Oggetto del Consiglio n. 402 del 10 febbraio 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 10 FÉVRIER 1999 (MATIN)
OGGETTO N. 402/XI Iniziative per assicurare il buon funzionamento del Poliambulatorio di Donnas. (Interrogazione)
Interrogazione Venuti a conoscenza del fatto che un artigiano espositore, partecipante alla Fiera di Donnas, essendosi ferito a un dito e in seguito trasportato immediatamente da un equipe del 118 al Poliambulatorio di Donnas, ha dovuto essere in seguito nuovamente accompagnato con i suoi mezzi all'ospedale di Aosta per ricevere adeguate cure, in quanto il poliambulatorio si è trovato sprovvisto di generi di primo soccorso indispensabili quali siero antitetanico e filo per sutura;
Considerata l'importanza che il Poliambulatorio di Donnas costituisce per l'utenza della Bassa Valle;
Preso atto della grave carenza strutturale ed organizzativa che tale episodio porta alla luce, episodio accaduto non in un giorno ordinario, bensì nel corso di una manifestazione che richiama ogni anno migliaia di persone, e che dunque richiede un servizio di pronto soccorso ancor più vigile e pronto ad ogni emergenza;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) se è a conoscenza dei fatti riportati in premessa;
2) a chi spetta la verifica e il controllo del buon funzionamento e della corretta dotazione di generi di soccorso del Poliambulatorio di Donnas, a quali intervalli di tempo tali controlli dovrebbero essere effettuati, e per quali motivi invece, a quanto risulta, in un giorno di massima allerta sono venuti a mancare strumenti così importanti ma facilmente reperibili;
3) se risulta a questa Amministrazione che in passato siano già stati segnalati episodi di cattivo funzionamento del Poliambulatorio di Donnas, e se sono già stati ipotizzati dei provvedimenti al fine di evitare che episodi simili si ripetano, anche al fine di rassicurare al massimo la comunità della Bassa Valle in merito all'efficienza di una struttura così indispensabile qual è il Poliambulatorio di Donnas.
F.to: Lanièce - Comé - Marguerettaz
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Premettendo che non ero a conoscenza di questo fatto avvenuto a Donnas, ho chiesto informazioni all'USL, che mi ha dato questa risposta per il tramite del Responsabile del 118, dr. Ferrero:
"Come richiesto, ho provveduto a documentarmi sull'episodio oggetto d'interrogazione e risulta quanto segue.
L'attività di primo intervento presso il Poliambulatorio di Donnas si è svolta fino al 31 gennaio 1999 nelle ore diurne dei giorni feriali. Durante la notte, i prefestivi e i festivi presso il Poliambulatorio stazionava solamente il medico di continuità assistenziale, quando non era impegnato nelle visite domiciliari, attività primaria del medico di continuità assistenziale - ex guardia medica, per intenderci - assegnata dall'Unità operativa 118.
Domenica 17, dunque, lo sfortunato artigiano feritosi al dito è stato visto dal medico di continuità assistenziale, che ha ritenuto opportuno optare per una sutura mediante l'applicazione di strips, particolari cerottini utilizzati per avvicinare i lembi delle ferite, piuttosto che con una sutura con uso di fili.
Il medico ha poi invitato l'utente, che doveva recarsi a Villeneuve dal figlio, a passare ad Aosta in Pronto soccorso per farsi controllare anche da uno specialista chirurgo. Serve sottolineare inoltre che il medico di continuità assistenziale non può essere obbligato all'esecuzione di atti chirurgici, così come previsto dalla convenzione nazionale. Eventuali prestazioni chirurgiche sono lasciate alla personale decisione del medico generico libero professionista, qual è il medico convenzionato di continuità assistenziale. Il comportamento del medico non può essere censurato, avendo egli prestato le cure del caso che riteneva opportune e consigliato all'utente di recarsi, senza alcuna urgenza, al Pronto soccorso per una valutazione specialistica, accettando il consiglio del medico l'utente ha scelto volontariamente di recarsi ad Aosta con i propri mezzi perché le sue condizioni non destavano alcuna preoccupazione.
Non corrisponde assolutamente al vero che mancassero fili di sutura, in quanto a tutt'oggi la dotazione della sede è sufficiente e non risulta dal 17 gennaio ad oggi alcuna richiesta né alcun invio di fili di sutura. Per quanto concerna la dotazione di presidi farmacologici per la profilassi del tetano, nell'evidenziare che il siero antitetanico non è più in commercio in quanto sostituito dalle immunoglobine, non risponde al vero che queste mancassero sia come dotazione dell'ambulatorio che come dotazione di ogni medico di continuità assistenziale che opera in Valle d'Aosta. Nel 1998 sono state distribuite ai medici di continuità assistenziale ben 80 confezioni di immunoglobine antitetano. Non credo neppure - dice sempre il dr. Ferrero - che si possa parlare di una grave carenza strutturale e organizzativa in quanto, nonostante non sia giunta al 118 alcuna richiesta di misure straordinarie in occasione della fiera di Donnas, come di consueto è stata impiegata un'ambulanza di volontari esclusivamente dedicata alla manifestazione, in appoggio alla normale dotazione di Donnas, nonché dell'intervento dei medici di continuità assistenziale di turno a Donnas e Verrès. Senza contare che il 118 è sempre in grado di garantire in tempi relativamente brevi un soccorso avanzato in tutta la Valle d'Aosta, con il sistema di rendez-vous con auto medica o con elicottero.
A conclusione di quanto sopra, comunico che dal giorno 1° gennaio 1999 la sede di continuità assistenziale di Donnas e così per Morgex è stata trasformata in sede di emergenza territoriale, con presenza di un medico h. 24 e nelle ore diurne anche di un medico per l'assistenza all'emergenza dialisi. In queste sedi sono impiegati medici addestrati e abilitati alle emergenze, che garantiscono l'apertura di un ambulatorio di prime cure h. 24, oltre al soccorso territoriale.
Preciso infine che le dotazioni di farmaci e materiale per il primo soccorso erano fino al 31 gennaio 1999 controllate dai medici di servizio e in caso di consumo richieste al 118 secondo i protocolli in vigore. Ora, con l'apertura della sede di emergenza territoriale, la supervisione delle forniture di materiali e strumenti è affidata al personale infermieristico del 118.
A disposizione per eventuali chiarimenti… ", eccetera.
Questa è la situazione che si è verificata, una situazione che non merita alcun commento perché si trattava e trattasi di un piccolo infortunio a un dito.
Dal punto di vista dell'attività espletata dal 118, il dr. Ferrero ha trasmesso i dati che sono eloquenti, perché ci sono state nel 1998 ben circa 300.000 telefonate di traffico telefonico, di cui circa 20.000 di chiamate per urgenza, quelle che vengono classificate con i codici rosso, giallo, verde e bianco, di cui 53 chiamate giorno per urgenze effettive, per un'attività di soccorso enorme. Un'attività che va regolamentata comunque, perché ci sono delle situazioni di false chiamate, che interferiscono pesantemente sul servizio che viene espletato.
Concludo personalmente dicendo che conto molto dell'attività a partire dal 1° febbraio del servizio di emergenza territoriale in applicazione della legge regionale approvata lo scorso anno, che darà finalmente una risposta alla bassa e all'alta Valle, perché il medico di emergenza territoriale è un medico formato in Pronto soccorso, Anestesia e Rianimazione, è un medico che al contrario della ex guardia medica, oggi medico di continuità assistenziale, che poteva volendo prestare attività chirurgica, avrà come compito specifico quello di presidiare, come diceva la legge, questi due poli terminali della Valle d'Aosta e dare delle risposte dal punto di vista medico chirurgico, essendo attrezzati per le prime cure (ma da non confondere, ripeto, con un Pronto soccorso).
Comunque è un medico che è in grado di dare risposte di questo genere e di affiancare l'attività delle ambulanze sia dei volontari, sia degli effettivi, in base a quella che è la filosofia ultima e sublime, cioè che deve essere il medico che va verso il paziente e non viceversa, per cui dovrà fare attività di emergenza territoriale senza sovrapporsi al ruolo del medico di base che rimane tale e quale, anzi dovrà essere potenziato.
Ma su questo provvederemo a breve termine con riunioni specifiche nella zona, ad informare i cittadini di quest'opportunità che è stata data. Fra l'altro posso ringraziare gli interpellanti perché mi danno la possibilità di ufficializzare il decollo di quest'attività, che non è semplice e che dovrà essere monitorata con attenzione perché ci sono dei problemi contrattuali da risolvere, ma che spero dia dei risultati immediati a queste esigenze più volte manifestate dagli abitanti della bassa e dell'alta Valle.
Président La parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (Aut) Prendo atto della risposta che ci ha fornito l'Assessore. Devo verificare che quanto detto dal dr. Ferrero corrisponde alla verità del dr. Ferrero, ma non corrisponde a quanto ha detto l'artigiano espositore, che conosco bene e che non penso si sia inventato una cosa del genere. In effetti se c'era questo filo per la sutura, forse conveniva a lui, dato che il pomeriggio era di nuovo in fiera, farsi mettere questi punti di sutura direttamente a Donnas, piuttosto che andare ad Aosta con i mezzi propri per poi "appena cucito" tornare giù nel pomeriggio alla fiera.
Secondo me la verità è un'altra ed è quella che ho esposto io.
L'interrogazione non voleva assolutamente addossare la colpa al 118, sul quale non abbiamo nulla da dire, ma su questo fatto che si è verificato e, dato che sono certo che quanto mi ha detto l'artigiano corrisponde a verità - perché è una persona perbene, che sicuramente non si sarebbe inventata una cosa del genere e poi perché non ha fatto polemiche, visto che non mi sembra che siano uscite sui giornali notizie in merito - volevo solo evidenziare il fatto che in una struttura così importante com'è il Poliambulatorio di Donnas, al di là che adesso diventerà sede di emergenza territoriale, quindi ancora più importante, è quasi incomprensibile pensare che il giorno della fiera di Donnas, quando ci sono circa 5000 persone, manchi filo di sutura e siero antitetanico così importanti per il primo pronto soccorso.
Non si chiedeva di avere uno strumento per la TAC, ma di materiale essenziale, anche perché se per caso invece di tagliarsi un dito, si fosse tagliato una gamba, chissà che polemiche sarebbero nate! E ancora di più, se invece di essere un artigiano valdostano, un contadino tranquillo, fosse stato un turista, chissà cosa sarebbe venuto fuori!
Allora raccomando di fare attenzione, perché a quanto dicono altri fatti un po' strani si sono già verificati nel Poliambulatorio di Donnas. Ovviamente non è colpa dell'Assessore, ma penso che sia opportuno verificare la fondatezza di questi episodi, perché, quando accadono, lasciano molto a desiderare, tenuto conto che si teneva in quella località la festa più importante di tutto l'anno con la presenza di circa 5000 persone.
Questo è un invito, poi se il dr. Ferrero dice un'altra verità, non so cosa dire, ma sono sicuro della buona fede dell'artigiano.