Oggetto del Consiglio n. 821 del 22 settembre 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 821/XI Notizie in merito all'andamento della stagione turistica estiva. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso
- che la stagione turistica appena conclusa è stata contraddistinta da un clima non propriamente 'estivò e dalla chiusura del tunnel del Monte Bianco,
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore regionale competente per conoscere
1) quali variazioni ha registrato il flusso turistico nei mesi di luglio e agosto in Valle d’Aosta, sia in termini di presenze che di arrivi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e sulla base di quali strumenti e/o fonti è stato effettuato il "monitoraggio";
2) in quale misura ha influito la chiusura del Traforo del Monte Bianco sul movimento turistico nel bimestre sopra indicato e, di conseguenza, sull’attività degli operatori locali;
3) quali altre considerazioni è in grado di esprimere sulla base degli indicatori numerici di cui è in possesso.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
PresidenteLa parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer.
Lavoyer (FA)Come premessa devo dire che la risposta si articolerà prevalentemente sui dati dei mesi di giugno e luglio, che abbiamo definitivi per tutto quanto attiene il settore alberghiero, para-alberghiero, campeggi, cioè tutte le attività turistiche che sono iscritte al REC.
Per quanto attiene il mese di agosto, i dati sono abbastanza incompleti, quindi diventerebbe difficile fare un raffronto con i dati del 1998, anche se pensiamo che il raffronto più significativo sia prevalentemente fra il mese di giugno e luglio, che non il mese di agosto, che normalmente - se non in casi eccezionali - registra il tutto esaurito per i primi quindici giorni.
Fatta questa premessa, ho già avuto l'occasione di consegnare al Consigliere Tibaldi i dati di cui siamo in possesso e che sono i dati relativi al movimento turistico nei mesi di giugno e luglio forniti dalle singole APT, dati che sono suddivisi fra italiani e stranieri, fra arrivi e presenze.
Mi limiterò ad una considerazione di carattere generale, senza andare ad elencare tutti i dati che già distribuito, e la considerazione di carattere generale è che c'è stata comunque, malgrado la vicenda negativa del Tunnel del Monte Bianco, una tenuta dal punto di vista sia degli arrivi che delle presenze turistiche se raffrontate al 1998. Mi limiterò a dare i dati complessivi.
Sugli italiani gli arrivi nel 1998 erano 114.389, nel 1999 sono stati 119.734, quindi sugli arrivi c'è stato un incremento di circa 4,7 percento.
Sulle presenze c'è stato un calo del 2,45 percento, siamo passati da 529.023 presenze a 516.057 presenze. Questo è un elemento che sarà oggetto di riflessione successiva.
Per quanto attiene gli stranieri, complessivamente c'è stata una tenuta degli arrivi con un leggero calo, siamo passati da 46.944 a 45.187 e questo è il settore che dovrebbe essere prevalentemente significativo per quanto attiene gli effetti negativi derivanti dalla chiusura del Tunnel del Monte Bianco.
A fronte di questo calo di circa 3 percento c'è stato per contro un calo inferiore delle presenze: questo sta a significare che, venendo a diminuire i passaggi, lo straniero che ha scelto di trascorrere le vacanze in Valle d'Aosta, lo ha fatto per un periodo più lungo. Complessivamente abbiamo arrivi in totale per 164.921 rispetto ai 161.000 del 1998, quindi un più 2 percento, e abbiamo invece complessivamente un meno 2 percento delle presenze, perché passiamo dalle 641.000 presenze del 1998 alle 626.000 presenze nel 1999.
Quali sono le prime considerazioni che possiamo fare? Si chiede in quale misura ha influito la chiusura del Traforo del Monte Bianco sul movimento turistico nel bimestre sopra indicato e, di conseguenza, sull’attività degli operatori locali; a questo riguardo mi limiterò a fare una piccola riflessione per quanto attiene questo tipo di dati, visto che l'argomento sarà oggetto di dibattito da parte del Consiglio regionale con un'impostazione più a largo raggio che coinvolge un po' tutti i settori economici, quindi le mie riflessioni sono legate all'aspetto delle presenze turistiche. Da questo punto di vista, se ci limitiamo al raffronto con il 1998, l'incidenza è negativa, è stata contenuta; ci sono degli indicatori che però sottolineano questo fenomeno. Intanto il fatto che per quanto attiene gli stranieri c'è in percentuale un aumento del calo degli arrivi rispetto alle presenze, quindi vuol dire che c'è stato un calo notevole degli arrivi, che sono quelli che sono venuti a mancare, che sono gli arrivi del passaggio, perché l'arrivo vuol dire il turista che prende un contatto con una struttura ricettiva a livello regionale, e le presenze sono il numero delle giornate in cui il turista soggiorna.
Diciamo che complessivamente c'è stata una tenuta, soprattutto se consideriamo due effetti negativi, oggettivi, che hanno coinvolto da una parte Courmayeur e dall'altra la APT di Aosta, che comprende Gressan e quindi Pila. L'APT di Aosta ha un calo notevole, soprattutto se la confrontiamo con i dati dell'anno precedente relativo alle presenze: passiamo da 52.000 presenze a 43.000 presenze. La motivazione è stata prevalentemente argomentata anche dal Presidente dell'APT sul fatto che la Valtur ha scelto di ristrutturare la sua struttura in questi mesi estivi, per cui vengono a mancare le circa 12.000 presenze che normalmente la Valtur porta nel periodo estivo.
Per quanto attiene invece Courmayeur, l'altro dato che può andare parzialmente a compensare i dati negativi è la chiusura del Royal, che è una struttura particolarmente organizzata anche per congressi e quindi portava un turn over di presenze piuttosto significativo.
La prima considerazione che emerge dall'esame di questi dati è la conferma della tendenza alla diminuzione della durata media dei soggiorni della clientela italiana. A fronte di un incremento se vogliamo anche significativo, vista la situazione congiunturale poco positiva degli arrivi, cioè il numero complessivo dei turisti che hanno visitato la nostra regione, si registra una flessione delle presenze e dei pernottamenti complessivamente effettuati. Questa tendenza si è rafforzata particolarmente nel mese di luglio, complice probabilmente la situazione meteorologica particolarmente negativa che ha caratterizzato il mese.
Differente è stato invece il comportamento della clientela straniera. Per quanto riguarda gli stranieri vi è stata infatti una diminuzione degli arrivi, attribuibile prevalentemente al fenomeno della chiusura del Monte Bianco, alla quale ha peraltro corrisposto una minore flessione delle presenze rispetto agli Italiani, ed anzi nel caso degli alberghi, scomputando questi dati che comprendono alberghi, campeggi - che sono stati anche particolarmente danneggiati - vi è stato addirittura un significativo incremento. Gli alberghi nella clientela straniera hanno avuto un più 7,56 percento di presenze.
È inoltre interessante rilevare che per quanto concerne sempre le strutture alberghiere nel mese di luglio la clientela straniera ha fatto registrare incrementi notevoli sia negli arrivi (più 3,51) sia nelle presenze (con un ottimo più 16,56 percento).
La somma dei dati concernenti gli Italiani e gli stranieri mette in luce una sostanziale tenuta dei flussi turistici, con un incremento degli arrivi del più 2,22 percento ed una contenuta diminuzione delle presenze, meno 2,33 percento, che per quanto riguarda il solo settore alberghiero si è limitata ad appena un mezzo punto percentuale, lo 0,59 percento.
Si può quindi dire che il settore alberghiero in particolare ha retto abbastanza bene, nonostante le situazioni congiunturali negative come la chiusura del Monte Bianco e la situazione meteorologica poco favorevole.
Vi è poi da sottolineare che anche in Valle d'Aosta, come nel resto d'Italia, si assiste sempre più ad un turismo "mordi e fuggi", questi sono elementi che devono farci riflettere nell'impostazione delle prossime campagne promozionali. Arriva più gente, ma si ferma di meno; è un segnale che è passato il discorso della sensibilizzazione della clientela, ma il turista guarda di più ai costi complessivi della vacanza, quindi diminuisce il periodo di soggiorno.
Per concludere sulle considerazioni di carattere generale, anche se questi dati sono significativi perché ancora per una stagione dovremo convivere con questa situazione, quindi dovremo cercare nel limite del possibile di porre in essere tutti quei correttivi che potranno migliorare questa situazione, fatta questa premessa, anche se non ci fosse stato il problema del Tunnel del Monte Bianco, se anche i dati di per sé fossero stati più positivi, c'è la consapevolezza da parte dell'Assessore e della Giunta regionale che è comunque necessario porre mano a tutta una serie di riforme del settore che sono state avviate. In primo luogo la riorganizzazione turistica, quindi regolamentare meglio i ruoli fra la promozione, l'accoglienza e la vendita del prodotto, migliorare i servizi ed è all'esame delle commissioni competenti il piano di bacino di traffico che tiene conto in modo particolare delle esigenze dei collegamenti che non interessano solo i residenti, ma anche la potenzialità turistica della nostra regione, l'Aeroporto di Aosta dove stanno andando avanti gli interventi per renderlo idoneo all'atterraggio di voli charter, il settore della formazione, dove sta andando avanti la riforma dell'istituzione della Fondazione turistica con particolare attenzione non solo all'aspetto scolastico, ma anche a quello della formazione degli addetti nel settore.
Per quanto attiene il settore commerciale, che ha chiaramente delle incidenze sullo sviluppo turistico complessivo, abbiamo avuto occasione di dire prima che due leggi sono state approvate, è in fase di attuazione il terzo provvedimento e si stanno predisponendo gli atti per rendere esecutiva la possibilità di attuare i centri polifunzionali e i CAT (Centri di assistenza tecnica) come previsti dalla legge quadro.
Come dicevo prima, particolare attenzione la Giunta porrà sul bando della promozione turistica, che dovrà essere messa in gara per gli anni 2000-2003.
Queste sono le considerazioni che in questo momento siamo in grado di fare. In conclusione, come Assessore sono stato favorevolmente sorpreso da questi dati perché mi aspettato dei dati più negativi; questo non sta a significare che tutto va bene, ma che il problema va affrontato non solo per l'emergenza specifica del Tunnel del Monte Bianco, ma anche per gli aspetti più complessivi dell'incidenza che ha il settore turistico nell'economia della nostra Valle.
PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI)Prendo spunto dall'ultima parte dell'intervento dell'Assessore, dove fa riferimento alla necessità di porre mano a tutta una serie di riforme che la Regione deve portare avanti per riordinare il comparto turistico. Prendo spunto da questa sua dichiarazione, perché suggerisco subito una riforma quanto mai necessaria e urgente per il settore turistico ed è quella del monitoraggio, un monitoraggio compiuto e completo dei dati relativi ai flussi turistici. Perché dico questo? Perché siamo al 22 settembre 1999 e come regione che si dice, o si presume, a forte o principale vocazione turistica, non siamo ancora in grado di conoscere i dati relativi al mese di agosto, al mese centrale, al mese perno della stagione estiva, della cosiddetta "seconda stagione turistica valdostana".
Questo è un handicap non indifferente, penso che l'Assessore sia consapevole e anche concorde su quello che sto dicendo, perché è inammissibile, oggi come oggi, avere possesso solo dei dati relativi ai mesi di giugno e di luglio, disaggregati, come lo stesso Assessore ha illustrato, e lo ringrazio per averci fornito questa tabella che ho sotto gli occhi, disaggregati, nel senso di arrivi e presenze, di turisti stranieri e turisti italiani e con le percentuali di variazione in aumento o in diminuzione. Però è inammissibile che dopo tanti giorni la Valle d'Aosta, regione che si promuove come fortemente turistica, non abbia il possesso di questi dati. Perché è importante possedere questi dati? Perché se si vuole programmare l'offerta in maniera completa e anche appetibile, bisogna conoscere l'entità della domanda. Orbene, non possiamo arrivare con questi ritardi a conoscere l'entità della domanda, non possiamo aspettare le relazioni della Banca d'Italia che arrivano l'anno successivo, per sapere qual è stata la variazione in seguito ai fenomeni strutturali o congiunturali sulla domanda turistica valdostana.
Quindi mi innesto sull'ultimo ragionamento che ha fatto l'Assessore con un consiglio spassionato: in tutta quella serie di riforme che bisogna portare per migliorare il comparto turistico, in primo luogo cerchiamo di dotarci di un osservatorio senza una grossa spesa, affinché si possa monitorare in maniera attenta e approfondita e se non in tempo reale, perlomeno in tempo ragionevole quello che è il movimento turistico nella nostra regione.
Per quanto concerne i dati, possiamo prenderne atto anche se questi dati discordano con dichiarazioni che abbiamo sentito in televisione o che abbiamo letto sui giornali relative a situazioni forse particolari, relative a determinate zone e determinate località della nostra regione. Una l'ha già citata lo stesso Assessore e si riferisce ad Aosta. È vero, il presidente dell'APT ha fatto recentemente alcune affermazioni piuttosto preoccupanti su quello che è stato il flusso durante il mese estivo in Aosta e nel comprensorio che dipende quale APT, però non c'è solo la chiusura del villaggio Valtur che ha influito su questo calo che qui oggi è segnalato anche in termini numerici.
C'è anche una serie di difetti, di incapacità di affrontare una domanda turistica o di rendere la città più appetibile ai turisti che vengono o dal resto delle regioni d'Italia o dagli altri paesi d'Europa, e questo è stato chiaramente segnalato dal presidente dell'APT. D'altronde abbiamo visto anche a Breuil Cervinia come si sia verificato un forte calo di presenze durante la stagione.
Ci sono, è vero, fenomeni congiunturali come il maltempo, che ha inciso non poco in questa infausta stagione dal punto di vista meteorologico, però ci sono anche dei dati strutturali ai quali faceva riferimento l'Assessore nell'ultima parte del suo intervento, che devono essere affrontati con urgenza, ma anche con una linearità d'indirizzo, cioè sapere cosa vogliamo fare di questa vocazione turistica valdostana per potenziarla.
Teniamo presente che il bilancio preventivo 1999 ha visto un forte incremento di risorse a favore del comparto turistico, quasi il doppio rispetto a quando lo gestiva l'Assessore Agnesod, quindi le risorse non mancano. Ci vogliono ancora le idee, cerchiamo di mettere a posto queste idee, ma andiamo nella direzione giusta per far sì che i forti investimenti nella promozione che abbiamo visto fare quest'anno per promuovere l'immagine della Valle d'Aosta - e l'Assessore ne è testimone, ha peregrinato in diverse città d'Italia, è andato recentemente anche a Londra - abbiano un ritorno non solo in termini di immagine per pochi, ma soprattutto d'immagine per la regione nel suo complesso.
Per quanto riguarda i dati ci sono queste discordanze. Noi, Assessore, la ringraziamo per averceli forniti, ne prendiamo atto, però non sempre corrispondono - almeno dal nostro modesto punto di vista, noi non abbiamo un osservatorio né i mezzi per crearlo - con quelle affermazioni e quelle lamentele che penso un po' tutti quest'estate abbiamo sentito: o per la chiusura del tunnel, che non è imputabile certo all'Assessorato al turismo, o per il maltempo che non è altrettanto imputabile all'Assessore, però non ho sentito quest'estate una risposta così affermativa dai pochi operatori turistici con cui ho parlato, che abbiano confermato questa valanga di arrivi o di presenze che oggi sono qui segnalate! Ripeto, ne prendo atto, non sono in grado oggi di confutare alla lettera i numeri che sono qui esposti; mi sembra solo che rispetto all'umore diffuso che c'è presso gli albergatori o gli operatori turistici locali questi numeri siano un po' esagerati!
Ne prendiamo atto, invito l'Assessore a far tesoro di questo modesto consiglio che arriva da un gruppo di opposizione, per favore cerchiamo di monitorare i flussi turistici valdostani, visto che siamo una regione a vocazione turistica, con una maggiore celerità.