Oggetto del Consiglio n. 232 del 25 novembre 1998 - Resoconto
SÉANCE DU 25 NOVEMBRE 1998 (MATIN)
OGGETTO N. 232/XI Trattative in merito alle modalità organizzative del Servizio di pediatria di base. (Interrogazione)
Interrogazione Avendo appreso dall'intervento dell'Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, fatto in aula consiliare l'11 novembre 1998, in risposta ad un'interrogazione sul servizio di pediatria di base, che sono state avviate le trattative con i rappresentanti di questa categoria;
Avendo altresì appreso che tra l'Assessore e i Pediatri esistono diversità di vedute circa le modalità organizzative da attivare per rispondere alle esigenze della popolazione infantile della nostra regione.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'Assessore competente per sapere:
- quali sono le proposte avanzate dai pediatri e quali sono le relative controproposte formulate dall'Assessore;
- quali i tempi entro cui, a suo parere, sarà possibile giungere alla formulazione e alla sottoscrizione dell'accordo integrativo regionale.
F.to: Squarzino Secondina - Beneforti - Curtaz
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Gli interroganti mi chiedono quali sono le proposte avanzate dai pediatri, quali sono le controproposte dell'Assessorato e quali i tempi presumibili nei quali si addiverrà ad una soluzione di questa trattativa.
Vorrei fare un brevissimo "excursus" di quanto già è avvenuto per illustrare ai consiglieri la situazione di eccessiva conflittualità che vi è in questo comparto.
Le trattative sono di fatto iniziate in data 4 febbraio di quest'anno mediante la convocazione da parte mia dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali che si dividono in due organizzazioni: la FIMP (Federazione italiana medici pediatri) che raggruppa 12 pediatri su 13 e la CIPE (Confederazione italiana pediatri) che raggruppa l'altro Sindacato firmatario del contratto. In quella data si è aperta una diatriba che non è ancora terminata prima sulla possibilità di partecipare agli incontri da parte della CGIL medici e da parte del SAVT medici che, secondo il Pediatra rappresentante del CIPE, non potevano partecipare alla contrattazione non essendo firmatari.
La cosa è stata risolta solo nell'incontro della settimana scorsa durante la quale a maggioranza si è deciso che possono partecipare perché la contrattazione non parla di firmatari, ma parla di sindacati maggiormente rappresentativi. Secondo questa logica teoricamente avrebbe potuto partecipare solo la FIMP, però la decisione presa a maggioranza, ripeto, è che partecipino sia FIMP che CGIL medici, sia SAVT medici sia CIP. Primo problema procedurale risolto dopo 10 mesi di trattative nelle quali l'Assessore alla sanità non ha nessun'altra veste se non quella di tentare di fare da arbitro fra le parti.
Gli incontri si sono succeduti secondo le regole classiche della trattativa con una serie di lettere da parte a volte dell'uno a volte dell'altro rappresentante che mi chiedevano chiarimenti, specificazioni, rinvii eccetera. Ne cito alcuni.
In data 17 febbraio la Dott.ssa Salamone, a nome della FIMP, mi scrive: "Mi vedo costretta a chiederle un rinvio del nostro incontro previsto per il 21 c.m., l'altissima morbilità di questo periodo con il carico di lavoro che ne consegue…", il periodo di gennaio-febbraio è quello in cui i pediatri lavorano di più, "… assorbono infatti ogni attimo della mia giornata senza lasciarmi il tempo necessario all'elaborazione dei contenuti da trattare. Gradirei pertanto che l'incontro fosse aggiornato a data da destinarsi. Sarà mia premura avvertirla della mia disponibilità non appena i ritmi di lavoro ritorneranno nella norma, concorderemo allora, sulla base dei suoi impegni, una data opportuna. Mi pregio comunque di sottoporle fin da ora come ipotesi il 14 marzo alle ore 9.00…" Perché c'è anche un problema di ore: alla mattina alcuni pediatri hanno gli ambulatori, al pomeriggio li hanno altri pediatri. "… In conclusione in questi ultimi mesi facciamo le riunioni il sabato mattina e dopo cena." Perché evidentemente se poi manca uno dei rappresentanti, viene richiesta dagli altri rappresentanti l'invalidazione della riunione stessa.
Per il CIPE ha partecipato a questa trattativa difficilissima, complessissima, il Dott. Giuseppe Gullotta di Catania, Presidente a livello nazionale della Confederazione italiana pediatri, il quale scrive una lettera durissima di risposta alla Dott.ssa Salomone accusandola di cose inobbrobriose. Risponde ovviamente la Sezione FIMP della Valle d'Aosta, a firma di quasi tutti i rappresentanti, concludendo: "… Ci permettiamo, infine, caro collega di elargirti un amichevole consiglio: nostro malgrado, con reale sconcerto, abbiamo notato che la tua lettera è piena di strafalcioni sintattici e stilistici, i quali ci hanno più volte reso difficile comprenderne il messaggio. Pensiamo quindi che sarebbe opportuno per te e per il decoro dei pediatri che rappresenti a livello nazionale, approfondire la tua elementare conoscenza della lingua italiana."
Questo è il livello della trattativa di cui l'Assessore sta tentando di fungere da arbitro.
Io poi, a fronte di questi continui blocchi procedurali, perché non siamo ancora mai entrati nel merito della contrattazione, ho richiesto due cose: la prima che il tavolo della trattativa sia unico rifiutandomi di fare quattro tavoli della trattativa per 13 pediatri in Valle d'Aosta e questo ha comportato discussioni all'infinito; la seconda che ovviamente loro mi presentassero delle bozze rispetto a quella che avevo presentato nel mese di febbraio, delle bozze che avessero dei contenuti e si potesse entrare nel merito.
Il 10 aprile la FIMP mi scrive di nuovo: "Gentile Assessore, in seguito agli sviluppi dei rapporti fra il nostro Sindacato FIMP e l'omologo Sindacato CIPE presieduto dal Dott. Giuseppe Gullotta, le chiediamo che le trattative già previste con l'Amministrazione siano condotte in tavoli separati". La mia risposta è stata, ripeto, negativa. In data 6 luglio, nel momento in cui non si poteva più svolgere alcuna funzione… no, mi correggo, appena dopo le elezioni, essendo stati convocati in data 3 luglio dal sottoscritto, cioè un mese e 4 giorni dopo che si era entrati ufficialmente in funzione, mi scrivono nuovamente: "Le suggerisco di rinviare l'incontro a partire dal 14 settembre, contestualmente le ricordo di trattare gli accordi regionali separatamente dal Sindacato CIPE." continuando ad insistere su questa tesi.
Risponde ovviamente l'altro Sindacato: "Si informa della nostra assenza dalla Valle d'Aosta dal 6 luglio al 10 di agosto…" e così di seguito.
Arriviamo finalmente a concludere qualcosa in data 4 novembre quando, dopo aver sciolto i problemi legati agli aspetti puramente procedurali con una votazione a maggioranza, abbiamo rinviato il tutto al 7 novembre; il 18 novembre c'è stato un ulteriore incontro e il prossimo sarà l'11 dicembre. Questo per quanto riguarda la procedura. Per quanto riguarda i contenuti, in questi ultimi incontri finalmente siamo entrati nel merito e, per rispondere brevemente alla domanda, i punti focali sono tre: il calcolo del pregresso, il discorso del ruolo dei consultori, il discorso delle vaccinazioni.
Premesso che siamo ad un passo dalla conclusione di quest'accordo, sul pregresso soprattutto per quanto riguarda le visite di tappa, i pediatri di base mettono in rilievo il ruolo che hanno svolto nella tutela della salute e nell'assistenza ai bambini nella fascia da 0 a 14 anni di età e ritengono di essere retribuiti anche per i bilanci della salute che loro hanno fatto autonomamente senza che la struttura dell'USL glielo chiedesse, ognuno dei quali costa secondo il contratto nazionale 24.000 lire, mentre in alcuni contratti regionali il loro costo è stato maggiorato fino ad arrivare addirittura a 40.000 lire anche se queste sono notizie ufficiose che sono state smentite la settimana scorsa. Comunque, per quanto riguarda il pregresso, l'accordo che si sta delineando è quello che noi non possiamo calcolare il bilancio della salute due volte, quelli svolti dai pediatri consultoriali e quelli svolti dai pediatri di base per la fascia di età 0 a 3 anni perché l'Assessore ha anche il ruolo di svolgere una funzione a tutela della correttezza e della legittimità degli atti amministrativi che sottopone alla Giunta regionale. Se venissero pagati i bilanci della salute dei pediatri di base fatti su scelta autonoma li pagheremmo, ripeto, due volte perché nel contempo li hanno fatti anche i pediatri consultoriali.
L'accordo che si sta delineando è quello di pagare i bilanci della salute svolti dall'età compresa fra 4 e 14 anni retrocedendo la data dei nati al 1° gennaio 1993 rispetto a quanto prevede la convenzione nazionale del 1° gennaio 1997 per cui stiamo facendo una forzatura rispetto alla contrattazione nazionale adeguandola alla nostra realtà regionale, la quale prevede rispetto ad altre realtà la presenza nei consultori dei pediatri che svolgono già quest'attività. Ci riserviamo per il futuro di ridiscutere questo secondo punto, il ruolo dei consultori, perché i pediatri di base contestano la presenza dei loro stessi colleghi alcuni dei quali svolgono una doppia funzione, consultoriale e pediatri di base.
Ho ripetutamente detto che non è in sede di trattativa regionale che si ridiscute la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari perché non è quella la sede. Ho dato la mia disponibilità ad aprire un tavolo delle trattative che coinvolgerà ovviamente in questo caso non solo i pediatri di base, ma i medici di medicina generale, il comparto sanitario e il comparto medico perché il discorso va ridiscusso con tutte le parti e non solo con una. Per cui in merito al discorso di cosa faremo dei consultori, sono disponibile a rivedere questo discorso, ad affidare altre funzioni ai pediatri consultoriali o addirittura a non inserirli più nei consultori, ma questa non è materia di accordo regionale.
Il terzo problema grosso riguarda le vaccinazioni su cui i pediatri ritengono di avere l'esclusività e questo tema è contestatissimo anche dal punto di vista medico-legale perché la competenza delle vaccinazioni obbligatorie e di quelle cosiddette programmate, cioè quelle facoltative, è dei medici di sanità pubblica secondo il testo unico della legge sanitaria del 1934 tant'è che molte vaccinazioni vengono effettuate dai medici di sanità pubblica. Che in prospettiva possa farle il pediatra di base, io non ho nulla in contrario, sta di fatto che non posso permettere di distruggere un sistema delicatissimo come questo in una trattativa regionale perché il tutto va ridiscusso anche qui "cum grano salis" perché la materia è molto delicata.
In conclusione, questi sono i grossi temi, ma l'ultima bozza è ormai di nuovo all'attenzione delle organizzazioni sindacali e ritengo che la cosa possa concludersi, però rinviando alcune materie ad un tavolo di riorganizzazione del sistema dell'area territoriale.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Grazie, Assessore, per questa ricchezza di informazioni, anche se si riferiscono di più al fatto procedurale che non ai contenuti su cui invece verteva l'interrogazione. Comunque è interessante conoscere l'intera procedura.
Ricordo soltanto due cose. Innanzi tutto siamo una delle ultime regioni che stanno lavorando su questo contratto integrativo. Ricordo che il Veneto e la Basilicata, come pure il Piemonte e la Lombardia hanno firmato quest'accordo nel 1997, la Liguria, il Molise, la Puglia e la Sardegna nel 1998, quindi noi siamo in ritardo.
È opinabile la mia opinione, come è opinabile la sua; ma io non credo che il clou della vicenda contrattuale sia legato alle fasi procedurali da lei ricordate, perché un'accelerazione così forte - e sono contenta che ci sia stata - è avvenuta dopo il 6 novembre, cioè dopo che i pediatri hanno pubblicato una lettera aperta, per cui il problema è diventato di dominio pubblico. Qui plaudo all'Assessore che in questi ultimi mesi ha accelerato la procedura per giungere ad una soluzione.
Rispetto ai contenuti, volevo sottolineare, quella sua affermazione secondo cui non è vero che il bilancio di salute sia pagato 40mila lire. In realtà è vero; ho sottomano un accordo della Regione Liguria in cui è prevista una maggiorazione forfetaria per ciascun assistito in carica di lire 40mila annue, proprio per la compilazione del Libretto sanitario istituito a carico della Regione. Credo che questo sia un elemento da tenere presente. Inoltre, rispetto alle vaccinazioni nelle parole dell'Assessore c'è un dato non esatto, nel senso che i pediatri non chiedono di avere l'esclusiva per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie: quelle sono tipiche dei servizi di igiene, per i quali c'è tutta una struttura pubblica istituzionalmente preposta ad erogare tale servizio.
Quello su cui pongono l'attenzione i pediatri sono le vaccinazioni raccomandate, cioè quelle che non sono obbligatorie per legge, ma che vengono raccomandate proprio per consentire una maggiore difesa preventiva della salute. Rispetto alle vaccinazioni raccomandate, i pediatri chiedono che si dia anche al pediatra la possibilità di vaccinare i bambini.
Perché chiedono questo? Perché loro, essendo a contatto con le famiglie dei bambini che curano, hanno più facilità di altri (le strutture pubbliche) di intervenire per un'azione educativa di prevenzione, quindi potrebbero attirare l'attenzione dei genitori sulle vaccinazioni raccomandate. Pongono questo problema perché di fatto le strutture pubbliche nella nostra regione non lo fanno. Pregherei l'assessore di fare un'indagine (se non lo fa presento un'interrogazione scritta e quindi possiamo avere questo dato a disposizione), per sapere quante sono le vaccinazioni raccomandate che sono eseguite presso le strutture pubbliche: non ce ne sono. Allora, se abbiamo come obiettivo la prevenzione della salute dei bambini, credo che la richiesta in tal senso dei pediatri vada tenuta presente.
C'è un tema su cui l'Assessore non è intervenuto e io pensavo di avere una risposta visto che era stata oggetto di un precedente quesito in Consiglio regionale. Mi riferisco al problema della definizione delle zone altamente disagiate e delle zone mediamente disagiate. Speravo che l'Assessore mi dicesse che questo problema è stato risolto e in base a quali criteri. L'Assessore mi fa cenno che il problema è stato risolto. Sono contenta che lei, Assessore, lo abbia risolto però, visto che non è un problema suo personale, ma un problema della collettività, forse sarebbe stato corretto da parte sua anche informare quest'Assemblea. Come lei ha informato su tutti i vari passaggi della trattativa, sulle letterine fra l'uno e l'altro, da Catania ad Aosta, lettere che non sono così significative per i contenuti della nostra sanità, forse poteva essere utile ricordare che rispetto a questo problema si è trovata una soluzione, ma era opportuno dirla qui, perché credo proprio che i contenuti…
(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)
… ma la domanda era sui contenuti, io chiedevo una risposta sui contenuti, Assessore.