Oggetto del Consiglio n. 2644 del 25 giugno 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 25 GIUGNO 1997
OGGETTO N. 2644/X Situazione collegata alla cessione delle partecipazioni azionarie della Pila S.p.A.. (Interpellanza)
Interpellanza Visto quanto pubblicato dagli organi di informazione nazionali e locali sia in passato che oggi sulle vicende del "broker Pavan", riferite alla situazione delle società partecipate regionali: Via Holding, Covaltour e Pila S.p.A., dopo aver riesaminato i dibattiti consiliari sulla materia
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
gli Assessori competenti per sapere:
a) le reali dimensioni della vicenda collegata alla cessione delle partecipazioni azionarie del "broker Pavan" relative alla stazione turistica di Pila a favore della società Gerdaz S.r.l.;
b) notizie sulla consistenza economica patrimoniale della società Gerdaz S.r.l. ed eventualmente se l'Amministrazione regionale, come socio minoritario, intende avvalersi delle facoltà di prelazioni.
F.to: Parisi - Rocchio - Aloisi
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Rocchio.
Rocchio (RV) Prendo la parola in assenza del Consigliere Parisi. Questa non vuole essere una domanda demagogica, ma quello che ci preoccupa, tornando anche a quello che aveva detto l'Assessore Lavoyer, è che queste società che vengono in Valle, vengono con delle premesse bellissime, con la premessa che amano la Valle d'Aosta, che della Valle d'Aosta ne faranno un gioiello per far sì che questo sia proiettato verso i Paesi europei e non, e poi scopriamo che questi, a un anno o a due anni dal loro insediamento, ci lasciano nella "bagna" più completa, rovinando il territorio, non dando risposte adeguate a quelli che erano stati i loro intenti riguardo ai finanziamenti ottenuti dalla Regione e a quello che questi volevano fare sul territorio, e la cosa più grave è che quando sono in difficoltà riducono i posti di lavoro. Era una domanda non demagogica, ma volevamo sapere fino a che punto queste nuove società che entrano nel mercato in Valle, abbiano poi i requisiti per far sì che non succeda quello che sta succedendo ormai da diverso tempo, vedi le acque minerali di Morgex, e altro.
Volevo chiedere solo una cosa, anche se non entro nel merito di questa, visto che ho ritirato l'altra l'interrogazione, e riguarda il Palazzo del ghiaccio di Courmayeur. Dobbiamo dire grazie anche al signor Francesconi che si è attivato per far sì che questo non chiudesse, però all'interno della struttura ci sono ancora delle cose che non vanno. La settimana scorsa c'è stata questa grossa convention dei bancari francesi e abbiamo notato che non solo i bagni non funzionano, ma mancava l'acqua calda, mancavano delle cose primarie che in una struttura del genere vanno operate. Volevamo solo sapere se e fino a che punto la Regione può controllare, visto che all'interno della struttura è stato aperto un ristorante senza alcun permesso.
Président D'accord qu'il est tout à fait nouveau notre Conseiller régional, mais il est évident qu'on ne peut pas rentrer par la fenêtre étant donné qu'on sort de la porte, les choses il faut les faire passer par la porte! S'il ne retirait pas l'interpellation il aurait eu ses réponses; les interpellés ne peuvent pas répondre sur ce sujet parce que peut-être ils ne sont pas compétents.
Il y a également un autre problème qui est le point a) de cette interpellation, parce que l'article 109 du règlement dit que "nel caso di materia ritenuta estranea alla competenza degli organi regionali viene data lettura dell'interrogazione e dell'interpellanza al Consiglio, il quale decide senza discussione a scrutinio palese sull'ammissibilità". Mais il paraît qu'il est dépassé aussi ce problème étant donné l'intervention que vous avez faite, M. Rocchio, donc on répondra au point b) de cette interpellation si j'ai bien compris et donc on répond au point b) de cette interpellation.
La parole à l'Assesseur du budget et des finances, Lévêque.
Lévêque (Ass.tec.) La questione sollevata da questa interpellanza, ovvero la situazione collegata alla vicenda della società Pila S.p.A., è una questione di una certa rilevanza, sulla quale come Regione sono mesi che concentriamo una serie di attenzioni particolari.
La società Pila, di cui la Regione è azionista al 33-34 perc0ento, quindi con una partecipazione rilevante ma comunque di minoranza, è una società che ha manifestato negli ultimi anni una sua dinamica di sviluppo positiva, che ha accresciuto la sua patrimonializzazione, che ha aumentato la sua quota di mercato e che ha prodotto anche una buona redditività aziendale.
Pila è stata parte della subholding Covaltour, a sua volta controllata dalla Via holding, e di recente con l'inizio di dicembre dello scorso anno, con la cessione della Covaltour alla Compagnie des Alpes e la ricessione della Pila da parte di questa alla Via holding, è uscita da questa subholding ed è rimasta solo controllata dalla Via holding. Con l'inizio del ?97 l'assemblea della Via holding ha disposto la sua liquidazione.
L'interpellanza tocca nello spirito un problema serio, nello specifico contiene anche alcune inesattezze.
Recentemente cosa si è verificato, per cui siamo come Regione in attenta vigilanza sull'evoluzione di questa vicenda? La società Pila, per volontà dell'azionista di maggioranza, cioè Via holding, ha deciso di porre in vendita alcuni cespiti patrimoniali della società con la motivazione di lasciare nel patrimonio della società solo le attività strettamente collegate alla gestione funiviaria, dismettendo quindi tutte quelle attività cosiddette non strumentali alla gestione funiviaria.
Su questo tema come Regione non ci siamo espressi pregiudizialmente in termini contrari; quello su cui però abbiamo espresso delle riserve, che hanno portato i nostri rappresentanti nel Consiglio di amministrazione a votare contro le determinazioni assunte, era legato alla valutazione sulla strumentalità o meno di alcuni beni che erano proposti da dismettere; in particolare, alcune strutture collegate fisicamente agli impianti di risalita della società, tipo bar annessi all'impianto funiviario o alla stazione di partenza della seggiovia, che ritenevamo funzionali all'attività funiviaria.
In sostanza a fine maggio il Consiglio di amministrazione ha comunque deciso di procedere a dare mandato al Presidente, dottor Pavan, di proseguire le trattative per la dismissione di questi cespiti con il voto contrario del rappresentante della Regione e del Comune di Gressan. Abbiamo come Regione, poiché il mandato era solo a trattare, chiesto la convocazione di un'assemblea avente all'oggetto la cessione dei beni patrimoniali, le operazioni immobiliari eventuali, la gestione finanziaria; assemblea che è stata come dovuto convocata per il 2 luglio, al fine di vedere se era possibile riflettere su questa cosa. Ma in data 9 giugno il Consiglio di amministrazione, sempre con il voto contrario dei nostri rappresentanti, ha deliberato l'autorizzazione alla cessione di questi beni. Voto contrario, come dicevo, per la non condivisione della valutazione sulla strumentalità o meno di alcuni di questi beni, perplessità sulla congruità dei prezzi a cui questi beni erano proposti in vendita, assoluta non chiarezza circa il reimpiego per lo sviluppo della società della liquidità potenzialmente derivante da questa cessione. Ci siamo chiesti: i soldi che derivassero da questa cessione a quali investimenti sono destinati? Restano nel cassetto della Pila? Queste erano e sono le preoccupazioni della Regione. Voto contrario, inoltre perché questa alienazione ha generato, genererebbe, genera una minusvalenza per la società di circa 2,5 miliardi che, per una società che chiudeva con un utile di 2 miliardi l'anno in corso e che poteva distribuire utili ai soci e pagare anche le tasse dovute sugli utili, cancella entrambe queste cose.
L'assemblea è stata comunque convocata per il 2 luglio; è previsto un incontro fra azionisti prima di questa data per vedere se a quest'assemblea si può dare un riscontro proficuo, nell'interesse della società Pila in modo particolare, e vedremo di avere anche in questo incontro i dettagli di questa operazione, di cui abbiamo appreso solo indirettamente che l'interlocutore a cui il Consiglio di amministrazione ha deciso di cedere questo pacchetto di beni si chiama Gerdaz S.r.l..
Gli interpellanti chiedono dati. Non siamo nelle condizioni di fornire dati specifici sulla società, e qui mi riallaccio al tema che era emerso con Riccarand prima; però possiamo dare alcuni dati di pubblico dominio che sono presentabili. La Gerdaz S.r.l. è una società che fra l'altro, se il giorno 10 giugno hanno stipulato un contratto preliminare di compravendita, da una visura del Registro ditte l'11 risultava ancora inattiva; è una società che ha 20 milioni di capitale sociale; è una società che ha come oggetto sociale l'attività immobiliare; è una società che ha due soci entrambi al 50 percento possessori di quote per 10 milioni l'uno; soci che sono una persona fisica, Marcoz Carlo, e una persona giuridica, la A.P.I. costruzioni S.r.l.; è una società che ha un amministratore unico, Marcoz Carlo. L'A.P.I. S.r.l. è anch'essa una società immobiliare, con sede in Sardegna, con capitale sociale di 20 milioni anch'essa, con due soci, questa volta uno di maggioranza che ha il 95 percento delle quote, tale Giorgio Annibali, e uno di minoranza con la restante quota.
Questo è quanto si sa; certo è che per esempio nella cessione, che è prevista, dell'albergo di proprietà della società Pila alla Gerdaz, albergo che è gravato da un mutuo concesso da Finaosta su cui la Pila ha fornito garanzie, anche per il tramite la Finaosta sarà fatta un'attenta valutazione della capacità di questa piccola S.r.l. da 20 milioni di poter accollarsi il mutuo connesso all'immobile, dando le adeguate garanzie che ovviamente non possono rimanere in capo alla società cedente.
Seguiremo questa vicenda e auspichiamo che la società, che è una società in equilibrio economico e in buona salute economico-finanziaria, possa proseguire a svolgere quel ruolo importante che nel settore del turismo invernale degli impianti a fune ha svolto negli ultimi anni.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Parisi.
Parisi (RV) Ringraziamo l'Assessore per la risposta e per le delucidazioni date in merito a questa vicenda. Abbiamo voluto presentare quest'interpellanza in quanto fortemente preoccupati di quelli che potranno essere gli scenari futuri che riguardano questo settore. Quindi prendiamo atto delle assicurazioni che ha dato l'Assessore e ci auguriamo che tutto il discorso degli impianti non venga fatto in maniera tale da svuotare quelli che sono gli interessi primari e determinanti in un settore che riguarda il turismo invernale, perché tutto il discorso degli impianti è legato non solo agli aspetti occupazionali, ma anche alla qualità dei servizi che la Valle d'Aosta riuscirà in futuro ad offrire alla clientela che frequenta la nostra Valle nel periodo invernale.
Quindi prendiamo atto di questo, anche perché siamo preoccupati per il collegamento alla cabinovia Aosta-Pila; essendo successi dei fatti in passato non vorremmo che, essendo stato considerato questo collegamento un servizio di interesse regionale dal bacino di traffico, fosse anch'esso coinvolto negli scenari futuri. Ci auguriamo che per quanto riguarda questo aspetto non si verifichino più quelle carenze di funzionamento che sono avvenute anche in passato, perché anche questo potrebbe contribuire a dare non solo alla Conca di Pila, ma a Courmayeur, e più in generale alle altre località della Valle un'immagine di negatività che non darebbe sicuramente lo slancio a un discorso di sviluppo turistico di tutta la Valle.
Ringraziamo ancora una volta l'Assessore per le assicurazioni fornite, ci auguriamo che venga seguito da vicino lo sviluppo futuro di tutta la vicenda, in modo da poter essere determinanti nelle scelte future in tutto questo settore.