Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 215 del 16 dicembre 1988 - Resoconto

OGGETTO N. 215/IX - RISCHI DERIVANTI DALLA RIATTIVAZIONE DEL REATTORE SUPERPHOENIX DELLA CENTRALE NUCLEARE DI CREYS MALVILLE. (Interpellanza).

PRESIDENTE:Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand:

INTERPELLANZA

Secondo alcune recenti notizie di stampa dovrebbe in questi giorni essere rimesso in funzione il reattore Superphoénix di Creys Malville.

Più volte il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha espresso le sue preoccupazioni per la presenza e l'attività del reattore di Creys Malville che, data la sua vicinanza alla nostra Regione, costituisce una fonte costante di grave pericolo per l'intera popolazione.

Della società che ha costruito e gestisce l'impianto - la NERSA - fa anche parte (al 33%) l'ENEl. Come si ricorderà uno dei referendum del novembre 1987 riguardava proprio espressamente le partecipazioni estere dell'ENEl in programmi connessi all'uso dell'energia nucleare. la popolazione valdostana e italiana si è espressa per una uscita dell'ENEL dal progetto Superphoénix.

Nel 1987, il Ministro francese dell'industria Alain Madelin, dopo aver fatto fermare gli impianti, negò il permesso di esercizio perché mancavano due precise garanzie: la rimessa in funzione del "barillet" (un contenitore che serve sia all'immissione che all'evacuazione delle barre di combustibile) e una verifica del reattore, al fine di escludere che anche da quest'ultimo si potesse verificare un'identica perdita.

E' arduo sostenere che queste verifiche siano state condotte. Al riguardo può essere sufficiente riportare la dichiarazione del fisico nucleare Raymond Séné, membro del Conseil Supérieur de la sûreté et de l'information nucléaire e ricercatore presso il Collège de France: "E' come se ti dicessero di metterti in autostrada su una macchina sprovvista di freni con la scusa che non ne avrai bisogno prima del casello di arrivo".

L'impianto verrebbe infatti rimesso in funzione senza che esista un sistema per evacuare il combustibile del reattore in caso di incidente e con ingenti lavori che si prevede di realizzare all'interno della cupola del reattore, con il reattore stesso in funzione.

Sempre Séné ricorda come la fuga di sodio, verificatasi l'anno scorso, fosse considerata un incidente con un tasso di probabilità di uno su un milione e come un riesame delle radiografie - fatte circa 10 anni fa, al momento della costruzione - abbia messo in evidenza alcune anomalie relative alla qualità della pellicola (problemi di densità della stessa e di granulometria).

"Il riesame dei cliché radiografici realizzati al momento della fabbricazione ha messo in evidenza delle indicazioni già viste allora, ma allora interpretate a torto come conformi ai criteri, e altre nuove non notate inizialmente". "Inoltre, i controlli relativi alle saldature sono stati fatti a campione".

Tutto ciò premesso e ricordato che, alla fine del 1987 ed all'inizio di quest'anno, la Giunta regionale si era assunta l'impegno di prendere i necessari contatti con i responsabili dei Ministeri e degli Enti elettrici competenti in materia per un approfondito esame della situazione del reattore di Creys Malville;

il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

la Giunta regionale per conoscere:

1) quali sono le notizie in possesso della Giunta regionale in merito al reattore nucleare di Creys Malville;

2) quali contatti ci sono stati con i responsabili degli Enti elettrici italiani e francesi in merito alla questione del Superphoénix;

3) quali iniziative sono state assunte o si intendono assumere per richiamare le competenti autorità al rispetto dell'esito dei referendum antinucleari e per esprimere con forza il dissenso della Valle d'Aosta rispetto alla riattivazione del reattore di Creys Malville.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.):Com'è noto il reattore nucleare di Creys Malville, il cosiddetto Superphoénix, è fermo ormai da un anno e mezzo per un guasto che si è verificato in un contenitore di sodio che ha una notevole importanza nel funzionamento del reattore. Da recenti notizie di stampa risulta che il reattore è stato riparato e dovrebbe essere rimesso in funzione nelle prossime settimane, prima a regime ridotto e poi nel pieno della sua potenza. Sulla riattivazione di questo reattore ci sono delle diffuse preoccupazioni e delle aspre discussioni in Francia e non solo in Francia. Ad esempio, una iniziativa molto forte è stata assunta dalla città di Ginevra e dalle associazioni ambientaliste ginevrine, che hanno ottenuto anche dal Tribunale amministrativo di Grenoble, lo scorso 30 novembre, di nominare un esperto incaricato di condurre un accertamento per verificare se i lavori all'interno della centrale sono stati fatti nel modo dovuto e se la rendono conforme alle condizioni di sicurezza che erano state richieste un anno fa dallo stesso Ministro dell'Industria francese, quando aveva impedito la continuazione dell'attività del Superphoénix.

Per quanto riguarda la nostra regione, c'è da tener presente la vicinanza che noi abbiamo con il reattore di Creys Malville, in linea d'aria sono circa 150 km., il che significa che siamo in una fascia di notevole pericolo. Fra l'altro nel novembre del 1937 si è svolto in Italia un referendum con cui la popolazione italiana e la popolazione valdostana hanno detto a chiare lettere che vogliono che non ci sia più partecipazione dell'ENEL a progetti nucleari all'estero, riferendosi in particolare soprattutto a questo progetto Superphoénix a cui partecipa l'ENEL con il 33%.

Quindi io credo che come Regione Valle d'Aosta noi dobbiamo esprimere da una parte la nostra preoccupazione e dall'altra il nostro dissenso rispetto alla possibilità di una rimessa in funzione, di una riattivazione del Superphoénix. Dobbiamo chiedere con forza che l'ENEL esca da questo progetto che è estremamente costoso (è già costato più di 7000 miliardi) e che è pericolosissimo.

Sappiamo tutti che il reattore di Creys Malville produce del plutonio, che è una sostanza che non esiste in natura, è una sostanza artificiale estremamente nociva, perché basta un solo grammo di plutonio diffuso nell'ambiente per provocare una contaminazione gravissima di 50 km. quadrati. Un incidente alla centrale di Creys Malville costringerebbe all'evacuazione della nostra regione. E dobbiamo pensare, io credo, ai rischi che ci sono dopo quello che è successo a Chernobyl. Sappiamo che l'intera città ha dovuto essere rasa al suolo, ha dovuto essere distrutta per gli effetti della contaminazione, e lì non si trattava di un reattore al plutonio, ma di un reattore tradizionale sicuramente molto meno pericoloso del reattore al plutonio di Creys Malville.

Quindi con questa interpellanza intendiamo sapere quali sono le informazioni in possesso della Giunta regionale rispetto alla situazione del Superphoénix, alla sua possibile riattivazione; quali sono le informazioni che sono a noi pervenute; come si intende intervenire per chiedere la continuazione del blocco del Superphoénix e l'uscita dell'ENEL da questo progetto, che è del tutto sbagliato.

PRESIDENTE:Risponde il Presidente della Giunta Rollandin, ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.):A propos du Superphoénix, ce Conseil en a parlé au cours de différentes séances et à maintes reprises. Je crois que l'interpellation de M. Riccarand se réfère aux nouvelles parues dans la presse ces derniers jours, dont il a repris les arguments. Il est donc inutile de redire les préoccupations, les perplexités qu'on avait déjà exprimés. Je veux seulement souligner ce que vient de dire M. Riccarand à ce propos: on a déjà envoyé des lettres aux différents Ministères, lorsqu'il y avait eu des difficultés de fonctionnement du super-générateur, pour connaître quelles seraient les conséquences et donc pour savoir s'il y avait des mesures spécifiques à prendre en tant qu'Administration régionale. Je crois que cette interpellation se répète. Déjà au cours des années dernières il y avait eu des interpellations sur le même sujet.

On a donc envoyé une lettre, au mois de décembre 1987, au Président du Conseil des Ministres, aux Ministres "degli Affari Esteri, Industria, Ambiente, Sanità, Coordinamento della Protezione Civile", pour avoir des réponses à ce sujet. Mais jusqu'à présent on n'a reçu aucune réponse de la part des Ministères compétents; la seule réponse que nous ayons reçue est une lettre de la Protection Civile en date du 8 mars 1988, qui nous informait qu'elle avait envoyé à son tour une lettre au Ministère de l'Industrie, Commerce et Artisanat, lequel était chargé de prendre toute décision au sujet d'une rencontre.

Je veux rappeler à M. Riccarand qu'on avait sollicité une rencontre pour connaître quelles étaient les difficultés et donc pour donner à l'Administration régionale la possibilité d'informer la population si par hasard il y avait des problèmes; et là dessus on n'a pas encore eu de réponse. A ce propos j'ai envoyé une lettre, toujours au Ministère de l'Industrie, étant donné que le Ministère de la Protection Civile l'avait sollicitée "per fornire i competenti aggiornati elementi informativi di cui sopra, sembra lecita la necessità di effettuare un incontro congiunto con i Ministri competenti ed i rappresentanti del Comitato misto, già chiesta con lettera del 10 dicembre 1987".

Donc pour le reste, je ne suis pas à même d'ajouter grande chose à ce qu'a déjà dit le Conseiller Riccarand. Je dois dire que je partage le fait qu'il y ait de la part de l'Administration régionale toute l'attention nécessaire pour ce qui est du fonctionnement de la centrale de Creys Malville. Je crois que M. Riccarand sans doute a lu les nouvelles de presse sur le sujet et les informations qui ont été données. Dès que je recevrai des nouvelles à ce propos, j'en ferai part à M. Riccarand; pour le reste, le Gouvernement s'engage à suivre le cas et à donner les informations nécessaires.

PRESIDENTE:Ha chiesto di parlare Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.):La sostanza della risposta mi porta alla conclusione che in pratica noi non sappiamo nulla di quello che sta succedendo, perché informazioni ufficiali, al di là di quelle che sono appunto le informazioni della stampa, che chiunque può avere, non ce ne sono; il che non è un dato positivo, perché, ripeto, la nostra posizione è tale da rendere necessaria una sorveglianza continua rispetto a questo problema del Superphoénix. Cioè noi ci troviamo di fronte a un fatto nuovo rispetto al passato, ed è la decisione di rimettere in funzione questa centrale; non solo, ma di rimetterla in funzione con sempre presente una partecipazione dell'ENEL dopo che c'è stato un referendum che in Valle d'Aosta, fra l'altro, ha avuto una delle percentuali più alte di voti espressi contro la partecipazione dell'ENEL a questo progetto.

Quindi quello che io chiedo alla Giunta regionale è di chiedere formalmente all'ENEL per quale motivo non ha ritenuto finora di uscire da questo progetto e come intende rispettare l'esito di un referendum popolare. Di chiedere un'informazione precisa all'ENEL sulla situazione attuale; che cosa si intende fare; quando verrà riattivato, se verrà riattivato, questo impianto. Di prendere contatti oltre che con i Ministeri competenti, con le realtà regionali che sono interessate a questo problema, in particolare il Consiglio regionale del Piemonte che si occupa di questo problema, perché so che lo stanno discutendo anche in quella sede.

Si tratta di coordinare le iniziative anche con le autorità ginevrine, perché in Svizzera si stanno occupando di queste cose - riferivo prima di questa iniziativa che c'è rispetto al livello amministrativo. Quindi si tratta di coordinare una serie di iniziative in modo da conoscere la realtà e da fare le necessarie pressioni perché venga definitivamente chiuso questo reattore nucleare che rappresenta una bomba potenziale che sta sopra la Valle d'Aosta.