Oggetto del Consiglio n. 2922 del 8 gennaio 1998 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'8 GENNAIO 1998
OGGETTO N. 2922/X Rinvio della proposta di modificazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale.
Presidente Un po' di cronistoria. Della modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale se ne parla dal 1986, c'è un verbale del gruppo di lavoro, c'è stata successivamente una proposta dell'U.V. nel periodo in cui era all'opposizione, quindi intorno agli anni ?90-?91.
Successivamente, in data 3 giugno ?95, si è riunita la Commissione del Regolamento e ha nominato un gruppo di lavoro per l'esame della proposta di modifica al Regolamento interno, tenendo conto un po' di tutte le proposte che erano giacenti presso la Presidenza del Consiglio. Il gruppo di lavoro era costituito da Perrin Joseph, Coordinatore, Chiarello, Ferraris e Linty. Sono seguite tutta una serie di riunioni il 28 novembre, il 14 ottobre, il 4 giugno, il 1° luglio, il 22 ottobre.
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
Se il Consigliere non era presente, sono fatti suoi; il fatto è che era stato designato, risulta agli atti.
Quello che è indispensabile chiarire è che sia il gruppo di lavoro che la Commissione non hanno mai operato in termini di maggioranza-opposizione, mai si è riunita la maggioranza per discutere sulle proposte che venivano avanti, nel senso che questo era un lavoro che deve poter vedere l'accordo di tutte le forze politiche e soprattutto per migliorare il funzionamento del Consiglio.
Non nascondiamo che ci sono state difficoltà, nel senso che nel lavoro fatto, poi darò la parola al Coordinatore del gruppo di lavoro, si sono dovute accantonare proposte che non trovavano l'accordo di alcune forze politiche.
Siamo arrivati a definire una proposta che può essere considerata il minimo di cambiamento, di modifica del Regolamento, proposta sulla quale c'è stata un'approvazione unanime della Commissione del Regolamento, escludendo accordi di maggioranza o di opposizione, appunto con l'intenzione da parte di tutte le forze politiche di apportare questo minimo di modifiche.
Pertanto, trovato l'accordo all'interno della Commissione, si è portato il tutto all'esame del Consiglio regionale.
Il Consiglio regionale è sovrano, quindi a lui spetta l'ultima parola. Si potrà dire che, rispetto alle proposte fatte in passato non si è arrivati a raggiungere il cento per cento di quello che è stato richiesto, si potrà dire tutto quello che si vuole, ma non che la proposta non rappresenta un piccolo passo avanti rispetto al passato, soprattutto per quanto riguarda la possibilità dell'opposizione di svolgere bene il proprio dovere all'interno del Consiglio.
Non voglio aggiungere altro nella presentazione di questa proposta; apro la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) È vero, Signor Presidente, che è sua intenzione aprire ancora più democraticamente questo Consiglio alla minoranza, cosa che non fa la RAI in questo periodo, dato che dà mezz'ora ad ogni Assessore e alla minoranza non ha dato neanche un minuto, quando ti chiamano là ti danno due minuti e mezzo... comunque parliamo di questo Consiglio.
È vero, è stata fatta questa riunione, pensavo fosse allargata ai capigruppo, comunque anche in questa riunione - e spero che il Consigliere Perrin ne dia atto - si è discusso di molte cose che potevano cambiare sostanzialmente lo svolgimento del Consiglio. Si parlava anche di fare un Consiglio al mese, si parlava di altre cose che erano importanti. E poi alla fine si è detto, almeno mi ricordo questo, vorrei che qualcuno mi dicesse il contrario, che questi erano i punti meno controversi, quelli accettati un po' da tutti. Anche se il punto ad esempio che sulle question time la Giunta..., una question time in cui ha un minuto o due per rispondere potesse portarla a quindici giorni dopo, vuol dire che il Consiglio non è sovrano, ma rimane tutto lì sulla carta scritto perché qualsiasi questione a cui non vuole dare risalto la Giunta può dire: "Non siamo in grado di rispondere, chiediamo quindici giorni di tempo". Ecco, questa proposta mi sembra non fosse stata accettata all'unanimità.
È stata fatta rilevare un'altra cosa. Abbiamo ancora quattro o cinque Consigli; a questo punto era molto più serio se una modifica dei lavori del Consiglio l'avessimo approvata 2-3 anni fa in modo che ne avessimo potuto subire gli effetti o godere i vantaggi. Ci sembra abbastanza illogico fare una modifica al Regolamento del Consiglio con pochi Consigli ancora da fare. In quella riunione avevo detto che non era tanto opportuno né serio fare una modifica al Regolamento del Consiglio al punto in cui siamo arrivati.
Presidente Non so cosa dire del comportamento del Consigliere Chiarello. Ho un verbale dove in pratica si è accolto totalmente ed erano presenti i Consiglieri Vittorino Chiarello, Piero Ferraris, Vanni Florio, Ilario Lanivi, Giuseppe Cesare Perrin e Guglielmo Piccolo quando si è approvato il testo che è stato sottoposto all'esame del Consiglio. Se il Consigliere Chiarello non era d'accordo su quel testo, aveva solo da dire che non era d'accordo ed andava all'esame lo stesso...
(interruzione del Consigliere Chiarello, fuori microfono)
... all'unanimità questo testo è stato approvato. Se non fosse stato approvato all'unanimità, non sarebbe stato portato in Consiglio.
Consigliere Chiarello, non so in quel momento dov'era, ma qui figura che era presente...
(interruzione del Consigliere Chiarello, fuori microfono)
... peggio ancora, allora non sa cosa stava facendo! Ha chiesto la parola il Consigliere Giuseppe Cesare Perrin.
Perrin G.C. (UV) Ce matin nous avons commémoré deux anciens Conseillers avec lesquels l'Union Valdôtaine était le plus souvent en contraste, mais nous pouvons dire qu'il y a eu visions différentes, mais de façon sérieuse.
Aujourd'hui plusieurs conseillers ne sont plus sérieux parce que - au moins que l'on veuille donner de faussaires à nos fonctionnaires, qui ont rédigé les procès-verbaux - on ne peut pas venir ici dire que le contenu n'ait pas été concordé et voté à l'unanimité.
Il y avait plusieurs arguments qui ont été mis de côté parce qu'il n'y avait pas l'accord de toutes les forces politiques présentes. Je parle des présents parce qu'il y avait des chefs de groupe qui n'étaient pas présents à ce moment-là. Je ne sais pas si on peut appeler chefs de groupe ou non parce que au moment il n'existe pas qui n'est pas chef de groupe, mais les autres après plusieurs discussions, qui durent depuis des années, avaient concordé des minimis et de porter les uniques modifications sur lesquelles il y avait l'unanimité.
C'est vrai qu'on n'a pas voté formellement par écrit ou en levant la main, mais il a été dit en lisant article par article des modifications s'il y avait l'accord et sur ce qui a été écrit ici il y a l'accord, y compris l'accord du Chef de groupe des Autonomistes donc, ce qui est ici contenu avait eu l'accord.
Si maintenant quelqu'un n'est plus d'accord, il n'a qu'à le dire. Justement, comme aime répéter notre Président, le Conseil est souverain, le Conseil fasse ce qu'il croît le plus opportun: discuter, ne pas discuter, accepter, renvoyer, bouler ce qui est le contenu proposé, mais qu'au moins l'on soit sérieux dans ce que l'on dit.
Président Je tiens à préciser qu'on a renvoyé quelques articles. Le Conseiller Lanivi a mis par écrit que "ritiene opportuno svincolarsi dalle norme regolamentari della Camera dei deputati, a suo parere troppo restrittive, al fine di permettere una maggiore libertà di scelta dei consiglieri regionali nella formazione dei gruppi consiliari". On a laissé tomber quelques propositions qui avaient été faites. Les commissaires "dopo breve dibattito concordano di rinviare alla prossima legislatura l'esame delle modificazioni dei due articoli e quelli del comma 2 dell'articolo 53 e approvano le sottoriportate modificazioni al Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale".
No voglio neppure per un attimo che si possa pensare che i funzionari - dei quali non ce n'era uno solo, ma ce n'erano due - non abbiano svolto correttamente il loro lavoro. E in effetti è quello che è stato fatto in quest'ultima riunione, dove erano presenti i capigruppo che ho ricordato precedentemente. Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Presidente, ho iniziato dicendo che su questi punti c'era l'accordo, avevo il dubbio sul... che la Giunta potesse dire: eh no..., avevo espresso questo dubbio, però che ci sia stata una votazione, non voglio dire che non sono d'accordo su questi punti, ho anche detto sempre nella stessa riunione che, siccome si rinviava il resto e non c'era stata una votazione, ritenevo che si lasciasse la modifica del Regolamento al prossimo Consiglio regionale più seriamente. Penso che anche il funzionario possa dire che le discussioni alla fine hanno avuto come punto centrale questo.
Non dico che non sono d'accordo e non l'ho detto che non ero d'accordo su questi punti; ho detto che avevo dubbi sull'opportunità di passare queste modifiche per cinque Consigli che ci restano ancora da fare.
Presidente Dai verbali questo che lei dice non c'è, collega Chiarello. C'erano i dubbi sugli altri punti che noi abbiamo eliminato, tutto quello su cui non c'era l'accordo lo abbiamo eliminato. Abbiamo portato all'attenzione del Consiglio solo ed unicamente quanto noi concordavamo.
Che poi il Consigliere Tibaldi, che non fa parte della Commissione del Regolamento perché non è capogruppo, possa esprimere il suo punto di vista, questo è normale. Non avendo partecipato ai lavori, ha espresso giustamente un suo punto di vista ma, per quanto riguarda tutti i capigruppo e comunque presenti all'interno della Commissione del Regolamento, esprimendo il parere degli altri gruppi, hanno ritenuto questo un passo avanti minimo indispensabile per andare nella direzione di modificare in meglio il Regolamento.
Adesso mi dispiace non c'è il collega Lanivi, ci sono Ferraris, Piccolo e gli altri, ma adesso se così deve essere, dobbiamo anche registrare le riunioni... Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (Aut) Non c'è il Consigliere Lanivi, che al momento ha dovuto assentarsi per altri problemi che ha avuto, però dialogando con il sottoscritto prima di andarsene, proprio perché c'era all'ordine del giorno quest'argomento, ha detto tranquillamente al sottoscritto che è vero quello che dice il Presidente, che si è andati avanti a tappe fissando le cose minimali e infatti il Presidente ha letto solo un passaggio del verbale, io mi permetterò di leggerne altri che confermano quanto dico e ha anche detto che si è dato un ok formale, non si è fatto un discorso di votazione, se portarlo o meno in Consiglio. Perché nelle dichiarazioni non solo di Lanivi, ma anche di quelle del collega Dujany che è qui presente e che io leggo nell'adunanza della Commissione del 14 ottobre 1996 si dice: "Il Consigliere Dujany rileva che si tratta di modifiche al Regolamento di tipo operativo che però non variano il ruolo di secondo piano che svolge a suo parere il Consiglio regionale. Chiede pertanto di apportare delle radicali modificazioni al Regolamento interno, volte a rivalutare le funzioni del Consiglio". E anche il Presidente riconosco che lo ha ammesso perché poc'anzi ha detto che sono modifiche volte a definire il minimo di cambiamento e un piccolo passo avanti.
Non siamo disposti a tre mesi dalle elezioni a fare un piccolo passo avanti per dire abbiamo fatto qualcosa quando poi queste modifiche non cambiano la sostanza, ma non cambiano la sostanza, e voglio entrare nel merito proprio perché andiamo a toccare tre aspetti essenzialmente e cioè che: dal primo settembre al quindici le commissioni possono lavorare lo stesso; viene regolato l'accesso ad argomenti delle commissioni permanenti, questo mi sembra il minimo quando è da anni che a livello statale esiste la 241; viene inserita l'interrogazione immediata. È vero che può essere uno strumento della minoranza, ma è anche vero che è un palliativo perché, quando si dice che la Giunta può o non può rispondere motivando e non si dice neanche quale motivazione, è chiaro che, se alla Giunta fa comodo rispondere, risponde altrimenti, rinvia all'adunanza successiva quindi, tanto vale fare l'interrogazione normale come esiste oggi o addirittura un'interpellanza o una mozione come esiste oggi.
Sono altri gli argomenti che vanno a cambiare radicalmente il funzionamento del Consiglio, li ripeto al Presidente: il discorso del gruppo misto o meno; l'iscrizione urgente di nuovi argomenti entro il giorno precedente l'adunanza consiliare; l'iscrizione in aula di nuovi oggetti che ci hanno sempre messo in difficoltà se votarla o no, avere i 24 numeri o non avere i 24 numeri, e quindi dicevo l'iscrizione in aula di nuovi oggetti solo su decisione unanime della Conferenza dei capigruppo e qui lo sappiamo quale forza politica ha detto di no; la ridefinizione della figura del relatore dei disegni di legge e altri argomenti ancora.
Visto che tutti questi argomenti sono stati scartati, è chiaro che è rimasto il minimo indispensabile, come dice il Presidente del Consiglio, ma alla fine succede che approviamo delle cose che non cambiano niente dal punto di vista sostanziale.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Piccolo.
Piccolo (ADP-PRI-Ind) Devo confessare che sono allibito, allibito proprio perché chi ha partecipato a tutti gli incontri... e mi fa specie che non ci sia Lanivi perché sarebbe interessante la sua presenza anche perché fra l'altro, caro collega Viérin, se tu non partecipi alle riunioni che sono state anche molte, dimentichi le date, quella che hai citato è del 14, invece la riunione nella quale si è votato era quella del 22, perciò non leggere il verbale del 14 che era di una delle tante riunioni che hanno preceduto quella del 22! Lo dico tanto per fare chiarezza perché, quando si danno dei dati, bisogna darli esatti. Per di più mi preme sottolineare che abbiamo perso parecchie ore soprattutto su richiesta specifica dei consiglieri di minoranza perché, scusami la franchezza, a me delle modifiche del Regolamento in questa fase di fine legislatura non importava niente! Sono state chieste proprio da parte vostra le variazioni al Regolamento perché era un'esigenza dei consiglieri di minoranza di avere la modifica prima dello scioglimento della X legislatura.
Oggi scopro e tra l'altro leggendo il giornale..., capisco le dichiarazioni di Tibaldi che fra l'altro dà già il voto alla Stampa prima ancora di arrivare in aula e questa è un'altra ciliegina sulla torta, ma quello che non capisco sono le dichiarazioni del collega Viérin, che non partecipa alle riunioni avendo il suo legale rappresentante, votando all'unanimità il verbale e ho tutte...
(interruzione del Consigliere Viérin Marco, fuori microfono)
... lasciami finire, io non ti ho interrotto, anche perché se vuoi fare... allora ho capito che il 31 maggio è iniziato perché solo questa è la vera ragione. Se siete qui solo a far perdere del tempo alla gente, continuate a fare le dichiarazioni alla Stampa, ma non fateci perdere tempo in Consiglio!
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Sono convinto, come penso tutti qua dentro, che sia necessario apportare delle radicali modificazioni a tutto l'impianto del Regolamento dei lavori del Consiglio e mi sembra che da più parti, sia da parte dell'opposizione in particolare in questi anni, ma anche da parte di qualche esponente di maggioranza, siano state fatte sollecitazioni in tal senso.
Infatti, appena eletti nel ?93 venne costituita la Commissione per il Regolamento con i rappresentanti che indicava prima il Presidente del Consiglio.
Non voglio mettere assolutamente in discussione l'attività che è stata portata avanti in maniera esemplare dal Presidente Perrin quale referente di questa Commissione per il Regolamento o dal Presidente Stévenin, da questo gruppo di lavoro però, è opportuno fare chiarezza su alcune questioni.
La prima è che non mi sembra giusto apportare modificazioni al Regolamento proprio quando questo Consiglio sta andando a scadenza. Diceva prima il Consigliere Chiarello, rimarranno 5-6 riunioni se va bene e, se oggi approviamo il Regolamento, entra in vigore, tempi permettendo, fra una ventina di giorni o un mese e rimangono ancora meno riunioni pertanto, mi sembrerebbe paradossale ipotecare la futura operatività o equilibrio di operatività del prossimo Consiglio regionale, che oltretutto verrà eletto sulla base di una nuova normativa legislativa, una nuova norma elettorale. Quindi sarebbe più opportuno che siano i nuovi eletti, i futuri rappresentanti della Comunità valdostana ad individuare, e sulla base di quella legge e sulla base degli equilibri politici che si creeranno, le regole fondamentali o le modifiche fondamentali alle regole tuttora esistenti altrimenti andiamo ad ipotecare il futuro di quella che è l'attività del Consiglio. Per questo ritengo una beffa presentarlo adesso, ma senza nulla togliere dal lavoro fatto da Perrin e dal suo gruppo di lavoro o dalla Commissione per il Regolamento.
Per questa ragione ritengo, e l'ho dichiarato anticipatamente, Piccolo, evidentemente ho avuto una capacità di sintesi differente dalla tua, di dare il mio voto contrario a questo documento.
Sta di fatto, lo ha detto lo stesso Presidente del Consiglio facendo quella cronistoria, che i lavori della Commissione del Regolamento sono iniziati solo il 3 giugno 1995, quindi a due anni di distanza o poco meno dalla sua costituzione. Prendiamo ad esempio il Parlamento italiano: si sta modificando il Regolamento della Camera dei deputati, si sta già lavorando da 6-8 mesi a questa parte, però il Parlamento italiano si è insediato nel maggio ?96, quindi neanche a metà legislatura si sta già procedendo in maniera armonica fra le rappresentanze politiche della maggioranza e dell'opposizione a vedere quali sono le modifiche innovative o migliorative di quelli che sono i rapporti dialettici nell'aula di Montecitorio. La stessa cosa penso si debba fare anche qui, è inutile farlo adesso, bisognerà farlo a mio avviso non appena ci sarà la nuova geografia politica del Consiglio.
Del pari ritengo che non siano proponibili queste modifiche che, come ha detto prima il Presidente, sono minimali. Siamo arrivati a definire il minimo e, io aggiungo, in ritardo. Allora questo minimo lasciamolo piuttosto definire ai posteri anche perché ci sono delle contraddizioni e prima il Consigliere Chiarello ne evidenziava una, quella dell'interrogazione urgente, dove è concesso alla Giunta, al Presidente e quindi ai suoi Assessori la facoltà di differire la risposta. Non diventa più urgente, ma può diventare dilazionata e quindi perde anche quel suo carattere di immediatezza che mi sembrava ispirasse le richieste di alcuni consiglieri.
La stessa cosa, una grande lacuna, che è contenuta anche in queste scarne modifiche, è quella dell'articolo 116, qua si introduce un 116 bis estendendo il diritto dei cittadini ad accedere agli atti del Consiglio o dei suoi organi però, non si è mai tutelato in maniera sufficiente il diritto di accesso dei consiglieri ad atti della Regione, dei suoi organi, dei suoi enti strumentali. Sappiamo tutti, specie noi consiglieri di opposizione, quali difficoltà e quali tempi dobbiamo spesso attendere per poter avere documenti o informazioni che ci permettano di svolgere la nostra attività ispettiva e di controllo in maniera più o meno decente. Qui si introduce un 116 bis, facoltizzando il diritto di accesso ai cittadini, ma si dimentica quello che è il diritto di accesso fondamentale dei consiglieri. A questo proposito mi sono letto documenti relativi a regolamenti di altre regioni ancorché a Statuto ordinario, dove i singoli consiglieri hanno facoltà di azione decisamente superiore alla nostra, penso che, se si interviene, si deve intervenire innanzitutto modificando quello che è il fondamentale articolo che tutela la libertà di iniziativa del consigliere.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris.
Ferraris (GV-PDS-SV) Come è stato chiarito dal Presidente, la proposta che viene fatta in aula rappresenta il minimo e comune denominatore fra le forze che erano presenti e avevano votato questo testo, altrimenti in aula non sarebbe mai arrivato.
C'è da dire che le proposte che aveva fatto la Commissione erano più estensive rispetto a queste, ad esempio si diceva che la costituzione di nuovi gruppi consiliari non era possibile dopo le elezioni. Si trattava quindi, nel caso in cui un consigliere avesse lasciato il gruppo, nel caso di confluenza in un altro gruppo, di verificare l'accettazione da parte del gruppo di destinazione, ma nel caso invece di un consigliere che avesse lasciato il gruppo e fosse rimasto da solo, di costituire il gruppo misto. Questa proposta non è passata.
Credo però che qui dobbiamo prendere atto di un'altra questione e cioè che da parte in particolare delle forze politiche di opposizione c'è stato un mutamento di opinione rispetto alla materia. Ora c'è da dire che non è reato cambiare opinione, assolutamente, credo che a questo punto il Consiglio non possa votare un Regolamento a maggioranza quando la minoranza dice che questo Regolamento non le va bene per cui la proposta che faccio è quella di rinviare quest'argomento. La Commissione per il Regolamento è comunque in funzione e anche rispetto a questa teoria che ormai siamo a scadenza, allora potremmo non venire più in Consiglio a questo punto, c'è invece una continuità.
C'è una Commissione per il Regolamento: se siamo in grado di trovare una soluzione unitaria possiamo votarla ancora, se non ci sono queste condizioni, saranno quelli che verranno dopo di noi a decidere. La mia proposta quindi è quella di rinviare quest'oggetto, mi pare per evidenti motivi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (Aut) Solo per dire, visto che siamo in polemica, che probabilmente il Consigliere Piccolo non sa leggere...
(ilarità dell'Assemblea)
... il Consigliere Piccolo è stato provocatorio, io parlo con i dati alla mano... se il Consigliere Piccolo riprende i verbali, vede che il sottoscritto avendo il diritto e non il dovere e, avendo anche solo il diritto, ha partecipato lo stesso finché ero Vicepresidente perché lo potevo fare, cosa che non ho più potuto fare da quando mi sono dimissionato infatti, nell'ultima riunione non ho potuto partecipare perché non ne avevo il diritto.
Alle altre commissioni, le dico anche la data, Consigliere Piccolo, sono: 4 giugno 1997, 1° luglio 1997, 22 ottobre 1997, non ho potuto partecipare perché non ero più Vicepresidente. Tanto per essere molto chiari perché uno dice: se non è presente alle riunioni...
Quando sono intervenuto nelle altre riunioni..., gli argomenti li abbiamo già affrontati, avevamo ed abbiamo idee diverse su vari argomenti importanti, come avevamo e abbiamo idee diverse anche sul discorso dell'interrogazione immediata, sulla facoltà della Giunta di potersi riservare di non rispondere per un discorso motivato quindi, ribadisco il fatto che approvando queste cose non cambia niente rispetto alla situazione odierna.
Presidente C'è una proposta di rinvio del Consigliere Ferraris. Ha chiesto la parola l'Assessore all'istruzione e cultura, Louvin.
Louvin (UV) J'interviens à l'appui de la proposition de Monsieur Ferraris. En cette matière le Gouvernement est plus spectateur qu'arbitre, de toute évidence c'est une matière qui est entièrement du ressort du Conseil. Je tiens simplement à souligner le fait que nous n'avons pas voulu en tant que majorité jouer à coups de majorité sur le Règlement, qu'il y a eu un travail patient et acharné qui a été assuré par le Président du Conseil et par le Collègue Perrin pour essayer de dégager un consensus à l'intérieur de cette Assemblée pour une modification du Règlement par rapport à laquelle les éventualités de changement de géographie politique, qui feront suite aux élections du mois de mai, n'ont nullement d'influence puisque l'instrument du Règlement est justement la règle du jeu qui doit inspirer les forces de majorité ou d'opposition dans cette Assemblée.
Je crois de toute façon devoir dire qu'il est plutôt du ressort d'un Conseil régional, qui a quand même pu expérimenter les règles du jeu et en mesurer la validité ou les éventuels défauts, de se prononcer sur cette matière et de laisser au Conseil qui viendra une façon de travailler qui soit quelque peu différente et nettement meilleure que celle que nous avons connue jusqu'à présent.
De toute façon la situation qui s'est déclarée au cours de la discussion fait état d'un désaccord assez net sur le contenu des propositions, donc il me paraît de bon sens d'appuyer la proposition du Conseiller Ferraris visant à un report de la discussion après que l'argument aura été nouvellement médité par la Conférence des chefs de groupe et par la Commission du Règlement.
Presidente Tradotto in italiano: la Giunta è molto felice del fatto che non vada avanti. Viene chiesto il rinvio, i consiglieri sono d'accordo per il rinvio? Allora c'è l'accordo sul rinvio, non c'è bisogno di votare la proposta. L'oggetto viene rinviato. Ha chiesto la parola il Consigliere Giuseppe Cesare Perrin.
Perrin G.C. (UV) Je n'ai pas participé à la votation et j'étais contre le renvoi - je n'ai pas voulu évidemment me prononcer auparavant - parce que je retiens que les conseillers doivent être des personnes sérieuses. Il est inadmissible que dans une commission un chef de groupe vote à faveur et qu'après ses adeptes déclarent d'être contraires à ce que l'on avait décidé.