Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2601 del 11 giugno 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 GIUGNO 1997

OGGETTO N. 2601/X Tempi e procedure per il rilascio da parte della Sovraintendenza ai Beni Culturali delle autorizzazioni all'esecuzione di lavori edilizi. (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto dell'incresciosa situazione nella quale versano numerose imprese edili valdostane, le quali lamentano l'impossibilità ad iniziare lavori di edificazione nonostante l'approvazione dei progetti da parte degli organi competenti, per via del fatto che la Sovrintendenza alle Belle Arti si riserva di esprimere il suo parere al benestare dei lavori anche dopo diversi mesi dalla domanda, fatta pervenire dalle imprese;

Considerato il fatto che il perdurare nel tempo di tali riserve da parte della Sovrintendenza rischia di causare gravi danni all'attività delle imprese edili, costrette ad attendere il parere favorevole dell'Ente per poter iniziare i lavori e garantire in tal modo l'impiego agli operai e agli impiegati, i quali spesso a loro volta non possono essere utilizzati dalle aziende per altri lavori;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale per sapere:

1) se quanto asserito in premessa corrisponde al vero;

2) i motivi per i quali la Sovrintendenza impiega diversi mesi per esprimere un parere che, se fosse deciso prima, permetterebbe a molte imprese edili valdostane di avviare cantieri per i quali i progetti sono già stati approvati dagli organi competenti degli enti locali;

3) in quale modo l'Amministrazione pubblica intende ovviare a quest'incresciosa situazione lamentata da numerose imprese edili valdostane, magari rivedendo i tempi adottati dalla Sovrintendenza per assumere decisioni in merito all'apertura dei cantieri edili.

F.to: Lanièce

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.

Agnesod (UV) Quest'interrogazione pone un problema che a mio modo di vedere nel suo complesso esiste, cioè quello della burocrazia che crea alcuni problemi nei tempi globali delle autorizzazioni. Però, ripeto, è un problema che esiste nel suo complesso.

Credo che dovremmo riuscire a dare, e questo la Giunta lo sta facendo, attraverso la nuova legge urbanistica che si sta elaborando, attraverso le leggi dei lavori pubblici che vanno a trovare alcuni momenti di semplificazione, uno snellimento globale per quanto riguarda tutta la pratica autorizzativa relativa alle varie leggi che esistono nel settore.

Non sono però le imprese che chiedono le autorizzazioni, bensì i privati, gli enti pubblici o i servizi che ne hanno titolo.

Di conseguenza la problematica autorizzativa va vista anche con una programmazione degli stessi, quindi tenendo conto dei termini delle leggi che esistono in questo momento, che sono leggi risalenti non all'immediato ma, come ad esempio la 1089 e la 1497, addirittura dal 1939. Inoltre è dal 1985 che esiste la legge Galasso, la 431.

In riferimento ai tempi bisogna dire che in passato si sono avuti dei tempi di attesa molto più lunghi alla Soprintendenza di Aosta, arrivando anche a sei mesi. In questo momento abbiamo un'attesa media, nel senso che ci sono alcune pratiche che hanno delle problematiche diverse - ad esempio gli elaborati non sono chiari oppure sono carenti progettualmente - e richiedono pertanto sopralluoghi ed analisi particolari, di conseguenza superano questi tempi. Ma per quanto riguarda il resto - dopo leggerò i numeri che sono riferiti alle pratiche evase nel '96 - i tempi sono quelli previsti dalle leggi, quindi siamo mediamente a 60 giorni. Le risposte vengono date in base alla legge 431, che prevede 60 giorni, e alla 1497 che prevede tre mesi, quindi rispetto a quest'ultima siamo pienamente nei tempi previsti.

Non è un pensiero consolante, però voglio esprimerlo comunque: se verifichiamo cosa avviene in questo stesso settore nella Soprintendenza rispetto a queste leggi, per esempio a Carema, vediamo che esiste una problematica molto diversa e più complessa. Ad esempio, ci sono voluti due anni di attesa per avere l'autorizzazione per un edificio da parte della Soprintendenza del Piemonte; varie volte l'interessato si è recato presso la sede a Torino, ma non è mai riuscito a parlare con i tecnici competenti.

Sicuramente, come dicevo prima, è un problema che dobbiamo affrontare perché le risposte devono avere un tempo ragionevole, non possono esserci delle lungaggini come avviene, ricordando però - come dicevo all'inizio - che è il complesso delle autorizzazioni che porta a questo tipo di risultato, ma su quest'aspetto si sta lavorando.

Per quanto riguarda le pratiche evase dalla Soprintendenza nel ?96, queste sono state per un totale di 5.780 autorizzazioni normali, quelle che definiamo di routine, con 480 in sanatoria e 650 condoni.

Per quanto riguarda le richieste di autorizzazione pervenute, quelle evase sono 4.700 normali, 430 sanatorie e 1.100 condoni. Questo significa che abbiamo circa 1000 pratiche ferme in questo momento, e sono i due mesi, perché tenendo conto del periodo delle ferie, sono 480 pratiche al mese che vengono istruite. Di sanatorie ne abbiamo ricevute 480, ne abbiamo evase 430; di condoni ne abbiamo ricevuti 650, ne abbiamo evasi 1.100 perché c'erano pratiche ancora giacenti dagli anni precedenti. In più c'è stato il lavoro sui piani regolatori; circa una trentina di piani regolatori, una trentina di cartografie per aree boscate e poi riunioni per l'articolo 15 della legge 1497 ex genio civile.

C'è la percentuale dei pareri: le autorizzazioni hanno avuto circa il 10 percento dei pareri negativi e il 90 percento delle autorizzazioni normali sono favorevoli, o favorevoli a condizione. Per le sanatorie c'è il parere negativo, quindi il ripristino delle strutture esistenti, abbiamo una percentuale del 5 percento. Sanzione del 70 percento, quindi favorevoli ma con una sanzione da 1 milione, fino a 5 milioni, fino a 10 milioni, e favorevoli alla condizione senza sanzione 25 percento. Il condono, ripristino 4 percento, quindi il 4 percento dei negativi, con richiesta di indennità 5 percento, favorevoli 91 percento, compresi chiaramente i favorevoli a condizione.

Mi pare che anche sulle percentuali delle risposte i negativi siano in una percentuale molto contenuta. Teniamo conto che spesso avviene che su un parere negativo vengono fatte domande di riesame, di conseguenza questa è considerata alla fine una pratica che ha avuto un esito positivo, quindi l'adeguamento con il riesame alle osservazioni espresse dalla Soprintendenza.

Per concludere mi sembra di poter esprimere questo tipo di opinione. Vi è il problema specifico per il servizio, per quanto riguarda la trattazione delle pratiche che si riferiscono alle leggi 1497, 1089 e 431, i tempi sono contenuti nell'ordine di quello che è previsto dalle leggi vigenti; non sono leggi regionali, sono leggi nazionali a cui dobbiamo fare riferimento.

Secondo me il tutto va snellito, ma occorre anche che da parte dei servizi, delle imprese e dei privati ci sia un momento di programmazione, tenuto conto che questi passi devono essere fatti, come si ottiene la concessione edilizia, anche la concessione da parte dei servizi che sono incaricati a dare pareri rispetto a queste leggi che tutelano il paesaggio.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce, ne ha facoltà.

Lanièce (GA) Prendo atto della risposta datami dall'Assessore. In effetti questo è un problema molto grave perché è il solito problema che riguarda la burocrazia, quindi penso che sia compito di ogni Amministrazione di cercare al più presto e nel modo migliore di snellire la burocrazia, anche perché alla fine chi viene danneggiato è il cittadino.

Anche quest'iniziativa è un'iniziativa che nasce suffragata dalle richieste e dalle lamentele di cittadini privati, che vedono i loro lavori bloccati da questo tanto sospirato parere.

Penso che non sia opportuno trincerarsi dietro l'esistenza di leggi che prevedono un determinato iter amministrativo, quindi anche di tempistica di pareri.

Penso invece che sia necessario da parte dell'Assessore, che ha dimostrato anche nella sua risposta la volontà di intervenire in questa direzione, attivarsi nel più breve tempo possibile per cercare di snellire questa situazione, magari aumentando l'organico.

Sicuramente ci sono delle soluzioni che possono essere adottate perché in effetti tenere fermi due o tre mesi queste varie pratiche comporta un danno per l'intera collettività, comporta il fermo di questi cantieri edili, mette in difficoltà le stesse ditte e può portare, tenuto conto che anche la congiuntura economica non è delle più favorevoli, al fallimento o alla chiusura di alcune ditte, oltre ai danni che porta agli stessi operai: cassaintegrazione, mobilità eccetera.

Quindi penso che sia giusto verificare la possibilità di dare una risposta che vada nella direzione di dimostrare ai cittadini valdostani che c'è da parte di quest'Amministrazione la volontà di snellire la burocrazia perché questo rappresenta il male principale di ogni Amministrazione.

Ed è compito di noi politici mettere in atto una volontà per cercare di venire incontro alle esigenze giuste dei cittadini, che vogliono avere un parere per poter fare qualcosa in tempi accettabili senza dover aspettare mesi e mesi.

Il fatto che in altri posti si stia peggio può far piacere fino a un certo punto. Dobbiamo cercare sempre di migliorare e di guardare ai luoghi dove si sta meglio anziché a quelli dove si sta peggio, altrimenti si finisce per andare avanti per inerzia.

L'invito che faccio all'Assessore è di verificare al più presto la possibilità di intervenire, anche aumentando leggermente l'organico in forza alla Soprintendenza, per poter evadere al più presto le pratiche, cercando di rimanere sempre nei tempi previsti dalle normative vigenti e in qualche caso anche di diminuirli perché questo dimostrerebbe ancora una volta la volontà dell'Amministrazione regionale di venire incontro ad un'esigenza validissima, che è quella di snellire la burocrazia favorendo i cittadini per quanto riguarda le attività che necessitano di autorizzazione da parte della pubblica Amministrazione.