Oggetto del Consiglio n. 2641 del 25 giugno 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 25 GIUGNO 1997
OGGETTO N. 2641/X Criteri seguiti per l'assegnazione dei quantitativi di zucchero alle aziende richiedenti. (Interpellanza)
Interpellanza Presa visione del piano di riparto con il quale vengono assegnati alle aziende richiedenti i diversi quantitativi di zucchero per l'anno 1997;
Sottolineato come, fra le diverse Ditte, risulta essercene una di nuova costituzione, rispetto alle richieste degli anni scorsi e che la medesima ha avuto un'assegnazione di zucchero di gran lunga superiore rispetto alle altre Società;
Avuta notizia che fra i soci di tale azienda comparirebbe il nome di un Consigliere regionale in carica;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per conoscere:
1) i criteri seguiti per le assegnazioni dello zucchero alle aziende per l'anno in corso;
2) se risulta essere vera la notizia avuta in merito alla composizione societaria della nuova Azienda;
3) a quando risale l'iscrizione di tale Azienda nel registro delle imprese.
F.to: Linty
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Questa interpellanza potrebbe sintetizzare quanto ho avuto modo di dire spesso in questo Consiglio, potrebbe infatti intitolarsi "due pesi, due misure", e parte dal piano di riparto che contiene i quantitativi che vengono assegnati annualmente alle aziende richiedenti.
Dall'analisi di questo documento balza subito all'occhio come grandi società che sono da tempo insediate in Valle e che richiedono annualmente un aumento del contingente loro assegnato, si vedono respinta questa richiesta di aumento o comunque data in misura ridotta. Altre società, fra cui quella oggetto dell'interpellanza, nonostante la giovane costituzione, riescono ad ottenere un'assegnazione di zucchero nella fattispecie pari a 900mila kg dopo pochissimi mesi dalla loro costituzione.
Con questa interpellanza si chiede all'Assessore di conoscere quali sono i criteri che ha utilizzato per assegnare lo zucchero a tutte indistintamente le aziende che ne hanno fatto richiesta; se risulta vera la notizia avuta che nella composizione di questa azienda di recente costituzione vi sia un consigliere regionale in carica; infine quando quest'azienda ha presentato l'iscrizione al Registro delle imprese.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Innanzitutto devo smentire l'interpretazione data dal Consigliere Linty in merito all'assegnazione delle quote alle diverse ditte che ne hanno fatto richiesta. Il quantitativo di zucchero disponibile per essere ritirato in esenzione dei diritti di prelievo è di 4,5 milioni di kg; già nel ?95 il quantitativo complessivamente ritirato era di 3.236.370 kg, quindi oltre 1 milione di kg non era ritirato, e analogamente nel ?96 il quantitativo ritirato è stato di 3.503.130 kg, vale a dire il quantitativo a disposizione della Regione è superiore a quello effettivamente ritirato da tutte le ditte presenti in Valle. Quindi non esiste il problema che alcune ditte possano non essere soddisfatte.
In merito ai criteri seguiti, non so quale piano abbia sotto mano il Consigliere Linty, ma in quello che ho davanti risulta dalla lettura in modo chiaro che prima sono state soddisfatte le necessità delle ditte già presenti in Valle in base ai criteri sempre utilizzati. Vale a dire si calcolano i bollini versati, a questi si aggiunge un quantitativo se la ditta è a credito, se cioè ha versato più bollini del ritirato, oppure si toglie un quantitativo se la ditta è a debito, vale a dire se ha versato meno bollini del quantitativo ritirato; si aggiungono delle quote per ciò che riguarda le attività ricettive e le attività industriali, e si ha il risultato del quantitativo spettante ad ogni ditta. Quindi per le ditte presenti la ripartizione è avvenuta su questa base e controllando i dati si verifica che le cose sono esattamente così.
Per le nuove ditte, siccome non è possibile avere il riscontro del quantitativo ritirato l'anno prima, dei bollini versati, si utilizzano dei criteri stabiliti con circolare dell'Assessore all'industria n. 58 del 4 settembre 1995, in cui sono presenti i parametri a cui fare riferimento. Questi parametri sono:
a) accertamento di un'adeguata capacità di distribuzione dei prodotti sul territorio regionale;
b) numero e tipo di clienti acquisiti o acquisibili;
c) valore delle risorse e dell'organizzazione impiegate nelle ditte stesse.
Occorre precisare comunque che la nuova ditta, La Sucrerie d'Aoste, non avrà comunque diritto a beneficiare dell'assegnazione di zucchero finché non avrà depositato, in conformità a quanto previsto dall'articolo 7 del regolamento regionale, un atto di fideiussione irrevocabile di un valore pari al 10 percento del valore dell'esenzione. La Sucrerie non ha ancora beneficiato dell'assegnazione di zucchero, in quanto non ha depositato la fideiussione richiesta con nota prot. 987 Zona franca in data 26 marzo1997, per lire 90 milioni.
Per quanto concerne la composizione societaria della ditta, si conferma la presenza fra i soci di un consigliere regionale con una quota del 25 percento. Occorre precisare però che l'articolo 4 del regolamento regionale stabilisce che i generi contingentati immessi in consumo locale sono normalmente introdotti in Valle da grossisti, da consorzi di cooperative, da cooperative, da gruppi di dettaglianti e dettaglianti, aventi sede legale o filiale in Valle d'Aosta. Pertanto ai fini dell'assegnazione dei generi in esenzione va accertata da parte dell'ufficio competente la rispondenza dei soggetti ai requisiti previsti dalla normativa, a nulla rilevando a tale fine la compagine sociale delle imprese, in particolare se trattasi, come nel caso di specie, di società di capitali, dov'è la società avente una propria personalità giuridica che contrae e assume obbligazioni e acquista diritti in piena autonomia rispetto ai soci.
Rispetto alla seconda domanda, l'Ufficio zona franca, ispirandosi a principi di imparzialità e trasparenza, nel valutare l'opportunità di accogliere l'istanza presentata dalla ditta La Sucrerie d'Aoste, società regolarmente iscritta presso il Registro delle imprese in data 27 gennaio 1997, ha verificato la rispondenza della stessa ai requisiti di cui al punto precedente e in particolare la capacità di operare sul mercato locale con strumenti idonei. Dalla documentazione si evince che la ditta attraverso società collegate dispone di magazzini per lo stoccaggio, capaci di contenere 500mila kg di zucchero, dispone di un impianto di trasformazione capace di trasformare 50mila kg di zucchero al giorno ed ha un adeguato numero di mezzi per il trasporto dello zucchero stesso.
Verificate queste cose, dopo aver dato copertura alle quote spettanti alle imprese già operanti in relazione ai buoni e ai bollini versati, rimaneva disponibile una quota di circa 900mila kg, che è stata assegnata alla nuova ditta, rispetto ai 2 milioni di kg richiesti. Questa quota non ha assolutamente pregiudicato le quote di nessun altro; ho già detto prima che per lo zucchero ci sono dei quantitativi non utilizzati e va evidenziato comunque che questo piano, che è un piano di programmazione dei ritiri, consente al 31 ottobre di ogni anno, verificato quanto rispetto a questo piano è stato destinato, di dare ulteriori assegnazioni a tutti i soggetti che ne hanno diritto (cosa che non si verifica perché, come ho detto, non viene ritirato tutto). Pertanto qualora una ditta avesse bisogno di un'ulteriore assegnazione rispetto a quanto attribuito con il piano, accertata la disponibilità del contingente che finora c'è, potrebbe godere di un'ulteriore quota rispetto a quanto oggi previsto.
Non c'è quindi, da quanto risulta agli atti degli uffici, nessun trattamento particolare; si è attribuito ad ogni ditta esistente quello che le spettava in base ai quantitativi versati di bollini nell'anno precedente; si sono assegnate delle quote non spettanti a nessuno, una quota a questa ditta che è collegata ad altre che hanno la capacità di distribuire il prodotto; se al 31 ottobre ci saranno ditte che hanno bisogno di ulteriori quantitativi, fatto il conto di quanto rimane a disposizione e che è rimasto tutti gli anni, si daranno ulteriori quote.
Mi pare che la questione dal punto di vista del lavoro fatto dagli uffici sia perfettamente chiara, ma potrà essere chiarita in commissione se si vogliono vedere situazioni particolari; dal punto di vista del principio, fatte salve le valutazioni di opportunità che ognuno può fare, anche i consiglieri regionali hanno il diritto di esercitare attività di impresa. Se le cose seguono le normative prescritte, credo che non si possa vietare al consigliere regionale di fare attività d'impresa.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Intanto ringrazio l'Assessore Mafrica per la risposta, ma devo dire che ogni volta che pongo un'interpellanza, lui si sforza di penetrare nel mio pensiero attribuendomi pensieri che non avevo nemmeno citato nell'illustrazione dell'interpellanza; quindi voglio pensare che siano del tutto gratuite e concepite dall'Assessore stesso, non certo da me.
Credo che dalla risposta avuta oggi emerga un dato che è allarmante, e mi riferisco ai criteri: cioè per stabilire i criteri, si fa una circolare.
In quest'aula più volte per tante altre problematiche si è chiesto di fare una minima normativa, ad esempio un regolamento approvato da questo Consiglio; qui si fa una circolare dove l'Assessore stabilisce che ci sono da tenere in considerazione alcuni aspetti delle ditte che richiedono, per determinare in seguito l'assegnazione di zucchero.
Ancora più grave è la seconda delle caratteristiche citate dall'Assessore, quella sul numero dei clienti acquisibili. Ma chi lo decide? Esistono uffici in grado di poter dire quanti clienti una società riesce ad acquisire nel corso dell'anno? Mi sembra abbastanza irrisoria la cosa, anche perché se prendiamo come dato di riferimento il capitale sociale della ditta in questione - che è di 20 milioni - vediamo che è minimo. È vero che con la tradizione tutta italica dei sub-sub-subappalti ci si aggancia a cento altre società per poter portare a termine il mandato della distribuzione dello zucchero, ma questo credo sia sbagliato per la nostra pubblica amministrazione; quindi quello che si chiede è una maggiore rigidità per fare in modo che questi criteri valgano per tutti allo stesso modo e non siano soggetti ad interpretazioni né di uffici, né di assessori, né di altri.
Per quanto riguarda invece le notizie avute in merito ai quantitativi non utilizzati, a questo punto mi sento quasi autorizzato a percorrere la strada del mio collega, e voglio sperare che ci siano sempre milioni di chili in surplus da assegnare a qualunque società che si presenta per distribuire lo zucchero. Mi chiedo come mai allora, quando diversi distributori di zucchero che abbiamo in quel piano di riparto chiedevano di vedere aumentato il loro quantitativo, gli si è risposto "picche", se erano disponibili 2 milioni di zucchero non utilizzato? Perché invece non si è deciso di aumentare gli stanziamenti anche a coloro che lo richiedevano? Mi pare che in merito ai clienti acquisiti e acquisibili e al valore delle risorse di questi che da anni distribuiscono lo zucchero, non ci sia minimamente da discutere: abbiamo degli esercizi e delle ditte che da anni operano in questo settore in Valle d'Aosta e che hanno i requisiti per poter continuare.
Quindi ribadisco quanto meno le perplessità e i dubbi che vengono fuori da quest'assegnazione e credo che sia necessario per il futuro provvedere a normare in maniera più rigida ed equa anche l'assegnazione di questi contingenti.