Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2071 del 24 luglio 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 25 LUGLIO 1996

OGGETTO N. 2071/X Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 30 luglio 1991, n. 30 (Norme per l'istituzione di aree naturali protette)".

Articolo 1 (Sostituzione della lett. c) del comma 3 dell'articolo 26)

1. La lett. c) del comma 3 dell'articolo 26 della legge regionale 30 luglio 1991, n. 30 (Norme per l'istituzione di aree naturali protette) è sostituita dalla seguente:

"c) promuovere l'informazione e la formazione della popolazione valdostana sul significato e sul valore delle aree naturali protette, anche al fine di incentivare lo sviluppo di professionalità locali, nonché gestire le riserve naturali e le riserve naturali integrali, non situate all'interno di un parco naturale regionale, con una delle seguenti modalità:

1) gestione diretta;

2) affidamento a comuni, consorzi di comuni o Comunità montane;

3) affidamento a persone fisiche, imprese o cooperative operanti nel settore agricolo o ambientale o della manutenzione del territorio;

4) affidamento a società, enti o consorzi operanti nel settore agricolo o ambientale o della manutenzione del territorio;

5) affidamento, in accordo con i comuni territorialmente interessati, ad associazioni di protezione ambientale anche con attribuzione fiduciaria sulla base di apposita convenzione."

Articolo 2 (Disposizioni finanziarie)

1. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge, valutati in lire 100.000.000 per l'anno 1997 e in lire 150.000.000 annui a decorrere dall'esercizio finanziario 1998, graveranno sull'apposito capitolo da istituire nella parte spesa del bilancio degli esercizi stessi con la denominazione "Spese per l'organizzazione e gestione delle riserve naturali".

2. Alla copertura degli oneri di cui al comma 1 si provvede, per gli anni 1997 e 1998 mediante utilizzo, per il corrispondente importo, delle risorse iscritte al capitolo 69020 a valere sull'accantonamento previsto al punto C.3.2. (Istituzione ed ampliamento di aree naturali protette) indicato all'allegato n. 1 del bilancio pluriennale della Regione per gli anni 1996/1998; a decorrere dall'anno 1999 si provvederà con legge di bilancio.

Articolo 3 (Variazioni di bilancio)

1. Alla parte spesa del bilancio pluriennale della Regione per gli anni 1996/1998 sono apportate le seguenti variazioni:

a) in diminuzione:

cap. 69020 "Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento"

anno 1997: lire 100.000.000

anno 1998: lire 150.000.000;

b) in aumento:

programma regionale: 2.2.1.08.

Codificazione: 1.1.1.4.1.2.10.29.

Cap. 39500 (di nuova istituzione)

"Spese per l'organizzazione e gestione delle riserve naturali"

anno 1997: lire 100.000.000

anno 1998: lire 150.000.000.

Presidente Ha chiesto la parola il relatore, Consigliere Florio.

Florio (VA) Questo disegno di legge è stato oggetto di approfondita valutazione in sede di III Commissione, nel corso della quale il suo contenuto è stato soggetto a valutazioni le più diverse.

Il problema affrontato da questo disegno di legge è costituito essenzialmente da quanto contenuto nell'attuale legge regionale n. 30, che prevede per la possibilità di gestire le aree naturali protette solo la gestione diretta, creando quindi per l'assessorato che non presenta nel servizio il personale adeguato, soprattutto nel numero, nei confronti della gestione delle riserve naturali e delle riserve naturali integrali presenti nel territorio della regione, non situate all'interno di un parco naturale regionale.

La proposta che era stata presentata è quella che è allegata e che prevedeva stringatamente l'individuazione di una serie di altre possibilità, elencate ai punti 2 e 3 del disegno di legge stesso.

Nel corso della discussione in commissione la richiesta che era stata avanzata da alcuni consiglieri era stata quella di individuare nella possibilità di gestire diversamente queste riserve naturali e le riserve naturali integrali facendo sì che venisse sollecitata a partecipare a questa gestione soprattutto la popolazione valdostana e quanti risiedono stabilmente sul territorio dei comuni, all'interno dei quali sono state ricavate queste aree naturali protette.

Ecco allora che il testo che è uscito dalla III Commissione è quello che avete agli atti e che individua nell'obiettivo di promuovere l'informazione e la formazione della popolazione valdostana l'obiettivo centrale, sollecitando quindi la nascita all'interno della popolazione valdostana di quelle strutture che potranno partecipare secondo il punto 2 con affidamento a comuni, consorzi di comuni, comunità montane, oppure secondo il punto 3 con affidamento a persone fisiche, imprese o cooperative operanti nel settore agricolo-ambientale, oppure ancora al punto 4 con affidamento a società, enti o consorzi, alla manutenzione, gestione, organizzazione e fruizione migliore di queste aree.

Infine al quinto punto, modificandolo in parte, è stata prevista la possibilità di affidare questa gestione anche ad associazioni di protezione sulla base di apposita convenzione.

Mi sembra di ricordare che alla fine della lunga discussione delle modificazioni apportate al testo tutti i commissari in III Commissione votarono a favore.

Presidente É aperta la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Borre.

Borre (UV) Non vorrei essere qui scorretto nei confronti della III Commissione, perché il lavoro portato avanti fino ad oggi con questa commissione non ha mai assunto delle paternità in qualunque atto, quindi non sarebbe corretto da parte mia dire che sono i consiglieri dell'Union Valdôtaine che hanno voluto inserire certi emendamenti.

Però ritengo sia doveroso dire anche il perché noi, come Union Valdôtaine, abbiamo ritenuto di insistere nell'inserire certi emendamenti, poi approvati all'unanimità dalla commissione. Non condividiamo un certo tipo di filosofia della gestione pubblica del territorio, quindi ci pareva che la strada iniziale imboccata da questa legge andasse contro quello che vediamo.

Noi vorremmo sempre più coinvolgere gli abitanti, quindi i proprietari, nella gestione di tutto il territorio, ovvero delle aree protette e delle altre aree, perché se non sono interessati gli abitanti della zona è impensabile che gente che non ha visione, cultura, tradizioni del nostro popolo, non riesce ad avere quella sensibilità che invece riteniamo sia utile per certi tipi di gestione.

Quindi la formazione - che purtroppo abbiamo dovuto solo mettere nelle premesse - per la creazione di personale valdostano avremmo voluto fosse ancora più incisiva, che fossero proprio loro a poter gestire questo; non abbiamo potuto metterlo perché c'era il rischio di farlo bocciare dal Coordinamento, quindi ci siamo accontentati di quello che è un indirizzo e un'indicazione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Un'unica osservazione su questo disegno di legge per quanto concerne l'articolo 1 là dove si elencano tutte le modalità che potranno essere seguite per l'affidamento della gestione delle aree protette. Così come è scritto questo articolo, ci potrebbe proiettare in una di quelle discussioni che vi è stata recentissimamente e che non si è ancora conclusa con un interessante convegno in quel di Roma sulle associazioni cosiddette non profit. La tematica è ampia e dibattuta, per certi versi controversa, ma ripeto che, così com'è scritto, questo articolo lascia dei dubbi maggiori in questo senso.

Quando diciamo che questa gestione può essere affidata a comuni, a persone fisiche, imprese o cooperative, a società, enti o consorzi, e al punto 5 diciamo: affidamento, in accordo con i comuni territorialmente interessati, ad associazioni di protezione ambientale anche con attribuzione fiduciaria, credo che, se sul principio non c'è nulla da eccepire, diventa difficile immaginare quali saranno i criteri che seguirà chi di dovere per perseguire questo affidamento di gestione. Perché è chiaro che a fronte di una possibilità data - immagino - alla Regione di affidare la gestione con accordo fiduciario ad un'associazione di protezione ambientale, ci si mette in fortissima concorrenzialità con quello che può essere invece un discorso imprenditoriale, a cui faceva riferimento il Consigliere Borre.

Cosa voglio dire? Se l'Assessore o la Giunta ha attorno a sé una, cinque, dieci o venti associazioni di protezione ambientale, alle quali lo stesso può affidare con attribuzione fiduciaria la gestione di queste aree, ne deduco che ben difficilmente gli enti previsti ai punti 3 e 4 avranno spazio, cioè ben difficilmente le imprese, le cooperative, le società avranno possibilità di gestire queste aree. Questa è una perplessità che mi sento di sollevare, perché è vero che in questo disegno di legge si elencano tutti i potenziali gestori, ma non vi è assolutamente indicato il criterio che l'Amministrazione seguirà per affidare la gestione agli uni piuttosto che agli altri, e il sospetto - nel senso buono del termine - nasce quando fra tutti gli enti indicati gli unici - credo a termini di legge - per i quali è prevista l'attribuzione fiduciaria sono proprio le associazioni di protezione ambientale.

Presidente Se nessun altro chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola l'Assessore all'ambiente, territorio e trasporti, Riccarand.

Riccarand (VA) Lo scopo di questo disegno di legge è di dare all'Amministrazione regionale una gamma più vasta di possibilità di intervento nella gestione delle riserve naturali, che sono delle realtà puntuali molto piccole ma che, per essere adeguatamente valorizzate, possono avere la necessità di interventi sia pur minimi di gestione, per i quali non è opportuno investire direttamente risorse e personale dell'Amministrazione regionale.

Del resto, la realtà a livello italiano e a livello europeo, ma poi dovunque, delle riserve naturali è di una gestione il più possibile affidata a cooperative, ad associazioni, a realtà piccole, che sono evidentemente anche quelle più economiche, che sollecitano anche il volontariato. Qui si è prevista una gamma di possibilità molto vasta, che va da un rapporto di tipo economico nel caso dell'impresa ad un rapporto di tipo fiduciario nel caso di un'associazione, con la quale evidentemente - non avendo questa scopo di lucro - è possibile prevedere un rapporto fiduciario, mentre non è possibile prevederlo con un'impresa che ha una finalità di lucro.

Credo che si tratti di avere una serie di possibilità, all'interno delle quali poi sia possibile scegliere la soluzione migliore con la partecipazione degli enti locali, garantendo così il miglior servizio con il minor costo da parte dell'Amministrazione.

Presidente Si passa all'esame dell'articolato nel testo predisposto dalla III Commissione consiliare permanente. Pongo in votazione l'articolo 1:

Presenti: 29

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 4 (Lanièce, Marguerettaz, Tibaldi e Viérin M.)

Presidente Pongo in votazione l'articolo 2:

Presenti: 29

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 4 (Lanièce, Marguerettaz, Tibaldi e Viérin M.)

Presidente Pongo in votazione l'articolo 3:

Presenti: 29

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 4 (Lanièce, Marguerettaz, Tibaldi e Viérin M.)

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz per dichiarazione di voto.

Marguerettaz (PpVA) Ci asterremo dal votare questo disegno di legge perché sono vere le controdeduzioni che ha portato avanti l'Assessore Riccarand, più che vere sono ovvie, perché il tema era proprio il contenuto del mio intervento.

Vale a dire è chiaro che, elencando questi enti e queste associazioni come potenziali gestori, lo ha confermato l'Assessore Riccarand ma è normale, si tenterà quanto più di dare la gestione proprio a queste associazioni, anche perché, come ha testé detto Riccarand, se ne avrà un vantaggio dal punto di vista economico. Cioè le associazioni non profit in questo senso, se possiamo definirle così anche queste che si occupano della tutela ambientale, costeranno sicuramente meno all'Amministrazione.

Quando dicevo che questo è un problema dibattuto è perché comunque in questi anni, e l'Assessore Riccarand lo sa bene, anche in campo ambientale si è mosso un inizio di imprenditoria su questo tema, che è una cosa di per sé molto positiva soprattutto per lo sviluppo che questa potrà avere anche nella nostra regione.

Ora, facevo riferimento prima ad un convegno che c'è stato a Roma su questa materia perché qual è il nocciolo da dibattere e da discutere, quando parliamo di associazioni messe con la stessa possibilità di gestione rispetto alle imprese?

É che ci deve essere, così come invocato in quel di Roma, una Authority che determini una non forte concorrenzialità da parte delle associazioni nei confronti delle imprese esistenti, altrimenti tutto il discorso economico messo in piedi nel corso degli anni di fronte ad una concorrenzialità di tipo anche volontaristico, come diceva l'Assessore Riccarand, rischia di essere compromessa.

Se ci rendiamo conto dell'enorme utilità che hanno le imprese non profit e l'enorme valore che possono avere dal punto di vista occupazionale in un prossimo futuro, è evidente che però tutta la materia ha bisogno di essere regolata da una Authority.

Non se la prenda l'Assessore Riccarand, ma se l'Authority in questo caso è lui, noi ci asteniamo dal votare questo disegno di legge.

Presidente Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Presenti: 30

Votanti e favorevoli: 26

Astenuti: 4 (Lanièce, Marguerettaz, Tibaldi e Viérin M.)

Il Consiglio approva.