Oggetto del Consiglio n. 764 del 28 luglio 1999 - Resoconto
OGGETTO N. 764/XI Disponibilità di posti letto nel reparto di Rianimazione dell'Ospedale regionale. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto della risposta data nell’ultimo Consiglio regionale dall’Assessore alla Sanità e politiche sociali all’interrogazione sulla riduzione dei posti letto presso l’Ospedale regionale;
Constatato che nell’elenco dei reparti fornito non viene inserito il reparto di rianimazione;
Avendo appreso che, in tale reparto, delle sei postazioni attrezzate solo cinque sono utilizzate, in quanto manca personale infermieristico, oltre che medico specializzato;
Avendo appreso altresì che la mancanza di posti letto in rianimazione non consente di dare risposte adeguate alle esigenze degli utenti.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore competente per sapere:
1) se corrisponde al vero che alcuni traumatizzati valdostani sono stati ricoverati in altre sedi ospedaliere, perché non c’era disponibilità di letti nel reparto di rianimazione;
2) se è vero che sono stati interrotti i lavori per dotare il reparto di due posti letti per subacuti.
F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Beneforti
PresidenteLa parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV)I posti letto attualmente attivati nel reparto di Rianimazione sono cinque; è disponibile un sesto letto in un locale accanto non attivabile per mancanza di personale infermieristico.
Dal 7 al 20 luglio, periodo di presenza del Santo Padre in Valle, è stata data disposizione dalla Questura, come normale routine, per i viaggi pontifici, di riservare dei posti in Terapia intensiva per l'urgenza.
Il Servizio di emergenza territoriale garantiva, in caso di malaugurata necessità, il trasporto mediante elicottero o ambulanza in pochi minuti, il posto pertanto doveva essere ad immediata disposizione.
Venivano quindi impartite le direttive per rendere accessibili in pochi minuti un posto letto nel reparto di cui si tratta.
Operativamente, trattandosi di posti letto ad alta tecnologia, il ripristino del posto letto dopo il trasferimento di un paziente richiede circa due ore, tempo non compatibile con l'ipotesi di urgenza.
Il protocollo di routine, nei casi ordinari di sovraffollamento del reparto, prevede che i pazienti trasferibili vengano indirizzati presso rianimazioni di ospedali vicini; dal mese di gennaio ad oggi sono stati trasferiti 7 pazienti in strutture piemontesi per garantire loro un'adeguata assistenza.
Nel periodo in questione erano presenti in Rianimazione 3 pazienti acuti e quindi in nessun modo dimissibili e neanche stabilizzabili per poter essere trasferiti in altri reparti del nostro Ospedale.
Per far fronte alla richiesta della Questura nel periodo di permanenza del Pontefice e lasciare libero un posto, alcuni pazienti valdostani sono stati trasferiti in strutture esterne alla Valle, nello specifico: una residente valdostana che, a fronte di una patologia di competenza neurochirurgica, è stata trasferita in una struttura piemontese dotata di tale reparto - prassi questa che viene svolta regolarmente perché la Rianimazione ha competenza limitata al reparto Intensivo, ma non di Neurochirurgia -; un paziente che è stato trasferito a Torino per accertamenti diagnostici non effettuabili nei presidi aostani. I pazienti sono comunque stati riassorbiti dalla Rianimazione in questi ultimi giorni.
Per quanto riguarda l'aspetto del sesto letto, devo precisare che, per quanto riguarda la notte, è stata istituita una pronta reperibilità infermieristica notturna e che la caposala della Rianimazione ha indirizzato ultimamente una lettera al commissario nonché al direttore sanitario del presidio ospedaliero, agli operatori e ai dirigenti dei servizi infermieristici e per conoscenza all'Assessore alla sanità, dove richiede la necessità di rivedere i protocolli operativi per il ricovero e il trasferimento del sesto paziente intensivo. Sottolinea inoltre l'impossibilità, considerato che il personale infermieristico dell'unità operativa di Rianimazione è appena sufficiente ad erogare l'assistenza a cinque pazienti intensivi, come da standard nazionale, a garantire l'assistenza infermieristica ad un eventuale sesto paziente ricoverato durante le ore diurne poiché viene a mancare un sufficiente livello di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori.
Mi è stato assicurato che nei prossimi giorni verrà fatta questa riunione per ridefinire i protocolli terapeutici operativi limitatamente alle prestazioni diurne, ripeto, perché durante le ore notturne c'è una pronta reperibilità infermieristica già attuata da tempo.
Aggiungo, a scanso di equivoci riguardanti i posti letto, che la dotazione dei posti letto nelle specialità intensive e ad elevata assistenza in Valle d'Aosta è di 36,1 che è l'indice dei posti letto diviso la popolazione rispetto ad una media nazionale di 22,6 per cui siamo assolutamente nella norma. Succede che alcuni pazienti della Rianimazione vengano spostati in ospedali piemontesi soprattutto e questo è anche nell'ambito dell'attuazione dell'accordo che è stato fatto ultimamente, il cosiddetto Progetto "Patratrac", che prevede il trasferimento nelle strutture in rete della Neurochirurgia di questi pazienti per cui rientra nella prassi routinaria.
Aggiungo anche che, sempre da dati ufficiali, il tasso di utilizzazione dei posti letto in Terapia intensiva e specialità ad elevata assistenza è di 86,3 e di 58,7 rispetto a una media nazionale di 75,2. Questo per significare che siamo assolutamente nella norma per quanto riguarda la dotazione di posti letto. Il sesto letto dovrà essere messo a norma e, per rispondere alla seconda domanda dell'interrogazione, nell'ambito dei lavori di ristrutturazione dell'Ospedale è in programma un ulteriore intervento di rianimazione, finalizzato a dotare il reparto di due letti per pazienti subintensivi. Tali lavori non hanno potuto prendere avvio nell'anno in corso per mancanza di fondi anche perché strettamente correlati ad interventi strutturati, l'unità Operativa coronarica.
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)L'Assessore ha presentato una parte della sua risposta fornendomi dei dati che non sono per così dire pertinenti all'interrogazione, nel senso che ha fatto riferimento alla necessità, che nessuno intende contestare, men che meno da parte della sottoscritta, di riservare un posto letto in occasione della presenza del Papa in Valle d'Aosta, ma la nostra interrogazione ha tutto un altro significato che emerge chiaramente dai dati che l'Assessore ha fornito. L'Assessore ha esordito dicendo che sarebbero 6 i posti per intensivi, però 1 letto non è attivabile per mancanza d'infermieri.
Ora questo è il dato che mi interessa sottolineare ed è questo il dato che l'interrogante voleva capire se era vero, cioè se erano vere le informazioni che aveva avuto. È vero pertanto che noi avremmo 6 letti attrezzati dei quali solo 5 possono essere utilizzati perché 1 letto per essere utilizzato - parola dell'Assessore - ha bisogno d'infermieri ovvero sono necessari almeno 4 infermieri per garantire l'utilizzo di 1 posto letto in quel tipo di reparto.
E io sono molto preoccupata che l'USL voglia rivedere i protocolli dei servizi che il personale infermieristico può dare relativamente a questo sesto letto perché, se è vero che manca personale infermieristico per garantire la sicurezza del paziente, voglio capire quali servizi vengono sottratti per protocollo agli infermieri per togliere loro la responsabilità, perché si tratta di servizi che vengono sottratti anche al paziente. Mi chiedo come è possibile pensare di garantire un posto letto intensivo con un protocollo di prestazioni infermieristiche ridotto rispetto allo standard; questo a me sembra molto grave.
Rispetto alla seconda domanda l'Assessore ha un po' glissato, nel senso che ha detto che questi lavori sono previsti e si faranno. Questi lavori erano già previsti unitariamente al progetto di ristrutturazione del reparto di Rianimazione; ora, il reparto di Rianimazione è stato inaugurato con pompa magna nell'aprile 1998, ma quella era solo la prima parte dei lavori. La seconda parte dei lavori, che è altrettanto importante, è quella di garantire che uno spazio adesso utilizzato come magazzino venga invece utilizzato per la sala dei medici, i quali attualmente invece occupano una parte del reparto in cui sono già attrezzate tutte le apparecchiature per altri due posti letto che però non possono essere utilizzati perché sono momentaneamente sfruttati per altri scopi.
Questo significa in primo luogo che abbiamo i parenti dei pazienti di questo reparto così delicato che aspettano fuori in corridoio; in secondo luogo che abbiamo una carenza che l'Assessore ha voluto minimizzare dando quasi la colpa alle vacanze del Papa se alcuni Valdostani hanno dovuto andare altrove a curarsi. Ricordo all'Assessore che in tutto il 1999 almeno 7-8 persone sono state ricoverate fuori Valle perché non c'era posto in Valle e non è che tutte queste 7 persone siano state ricoverate nel periodo di presenza del Papa in Valle d'Aosta.
L'Assessore non ha poi detto come molti pazienti valdostani operati al CTO o in altri ospedali fuori Valle debbano attendere 15-30 giorni prima che la struttura ospedaliera della Rianimazione in Valle d'Aosta possa accoglierli.
E ancora l'Assessore non dice quanti sono i pazienti che dovrebbero essere ricoverati nel reparto di Rianimazione o nel futuro reparto subintensivo, quello per cui mancano i famosi due posti letto, e che invece sono attualmente ricoverati in Chirurgia e in Ortopedia con le conseguenze che credo facciano vergognare tutti.
Credo che nessun responsabile della sanità valdostana abbia piacere di sapere che nel reparto di Ortopedia, in una stanza a 6 letti, c'è una persona anziana di 80 anni che viene sottoposta a un trattamento intensivo, con tutti gli altri ricoverati accanto, perché non c'è posto nel reparto di rianimazione! Queste cose dovrebbero far vergognare ogni responsabile della sanità. Ribadisco ancora una volta la mia convinzione che, se non si interviene in modo globale, ci troveremo continuamente di fronte ad analoghe situazioni di mala sanità.