Oggetto del Consiglio n. 731 del 15 luglio 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 15 JUILLET 1999 (MATIN)
OGGETTO N. 731/XI Notizie in merito allo stanziamento di fondi a sostegno dell'azione umanitaria in Kosovo. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto della lettera con cui il Presidente della Giunta, in data 8 giugno 1999, ha chiesto al Comitato regionale di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo di poter utilizzare, "almeno temporaneamente", tutti i fondi assegnati al Comitato per l'anno 1999, e precisamente 350 milioni, a sostegno dell'azione umanitaria che la regione Valle d'Aosta sta portando avanti nel Kosovo;
Constatato che la fine del conflitto e il rientro dei profughi nella loro terra stanno determinando lo spopolamento dei campi di accoglienza;
Considerato che la finalità primaria della cooperazione, così come indicata dalla legge regionale n. 44/90, istitutiva del Comitato, non è rincorrere l'emergenza ma sostenere quegli interventi finalizzati proprio a prevenire le emergenze;
La sottoscritta Consigliera regionale:
Interpella
la Giunta regionale per conoscere:
1) per quale motivo si è inteso attingere solo alle quote di bilancio del Comitato per integrare i fondi stanziati dalla Regione per l'allestimento e la gestione del campo profughi di Valona;
2) se non si ritenga finito il periodo dell'emergenza e quindi se si intenda restituire al Comitato la somma temporaneamente messa a disposizione dell'emergenza Kosovo;
3) se non si ritenga che, a fronte di emergenze ritenute importanti, vadano riviste le priorità di spesa dei vari assessorati così che tutti i vari settori siano chiamati a dare il proprio contributo;
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Probabilmente il titolo dell'interpellanza doveva essere leggermente diverso perché la mia interpellanza non mira a conoscere gli stanziamenti di fondi a sostegno dell'azione umanitaria in Kosovo, ma l'utilizzazione del budget totale del Comitato per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo a sostegno delle azioni umanitarie in Kosovo. Così sarebbe più corretta rispetto allo spirito e al contenuto dell'interpellanza.
Président Mme la Conseillère, si vous le souhaitez, pour l'avenir vous pouvez formuler le titre des interpellations…
Squarzino (PVA-cU) … no, era per sottolineare il senso dell'introduzione del mio intervento, altrimenti non si capisce perché inizierò a parlare del Comitato regionale di cooperazione per i Paesi in via di sviluppo. Rispetto al Kosovo ci si potrebbe chiedere in che rapporto stanno le cose, e invece credo che si debba ricordare il contesto a cui si riferisce quest'interpellanza.
C'è un Comitato regionale di coordinamento per le iniziative di cooperazione e solidarietà con i Paesi in via di sviluppo, istituito con legge regionale n. 44/90, a cui è attribuito un budget di 350 milioni e questo comitato ha la funzione di promuovere, favorire interventi di cooperazione e solidarietà con i Paesi in via di sviluppo, finalizzati a soddisfare i bisogni primari, all'autosufficienza alimentare, a valorizzare risorse umane, ad attuare il consolidamento dei processi di sviluppo endogeni. Vengono indicati anche i vari settori d'intervento, quali la formazione professionale, il sostegno alla realizzazione di progetti e interventi ad opera delle ONG, promozione di programmi di educazione, attuazione d'interventi specifici nei Paesi del terzo mondo per migliorare lo sviluppo culturale e sociale della donna e la condizione femminile in genere.
Ora, il comitato in questi anni di lavoro si è concentrato essenzialmente su due obiettivi, quello di promuovere programmi di educazione ai temi dello sviluppo anche in ambito scolastico e sostenere progetti e interventi che sono proposti da parte delle ONG e di associazioni. Fra l'altro questo malloppo fa vedere la quantità di progetti e di proposte che vengono avanzate al comitato, il quale anche quest'anno in diverse riunioni è riuscito ad inserire in un budget di 350 milioni le proposte, selezionando chiaramente quelle che non erano a giudizio del comitato finalizzate agli obiettivi della legge. Proposte che diventano definitive solo nel momento in cui vengono sancite da una delibera di Giunta, che attribuisce alle varie proposte il finanziamento necessario.
Quindi il comitato aveva fatto quest'operazione, aspettava la delibera, e invece della delibera - e qui presento la cosa in maniera un po' più leggera - è arrivata una lettera del Presidente della Giunta, una lettera fatta molto bene, devo darne atto, anche nel modo diplomatico in cui si dice che è in atto da parte della Regione l'iniziativa di Valona, che sono stati già stanziati più di 600 milioni, prelevati dal fondo di riserva del bilancio regionale, che non si conoscono - questo l'8 giugno - i tempi in cui durerà questo aiuto, e si dice: "Visto che questo intervento rientra nelle finalità della legge, si chiede che il Comitato regionale di coordinamento con i Paesi in via di sviluppo dovrebbe attentamente valutare l'opportunità di soprassedere almeno temporaneamente al finanziamento, legge n. 44/90, di altre iniziative per il 1999, assicurando invece attraverso la destinazione di nuove risorse alla gestione del nostro campo di accoglienza il giusto supporto all'intervento umanitario che la Valle d'Aosta sta conducendo".
Devo ammettere che abbiamo avuto bisogno di un'esegesi sull'interpretazione di questa lettera - per questo dico che è fatta in modo molto raffinato - perché nel momento in cui il comitato ha letto: si chiede che vengano destinate… dunque, al finanziamento di altre iniziative per il 1999, queste risorse al Kosovo, il comitato era d'accordo. Aveva già stabilito una serie di progetti da finanziare e rimanevano un 10-12 milioni che il comitato già voleva utilizzare per il Kosovo, quindi era d'accordo con quest'ottica.
Invece l'esegesi del Presidente è stata diversa: nessun'altra iniziativa, diversa da quella che riguarda il Kosovo. Per cui il senso della lettera era: per piacere, utilizziamo tutti i soldi che sono stati stanziati per il Comitato per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, per gli interventi umanitari in Kosovo.
Il comitato a maggioranza ha detto di sì a questa lettera, ma le domande che questa lettera ha sollevato in me le ripropongo qui pubblicamente, perché mi sembrano interessanti.
Perché di fronte ad emergenze nell'ambito della cooperazione e solidarietà con i Paesi in via di sviluppo si ricorre sempre e solo alle quote stanziate nel bilancio del Comitato per la cooperazione, che ha già un bilancio abbastanza esiguo?
Se effettivamente si tratta di emergenze ritenute importanti, di fronte alla consapevolezza di interventi urgenti e massicci in un certo settore, sarebbe opportuno che da tutti i vari settori dell'Amministrazione si decidesse, non immediatamente, ma nel momento in cui si va a riassestare il bilancio, di andare a raschiare qualcosa per metterlo a disposizione di quest'obiettivo che si ritiene prioritario.
Questa è la prima serie di domande che pongo al Presidente. La seconda serie riguarda invece l'avverbio "almeno temporaneamente" e cioè visto che il conflitto è finito, visto che il 30 giugno 1999 non era ancora stato chiarito che il campo profughi era in via di smantellamento, chiedo se a questo punto non si ritenga finito il periodo dell'emergenza, se non s'intenda restituire al comitato la somma temporaneamente messa a disposizione dell'emergenza Kosovo e quando il Presidente ritiene di assumere questa decisione.
Président La parole au Président du Gouvernement, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) Je vais essayer de répondre aux questions posées par Mme Squarzino, tout en me rendant compte de la difficulté de la tâche, en attendant par la suite l'ultérieure interprétation - exégèse - de ce que nous lui dirons, et tout en soulignant la fonction consultative du Comité de coopération avec les Pays en voie de développement.
Je veux faire moi aussi quelques considérations de caractère général sur la participation de la Vallée d'Aoste à la "mission Arcobaleno", parce qu'il est important de souligner que nous avons déjà suivi, une procédure qui prévoit le prélèvement des fonds de réserve pour faire face à cette urgence.
Or, sur la participation de la Vallée d'Aoste à la "mission Arcobaleno", sur les charges qui en découlent pour la Vallée d'Aoste, afin de dissiper tout malentendu dérivant des questions spécieuses de l'interpellation je veux apporter quelques précisons.
Dès la mise en place le 6 mai dernier du camp Vallée d'Aoste, cette Assemblée a régulièrement été tenue au courant de la participation de la Région à l'initiative humanitaire lancée par le Gouvernement italien. Ainsi que les communications de ce jour vous l'ont appris, le 10 juillet dernier s'est achevé le rapatriement des Kosovars accueillis dans notre camp et les bénévoles engagés en Albanie sont donc rentrés avec tout leur matériel.
Il s'agissait d'une initiative d'aide humanitaire, dans le cadre de laquelle la Vallée d'Aoste s'est associée aux autres régions italiennes pour apporter une aide concrète aux victimes du conflit des Balkans. Un important effort a donc été accompli, qui a impliqué des ressources humaines et financières, et auquel ont également participé des bénévoles et leurs associations.
Le Gouvernement a décidé de participer à la réalisation de ce camp pour les réfugiés par sa délibération du mois de mai dernier. Une première enveloppe de 300 millions de lires à valoir, Mme Squarzino, non pas sur les fonds qui ont été prévus pour le Comité, mais sur les fonds de réserve pour les imprévus, a été débloquée à cet effet. Ensuite par la délibération du mois de mai il a été décidé d'engager une somme ultérieure de 336 millions, prélevée toujours non pas sur les fonds du comité mais sur les fonds affectés à la structure régionale de la Protection civile.
D'une façon générale ces crédits ont servi à l'achat des équipements nécessaires à l'aménagement du camp et à sa gestion sur place, ainsi qu'à la location des engins mécaniques nécessaires.
Or - les dates sont importantes et la lettre justifie de ces considérations concernant les dates - la durée de la mission humanitaire était impossible à évaluer surtout qu'il y avait un décret du Président du Conseil des ministres du 18 juin 1999 qui a prolongé l'état d'urgence jusqu'au 31 décembre 1999. Nous avons donc jugé opportun d'interpeller le Comité régional pour la coopération avec les Pays en voie de développement, en estimant que la présence en Albanie de la Vallée d'Aoste pouvait représenter une preuve concrète du sentiment de solidarité qui caractérise le peuple valdôtain et de par sa nature, relevé de l'esprit de la loi n° 44/90, dont les initiatives visent à satisfaire les besoins de base et au premier chef la protection de la vie humaine, en demandant au comité de participer à cet effort commun.
Dans cette optique nous avons proposé d'affecter au financement de la mission en Albanie des ressources, qui étaient au préalable destinées à la coopération, en suspendant, au moins temporairement, le financement aux termes de la loi n° 44 d'autres initiatives au titre de l'année 1999. Ce qui permettait de dégager les ressources nécessaires, pour faire face aux exigences de gestion de notre camp d'accueil à Valona.
D'ailleurs dès le 19 avril 1999, le Comité régional pour la coopération avec les Pays en voie de développement avait pour sa part pris acte de la participation de la Région à la "mission Arcobaleno", à la suite d'une intervention du Directeur de la Protection civile. Ce comité avait délibéré de affecter un premier financement de 10 millions de lires à la gestion du camp de la Vallée d'Aoste et de solliciter la contribution des organisations non gouvernementales, en termes de ressources financières et humaines, en vue de la réalisation de cette initiative.
Le 11 juin, compte tenu de la gravité de la situation au Kosovo, le comité a décidé d'accueillir notre proposition, en délibérant de surseoir temporairement au financement de nouvelles initiatives de coopération avec les Pays en voie de développement pour 1999, ce qui permettait de dégager des ressources supplémentaires pour la coopération, le développement et la gestion du camp d'accueil valdôtain en Albanie.
Maintenant, la mission en Albanie étant conclue, nous pouvons évaluer les coûts soutenus pour gérer le camp de la Vallée d'Aoste, et donc définir sur la base de la lettre que nous vous avions adressé l'utilisation des fonds dont dispose le comité.
Il y a encore des dépenses à couvrir de l'ordre de quelque 220 millions plus le remboursement aux employeurs pour le personnel qui a été utilisé, tandis que la partie relative aux assurances du personnel régional qui a participé bénévolement à cette initiative sera assurée par les fonds déjà attribués à l'Assessorat au budget. Nous sommes aujourd'hui à même de définir quelle est la quote-part de participation que nous estimons nécessaires, compte tenu des finalités de la loi et des fonctions qui sont attribuées à ce comité, pour la participation à cet effort commun.
Je précise par ailleurs que pour l'attribution des ressources, le Gouvernement prend en considération les indications données par les différents services lors de la préparation du budget, et dans cette optique les détails doivent être considérés comme des programmes opérationnels destinés aux services, dans le cadre des objectifs relevant de leurs compétences, et les attributions comme le plafond en fonction duquel le directeur doit calculer les charges des interventions pour chacune des trois années concernées.
Et c'est donc pour parer à des situations exceptionnelles qu'il existe un fonds de réserve qui peut servir en cas d'urgence, et c'est à ce fonds qu'il a été fait recours jusqu'à présent, pour faire face à la crise du Kosovo.
En l'occurrence, étant donné qu'il existe une loi spécifique en matière d'initiatives de solidarité, il nous a semblé néanmoins non seulement utile, mais nécessaire, de contacter le comité régional et, par le truchement de celui-ci, les différents sujets qui y sont représentés: - Conseil régional, collectivités locales, organisations non gouvernementales, associations de bénévolat ?uvrant en Vallée d'Aoste, - afin que tous soient sensibilisés à la nécessité d'une aide humanitaire concrète et urgente, destinée à soulager les souffrances d'un peuple entier qui fuyait sa patrie.
Lorsque nous aurons dressé un bilan global et définitif des dépenses soutenues au titre de notre participation à la "mission Arcobaleno", il sera possible de définir l'utilisation sur la base des données que nous avons déjà recueillies. Il s'agira d'une utilisation partielle des fonds dont dispose le Comité régional pour la coopération avec les Pays en voie de développement, et ce en sauvegardant les engagements déjà pris, concernant notamment les projets pluriannuels.
Donc il n'y a aucune volonté - qui nous a été attribuée - de ne pas vouloir financer ces activités. Nous sommes intervenus dans un contexte général, en prélevant plus de 600 millions des fonds de réserve.
Il nous semble que demander à un comité, qui a une fonction consultative, sur la base d'une loi qui vise expressément ces interventions, de participer à cet effort signifie respecter pleinement non seulement la lettre, mais aussi l'esprit de la loi déjà mentionnée. Nous avons par ailleurs constaté que cet avis était partagé par la plus grande partie des membres du comité. Je regrette que cette proposition n'ait pas reçu l'avis favorable de Mme Squarzino.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Che non ha dato "l'avis favorable" perché non condivide questo tipo di operazione, come non la condivide neanche dopo le spiegazioni del Presidente, e chiarisco i motivi.
Ho voluto, nell'introduzione, dire qual era la finalità dell'interpellanza, che non voleva assolutamente chiedere dove erano stati presi i soldi e quanto era stato stanziato, ma piuttosto sottolineare l'azione fatta nei confronti del comitato.
L'interpellanza conteneva già la consapevolezza che la Regione ha già stanziato una serie di fondi, perché nella prima domanda si chiede "per quale motivo si è inteso attingere solo alle quote del bilancio del comitato, per integrare" - e ripeto: "integrare" - "i fondi stanziati dalla Regione per allestire la gestione del campo profughi di Valona". Quindi l'interpellante era ben consapevole che c'erano dei soldi e che erano stati stanziati dalla Regione per l'allestimento, e che si chiedeva d'integrare. Il problema qui non è aiutare o non aiutare il Kosovo, ma è la delegittimazione che c'è stata del comitato. Qui si dice che il comitato ha solo una funzione consultiva…
(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)
… ho capito, ma certo, la legge dice che ha solo una funzione consultiva e che le decisioni le prende il Presidente… sì, la Giunta. Allora il comitato ha una funzione consultiva per quanto riguarda le proposte da fare, quindi fa tutto un lavoro di 2-3-4 mesi per fare delle proposte, dopo di che gli si dice che ha tutto sbagliato!
Non solo, ma è la giustificazione che non accetto, perché la finalità del comitato e quindi anche di questo fondo non è quella d'inseguire le emergenze man mano che avvengono, perché nel mondo di emergenze ce ne sono tutti i momenti. L'obiettivo del comitato è invece quello di lavorare per prevenire situazioni di emergenza. E le finalità di questa legge sono proprio: soddisfare i bisogni primari per salvaguardare la vita umana, autosufficienza alimentare, valorizzare le risorse umane, conservare il patrimonio, attuare e consolidare i processi di sviluppo, e tutto lo spirito della legge è in un'attività di prevenzione, di correzione delle storture che ci sono per evitare che si creino situazioni di questo tipo. Se noi utilizziamo i fondi che la legge prevede per fare un'azione di prevenzione rispetto all'argomento del pace e guerra, dello sviluppo e sottosviluppo, se li usiamo per inseguire l'emergenza di volta in volta, sviliamo la legge e non ne rispettiamo le finalità. Per questo non sono d'accordo su quella richiesta che il Presidente ha fatto al comitato. Questo è il nodo politico della questione.
Tra l'altro il comitato aveva ben chiaro che c'era un'esigenza urgente nel Kosovo, tant'è vero che aveva fatto lo sforzo di accantonare il più possibile, prendendo dai vari progetti che aveva approvato pur in modo consultivo, ed aveva fatto la proposta di utilizzare tutte le risorse che rimanevano ancora, sottraendo ad ogni progetto qualcosa. Si era pensato a 10-12 milioni, che erano stati finalizzati nell'intento del comitato per l'animazione del campo, l'educazione, e via dicendo. Quindi il comitato, pur nel suo aspetto consultivo, aveva chiaro queste esigenze e aveva dato il suo apporto.
Faccio presente ancora un elemento. Ogni volta che c'è l'emergenza, si va a toccare i soldi di questo comitato. Emergenza Nicaragua: anche allora la sottoscritta aveva richiesto un intervento particolare, si era detto che è all'interno del comitato che questo avviene; il comitato tra l'altro aveva fatto una proposta di 25 milioni per l'emergenza Nicaragua. Ma adesso c'è l'emergenza Kosovo, più urgente; nel frattempo ci sarà un'altra emergenza ancora più urgente.
Voi capite che se noi seguiamo questa logica, il comitato non serve a niente e possiamo anche chiuderlo; basta un ufficio che stabilisce i soldi in base alle emergenze che arrivano!
Di fatto si accetta una strada, per cui si fa quasi la guerra fra poveri. I soldi destinati ai poveri dei Paesi in via di sviluppo, 350 milioni, sono sottratti temporaneamente, però la risposta del Presidente è molto preoccupante, perché ha detto che adesso si faranno i conti e che una parte verrà restituita, ma una parte verrà tenuta per questo. E sono 350 milioni su un bilancio di 2000 miliardi, che questo Consiglio decide di dare per prevenire certe situazioni di disagio, per i poveri, e questi li togliamo ai poveri di un paese per darli ai poveri di un altro paese.
Non abbiamo la fantasia e la capacità di trovare un po' di soldi da qualche altra parte, e non fatemi fare le battute facili che il Servizio igienico dell'Assessore al turismo vale di più degli aiuti destinati ai Paesi del terzo mondo! Ma veramente c'è questa constatazione.
Allora bisogna smetterla di usare i soldi che si pensa vadano a favore dei poveri, di sottrarre quei soldi per darli ad altri, in modo che siano i poveri che entrano in conflitto fra di loro! Questo secondo me è molto grave!
Président Nous pouvons suspendre les travaux du Conseil, qui reprendront à 16 heures.
La séance est levée.