Oggetto del Consiglio n. 2931 del 21 gennaio 1998 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 21 GENNAIO 1998
OGGETTO N. 2931/X Applicazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. (Interpellanza)
Interpellanza Visto il ripetersi di incidenti sul lavoro nei vari settori produttivi della Valle d'Aosta, incidenti talvolta mortali (vedi S.A.C.I. di Pont-Saint-Martin, Cava di Courmayeur, eccetera), altre volte invalidanti (come quelli che si ripetono con cadenza costante nei vari cantieri edili) e ripetitivi (come gli incendi alla Meridian);
Visto che nell'intento di prevenire e limitare tali incidenti è stato varato il Decreto Legislativo n. 626 del 19 settembre 1994;
Interpella
il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti per sapere:
1) quali sono i controlli degli assessorati competenti e le risultanze dei vari controlli in merito alle condizioni di sicurezza nei vari posti di lavoro;
2) quali sono gli intendimenti della Regione rispetto all'applicazione del decreto legislativo sulla sicurezza.
F.to: Chiarello
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Il ripetersi di diversi incidenti sul lavoro, dei quali uno ultimamente mortale, mi ha preoccupato. Volevo riuscire a capire i dati relativi a questi incidenti. Ho chiesto i dati all'INAIL, la quale però mi ha fornito i dati fino al ?95 per cui non sono riuscito a capire se la legge n. 626 ha dato dei risultati o meno.
Dopo aver presentato quest'interpellanza mi sono arrivati dei suggerimenti, delle critiche, ad esempio mi risulta che i cantieri regionali sarebbero carenti degli indumenti da indossare a protezione degli infortuni, vorrei sapere dall'Assessore se è vero che gli appalti per questi indumenti sono stati fatti a fine anno.
Assessore, scusi: ho chiesto qual è l'applicazione in questa Regione della legge n. 626, l'ho chiesto al Presidente della Giunta e agli Assessori competenti. Chi ha delle squadre forestali, delle squadre di lavoro nei cantieri, vorrei solo che mi confermasse che sono dotati di tutti gli strumenti per evitare gli infortuni. Solo quella era la mia domanda.
Volevo sapere anche dall'Assessore alla sanità che so essere competente in materia se a lui risulta che è l'USL che deve controllare nelle varie fabbriche l'applicazione della n. 626, a che punto sono questi controlli e possibilmente avere un andamento degli infortuni in quest'ultimo anno.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Cerco di dare una risposta complessiva e se fosse insufficiente altri miei colleghi possono intervenire. Comunque ho fatto lo sforzo di dare una risposta complessiva alle domande che erano poste nell'interpellanza.
La prima questione, la parte formativa: il compito principale che ha la Regione in base al decreto legislativo n. 626/94 è quello di informare e di avere iniziative di formazione. Le iniziative di formazione sono state attuate in collaborazione con le associazioni di categoria e hanno interessato i diversi settori produttivi. A consuntivo fra il ?95 e il ?97 sono stati coinvolti oltre 2500 soggetti tra datori di lavoro e lavoratori, imprese industriali, artigiane, cooperative, commerciali e turistiche.
Nel quadro delle iniziative promozionali per il rispetto di questo decreto legislativo è stato effettuato un intervento formativo rivolto a 15 giovani diplomati disoccupati, i quali sono stati istruiti per essere tecnici per la prevenzione e la protezione. Questi sono poi stati assunti dalle aziende quali responsabili del servizio di protezione e prevenzione.
Le imprese hanno potuto utilizzare i finanziamenti agevolati, la legge 101 per le commerciali e artigiane, la legge 33 per le imprese industriali, per gli investimenti necessari all'entrata in vigore del 626, cioè mettere a norma gli impianti, gli ambienti, le attrezzature e gli strumenti.
Lo stato di applicazione del decreto n. 626 può essere riassunto come segue. Questo decreto ha allargato il numero dei soggetti ai quali spettano compiti nell'ambito dell'igiene e sicurezza del lavoro; oltre alle figure del datore di lavoro, del dirigente e del preposto, ai quali, unitamente alla figura del lavoratore, la vecchia normativa assegnava i compiti di tutela dei lavoratori, sono state introdotte nuove figure: il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'azienda, il medico competente nei casi espressamente previsti, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Tutte queste figure devono concorrere mediante una collaborazione al miglioramento delle condizioni di sicurezza degli ambienti di lavoro.
Per quanto riguarda gli adempimenti formali, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'azienda e il medico competente sono nominati dal datore di lavoro al quale spetta il compito essenziale di effettuare una valutazione dei rischi dell'attività consultando preventivamente il rappresentante dei lavoratori.
A tutt'oggi presso il competente servizio dell'USL sono pervenute circa 7000 notifiche di nomina dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione, nominati dai titolari delle aziende. Non si hanno invece dati certi circa la nomina dei rappresentanti dei lavoratori, i quali devono essere eletti direttamente dai lavoratori o nominati dai lavoratori stessi nell'ambito delle rappresentanze sindacali. Da quanto si è potuto conoscere, nelle grandi e medie industrie i rappresentanti dei lavoratori sono stati in linea di massima eletti, questo è avvenuto ad esempio alla Cogne, alla Tecdis, alla Balteadisk, alla Meridian, alla Converter, mentre nelle piccole aziende, soprattutto quelle con meno di 10 dipendenti, vi è una percentuale elevata di rappresentanti non ancora eletti. Nel settore edile vi sono circa 50 rappresentanti dei lavoratori eletti su un totale di 500 imprese, quindi c'è una difficoltà nelle piccole imprese ad avere la nomina dei rappresentanti dei lavoratori.
Per quanto riguarda la valutazione dei rischi, pressoché tutti i datori di lavoro, che hanno comunicato la nomina del responsabile del servizio di prevenzione, hanno dichiarato di aver effettuato la valutazione dei rischi. La reale effettuazione della valutazione dei rischi non è verificabile a priori; il decreto legislativo n. 242, che ha modificato il 626, ha infatti dato la possibilità ai datori di lavoro che occupano meno di 10 dipendenti di non presentare il documento di valutazione dei rischi, ma di autocertificare per iscritto che ha fatto la valutazione. Da questo punto di vista pressoché tutti i datori di lavoro che si trovano in questa situazione hanno inviato al Servizio sicurezza del lavoro dell'USL l'autocertificazione.
Ricapitolando, si può quindi dire che la quasi totalità dei datori di lavoro è venuta a conoscenza del decreto legislativo; gli adempimenti formali, quali invio della nomina del responsabile, autocertificazione, sono stati in genere effettuati; i lavoratori invece hanno proceduto alla nomina dei rappresentanti prevalentemente nelle medie e grandi industrie, mentre c'è un ritardo nella nomina nelle piccole imprese.
Per quanto riguarda il punto 2 dell'interpellanza, si precisa quando segue. L'articolo 23 del decreto legislativo n. 626 assegna all'USL i compiti di vigilanza; il servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'USL esercita la vigilanza sul territorio valdostano. Nel ?97 l'attività di tale servizio si è attuata attraverso 1600 sopralluoghi, 1300 ad attività lavorative di cui 300 per controlli generici e 1000 per controlli agli impianti. A fronte delle attività ispezionate sono state inviate alla locale Procura 50 notizie di reato per violazione alle norme di prevenzione sugli infortuni del lavoro. I settori più controllati sono l'edilizia, le industrie elettroniche ed elettrotecniche, le industrie metalmeccaniche, il settore ricettivo e commerciale, gli enti pubblici e la sanità, il settore del legno, la siderurgia, il settore energetico, gli alimentari, l'agricoltura.
Nel corso della vigilanza sono state anche comminate tre sanzioni amministrative per inadempimenti formali.
Si fa presente che la maggior parte delle violazioni riscontrate riguardano inadempimenti a normative precedenti alla 626, quindi erano irregolarità rispetto alla normativa ancora precedente.
Un'altra parte dell'attività del servizio si è attuata in indagini di polizia giudiziaria a seguito di infortuni gravi o mortali e di malattie professionali.
In totale sono state effettuate 139 indagini per infortuni gravi o mortali, 122 per malattie professionali.
Per quanto riguarda gli infortuni, la maggior parte delle violazioni sulle norme di prevenzione riscontrate sono riconducibili al mancato rispetto delle nuove tecniche di sicurezza per la prevenzione degli infortuni e si riferiscono a decreti che erano precedenti al 626, solo una minima parte è riconducibile alle violazioni delle norme del 626.
Per concludere quindi possiamo dire che l'attività di informazione è stata svolta, l'attività di formazione con le associazioni di categoria ha avuto luogo e sono stati anche preparati 15 tecnici specifici, giovani diplomati per questo servizio; i responsabili delle aziende hanno in linea di massima segnalato il responsabile di loro competenza, hanno autocertificato la valutazione dei rischi. Ci sono difficoltà nella parte di nomina dei rappresentanti dei lavoratori e sono stati effettuati sopralluoghi, controlli e indagini mi pare in numero significativo da parte dei competenti servizi dell'USL.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Ringrazio Mafrica per i chiarimenti, spero di poter avere questa relazione. Vorrei ricordare intanto i dati degli incidenti perché non sono stati menzionati ed è per quello che ho fatto quest'interpellanza, mi sembrava abbastanza pesante la cosa. Nel ?95 gli infortuni denunciati nell'industria sono stati 1956, 354 in agricoltura e 560 nelle costruzioni; in totale sono 3000 infortuni sul lavoro, di cui con postumi 77 solo nell'industria e 4 morti. Mi sembra un quadro abbastanza preoccupante.
Quello che mi ha risposto l'Assessore è che i controlli, sentito il numero, sono stati fatti, però sono state rilevate diverse anomalie e non sulla 626; non vorrei che questi controlli fossero stati fatti prima o a cavallo dell'entrata in vigore della 626.
L'importante è che i controlli continuino, che si faccia il possibile per usare tutto quello che è previsto dalla 626 e che anche i cantieri regionali, che dovrebbero dare l'esempio, si attengano a questa normativa e consegnino agli operai gli strumenti di lavoro in modo che anche lì gli incidenti diminuiscano.