Oggetto del Consiglio n. 2866 del 26 novembre 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 26 NOVEMBRE 1997
OGGETTO N. 2866/X Disegno di legge: "Interpretazione autentica dell'articolo 20, comma 3, della legge regionale 20 agosto 1993, n. 62 (Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili)".
Articolo 1 1. Nell'articolo 20, comma 3, della legge regionale 20 agosto 1993, n. 62 (Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili), l'avverbio "prioritariamente" è da intendersi applicabile in via esclusiva alle iniziative di autoproduzione per le quali le attività di generazione e di destinazione dell'energia idroelettrica non sono normativamente o economicamente vincolate.
Presidente Ha chiesto la parola il relatore, Consigliere Piccolo.
Piccolo (ADP-PRI-Ind) La legge regionale n. 62/93 ha la finalità di promuovere l'uso nazionale dell'energia, il risparmio energetico, lo sviluppo delle fonti rinnovabili, e specificatamente il titolo VII della legge intende promuovere e incentivare gli investimenti finalizzati a riattivare, potenziare e realizzare impianti idroelettrici di potenza media nominale non superiore ai 30mila KW, effettuati da enti locali o loro consorzi oppure da imprese o loro consorzi.
Il 3° comma dell'articolo 20 di detta legge prescrive che l'energia prodotta debba essere prioritariamente destinata allo sviluppo delle attività produttive della Regione e al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione valdostana.
È senza dubbio insita nel dettato della legge la volontà di favorire l'utilizzo delle acque pubbliche destinate ad uso idroelettrico per soddisfare le esigenze energetiche locali, creando un collegamento fra la produzione e il consumo locale di energia idroelettrica; volontà espressa anche nella delibera del Consiglio regionale del 22 febbraio 1995 di approvazione dei criteri provvisori di valutazione per l'esame delle domande di subconcessione di derivazione d'acqua, laddove si poneva un vincolo di utilizzo sul territorio valdostano di almeno il 70 percento dell'energia elettrica prodotta.
La realizzazione del collegamento diretto fra la generazione locale di energia elettrica e i fabbisogni energetici presenti nella nostra Regione è la via attraverso cui concretizzare e riversare sul sistema produttivo e sulla Comunità valdostana nel suo complesso i benefici derivanti dalle acque date in concessione alla Regione dallo Stato.
Purtroppo sono a noi ben note le difficoltà oggi presenti per realizzare questo collegamento fra produzione e consumi locali, in particolare per quanto riguarda l'utilizzo dei consorzi di autoproduttori previsto dall'articolo 23 della legge 9/91; difficoltà che non sono solo della Valle d'Aosta, ma che derivano dall'atteggiamento non certamente favorevole dell'ENEL verso queste iniziative in tutto il Paese. Un atteggiamento che il Presidente e l'Amministratore delegato dell'ENEL hanno fra l'altro chiaramente espresso nel corso del recente incontro pubblico del 28 ottobre u.s. ed al quale siamo stati invitati anche noi.
Al di là delle azioni politiche e, se necessario anche altri tipi di azioni che potrebbero essere intraprese in tema di consorzi, rimane il dato di fatto che ad oggi questa via è nella sostanza bloccata peraltro, anche le iniziative di autoproduzione da parte dei singoli enti locali o singole imprese sono limitate e conseguentemente chi abbia effettuato investimenti in impianti di produzione di energia idroelettrica non può fare altro che cedere l'energia prodotta all'ENEL.
Ma anche questa soluzione non pare così scontata in quanto l'ENEL difficilmente stipula nuove convenzioni per l'acquisto dell'energia e probabilmente le prossime tariffe di cessione non saranno così remunerative come le attuali.
Tenuto conto di quanto sopra detto, appare quindi opportuno dare all'avverbio prioritariamente, contenuto nel 3° comma dell'articolo 20 della legge regionale 62, un peso adeguato alla situazione odierna, permettendo anche a quei soggetti che oggi non possono fare altro che cedere all'ENEL l'energia prodotta, di accedere a finanziamenti che consentano loro di riattivare, potenziare o costruire impianti idroelettrici e che vanno a costituire comunque un patrimonio importante per il territorio, nell'attesa che si aprano altre possibilità di utilizzo di quest'energia, possibilità più consone allo spirito della legge regionale.
Si dà atto che, dalle ore 12,20, presiede il Presidente Stévenin.
Presidente È aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Per dichiarare l'astensione su questo disegno di legge per la seguente motivazione.
Questo disegno di legge contiene un'interpretazione autentica di una norma del ?93, la quale avrebbe dovuto avere un presupposto indispensabile, cioè un'altra norma, una norma di piano, che non è mai stata emanata e di fronte alla quale ancora oggi ci troviamo in una clamorosa e perdurante assenza, cioè il piano energetico regionale. In assenza di tale pianificazione, non ritengo di dover votare questo documento, pertanto dichiaro l'astensione.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Anch'io mi asterrò su questo documento perché siamo - come ha detto Tibaldi - in assenza di un piano energetico regionale e altresì di un piano regionale sulle acque, anche quello previsto, ma che ancora non abbiamo visto. Fra l'altro il piano energetico dovrebbe venire dopo un piano sulle acque per sapere quali acque sono utilizzabili. Come ha detto molto bene il relatore Piccolo stiamo ancora lavorando sulle norme provvisorie e non so quanto andremo avanti con le norme provvisorie. Non ritengo corretta questa trafila, quindi voterò contro.
Presidente Se nessun altro chiede la parola, chiudo la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Ringrazio il Consigliere Piccolo per la relazione fatta a quest'interpretazione autentica che chiarisce il fatto che per poter stabilire una priorità ci devono essere almeno due alternative, se l'alternativa è una sola, la priorità non può essere stabilita e quindi quando non è possibile utilizzare in Valle d'Aosta, per ragioni o normative o economiche, l'energia prodotta, ciò non deve comportare la possibilità di finanziare le iniziative previste dalla legge 62.
In merito alle osservazioni sul piano energetico regionale, Finaosta e CVA hanno completato i loro studi; il 19 novembre la Commissione di monitoraggio composta da rappresentanti dei diversi assessorati che hanno interesse alla materia ha esaminato la documentazione che è voluminosa, il piano sarà quindi trasmesso all'approvazione della Giunta e portato all'esame del Consiglio.
Voglio far rilevare però come questa probabilmente sarà l'unica Regione ad avere un piano energetico vero; altre regioni sono ancora alla fase dello studio, delle linee guida, del bilancio energetico, mentre qui il piano prevede sia un esame delle disponibilità elettriche residue, sia un esame di tutte le produzioni possibili, sia proposte collegate alla situazione nazionale dell'ENEL per utilizzare con modellizzazioni permanenti e scenari valutabili quelle che sono le condizioni di sviluppo dell'energia in Valle d'Aosta. Il lavoro ha richiesto tempo ed è un lavoro che credo porterà a risultati sicuramente più puntuali e più confrontabili e più utili di quanto si è fatto in ogni altra regione del Paese.
Presidente Se nessun altro chiede la parola per dichiarazione di voto, si vota l'articolo unico. Pongo in votazione l'articolo unico del disegno di legge:
Presenti: 27
Votanti: 26
Favorevoli: 25
Contrari: 1
Astenuti: 1 (Tibaldi)
Il Consiglio approva