Oggetto del Consiglio n. 3104 del 9 aprile 1998 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 9 APRILE 1998
OGGETTO N. 3104/X Approvazione del programma regionale di previsione per i lavori pubblici per il triennio 1998/2000 ed il programma regionale operativo per l'anno 1998.
Deliberazione Il Consiglio
Richiamata la legge regionale 20 giugno 1996, n. 12, "Legge regionale in materia di lavori pubblici" ed in particolare il Capo II della stessa "Pianificazione e programmazione del ciclo dei lavori pubblici" che stabilisce che il ciclo di realizzazione dei lavori pubblici sia strutturato in relazione alle fasi di identificazione dei bisogni, di progettazione e programmazione, nonché di esecuzione dei lavori necessari a soddisfare i bisogni identificati;
Considerato che non è stato ancora completato il censimento degli studi e delle progettazioni già acquisite o comunque già affidate a soggetti esterni per la verifica della loro attualità e corrispondenza dei contenuti a quanto stabilito dalla legge regionale n. 12/1996 ai sensi dell'articolo 47 della stessa, né quindi sono stati strutturati i cicli di realizzazione dei lavori pubblici avviati prima dell'entrata in vigore della legge regionale secondo quanto disposto dalla legge medesima;
Atteso che nell'attuale fase transitoria di attuazione della legge regionale 12/1996 non è possibile applicare quanto previsto dal Capo II della medesima in maniera integralmente conforme, appare opportuno strutturare il ciclo di realizzazione di lavori pubblici, in via transitoria, con un programma regionale di previsione di spesa per i lavori pubblici per il triennio 1998/2000 ed un programma regionale operativo per l'anno 1998;
Considerato, infine, che nelle more dell'istituzione della struttura centrale di coordinamento di cui all'articolo 40 della legge regionale 12/1996, i documenti di programmazione, per il triennio 1998/2000 e per l'anno 1998, sono stati predisposti a cura del Coordinamento dell'Assessorato dei lavori pubblici, infrastrutture e assetto del territorio, sulla base di dati elaborati dalle Direzioni dell'Assessorato medesimo;
Visti, anche ai fini della verifica della sussistenza delle condizioni di cui agli articoli 7, primo comma, terzo periodo e 38, primo comma, della legge regionale 12/96, i documenti di programmazione che contengono:
- per ciò che concerne il programma regionale operativo per l'anno 1998 i lavori pubblici di interesse regionale e locale dei quali è previsto l'affidamento nel corso dell'anno;
- per ciò che concerne il programma regionale di previsione per il triennio 1998/2000 i lavori pubblici di interesse regionale e locale per i quali è necessario procedere all'affidamento o avviare o completare la fase di progettazione, anche preliminare, nel corso del triennio;
Richiamato l'articolo 39 della legge regionale n. 12/96 nel quale sono indicate le attribuzioni al Consiglio regionale, alla Giunta regionale e ai Dirigenti della Regione delle competenze relative alle attività connesse al ciclo di realizzazione dei lavori pubblici, vista la legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45 recante "Riforma dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta e revisione della disciplina del personale" e richiamata, altresì, la deliberazione della Giunta regionale n. 4853 in data 30 dicembre 1997 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per l'anno 1998 e per il triennio 1998/2000, con l'attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative, nonché la circolare n. 2 in data 15 gennaio 1998, prot. n. 861/5 FIN;
Visto il Regolamento regionale 28 marzo 1994, n. 2 "Regolamento regionale per l'esecuzione di lavori, provviste e servizi in economia.", come modificato dal Regolamento regionale 5 dicembre 1995, n. 8;
Vista la lettera della Consulta regionale dell'Economia e del Lavoro in data 6 aprile 1998, recante: Richiesta parere C.R.E.L. relativo al "programma regionale di previsione per i lavori pubblici per il triennio 1998/2000 e programma regionale operativo per l'anno 1998";
Richiamati i decreti legislativi nn. 320/1994 e 44/1998;
Visto il parere favorevole rilasciato, dal Coordinatore dell'Assessorato dei lavori pubblici, infrastrutture e assetto del territorio, ai sensi dell'articolo 72 della legge regionale n. 3/1956 e successive modificazioni e del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 45/1995, in ordine alla legittimità della presente deliberazione;
Delibera
1) di approvare il programma regionale di previsione per i lavori pubblici per il triennio 1998/2000 e il programma regionale operativo per l'anno 1998;
2) di stabilire che la Giunta regionale provveda, per le opere elencate nel programma regionale di previsione per i lavori pubblici per il triennio 1998/2000 e per le opere elencate nel programma regionale operativo per l'anno 1998, ad assumere le determinazioni necessarie all'avvio delle fasi di progettazione, all'approvazione dei progetti, all'appalto e ai relativi impegni di spesa;
3) di autorizzare la Giunta regionale a derogare all'ordine delle opere, quale indicato nei documenti di programmazione, nei casi in cui motivi tecnici e di opportunità lo rendano necessario e a modificare in relazione alle risultanze progettuali esecutive gli importi destinati ai singoli lavori nei limiti della disponibilità di spesa dei pertinenti capitoli.
Président La parole à l'Assesseur aux travaux publics, aux infrastructures et à l'aménagement du territoire, Lavoyer.
Lavoyer (FA) Come ho già avuto occasione di illustrare all'interno delle commissioni competenti, il piano lavori per il ?98 e per il triennio 1998/2000 è composto da tre parti significative. Nella prima parte c'è l'elencazione dei lavori avviati cioè l'impostazione del piano lavori è stata elaborata in modo da dare un quadro il più possibile completo e complessivo di quelli che saranno gli interventi da avviare e gli interventi da realizzare nel ?98, ma soprattutto le ricadute dal punto di vista economico che potranno andare a sostenere un settore come quello dell'edilizia che in questo momento è in particolare difficoltà. Per questo motivo abbiamo inserito anche questa prima parte nel piano lavori che si riferisce ai lavori già avviati o per i quali è stata approvata la delibera di approvazione del progetto, sono cioè i lavori che, pur non prendendo avvio nel '98, hanno ricadute dal punto di vista della competenza economica nel ?98 e addirittura anche nel ?99.
La seconda parte è la parte centrale del piano lavori, il cosiddetto programma operativo e in questa seconda parte sono contenuti tutti gli interventi che possono essere avviati nel ?98, quindi tutti gli interventi che hanno completa copertura finanziaria nel ?98.
La terza parte è il programma di previsione 1998-2000 e consiste in un'elencazione di interventi che fanno riferimento alla norma transitoria della legge n. 12 prevista nell'articolo 47. In attesa della completa definizione dell'attuazione della programmazione, come prevede la legge n. 12, viene fatto un censimento degli interventi avviati all'interno dell'Amministrazione, quindi la terza parte è praticamente un'elencazione degli interventi che l'Amministrazione ha avviato o dei quali ha la progettazione in corso e che non prevede di avviare come realizzazione concreta nel ?98. Il programma di previsione quindi, non ha nessun vincolo dal punto di vista della realizzazione concreta delle opere come non ha peraltro nessun vincolo sugli impegni di tipo finanziario che vengono evidenziati in questa fase anche perché siamo in presenza di interventi che devono ancora avere una definizione precisa dal punto di vista della quantificazione e della progettazione.
Per quanto attiene poi sia al programma operativo che al programma di previsione, ma con particolare riferimento al programma operativo, gli uffici hanno fatto uno sforzo notevole di corredare ogni singola opera di una scheda informativa della situazione dei progetti, della situazione anche dal punto di vista formale se il progettista è interno o esterno, ma soprattutto vi è un dato importante in questa scheda che è il periodo preciso in cui si presume che venga avviato il lavoro nel ?98. Quello è il dato significativo ed inderogabile che va anche nella direzione di quelle che sono le linee direttrici della 45 che prevede un'assunzione di responsabilità da parte delle strutture operative.
Queste schede, che rappresentano uno sforzo anche notevole, possono al limite presentare a volte delle carenze dal punto di vista della precisione e della descrizione dello stato attuale dell'intervento come abbiamo potuto rilevare in Commissione anche perché sono state costruite nel momento in cui è stato redatto il bilancio di previsione del ?98, quindi nei mesi di ottobre-novembre '97, infatti il bilancio operativo tiene conto strettamente delle previsioni del bilancio finanziario. In quella fase probabilmente alcune situazioni dal punto di vista progettuale non erano ancora compiute e potrebbero dare la sensazione che gli interventi non possono essere concretamente avviati nel ?98. Sono a disposizione su ogni singola scheda di dare l'aggiornamento attuale. Comunque gli interventi che sono previsti nel ?98 sono tutti avviabili, prova ne è che il piano lavori del ?97 è stato avviato in base alle previsioni del piano lavori approvato lo scorso anno per circa il 95 percento degli interventi.
Mi limito a questa prima breve introduzione, sono a disposizione per eventuali risposte a quesiti più precisi e puntuali.
Président La discussion générale est ouverte. La parole au Conseiller Florio.
Florio (PVA-cU) Il documento che ci accingiamo a votare è certamente uno dei documenti più importanti che questo Consiglio prende in considerazione ogni anno. È un documento che non è costituito solo da un elenco semplice di una serie di opere di tipologia molto diversa, tutte importanti per la Comunità valdostana, ma è anche - come ha detto l'Assessore - un documento che riguarda da vicino e strettamente anche una parte consistente dell'economia di questa Regione ed è di conseguenza, lo voglio ribadire, un documento estremamente importante.
Dalla lettura e dall'esame di questo documento abbiamo ricavato però non le valutazioni che ha finito or ora di fare l'Assessore, ma valutazioni completamente diverse. È un documento sul quale siamo costretti a dare un giudizio molto negativo ed è un documento che, secondo noi, non ha e non potrà avere rispondenza con la realtà dei fatti. Mi riferisco in particolare a quella seconda parte dei documenti nei quali l'Assessore ha suddiviso il piano lavori, vale a dire a quello che viene chiamato programma operativo ?98. Non c'è molto da osservare in relazione alla prima parte che è quella relativa alle opere già avviate; vi sarebbe parecchio da dire anche in relazione alla terza parte, quella relativa al piano triennale, ma per concretezza di analisi e per cercare di essere il più vicino possibile alla realtà, mi sono limitato volutamente a esaminare con attenzione soprattutto quello che l'atto che stiamo discutendo definisce come programma operativo ?98.
E perché lo chiamo in questo modo e non lo definisco semplicemente programma operativo ?98, ma mi riferisco al modo con cui è così chiamato nell'atto che stiamo discutendo? Lo faccio perché la dizione programma operativo è estratta direttamente da quella parte della legge n. 12 che attiene alla programmazione delle opere pubbliche da parte dell'ente Regione. Ricordo che, nel corso delle numerose e complesse riunioni della III Commissione, nelle quali esaminammo l'allora disegno di legge che condusse alla legge 12 particolare attenzione venne dedicata dai commissari proprio al capo II del disegno di legge nel quale si era individuata la procedura da seguire per l'individuazione della tipologia e del numero delle opere pubbliche da realizzare da parte dell'ente Regione. In quella sede, dopo una lunga discussione e un confronto molto serrato con gli uffici, si giunse alla stesura del testo che poi divenne la legge 12. Cosa prevede la legge 12 per quanto attiene alla programmazione e definizione delle opere? Prevede la realizzazione di un programma avente valenza quinquennale, redatto dall'Ufficio centrale di coordinamento avente sede presso l'Assessorato dei lavori pubblici, a seguito della raccolta sul territorio, anche presso i diversi enti territoriali locali sia comuni che comunità montane, dei cosiddetti bisogni. Una volta definita l'entità, la dimensione, l'estensione dei bisogni, quest'Ufficio centrale di coordinamento deve redigere questo programma di interventi quinquennali. Una volta definito il programma, questo viene fatto proprio dalla Giunta e votato dal Consiglio regionale. Successivamente, per poter scendere ulteriormente nel dettaglio sempre l'Ufficio centrale di coordinamento redige, sulla base delle individuazioni effettuate nel programma quinquennale, un programma triennale di valenza più minuta, di maggior dettaglio, più vicino operativamente a quello che si vorrà in funzione delle disponibilità finanziarie e si dovrà in funzione della gravità dei bisogni realizzare nel triennio. Questo piano triennale ancora una volta viene adottato dalla Giunta ed è di competenza del Consiglio.
Si giunge quindi alla redazione del cosiddetto programma operativo, che dovrebbe includere al suo interno le opere immediatamente cantierabili, avente valenza annuale: in sostanza, quello che fino ad oggi più semplicemente tutti noi abbiamo sempre definito come piano lavori. Tale programma operativo non è più di competenza del Consiglio, ma è semplicemente di competenza della Giunta. Quest'indicazione è presente nella legge n. 12 che è diventata legge nell'estate ?96. Siamo all'inizio dell'estate ?98, sono passati due esercizi finanziari di quest'Amministrazione e tutto è rimasto come prima; le modalità di individuazione dei bisogni e di individuazione delle opere da realizzare da parte dell'ente Regione sono rimaste quelle di prima, nulla è mutato. Certamente - e ce ne rendiamo conto - non era possibile passare d'un balzo dalle vecchie procedure alle nuove soluzioni previste dalla legge n. 12, ma crediamo che due anni avrebbero dovuto essere sufficienti e adeguati per avviare concretamente la procedura prevista dalla legge n. 12. Invece in questo senso nulla è stato fatto; si è continuato a collazionare l'elenco dei bisogni che in qualche modo certamente viene fatto ed è stato fatto anche nel passato da parte degli uffici dell'Assessorato dei lavori pubblici senza redigere alcun piano quinquennale, senza redigere nessun programma triennale, ma redigendo un piano lavori definito quanto meno impropriamente - lo anticipo adesso per poi riprenderlo dopo - "programma operativo 1998".
A cosa ci troviamo di fronte oggi? Ci troviamo di fronte ad una serie di opere rispetto al cui oggetto non entriamo nel merito, ma rispetto alle quali è indispensabile entrare nel merito invece dal punto di vista della logica del loro inserimento nel programma operativo. Ho detto prima che il programma operativo dovrebbe comprendere, sulla base di quanto previsto dalla legge n. 12, solamente le opere immediatamente cantierabili. Ebbene, così non è da quello che si deduce dalle tabelle che ci sono state allegate all'atto che dobbiamo votare. Queste tabelle non sono un "agrément" che l'Assessorato dei lavori pubblici ci fa, non costituiscono la fornitura di dati tecnici che questo Consiglio non sarebbe tenuto a conoscere, addirittura quello che la legge n. 12 prevede in relazione alle opere inserite nel programma operativo va ben al di là dei dati qui contenuti, richiede cioè l'individuazione di una griglia di lettura di ogni singola opera molto più dettagliata rispetto a questa tabella. Ma noi non possiamo chiedere una tabella di quel genere relativa alle singole opere incluse nel cosiddetto programma operativo perché l'azione di sviluppo del procedimento programmatorio di cui alla legge n. 12 non è neppure stato avviato.
A questo proposito l'Assessore in Commissione ha risposto a quest'obiezione alla quale oppongo fin dall'inizio una riflessione sostenendo che il programma quinquennale previsto dalla legge n. 12 non è stato avviato perché si tratta di un programma di legislatura, cioè si tratterebbe di un programma che dovrebbe essere avviato all'inizio di ogni legislatura. Non per niente infatti l'Assessore in Commissione ha riferito che le due durate coincidono esattamente, cinque anni la legislatura, cinque anni il programma quinquennale. Ciò non corrisponde al vero perché una cosa è redigere un accordo di maggioranza che individua una serie di categorie e di opere da realizzare nel quinquennio per il quale si ritiene di far durare la maggioranza che si costituisce, altra cosa è invece la continuità amministrativa legata all'esistenza di un Assessorato dei lavori pubblici, all'esistenza di una serie di bisogni della Comunità valdostana ai quali comunque bisogna rispondere indipendentemente dagli impegni presi da diverse forze politiche all'inizio di una legislatura e dalla fortuna o dalla costanza con la quale queste forze politiche potranno condurre il confronto politico nel quinquennio relativo.
D'altra parte l'avvio dei nuovi sistemi programmatori previsti dalla legge n. 12 non è cosa semplice, quindi per essere in grado all'avvio della prossima legislatura, vale a dire nel giugno-luglio di quest'anno, si sarebbe dovuto avviare compiutamente le prime fasi di raccolta dei dati occorrenti per la programmazione. E questo, ripeto, non è stato fatto. Nulla di questo lavoro è agli atti di questo Consiglio allorquando ci accingiamo ad approvare il cosiddetto programma operativo ?98.
Vado nel dettaglio. Perché non si tratta del programma operativo? Perché queste non sono opere immediatamente cantierabili, nella maggior parte dei casi non sono opere immediatamente cantierabili. Questo lo dico nonostante dalle considerazioni che ho fatto abbia escluso completamente le opere cosiddette di manutenzione ad esempio, rispetto alle quali la redazione dell'esecutivo o definitivo costituisce un elemento trascurabile probabilmente nella definizione delle opere da eseguire.
E che tipo di lavoro ho fatto? Ho preso in considerazione la cosiddetta situazione di progetto: c'è una casellina all'interno di ogni scheda che individua qual è la situazione del progetto relativo, escludendo le manutenzioni, e da questo ho ricavato una specie di elencazione al termine della quale ho potuto constatare che nel cosiddetto programma operativo ?98 vi sono 40 opere complete di esecutivo o definitivo, ve ne sono 49 complete di esecutivo in elaborazione, ve ne sono 25 con il preliminare ultimato, ve ne sono 4 con il preliminare in corso, ve ne sono 13 con la fattibilità e addirittura ve ne sono 3 con niente. Chiedo ai colleghi come sia possibile per le 25 opere con il preliminare compiuto, le 4 con il preliminare in corso, le 13 con la fattibilità realizzata e le 3 per le quali non esiste nessun impianto progettuale avviato, come sia possibile per questo insieme di opere credere all'affermazione testé fatta dall'Assessore che queste saranno sicuramente cantierate; come sia possibile credere che di queste opere, per le quali addirittura le singole tabelle individuano i tempi di avvio dell'appalto e di previsto inizio dei lavori, sia possibile rispettare anche soltanto l'ultimo trimestre del ?98. Crediamo che questo non sia possibile e soprattutto che queste opere non avrebbero dovuto essere incluse all'interno di un documento definito programma operativo richiamandosi questo alla legge n. 12 e prevedendo la legge n. 12 precise specificità di ogni singolo lavoro per poter essere questo incluso nel programma operativo stesso.
Ho poi fatto un altro lavoro più minuto ancora. Sono andato a vedere per le 40 opere per le quali l'esecutivo o il definitivo è già compiuto quale sia la situazione dal punto di vista delle documentazioni indispensabili per avviare concretamente i lavori affinché cioè le opere possano essere considerate cantierabili così come prevede la legge n. 12. Mi sono trovato di fronte a delle sorprese perché la stragrande maggioranza di queste opere deve ancora acquisire la concessione, deve ancora acquisire le aree necessarie per la realizzazione delle opere, deve ancora acquisire quella serie di autorizzazioni le più diverse necessarie per avviare i lavori rispetto alle quali c'è una tabellina inserita all'interno di ogni singola tabella. Anche qui, pur ammettendo che per queste sia possibile, in misura decisamente maggiore rispetto alle opere di cui ho appena finito di parlare, giungere alla loro cantierabilità se non nel secondo, nel terzo o nel quarto trimestre, non ci siamo rispetto all'inserimento all'interno del programma operativo.
Vi sono poi ancora due considerazioni che voglio fare in relazione a questo cosiddetto programma operativo.
Una prima considerazione attiene all'entità, dimensione, valenza delle opere pubbliche previste all'interno del programma operativo. Vi sono delle opere aventi sicuramente valenza sia tipologica che finanziaria consistente e aventi valenza sicuramente regionale o intercomunale o sovracomunale; vi sono opere che hanno valenza soltanto comunale di importanza assolutamente limitata al comune nel quale saranno situate, finanziariamente anche di dimensioni molto contenute, talora anche molto modeste e quindi di competenza dei singoli comuni. Queste opere non dovranno più far parte del programma lavori dell'ente Regione, dovranno far parte del programma lavori dei singoli enti locali sulla base anche delle possibilità finanziarie riconosciute finalmente con certezza ai comuni da parte di questa Regione. Queste sono opere che dovranno rimanere nelle potestà programmatorie ed esecutive dei comuni stessi, non dovranno essere nelle mani dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici; dovrà essere soltanto lasciata la libertà dei singoli comuni di decidere se, come e quando realizzarle.
La seconda ed ultima considerazione è quella che attiene invece agli impegni di spesa e qui ho scoperto delle altre sorprese. Vi sono sempre nelle opere dotate di esecutivo e definitivo compiuto delle incongruenze che non sono riuscito a spiegarmi e cerco di elencarne alcune. Vi sono cioè opere cantierabili per le quali è indicato l'importo complessivo dei lavori e per le quali gli impegni di spesa negli anni 1998-1999-2000, talora distribuiti su tre anni perché si tratta di opere consistenti non coprono l'importo complessivo dei lavori. Vi sono opere per le quali, ad esempio, l'importo complessivo dei lavori assomma a 1300 milioni e per le quali vi è un impegno di spesa di soli 100 milioni per il ?98, oppure per le quali vi sono importi di spesa per 2.700 milioni e per le quali vi sono impegni per il ?98 di 350 milioni e per il ?99 di 300 milioni, ben lontani quindi dai 2.700 certamente necessari, ma ve ne sono altri ancora nei quali ad esempio vi sono importi dei lavori per 700 milioni e impegni per il ?98-?99 che non raggiungono il 50 percento della spesa necessaria.
Si tratta di una serie di osservazioni che attengono alla sostanza del preteso programma operativo, ma che indicano come il contenuto di tale programma ripeta e ricalchi purtroppo abitudini del passato, non tenendo conto delle specifiche indicazioni di esigenza programmatoria che con la legge n. 12 questo Consiglio aveva dato. E questo nonostante ci sia stato per due anni il tempo di avviare almeno, se non di portare a compimento, questo procedimento programmatorio amministrativamente corretto.
Président La parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (Aut) I casi sono due: o il collega e amico Florio ha guardato per la prima volta il piano dei lavori pubblici dopo cinque anni che è seduto qui dentro o il collega e amico Florio sta cercando un po' di visibilità a fine legislatura. Non vedo altre soluzioni perché tutte le considerazioni che il collega Florio ha fatto sul piano lavori di quest'anno calzavano non solo perfettamente, ma assai meglio sul piano lavori dello scorso anno che il collega Florio assieme al suo Gruppo ha regolarmente votato.
L'anno scorso il piano che fu presentato a questo Consiglio inseriva nel piano lavori 252 interventi di cui i 3/4 non avevano progettazione esecutiva. Anche lì vigevano le considerazioni che il collega Florio ha fatto su questo piano lavori, cioè anche lo scorso anno quel piano doveva essere un piano che prevedesse delle opere cantierabili nel corso dei 12 mesi.
C'è anche una terza ipotesi che è quella che il piano lavori dello scorso anno fosse diverso da quello che stiamo discutendo. A mio avviso è vero, ci sono delle differenze anche se l'imbastitura è decisamente simile, ma le differenze sono favorevoli perché ho notato, pur nella limitatezza dei tempi perché se è vero che tutte queste delibere vanno all'interno della Commissione, è anche vero che lì è spesso presente un consigliere e che, visti i tempi consiliari, anche i lavori delle commissioni subiscono una decisa accelerazione, ma ho notato, dicevo, che nel piano lavori ?98 le opere per le quali si dice sia possibile l'inizio dei lavori sono una trentina. Contrariamente il numero di opere inserite nel piano lavori '98 è di circa 150 e non è un caso che anche quest'anno per i 3/4, se non addirittura per i 4/5 delle opere inserite nel piano lavori l'inizio lavori è previsto per il ?99.
La considerazione che voglio fare è che l'anno scorso veramente ci siamo trovati davanti ad un piano lavori che era quanto di più incredibile potesse essere presentato al Consiglio; quest'anno il piano non è assolutamente convincente, ma paradossalmente, Florio, sono stati fatti dei piccoli passi in avanti rispetto allo scorso anno.
Ho sentito dire dall'Assessore che il 95 percento delle previsioni del ?97 si è realizzato: questa è una grossa dichiarazione che meriterebbe forse qualche dato a suffragio anche in termini di impegni finanziari e in termini forse più di dettaglio. Non sarebbe male sapere, alla luce di quanto diceva Florio, quanti cantieri sono stati aperti nel ?97.
Ci sono poi tutta una serie di considerazioni che dovranno essere fatte su voci particolari; non entro nel merito dei singoli interventi anche se non mi sarebbe dispiaciuto che l'Assessore nella sua illustrazione avesse perlomeno sottolineato alcune opere di cui da sempre si parla in occasioni diverse all'interno di queste sedute e che meritano un'attenzione particolare. Ne cito una per tutte, a mo' di esempio, perché purtroppo sta diventando un esempio di cosa significa andare a parlare di lavori pubblici nella nostra Regione, ed è l'Ecole des neiges, una struttura che ha attraversato il corso di questa legislatura, che ha subito varie traversie di cui tutti siamo a conoscenza, la cui situazione un anno e mezzo fa si è definita almeno dal punto di vista dei contenziosi, però da allora non ne abbiamo più sentito parlare. E così di altre, ma su alcune opere che rivestono rispetto ad altre un significato notevole pregherei l'Assessore nella replica di dare un piccolo rendiconto.
Président S'il n'y a pas d'autres conseillers qui demandent la parole, je déclare close la discussion générale. La parole à l'Assesseur aux travaux publics, aux infrastructures et à l'aménagement du territoire, Lavoyer.
Lavoyer (FA) Ringrazio i colleghi che sono intervenuti, cercherò nel limite del possibile di dare delle risposte puntuali e spero anche convincenti alle osservazioni che sono state fatte. Parto dal presupposto che gli interventi siano costruttivi e non nascondano finalità di visibilità o altri generi di finalità tipo quella di un'opposizione preconcetta ad un provvedimento che è estremamente importante per l'economia della Valle ed inizierei subito a replicare sulle osservazioni fatte dal Consigliere Florio. Peraltro ho già avuto occasione in Commissione di ribattere puntualmente quelli che sono stati i suoi rilievi.
Già in Commissione ebbi modo di dire al Consigliere Florio che dal punto di vista formale alcune sue osservazioni erano ineccepibili, però cercherei di dare un minimo di concretezza ad un discorso di tipo teorico. È vero che la legge n. 12 prevede questi tre livelli di programmazione: programma quinquennale, programma triennale e programma annuale operativo; è anche vero però che la legge n. 12 contiene le norme transitorie dove prevede una fase di almeno un anno dove la programmazione viene sostituita dal censimento di quelli che sono i progetti giacenti all'interno dell'Amministrazione regionale.
Questo perché ci rendevamo conto sin da subito che la legge n. 12 si andava ad inserire in una macchina che aveva delle regole, che aveva delle abitudini, che aveva un consolidato modo di operare che non poteva essere trasformato nel momento in cui veniva approvata la legge n. 12. Questo è quanto ha fatto l'Assessorato dei lavori pubblici tramite l'Ufficio centrale di coordinamento, infatti costruiamo proprio il piano operativo e il piano triennale sulla base di questi dati.
La legge n. 12 è stata approvata nel giugno ?96, l'anno è terminato nel giugno ?97, ad agosto-settembre ?97 si è costruito il bilancio regionale. Il piano lavori infatti non è un "UFO" che piove dal cielo e che nasce dal nulla, il piano lavori non è altro che dare concretezza alle previsioni del bilancio sia annuale che pluriennale approvato da questo Consiglio. Il piano lavori non è solo il piano lavori dell'Assessorato dei lavori pubblici, ma il piano lavori dell'intera Amministrazione regionale, quindi contiene al suo interno oltre agli interventi di specifica competenza dell'Assessorato dei lavori pubblici anche tutti gli interventi dei singoli assessorati operativi, quali l'industria, il turismo, la pubblica istruzione. Allora perché non può stare in piedi concretamente quanto ha affermato prima il Consigliere Florio? E ribadisco che il discorso della programmazione quinquennale era legato proprio a quel periodo, è stato volutamente - anche se non è esplicitato nella legge - inserito con durata quinquennale perché quella è normalmente la durata della legislatura, ma perché non è concretizzabile quanto dice Florio? Perché trascorso l'anno di norma transitoria, ci trovavamo a giugno-luglio ad approvare il bilancio regionale e ad approvare il piano lavori del ?98 a 5-6 mesi dalle elezioni.
Mi immagino cosa sarebbe potuto succedere all'interno di questo Consiglio se fossimo venuti a 5 mesi dalle elezioni ad approvare un piano quinquennale, ad approvare un piano triennale e avessimo chiesto indirettamente al Consiglio regionale che il piano operativo del ?98 fosse di competenza della Giunta regionale. Questa è una riflessione che pongo al Consiglio.
Ma dove è debole quanto ha sostenuto il Consigliere Florio? È vero che il piano quinquennale è una raccolta di bisogni e di interventi sia a livello regionale sia a livello comunale di interesse sovracomunale che poi verrebbero inseriti nel piano regionale dei lavori, ma la raccolta dei bisogni non è una raccolta indeterminata. La raccolta dei bisogni deve essere canalizzata, deve essere finalizzata e quali bisogni andiamo a raccogliere, quali opere andiamo a realizzare? Le opere e i bisogni sono strettamente legati al programma di legislatura della maggioranza che viene eletta. La maggioranza che viene eletta fa il suo programma di legislatura, nel suo programma di legislatura individua le linee direttrici, all'interno di queste linee vengono individuati gli eventuali interventi di opere pubbliche che vanno a soddisfare questo programma. Poi si fa la raccolta dei bisogni, ma questa raccolta non può essere indeterminata. Allora mi chiedo come fa un Consiglio regionale 4-5 mesi prima delle elezioni ad impostare un piano quinquennale con un programma di indirizzo generale per andare ad individuare quali sono gli interventi da fare. Quindi, giustamente è stata inserita una norma transitoria, già lo scorso anno si è specificato che la programmazione avrebbe avuto completa attuazione dopo le elezioni del ?98, ad inizio di legislatura, ed è su questo modo di operare che c'è la diversità di vedute con il Consigliere Florio. La Giunta rimane della propria opinione, il Consigliere Florio rimane della sua anche se ripeto che le sue osservazioni sono legittime quando dice che questo piano non contiene tutte le fasi di programmazione, ma la cosa ha la giustificazione che dal punto di vista della concretezza operativa è ineccepibile.
Andando nel dettaglio, anche se le affermazioni sono state di carattere generico e non sono andate ad individuare i singoli interventi, dandomi così la possibilità di rispondere in modo più puntuale, rispondo anche sulle osservazioni di carattere più generale.
Il programma operativo non deve contenere solo le opere immediatamente cantierabili, questo vorrebbe dire bloccare l'Amministrazione regionale. Il programma operativo deve contenere le opere immediatamente cantierabili nell'anno, ma deve contenere anche tutte le opere per le quali si può avviare l'appalto nell'anno. Non è che possiamo inserire nel piano lavori solo le opere che a gennaio-febbraio sono immediatamente cantierabili, ma inseriamo nel piano lavori operativo tutte le opere che possono essere o cantierabili o per le quali è possibile nel corso dell'anno poter portare la delibera di avvio delle procedure di appalto. E qua rispondo ad una osservazione del Consigliere Marguerettaz, il quale parlava di inizio lavori ?99 rispetto al piano lavori ?97: un lavoro può essere avviato nel ?98 e l'inizio lavori nell'anno successivo perché se inizio le procedure di appalto per un'opera che ho inserito nel piano operativo nel ?98, ad ottobre-novembre ?98, ditemi voi come faccio a iniziare i lavori nel ?98? Tutti sanno che l'appalto, se non è una procedura di urgenza tipo la trattativa privata o l'appalto in economia, che sia l'asta o la licitazione, ha bisogno di un minimo di 45 giorni e di un massimo di 120 giorni per la conclusione dell'iter. Lasciamo perdere poi i ricorsi, i contenziosi e tutto quanto ruota intorno ad ogni singolo intervento quindi, è ragionevolissimo che nel programma operativo del ?98 ci siano interventi che potranno essere iniziati nel ?99.
Per entrare nel dettaglio delle osservazioni, i 40 interventi dove c'è il progetto definitivo e via dicendo, ho premesso che, per quanto attiene la situazione della progettazione, le schede non sono aggiornate al momento specifico in cui andiamo ad approvare il piano lavori. Le schede contengono anche un impegno molto più rigoroso che è quello dell'avvio della procedura, per ogni lavoro è specificato il periodo, il mese o addirittura il trimestre per il quale verrà avviato l'intervento. Avvio dell'intervento non vuol dire che è cantierabile, vuol dire che viene avviata la procedura di appalto, questo è un problema di concretezza perché è vero che dal punto di vista teorico l'ideale sarebbe poter inserire nel piano operativo, ad aprile il Consiglio approva il piano operativo e nel mese di maggio tutti i cantieri vengono aperti.
Sul problema delle concessioni o delle aree è chiaro che, quando abbiamo acquisito tutti i progetti e che tutto è definito, quella è l'ultima procedura, si chiede la concessione al comune. Sapete bene che per gli interventi della Pubblica Amministrazione soprattutto quelli dei lavori pubblici vi è l'occupazione d'urgenza, quindi non è che devo andare ad acquisire il dettaglio di ogni singola parcella quando vado ad allargare una strada regionale o devo avere la disponibilità dell'area o l'esproprio eseguito, ma la legislazione prevede che, nel momento in cui viene approvato il progetto, ci sia l'occupazione d'urgenza, si realizza l'intervento e normalmente la definizione e il pagamento degli espropri avvengono ad opera definita quando il tecnico ha fatto i relativi frazionamenti e c'è la quantificazione precisa dell'area da pagare.
Sugli interventi invece di carattere pubblico relativi a manufatti industriali, scolastici, del turismo, lì ha ragione Florio che bisogna avere la disponibilità dell'area, ma al 90 percento sono interventi di completamento di strutture esistenti, quindi il problema è un falso problema. D'altro canto sugli altri interventi, se ci saranno delle osservazioni puntuali, lascerò rispondere ai colleghi interessati.
Sul fatto che il piano lavori contenga delle opere di interesse comunale, questa era un'osservazione generalizzata che può essere confutata. Ci possono essere alcuni interventi che sono prettamente di carattere comunale che però hanno una rilevanza per l'Amministrazione regionale, ma se vado a vedere gli interventi di carattere comunale che il Consigliere Florio ed altri in Commissione mi hanno elencato con la sigla - e io mi sono andato a vedere cosa corrispondeva a questa sigla - è tutto facilmente confutabile quanto è stato affermato perché il 50 percento di questi interventi sono quelli del programma della legge n. 45 del turismo. C'è una procedura di legge che prevede questo tipo di impostazione, noi non abbiamo fatto altro che recepire il programma del turismo e lascerò poi al collega Agnesod precisare.
Sugli altri interventi più di carattere puntuale, ho risposto al Consigliere Florio: la Biblioteca intercomunale di Hône è un completamento da 100 milioni di un intervento realizzato dall'Amministrazione regionale; quando parla del complesso con piscina a Gressoney, è un intervento di completamento; quando parliamo di strada di Perloz, è un completamento; strada Créton e strada Olignan, non è una strada regionale, ma è un'infrastruttura che ha realizzato l'Amministrazione regionale che è il Centro handicappati ad Olignan. Cioè, ogni intervento se viene specificato ha la sua giustificazione, poi può essere più o meno condivisibile. Un altro intervento che è stato stigmatizzato è l'accesso al Comune di Villeneuve, ma io quel progetto me lo sono trovato in Assessorato ed è da 7-8 anni che è stato avviato. Mi chiedo quali risorse può avere il Comune di Villeneuve per costruirsi l'imbocco, lo snodo viario, fare il sottopasso ANAS per facilitare l'ingresso nel Comune senza creare un conflitto di traffico sulla strada statale anche per un problema di sicurezza e la legge n. 12 prevede in modo specifico che, per interventi che riguardano la sicurezza, può intervenire anche l'Amministrazione regionale. Mi chiedo però quale iniziativa può prendere il singolo comune per risolvere un problema che addirittura non interessa solo il livello regionale, ma addirittura un livello nazionale perché va ad interferire con una strada statale.
Quindi se ci sono delle osservazioni puntuali, siamo in grado di dare la nostra giustificazione che può essere condivisibile o meno.
Sul fatto della non corrispondenza dal punto di vista finanziario, se non ci sono degli errori contabili quando la cifra complessiva nel programma operativo non corrisponde con la cifra impegnata è perché o sono interventi dove è previsto il finanziamento integrativo da leggi dello Stato - tipo Giubileo o altri interventi di questo tipo - oppure sono interventi che sono realizzati o con i cantieri in economia o in economia per cui l'intervento complessivo può essere di 300 milioni e noi per il ?98 prevediamo un intervento frazionato ed immediato che impegna la spesa di 100 milioni. Tutto quindi ha una sua giustificazione.
Non posso condividere l'analisi completamente negativa fatta dal Consigliere Florio anche se ammetto che questo piano lavori non contiene le fasi di programmazione previste dalla legge n. 12, ma questo è operativamente e concretamente giustificabile.
Per andare sulle osservazioni del Consigliere Marguerettaz, per il piano lavori ?97 che veniva definito incredibile la risposta è nei fatti: il 95 percento dei lavori del piano lavori ?97 è stato avviato. A questo riguardo posso anche dare alcuni dati significativi: all'Assessorato dei lavori pubblici sono stati fatti 170 appalti dei quali solo 20 sono stati aggiudicati ad imprese che non hanno organizzazione stabile in Valle, questo senza che ci sia stata ancora l'applicazione dell'albo regionale, quindi molte volte anche il clima di confusione che viene fatto sul settore dei lavori pubblici mi pare molto tendenzioso e poco rispondente ai dati reali. Allora la risposta che non era incredibile quel piano è nei fatti, ma sono convinto che il piano operativo ?98 sarà ancora più preciso e puntuale proprio in base alla 45 perché, quando c'è stata la riforma dell'Amministrazione, ho convocato i vari funzionari dicendo che la validità del loro operato è legata al numero dei lavori che ogni funzionario riesce a portare avanti in base alla previsione che ha fatto l'Amministrazione regionale. Prova ne è che le schede, che non ho scritto io, contengono già l'impegno da parte dei funzionari con il periodo specifico in cui verranno avviati i lavori del ?98.
Non posso che invitare il Consiglio a votare questo documento che potrà avere anche delle carenze dal punto di vista formale, ma che dal punto di vista sostanziale non può che avere delle ricadute positive sull'economia della nostra Valle.
Président La parole au Conseiller Florio pour déclaration d'intention.
Florio (PVA-cU) Volevo precisare alcune cose rispetto all'intervento del Consigliere Marguerettaz che ci ha chiamati in causa per gli anni precedenti.
È vero quello che ha detto nei confronti del piano lavori ?97, ma è anche vero che in quel momento sollevammo una serie di obiezioni rispetto alle quali poi non mutammo atteggiamento nel corso della votazione solo perché si era a malapena ad un anno dall'entrata in vigore della legge n. 12 ed eravamo coscienti delle difficoltà che si sarebbero incontrate nella definizione dei nuovi criteri di programmazione.
Ma quest'anno siamo a due anni dall'entrata in vigore di quella legge e noi sosteniamo che questo preteso programma operativo è nato nell'assenza più totale di qualsiasi livello di programmazione seria. I richiami fatti dall'Assessore nella sua replica alle richieste e individuazioni di bisogni avanzate dagli altri assessorati costituiscono certo un elemento di riflessione, ma l'individuazione del programma quinquennale e del piano triennale devono servire a rendere omogenee le richieste che vengono avanzate anche dai singoli assessorati regionali diversi da quello dei lavori pubblici. Anche quelli costituiscono individuazione dei bisogni, ma è proprio questo il lavoro che non è stato fatto, non si è avviato il lavoro di collazione dei bisogni, come ho detto nel mio precedente intervento, fra cui anche quello dei singoli assessorati rispetto ai quali l'Assessorato dei lavori pubblici ha il diritto/dovere di valutarne l'operatività per riferirci alla dizione del piano lavori chiamato appunto piano operativo così come dovrebbe valutarne l'incidenza e l'importanza comunale. Mi chiedo ad esempio se i giochi in terra di Doues siano un'opera di importanza regionale il cui importo è di 200 milioni. Ma certo, Lavoyer, ti riferisci all'Assessore competente, ma ho appena finito di dire che l'individuazione dei bisogni avviene anche attraverso gli assessorati regionali dell'istruzione, del turismo, dell'agricoltura. Io cerco di spiegarmi come posso, se poi non sono capito pazienza.
Comunque, questo è quello che ritengo non sia stato fatto nella redazione di questo programma operativo e oggi lo possiamo dire a distanza di due anni, Marguerettaz, la cosa è molto diversa. E questo senza nessuna giustificazione eventuale nei confronti di previsioni forse troppo superficiali presenti nel programma lavori degli anni precedenti.
Volevo infine ribadire che non vi è e non ha da esservi relazione di sorta fra il programma di legislatura di una maggioranza e il programma delle opere pubbliche quinquennale. La collazione dei bisogni certo che va letta attraverso le individuazioni anche politiche della maggioranza, ma i bisogni sono anche una cosa altra rispetto alle indicazioni politiche o alle valutazioni politiche della maggioranza, all'interno dei quali poi spetta alla maggioranza eventualmente di individuare le priorità. E chi avrebbe potuto impedire al prossimo Consiglio regionale, alla prossima maggioranza di entrare nel merito del programma quinquennale, apportandovi le necessarie correzioni? La legge n. 12 non impedisce di correggere il tiro, di preferire interventi relativi alla sanità piuttosto che alla viabilità, agli acquedotti piuttosto che alle fognature e via dicendo perché quello attiene al diritto/dovere della parte politica che gestisce il Governo regionale. E questo non è stato fatto a distanza di due anni dall'entrata in vigore della legge.
Volevo poi precisare, e concludo, che ci asterremo nella votazione di questo programma operativo che tale non è e che quello che ho detto costituisce patrimonio del gruppo, non è l'atteggiamento del Consigliere Vanni Florio, ma è l'atteggiamento di tutto il gruppo consiliare.
Président La parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (Aut) Per dichiarare l'astensione del Gruppo degli Autonomisti e al tempo stesso fare due brevissime osservazioni che vorrebbero servire a limitare un po' l'enfasi dell'Assessore Lavoyer, il quale dice con forza: dati alla mano testimoniano la bontà della scelta dello scorso anno e sicuramente confortano sulla scelta che il Consiglio si appresta a fare inerente al piano dei lavori quest'anno.
Assessore, evidentemente io e lei facciamo dei calcoli diversi, ma 170 lavori appaltati - come lei ha detto nella sua replica - non sono il 95 percento del programma che abbiamo approvato lo scorso anno, sono all'incirca il 60 percento perché le opere che avevamo inserito nel piano lavori lo scorso anno erano più di 250 quindi, come vede, le proporzioni sono un po' enfatiche in un certo senso. Così come rileviamo pure che nel ?97 sono stati appaltati 170 lavori e che nel ?96, quando non era ancora in vigore la legge n. 12, gli appalti erano stati più di 200; anche qua una riflessione credo che si ponga o sulla legge n. 12 - abbiamo visto che la maggioranza ha pensato anche qua di fare un ripensamento sul filo del traguardo - o magari su un'operatività più generale del settore.
Ripeto, non la facciamo tanto più lunga, come ho detto nelle premesse, senza volere essere né polemico né strumentale, seppure ho notato una maggiore concretezza di questo piano rispetto a quello dello scorso anno, ciò non toglie che un piano di questo genere, se non altro per quello che già dicevo e cioè che approviamo un piano dei lavori ?98 e il 90 percento delle opere sono definite in previsione, quindi poi tutte da verificare e cantierabili nel ?99, non può avere il nostro voto positivo.
Président La parole au Conseiller Chiarello.
Chiarello (RC) Ormai quello che avevo da dire l'ho già detto in Commissione, dove questo piano lavori è stato discusso per un'intera giornata. In parte quello che ha detto Florio corrisponde a quello che anch'io penso; ho fatto un paio di esempi all'Assessore su qualcosa che doveva essere decentrato e non scritto su questo piano lavori e mi è stato risposto che erano altri assessorati che avevano mandato i documenti al suo Assessorato e non sapeva bene come si fosse arrivati, ad esempio, all'acquisto di una porzione di terreno in zona di Arvier per un impianto sportivo.
Volevo segnalare un'altra cosa che forse l'Assessore può controllare: mi sono accorto che dove c'è scritto "entro i primi tre mesi inizio lavori", i lavori non sono iniziati, quindi questo piano è un insieme di belle speranze. Il bilancio una volta lo abbiamo chiamato un libro dei sogni, questo in parte è un libro dei sogni con qualcosa in più.
Non posso votare questo piano proprio perché ha le incongruenze che diceva Florio e perché ci sono queste cose che ho detto io che sono dimostrabili.
Président La parole à l'Assesseur aux travaux publics, aux infrastructures et à l'aménagement du territoire, Lavoyer.
Lavoyer (FA) Nel dichiarare il voto favorevole della Giunta e della maggioranza sul piano lavori, vorrei dire a Marguerettaz, non per polemica, ma solo per chiarezza che, quando parlavo di 170 lavori, sono 170 lavori appaltati. Se ai 170 lavori appaltati lei somma i lavori per cui è stato avviato l'appalto - ad esempio, sono stati avviati gli appalti nell'ultima fase del ?97 per circa 70 miliardi -, vedrà che i dati corrispondono alla quasi totalità delle previsioni del piano lavori ?97.
Président La parole à l'Assesseur au tourisme, au commerce et aux sport, Agnesod.
Agnesod (UV) Pour expliquer la question qui a été posée pour ce qui concerne "I giochi in terra di Doues". Innanzitutto questo punto faceva parte del programma della legge n. 45 che abbiamo approvato nel Consiglio scorso ed è questo l'iter che seguono questi progetti che vengono proposti dall'Assessorato del turismo che devono essere prima programmati attraverso gli interventi della legge n. 45 e della legge n. 86 e poi inseriti come fase operativa nel piano lavori regionale.
Potrebbero anche esserci a questo punto delle indicazioni sulla necessaria messa in opera di un intervento, di inserimento di una più corrispondente operatività fra la legge n. 45 e la legge n. 12 però, per quanto riguarda l'intervento specifico preciso che è un intervento che riguarda 16 campi di palet e 2 di bocce, esiste il progetto esecutivo ed esiste la disponibilità dell'area. È un intervento di valenza regionale perché si indirizza verso un tipo di turismo diverso, alternativo, verso la possibilità di creare un qualcosa per chi pratica un tipo di turismo naturalistico e frequenta queste zone, che ha bisogno di avere qualche momento di divertimento, di ricreatività. Abbiamo fatto investimenti massicci su altre strutture che probabilmente sono utilizzate molto meno di quanto potrebbero essere utilizzate dalla collettività, non soltanto a livello comunale, ma da tutta un'area perché questa è la zona dove esiste una sezione di questi giochi tradizionali e sarebbero i primi in tutta questa vallata.
È un comune che per conto suo, per quanto riguarda le infrastrutture sportive, ha avviato iniziative non di poco conto, si trova con dei mutui verso il Credito sportivo di circa 2 miliardi, ha un impianto di sport tradizionali e un campo sportivo, questi sì a livello comunale. Questa struttura ha avuto invece un'interpretazione di una valenza regionale proprio per dare la possibilità a questo tipo di turismo di avvalersi di strutture adeguate. Questo mi sembrava doveroso spiegarlo per chiarire.
Président On vote l'objet n° 9 à l'ordre du jour:
Présents: 27
Votants et favorables: 20
Abstenus: 7 (Chiarello, Collé, Dujany, Florio, Marguerettaz, Riccarand, Squarzino S.)
Le Conseil approuve.