Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 406 del 10 febbraio 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 10 FÉVRIER 1999 (MATIN)

OGGETTO N. 406/XI Riduzione dei tassi a favore dei beneficiari di mutui per la prima casa. (Interpellanza)

Interpellanza Preso atto che i cittadini che hanno contratto i cosiddetti mutui per la "prima casa", con la Finaosta S.p.A., hanno giustamente beneficiato, nel corso del 1998, di una riduzione dei tassi, resa possibile dall'opera di risanamento economico intrapresa dal Governo Prodi, che ha comportato una rapida e consistente discesa dei tassi di interesse;

Rilevato che di tale riduzione dei tassi (invero pattuiti in misura fissa) non hanno beneficiato quei cittadini che, casualmente, hanno contratto gli stessi mutui con istituti bancari convenzionati, ai sensi della l.r. 21/02/94, n. 4;

Ritenuto che tale disparità di trattamento sia discriminatoria e sostanzialmente ingiusta;

i sottoscritti Consiglieri regionali:

Interpellano

L'Assessore competente per sapere:

1) se ritiene la problematica meritevole di interessamento;

2) in caso affermativo, quali iniziative intende adottare per avviare a soluzione il problema.

F.to Curtaz - Squarzino Secondina - Beneforti

Président La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Nel corso del 1998 è stata possibile una riduzione dei tassi dei mutui per la cosiddetta "prima casa" per tutti i contraenti che avevano stipulato i mutui con la Finaosta S.p.A.. Questa riduzione dei tassi è stata possibile grazie all'opera di risanamento economico intrapresa dal Governo Prodi, che ha portato a una rapida e consistente discesa dei tassi d'interesse.

Quindi c'è stata la possibilità a livello politico di agire su dei tassi contrattati in maniera fissa per ottenere un'equa riduzione degli stessi, che altrimenti in assenza quasi totale d'inflazione avrebbero significato per i mutuatari il pagamento di somme spropositate rispetto ai normali tassi di mercato.

Da questa riduzione, senz'altro opportuna e giusta, ci risulterebbe che siano stati esclusi alcuni utenti in numero significativo - forse l'Assessore me lo potrà fornire, io non ne ho idea ma credo dell'ordine delle parecchie decine - i quali per ragioni del tutto casuali, cioè in un momento in cui credo la Finaosta non aveva i fondi necessari, si sono dovuti rivolgere non già alla Finaosta, ma a delle banche che nel frattempo si erano convenzionate con la Regione.

Ora questi cittadini, a differenza degli altri, cioè di quelli che avevano contrattato con la Finaosta, non hanno a tutt'oggi potuto beneficiare di questa riduzione dei tassi, perché le banche convenzionate eccepiscono che essendo stato pattuito all'origine un tasso in misura fissa, l'alea di questo tipo di scelta del tasso fisso piuttosto che il tasso variabile ricade sul contraente, quindi ci troviamo di fronte a dei cittadini che hanno contratto il mutuo Finaosta con i tassi ridotti in maniera equa, e ad altri cittadini che per il solo caso - e di caso si tratta - di avere contrattato con alcuni istituti di credito convenzionati, pagano tuttora dei tassi enormemente più alti e fuori mercato, cioè superiori a quelli di mercato.

Questa situazione, al di là degli aspetti giuridici che per certi versi sono ineccepibili, comporta sotto il profilo fattuale una disparità di trattamento discriminatoria e sicuramente ingiusta.

È per questo che abbiamo presentato l'interpellanza, chiedendo all'Assessore competente se egli ritiene che questa problematica sia meritevole d'interessamento - ma non credo che l'Assessore vorrà rispondermi in senso contrario - e in caso affermativo egli sta adottando, ha già adottato, adotterà delle iniziative per avviare a soluzione questo problema.

Président La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.

Agnesod (UV) Inizierei con una breve cronistoria anch'io, per poi illustrare ed entrare nel merito delle iniziative avviate.

La Regione è intervenuta nel corso degli anni per favorire i cittadini e gli operatori economici, le imprese, nelle loro spese d'investimento, prevedendo la concessione di mutui a tassi agevolati.

Gli strumenti tecnici utilizzati a tal fine sono stati e sono essenzialmente di due tipi: mutui a tassi agevolati concessi sui fondi di rotazione, istituiti con leggi regionali, fondi della Regione erogati dalla Finaosta o da istituti di credito con i quali sono state stipulate apposite convenzioni; contributi in conto interessi, previsti da leggi regionali in diversi settori, tra cui la legge n. 4, ma non solo, ci sono molte altre leggi che prevedono questo tipo d'intervento, corrisposti dalla Regione nella maggior parte dei casi direttamente agli istituti mutuanti con conseguente interesse agevolato a carico del beneficiario.

Alla luce dell'andamento in questi ultimi anni dei tassi d'interesse - i tassi di riferimento sono più che dimezzati dal 1994 ad oggi - si è ritenuto opportuno intervenire per rideterminare i tassi applicati sulla base degli interventi regionali, per non penalizzare coloro che hanno stipulato mutui a tassi agevolati che corrispondono attualmente a normali tassi di mercato.

Per dare applicazione a tale volontà politica e per favorire i cittadini e le imprese valdostane, è stato individuato già nel gennaio 1998, a dimostrazione dell'interessamento della Giunta su tali problematiche, un percorso che prevedeva diverse azioni.

L'intervento sui fondi di rotazione, legge regionale n. 12 del 9 aprile 1998, tra cui i citati mutui prima casa, era l'unica iniziativa che la Regione poteva attuare unilateralmente, cioè senza dover contattare e contrattare con coloro che hanno erogato i prestiti, in quanto si trattava di fondi regionali e la Regione gestisce le politiche di intervento a mezzo degli stessi.

La riduzione dei tassi applicati in base alla citata legge regionale n. 12/98 inoltre non comporta direttamente ed immediatamente oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale; il costo di tale operazione in termini di minore alimentazione dei fondi stessi, si manifesterà infatti diluito negli anni e non si tradurrà necessariamente in un'insufficiente capienza dei fondi rispetto alle necessità d'intervento, in quanto eventuali interventi correttivi a carico del bilancio potranno essere previsti per i settori in cui la capienza del fondo potrà risultare insufficiente. Questo è il quadro dei fondi di rotazione.

Parallelamente, la Regione ha iniziato il processo di rinegoziazione dei tassi applicati dagli istituti di credito sui mutui per i quali è previsto il contributo in conto interessi, per far sì che i beneficiari anche di questi interventi godessero di una riduzione dei tassi rispetto a quelli stipulati.

In tal senso il Consiglio regionale all'atto dell'approvazione della legge n. 12 ha impegnato la Giunta ad avviare una rinegoziazione con gli istituti di credito aventi sede in Valle d'Aosta, al fine di pervenire, alla luce delle mutate condizioni di mercato, ad una generale riduzione dei tassi di interesse relativi ai mutui erogati, per i quali la Regione riconosce un contributo in conto interessi.

Dopo una ricognizione condotta presso tutti i dipartimenti dell'Amministrazione regionale per disporre del quadro completo degli interventi previsti con contributo in conto interessi e degli istituti di credito coinvolti in tale operazione, il Presidente della Giunta, allora Assessore al bilancio, ha convocato le banche interessate: Istituto S. Paolo, Creditop, Banca CRT, Mediocredito, per esporre loro l'esigenza che i beneficiari degli interventi agevolati in questione potessero godere di una riduzione dei tassi, in particolare nei casi in cui gli interventi erano concorrenti o sostitutivi al relativo fondo di rotazione, ad esempio la legge n. 4 a cui faceva riferimento l'interpellanza.

Le banche coinvolte hanno da subito, a maggio 1998, manifestato una forte reticenza adducendo una limitata autonomia decisionale, in particolare in quanto la questione è stata a livello nazionale affrontata in sede di ABI (Associazione bancaria italiana).

Dopo aver loro espresso la specificità della gestione degli interventi di credito agevolato nella nostra regione e l'esigenza, anche formalizzata in un ordine del giorno del Consiglio regionale che impegnava la Giunta in tal senso, di non creare disparità di trattamento fra i cittadini che hanno beneficiato delle agevolazioni sotto forma solo tecnicamente diversa, le banche coinvolte si sono dichiarate disponibili a riproporre la questione alle rispettive direzioni centrali, dopo aver stimato l'impatto economico di un'eventuale rinegoziazione di tali interventi, anche in collaborazione con gli uffici dell'Assessorato, e ad effettuare un ulteriore incontro per valutare possibili soluzioni.

Non avendo, malgrado solleciti quasi settimanali - lo voglio evidenziare, perché questo è il lavoro che è stato svolto dagli uffici - e la ripetuta disponibilità data dagli uffici stessi dell'Assessorato per elaborare una situazione riepilogativa degli interventi in oggetto, non avendo ottenuto né risposte né proposte nei termini concordati, abbiamo convocato i responsabili delle banche interessate il 13 novembre 1998 per conoscere definitivamente la loro posizione sulla questione.

Nel corso di tale incontro le banche hanno espresso una totale chiusura ad intervenire sul piano economico, ovvero: nessuna riduzione dei tassi di interesse applicati, nessuna riduzione delle penali per l'estinzione anticipata dei contratti, nessuna riduzione degli oneri derivanti dall'eventuale stipulazione di un nuovo contratto. La Regione evidentemente non può intervenire con un ulteriore aumento del proprio contributo, mi sembra ovvio, e credo che su questo tutti concordiamo, pertanto deve valutare quali strumenti alternativi alla prospettata riduzione dei tassi occorre mettere in atto in accordo con le banche.

La strada che è stata prospettata è quella di favorire l'estinzione di tali mutui ed eventualmente la stipulazione di nuovi finanziamenti agevolati.

Le possibili alternative e le relative modalità di attuazione sono in corso di definizione e i tecnici della direzione finanze hanno collaborato con i funzionari responsabili dell'erogazione dei contributi presso gli Assessorati dei lavori pubblici e dell'agricoltura, per l'elaborazione dei dati relativi a tali interventi, quindi debito residuo, numero di pratiche, durata residua, tassi applicati, tassi a carico della Regione.

Le soluzioni per dare una risposta efficace a tali problematiche, da attuarsi con la collaborazione degli enti creditizi locali, possono essere anche diverse a seconda delle leggi o dei settori interessati, che presentano caratteristiche diverse sia negli importi sia nelle modalità, e quindi anche rispetto al periodo di estinzione, per cui ci possono essere mutui in fase molto avanzata e altri che sono avviati da poco, tipo quelli della legge n. 4.

Si tratta quindi di una problematica aperta, su cui si sta operando e non da oggi, e che è resa più complessa dalla scarsa - per non dire nulla - collaborazione degli istituti di credito gerenti i mutui in questione, e direi anche non tanto per mancanza di volontà in loco, ma per scelte centrali degli istituti stessi, che arrivano da fuori Valle e che hanno condizionato finora il cammino di queste trattative.

Considerazione questa che nella sostanza non cambia di una virgola però la situazione in essere, quindi ci troviamo a dover operare per concludere un lavoro che deve tener conto di un complesso quadro d'insieme, non ultimo il problema della deducibilità degli interessi sul modello dei redditi per contraenti un nuovo mutuo azzerato o rinegoziato.

Una cosa è certa. Su questo settore stiamo operando per creare quelle condizioni eque ed adeguate alla situazione del credito venutasi a creare in questo periodo e che è da usura trattare con delle condizioni riferite a periodi con quadri, scenari e dinamiche complessive completamente diverse.

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Volevo solo dire - poi lascio al collega le conclusioni - che con quest'interpellanza non ci attendevamo una risposta così complessa da parte dell'Assessore, che ha fatto un po' di cronistoria su tutta la questione.

Voglio dire questo alla Giunta: il problema mi sembra più semplice di quello che è stato fatto, noi non volevamo che si facesse tutto questo lavoro che si è fatto, e ringrazio anche i funzionari del suo Assessorato che le hanno scritto tutta questa bella relazione che ci viene presentata. Io avevo parlato con l'Assessore Vallet del problema dei mutui casa, e gli avevo fatto presente che già nel 1986 fu fatta una legge regionale, la legge n. 56, che prevedeva l'abbattimento degli interessi per tutte le cooperative che non erano rientrate nella legge n. 457.

Siccome non c'erano i mutui regionali in quel momento, le cooperative che non avevano usufruito della legge n. 457, avevano avuto dei mutui tramite l'Istituto S. Paolo e anche tramite l'Istituto infortuni, che allora investiva nel settore immobiliare e pagavano interessi del 12-13-14 percento. Avevano preso il mutuo nonostante questi interessi, perché avevano bisogno dell'alloggio della prima casa.

Quando è venuto poi il mutuo regionale, nel 1986 è stato previsto nella legge n. 56, articolo 2 bis, che la Regione avrebbe fatto delle convenzioni con alcuni istituti bancari, con l'INAIL e con l'Istituto S. Paolo, per abbattere gli interessi e portarli alla percentuale che veniva applicata dalla Regione sui mutui prima casa da lei stessa erogati.

Rimangono fuori da questo contesto quelli che erano entrati nella n. 457, la legge fu fatta per quelli che non erano entrati nella n. 457 e se l'Assessore va a leggersi la legge n. 56, all'articolo 2bis dice proprio questo, quindi per quelli che non erano entrati nella n. 457 - dicevo - e che avevano dovuto ricorrere direttamente agli istituti bancari o a coloro che erogano mutui. Oggi ci sono i casi di quelli che erano entrati anche nella n. 457, i quali hanno interessi di gran lunga superiori a quelli praticati dalla Regione sui mutui prima casa.

E poi ci sono i casi che citava prima il collega Curtaz, per cui dobbiamo vedere come Regione se l'agevolazione fatta nel 1956 alle cooperative che non erano rientrate nella n. 457 s'intende estendere a quelli che stavano nella n. 457 e ai casi che diceva il collega Curtaz. Di questo avevo parlato con l'Assessore Vallet, il quale, a suo tempo, senza che avessimo presentato interpellanze e mozioni, si stava interessando con Finaosta per vedere come si poteva risolvere il problema.

Per questo dico non facciamo la cosa più grossa di quello che non è; qui non ci sono le banche, c'è la volontà politica della Regione se vuole estendere quanto prevede l'articolo 2 bis della legge n. 56 ai casi che sono ora nella n. 457 e ai casi che non hanno avuto i soldi del mutuo perché ancora non c'era la legge regionale, e la Finaosta li ha mandati verso l'istituto bancario. Qui c'è da capire se si accetta questo discorso, questo è quello che volevo chiarire.

Président La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Volevo aggiungere solo due riflessioni. Mi sembra che questa vicenda debba costituire un insegnamento in questo senso; siamo oggi a parlare di un problema anche abbastanza significativo perché c'è un errore a monte e l'errore a mio giudizio è stato commesso nel momento in cui è stata fatta una convenzione con queste banche, prevedendo un tasso fisso, senza possibilità di ridiscutere questo tasso. A mio giudizio bisognava, con il senno del poi è più facile però bisognava immaginare…

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

... mi lasci finire, Presidente, si preoccupa di meno quando glielo spiego. Bisognava immaginare un meccanismo per cui andava bene il tasso fisso, ma c'era l'obbligo dei contraenti di ridiscuterlo se i tassi d'interesse generali diminuivano o aumentavano di una certa percentuale.

Questa sarebbe stata una soluzione di buon senso, che non ci avrebbe comportato oggi tutti questi problemi, perché è evidente che non ci sono soltanto due tipologie di tassi, ovvero tasso fisso e tasso variabile, ma si possono contrattare delle modalità intermedie per cui si cerca di superare la rigidità del tasso fisso attraverso dei sistemi di revisione quando la discesa o l'aumento dei tassi supera una certa percentuale o un certo punteggio.

Credo che da questo insegnamento possa derivare la necessità per un prossimo futuro, se la Regione avrà di nuovo da fare questo tipo di convenzioni con qualcuno, d'immaginare dei meccanismi che garantiscono il contraente più debole, che è sicuramente in questo caso il mutuatario.

Il secondo insegnamento da questa vicenda a me sembra che derivi dal comportamento di certe banche che quando si tratta di subire dei rischi sono molto meno propense, mentre quando si tratta di speculare come in questo caso - seppure legittimamente speculare, perché dal punto di vista giuridico formale le banche hanno tutte le ragioni del mondo - il loro ragionamento è ineccepibile, ma dal punto di vista sostanziale il loro atteggiamento è un poco speculativo.

Credo che di questi enti bisognerà ricordarsi quando la Regione stipula delle convenzioni, perché ci possono essere degli istituti di credito meno importanti e meno grandi, che però possono avere una maggiore elasticità e venire incontro alle esigenze dell'utenza in maniera più ragionevole ed equilibrata.