Oggetto del Consiglio n. 1842 del 28 febbraio 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 28 FEBBRAIO 1996
OGGETTO N. 1842/X Rinvio della modificazione al Regolamento interno della Consulta regionale per la condizione femminile.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Perron.
Perron (UV) Simplement pour demander un renvoi de ce point à l'ordre du jour, afin de permettre une réunion des Chefs de groupe avec une délégation de la Conférence régionale pour la condition féminine. Cela compte tenu du fait que c'est le Conseil qui a la compétence d'approuver ou non le règlement, et donc je demande le renvoi de ce point à l'ordre du jour.
Presidente Sulla domanda di rinvio un consigliere a favore e uno contro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Per me va bene se viene rinviato.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) Il Consigliere Squarzino è contro la proposta di rinvio, lo ha già detto in altre sedi, per diversi motivi.
Il primo, non è chiaro per quale motivo vada rinviato un provvedimento che non ha nessun elemento di illegittimità. La legge della Consulta dice con molta chiarezza che il Regolamento della Consulta è approvato dal Consiglio regionale. Attualmente il Regolamento della Consulta dice con molta chiarezza che per approvare una modifica del Regolamento occorrono i 2/3 dei membri aventi diritto al voto, quindi dei membri partecipanti della Consulta.
La Consulta si è riunita; su 27 - che dovrebbe essere il numero degli aventi diritto al voto - erano presenti 21 componenti, quindi su 27 partecipanti erano presenti 21 votanti; su 21 votanti 18 hanno approvato una proposta di modifica del Regolamento, 3 hanno espresso la loro contrarietà. Allora la Consulta ha espresso una sua decisione con una maggioranza dei 2/3, nel rispetto di quanto dice il Regolamento.
Fra l'altro la Consulta non è formata da chissà quali persone, e proprio per ricordarvele, quella sera alla riunione erano presenti queste persone che hanno votato a favore: la rappresentante dell'Azione Cattolica, la rappresentante dell'Associazione ex allieve salesiane, la rappresentante dell'Associazione Filo d'Argento, la rappresentante del CIF, la rappresentante della Croce Rossa Italiana, la rappresentante dell'Entraide des Femmes, la rappresentante della Fidapa, la rappresentante dello Zonta Club, la rappresentante dell'Associazione Tairi, la rappresentante dei Popolari per la Valle d'Aosta, la rappresentante del Movimento Verde, la rappresentante dell'Unione Liberale Autonomista Valdostana, la rappresentante del PRI, la rappresentante degli ADP, la rappresentante di Rifondazione Comunista, la rappresentante della CGIL, la rappresentante dell'Associazione Albergatori Valle d'Aosta, la rappresentante dell'Associazione regionale del commercio e del turismo della Valle d'Aosta. Contro hanno votato la rappresentante del SAVT, la rappresentante del PSDI e la rappresentante dell'UV.
Quest'Assemblea ha preso in modo democratico una sua decisione, in base al Regolamento ha inviato il 12 dicembre alla Presidenza del Consiglio sia il programma di attività, sia la proposta di modifica del Regolamento. Il 12 febbraio c'è stata la riunione dei Capigruppo consiliari insieme alle rappresentanti della Consulta per esaminare i due punti all'ordine del giorno: sul primo punto, il programma, ci sono state una serie di indicazioni per cui si è detto con molta chiarezza alla Consulta che a causa di un motivo formale non poteva essere approvato un programma di 150 milioni quando in bilancio ne erano previsti 120.
La Consulta ha preso atto di questo motivo formale, così come è stato detto più volte nella riunione, ed ha presentato un altro programma ridimensionato, che abbiamo appena votato.
Rispetto al secondo punto nessuno ha sollevato obiezioni, allora si dà per scontato che, se ci fossero stati problemi, dovevano essere evidenziati in quella sede lì, e non rinviare via via.
Quindi rispetto al motivo procedurale non capisco perché si voglia intervenire e dire no, perché questa decisione ha un senso, ha una sua legittimità, tutti i passaggi sono stati rispettati.
Rispetto al contenuto, è molto grave che si voglia intervenire sul contenuto di una decisione presa in modo democratico da un'assemblea, anche perché se ho capito bene non si vuole accettare il fatto che qui si eviti il limite del mandato della carica. In primo luogo non è stato detto in modo chiaro questo principio; in secondo luogo, qui si sta giocando con le parole, il mandato conferito alla Consulta è di 5 anni, c'è una nomina da parte della Presidenza del Consiglio come rappresentante di diverse associazioni. Non si dice che bisogna chiedere che vada rinnovato il mandato per altri 5 anni, non si dice affatto questo.
La modifica del Regolamento della Consulta è di questo tipo: all'interno dei cinque anni del mandato il meccanismo con cui sono regolate le nomine all'interno dell'Esecutivo, in cui ci sono la segretaria, la cassiera, il presidente, il vicepresidente e via dicendo, è tale che una persona, se per due anni ha lavorato bene, può ripresentarsi come eventuale candidata, ma non che automaticamente sia rieletta. Allora, non si può assumere questo principio del limite dei mandati in modo assoluto, mettendo sullo stesso piano il mandato - per esempio - amministrativo di cinque e poi ancora cinque anni ai Consigli comunali, di cinque, di cinque, di cinque anni ancora a livello parlamentare, con questo tipo di carica all'interno dei cinque anni.
Quindi sono fermamente contro, perché si vuole andare a bloccare quella che è una decisione democraticamente presa. Se c'erano dei problemi rispetto ai contenuti, andavano detti prima, e non dopo. Quando mai questo Consiglio ha espresso in modo chiaro questa decisione del rinnovo dei mandati? Certo, molte volte l'ho detto ed ho protestato contro certe nomine che sono state fatte continuamente, ma lì erano nomine di tre o di cinque anni; in questo caso è all'interno di un mandato di cinque anni che c'è una possibilità di presentarsi di nuovo a svolgere una certa carica, non è una cosa automatica. Teniamo conto che ogni anno - dice il Regolamento - nel momento in cui il programma e il bilancio sono presentati all'Assemblea, se questi non vengono votati l'Esecutivo è dimissionario.
Pertanto esprimo la mia opposizione ferma al fatto che ci sia un rinvio, perché non vedo i motivi a livello di procedura formale e mi sembra molto anti-democratico che un Consiglio regionale voglia entrare nel merito di una decisione presa in modo democratico e legale da un'assemblea liberamente nominata. Per cui chiedo di votare contro il rinvio.
Presidente Qui non c'è né sì né ma, uno a favore e uno contro, a meno che il Consigliere Perron ritiri la sua richiesta di rinvio, e voglio ricordare al Consigliere Squarzino che una richiesta di rinvio non significa aver espresso un giudizio contro; secondo me, nel suo intervento, è andata al di là di quella che era la richiesta perché è entrata nel merito, quando il problema era il rinvio e non la decisione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) La richiesta del Consigliere Perron poteva comunque avere un certo fondamento, e per questo mi sono iscritto a parlare a favore. Dall'intervento del Consigliere Squarzino obiettivamente ha avuto quanto meno una parziale risposta.
Inizialmente ritenevo che questo incontro da parte dei Capigruppo con una rappresentanza della Consulta potesse avvenire o seduta stante, cioè nell'aula consiliare, oppure in giornata con la Commissione dei Capigruppo, anche perché sapevo che la legge che istituisce la Consulta regionale all'articolo 3 stabilisce che le donne consigliere regionale fanno parte di diritto della Consulta.
Quindi noi abbiamo una interlocutrice a portata di mano e volevo pregare che il confronto potesse avvenire con l'interlocutore che abbiamo nell'aula consiliare. Invece, su suggerimento dello stesso Presidente del Consiglio parlo a favore non della proposta di Perron, ma della mediazione o della domanda che ha posto il Presidente del Consiglio quando chiedeva al Consigliere Perron di ritirare la sua proposta di rinvio, nel senso che questo confronto già iniziato parzialmente con le considerazioni fatte da Squarzino, può continuare in quest'aula oppure in una riunione dei Capigruppo fatta naturalmente non con la presenza del Consigliere Florio, ma della Vicecapogruppo Squarzino, in questo caso.
(... intervento del Consigliere Chiarello, fuori microfono...)
Presidente Consigliere Chiarello, la proposta di legge ufficialmente non è stata ancora presentata e non si è potuto affidarla all'esame delle commissioni, ed è un tema che sarà affrontato successivamente.
Devo peraltro ancora precisare che non è stata solo una decisione formale quella di richiedere di riportare a 120 milioni; per taluni consiglieri è stata formale, per altri è stato detto chiaramente di stabilire quali sono i compiti specifici della competenza della Consulta, soprattutto per quanto riguarda iniziative di interesse pubblico.
Detto questo, pongo in votazione la proposta di rinvio al prossimo Consiglio avanzata dal Consigliere Perron e nel frattempo di promuovere un incontro fra Capigruppo e Consulta:
Presenti: 33
Votanti: 27
Favorevoli: 23
Astenuti: 6 (Collé, Lanièce, Linty, Marguerettaz, Tibaldi e Viérin Marco)
Contrari: 4
Il Consiglio approva