Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1836 del 28 febbraio 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 28 FEBBRAIO 1996

OGGETTO N. 1836/X Investimenti regionali per gli impianti di innevamento artificiale. (Interpellanza)

Interpellanza Vista la legge regionale 7 agosto 1986, n. 42;

Preso atto che in più circostanze lo stesso Presidente dell'Associazione Valdostana impianti a fune ha dichiarato ai media che gli investimenti per gli impianti di innevamento artificiale hanno richiesto la cospicua somma, fino ad oggi, di 150 miliardi di lire;

Esaminata la documentazione parsimoniosamente fornita dall'Amministrazione regionale al riguardo;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Giunta o Assessore competente per sapere:

1) Quali procedure sono state adottate dall'Amministrazione per valutare la congruità economica delle offerte e l'opportunità delle scelte;

2) Con quali criteri si è determinato l'organigramma della Commissione Tecnico-Consultiva prevista dalla legge regionale;

3) Con quale procedura si sono attuati i controlli e i collaudi.

F.to: Bich - Parisi - Lanièce

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Bich.

Bich (APA) Questa interpellanza è venuta fuori in un modo molto strano, ne faccio un breve resoconto. Vedendo il TG3 della Valle d'Aosta, ho sentito un serial di interviste sugli impianti di risalita con una magnificazione delle attrezzature, con interviste plurime dispensate a tutto campo. Allora, quando la RAI sfodera tutta la sua migliore maschera per magnificare certe situazioni, vuol dire che sotto c'è un grand'odore di zolfo; e in effetti, andando a vedere gli atti, le leggi, diciamo tutto quel contenitore che tratta delle società di gestione, degli impianti di risalita e di quanto ha fatto l'amministrazione pubblica negli ultimi anni per l'espansione dell'economia in questa direzione, ho visto che il buco nero è molto grosso e che dietro la patina dorata che viene ammannita dai sistemi di comunicazione, non c'è una situazione così rosea come si vuol far credere.

Allora ho chiesto della documentazione, che mi è stata data; ho cercato delle informazioni presso i vari servizi della Regione e ne è emerso un quadro molto preoccupante. Intanto, che è in atto una ristrutturazione generale delle S.p.A., dove la partecipazione pubblica viene portata a livelli fino adesso non conosciuti: dal 30 al 34, al massimo 40 percento della partecipazione nelle S.p.A. - sto parlando dei grandi impianti e non dei piccoli - si arriva invece a partecipazioni oltre il 70 percento. Questo è un fatto inusitato, di cui non si è avuto notizia nella IV Commissione consiliare, che tratta appunto questi argomenti.

La ristrutturazione abbiamo visto come si è mossa e abbiamo chiesto all'Assessore alle finanze di darci un minimo di resoconto su quanto succedeva all'interno di queste società, ed anche qui è saltato fuori un profondo rosso nella gestione: certe società di gestione molto reclamizzate dai media negli ultimi tempi, in verità nascondono dei poderosi passivi e sappiamo che la Regione ha avuto molto cura dello sviluppo di questo settore, tant'è che ha emanato numerose leggi proprio a sostegno dell'espansione delle attrezzature, degli impianti, proprio per potenziare le stazioni turistiche.

Non metto in dubbio che questo è necessario, che è stato fatto anche con una buona qualità di impiantistica; quello che metto in dubbio e quel che mi fa assumere un tono critico riguarda la modalità, le procedure che sono state attivate sia dalle società di impiantistica, sia dalla stessa Amministrazione regionale, e l'utilizzo che viene fatto di questi impianti nei vari domaines skiables.

L'interpellanza, dunque, coglie alcuni punti critici della procedura per l'assegnazione dei fondi; sappiamo che l'assegnazione di fondi ormai è diversificata in modo rilevante e che la Regione interviene quasi su tutto: dall'innevamento delle piste, alla battitura delle piste stesse, all'acquisto delle attrezzature per la battitura delle piste, all'acquisto degli impianti di risalita, alla messa in opera degli impianti, alla messa in funzione degli impianti stessi, alla costruzione di impianti per l'innevamento artificiale, e via dicendo. In questa interpellanza si coglie un aspetto particolare, che forse è un po' l'aspetto più censurabile di quanto è emerso fino adesso. A parte il fatto che mi sembra necessario far chiarezza su quanto sta avvenendo nella ristrutturazione delle società che gestiscono gli impianti stessi: abbiamo visto delibere di un certo tipo, come ad esempio per la società Cime Bianche di Valtournenche - di cui conosciamo peraltro la struttura e l'attività - per le varie società che gravano sul domaine skiable del Monte Rosa, e quant'altro mai, per non dire di quelle che hanno un assetto finanziario molto più positivo, quindi con dei risultati magari anche attivi del bilancio, ma per le quali non si vede bene dove inizia l'imprenditorialità e dove finisce l'assistenzialismo.

L'interpellanza coglie alcuni di questi punti, perché quel che in verità è successo per gli impianti di innevamento è che si è dato corso ad una enorme mega-trattativa privata con una società sola, che è la York francese, che è la società che ha costruito il 90 percento degli impianti di innevamento artificiale; questa trattativa privata, così come si vede dalla documentazione, appare assai generica e molto poco motivata.

Assai generica perché tutto è basato sull'individuazione della metodica tecnologica per la scelta dell'impianto, si ha da una parte l'impianto di innevamento ad alta pressione e dall'altra l'impianto di innevamento a bassa pressione, e se scelgo l'alta pressione, non può che esserci un interlocutore unico, la York appunto. Ecco la trattativa è avvenuta in questo modo. Come se dovessi acquistare uno shuttle, so che lo shuttle lo fa solo la NASA, allora lo acquisto dalla NASA. Ma chi ha detto che bisognava fare una scelta di questo tipo? Non c'è motivazione. Siamo andati a vederlo nell'ambito della documentazione fornita dalle società di impiantistica, abbiamo visto che questa è spesso non solo generica, ma in certe circostanze risibile, e ve ne leggo alcuni passi.

Per un impianto di innevamento importante la motivazione tecnica è questa: "Dopo un attento esame delle proposte del mercato e una serie di visite ad impianti di vario tipo, sia in Valle d'Aosta che nelle Alpi orientali - Canazei, Corvara, eccetera - si è deciso di orientarsi sul sistema ad alta pressione, che di fronte ad un costo di installazione molto superiore offre una maggiore flessibilità unita al costo di gestione minore..." - il che è tutto da dimostrare anche questo, è un'acquisizione anche questa assolutamente soggettiva, è ancora tutto da vedere nei consuntivi se è realmente così - "... una minore dipendenza dell'intervento assiduo dell'operatore e soprattutto una maggiore garanzia di funzionamento...".

Voilà, queste sei righe sono la motivazione per cui si è proceduto a trattativa privata, perché la commissione tecnico-consultiva prima ha fatto propria questo tipo di acquisizione tecnica, che non ha niente di motivato e di acquisito, e poi la Giunta ha deliberato automaticamente e conseguentemente di elargire il 70 percento a fondo perduto sulla scorta di questa motivazione tecnica, che è irrilevante.

Sulla commissione tecnica veramente c'è da mettersi le mani nei capelli (chi fortunatamente li ha)! Primo, la composizione della commissione tecnica: in questa commissione di tecnici ce ne sono pochissimi, quando parlo di tecnici parlo di tecnici qualificati, iscritti negli albi professionali, con qualifiche specifiche nel settore.

Nelle scelte non è che sia vietata la trattativa privata, che anzi è prevista da tutte le normative e può essere corretta - a parte che è la gioia di tanti amministratori strani della prima Repubblica la trattativa privata, ma tuttavia non è vietata dal codice -, però la trattativa privata deve essere assolutamente motivata.

Allora cosa succede nelle grandi scelte, come in questo caso? Attenzione, qui si parla di 100 miliardi e oltre, anzi il Presidente delle società di impiantistica ha sostenuto che sono 150 miliardi, sono molti di meno lo so, però lui ha detto che sono stati spesi 150 miliardi. Chi sono i tecnici? Andiamo a vedere all'interno di questa commissione: c'è il tecnico degli impianti a fune, il tecnico nel senso di cultura universitaria, c'è un ingegnere solo, e l'ingegnere solo, guarda caso, ha un ruolo nelle società di impianti di risalita, quindi già qui c'è un conflitto di interessi fra l'essere membro esperto della commissione ed esperto per l'Amministrazione regionale, da una parte, e il perseguire interessi che non sono propri dell'Amministrazione regionale.

Non solo, ma addirittura i membri inseriti in una caratterizzazione più tecnico-amministrativa e finanziaria, che non tecnico-"tecnologica" - mi sia consentita la cacofonia - anche questi sono soggetti utilizzati secondo uno spirito alla "Fregoli", perché fanno parte della commissione, e allo stesso tempo fanno parte di consigli di amministrazione delle società di gestione dei mezzi di risalita, i quali si assentano quando c'è da prendere una decisione, subentrano i supplenti ed assumono la decisione, e poi sono magari anche dirigenti di servizi della Regione, quei servizi stessi che predispongono le delibere, predispongono il funzionamento delle commissioni, predispongono gli atti, e via dicendo. Lascio a dire all'Assessore con questo criterio come si può motivare una trattativa privata così importante e dirimente su dei fondi così consistenti.

In secondo luogo, andiamo a controllare sulla reale strutturazione dei beni; andate a vedere gli atti, io sono riuscito ad avere gli atti alla fine ed è saltato fuori che sono delle fatture. Fatture estremamente generiche, quelle poi relative alla tecnologia sono di una genericità folle, è come andare a comprare un chilo di patate, guardatele qui.

Lascio immaginare, adesso non sto a tediarvi sulla rilettura di queste cose, ma... è finito il tempo? Però reclamo - come mozione d'ordine - che il Consigliere abbia gli stessi tempi della Giunta, perché c'è una parità. Altrimenti si è discettato per anni sulla parità in Consiglio...

Presidente ... Consigliere Bich, allo stato attuale ci dobbiamo attenere alle disposizioni del Regolamento; questo significa che i minuti che lei prende in più, glieli devo...

Bich (APA) ... allora chiudo l'argomento, lei ha ragione, Presidente.

In conclusione, mi sembra di non aver rilevato l'esistenza di una certificazione di regolare esecuzione delle opere, può darsi che ci sia, ma io non l'ho trovata; non esiste neppure un verbale di consegna e di trasferimento di beni e attrezzature, come sarebbe prevedibile in qualsiasi procedura di tipo amministrativo pubblico, perché è vero che le società sono private ed agiscono con criteri privatistici, però quando passano attraverso il pubblico, lì è l'ordinamento pubblico che funziona, quindi bisogna sottostare a questo.

Allora, Assessore, la prego solo di una cosa: risponda alle mie domande, fornendo una risposta schematica e limitata alle domande poste con l'interpellanza.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.

Agnesod (UV) Attenendomi a quanto scritto nel testo dell'interpellanza, su una nostra richiesta di chiarimenti secondo quanto riferito anche nella presa d'atto della parte esplicativa dell'interpellanza stessa, essendo poi l'elemento - come diceva prima il Consigliere Bich - scatenante del contenuto dell'interpellanza, il Presidente dell'Associazione valdostana impianti a fune ha risposto al Presidente della Giunta e al sottoscritto in questo modo:

"Non ho mai dichiarato che le aziende di trasporto a fune hanno speso fino ad oggi la somma di lire 150 miliardi per investimenti su impianti di innevamento; ho, per contro, dichiarato che il valore attuale degli investimenti è di 120-130 miliardi. La spesa effettivamente sostenuta è notevolmente inferiore, in quanto effettuata nell'arco temporale di nove anni a prezzi decisamente inferiori a quelli odierni per effetto dell'inflazione e dei rapporti di cambio della lira con le valute estere. Con l'occasione le confermo che, grazie agli investimenti in questione, è stato dato impulso a tutta l'attività economica della Valle d'Aosta e che sarebbe opportuno che le provvidenze regionali continuassero ad essere applicate stante le necessità di potenziare tali infrastrutture. Il Presidente, Fournier Ferruccio".

In merito ai quesiti posti dagli interpellanti, desidero rispondere con le seguenti osservazioni.

Al punto 1, dove si chiede quali procedure sono state adottate dall'Amministrazione per valutare la congruità economica delle offerte e l'opportunità delle scelte, mi pare non appropriata la terminologia usata, vale a dire valutare la congruità economica delle offerte, in quanto non si tratta di interventi realizzati direttamente dalla Regione, bensì di finanziamenti previsti da una legge apposita, la legge 46/85, su investimenti effettuati da imprese private.

In ogni caso, l'ammissibilità della spesa, vale a dire la congruità - cioè la spesa ritenuta ammissibile su cui erogare il relativo finanziamento - e l'opportunità tecnica delle scelte effettuate dalle imprese private, sempre a norma di legge, sono oggetto di una valutazione tecnica della commissione apposita, la quale ha il compito di analizzare e valutare per conto dell'organo politico la regolarità delle richieste medesime.

Per quanto riguarda il secondo punto, dove si chiede con quali criteri si è determinato l'organigramma della Commissione tecnico-consultiva prevista dalla legge regionale, secondo quanto stabilito dalla legge stessa, quindi dalla legge già citata 46/85, l'organigramma della commissione tecnica è stabilito per legge e in base a questo sono stati nominati i componenti.

L'unica discrezionalità della Giunta è stata la nomina del membro esperto, ovvero un tecnico esperto in materia di impianti a fune e infrastrutture connesse. Fino ad oggi hanno ricoperto tale incarico l'ing. Ugo Illing di Cortina e da circa un anno l'ing. Emile Noussan di Ginevra: esperti di grande prestigio, professionisti di comprovata capacità e serietà, decisamente riconosciuti tali non solo qui da noi in Regione, ma sia a livello nazionale che internazionale. Questo è per quanto riguarda il discorso di avere anche un membro che sia competente in materia, non possiamo avere un professore d'italiano all'interno di una commissione tecnico-consultiva.

Per quanto riguarda il terzo punto, con quale procedura si sono attuati i controlli e i collaudi, occorre a questo riguardo segnalare che i controlli sulla spesa sono effettuati principalmente sulla fatturazione delle ditte fornitrici delle apparecchiature ed esecutrici delle installazioni e delle opere connesse agli impianti di innevamento, ed eventualmente sui relativi contratti, riscontrando la corrispondenza tra le somme preventivate e ritenute ammissibili dalla commissione tecnico-consultiva e i rendiconti consultivi presentati.

Sono inoltre eseguiti dei riscontri in cantiere e/o ad opera intesi a verificare la corrispondenza fra le opere di capitolato e le opere effettivamente realizzate: questo perché non è previsto l'assistente di cantiere dal momento che non sono opere realizzate direttamente da noi.

Altro controllo effettuato è sul piano amministrativo con l'acquisizione della copia della concessione edilizia. I collaudi delle opere non spettano alle strutture tecniche ed amministrative della Regione, in quanto non sono opere di nostra proprietà. Risulta comunque che tutti gli impianti fino ad oggi realizzati sono entrati in funzione rispettando le attese previste sul piano della funzionalità.

Per concludere, diciamo che sicuramente, se con l'introduzione di nuove norme sugli appalti si porrà il problema in termini di legge di verifiche sulle procedure, tali verifiche verranno espletate nei termini e nei modi dovuti.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Bich.

Bich (APA) Assessore, io la considero un ambasciatore e siccome "ambasciator non porta pena" non attacco lei, però chi le ha scritto queste note o è in malafede o è un incapace, perché a parte rilevare la contraddizione con quanto ha sostenuto alla fine della sua nota, dove dice che da ora in poi con le nuove norme sugli appalti andremo a vedere tutto, faremo i confronti fra varie offerte ed avremo delle relazioni sulla congruità, ma non è mica cambiato assolutamente niente. All'inizio dice che queste sono società private, sono S.p.A. e fanno quel che vogliono loro, agiscono in modo privatistico, quindi non hanno da sottostare a nessuna norma di tipo amministrativo, poi alla fine invece sostiene esattamente l'opposto, cioè dovranno sottostare alle nuove norme sugli appalti, quindi entra già una contraddizione.

Contraddizione letale, si direbbe come in un film, perché un giudizio di congruità sulla fornitura di beni e servizi e in questo caso di impianti è assolutamente necessario, altrimenti l'amministrazione pubblica rischia di dare molto più del dovuto; se non c'è una giustificazione in una trattativa privata che dia definizione alla spesa esatta, al valore dei beni elargiti e così via discorrendo - ma non dico qui delle novità, sono cose che sentiamo tutte le volte che si discute dall'acquisto delle penne biro fino a quanto altro mai - possiamo elargire dei fondi di molto superiori. Allora la giustificazione che viene addotta in queste note non ha nessun senso.

Per quanto riguarda le pezze giustificative, la fatturazione, le leggo una fattura particolare: oggetto è un impianto di innevamento per la produzione di neve, impianto automatico per la produzione di neve, e sulla scorta di una fatturazione del genere lei paga un contributo del 70 percento. Leggo l'oggetto: impianto automatico per la produzione di neve; materia: materiale complementare, 650mila franchi. Che controllo fa lei su una fattura del genere? Che controllo fa di fornitura di attrezzature di beni su una fattura del genere? Mi dica lei.

E' tutto così fra l'altro, la fatturazione non solo è generica, ma per necessità di cose è una elencazione di voci. E l'elencazione di voci è ridottissima: impianto per la produzione di neve artificiale, 1 miliardo 250 milioni, questa è la fattura, e lei che controllo fa su questa? Ma il prezzo unitario, la definizione finanziaria precisa economica del bene elargito non c'è, ed è quanto prevede la legge già adesso, non è che dobbiamo aspettare la nuova normativa per avere questo.

Per quanto riguarda il tecnico, che poi è l'unico ingegnere nelle commissioni, a parte il fatto che per spese così esorbitanti di decine e decine di miliardi sarebbe il caso di formare delle commissioni tecniche, cioè formate da gruppi di ingegneri specialisti in questa materia che poi diano una relazione precisa sull'impiantistica, si fa così, lo abbiamo visto in campo nazionale per l'alta velocità dove non è che si è radunata una commissione tecnico-consultiva che in cinque parole ha scelto; le scelte nelle grandi opere non possono avvenire così semplicemente con un verbale di una commissione tecnico-consultiva formata prevalentemente da figure amministrative.

Allora, gli unici esperti della Regione - come giustamente lei ha sottolineato, Assessore - sono i nominativi da lei forniti; ma di questi uno è addirittura presidente di una società di impianti di risalita! Non c'è un conflitto di interessi su questo? Lei prende addirittura il Presidente della società impianti di risalita, addirittura i membri amministrativi facevano parte di consigli di amministrazione di società di impianti di risalita e dovevano assentarsi facendosi sostituire da membri supplenti, e tutto questo avveniva spesso in un'ora. Allora questa commissione tecnico-consultiva, di grande spessore tecnico, di grande forza di tipo tecnologico e conoscitivo, si riuniva per un'ora o un'ora e mezza e dava il parere su decine e decine di pratiche per decine e decine di miliardi. Ma via, non è superficiale questo modo di procedere?

Assessore, mi consenta, con tutta la bontà e l'amicizia che può esserci fra colleghi, lei non ha risposto a niente. Mi dispiace, lo ribadisco a chi le ha trascritto la sua risposta, io apprezzo tantissimo e la ringrazio di avermi dato modo di esprimere il mio punto di vista su questo argomento, ma non è stata fornita risposta. Sono stato nei tempi?

Presidente Ha rispettato i tempi, la ringrazio per averci restituito i due minuti di cui si era appropriato al momento dell'illustrazione.