Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 695 del 23 giugno 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 23 JUIN 1999 (MATIN)

OGGETTO N. 695/XI Criteri per il conferimento d'incarichi professionali presso l'Amministrazione regionale. (Interrogazione)

Interrogazione Premesse le migliaia di dipendenti in forza all'Amministrazione della Regione Autonoma Valle d'Aosta e rilevato il recente potenziamento del Dipartimento Sistema Informativo;

Richiamate inoltre le numerose consulenze esterne attivate nel recente passato in materia di informatizzazione;

Preso atto che con deliberazione di Giunta n. 1011 del 29.03.1999 è stato affidato un incarico di collaborazione tecnica per un compenso netto di lire 61.600.000 sul presupposto che "è stata rilevata la disponibilità a ricoprire i livelli di professionalità sopra indicati… che possiede i necessari requisiti essendo iscritta alla facoltà di Scienze naturali, matematiche e fisiche dell'Università di Torino, corso di laurea in Scienze dell'informazione";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

La Giunta regionale per sapere:

1) se l'iscrizione a corsi universitari è ritenuta titolo per ricoprire incarichi professionali nella Regione Autonoma Valle d'Aosta;

2) in base a quali criteri tra le tante "matricole" e/o "studenti di lungo corso", avviene il conferimento di tali incarichi;

3) se esistono precedenti in merito e se comunque questa tipologia di incarichi corrisponde a un nuovo indirizzo recentemente adottato.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Presidente La parola al Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) Les conditions d'attribution des mandats de collaboration de la part de l'Administration sont précisées par la loi régionale 28 avril 1998 n° 18, portant: "Dispositions pour l'attribution des fonctions aux sujets n'appartenant pas à l'Administration régionale".

L'article 5 de ladite loi prévoit notamment que les fonctions sont attribuées par acte motivé du Gouvernement aux sujets qui font preuve d'une compétence spécifique et attestée en la matière et qui fournissent des garanties adéquates pour l'exercice des fonctions.

A ces fins, la structure régionale compétente doit obtenir du sujet chargé des fonctions un curriculum détaillé et une déclaration attestant qu'il n'existe pas de causes d'incompatibilité ou d'exclusion.

Pour ce qui est du mandat en cause, il y a lieu de préciser qu'il a été attribué à un consultant chargé de collaborer à la gestion des activités liées au système régional d'information territoriale dans le cadre de la Direction de l'information et du système régional d'information territoriale.

L'attribution de cette mission à un professionnel n'appartenant pas à l'Administration régionale s'est avérée nécessaire en raison du fait que d'une part la direction dont il est question, récemment instituée, ne dispose pas à l'heure actuelle de personnel technique en quantité suffisante et que d'autre part les activités à gérer revêtent une importance particulière et ne peuvent être retardées. Rappelons à titre d'exemple l'octroi de subventions aux collectivités locales et le contrôle des projets de cartographie informatisée en cours de réalisation par des tiers.

La consultante sélectionnée justifie des titres requis comme il appert de son curriculum. Elle est inscrite en qualité d'étudiante hors cours en dernière année de la maîtrise en Sciences de l'information, elle a réussi 7/9 des examens de son plan d'études, mais elle a été choisie en particulier en raison de la préparation technique que lui ont value ces études et son expérience professionnelle dans le domaine de la cartographie.

Elle a notamment travaillé pour le compte d'une entreprise spécialisée et a déjà collaboré avec l'Assessorat de l'éducation et de la culture de l'Administration régionale en qualité de consultante du Service de catalogage. Son activité professionnelle ayant à plusieurs reprises eu trait à la cartographie informatisée de la Vallée d'Aoste - du reste elle a été appelée à coopérer à sa gestion -, elle justifie, par rapport à d'autres professionnels, d'une expérience supplémentaire et plus spécifique en raison aussi de ses connaissances en matière d'informatique, notamment dans le domaine de langages de programmation, de bureautique, de graphique et des systèmes opérationnels.

Il convient par ailleurs de signaler qu'en sus du mandat de collaboration en argument, le Département du système de formation fait également appel à cinq autres consultants. Il importe de préciser là aussi qu'en raison de la spécificité des sujets traités par le système régional d'information, les personnes chargées de la gestion de ce dernier doivent justifier des compétences particulières qui peuvent ne pas être le fruit d'études universitaires spéciales; d'ailleurs la loi régionale n° 18/98 n'exige pas la possession d'une maîtrise pour l'attribution d'un mandat, mais plutôt le résultat de l'exercice d'une activité professionnelle ciblée.

Ces mandats ont tous été attribués, en conclusion, en vue d'assurer le fonctionnement ainsi que le développement des systèmes d'information dans chaque domaine d'activité dans l'attente que l'on recrute le personnel spécialisé pour les tâches du suivi, du contrôle et de la planification des activités informatiques et télématiques. Les concours à cet effet ont été lancés ou vont être lancés de façon à pouvoir disposer du personnel technique suffisant et nécessaire.

Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI) Sappiamo che l'informatica è una scienza in continua evoluzione, di conseguenza è necessario tenersi costantemente aggiornati, perché ogni giorno a ogni piè sospinto ci sono novità nel settore. È bene quindi che chi vi opera abbia le necessarie ed aggiornate competenze e conoscenze: essendo il corso di laurea in informatica o comunque in scienze matematiche, fisiche, informatiche di durata limitata, è necessario tenersi costantemente aggiornati e informati, altrimenti si esce dal mercato.

Allora ci chiediamo se è più aggiornato un laureato che conclude il suo corso di studi oppure se è più aggiornato uno che continua in maniera pervicace il suo corso di studi mantenendo la qualifica di laureando e proseguendo "ad infinitum" e acquisendo forse conoscenze particolari nel settore. Non vorremmo che il "fuori corso" diventasse quell'aggiornamento permanente, quella qualifica professionale permanente, che potesse un domani o anche oggi, come si rileva in questa delibera, giustificare il titolo, quel titolo sui "generis" che serve - o è servito - alla Giunta regionale per conferire un incarico di consulenza.

Nella delibera che abbiamo preso a spunto per proporre quest'interrogazione, il presupposto fondamentale per cui tale incarico è stato conferito è che "è stata rilevata la disponibilità" da parte del soggetto tributario dell'incarico "a ricoprire i livelli di professionalità sopra indicati" e che "la destinataria dell'incarico possiede i necessari requisiti essendo iscritta alla facoltà di Scienze naturali, matematiche e fisiche dell'Università di Torino, corso di laurea in Scienze dell'informazione".

Il Presidente ci dice che è iscritta all'ultimo anno di corso, dal codice fiscale desumiamo che ha 37 anni. Certo, uno può essere iscritto all'ultimo anno di corso anche avendo 37 anni, può essere matricola o può essere fuori corso anche a quell'età.

La cosa che però ci lascia perplessi è che lo sport più diffuso di questa Giunta regionale stiano diventando gli incarichi professionali, incarichi professionali che sono stati più volte conferiti a parenti di nome e di fatto, incarichi professionali che oggi, a nostro avviso, stanno derapando verso l'indecenza, perché non si può ammettere che in una delibera di questo genere la necessaria disponibilità sia sufficiente, sia elemento fondante, sia presupposto per poter essere affidatario di un incarico di 61,6 milioni, perché "il Direttore della Direzione informazione e sistema informativo ritiene necessario, in attesa che vengano coperti i ruoli vacanti, di provvedere a incarichi di questo genere per un corrispettivo di 280 mila lire, IVA esclusa, per ogni giornata lavorativa di 4 ore cadauna per 220 giornate lavorative".

Il Presidente ha fatto riferimento alla legge n. 18/98, il cui articolo 5 diventa un lasciapassare di carattere più politico che non professionale - ci consenta, Presidente, quella legge lì l'avete voluta e votata voi - e che oggi porta alla luce come può essere utilizzata in maniera abnorme. Senza nulla togliere alla professionalità in corso di acquisizione di chiunque stia per conseguire un titolo di studio, noi riteniamo che questo sia un utilizzo paradossale ed abnorme della legge n.18.

Visto che quest'interrogazione è stata cassata con un atteggiamento farisaico da parte del Presidente del Consiglio nella scorsa seduta, l'abbiamo riproposta con le stesse parole e nella stessa forma togliendo soltanto un piccolo inciso; un inciso di cui i proponenti si assumono tutta la piena e dovuta responsabilità: "parente di un noto esponente politico aostano". È bastato omettere questa frase per rendere ammissibile l'interrogazione, altrimenti c'era la tapparella della censura. Visto che nomi e cognomi sono scritti su una delibera che comunque è un atto pubblico e in quanto tale ha tutto il diritto, anzi il dovere di essere approfondito nella sede competente che è questa, che è la sede pubblica, la massima assemblea legislativa e politica regionale, riteniamo che quello sia stato un altro episodio d'indecenza che continueremo a contrastare.

Comunque questo, per sintetizzare, è un atto grave. Non possiamo permettere che la Giunta regionale - anzi devo dire che questa "Viérin bis" sta elevando a livello esponenziale questi incarichi professionali - non vogliamo, lo ripetiamo, che diventi solo questo il piatto forte per consolidare una certa tipologia di potere che in Valle d'Aosta sappiamo come funziona, come si è costruito e come si è creato e non vogliamo che attorno questa legge e questi articoli, che sono delle vere e proprie finestre di carattere clientelare, permettano che parenti di nome e di fatto accedano ad incarichi e consulenze di questo tipo.

Visto che la seduta è pubblica, è necessario ricordare che non è ammissibile che togliendo quell'accezione, che abbiamo tolto volontariamente perché volevamo che fosse discussa "in chiaro" e fosse oggetto di pubblica valutazione da parte degli altri colleghi consiglieri, non possiamo ammettere che togliendo quell'accezione improvvisamente il Presidente del Consiglio o l'Ufficio di Presidenza del Consiglio ritengano che questa abbia la liceità per essere portata in quest'aula.

Auspichiamo maggiore sobrietà nel comportamento di chi amministra la Regione.

Presidente Vorrei solo precisare a nome della Presidenza che in questo Consiglio non esistono censure, ma solo regolamenti.