Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1093 del 26 gennaio 2000 - Resoconto

OBJET N° 1093/XI Communications du Président du Conseil régional.

PresidenteDo comunicazione al Consiglio dell'attività della Presidenza e degli organi del Consiglio a partire dal 12 gennaio 2000:

Disegni di legge presentati:

Disegno di legge n. 68 presentato dalla Giunta regionale in data 11 gennaio 2000: "Modifiche alla legge regionale 9 maggio 1995, n. 15 (Interventi regionali per investimenti nel settore del trasporto pubblico collettivo di persone)".

Proposta di regolamento n. 7 presentata dalla Giunta regionale in data 11 gennaio 2000: "Attuazione dell’articolo 56 della legge regionale 19 marzo 1999, n. 7 (Ordinamento dei servizi antincendio della Regione Valle d’Aosta. Modificazioni alla legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45 (Riforma dell’organizzazione dell’Amministrazione regionale della Valle d’Aosta e revisione della disciplina del personale)".

Disegni di legge vistati:

Disegno di legge n. 17: "Interventi a favore di imprese industriali per la realizzazione di insediamenti produttivi nell’area industriale "Cogne" di Aosta".

Disegno di legge n. 56: "Norme per la razionalizzazione dell’organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali prodotte ed erogate nella Regione".

Disegno di legge n. 64: "Modificazioni alla legge regionale 29 novembre 1996, n. 41 (Esercizio delle funzioni amministrative in materia di impianti di distribuzione automatica di carburanti per autotrazione), già modificata dalla legge regionale 20 gennaio 1998, n. 4.

Riunioni:

Ufficio di Presidenza: 2

I Commissione: 2

II Commissione: 2

III Commissione: 2

IV Commissione: 1

Il Consiglio regionale, nell'adunanza del 17 gennaio scorso, ai sensi di quanto previsto dagli articoli 1 e 5 della legge regionale n. 40/1999 e su indicazione del Presidente della Corte d'Appello di Torino, ha nominato la Commissione regionale per il referendum popolare.

In relazione a quanto stabilito dalla summenzionata legge regionale il Cancelliere del Tribunale di Aosta, con nota in data 17 gennaio, ha fatto pervenire alla Segreteria generale del Consiglio gli atti relativi alla proposta di referendum sulla legge della Regione Autonoma Valle d'Aosta 3 novembre 1998, n. 52, recante: "Disciplina dello svolgimento della quarta prova scritta di francese all'esame di Stato in Valle d'Aosta".

Tutta la documentazione relativa al referendum popolare è stata poi trasmessa ai membri della Commissione regionale per il referendum il 18 gennaio.

Sempre il 18 gennaio il Presidente del Consiglio, con proprio decreto, ha provveduto ad istituire presso la Presidenza un "Ufficio per il referendum" per la verifica ed il computo delle firme dei proponenti della richiesta referendaria.

Informo che l'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 20 gennaio, ha determinato il compenso per i componenti della Commissione regionale per il referendum popolare.

Comunico, infine, che la Commissione per il referendum è stata convocata per le ore 17,30 di martedì 8 febbraio per l'insediamento formale.

Scuso l’assenza del Presidente del Consiglio Roberto Louvin e del Consigliere Giulio Fiou, impegnati per una riunione della Commission politique e del Bureau International del "APF – Assemblée parlementaire de la francophonie" in corso di svolgimento in Québec.

Commemorazione dell'Onorevole Bettino Craxi

Nell'accingermi al mesto compito di ricordare la figura dello scomparso Onorevole Bettino Craxi, mi viene, come prima cosa alla mente, una riflessione sulla Morte che, André Malraux, scrittore politico di altissimo rango, nonché collaboratore principale del Generale De Gaulle, cui lo legava una comunanza nell'agire e nel pensare, ha voluto far precedere alla raccolta di una serie di "Oraisons funèbres", pronunciate nel corso della sua lunga carriera di Ministro del Governo del Generale e dedicate a protagonisti della Francia contemporanea.

Diceva Malraux "Car il n'est qu'un acte sur lequel ne prévale ni la négligence des constellations, ni le murmure éternel des fleuves: c'est l'acte par lequel l'Homme arrache quelque chose à la mort".

Riflessione pregnante di un uomo d'azione e di intelletto, dalla giovinezza intrepida e vissuta con lo spirito di chi sa disprezzare il pericolo per il raggiungimento delle idealità in cui crede.

L'Onorevole Craxi, scomparso il 19 gennaio scorso, appartiene di buon diritto, come ha ricordato il Presidente Ciampi, nel suo messaggio di cordoglio, alla storia dell'Italia repubblicana. Storia caratterizzata da eventi lieti e meno lieti e costellata di luci e anche di ombre.

Il Presidente Ciampi, la cui sobrietà di linguaggio, è nota sin dagli anni in cui gestiva, con competenza, le sorti dell'economia italiana dallo scranno di Governatore della Banca d'Italia, non si è smentito neanche in questa occasione ed ha voluto ricordare, senza retorica, la figura dello Scomparso individuato come "leader politico, membro del Parlamento e Presidente del Consiglio che ha svolto un ruolo importante nella vita politica del Paese ed ha contribuito alla difesa dell'Occidente e al consolidamento della Pace".

Le parole del Presidente Ciampi collocano la figura di Craxi nel giusto contesto degli anni difficili di cui lo stesso Craxi è stato protagonista, in fasi successive, prima nella sua veste di Militante socialista, di Parlamentare e poi di Presidente del Consiglio, che ha ispirato la sua azione alla tradizione del socialismo democratico italiano ed europeo.

Craxi va dunque ricordato come un politico insigne, e soprattutto come antesignano di un progetto di riforma delle Istituzioni finalizzato a tentare di creare condizioni di governabilità per un Paese, per natura ingovernabile.

Oggi, di fronte alla Sua scomparsa, molte sono state le dichiarazioni: talune improntate alla mania di lodare i morti, come ha ricordato, con la sua solita e tagliente ironia, il Senatore Giulio Andreotti che, con Craxi, condivise a volte anche su posizioni e visioni politiche divergenti, il cammino lungo e accidentato della Democrazia del nostro Paese.

Dice il Presidente Andreotti che "Se si esagera in lodi, dopo il vituperio, si accentua lo squallore rispetto ad un congedo che ha aspetti romantici: quel voler essere sepolto in una terra lontana, fuori dalla Patria".

Di immenso rilievo ed ispirata, soprattutto, ad un profondo senso di rispetto, di fronte alla morte, è stata la presa di posizione del Santo Padre Giovanni Paolo II° che, prima attraverso il portavoce della Santa Sede e successivamente per il tramite della Segreteria di Stato, ha voluto testimoniare la sua accorata partecipazione per la scomparsa di un Uomo, che tra l'altro è stato il Protagonista del nuovo Concordato che regola tutt'oggi i rapporti tra lo Stato Italiano e la Chiesa.

Altri Statisti europei, con grande onestà intellettuale, hanno voluto rendere omaggio allo Scomparso. Mi limiterò a ricordare l'intervento dell'ex Presidente della Repubblica portoghese, nonché Europarlamentare e protagonista della rinascita democratica del Portogallo, Mario Soares, che ha voluto evidenziare la comunanza di intenti sua e di altri leader socialisti europei, tra cui Craxi, nel sostenere le ragioni dell'Occidente.

In ultimo, merita una citazione, un giudizio, risalente a qualche anno addietro, del grande dissidente russo, nonché premio Nobel per la Pace, Andrej Sacharov, oggi scomparso, per il quale "Craxi è tra i pochi occidentali che hanno aiutato la dissidenza in Unione Sovietica ed è stato sempre autenticamente sensibile al problema dei Diritti umani".

Il resto, poi, lo lasciamo dire alla Storia, nella speranza sempre che la si voglia scrivere in modo serio ed obiettivo, come sembra auspicare il Presidente della Camera, Luciano Violante, nel suo saggio "Le due libertà", apparso in questi giorni nel panorama letterario italiano e che farà senz'altro discutere, soprattutto, all'interno della Sinistra italiana, nella molteplicità delle sue articolazioni.

Commemorazione del Prof. Massimo Severo Giannini

È mancato lunedì scorso, all'età di 84 anni, a Roma, il Professor Massimo Severo Giannini, giurista di fama internazionale, autore di importanti studi di diritto amministrativo e costituzionale, da sempre impegnato per l'ammodernamento della Pubblica Amministrazione, soprattutto nella sua veste di primo Ministro della Funzione pubblica nel 1979, nel Governo presieduto dal Senatore Cossiga.

Con Massimo Severo Giannini scompare uno dei più prestigiosi padri del diritto amministrativo, onorato da tutta la comunità accademica e scientifica internazionale.