stesso disegno di legge n. 79, vediamo che il disavanzo reale di competenza è di 258 miliardi.

Se poi sottraiamo a questo disavanzo di 258, i 57 che lei dichiara - e che noi accettiamo - derivanti dai problemi del tunnel, e voglio dire ancora di più, togliamo correttamente i 142 miliardi della previsione di mutuo prevista a bilancio per il 1999, e che è stato contratto solo per 990 milioni, quindi mettiamo un miliardo, abbiamo comunque una differenza di 60 miliardi!

Pertanto se andiamo sulla competenza, abbiamo una differenza in negativo, in disavanzo, tolto anche il problema del tunnel, di 60 miliardi. A questo punto questi 60 miliardi bisogna anche vedere come sono maturati.

La risposta può venire guardando sempre la pagina 4 dei dati che ci avete fornito, sempre del disegno di legge n. 79, e cioè analizzando le entrate.

Nelle entrate, nel titolo I, cioè entrate derivanti da tributi propri della Regione, rispetto a un'entrata prevista abbiamo un'entrata inferiore del 5 percento, dove può essere collocato il discorso del tunnel, e condividiamo.

Andiamo avanti con il titolo II, qui abbiamo le entrate derivanti dallo Stato, che sono state le più reali, perché rispetto alle previsioni le entrate provenienti dallo Stato o dalla comunità, trasferimenti, e così via, sono pari al 97 percento rispetto alle previsioni.

È il titolo III che ci fa riflettere, perché la differenza qui è di circa 60 miliardi e deriva dalla gestione economica della Valle, o meglio deriva dalla gestione economica che l'Amministrazione regionale sta facendo sulle aziende presenti in Valle, perché il titolo III comprende entrate derivanti da rendite patrimoniali, da utili di enti o aziende regionali. Su una previsione di 102 miliardi ne abbiamo incassati 67, cioè il 65 percento, quindi la grande differenza di questi 60 la troviamo in quel titolo.

Ma perché vogliamo ricordare questo fatto? Perché abbiamo detto all'atto dell'approvazione del bilancio del 1999, cioè nell'autunno 1998, e l'abbiamo ripetuto anche in occasione dell'approvazione del bilancio 2000 che bisognava fare attenzione a gonfiare troppo le entrate. Questo è un dato inconfutabile, dove si dimostra che la gestione inerente le aziende controllate della Regione ha prodotto degli effetti non del tutto positivi, anche come utili di esercizio per le stesse aziende, infatti c'è una entrata inferiore rispetto al previsto del 35 percento.

Se poi affrontiamo il discorso generale delle entrate, troviamo che rispetto a una previsione di 3.549 miliardi, ne abbiamo incamerati in maniera reale nel 1999 3.021, 528 miliardi in meno. Se togliamo anche qui correttamente i 142 del mutuo, che non abbiamo incamerato perché non lo abbiamo contratto, abbiamo la differenza di 386. Quindi il disavanzo ritengo sia dovuto soprattutto ad una non corretta previsione delle entrate, scorporando correttamente, come ho fatto, i problemi derivanti dal tunnel.

Ma quello che ci preoccupa di più sono le prospettive. Abbiamo una prospettiva oggi, che anche la Giunta ha confermato, dei 45 miliardi di disavanzo per il 1999; abbiamo una prospettiva che anche la Giunta ha confermato, come diceva qualche collega, con dichiarazioni stampa di 310 miliardi per il 2000, ma abbiamo altre cose che non sono ancora contabilizzate in bilancio, ma che sono debiti comunque assunti dall'Amministrazione.

Allora oggi vorremmo qui fare il punto della situazione, perché vorremmo capire quale sia ad oggi la situazione debitoria reale della Regione Valle d'Aosta.

Oggi noi abbiamo, dicevo, i 45 miliardi a consuntivo sul 1999, abbiamo i 310 che la Giunta ha già confermato per il 2000 - speriamo che siano meno - ma poi abbiamo tutta una serie di debiti ed altre posizioni debitorie già in essere, alcune addirittura con leggi già votate e approvate da questo Consiglio, che non figurano a bilancio perché non sono ancora state contabilizzate.

Andando a esaminarle, e gliele elenco, in modo che poi lei, Assessore, possa dirci alcune cose in merito. Il debito passivo sui mutui dove c'è una situazione patrimoniale di 75 miliardi, è un debito patrimoniale che abbiamo, quindi è un debito al quale nei prossimi anni le giunte dovranno far fronte. Il debito sulla cessazione servizi al capitolo 39050, sul quale già abbiamo caricato 40 miliardi; ma da disposizioni di legge già in essere noi avevamo una posizione debitoria di 100 miliardi, mancano ancora 60 all'appello.

Quindi oggi abbiamo 75 sui mutui già contratti, che dovremo pagare nei prossimi 8-10 anni, 60 di residuo sul fondo cessazione servizi dei dipendenti, abbiamo un altro debito residui di 70 miliardi che non è contabilizzato sul fondo integrativo di previdenza per gli insegnanti di scuole materne ed elementari, che è previsto per 3-4 miliardi all'anno per 10-15 anni. Abbiamo ancora un debito deliberato in quest'aula sul discorso della riforma dell'assegno vitalizio di 115 miliardi, che è già stato definito con legge, ma che non è stato ancora inserito nella posizione di bilancio.

Abbiamo anche un debito che può essere previsto, su quell'interpellanza che ha fatto correttamente il collega Curtaz ieri mattina, cioè sul contenzioso SITAV.

A questo riguardo è vero che SITAV chiede 280 miliardi, può essere anche vero che avremo completamente ragione, ma in queste cause succede sempre che nessuno ha ragione al 100,0 percento e un altro ha torto allo 0,00 percento. Quindi mettiamo solo che venga fatta una valutazione anziché di 280, della metà o di un terzo, 100 o 140 miliardi. Infine abbiamo il debito nei futuri anni che abbiamo deliberato ieri, o che avete votato ieri, pari a 800 miliardi. Ne viene fuori un totale complessivo a cui dovremo far fronte nei prossimi 10 anni di 1.260 miliardi di valore attuale; se capitalizziamo correttamente, come ho verificato con gli uffici finanziari della Regione, al 7-8 percento in 6 anni, nel periodo 2001-2006 dovremo fare fronte a un debito di 2.000 miliardi più i 310 più i 45.

Quindi nel prossimo sessennio avremo circa 2.400-2.500 miliardi, a cui la Regione dovrà far fronte, non possiamo più in questa situazione analizzare solo quello che è iscritto a bilancio, ci sono tutti questi debiti che sono già in essere e non contabilizzati, ma in essere in forza di leggi approvate da questo Consiglio, o per cause ormai avviate.

Questa è la situazione e ci preoccupa, perché non possiamo accettare che ogni anno si dica che a fronte di 300 miliardi di debito preventivato si accende un mutuo di 300 miliardi per andare a pareggio, perché poi qualcuno dovrà comunque pagarli!

Quello che ci preoccupa è che qui si faccia un ragionamento per tenere la barca a galla per questi 3-4 anni, e poi chi verrà si dovrà arrangiare.

A noi non sembra il metodo più corretto, ma questo non è un attacco rivolto alla sua persona, Assessore, al lavoro che lei sta facendo, perché capisco che non è che l'Assessore alle finanze possa dire facciamo solo questo, ma è un discorso complessivo, ed è un'analisi che siamo obbligati a fare!

Non possiamo più ragionare sulle somme iscritte a bilancio o iscritte a conto consuntivo! Ci sono somme che ormai sono state decise, ci sono debiti assunti dall'Amministrazione regionale, ai quali si dovrà far fronte nei prossimi anni, e sono già debiti definiti. Infatti abbiamo già dei dati e quindi vogliamo che si ragioni sul debito reale e non sul debito momentaneo di questo conto consuntivo o di quello che sarà il conto consuntivo del 2000.

Aspettiamo le controdeduzioni a queste analisi, per definire la nostra dichiarazione di voto.

PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI)Solo per fare una domanda all'Assessore: mi riferisco al capitolo delle entrate, in particolare alle entrate tributarie, entrate che sono di particolare importanza perché queste per la nostra regione costituiscono l'essenza delle risorse e quindi la massa che può essere spesa nei diversi settori delle spese correnti e delle spese in conto capitale.

Le entrate tributarie evidenziano quest'anno alcune situazioni che sono incongruenti, entrate che, come dicevo, sono importanti perché, come abbiamo visto nell'ambito del recente dibattito sul federalismo e soprattutto dei rapporti Stato-Regione, anche le altre regioni a statuto ordinario stanno ponendo l'accento su questo aspetto.

Abbiamo visto non più tardi di qualche settimana fa Formigoni, Presidente della Lombardia, chiedere il 75 percento del gettito fiscale in loco allo Stato, lasciando il 25 percento all'ipotetico "stato federale"; richieste analoghe vengono anche da altre regioni in particolare del nord a presidenza polista, lo stesso Galan mi risulta che nell'ultimo incontro che è stato fatto a Roma al quale hanno partecipato esponenti della I Commissione ha fatto un intervento a forte impronta federalista.

C'è da dire peraltro - qui mi permetto di fare una digressione - che nei confronti di queste regioni del nord possiamo esprimere un ringraziamento, perché leggendo sempre sui giornali degli scorsi giorni apprendiamo che nella ripartizione dei fondi strutturali comunitari, 15.000 miliardi, i presidenti polisti, o meglio i presidenti del centro-nord delle regioni più importanti, Lombardia, Veneto e Piemonte in testa, hanno ceduto quote di popolazione a favore delle regioni più sacrificate come la nostra, il Friuli Venezia Giulia e la Liguria, affinché anche la Valle d'Aosta potesse beneficiare di qualche contributo in più.

Quindi in questa sede mi permetto di esprimere il ringraziamento da parte del gruppo di Forza Italia, ma anche da parte della Valle d'Aosta, a quei presidenti, Ghigo, Formigoni, Galan, per non fare dei nomi che, a differenza di quanto è stato scritto da qualcuno, hanno guardato con un occhio favorevole anche la nostra piccola regione, benché i numeri territoriali o demografici non fossero assolutamente dalla sua parte.

Non so se poi il Presidente della Giunta regionale ha partecipato all'elezione del nuovo Presidente della Conferenza delle regioni, Ghigo, e se abbia votato favorevolmente, però noi?

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

? ci fa piacere apprenderlo, Presidente.

Tornando ai tributi, la domanda che volevo porre all'Assessore è la seguente. Sulla casa da gioco la tassa di concessione, qui c'è una flessione di ben 21 miliardi, sappiamo che però nel secondo semestre 1999 è entrata in funzione la riforma che prevede l'attribuzione di quote percentuali più vantaggiose per la Gestione straordinaria, di conseguenza più onerose per la Regione Valle d'Aosta. Rispetto ai 170 miliardi previsti però nell'esercizio 1999, ne sono stati raccolti 149,7.

Volevo sapere se questa differenza è tutta imputabile a questo secondo semestre, a questa entrata in vigore della riforma nei rapporti fra casa da gioco e Regione.

Per quanto riguarda invece più specificamente le imposte, anche l'IRAP segnala una flessione di 41 miliardi, rispetto ai 170 previsti ne sono stati raccolti solo 129?

(interruzione dell'Assessore Agnesod, fuori microfono)

? allora, l'IRAP 170 previsti, 129 raccolti o accertati per usare la terminologia presente sul consuntivo. IRPEF, 365 previsti, 443 accertati, qui c'è un incremento. IRPEG sulle persone giuridiche, 60 previsti, 39 accertati e anche qui mancano 21 miliardi.

Poi c'è l'IVA che ha 232 miliardi di previsione e invece ne sono stati accertati solamente 164,3, quindi c'è una flessione circa del 30 percento.

Dopo questa lettura sintetica di questi dati, chiedo all'Assessore di fornire qualche indicazione su questi andamenti che sono in linea di massima in calo, tranne per l'IRPEF che invece segnala un valore più positivo rispetto alla previsione; se e quali sono le giustificazioni di queste variazioni che sono state iscritte nel titolo I delle entrate tributarie.

PrésidentJe n'ai plus de conseillers inscrits à parler. La discussion générale est close.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.

Agnesod (UV)Ringrazio tutti coloro che hanno fatto l'intervento e che hanno quindi dato il loro apporto per analizzare meglio questo documento che stiamo verificando in Consiglio.

Le osservazioni sono talune condivisibili, per quanto riguarda la necessità di porre un'attenzione particolare alla spesa corrente, di cercare di monitorare le spese correnti che non sono produttive, perché la spesa corrente è anche molto complessa nella classificazione attuale che la Regione e gli enti pubblici hanno dato. Non sono tutte spese correnti negative, ad esempio la pubblicità e le azioni promozionali per il turismo, la manutenzione e gestione piste di sci, trasferimenti ai comuni, trasporti sono spese correnti che poi creano occasioni di entrate future per la Regione.

Quindi potrebbero essere considerate investimenti i 14 miliardi di pubblicità e azioni promozionali, in quanto fanno parte di un'attività che darà poi i suoi frutti. A questo riguardo non c'è nessuna azienda che può avere una certezza della valutazione delle attività promozionali, neanche quelle private che maggiormente funzionano a livello nazionale e internazionale, quindi la pubblicità ha i suoi rischi, però se non si fa e non si è presenti, sicuramente non c'è nessun ritorno.

Altre spese correnti che hanno inciso in questo periodo e che giustificano questa situazione in cui ci troviamo con il consuntivo 1999, riguardano il personale regionale e l'aumento contrattuale che c'è stato del personale regionale sia della Regione in senso stretto, sia il direttivo e il docente delle scuole e nei vari settori del personale della Regione.

C'è stato il trasferimento di 40 miliardi al fondo cessazione di servizio, è stato sicuramente un passaggio pesante che ha inciso in quest'anno e quindi l'aumento è dovuto anche a questo. La finanza locale di cui già dicevamo prima è in continuo "trend", ed è stata una scelta politica quella di non andare a diminuire o quanto meno di attestarsi su un certo livello, lasciando invece la dinamica dell'IRPEF che continuasse e quindi andando insieme a questa dinamica a corrispondere tutti gli anni più risorse agli enti locali della nostra regione. Questo incide tutti gli anni sulle spese correnti, tutti gli anni c'è un aumento dovuto specificatamente a questo tipo di voce.

Abbiamo i contratti vari nei servizi dei trasporti, poi abbiamo la sanità, l'assistenza sociale, le provvidenze economiche degli invalidi che sono in aumento costante anche queste; abbiamo avuto soltanto nel 1999 un aumento di 6,5 miliardi. E queste voci indubbiamente pesano sulla parte corrente delle spese.

Però, come dicevo prima, concordiamo, come Esecutivo, che l'attenzione va posta in questi termini sulle spese di funzionamento, su quelle che possono essere spese correnti contenibili e su questo stiamo lavorando.

Per quanto riguarda l'osservazione di alcuni consiglieri, mi sembra Beneforti, rispetto a quanto previsto nel 2000 dei 300 miliardi, è una previsione. Questo lo voglio dire proprio per cercare di chiamare le cose con il proprio nome, perché poi vengono fuori certe considerazioni sui giornali, si sente dire anche all'esterno che già nel 2000 abbiamo 300 miliardi di debiti, e questo non è vero! Nel 2000 sono stati inseriti dal punto di vista dello strumento contabile 300 miliardi di mutuo a pareggio, come nel 1999 sono stati inseriti 140 miliardi che adesso a consuntivo verifichiamo che sono 45, ma sono 45 perché il 24 marzo 1999 è successa la tragedia del tunnel; se non fosse successa quella, sicuramente il bilancio 1999, fatto al novembre 1998, aveva una impostazione corretta e precisa che non ci avrebbe portato a nessun disavanzo!

Non dimentichiamo che nel 1993 avevamo un disavanzo di 20 miliardi circa; poi questa Amministrazione ha saputo operare per arrivare a questa situazione che ci siamo trovati poi negli anni che vanno dal 1995 al 1998. Quindi questa situazione di bilancio è cresciuta in quegli anni, in funzione di un'amministrazione che ha creato le premesse per una programmazione, che andasse nella direzione di investimenti che dovevano poi essere supportati da risorse in questi anni.

Indubbiamente la tragedia del tunnel e la mancanza di risorse dovuta a questa tragedia nel bilancio regionale creano degli scompensi, ma sono sicuramente scompensi che nel momento in cui verranno superati, non appena le condizioni verranno di nuovo rimesse come erano prima, il bilancio della Regione riprenderà la sua efficacia e la sua capacità di far fronte alle spese.

Questo che io dico non sono tanto mie affermazioni, perché qua spesso le considerazioni scaturiscono dal gioco delle parti e ci fermiamo lì, ma vorrei citare alcune considerazioni che l'agenzia Standard & Poor ci ha fatto nell'analisi del nostro bilancio, analisi che risale al gennaio 2000, quindi è recente, per l'attribuzione della doppia A anche quest'anno.

A questo riguardo, permettetemi di dire che molto spesso in Valle d'Aosta il discorso dell'attribuzione della doppia A è stato visto come un qualcosa che contava molto poco, perché eravamo l'unica regione d'Italia ad avere ottenuto dalla Standard & Poor la doppia A; adesso c'è anche il Friuli Venezia Giulia e si sono letti i titoloni sui giornali e si sono lette anche le dichiarazioni del Presidente che giustamente valorizza questo fatto, collegandolo ad una situazione finanziaria ed economica complessiva della Regione che si situa ad un certo livello. Livello che il Presidente del Friuli paragona a quello della California e della Sassonia.

Ora non vogliamo andare a fare un monumento più di quello che è, ma dobbiamo anche capire che la Regione Valle d'Aosta per tre anni consecutivi è stata analizzata da questa agenzia, che non ha sicuramente nessun tipo di simpatia o nessuna necessità di classificare la Valle d'Aosta in un certo modo piuttosto che in un altro.

Citando da quell'analisi, risulta che la Valle d'Aosta è una regione prospera in base ai parametri nazionali; mentre la crescita reale del PIL della Valle d'Aosta, pari al 2 percento nel 1998, quindi l'anno precedente del consuntivo, è stata superiore alla media nazionale, è probabile che gli effetti della chiusura del Traforo del Monte Bianco abbiano causato una stagnazione se non una leggera diminuzione del PIL reale nel 1999. Anche l'anno 2000 sarà difficile per l'economia della Regione e la ripresa dipenderà molto dalla riapertura del traforo.

Nonostante questi due anni difficili, l'economia della Valle d'Aosta è ben sviluppata e diversificata, con eccellenti indicatori macroeconomici e un tasso di disoccupazione contenuto. Questa è una parte riferita all'economia.

La flessibilità e la "performance" finanziaria. La posizione finanziaria della Valle d'Aosta è rimasta solida con riserve, saldo di cassa a fine anno, più crediti e meno debiti, che ammontavano all'11 percento delle entrate totali a fine anno.

È probabile che il disavanzo di bilancio del 1999 sia rimasto invariato rispetto ai livelli precedenti o che abbia superato quelli preventivati per lo più a causa dell'impatto che la chiusura del Traforo del Monte Bianco ha avuto sulle entrate regionali, oltre che della decisione della Regione di mantenere un attivo programma di investimenti per controbilanciare l'effetto negativo che la chiusura del traforo ha avuto sull'economia valdostana. Anche per il 2000 dovrebbe subire questi effetti negativi con il saldo negativo al lordo del rimborso del debito, preventivato attorno al 18 percento del totale delle entrate.

Ad ogni modo si ritiene che il peggioramento della "performance" di bilancio della Valle d'Aosta sia transitoria e risulti da un evento esterno, piuttosto che da una gestione non rigorosa.

Inoltre la buona posizione finanziaria del Governo regionale ed un onere del debito molto leggero consentono alla Regione ampio spazio per manovrare e per conservare il "rating" nella categoria doppia A.

La principale competenza della Valle d'Aosta è quella di fornire il servizio sanitario ai propri abitanti, il 20 percento delle spese correnti. Sebbene il bilancio del settore sanitario sia in leggero disavanzo, la maggiore autonomia della Valle in tema di entrate e il peso minore della spesa sanitaria sul proprio bilancio rendono il finanziamento della sanità meno preoccupante di quanto non sia per le regioni a statuto ordinario?

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

? questi sono gli analisti che lo dicono, questa è la situazione? no, ma di fronte a una situazione catastrofica presentata, ho preso alcune note?

Indebitamento finanziario. Nonostante il bilancio preveda un utilizzo relativamente intensivo di capitale per scopi di investimento, la Valle d'Aosta ha un debito diretto molto basso, che rappresenta all'incirca il 2 percento delle entrate correnti a fine 1999. Il debito si è ridotto sin dal 1996, dopo aver raggiunto il valore massimo del 4 percento delle entrate correnti a fine 1995; con un previsto peggioramento della "performance" di bilancio nel 2000 il livello del debito regionale potrebbe salire leggermente, ma rimarrà nondimeno molto modesto se confrontato con parametri nazionali ed internazionali.

Questi sono alcuni passaggi di questo rapporto, e credo che gli economisti che lo hanno redatto abbiano le competenze tanto quanto gli pseudoeconomisti che troviamo in quest'aula, questo voglio dire in definitiva. Non è che possiamo valutare di essere sempre i migliori economisti.

Vi sono anche alcune iniziative che hanno visto il coinvolgimento della Regione, per esempio, la creazione dei fondi pensioni a base territoriale è un'iniziativa che la Regione ha preso due anni fa, fra l'altro su questa iniziativa alcune regioni stanno venendo fuori in maniera promozionale e di immagine come se avessero scoperto un qualcosa di sensazionale, ma due anni fa la Regione Valle d'Aosta ha creato le condizioni perché i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti potessero usufruire di questi fondi pensione a base territoriale. Poi per quanto riguarda i risultati, questo dipende dalle categorie. Quindi questa è un'iniziativa che ricade in questo rendiconto consuntivo 1999.

Per quanto riguarda l'osservazione della situazione debitoria della Regione, quello che ha chiesto Marco Viérin non tiene conto dell'attività di un ente, cioè di un'azienda, Regione, che si sta organizzando, che prosegue la sua pianificazione, ricercando le risorse?

(ilarità dai banchi dell'opposizione, a cui si unisce anche l'Assessore Agnesod)

? e andando ad inserire quelle situazioni che erano tenute in poca considerazione, cioè si sapeva che il debito nei confronti dei nostri dipendenti era di una certa portata, ma non era mai stato delineato; esisteva già prima, da sempre esisteva, ma adesso lo abbiamo pianificato, con questa legge lo abbiamo inserito in bilancio programmandolo nel tempo.

E questa situazione non solo per quanto riguarda i dipendenti, ma anche per le altre voci di debiti a cui faceva riferimento il Consigliere Viérin; anche per il vitalizio dei consiglieri regionali abbiamo pianificato nel tempo. Ovviamente se ci sono più risorse, nel momento in cui dovessero esserci più entrate cercheremo di diminuire il tempo necessario per saldare questi debiti nei fondi pensione, ma quando le risorse non ci sono, come in questa situazione specifica, non possiamo andare oltre a quella pianificazione che avevamo programmato e che va nel tempo ad estinguere il debito stesso. Quindi non c'è nulla di allarmante; ho letto prima le dichiarazioni della Standard & Poor, la Regione Valle d'Aosta è bassa come percentuale di indebitamento, in questo momento abbiamo 45 miliardi ma non è la prima volta perché, come dicevo prima, nel 1993 ne avevamo 20 senza la chiusura del tunnel.

Questo tanto per dire che l'attività dell'Amministrazione non ha avuta un'espansione in maniera incontrollata per cui non c'è da allarmarsi per la situazione che ci troviamo a dover affrontare.

C'è una gestione che sta andando a garantire tutta una serie di iniziative che erano state programmate nel tempo e adesso le sta attuando, nel 1999 e nel 2000 patiremo questa difficoltà di risorse al titolo I.

Per il titolo III sono delle somme sulle azioni delle concessioni e subconcessioni delle acque pubbliche; abbiamo avuto 12 miliardi in meno e il 9 percento in meno di canoni, quindi ci sono delle indicazioni, ma non sono le industrie, è questo che volevo dire, sono altre entrate, e questo è un capo che incide molto poco sul complesso del nostro bilancio, però sono dovute a questi fattori.

Per quanto riguarda il Consigliere Tibaldi, le tasse di concessione della casa da gioco, questa diminuzione è dovuta ai nuovi parametri che sono entrati in vigore e che hanno inciso negli ultimi sei mesi in maniera negativa rispetto all'andamento che poteva essere previsto. Però in questo momento sta migliorando la tendenza delle entrate riferite alla casa da gioco, e questo è positivo.

Per concludere, vorrei fare una considerazione. Questo bilancio è riuscito a creare le condizioni perché l'economia della nostra Regione riuscisse a mantenere un buon livello di competitività, tant'è vero che dai dati che emergono nel primo semestre 2000 dalla situazione economica delle nostre imprese la capacità di essere sul mercato è in rialzo, la situazione generale dell'economia è in miglioramento, quindi questo bilancio con i 45 miliardi di disavanzo, che sono derivati, e lo ripetiamo, dalla chiusura del tunnel, ha comunque consentito al nostro sistema economico di crescere.

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

? chiudevamo a zero, chiudevamo con una decina di miliardi in avanzo. Questo credo sia quanto si può dire rispetto al conto consuntivo e al relativo assestamento, che pone nel bilancio 2000 gli aggiustamenti riferiti ai residui e per l'attivazione del relativo mutuo.